Grazie,dal minuto 24 l'ho riascoltato più volte,è filosofia di bergson ma si sente che certi passaggi li ha fatti suoi e li trasmette col cuore, e arrivano! Per questa condivisione grazie
Grazie professore, non finirò mai di ringraziarla per la sua generosità e di ammirarla per tutto il tempo che dedica alla divulgazione. E davvero una grande ispirazione. Volevo parlarle di una luce che mi si è illuminata quando ha portato l'esempio della mano invisibile nella limatura di ferro. Prima di tutto mi è venuto in mente un parallelo incredibilmente simile che ha incontrato la scienza. La materia oscura, che provoca l'espansione dell'universo e non interagisce in nessun altro modo se non gravitazionalmente, proprio come una mano invisibile che "sposta lo spazio". Poi da questa intuizione (!) mi sono reso conto di quanto sia fragile l'esempio di Bergson: infatti sostiene che quando la mano invisibile si immerge "ovviamente" la limatura si sposterà a formarne l'impronta. Ovvero usa implicitamente la scienza e poi la critica perché dice si metterebbe a cercare delle forze che ne hanno determinato lo spostamento (cioè avrebbe perfettamente ragione e probabilmente riuscirebbe a capire che c'è una mano invisibile). Insomma mi sembra un filosofo particolarmente ipocrita! Inoltre non dice di cosa dovrebbe essere fatta la mano, perché a quel punto "slancio vitale" sarebbe solo un nome senza significato, perfettamente equivalente alla provvidenza o a qualsiasi Deus ex machina. Non crede?
Grazie per queste spiegazioni sui diversi aspetti della filosofia di Bergson nella sua totalità sullo slancio vitale e nei suoi meandri del pensiero , come l'uomo agisce dinanzi all'imprevedibile tra istinti e intelligenza/
Stupenda spiegazione e molto chiara!!volevo chiedere se è una forzatura trovare una continuità tra lo slancio vitale e il principio di auto conservazione della natura di Telesio,ricorda un po’ la visione dei naturalisti come Pomponazzi,Pico della Mirandola e Telesio,ad eccezione della loro visione finalista..O forse non c entra nulla.Grazie Professore e tanti complimenti per la sua competenza e generosità.
No, c'entra, c'entra: Bergson cerca di recuperare qualcosa di quella visione organicistica della natura che tanta fortuna aveva avuto nel Rinascimento; certo, lo fa da uomo del Novecento, facendosi influenzare un po' anche dal darwinismo e un po' in polemica con meccanicisti e finalisti, però lo sforzo sembra quello di ritornare almeno in parte a quella visione.
@@scrip79 wow sono contenta che finalmente i pezzi iniziano a incastrarsi nella mia mente e questo merito va anche alle sue lezioni!!Grazie ancora Professore e Complimenti per il suo canale
6:18 infatti l'identità di una persona si forma proprio attraverso l'azione di scegliere eliminando ciò che, in quel momento, ci sembra superfluo; si può anche scegliere di non scegliere e le conseguenze operano comunque come nell'opzione precedente.
Chiarissimo anche qui👍, non ho capito una cosa però: L'uomo (secondo bergson) nelle scelte è TOTALMENTE condizionato dalle sue esperienze, quindi dal tempo della vita oppure siamo si condizionati, però abbiamo anche libertà di scelta??? Perché se siamo anche un minimo liberi, vuol dire che bergson è in parte antideterminista. Solo da quel che ho capito dal mio libro e dalla mia prof, Bergson criticava sia deterministi sia gli antideterministi. Se puoi risolvermi questo dubbio (spero di essere stato chiaro nella domanda😅).
Eh, in effetti sono d'accordo con la prof: Bergson critica sia deterministi che antideterministi, perché per lui è troppo semplicistico vederla in un modo o nel suo opposto. Noi siamo liberi, dice lui, perché è vero che siamo condizionati dal "gomitolo" interiore, ma il gomitolo è talmente complesso che non si possono isolarne i fili, e quindi determinare le cause del nostro agire. È come con l'esempio della mano invisibile nella limatura di ferro: non puoi spiegarla con le cause meccaniche (e quindi col determinismo spiccio), ma neppure col finalismo. E quindi non è vera né l'una né l'altra spiegazione.
Perché i filosofi sentono sempre l'esigenza di criticare pesantemente quasi per presa di posizione e giudicare del tutto sbagliate le idee di chi li ha preceduti invece di vedere magari cose buone e cose meno buone? Sembra che molti filosofi non fossero affatto dotati di spirito critico e che fossero anzi molto presuntuosi pensando di essere gli unici ad aver capito per poi essere a loro volta massacrati a loro volta da qualcuno successivamente e che alla fine per far emergere le loro idee fossero costretti a contrastare per forza tutto quel che veniva detto da altri. E magari cercano sostegno nel pensiero antico ormai palesemente superato ma non "avversario attuale" pur di non concedere nulla ai "competitors" più a loro contemporanei. A volte sembra di aver a che fare con politici più che filosofi. Ovvio che questo può essere una visione falsata dalla scelta di quali filosofi studiare e che magari uno che alla fine si allinea a quanto già detto da altri emerge meno e lascia meno il segno quindi alla fine ci appaiono differenze più evidenti. Ma sarebbe bello se si riuscisse a far emergere le proprie idee con un pizzico di "mediocrità" in più senza trattare da cretini tutti gli altri quando peraltro magari quelli che stanno sbagliando sono proprio loro ma magari cercando di considerare anche il punto di vista degli altri.
Siamo tornati alla metafisica irrazionale e alle favolette...giustificata con spiegazioni irrazionali e sembra di sentire tante cose già sentite secoli prima con parole diverse anziché veri passi avanti. E che c'entra paragonare il comportamento umano con l'evoluzione biologica plurimillenaria della natura (della quale facciamo peraltro parte)? Boh Oltretutto ma come, Bergson dice che Einstein spiega con metafore impossibili perché non esistono treni che vadano alla velocità della luce e poi lui si inventa la mano invisibile (anzi manco la inventa visto che c'era prima quella di Adam Smith 🙂) ?
Grazie,dal minuto 24 l'ho riascoltato più volte,è filosofia di bergson ma si sente che certi passaggi li ha fatti suoi e li trasmette col cuore, e arrivano! Per questa condivisione grazie
Grazie professore, non finirò mai di ringraziarla per la sua generosità e di ammirarla per tutto il tempo che dedica alla divulgazione. E davvero una grande ispirazione. Volevo parlarle di una luce che mi si è illuminata quando ha portato l'esempio della mano invisibile nella limatura di ferro. Prima di tutto mi è venuto in mente un parallelo incredibilmente simile che ha incontrato la scienza. La materia oscura, che provoca l'espansione dell'universo e non interagisce in nessun altro modo se non gravitazionalmente, proprio come una mano invisibile che "sposta lo spazio". Poi da questa intuizione (!) mi sono reso conto di quanto sia fragile l'esempio di Bergson: infatti sostiene che quando la mano invisibile si immerge "ovviamente" la limatura si sposterà a formarne l'impronta. Ovvero usa implicitamente la scienza e poi la critica perché dice si metterebbe a cercare delle forze che ne hanno determinato lo spostamento (cioè avrebbe perfettamente ragione e probabilmente riuscirebbe a capire che c'è una mano invisibile). Insomma mi sembra un filosofo particolarmente ipocrita! Inoltre non dice di cosa dovrebbe essere fatta la mano, perché a quel punto "slancio vitale" sarebbe solo un nome senza significato, perfettamente equivalente alla provvidenza o a qualsiasi Deus ex machina. Non crede?
Grazie per queste spiegazioni sui diversi aspetti della filosofia di Bergson nella sua totalità sullo slancio vitale e nei suoi meandri del pensiero , come l'uomo agisce dinanzi all'imprevedibile tra istinti e intelligenza/
Quando lo studiavo al liceo, Bergson non mi ha mai entusiasmato! Ora l'ho capito un po' meglio😊
ma invece della limatura di ferro non si poteva utilizzare la sabbia come esempio?
Stupenda spiegazione e molto chiara!!volevo chiedere se è una forzatura trovare una continuità tra lo slancio vitale e il principio di auto conservazione della natura di Telesio,ricorda un po’ la visione dei naturalisti come Pomponazzi,Pico della Mirandola e Telesio,ad eccezione della loro visione finalista..O forse non c entra nulla.Grazie Professore e tanti complimenti per la sua competenza e generosità.
No, c'entra, c'entra: Bergson cerca di recuperare qualcosa di quella visione organicistica della natura che tanta fortuna aveva avuto nel Rinascimento; certo, lo fa da uomo del Novecento, facendosi influenzare un po' anche dal darwinismo e un po' in polemica con meccanicisti e finalisti, però lo sforzo sembra quello di ritornare almeno in parte a quella visione.
@@scrip79 wow sono contenta che finalmente i pezzi iniziano a incastrarsi nella mia mente e questo merito va anche alle sue lezioni!!Grazie ancora Professore e Complimenti per il suo canale
Obrigado pela explicação, professor.
6:18 infatti l'identità di una persona si forma proprio attraverso l'azione di scegliere eliminando ciò che, in quel momento, ci sembra superfluo; si può anche scegliere di non scegliere e le conseguenze operano comunque come nell'opzione precedente.
Grazie pera lezione
🏆🏆🏆🏆
❤❤
Prof, appena può Spinoza! 🏆
Chiarissimo anche qui👍, non ho capito una cosa però:
L'uomo (secondo bergson) nelle scelte è TOTALMENTE condizionato dalle sue esperienze, quindi dal tempo della vita oppure siamo si condizionati, però abbiamo anche libertà di scelta???
Perché se siamo anche un minimo liberi, vuol dire che bergson è in parte antideterminista. Solo da quel che ho capito dal mio libro e dalla mia prof, Bergson criticava sia deterministi sia gli antideterministi.
Se puoi risolvermi questo dubbio (spero di essere stato chiaro nella domanda😅).
Eh, in effetti sono d'accordo con la prof: Bergson critica sia deterministi che antideterministi, perché per lui è troppo semplicistico vederla in un modo o nel suo opposto. Noi siamo liberi, dice lui, perché è vero che siamo condizionati dal "gomitolo" interiore, ma il gomitolo è talmente complesso che non si possono isolarne i fili, e quindi determinare le cause del nostro agire. È come con l'esempio della mano invisibile nella limatura di ferro: non puoi spiegarla con le cause meccaniche (e quindi col determinismo spiccio), ma neppure col finalismo. E quindi non è vera né l'una né l'altra spiegazione.
@@scrip79 ahhhh capito grazie mille👍👍.
Perché i filosofi sentono sempre l'esigenza di criticare pesantemente quasi per presa di posizione e giudicare del tutto sbagliate le idee di chi li ha preceduti invece di vedere magari cose buone e cose meno buone? Sembra che molti filosofi non fossero affatto dotati di spirito critico e che fossero anzi molto presuntuosi pensando di essere gli unici ad aver capito per poi essere a loro volta massacrati a loro volta da qualcuno successivamente e che alla fine per far emergere le loro idee fossero costretti a contrastare per forza tutto quel che veniva detto da altri. E magari cercano sostegno nel pensiero antico ormai palesemente superato ma non "avversario attuale" pur di non concedere nulla ai "competitors" più a loro contemporanei. A volte sembra di aver a che fare con politici più che filosofi.
Ovvio che questo può essere una visione falsata dalla scelta di quali filosofi studiare e che magari uno che alla fine si allinea a quanto già detto da altri emerge meno e lascia meno il segno quindi alla fine ci appaiono differenze più evidenti.
Ma sarebbe bello se si riuscisse a far emergere le proprie idee con un pizzico di "mediocrità" in più senza trattare da cretini tutti gli altri quando peraltro magari quelli che stanno sbagliando sono proprio loro ma magari cercando di considerare anche il punto di vista degli altri.
Evidente il retaggio di Bergson nella poetica di Ungaretti.
Siamo tornati alla metafisica irrazionale e alle favolette...giustificata con spiegazioni irrazionali e sembra di sentire tante cose già sentite secoli prima con parole diverse anziché veri passi avanti.
E che c'entra paragonare il comportamento umano con l'evoluzione biologica plurimillenaria della natura (della quale facciamo peraltro parte)? Boh
Oltretutto ma come, Bergson dice che Einstein spiega con metafore impossibili perché non esistono treni che vadano alla velocità della luce e poi lui si inventa la mano invisibile (anzi manco la inventa visto che c'era prima quella di Adam Smith 🙂) ?
Lo filosofo che mi ha catturato io sono una povera vecchia non ho scuola però mi avvicino a lui