grande all'ennesima Potenza....mai sentite tante verità tutte assieme. Non so che darei per avere le Sue conoscenze su NAPOLI che poi ,in realtà, non sono semplici conoscenze ma tesori impressi nella sua mente....si è capito che amo NAPOLI più di me stessa?
Angelo sei un grandissimo oratore, bellissimo ascoltarti . Ci arricchisci., con il tuo sapere ci trasmetti fierezza e consapevolezza del nostro passato e quindi forza per reagire alle angherie costretti a subire
Napoli che impone a Roma il Foedus Neapolitanum e resta l’unica città greca nel generale decadimento dell’ellenismo nella Magna Grecia. Napoli che resiste alle Invasioni barbariche e resta l’unica testimonianza esistente del mondo antico. Napoli che respinge la terribilissima Inquisizione spagnola. Napoli che caccia i giacobini. Napoli che si ribella ai nazisti. Napoli che respinge la cultura unica risorgimentale. Relazione ICOMOS per inserimento di Napoli nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO: “È difficile identificare una o più città con cui Napoli potrebbe essere confrontata. Le sue radici culturali sono così completamente diverse da quelle di qualsiasi altra città italiana che il confronto sarebbe inutile. È altrettanto difficile equiparare Napoli con altre grandi città mediterranee come Barcellona o Marsiglia. L’unicità è una qualità che è difficile da definire, ma Napoli sembra avvicinarsi tantissimo a rappresentarla”.
Ciao Angelo. Un appunto sulla presunta unicità della Napoli greca: stando a quello che ha scritto Strabone, Napoli in questo senso non fu l'unica perché era in compagnia di Reggio e Taranto (per non parlare delle aree rurali - che Strabone, nelle sue opere, solitamente non prendeva in considerazione - ad esse circostanti). Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta oggi è Reggio ad essere la città più greca d'Italia, perché ancora da noi si parla il greco (e, assieme a Messina - almeno stando alle ricerche del genetista Piazza nel 1992 - , anche quella che conserva maggiormente l'eredità genetica della Magna Grecia), quel greco che - come testimoniano le epigrafi (cfr. D'Amore 2007) - rimase in uso durante tutto il periodo romano, e che era la lingua maggioritaria della Calabria meridionale fino al XIII° secolo, cominciando seriamente a decadere a partire dal periodo angioino. Pertanto, il Regno di Napoli fu a lungo andare deleterio per la sopravvivenza della lingua e della cultura greca nel Meridione, perché ha contribuito a cancellare la cultura greco-bizantina del Sud più di quanto non avessero fatto precedentemente i Normanni e gli Svevi. ---------- Angelo, come ti ho scritto in privato su Facebook ti ammiro molto per quello che fai - anche per la tua lotta contro i pregiudizi sui napoletani - , però ti consiglio di esplorare la storia del Meridione anche andando al di fuori della bellissima Napoli (o comunque della Campania), perché sei troppo partenope-centrico. Ho notato la partenope-centricità - che non appartiene soltanto a te - anche in un altro tuo video, riguardante il periodo borbonico, nel quale dicevi che Agesilao Milano fu l'unico che durante i moti del 1848 fu condannato a morte: se ti sei riferito alla sola città di Napoli va bene, ma se il tuo discorso si estendeva all'intero Meridione (usando "Napoli" come sinonimo di "Regno delle Due Sicilie" in quanto capitale) allora no, perché ad esempio in quel frangente a Reggio fu decapitato Domenico Romeo. Capisco che quando parli di storia ti focalizzi su Napoli per il suo ruolo di capitale, ma una città - per quanto importante - non può rappresentare totalmente un intero Stato o un intero popolo. Posso capire che parli di Napoli se ti riferisci a qualcosa che riguardi, come in questo caso, specificamente la città o il contributo che essa ha dato all'Europa e/o al Mondo - anche perché comunque ti ritrovi nel suo contesto - , oppure a qualcosa che abbia condiviso con tutto il Meridione, però non si può far passare l'idea che basti parlare di Napoli che allora il discorso automaticamente si estenda a tutto il Sud (perché quest'ultimo è abbastanza diversificato al suo interno): sei un ragazzo intelligente e so che una cosa del genere non la pensi, però i tuoi video - almeno a mio parere - sembra lancino proprio questo messaggio.
Caro Giuseppe, abbiamo tutti molto da imparare, non si finisce mai. Il video cui ti riferisci è anche un po' datato, e comunque mi riferivo alle condanne a morte per processo, non alle morti in conflitto. Il massone Domenico Romeo morì in "battaglia" contro le guardie borboniche, durante una sommossa, prima uccidendone una e poi subendo la cruenta decapitazione. Non fu un atto della corte di giustizia. Sulla grecità potremmo discuterne a lungo, su chi abbia resistito più a lungo alla latinizzazione, e meno male che Napoli, Reggio e altri centri della Magna Grecia lo abbiano fatto.
Beh, sulla grecità c'è poco da discutere. Napoli ha tantissimi pregi, ma la sua grecità è molto meno forte rispetto a quella di Reggio, nel cui territorio sopravvive - così come sopravvive in Salento - ancora una varietà greca (protetta dalla 482/1999).
È verissimo Napoli è una delle poche città europee che ha mantenuto la propria straordinaria identità.
È l' unica non americanizzata.
grande all'ennesima Potenza....mai sentite tante verità tutte assieme. Non so che darei per avere le Sue conoscenze su NAPOLI che poi ,in realtà, non sono semplici conoscenze ma tesori impressi nella sua mente....si è capito che amo NAPOLI più di me stessa?
Angelo sei un grandissimo oratore, bellissimo ascoltarti . Ci arricchisci., con il tuo sapere ci trasmetti fierezza e consapevolezza del nostro passato e quindi forza per reagire alle angherie costretti a subire
Napoli che impone a Roma il Foedus Neapolitanum e resta l’unica città greca nel generale decadimento dell’ellenismo nella Magna Grecia.
Napoli che resiste alle Invasioni barbariche e resta l’unica testimonianza esistente del mondo antico.
Napoli che respinge la terribilissima Inquisizione spagnola.
Napoli che caccia i giacobini.
Napoli che si ribella ai nazisti.
Napoli che respinge la cultura unica risorgimentale.
Relazione ICOMOS per inserimento di Napoli nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO:
“È difficile identificare una o più città
con cui Napoli potrebbe essere confrontata. Le sue radici culturali
sono così completamente diverse da quelle di qualsiasi altra città
italiana che il confronto sarebbe inutile. È altrettanto difficile
equiparare Napoli con altre grandi città mediterranee come Barcellona o
Marsiglia. L’unicità è una qualità che è difficile da definire, ma
Napoli sembra avvicinarsi tantissimo a rappresentarla”.
Ciao Angelo. Un appunto sulla presunta unicità della Napoli greca: stando a quello che ha scritto Strabone, Napoli in questo senso non fu l'unica perché era in compagnia di Reggio e Taranto (per non parlare delle aree rurali - che Strabone, nelle sue opere, solitamente non prendeva in considerazione - ad esse circostanti).
Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta oggi è Reggio ad essere la città più greca d'Italia, perché ancora da noi si parla il greco (e, assieme a Messina - almeno stando alle ricerche del genetista Piazza nel 1992 - , anche quella che conserva maggiormente l'eredità genetica della Magna Grecia), quel greco che - come testimoniano le epigrafi (cfr. D'Amore 2007) - rimase in uso durante tutto il periodo romano, e che era la lingua maggioritaria della Calabria meridionale fino al XIII° secolo, cominciando seriamente a decadere a partire dal periodo angioino.
Pertanto, il Regno di Napoli fu a lungo andare deleterio per la sopravvivenza della lingua e della cultura greca nel Meridione, perché ha contribuito a cancellare la cultura greco-bizantina del Sud più di quanto non avessero fatto precedentemente i Normanni e gli Svevi.
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Angelo, come ti ho scritto in privato su Facebook ti ammiro molto per quello che fai - anche per la tua lotta contro i pregiudizi sui napoletani - , però ti consiglio di esplorare la storia del Meridione anche andando al di fuori della bellissima Napoli (o comunque della Campania), perché sei troppo partenope-centrico.
Ho notato la partenope-centricità - che non appartiene soltanto a te - anche in un altro tuo video, riguardante il periodo borbonico, nel quale dicevi che Agesilao Milano fu l'unico che durante i moti del 1848 fu condannato a morte: se ti sei riferito alla sola città di Napoli va bene, ma se il tuo discorso si estendeva all'intero Meridione (usando "Napoli" come sinonimo di "Regno delle Due Sicilie" in quanto capitale) allora no, perché ad esempio in quel frangente a Reggio fu decapitato Domenico Romeo.
Capisco che quando parli di storia ti focalizzi su Napoli per il suo ruolo di capitale, ma una città - per quanto importante - non può rappresentare totalmente un intero Stato o un intero popolo. Posso capire che parli di Napoli se ti riferisci a qualcosa che riguardi, come in questo caso, specificamente la città o il contributo che essa ha dato all'Europa e/o al Mondo - anche perché comunque ti ritrovi nel suo contesto - , oppure a qualcosa che abbia condiviso con tutto il Meridione, però non si può far passare l'idea che basti parlare di Napoli che allora il discorso automaticamente si estenda a tutto il Sud (perché quest'ultimo è abbastanza diversificato al suo interno): sei un ragazzo intelligente e so che una cosa del genere non la pensi, però i tuoi video - almeno a mio parere - sembra lancino proprio questo messaggio.
Caro Giuseppe, abbiamo tutti molto da imparare, non si finisce mai. Il video cui ti riferisci è anche un po' datato, e comunque mi riferivo alle condanne a morte per processo, non alle morti in conflitto. Il massone Domenico Romeo morì in "battaglia" contro le guardie borboniche, durante una sommossa, prima uccidendone una e poi subendo la cruenta decapitazione. Non fu un atto della corte di giustizia.
Sulla grecità potremmo discuterne a lungo, su chi abbia resistito più a lungo alla latinizzazione, e meno male che Napoli, Reggio e altri centri della Magna Grecia lo abbiano fatto.
Beh, sulla grecità c'è poco da discutere. Napoli ha tantissimi pregi, ma la sua grecità è molto meno forte rispetto a quella di Reggio, nel cui territorio sopravvive - così come sopravvive in Salento - ancora una varietà greca (protetta dalla 482/1999).
Forgiò, a cancellare i commenti non ci fai grande figura eh