Un Panel intenso di cultura come pochi, un argomento che ogni Italiano dovrebbe conoscere a menadito e che la Scuola Pubblica dovrebbe impegnarsi a trasmettere. Grazie OttolinaTV ❤
Tutto questo è molto interessante e grandioso, ma non importa cosa fai, non dipendere da un solo reddito e se vuoi essere libero finanziariamente, investi per il futuro di domani, poi vedrai quanto sarai felice a tempo debito se ti fidi del processo.
Potresti non conoscere mai il valore di quel piccolo denaro che hai finché non vai in bancarotta, la brutta esperienza che ho avuto l'anno scorso mi ha fatto davvero pensare che i nostri programmi scolastici dovrebbero contenere più conoscenze e istruzione finanziaria... Non è mai abbastanza avere un buon lavoro, uno stipendio elevato e tutti i lussi a disposizione,... Ma mettere da parte un po' di soldi e investirli saggiamente non è mai una cattiva idea,... Ho imparato a investire, non importa quanto poco, ma la vita me l'ha insegnato davvero a mie spese.
Se non riesci a trovare un modo per moltiplicare il denaro, un giorno ti sveglierai e scoprirai che i soldi che pensavi di avere sono spariti. L'investimento è fondamentale.
... da ancora prima che esistessimo come nazione, siamo stati vittime di una politica dissociata, che ha creato una società antropologicamente dissociata.... ciò si specchia e al contempo si ribalta per l'intera Europa e tutto l'occidente... in poche parole : un intero popolo oramai malato da decenni di schizofrenia cronica a sua stessa insaputa !.... il finale lo lascio a tutti immaginare... (bravi & grazie !...)
Metà paese formata nel sistema di governo conciliare (o dei consigli) di espressione cattolica e pienamente applicate dall'impero spagnolo ed il resto nelle forme di sintesi e transizione a loro volta diverse per area. Con un sud unica area effettivamente feudalizzata da manuale dai normanni e con una evoluzione-involuzione in un sistema signorile molto tardivo e persistente durante le reggenze successive.
Qua di dissociato ci sei tu e quelli del PANEL alquanto ridicolo e pretenzioso dai toni inutilmente altisonanti tutti paroloni ma che alla fin fine non comunicano niente
Sono estremamente affascinato dalla tesi, è la prima volta che vedo una fase propositiva e non solo una sequela di lamenti, complimenti; poi ovvio la messa a terra, il come, se è fattibile, se le cose andranno come previsto è da sviluppare. Il ruolo del sud come colonia interna lo incontrai con Fabio Grassi e mi convinse già allora, il ruolo della Ue in una riedizione continentale del fenomeno mi convince altrettanto. Ricollegandomi alla contrapposizione porto di Genova versus Gioia (lotta tra gli interessi) ricordo la frase di un mio docente a Venezia, riferito all'altra appendice sottosviluppata dell'epoca: "siamo passati da un impero immenso con tre porti ad uno stato nuovo e misero con 30".
@@francescofoti8281 Beh che gli interessi dei due proletariati non siano in comune ma in contrasto è un fatto, dimostrato in primis da un altro fatto: il proletariato del sud è un esercito industriale di riserva per i capitalisti del nord da usare contro il proletariato del nord per comprimere i salari È la stessa dinamica in scala nazionale che si verifica su scala europea e globale
Mah... Da meridionale, dell'estremo meridione d'Italia, questa posizione mi pare molto debole e molto ideologica. Assolutamente d'accordo sull'analisi storica, altrettanto in assoluto disaccordo con la soluzione "duale", soprattutto valutando la situazione contingente. Se non ci sono figure politiche degne di essere definite tali a livello nazionale, a maggior ragione non esistono a livello "meridionale". E aggiungo: non solo la sinistra autenticamente marxista è già suddivisa sulla base di sfumature, ma a questa suddivisione la visione "duale" aggiungerebbe un'ulteriore suddivisione su base territoriale. E comunque bisogna avere consapevolezza dello stato attuale delle cose: in questo momento, il sud, il centro ed il nord d'Italia sono costituiti da un amplissimo ceto medio subproletarizzato, nel senso dell'assoluta inconsapevolezza della propria involuzione sociale portata avanti dalle oligarchie economico finanziarie occidentali. Tra l'altro al sud, al momento, le istanze indipendentiste meridionali sono il peggio del peggio dal punto di vista politico, legale e con il mio fortissimo sospetto che queste istanze siano periodicamente incoraggiate da "fuori" a secondo di interessi che non sono certo nazionali.
La sue considerazioni sul ceto medio subproletarizzato dovrebbero essere insegnate nelle scuole. Per la precisione direi che le oligarchie economiche occidentali si riducono ad una sola: la potente oligarchia economica degli ebrei Usa, ampiamente supportata dalle congreghe ebraiche internazionali. Non è una questione di "razza" ma di stratificazioni sociali consolidate nei secoli: dai papati medioevali, all'attuale governo Usa, passando per i vari governi protestanti del nord Europa.
La soluzione duale è frutto dell'analisi strutturale. L'idea unitaria è allora un prodotto del colonialismo toscopadano mascherato dal c.d. "fanatismo unitario" (Gramsci docet). Relativamente alle considerazioni politiche sull'attualità non sono d'accordo con Lei e le spiego perché: il compito del teorico non è solo quello di aderire alle contingenze storiche attuali, ma anche quello di orientarle. Alla luce dell'inchiesta sociale nel Mezzogiorno sembra un pullulare di associazioni culturali, sociali e politiche, che si interrogano su chi sono mai ovvero chi è il popolo meridionale? Il mio compito è allora quello di fornire degli strumenti grammaticali con i quali è possibile rispondere a domande politiche di questo tipo, predicare la terza persona plurale meridionale. Il resto lo lascio ad altri.
"gli interessi del proletariato settentrionale [...] sono inconciliabili con quelli del proletariato meridionale", disse l'immortale Zitara... Io mi ricordavo "Proletari di tutto il mondo, unitevi!", ma evidentemente era un minore...
Ma che scherzi? Ao ma vuoi paragonare tal ZITARA e il sommo CALEMME a quei scappati di casa di MARX ed ENGELS?....lo stesso GRAMSCI era in torto marcio.....parola di Vincenzo CALEMME.....ao mica pizza e fichi? Non scherziamo mica...ma poi hai sentito che paroloni usa?....sintomo di una MENTE SUPERIORE
Non è questione di minorità, ma di più Marx. Il Marx del Manifesto è lo stesso della Questione irlandese? Da questo punto di vista Zitara rimane nella prospettiva del giovane Gramsci e del Marx della Questione irlandese.
@@angelocalemme1690 Non mi risulta che Marx abbia mai sostenuto che gl interessi del proletariato britannico fossero inconciliabili con quelli del proletariato meridionale. Tutt'altro, sosteneva che il disprezzo del proletariato inglese per quello irlandese nasceva dalla propaganda borghese, fatta apposta per dividere il proletariato. No, a me pare palese che affermazioni come quelle di Zitara siano totalmente in contraddizione con l'internazionalismo marxista.
@@angelocalemme1690 "L’operaio inglese nutre pregiudizi religiosi, sociali e nazionali verso quello irlandese. Egli si comporta all’incirca come i poor whites verso i negri negli Stati un tempo schiavisti dell’unione americana. L’irlandese pays him back with interest in his own money. Egli vede nell’operaio inglese il corresponsabile e lo strumento idiota del dominio inglese sull’Irlanda.Questo antagonismo viene alimentato artificialmente e accresciuto dalla stampa, dal pulpito, dai giornali umoristici, insomma con tutti i mezzi a disposizione delle classi dominanti. Questo antagonismo è il segreto dell’impotenza della classe operaia inglese, a dispetto della sua organizzazione. Esso è il segreto della conservazione del potere da parte della classe capitalistica. E quest’ultima lo sa benissimo. Il malanno non finisce qui. Esso si riproduce al di là dell’oceano. L’antagonismo tra inglesi e irlandesi è il fondamento nascosto del conflitto tra Stati Uniti e Inghilterra. Esso rende impossibile ogni seria e sincera collaborazione tra le classi operaie dei due paesi. Esso permette ai governi dei due paesi, ogni volta che lo ritengano opportuno, di togliere mordente al conflitto sociale sia mediante il loro mutual bullying, sia, in case of need, mediante la guerra tra i due paesi." Questo è Marx!
@@angelocalemme1690 "L’operaio inglese nutre pregiudizi religiosi, sociali e nazionali verso quello irlandese. Egli si comporta all’incirca come i poor whites verso i negri negli Stati un tempo schiavisti dell’unione americana. L’irlandese pays him back with interest in his own money. Egli vede nell’operaio inglese il corresponsabile e lo strumento idiota del dominio inglese sull’Irlanda.Questo antagonismo viene alimentato artificialmente e accresciuto dalla stampa, dal pulpito, dai giornali umoristici, insomma con tutti i mezzi a disposizione delle classi dominanti. Questo antagonismo è il segreto dell’impotenza della classe operaia inglese, a dispetto della sua organizzazione. Esso è il segreto della conservazione del potere da parte della classe capitalistica. E quest’ultima lo sa benissimo."
Però sarei curioso di sapere perché Lussu nel '26 ritenesse la Sardegna fallita a prescindere, soprattutto dopo che si è detto che il PSdAz mobilitava davvero le masse. Solo problemi di classe dirigente?
Insomma è colpa dei capitalisti tosco padani franco tedeschi del pci del proletariato tosco padano e non dei borghesi e capitalisti del meridione; per me questo è patetico.
Ma come? Vorrai mica mettere in dubbio il "socialsardista Gramsci"? E non dimenticarti i leghisti, "i più accaniti unitaristi sotto mentite spoglie", che hanno fatto di tutto per tenere insieme l'Italia che invece i meridionali volevano separare, per raggiungere finalmente il sol dell'avvenire!!
Si immagini, lei, una mattina tranquilla, a casa sua. Una casa sicura, in una Patria sicura e ricca. Quando all'improvviso cominciano enne massacri in ogni dove !!! E bombardamenti dal mare !!! Era una guerra, anzi uno sterminio !!! E non dichiarato !!! E tale scempio è durato quasi 20 anni. E per 20 anni non c'è stata, volutamente, la scuola. Per cancellare la Nostra Storia !!! E ............. Et cetera, et cetera .................... È giusto documentarsi, prima. Nicola, scrivo da Bari.
Sono riuscito ad assistere solo fino ai primi 20 minuti, poiché a me è sembrato un delirio demenziale volto a separare l'Italia in due stati (Nord e Sud), il sud dall'Europa e i partiti socialisti/comunisti d'Italia in due. A quel punto, io sudista abruzzese dovrei separarmi dai compagni "tosco-padani". In queste separazioni è evidente che chi impera è il capitale. È vero che bisogna avere la pazienza di ascoltare vari punti di vista, ma costui esagera...
Ascoltando ancora, circa la questione della relazione tra indipendentismo e legalità, mi pare che le argomentazioni esposte da Calemme siano di una debolezza notevole. Pensare che la "secessione meridionale" possa, in un modo assolutamente poco chiaro, automaticamente creare uno Stato (con la S maiuscola) che non esiste più neppure a livello nazionale, è semplicemente una pia illusione. Anche il discorso di riportare la produttività nel meridione d'Italia tramite questa secessione è una mera stupidaggine. Quel poco di classe imprenditrice locale che esiste è estremamente destrorsa e legata chi più chi meno alla criminalità organizzata, come anche nel resto d'Italia, per togliere di mezzo ogni dubbio. E questo lo affermo avendo lavorato per anni nell'ambito privato di medie dimensioni qui in Sicilia. I riferimenti alla situazione pre unità d'Italia, sono ormai quasi carta straccia, non perché non abbiano valore storico, ma perché da quell'epoca ad oggi ci sono state ben 2 guerre mondiali che hanno cambiato in maniera traumatica ed irreversibile (nel senso proprio del "tornare indietro") lo stato dell'arte. Da siciliano poi, non posso che vedere in maniera estremamente negativa l'ulteriore separazione della Sicilia dall'ipotetico Indipendente meridione continentale: dopo meno di 24 ore non saremmo semplicemente una colonia militare degli USA, ma proprio il 51 stato. E lo dico a ragion veduta perché qui, il prima citato ceto medio subproletarizzato, non ne vedrebbe l'ora. Personalmente, da cittadino del profondo sud che ha anche fatto la negativa esperienza di lavorare in continente, non posso che essere estremamente critico nei confronti della lettura proposta da Calemme. Per me è proprio una strada sbagliata.
Evidentemente a lei sta bene lo status quo. Tende a difendere il suo orticello, magari ad ampliarlo. Beato di essere il classico "servo" dei pellagra. Nè più nè meno di ciò che fecero 164 anni orsono i "maggiorenti" siculi che si vendettero al guitto garibaldi. Un banale delinquente. E così vendendo ai pellagra il nostro indimenticato Regno. Nicola, da Bari
Probabilmente, le risulta poco chiaro perché le mancano gli strumenti concettuali utili allo studio delle Questioni suddette. Le suggerisco allora due letture: 1. A. Calemme, La Questione meridionale dall'Unità d'Italia alla disintegrazione europea. Contributo alla teoria del socialismo di mercato, Guida, Napoli, 2023; 2. G. Cherchi, F. Pau, Logu e Logos. Questione sarda e discorso decoloniale, Meltemi, Milano, 2024.
Un Panel intenso di cultura come pochi, un argomento che ogni Italiano dovrebbe conoscere a menadito e che la Scuola Pubblica dovrebbe impegnarsi a trasmettere. Grazie OttolinaTV ❤
Grazie infinite ottolinatv👏👏👏 🤗
Tutto questo è molto interessante e grandioso, ma non importa cosa fai, non dipendere da un solo reddito e se vuoi essere libero finanziariamente, investi per il futuro di domani, poi vedrai quanto sarai felice a tempo debito se ti fidi del processo.
Potresti non conoscere mai il valore di quel piccolo denaro che hai finché non vai in bancarotta, la brutta esperienza che ho avuto l'anno scorso mi ha fatto davvero pensare che i nostri programmi scolastici dovrebbero contenere più conoscenze e istruzione finanziaria... Non è mai abbastanza avere un buon lavoro, uno stipendio elevato e tutti i lussi a disposizione,... Ma mettere da parte un po' di soldi e investirli saggiamente non è mai una cattiva idea,... Ho imparato a investire, non importa quanto poco, ma la vita me l'ha insegnato davvero a mie spese.
Se non riesci a trovare un modo per moltiplicare il denaro, un giorno ti sveglierai e scoprirai che i soldi che pensavi di avere sono spariti. L'investimento è fondamentale.
Per favore, come hai trovato questo trader e come posso contattarlo?
Telegram
@Leandrobranco1
Concordo al 100% con Calemme. Grazie!!
Io NO
... da ancora prima che esistessimo come nazione, siamo stati vittime di una politica dissociata, che ha creato una società antropologicamente dissociata.... ciò si specchia e al contempo si ribalta per l'intera Europa e tutto l'occidente... in poche parole : un intero popolo oramai malato da decenni di schizofrenia cronica a sua stessa insaputa !.... il finale lo lascio a tutti immaginare... (bravi & grazie !...)
Metà paese formata nel sistema di governo conciliare (o dei consigli) di espressione cattolica e pienamente applicate dall'impero spagnolo ed il resto nelle forme di sintesi e transizione a loro volta diverse per area. Con un sud unica area effettivamente feudalizzata da manuale dai normanni e con una evoluzione-involuzione in un sistema signorile
molto tardivo e persistente durante le reggenze successive.
Qua di dissociato ci sei tu e quelli del PANEL alquanto ridicolo e pretenzioso dai toni inutilmente altisonanti tutti paroloni ma che alla fin fine non comunicano niente
Sono estremamente affascinato dalla tesi, è la prima volta che vedo una fase propositiva e non solo una sequela di lamenti, complimenti; poi ovvio la messa a terra, il come, se è fattibile, se le cose andranno come previsto è da sviluppare. Il ruolo del sud come colonia interna lo incontrai con Fabio Grassi e mi convinse già allora, il ruolo della Ue in una riedizione continentale del fenomeno mi convince altrettanto. Ricollegandomi alla contrapposizione porto di Genova versus Gioia (lotta tra gli interessi) ricordo la frase di un mio docente a Venezia, riferito all'altra appendice sottosviluppata dell'epoca: "siamo passati da un impero immenso con tre porti ad uno stato nuovo e misero con 30".
"Il nord aveva bisogno DI UN'ALTRA COLONIA ..." dato si che la prima colonia del nord Italia è stata la Sardegna.
Grandi❤✊
Insomma
Il + grande assist alla Lwga ed all' AUTONOMIA REGIONALE DIFFERENZIATA 😅😅
Dividere il proletariato italiano tra tosco-padani e meridionali non mi convince
Infatti: i toscani vanno con i meridionali 😁
Nemmeno a me....e mi convincono ancora meno i BAFFI di CALEMME
@@francescofoti8281
Beh che gli interessi dei due proletariati non siano in comune ma in contrasto è un fatto, dimostrato in primis da un altro fatto: il proletariato del sud è un esercito industriale di riserva per i capitalisti del nord da usare contro il proletariato del nord per comprimere i salari
È la stessa dinamica in scala nazionale che si verifica su scala europea e globale
@@francescofoti8281 I baffi si conciliano con le tesi propugnate, ferme all'800.
Il punto della questione non è dividerlo, ma prendere atto della sua divisione sociale. Di questo si discute.
Ottimo argomento
Insomma
Molto interessante ascoltare dei socialisti territoriali!
Grazie
grande cristiano sabino
Mah... Da meridionale, dell'estremo meridione d'Italia, questa posizione mi pare molto debole e molto ideologica. Assolutamente d'accordo sull'analisi storica, altrettanto in assoluto disaccordo con la soluzione "duale", soprattutto valutando la situazione contingente. Se non ci sono figure politiche degne di essere definite tali a livello nazionale, a maggior ragione non esistono a livello "meridionale". E aggiungo: non solo la sinistra autenticamente marxista è già suddivisa sulla base di sfumature, ma a questa suddivisione la visione "duale" aggiungerebbe un'ulteriore suddivisione su base territoriale. E comunque bisogna avere consapevolezza dello stato attuale delle cose: in questo momento, il sud, il centro ed il nord d'Italia sono costituiti da un amplissimo ceto medio subproletarizzato, nel senso dell'assoluta inconsapevolezza della propria involuzione sociale portata avanti dalle oligarchie economico finanziarie occidentali. Tra l'altro al sud, al momento, le istanze indipendentiste meridionali sono il peggio del peggio dal punto di vista politico, legale e con il mio fortissimo sospetto che queste istanze siano periodicamente incoraggiate da "fuori" a secondo di interessi che non sono certo nazionali.
La sue considerazioni sul ceto medio subproletarizzato dovrebbero essere insegnate nelle scuole.
Per la precisione direi che le oligarchie economiche occidentali si riducono ad una sola: la potente oligarchia economica degli ebrei Usa, ampiamente supportata dalle congreghe ebraiche internazionali.
Non è una questione di "razza" ma di stratificazioni sociali consolidate nei secoli: dai papati medioevali, all'attuale governo Usa, passando per i vari governi protestanti del nord Europa.
Bellissimo commento molto più utile ed istruttivo degli interventi ascoltati nel pessimo PANEL
La soluzione duale è frutto dell'analisi strutturale. L'idea unitaria è allora un prodotto del colonialismo toscopadano mascherato dal c.d. "fanatismo unitario" (Gramsci docet). Relativamente alle considerazioni politiche sull'attualità non sono d'accordo con Lei e le spiego perché: il compito del teorico non è solo quello di aderire alle contingenze storiche attuali, ma anche quello di orientarle. Alla luce dell'inchiesta sociale nel Mezzogiorno sembra un pullulare di associazioni culturali, sociali e politiche, che si interrogano su chi sono mai ovvero chi è il popolo meridionale? Il mio compito è allora quello di fornire degli strumenti grammaticali con i quali è possibile rispondere a domande politiche di questo tipo, predicare la terza persona plurale meridionale. Il resto lo lascio ad altri.
"gli interessi del proletariato settentrionale [...] sono inconciliabili con quelli del proletariato meridionale", disse l'immortale Zitara... Io mi ricordavo "Proletari di tutto il mondo, unitevi!", ma evidentemente era un minore...
Ma che scherzi? Ao ma vuoi paragonare tal ZITARA e il sommo CALEMME a quei scappati di casa di MARX ed ENGELS?....lo stesso GRAMSCI era in torto marcio.....parola di Vincenzo CALEMME.....ao mica pizza e fichi? Non scherziamo mica...ma poi hai sentito che paroloni usa?....sintomo di una MENTE SUPERIORE
Non è questione di minorità, ma di più Marx. Il Marx del Manifesto è lo stesso della Questione irlandese? Da questo punto di vista Zitara rimane nella prospettiva del giovane Gramsci e del Marx della Questione irlandese.
@@angelocalemme1690 Non mi risulta che Marx abbia mai sostenuto che gl interessi del proletariato britannico fossero inconciliabili con quelli del proletariato meridionale. Tutt'altro, sosteneva che il disprezzo del proletariato inglese per quello irlandese nasceva dalla propaganda borghese, fatta apposta per dividere il proletariato. No, a me pare palese che affermazioni come quelle di Zitara siano totalmente in contraddizione con l'internazionalismo marxista.
@@angelocalemme1690 "L’operaio inglese nutre pregiudizi religiosi, sociali e nazionali verso quello irlandese. Egli si comporta all’incirca come i poor whites verso i negri negli Stati un tempo schiavisti dell’unione americana. L’irlandese pays him back with interest in his own money. Egli vede nell’operaio inglese il corresponsabile e lo strumento idiota del dominio inglese sull’Irlanda.Questo antagonismo viene alimentato artificialmente e accresciuto dalla stampa, dal pulpito, dai giornali umoristici, insomma con tutti i mezzi a disposizione delle classi dominanti. Questo antagonismo è il segreto dell’impotenza della classe operaia inglese, a dispetto della sua organizzazione. Esso è il segreto della conservazione del potere da parte della classe capitalistica. E quest’ultima lo sa benissimo.
Il malanno non finisce qui. Esso si riproduce al di là dell’oceano. L’antagonismo tra inglesi e irlandesi è il fondamento nascosto del conflitto tra Stati Uniti e Inghilterra. Esso rende impossibile ogni seria e sincera collaborazione tra le classi operaie dei due paesi. Esso permette ai governi dei due paesi, ogni volta che lo ritengano opportuno, di togliere mordente al conflitto sociale sia mediante il loro mutual bullying, sia, in case of need, mediante la guerra tra i due paesi."
Questo è Marx!
@@angelocalemme1690 "L’operaio inglese nutre pregiudizi religiosi, sociali e nazionali verso quello irlandese. Egli si comporta all’incirca come i poor whites verso i negri negli Stati un tempo schiavisti dell’unione americana. L’irlandese pays him back with interest in his own money. Egli vede nell’operaio inglese il corresponsabile e lo strumento idiota del dominio inglese sull’Irlanda.Questo antagonismo viene alimentato artificialmente e accresciuto dalla stampa, dal pulpito, dai giornali umoristici, insomma con tutti i mezzi a disposizione delle classi dominanti. Questo antagonismo è il segreto dell’impotenza della classe operaia inglese, a dispetto della sua organizzazione. Esso è il segreto della conservazione del potere da parte della classe capitalistica. E quest’ultima lo sa benissimo."
Però sarei curioso di sapere perché Lussu nel '26 ritenesse la Sardegna fallita a prescindere, soprattutto dopo che si è detto che il PSdAz mobilitava davvero le masse. Solo problemi di classe dirigente?
Ma come si fa a dire che il nord Italia non ha interessi mediterranei?
Le repubbliche marinare come Venezia, Genova e Pisa ve le siete dimenticate?
Insomma è colpa dei capitalisti tosco padani franco tedeschi del pci del proletariato tosco padano e non dei borghesi e capitalisti del meridione; per me questo è patetico.
Ma come? Vorrai mica mettere in dubbio il "socialsardista Gramsci"? E non dimenticarti i leghisti, "i più accaniti unitaristi sotto mentite spoglie", che hanno fatto di tutto per tenere insieme l'Italia che invece i meridionali volevano separare, per raggiungere finalmente il sol dell'avvenire!!
Si immagini, lei, una mattina tranquilla, a casa sua. Una casa sicura, in una Patria sicura e ricca. Quando all'improvviso cominciano enne massacri in ogni dove !!! E bombardamenti dal mare !!! Era una guerra, anzi uno sterminio !!! E non dichiarato !!! E tale scempio è durato quasi 20 anni. E per 20 anni non c'è stata, volutamente, la scuola. Per cancellare la Nostra Storia !!! E ............. Et cetera, et cetera ....................
È giusto documentarsi, prima.
Nicola, scrivo da Bari.
Sono riuscito ad assistere solo fino ai primi 20 minuti, poiché a me è sembrato un delirio demenziale volto a separare l'Italia in due stati (Nord e Sud), il sud dall'Europa e i partiti socialisti/comunisti d'Italia in due. A quel punto, io sudista abruzzese dovrei separarmi dai compagni "tosco-padani". In queste separazioni è evidente che chi impera è il capitale. È vero che bisogna avere la pazienza di ascoltare vari punti di vista, ma costui esagera...
Ascoltando ancora, circa la questione della relazione tra indipendentismo e legalità, mi pare che le argomentazioni esposte da Calemme siano di una debolezza notevole. Pensare che la "secessione meridionale" possa, in un modo assolutamente poco chiaro, automaticamente creare uno Stato (con la S maiuscola) che non esiste più neppure a livello nazionale, è semplicemente una pia illusione. Anche il discorso di riportare la produttività nel meridione d'Italia tramite questa secessione è una mera stupidaggine. Quel poco di classe imprenditrice locale che esiste è estremamente destrorsa e legata chi più chi meno alla criminalità organizzata, come anche nel resto d'Italia, per togliere di mezzo ogni dubbio. E questo lo affermo avendo lavorato per anni nell'ambito privato di medie dimensioni qui in Sicilia.
I riferimenti alla situazione pre unità d'Italia, sono ormai quasi carta straccia, non perché non abbiano valore storico, ma perché da quell'epoca ad oggi ci sono state ben 2 guerre mondiali che hanno cambiato in maniera traumatica ed irreversibile (nel senso proprio del "tornare indietro") lo stato dell'arte.
Da siciliano poi, non posso che vedere in maniera estremamente negativa l'ulteriore separazione della Sicilia dall'ipotetico Indipendente meridione continentale: dopo meno di 24 ore non saremmo semplicemente una colonia militare degli USA, ma proprio il 51 stato. E lo dico a ragion veduta perché qui, il prima citato ceto medio subproletarizzato, non ne vedrebbe l'ora.
Personalmente, da cittadino del profondo sud che ha anche fatto la negativa esperienza di lavorare in continente, non posso che essere estremamente critico nei confronti della lettura proposta da Calemme. Per me è proprio una strada sbagliata.
Evidentemente a lei sta bene lo status quo. Tende a difendere il suo orticello, magari ad ampliarlo. Beato di essere il classico "servo" dei pellagra. Nè più nè meno di ciò che fecero 164 anni orsono i "maggiorenti" siculi che si vendettero al guitto garibaldi. Un banale delinquente. E così vendendo ai pellagra il nostro indimenticato Regno.
Nicola, da Bari
Probabilmente, le risulta poco chiaro perché le mancano gli strumenti concettuali utili allo studio delle Questioni suddette. Le suggerisco allora due letture:
1. A. Calemme, La Questione meridionale dall'Unità d'Italia alla disintegrazione europea. Contributo alla teoria del socialismo di mercato, Guida, Napoli, 2023;
2. G. Cherchi, F. Pau, Logu e Logos. Questione sarda e discorso decoloniale, Meltemi, Milano, 2024.