Grazie, ho ascoltato con piacere e molto interesse. L'argomento è in parte trattato anche in un testo che ho letto non molto tempo fa "Postcapitalismo - di Mason", molto semplificato e privo delle vostre riflessioni di livello accademico. Indubbia la capacità del Capitalismo di mutare, adattarsi nel tempo (mercantilista, industriale, neoliberista ...), e risultare resiliente ma non semplice indicare come ogni volta andrà a modificarsi in ottica futura.
Gli apocalittici sono tali per mancanza di cultura, soprattutto tecnica. Per chi non ha una cultura tecnica e scientifica il costo opportunità di indulgere in farneticazioni apocalittiche è infinitamente minore di sobbarcarsi l'onere di studiare.
Io abito in un tranquillo paesino di provincia, ma la porta è sempre chiusa, non per via dei delinquenti ma per impedire le scorrerie di mia suocera . Sto valutando l'idea di prendere il porto d'armi..scherzi a parte. Complimenti e grazie per le vostre gradevoli e formative dissertazioni.
L’altra sera guardavo in TV un concerto di Richard Galliano ed ero continuamente affascinato dalla complessità “barocca” della sua fisarmonica. Un oggetto incredibile. Difficile credere che l’uomo sia arrivato a produrla, nelle sue diverse versioni migliorative, indotto esclusivamente da motivazioni economiche. In questo senso la “distruzione creatrice” di Schumpeter è un’etichetta da assegnare a tutta la storia dell’uomo: dalla fase dell’ominazione al sapiens sapiens.
MI permetto. Ma già la definizione di Wikipedia di Capitalismo è in qualche modo precisa. Non è quello di Marx. Marx vi viene introdotto come la specifica versione di Marx.
Prof, innanzitutto grazie per la discussione, sempre molto stimolante. Mio modestissimo parere: rispetto a "Capitalism, Socialism and Democracy", "The Theory of Economic Development" e "Business Cycles" sono molto piú interessanti. E' in questi testi che possiamo leggere Schumpeter "in purezza".
Bene Prof. molto interessante l'argomento che padroneggia e ridiscute col Prof. Palma. Da veneti voi, quindi abituati al meglio al bello architettonico e paesaggistico (che si tratti del padovano o del veneziano...), mi interessa molto capire se e per cosa vi piacciano i luoghi all'estero in cui avete lavorato e vissuto e a maggior ragione quelli in cui vi trovate al momento (lei in U.S.A. e nel tempo in Spagna soprattuto se non erro, il Prof. Palma anche in Francia..., correggetemi se erro ovviamente).
Grrrr, ma sono terribile in video… 😀 Anyway, non potendo leggere il testo attraverso le lenti della stretta analisi economica, per personale incompetenza nel campo, mi è sembrato rilevare nel modo in cui Schumpeter qualifica e caratterizza le linee di sviluppo del “capitalismo” a lui contemporaneo una critica della modernità sulla scia del “modernismo reazionario”. Lo si vede anche nell’insistenza con cui egli rimarca il fatto che le tendenze osservabili (come le chiama lui) ad una progressiva razionalizzazione dei processi, alla burocratizzazione e alla spersonalizzazione delle funzioni, da un lato minano alla base un’idea forte di proprietà privata (lui parla di “evaporazione della proprietà privata”) e dall’altro esautora sempre più l’individualismo carismatico dell’imprenditore che guida l’innovazione. Tutto ciò favorisce un progressivo clima di ostilità sociale e culturale che gli fa supporre che il moderno capitalismo abbia raggiunto una sua forma limite, che prepara a una transizione verso il socialismo. Le continue conquiste in termini di miglioramento delle condizioni di vita e di emancipazione sociale e politica, introdotte dall’economia di mercato, alla fine le diventano fatali (qui vedo in qualche modo operare il fantasma di Marx). In questo senso parlavo di “grande narrazione” di uno Schumpeter che cede alle tentazioni della filosofia della storia, nonostante la sua abilità retorica di far passare tutto ciò per analisi oggettiva e avalutativa. Tra le pieghe di queste ambiguità sta forse la fortuna che questo libro ha avuto in certi ambienti di sinistra.
Io considererei le false notizie che pervenivano dall'Unione Sovietica. C'è un Comitato Centrale diretto già da Chruščëv in cui si profetizza con estrema certezza il superamento già negli anni 80 del PIL USA anche procapite. Poi falliscono col il crollo del muro - inaspettato. E anche qui ci saranno interrogazioni alla CIA per capire come non fossero informati sulla reale situazione dell'URSS. C'è letteratura sul web. Qui è vietato linkare. Ma troverai. Del resto la questione si è riproposta anche adesso. Nonostante un PIL in assoluto minore di quello italiano, per non dire il procapita, a molti sembrava un colosso che non potesse perdere una guerra - e che in tre giorni sarebbero arrivati a Kiev. Residuo di quella strana visione distorta. Molti hanno dubitato sulla capacità dell'Occidente. Ma è storia vecchissima: l'occidente è nella terra piatta il luogo in cui il sole tramonta - il tramonto dell'occidente è una tautologia che però convince - da qui la costante attesa. Poi invece nel mondo reale il sole sorge e tramonta costantemente. L'oriente è l'occidente degli USA.
Continuo a trovarmi in disaccordo, nonostante sia chiamato tale da diversi economisti, sul fatto che Marx fosse un'economista egli stesso. Marx non era un'economista in quanto non è sufficiente parlare di economia per esserlo, bisogna anche avere le competenze e la formazione. Marx era un pensatore, al limite un sociologo o filosofo
senza dubbio, è anche centrale nella formazione di un'ampia maggioranza dei dipartimenti umanistici da Ulan Bator a Pasadena; il fenomeno venne sovente descritto come retenzioni e rilasci di eccessi di gas - nessun riferimento alle guerre e allo Tar, trattasi di gas strettamente ecologicamente approvati di natura gastroenterica- ciao Beniamino, spero tu stia bene
@@benfortis senza dubbio, è anche centrale nella formazione di un'ampia maggioranza dei dipartimenti umanistici da Ulan Bator a Pasadena; il fenomeno venne sovente descritto come retenzioni e rilasci di eccessi di gas - nessun riferimento alle guerre e allo Tzar, trattasi di gas strettamente ecologicamente approvati di natura gastroenterica- ciao Beniamino, spero tu stia bene
@@benfortis a questa età…. è gia dalla parte del bene esser vivi, come ricorda 70 è limite assoluto…Darum fahren alle unsre Tage dahin durch deinen Zorn, wir bringen unsre Jahre zu wie ein Geschwätz. 10 Unser Leben währet siebzig Jahre, und wenn’s hoch kommt, so sind’s achtzig Jahre, und was daran köstlich scheint, ist doch nur vergebliche Mühe;[1] denn es fähret schnell dahin, als flögen wir davon. 11 Wer glaubt’s aber, dass du so sehr zürnest, und wer fürchtet sich vor dir in deinem Grimm? Psalm 90, lutherbibel nat/"/urlich
Secondo il mio modesto parere dà spunti. Anche falsificandolo diverte comunque. Non è detto che l'erroneo, l'impreciso, l'incompleto sia da gettare. Ad un certo livello. Intendo.
Letto a 18 anni, mi ha sicuramente divertito, dopo aver finito l'università è diventato quasi inutile: tratta in maniera giocosa molte cose che ho poi incontrato e capito molto meglio durante i miei studi (logica matematica, sistemi formali e grammatiche, macchine di Turing). L'unica parte che non ho potuto apprezzare è quella musicale, perché so malapena leggere uno spartito. In sintesi è un libro divertente se non sai nulla dell'argomento e sei un po'curioso, ma se cerchi qualcosa di serio e importante leggi altro.
Mi scusi per l errore, mi sono corretto, ma perché essere così rissosi quando qualcuno fa una domanda, che sottindeva una buona considerazione verso di lei ( non avrei altrimenti chiesto a lei la lezione del sopradetto filosofo)
Che puntatona! quanti spunti di riflessione, eccezionali anche in 3!
Buonasera Prof. Grazie di esserci sempre…👍💙💛
Grazie, ho ascoltato con piacere e molto interesse. L'argomento è in parte trattato anche in un testo che ho letto non molto tempo fa "Postcapitalismo - di Mason", molto semplificato e privo delle vostre riflessioni di livello accademico. Indubbia la capacità del Capitalismo di mutare, adattarsi nel tempo (mercantilista, industriale, neoliberista ...), e risultare resiliente ma non semplice indicare come ogni volta andrà a modificarsi in ottica futura.
Gli apocalittici sono tali per mancanza di cultura, soprattutto tecnica. Per chi non ha una cultura tecnica e scientifica il costo opportunità di indulgere in farneticazioni apocalittiche è infinitamente minore di sobbarcarsi l'onere di studiare.
Discussione molto stimolante grazie del tempo che dedicate alla divulgazione
Io abito in un tranquillo paesino di provincia, ma la porta è sempre chiusa, non per via dei delinquenti ma per impedire le scorrerie di mia suocera . Sto valutando l'idea di prendere il porto d'armi..scherzi a parte. Complimenti e grazie per le vostre gradevoli e formative dissertazioni.
L’altra sera guardavo in TV un concerto di Richard Galliano ed ero continuamente affascinato dalla complessità “barocca” della sua fisarmonica. Un oggetto incredibile. Difficile credere che l’uomo sia arrivato a produrla, nelle sue diverse versioni migliorative, indotto esclusivamente da motivazioni economiche. In questo senso la “distruzione creatrice” di Schumpeter è un’etichetta da assegnare a tutta la storia dell’uomo: dalla fase dell’ominazione al sapiens sapiens.
MI permetto.
Ma già la definizione di Wikipedia di Capitalismo è in qualche modo precisa. Non è quello di Marx. Marx vi viene introdotto come la specifica versione di Marx.
Prof, innanzitutto grazie per la discussione, sempre molto stimolante. Mio modestissimo parere: rispetto a "Capitalism, Socialism and Democracy", "The Theory of Economic Development" e "Business Cycles" sono molto piú interessanti. E' in questi testi che possiamo leggere Schumpeter "in purezza".
Che ne pensate di Conceptualizing Capitalism di Hodgson? Vale la pena leggerlo?
Bene Prof. molto interessante l'argomento che padroneggia e ridiscute col Prof. Palma. Da veneti voi, quindi abituati al meglio al bello architettonico e paesaggistico (che si tratti del padovano o del veneziano...), mi interessa molto capire se e per cosa vi piacciano i luoghi all'estero in cui avete lavorato e vissuto e a maggior ragione quelli in cui vi trovate al momento (lei in U.S.A. e nel tempo in Spagna soprattuto se non erro, il Prof. Palma anche in Francia..., correggetemi se erro ovviamente).
algo, que ritmo!
Grrrr, ma sono terribile in video… 😀
Anyway, non potendo leggere il testo attraverso le lenti della stretta analisi economica, per personale incompetenza nel campo, mi è sembrato rilevare nel modo in cui Schumpeter qualifica e caratterizza le linee di sviluppo del “capitalismo” a lui contemporaneo una critica della modernità sulla scia del “modernismo reazionario”. Lo si vede anche nell’insistenza con cui egli rimarca il fatto che le tendenze osservabili (come le chiama lui) ad una progressiva razionalizzazione dei processi, alla burocratizzazione e alla spersonalizzazione delle funzioni, da un lato minano alla base un’idea forte di proprietà privata (lui parla di “evaporazione della proprietà privata”) e dall’altro esautora sempre più l’individualismo carismatico dell’imprenditore che guida l’innovazione.
Tutto ciò favorisce un progressivo clima di ostilità sociale e culturale che gli fa supporre che il moderno capitalismo abbia raggiunto una sua forma limite, che prepara a una transizione verso il socialismo.
Le continue conquiste in termini di miglioramento delle condizioni di vita e di emancipazione sociale e politica, introdotte dall’economia di mercato, alla fine le diventano fatali (qui vedo in qualche modo operare il fantasma di Marx).
In questo senso parlavo di “grande narrazione” di uno Schumpeter che cede alle tentazioni della filosofia della storia, nonostante la sua abilità retorica di far passare tutto ciò per analisi oggettiva e avalutativa.
Tra le pieghe di queste ambiguità sta forse la fortuna che questo libro ha avuto in certi ambienti di sinistra.
Io considererei le false notizie che pervenivano dall'Unione Sovietica. C'è un Comitato Centrale diretto già da Chruščëv in cui si profetizza con estrema certezza il superamento già negli anni 80 del PIL USA anche procapite. Poi falliscono col il crollo del muro - inaspettato. E anche qui ci saranno interrogazioni alla CIA per capire come non fossero informati sulla reale situazione dell'URSS. C'è letteratura sul web. Qui è vietato linkare. Ma troverai.
Del resto la questione si è riproposta anche adesso. Nonostante un PIL in assoluto minore di quello italiano, per non dire il procapita, a molti sembrava un colosso che non potesse perdere una guerra - e che in tre giorni sarebbero arrivati a Kiev. Residuo di quella strana visione distorta. Molti hanno dubitato sulla capacità dell'Occidente. Ma è storia vecchissima: l'occidente è nella terra piatta il luogo in cui il sole tramonta - il tramonto dell'occidente è una tautologia che però convince - da qui la costante attesa. Poi invece nel mondo reale il sole sorge e tramonta costantemente. L'oriente è l'occidente degli USA.
Ci vuole una vera memetica.
Continuo a trovarmi in disaccordo, nonostante sia chiamato tale da diversi economisti, sul fatto che Marx fosse un'economista egli stesso. Marx non era un'economista in quanto non è sufficiente parlare di economia per esserlo, bisogna anche avere le competenze e la formazione. Marx era un pensatore, al limite un sociologo o filosofo
1:02:33 ... in realtà, il "meteorismo" esiste. Ma è un'altra cosa...
senza dubbio, è anche centrale nella formazione di un'ampia maggioranza dei dipartimenti umanistici da Ulan Bator a Pasadena; il fenomeno venne sovente descritto come retenzioni e rilasci di eccessi di gas - nessun riferimento alle guerre e allo Tar, trattasi di gas strettamente ecologicamente approvati di natura gastroenterica- ciao Beniamino, spero tu stia bene
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 🙂
@@benfortis senza dubbio, è anche centrale nella formazione di un'ampia maggioranza dei dipartimenti umanistici da Ulan Bator a Pasadena; il fenomeno venne sovente descritto come retenzioni e rilasci di eccessi di gas - nessun riferimento alle guerre e allo Tzar, trattasi di gas strettamente ecologicamente approvati di natura gastroenterica- ciao Beniamino, spero tu stia bene
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 Io sto bene, grazie. Spero vada tutto bene anche a lei. Aspetto i prossimi video.
@@benfortis a questa età…. è gia dalla parte del bene esser vivi, come ricorda 70 è limite assoluto…Darum fahren alle unsre Tage dahin durch deinen Zorn, wir bringen unsre Jahre zu wie ein Geschwätz. 10 Unser Leben währet siebzig Jahre, und wenn’s hoch kommt, so sind’s achtzig Jahre, und was daran köstlich scheint, ist doch nur vergebliche Mühe;[1] denn es fähret schnell dahin, als flögen wir davon. 11 Wer glaubt’s aber, dass du so sehr zürnest, und wer fürchtet sich vor dir in deinem Grimm? Psalm 90, lutherbibel nat/"/urlich
Ciao, domanda fuori traccia: cosa ne pensate di godel Escher e Bach?
Interessante puntata, come tutte di questa rubrica👋
Un eccellente bigione
Secondo il mio modesto parere dà spunti. Anche falsificandolo diverte comunque. Non è detto che l'erroneo, l'impreciso, l'incompleto sia da gettare. Ad un certo livello. Intendo.
Letto a 18 anni, mi ha sicuramente divertito, dopo aver finito l'università è diventato quasi inutile: tratta in maniera giocosa molte cose che ho poi incontrato e capito molto meglio durante i miei studi (logica matematica, sistemi formali e grammatiche, macchine di Turing).
L'unica parte che non ho potuto apprezzare è quella musicale, perché so malapena leggere uno spartito.
In sintesi è un libro divertente se non sai nulla dell'argomento e sei un po'curioso, ma se cerchi qualcosa di serio e importante leggi altro.
Mio commento tattico
Quando michelstaedter
Mi scusi per l errore, mi sono corretto, ma perché essere così rissosi quando qualcuno fa una domanda, che sottindeva una buona considerazione verso di lei ( non avrei altrimenti chiesto a lei la lezione del sopradetto filosofo)
venerdi