I VIAGGI di PLATONE in SICILIA

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  • Опубликовано: 6 сен 2024
  • Non esiste assoluta certezza della autenticità di questi viaggi del filosofo ateniese e anche le motivazioni sono controverse. Tutti i biografi antichi sostengono che Platone giunse per la prima volta in Sicilia nel 388 a.C. spinto dal desiderio di visitare il vulcano Etna. All’epoca, la Sicilia e il Sud, erano il cuore pulsante delle splendenti città stato della Magna Grecia, una sorta di “terra promessa” dove il filosofo credeva di poter applicare le proprie idee sullo Stato ideale.
    Venuto a sapere della presenza del filosofo nell’isola, Dionisio I, il tiranno di Siracusa, lo chiamò a corte. Arrivato nella potente città siciliana che in passato aveva sconfitto Atene, Platone si convinse di poter indottrinare il sovrano, portandolo a diventare il governante filosofo in cui tanto credeva. Con il passare del tempo, però, Dionisio I mostrò il suo vero volto, rozzo e disinteressato alle lezioni del filosofo ateniese, rendendo vano il filosofare del filosofo greco. In questo primo viaggio Platone conobbe il principe Dione con cui instaurò uno splendido rapporto. Fu proprio Dione a salvarlo dall’ira di Dionisio e a farlo imbarcare per la Grecia dove si narra che, a Sparta, fosse poi ridotto in schiavitù. Riscattato e liberato, tornò ad Atene dove fondò l’Accademia.
    Alla morte di Dionisio il Vecchio salì al potere il figlio Dionisio il Giovane che fu convinto da Dione ad invitare nuovamente, dopo 20 anni, il filosofo greco. Platone, ormai maturo nelle sue idee, partì dunque con la ferma intenzione di attuare quel tanto sperato cambiamento politico che egli riteneva essenziale affinché si potesse mettere fine ai mali dell'umanità. Dopo una calorosa accoglienza, la corte iniziò a cospirare contro Platone e Dione, per paura di un colpo di Stato, ed entrambi furono allontanati da Siracusa.
    Nel 361, a testimonianza del grande coraggio che lo animava, Platone tornò per la terza volta a Siracusa. Anche questa volta senza esito. Dione, esiliato ad Atene, progettò una deposizione di Dionisio II. Giunto in Sicilia mentre Platone la lasciava per sempre, i mercenari riuscirono a deporre il tiranno, consegnando il potere a Dione, che però fu ucciso nel 354. Dionisio II ritornerà sul trono siracusano nel 347, dopo un esilio a Locri, città della madre. Nello stesso anno il filosofo ateniese morì senza poter vedere realizzato il suo Stato ideale con al potere una cerchia di filosofi.
    (fonti Lettera VII di Platone, Plutarco, Cornelio Nepote, Diodoro Siculo, Laerzio)

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