Per condividere il mio spunto, vorrei parlarvi della mia esperienza con il journaling: ho iniziato 5/6 anni fa perchè lo considero un buono strumento per prendersi cura di sè e mi piacciono i libri e le canzoni rap nelle quali vado a spulciare testi, tecnicismi, citazioni, ecc. . Ho sempre disegnato a fasi alterne nella mia vita, per cui il rapporto con la carta e la penna è ottimo. Dopo poco tempo, ho sempre mollato perchè il diario iniziava con grandi riflessioni sulla mia giornata e diventava una resoconto di tre righe con il passare del tempo. Ho iniziato anche ad appuntarmi le mie idee, ogni volta che me ne venisse in mente una, anche la più stupida, sia in modo analogico che digitale. Ma niente, con me proprio la costanza in questa attività non c'entrava niente. Alla fine, ho capito che lo facevo solo per motivi utilitaristici, per migliorarmi per raggiungere un obiettivo, per segnarmi l'idea che mi avrebbe fatto svoltare. La mentalità da guru dei social. Ad oggi, scrivo molto di più, anche se non tutti i giorni, ma ho la fortuna di far parte di quel pezzo di popolazione che riesce ad esorcizzare le proprie emozioni tramite la carta e la penna, disegno o scrittura che sia (spesso faccio entrambi). Ne ho parlato con la psicoterapeuta e mi ha detto di essere fortunato perchè è qualcosa di innato riuscire ad avere una buona gestione comportamentale tramite queste attività. Per cui, se ti senti a disagio, stufo di scrivere, è normale, tenta di concentrarti nell'atto stesso dello scrivere e non nell'esito finale, come ti dice il buon Rick. Spero vi sia utile 👋🏼
Sinceramente non credo che sia qualcosa di innato. Io ho imparato a farlo dopo molti anni e molte frustrazioni, ma ne è assolutamente valsa la pena. Grazie per aver condiviso la tua esperienza!
Sempre fatto, ma in modo totalmente sconclusionato. Da oggi so come farlo al meglio. Vai di Moleskine, e da domani si fa sul serio. Anche a quarant'anni, non si molla un cazzo. Anzi!
Tengo un diario dal 2020 e principalmente lo uso come valvola di sfogo per i pensieri, quando li dentro è troppo affollato. In questo senso all’inizio scrivevo quotidianamente, ora in base alle necessità. Per me è stato uno strumento fondamentale per uscire da un periodo buio e tuttora penso sia una delle cose più fighe che abbia mai fatto. Ho provato in digitale ma sono tornato alla penna, non c’è storia
Indubbiamente il journaling è uno strumento utilissimo. Lo utilizzo dal giugno scorso. Fa parte delle strategie che ho messo in campo x affrontare una situazione x me molto difficile. Mi ha aiutata a " centrarmi " ,sostanzialmente, e a prendere distanza da pensieri e stati d'animo complessi, credo che la psicologia ne confermerebbe l'utilità in questo senso. E a radicarmi nel momento presente, pur insieme ad altre attività e accorgimenti. Aiuta anche a "vedere" la propria vita, nella mia esperienza. Tu ne suggerisci un uso anche creativo, mi pare, per me ancora tutto da sperimentare...
Video interessantissimo e utilissimo. Scrivo da anni, ma in maniera incostante e sconclusionata. Il video mi ha fatto pensare e rivedere il mio ‘journaling’. Me lo sono visto 2 volte. Grazie 1000!
Ottimi spunti. Io scrivo da sempre in modo costantemente incostante in luoghi, modalità e genere di contenuti. Mi ripropongo di farlo in modo più mirato e utile iniziando come una tiny habits nella speranza che diventi davvero un abitudine per sempre.
Grazie Rick, questo video capita al momento giusto. Il journaling è una di quelle attività che ho iniziato e lasciato a fasi alterne. Ogni volta che interrompevo la scrittura era perché davo ascolto a quelle vocine che mi facevano sentire "un imbecille" e perché usandola per fini utilitaristici, non vedendo risultati nel breve periodo, mi convincevo che fosse inutile continuare. Grazie a questo video ho un'idea più chiara sull'approccio da avere.
Io ho 25 anni e tengo diari da quando di anni ne avevo 15-16, nel 2015, quindi sono cresciuta pienamente nell' "epoca social". Prevedibilmente, ciò su cui ho sempre fatto più fatica, è proprio evitare di scrivere con a priori l'idea di essere letta 🤦🏻♀️ Quando ho iniziato a tenere diari spesso mi capitava di pubblicare quanto scrivevo nelle storie di Instagram oppure estratti su Tumblr e piccole "quotes" su twitter. Non ci ho mai pensato troppo, ma rigurdandomi ora indietro mi rendo conto di come questo mi abbia portato ad essere incostante e a interrompere talvolta per mesi e mesi la scrittura, perché non mi sentivo sufficientemente ispirata a scrivere qualcosa che valesse la pena condividere e ritenevo di non avere tempo per elaborare qualcosa che fosse "buono abbastanza". Forse un po' me lo porto ancora dietro come automatismo che mi rende difficile, talvolta, essere costante, insieme alla sensazione squisitamente gen-z che sia quasi necessario, per tenere un diario, far sì che sia esteticamente gradevole, ben scritto, ordinato, ben decorato e "instagrammabile" (riconosco in questo mio modus una ricerca di ciò che sui social viene chiamato "aesthetic" e che, per quanto io razionalmente identifichi come un atteggiamento futile, a volte mi assale ugualmente, quando un demonio infernale dall'aspetto di un'influencer di prodotti di cartoleria pare prendere possesso del mio corpo e sento questo impulso inspiegabile a fare foto al mio set di penne gel e graffette segnacarte). Questo per dire, i due impulsi sono probabilmente collegati e mi fanno perdere di vista ciò a cui dovrebbe servire un diario, che è proprio quanto da te spiegato in questo video, Rick. Grazie per gli input utili come sempre, dopo averti ascoltato penso che la soluzione ai miei crucci e difficoltà in merito, sia davvero di smettere di pormi così tante regole per scrivere (come ora faccio) e soprattutto di decidere di tenere un diario quotidiano che sia solo e unicamente per me, accanto a uno in cui magari raccogliere in un secondo momento le riflessioni che invece desidero condividere 🧡
Piacevole questa versione intima! Mi fai venire una voglia di tenere ancora diari , insegno scrittura creativa ma hai perfettamente ragione che questa è un'esperienza a sé e quindi unica
Ottimo video. Tengo qualcosa che si può considerare una forma di diario da vari anni ormai (ci scrivo principalmente idee volutamente grezze), ed è stato di vitale importanza nello sviluppo del mio pensiero e della mia persona. Ora sono arrivato a quel punto in cui percepisco sempre di più il distacco tra pensieri effettivi e le frasi che scrivo, e sto paradossalmente cercando di costringermi a scriverci meno spesso per evitare di “compromettere i pensieri” scrivendo mentre non ho ancora concluso la fase di cogitazione. Scrivere quando il pensiero non è ancora concluso rischia di spostare la concentrazione da esso alla frase che si scrive e alla sua trascrizione, finendo per dimenticare il pensiero originario e perdersi in un mare di parole senza vero significato. Ora aspetto sempre di aver ben chiaro ciò che sto pensando prima di scriverlo per esteso, anche a costo di dimenticarlo, tanto per la mia esperienza, i pensieri davvero inpratnti ti cambiano davvero, anche in modo inconscio, e perciò riaffiorano sempre, anche a distanza di tempo. Non ha molto senso lo so😅 non so ben spiegarlo, non so nemmeno perché sto scrivendo questo commento. Qualcun altro ha riscontrato questo problema o sono pazzo io?
Sono mooolto d’accordo. Un pensiero davvero illuminante riecheggia nell animo da solo per mesi. Scrivere sempre tutti i pensieri rischia di farti concentrare solo sulla mera trascrizione col rischio di dimenticare il significato. Io nelle note ho la sezione “verità sfuggenti” dove mi segno quelle cose che mi fanno dire “é cosí che é e non ho mai avuto le parole giuste per dirlo?!”
Rick con questi tipi di video tu hai la capacità di entrare nel profondo delle persone che stanno sulla tua stessa linea d’onda, ma che hanno magari meno esperienza. E questi video risvegliano in me idee che già vagavano per la mia mente, ma che non avevo mai tirato fuori. Tu invece fai fare quel piccolo passo in più per concretizzare queste idee
“Credo sia questo il pericolo, quando si tiene un diario: si esagera tutto, si sta in agguato, si forza continuamente la verità.” (Sartre, La nausea) A parte questa citazione, sono perfettamente d’accordo sull’importanza di tenere un diario. Io lo faccio da settembre 2023 e rileggere a volte i pensieri di oltre un anno fa, mi permette di confrontarli con quelli attuali, di riflettere sul perché pensavo in quella maniera. In una parola, di conoscere meglio me stesso. Il mio diario è solo in digitale (cellulare), ma scrivo a mano pensieri, aforismi, poesie, ecc. Il diario è straordinario perché è tutto e niente: scrivi pensieri più elaborati, pensieri e impressioni immediate, poesie, strani racconti, descrizioni banali della quotidianità, ecc.
Ho iniziato da qualche giorno a scrivere per me stessa e volevo qualcuno con più esperienza che mi desse qualche dritta... Sei stato davvero chiarissimo e sei riuscito a dire perfettamente quello di cui io, avendo iniziato appena, mi ero fatta solo un'impressione. Scrivo articoli per la radio universitaria e sto scrivendo la tesi triennale, ma credo che nulla sia equiparabile alla scrittura privata, per se stessi. Grazie, sei davvero bravissimo
A volte mi sembra di essere dentro il Matrix, era da un mese che mi dicevo di iniziare a scrivere qualcosa con l’idea era di lasciare un ricordo al me del futuro ma niente. Oggi pomeriggio sono andato a comprare un Tarquinio e ho cominciato. Grande e grazie Rick!
Un video utile , interessante e diretto. Hai detto molte cose che ho sempre pensato sia sullo scrivere i diari in sé ,sia sul diario come modalità di espressione personale (dei pensieri/idee/paure /attività particolari da ricordare)e su cosa possiamo pensare mentre ci dedichiamo ad esso. Scrivo diari fin da bambina e anzi da piccola ero molto più costante da quello che ricordo. Mi serviva per sfogarmi ,per fermare su carta cose che crescendo avrei sicuramente dimenticato e rileggendoli ora ne ho la conferma. Da piccoli ci si butta di più e non si pensa all'effettiva utilità delle cose ma crescendo ti mettono in testa che il tempo dev'essere utilizzato sempre al meglio e per cose importanti... peccato e per fortuna che le cose importanti sono anche queste. In momenti difficili e bui il diario ti può salvare là dove non c'è nessuno a farlo per davvero. La costanza non fa proprio per me e me ne sono fatta una ragione. Il rischio per chi è timido e riservato e ama scrivere, disegnare o dare voce ai propri pensieri nei modi più creativi, è la paura che qualcuno legga le sue cose. Mi ero bloccata anche per questo negli ultimi anni.
Buonasera! Grazie Rick per questi spunti di riflessione. Effettivamente posso confermare che tenere un diario (fare journaling) porta tanti benefici. Scrivere mi aiuta a stare bene con me stesso, a capire meglio me stesso e quindi vivere meglio. Inoltre, da quando, durante lo scorso marzo, ho ricominciato a scrivere quotidianamente (dopo mesi di inattività) mi sono reso conto che la mia capacità di organizzare i miei impegni quotidiani, e di organizzaro lo studio, è molto migliorata. Personalmente, credo che le due cose siano collegate, almeno per quando mi riguarda in prima persona. Garzie ancora di questo video, spero sia uno slancio per tante persone che possano scoprire quando scrivere può migliorare la loro vita. 🪷
Al minuto 19:14 parli di resistere ai pensieri della mente. Secondo me è più positivo seguire un approccio diverso. Essere consapevoli e anche curiosi di questi pensieri, osservarli, accettarli, quindi non si evitano o respingono . Facendo ciò integri una " parte di te" e quindi dal mio punto di vista non crei resistenza con i pensieri. Cosa ne pensi?
certo, scrivi anche quei pensieri, anzi soprattutto quelli più problematici. Io ho inziato a scrivere per necessità psicologica e riverso sulla carta quasi esclusivamente proprio quei pensieri che più mi disturbano, proprio nel tentativo di sbrogliarli e/o di prenderci confidenza;)
Lui dice di resistere alla sensazione di sentirsi idioti, che potrebbe indurti a mollare tutto. Giusto accettarli ed osservarli, ma l'importante è che non si ceda alla tentazione di non scrivere.
Parlo della mia esperienza, io cominciai a scrivere un diario senza esserne consapevole, di botto un giorno mi misi e lo feci, le parole venivano giù da sole, dopo capii che era un modo per potermi esprimere dato che vivevo in una relazione in cui non c'era dialogo di mi sentivo costretto e tra l'altro convivevamo pure, non avevo amici, ne vicini ne lontani, essendo che mi ero trasferito dall'altra parte dell'italia per stare con lei, e in questo marasma di malessere e questa mia estrema introspettività il diario è stato il mio modo di evadere da quella prigione esprimendomi. Una volta finita quella sessione di scrittura mi stupii di aver scritto così tanto, credo una decina o ventina di pagine circa, ed è tanto per uno che non l'ha mai fatto e quindi non c'è l'ha come abitudine. Decisi poi di farlo leggere anche a lei perché nel diario avevo trovato il coraggio di dire cose che a lei non riuscivo a dire, ammetto che questa cosa non ha avuto nessun risultato perché effettivamente come dice Rick uno deve scrivere solo per se, ma apparte questo episodio non ho più fatto vedere a nessuno i miei diario, salvo mia madre scoprirli e leggerli, e conseguente mia incazzattura. Ma tutto questo ve lo dico perchè apparte questi episodi spiacevoli il diario, la scrittura, mi è rimasta come abitudine ed è diventato un "amico" a cui poter sempre dire tutto senza paura di essere giudicato, e il fatto che quell'amico sia io stesso è una cosa bellissima perché è un atto d'amoreverso se stessi, e io di base sono sempre stato molto severo con me stesso. È anche un modo per non rimuginare sempre sugli stessi pensieri perché fidatevi che non avrete voglia di riscrivere sempre la stessa cosa 1000 volte, ci sta che ci ritorniate con diversa consapevolezza qualche giorno dopo ma nella singola sessione di scrittura non ripeterete le stesse cose 2 volte, inoltre il foglio (almeno per me) ha la funzione di "acchiappa colore" ovvero che se sto male e scrivo, e di solito scrivo quando sto male, quel malessere passa perché mi rendo conto di aver fatto un passo in avanti non rimuginandoci ma affrontado intellettualmente il problema cercando di trovarci chiarezza e possibilmente una soluzione e non avete idea di quanto questo posa essere utile. Ho anche scritto quando sto bene ma ammetto che è raro, ma io consiglio a tutti di farlo perché vi stare proprio bene con voi stessi. Comunque ci tengo a precisare che nel frattempo affrontavo un percorso psicologico, quindi se dalle mie parole magari e trasparito che il diario si sostituisce ad esso bhe non è così.
Io ho scritto per almeno trent'anni, ed è stato fondamentale per il mio percorso evolutivo. Che non è, come molti pensano, un lavoro di arricchimento, ma di RIPULITURA. Poi, un giorno, ho bruciato tutto in un rito catartico. Ho avuto mille volte la tentazione di ricominciare, ma la sensazione di essere un'idiota, che a dieci anni non avevo, ora ce l'ho.
Ciao Rick! Tu quanto tempo dedichi attualmente al tuo diario? Pensi che all’inizio sia normale ovviamente necessitare di più tempo per stendere i propri pensieri e che con il tempo ci vorrà sempre meno?
Io tengo un diario da maggio 2005. Ma non giornaliero, purtroppo. E' piu' un posto dove aggiorno gli eventi una volta al mese, magari una volta a settimana, a volte passano mesi... certe volte, ogni giorno per una settimana o due. Non c'e una costanza. Ho apprezzato il consiglio di non scrivere come se dovessi essere letto, effettivamente stavo cadendo in questa tentazione 😂
Sto provando da un po' di tempo, solo che delle volte rimango a fissare il foglio e non mi viene in mente niente da scrivere, vuoto totale. Secondo voi ha senso usare dei prompt prestabiliti per stimolare a scrivere o scrivo solo quello che mi viene spontaneo?
Il mio commento sarà contrastante su un punto: la costanza. Sono una novizia per quanto riguarda il journaling, però ogniqualvolta che tentavo di tenere un diario mi obbligavo a scrivere, questo ha comportato vari fallimenti nell'azione. Tuttavia un paio di anni fa ho iniziato a scrivere quando mi andava e osservando gli effetti sulla mente e sul corpo ho iniziato a scrivere sempre più spesso, diventando sempre più costante. Concludo affermando che, secondo me, dipende da persona a persona questa costanza. La stessa può derivare da altre abitudini fondamentali, da cui si generano le secondarie ad effetto domino
Perchè: 1 Riflesso della tua interiorità, spazio per familiarizzare con la propria voce interiore normalmente soppressa 2 Confessione dell'inconfessabile, senza giudizio, metto nero su bianco le peggiori cose che ho dentro. Piu sincero con te stesso 3 Tenere traccia dei tuoi cambiamenti, costruire un identità, analizzando la sua trasformazione. Consapevolezza del passato, presenza nel presente, in vista del futuro. 4 Allenare la capacita espressiva 5 Addestramento alla quotidianità e alla costanza. Ti imponi di scrivere ogni giorno, non importa casa accada. Autodisciplina. Come: 1 Resistere alla sensazione di essere uno stupido, alla voce che ti dice di mollare. 2 Resistere alla tentazione di scrivere per farsi leggere. Il diario è un dialogo con sè stessi. 3 Pazienza: non chiedere al diario di darti risultati tangibili ed immediato. Il tuo animo deve crescere nelle pagine, col tempo arriverà il guadagno. 4 Alternare stili: prosa, poesie, racconto in terza persona, provale tutte con fantasia. 5 Il diario di oggi è un favore al te di domani. Senza non comprenderai e non familiarizzerai col tuo io allo stesso modo.
secondo me, scrivere è la forma di espressione migliore che ci sia. ma va presa anche con leggerezza, scrivo da anni e mi considero il contrario della costanza. “imporsi” di farlo la vedo come una gabbia mentale, magari è giusto sforzarsi leggermente all’inizio, ma senza cadere in paranoia. cioè se non hai cazzi non hai cazzi, è chill.
A volte quanto faccio journaling sento come la sensazione che quello che scrivo in qualche modo verrà letto da qualcuno o dai posteri, e quindi inizio non essere più sincero nel dialogo e nella scrittura , consigli per superare questa "paura" ?
Secondo RickDufer Vantaggi del tenere un diario 1) ti permette di familiarizzare con la tua coscienza e interiorità 2) ti permette di esprimere i tuoi desideri senza giudicarti 3) tiene traccia dei tuoi cambiamenti e tenere traccia della continuità psicologica 4) allena la tua capacità espressiva 5) ti addestra alla quotidianità della costanza 6)il diario che scrivi oggi é un regalo al te stesso di domani Atteggiamenti per scrivere un diario: 1) resistere alla sensazione iniziale di essere un idiota e alla sensazione di perdere tempo 2) resistere alla tentazione di scrivere col fine di farsi leggere 3)abbi pazienza nell'ottenere risultati dal diario 4)Alterna stili, intenzioni e modalità di scrittura 5) tienilo un po' in digitale e un po' a mano
Non dovresti fare certe affermazioni. Le persone che ti seguono spesso lo fanno per semplice spirito di imitazione, ma tenere un diario in età adulta è un atto che nasce da profonde riflessioni personali. Scrivere richiede che la coscienza interiore di un individuo sia pronta per questo tipo di introspezione. Cercare di spingere i tuoi follower a fare journaling, senza che ne sentano realmente il bisogno, risulta inutile.
Interessante quello che dici, ma te la presento così, non credi che costringersi a fare qualcosa, anche se non se ne sente l'immediato bisogno, sia fondamentale per costruirsi una disciplina e quindi per rendere utile tale azione?
Per condividere il mio spunto, vorrei parlarvi della mia esperienza con il journaling: ho iniziato 5/6 anni fa perchè lo considero un buono strumento per prendersi cura di sè e mi piacciono i libri e le canzoni rap nelle quali vado a spulciare testi, tecnicismi, citazioni, ecc. . Ho sempre disegnato a fasi alterne nella mia vita, per cui il rapporto con la carta e la penna è ottimo. Dopo poco tempo, ho sempre mollato perchè il diario iniziava con grandi riflessioni sulla mia giornata e diventava una resoconto di tre righe con il passare del tempo. Ho iniziato anche ad appuntarmi le mie idee, ogni volta che me ne venisse in mente una, anche la più stupida, sia in modo analogico che digitale. Ma niente, con me proprio la costanza in questa attività non c'entrava niente. Alla fine, ho capito che lo facevo solo per motivi utilitaristici, per migliorarmi per raggiungere un obiettivo, per segnarmi l'idea che mi avrebbe fatto svoltare. La mentalità da guru dei social. Ad oggi, scrivo molto di più, anche se non tutti i giorni, ma ho la fortuna di far parte di quel pezzo di popolazione che riesce ad esorcizzare le proprie emozioni tramite la carta e la penna, disegno o scrittura che sia (spesso faccio entrambi). Ne ho parlato con la psicoterapeuta e mi ha detto di essere fortunato perchè è qualcosa di innato riuscire ad avere una buona gestione comportamentale tramite queste attività. Per cui, se ti senti a disagio, stufo di scrivere, è normale, tenta di concentrarti nell'atto stesso dello scrivere e non nell'esito finale, come ti dice il buon Rick. Spero vi sia utile 👋🏼
Sinceramente non credo che sia qualcosa di innato. Io ho imparato a farlo dopo molti anni e molte frustrazioni, ma ne è assolutamente valsa la pena.
Grazie per aver condiviso la tua esperienza!
@marcobernardon1632 ci sta come opinione, figurati✌🏼
Sempre fatto, ma in modo totalmente sconclusionato.
Da oggi so come farlo al meglio. Vai di Moleskine, e da domani si fa sul serio. Anche a quarant'anni, non si molla un cazzo. Anzi!
Grande!
Tengo un diario dal 2020 e principalmente lo uso come valvola di sfogo per i pensieri, quando li dentro è troppo affollato. In questo senso all’inizio scrivevo quotidianamente, ora in base alle necessità.
Per me è stato uno strumento fondamentale per uscire da un periodo buio e tuttora penso sia una delle cose più fighe che abbia mai fatto.
Ho provato in digitale ma sono tornato alla penna, non c’è storia
Indubbiamente il journaling è uno strumento utilissimo. Lo utilizzo dal giugno scorso. Fa parte delle strategie che ho messo in campo x affrontare una situazione x me molto difficile. Mi ha aiutata a " centrarmi " ,sostanzialmente, e a prendere distanza da pensieri e stati d'animo complessi, credo che la psicologia ne confermerebbe l'utilità in questo senso. E a radicarmi nel momento presente, pur insieme ad altre attività e accorgimenti. Aiuta anche a "vedere" la propria vita, nella mia esperienza. Tu ne suggerisci un uso anche creativo, mi pare, per me ancora tutto da sperimentare...
Video interessantissimo e utilissimo. Scrivo da anni, ma in maniera incostante e sconclusionata. Il video mi ha fatto pensare e rivedere il mio ‘journaling’. Me lo sono visto 2 volte. Grazie 1000!
Ottimi spunti. Io scrivo da sempre in modo costantemente incostante in luoghi, modalità e genere di contenuti. Mi ripropongo di farlo in modo più mirato e utile iniziando come una tiny habits nella speranza che diventi davvero un abitudine per sempre.
Grazie Rick, questo video capita al momento giusto. Il journaling è una di quelle attività che ho iniziato e lasciato a fasi alterne. Ogni volta che interrompevo la scrittura era perché davo ascolto a quelle vocine che mi facevano sentire "un imbecille" e perché usandola per fini utilitaristici, non vedendo risultati nel breve periodo, mi convincevo che fosse inutile continuare. Grazie a questo video ho un'idea più chiara sull'approccio da avere.
Io ho 25 anni e tengo diari da quando di anni ne avevo 15-16, nel 2015, quindi sono cresciuta pienamente nell' "epoca social". Prevedibilmente, ciò su cui ho sempre fatto più fatica, è proprio evitare di scrivere con a priori l'idea di essere letta 🤦🏻♀️
Quando ho iniziato a tenere diari spesso mi capitava di pubblicare quanto scrivevo nelle storie di Instagram oppure estratti su Tumblr e piccole "quotes" su twitter. Non ci ho mai pensato troppo, ma rigurdandomi ora indietro mi rendo conto di come questo mi abbia portato ad essere incostante e a interrompere talvolta per mesi e mesi la scrittura, perché non mi sentivo sufficientemente ispirata a scrivere qualcosa che valesse la pena condividere e ritenevo di non avere tempo per elaborare qualcosa che fosse "buono abbastanza". Forse un po' me lo porto ancora dietro come automatismo che mi rende difficile, talvolta, essere costante, insieme alla sensazione squisitamente gen-z che sia quasi necessario, per tenere un diario, far sì che sia esteticamente gradevole, ben scritto, ordinato, ben decorato e "instagrammabile" (riconosco in questo mio modus una ricerca di ciò che sui social viene chiamato "aesthetic" e che, per quanto io razionalmente identifichi come un atteggiamento futile, a volte mi assale ugualmente, quando un demonio infernale dall'aspetto di un'influencer di prodotti di cartoleria pare prendere possesso del mio corpo e sento questo impulso inspiegabile a fare foto al mio set di penne gel e graffette segnacarte).
Questo per dire, i due impulsi sono probabilmente collegati e mi fanno perdere di vista ciò a cui dovrebbe servire un diario, che è proprio quanto da te spiegato in questo video, Rick. Grazie per gli input utili come sempre, dopo averti ascoltato penso che la soluzione ai miei crucci e difficoltà in merito, sia davvero di smettere di pormi così tante regole per scrivere (come ora faccio) e soprattutto di decidere di tenere un diario quotidiano che sia solo e unicamente per me, accanto a uno in cui magari raccogliere in un secondo momento le riflessioni che invece desidero condividere 🧡
Buongiorno,
scrivo un diario da circa tre anni e adesso finalmente scopro come farlo al meglio
Grazie
Piacevole questa versione intima!
Mi fai venire una voglia di tenere ancora diari , insegno scrittura creativa ma hai perfettamente ragione che questa è un'esperienza a sé e quindi unica
Ottimo video. Tengo qualcosa che si può considerare una forma di diario da vari anni ormai (ci scrivo principalmente idee volutamente grezze), ed è stato di vitale importanza nello sviluppo del mio pensiero e della mia persona. Ora sono arrivato a quel punto in cui percepisco sempre di più il distacco tra pensieri effettivi e le frasi che scrivo, e sto paradossalmente cercando di costringermi a scriverci meno spesso per evitare di “compromettere i pensieri” scrivendo mentre non ho ancora concluso la fase di cogitazione.
Scrivere quando il pensiero non è ancora concluso rischia di spostare la concentrazione da esso alla frase che si scrive e alla sua trascrizione, finendo per dimenticare il pensiero originario e perdersi in un mare di parole senza vero significato. Ora aspetto sempre di aver ben chiaro ciò che sto pensando prima di scriverlo per esteso, anche a costo di dimenticarlo, tanto per la mia esperienza, i pensieri davvero inpratnti ti cambiano davvero, anche in modo inconscio, e perciò riaffiorano sempre, anche a distanza di tempo.
Non ha molto senso lo so😅 non so ben spiegarlo, non so nemmeno perché sto scrivendo questo commento. Qualcun altro ha riscontrato questo problema o sono pazzo io?
Sono mooolto d’accordo. Un pensiero davvero illuminante riecheggia nell animo da solo per mesi. Scrivere sempre tutti i pensieri rischia di farti concentrare solo sulla mera trascrizione col rischio di dimenticare il significato. Io nelle note ho la sezione “verità sfuggenti” dove mi segno quelle cose che mi fanno dire “é cosí che é e non ho mai avuto le parole giuste per dirlo?!”
Lo stesso vale per me
Rick con questi tipi di video tu hai la capacità di entrare nel profondo delle persone che stanno sulla tua stessa linea d’onda, ma che hanno magari meno esperienza. E questi video risvegliano in me idee che già vagavano per la mia mente, ma che non avevo mai tirato fuori. Tu invece fai fare quel piccolo passo in più per concretizzare queste idee
“Credo sia questo il pericolo, quando si tiene un diario: si esagera tutto, si sta in agguato, si forza continuamente la verità.” (Sartre, La nausea)
A parte questa citazione, sono perfettamente d’accordo sull’importanza di tenere un diario. Io lo faccio da settembre 2023 e rileggere a volte i pensieri di oltre un anno fa, mi permette di confrontarli con quelli attuali, di riflettere sul perché pensavo in quella maniera. In una parola, di conoscere meglio me stesso. Il mio diario è solo in digitale (cellulare), ma scrivo a mano pensieri, aforismi, poesie, ecc. Il diario è straordinario perché è tutto e niente: scrivi pensieri più elaborati, pensieri e impressioni immediate, poesie, strani racconti, descrizioni banali della quotidianità, ecc.
Ho iniziato da qualche giorno a scrivere per me stessa e volevo qualcuno con più esperienza che mi desse qualche dritta... Sei stato davvero chiarissimo e sei riuscito a dire perfettamente quello di cui io, avendo iniziato appena, mi ero fatta solo un'impressione. Scrivo articoli per la radio universitaria e sto scrivendo la tesi triennale, ma credo che nulla sia equiparabile alla scrittura privata, per se stessi. Grazie, sei davvero bravissimo
A volte mi sembra di essere dentro il Matrix, era da un mese che mi dicevo di iniziare a scrivere qualcosa con l’idea era di lasciare un ricordo al me del futuro ma niente. Oggi pomeriggio sono andato a comprare un Tarquinio e ho cominciato. Grande e grazie Rick!
Che dire, tutto quello che hai detto è meraviglioso e vero, grazie Rick
Grazie per questo video Rick! 🙏🏻Devo assolutamente iniziare anche io! Tardi, ma non è mai troppo tardi😅
Un video utile , interessante e diretto.
Hai detto molte cose che ho sempre pensato sia sullo scrivere i diari in sé ,sia sul diario come modalità di espressione personale (dei pensieri/idee/paure /attività particolari da ricordare)e su cosa possiamo pensare mentre ci dedichiamo ad esso.
Scrivo diari fin da bambina e anzi da piccola ero molto più costante da quello che ricordo.
Mi serviva per sfogarmi ,per fermare su carta cose che crescendo avrei sicuramente dimenticato e rileggendoli ora ne ho la conferma.
Da piccoli ci si butta di più e non si pensa all'effettiva utilità delle cose ma crescendo ti mettono in testa che il tempo dev'essere utilizzato sempre al meglio e per cose importanti... peccato e per fortuna che le cose importanti sono anche queste.
In momenti difficili e bui il diario ti può salvare là dove non c'è nessuno a farlo per davvero.
La costanza non fa proprio per me e me ne sono fatta una ragione.
Il rischio per chi è timido e riservato e ama scrivere, disegnare o dare voce ai propri pensieri nei modi più creativi, è la paura che qualcuno legga le sue cose.
Mi ero bloccata anche per questo negli ultimi anni.
Buonasera! Grazie Rick per questi spunti di riflessione. Effettivamente posso confermare che tenere un diario (fare journaling) porta tanti benefici. Scrivere mi aiuta a stare bene con me stesso, a capire meglio me stesso e quindi vivere meglio. Inoltre, da quando, durante lo scorso marzo, ho ricominciato a scrivere quotidianamente (dopo mesi di inattività) mi sono reso conto che la mia capacità di organizzare i miei impegni quotidiani, e di organizzaro lo studio, è molto migliorata. Personalmente, credo che le due cose siano collegate, almeno per quando mi riguarda in prima persona.
Garzie ancora di questo video, spero sia uno slancio per tante persone che possano scoprire quando scrivere può migliorare la loro vita. 🪷
Io uso uno personale con i miei pensieri e uno sui libri che leggo, quindi a tema ❤ grazie del video
Ti ringrazio davvero molto per questi preziosi consigli, io ho 19 anni ed è qualche mese che scrivo ogni giorno ❤
Al minuto 19:14 parli di resistere ai pensieri della mente. Secondo me è più positivo seguire un approccio diverso. Essere consapevoli e anche curiosi di questi pensieri, osservarli, accettarli, quindi non si evitano o respingono . Facendo ciò integri una " parte di te" e quindi dal mio punto di vista non crei resistenza con i pensieri.
Cosa ne pensi?
Si
certo, scrivi anche quei pensieri, anzi soprattutto quelli più problematici. Io ho inziato a scrivere per necessità psicologica e riverso sulla carta quasi esclusivamente proprio quei pensieri che più mi disturbano, proprio nel tentativo di sbrogliarli e/o di prenderci confidenza;)
Lui dice di resistere alla sensazione di sentirsi idioti, che potrebbe indurti a mollare tutto. Giusto accettarli ed osservarli, ma l'importante è che non si ceda alla tentazione di non scrivere.
Ci piace questa versione RAW. Rick il tuo personale libro Rosso uscirà postumo :D
Mi hai ispirato ❤️
Parlo della mia esperienza, io cominciai a scrivere un diario senza esserne consapevole, di botto un giorno mi misi e lo feci, le parole venivano giù da sole, dopo capii che era un modo per potermi esprimere dato che vivevo in una relazione in cui non c'era dialogo di mi sentivo costretto e tra l'altro convivevamo pure, non avevo amici, ne vicini ne lontani, essendo che mi ero trasferito dall'altra parte dell'italia per stare con lei, e in questo marasma di malessere e questa mia estrema introspettività il diario è stato il mio modo di evadere da quella prigione esprimendomi. Una volta finita quella sessione di scrittura mi stupii di aver scritto così tanto, credo una decina o ventina di pagine circa, ed è tanto per uno che non l'ha mai fatto e quindi non c'è l'ha come abitudine. Decisi poi di farlo leggere anche a lei perché nel diario avevo trovato il coraggio di dire cose che a lei non riuscivo a dire, ammetto che questa cosa non ha avuto nessun risultato perché effettivamente come dice Rick uno deve scrivere solo per se, ma apparte questo episodio non ho più fatto vedere a nessuno i miei diario, salvo mia madre scoprirli e leggerli, e conseguente mia incazzattura. Ma tutto questo ve lo dico perchè apparte questi episodi spiacevoli il diario, la scrittura, mi è rimasta come abitudine ed è diventato un "amico" a cui poter sempre dire tutto senza paura di essere giudicato, e il fatto che quell'amico sia io stesso è una cosa bellissima perché è un atto d'amoreverso se stessi, e io di base sono sempre stato molto severo con me stesso. È anche un modo per non rimuginare sempre sugli stessi pensieri perché fidatevi che non avrete voglia di riscrivere sempre la stessa cosa 1000 volte, ci sta che ci ritorniate con diversa consapevolezza qualche giorno dopo ma nella singola sessione di scrittura non ripeterete le stesse cose 2 volte, inoltre il foglio (almeno per me) ha la funzione di "acchiappa colore" ovvero che se sto male e scrivo, e di solito scrivo quando sto male, quel malessere passa perché mi rendo conto di aver fatto un passo in avanti non rimuginandoci ma affrontado intellettualmente il problema cercando di trovarci chiarezza e possibilmente una soluzione e non avete idea di quanto questo posa essere utile. Ho anche scritto quando sto bene ma ammetto che è raro, ma io consiglio a tutti di farlo perché vi stare proprio bene con voi stessi. Comunque ci tengo a precisare che nel frattempo affrontavo un percorso psicologico, quindi se dalle mie parole magari e trasparito che il diario si sostituisce ad esso bhe non è così.
Non si molla un ca**o!
Fantastico! 🖖🏻
Io ho scritto per almeno trent'anni, ed è stato fondamentale per il mio percorso evolutivo. Che non è, come molti pensano, un lavoro di arricchimento, ma di RIPULITURA. Poi, un giorno, ho bruciato tutto in un rito catartico. Ho avuto mille volte la tentazione di ricominciare, ma la sensazione di essere un'idiota, che a dieci anni non avevo, ora ce l'ho.
Ciao Rick! Tu quanto tempo dedichi attualmente al tuo diario? Pensi che all’inizio sia normale ovviamente necessitare di più tempo per stendere i propri pensieri e che con il tempo ci vorrà sempre meno?
questa nuova inquadratura mi fa urlare
Io tengo un diario da maggio 2005. Ma non giornaliero, purtroppo. E' piu' un posto dove aggiorno gli eventi una volta al mese, magari una volta a settimana, a volte passano mesi... certe volte, ogni giorno per una settimana o due. Non c'e una costanza. Ho apprezzato il consiglio di non scrivere come se dovessi essere letto, effettivamente stavo cadendo in questa tentazione 😂
Proprio ieri cercavo questo video e oggi eccolo qui. In barba ai dettattori di Leibniz, questo è davvero il migliore dei mondi possibili !😂
Sto provando da un po' di tempo, solo che delle volte rimango a fissare il foglio e non mi viene in mente niente da scrivere, vuoto totale. Secondo voi ha senso usare dei prompt prestabiliti per stimolare a scrivere o scrivo solo quello che mi viene spontaneo?
Il mio commento sarà contrastante su un punto: la costanza. Sono una novizia per quanto riguarda il journaling, però ogniqualvolta che tentavo di tenere un diario mi obbligavo a scrivere, questo ha comportato vari fallimenti nell'azione. Tuttavia un paio di anni fa ho iniziato a scrivere quando mi andava e osservando gli effetti sulla mente e sul corpo ho iniziato a scrivere sempre più spesso, diventando sempre più costante.
Concludo affermando che, secondo me, dipende da persona a persona questa costanza. La stessa può derivare da altre abitudini fondamentali, da cui si generano le secondarie ad effetto domino
Perchè:
1 Riflesso della tua interiorità, spazio per familiarizzare con la propria voce interiore normalmente soppressa
2 Confessione dell'inconfessabile, senza giudizio, metto nero su bianco le peggiori cose che ho dentro. Piu sincero con te stesso
3 Tenere traccia dei tuoi cambiamenti, costruire un identità, analizzando la sua trasformazione. Consapevolezza del passato, presenza nel presente, in vista del futuro.
4 Allenare la capacita espressiva
5 Addestramento alla quotidianità e alla costanza. Ti imponi di scrivere ogni giorno, non importa casa accada. Autodisciplina.
Come:
1 Resistere alla sensazione di essere uno stupido, alla voce che ti dice di mollare.
2 Resistere alla tentazione di scrivere per farsi leggere. Il diario è un dialogo con sè stessi.
3 Pazienza: non chiedere al diario di darti risultati tangibili ed immediato. Il tuo animo deve crescere nelle pagine, col tempo arriverà il guadagno.
4 Alternare stili: prosa, poesie, racconto in terza persona, provale tutte con fantasia.
5 Il diario di oggi è un favore al te di domani. Senza non comprenderai e non familiarizzerai col tuo io allo stesso modo.
"alcuni diari li tengo cartacei, altri digitali"... Diversifichi i diari o "tieni tutto in un calderone "? Intendo a seconda delle macrotematiche
Tengo un diario da quando andavo alle medie e ho 59 anni.
Ciao rick per te la scrittura a mano ti fa connettere meglio con la propria coscienza? Rispetto Alla tastiera
È da un po’ che ci sto pensando a tenere un diario
secondo me, scrivere è la forma di espressione migliore che ci sia. ma va presa anche con leggerezza, scrivo da anni e mi considero il contrario della costanza. “imporsi” di farlo la vedo come una gabbia mentale, magari è giusto sforzarsi leggermente all’inizio, ma senza cadere in paranoia. cioè se non hai cazzi non hai cazzi, è chill.
A volte quanto faccio journaling sento come la sensazione che quello che scrivo in qualche modo verrà letto da qualcuno o dai posteri, e quindi inizio non essere più sincero nel dialogo e nella scrittura , consigli per superare questa "paura" ?
io ho scelto di scriverlo la mattina appena sveglio essendo per me l'unico modo per far si che sia costante
Sarei curioso di esempi di stili da usare, ho provato a fare una poesia sul mio personale ed è orrida
Scrivete un diario, ragazzi. Salva la vita
minchia
Per me è un ottimo suggerimento ma iniziare a 60 anni non è troppo tardi 😢
Ma il diario di Giulia che ne viene parlato ovunque?😅
Secondo RickDufer
Vantaggi del tenere un diario
1) ti permette di familiarizzare con la tua coscienza e interiorità
2) ti permette di esprimere i tuoi desideri senza giudicarti
3) tiene traccia dei tuoi cambiamenti e tenere traccia della continuità psicologica
4) allena la tua capacità espressiva
5) ti addestra alla quotidianità della costanza
6)il diario che scrivi oggi é un regalo al te stesso di domani
Atteggiamenti per scrivere un diario:
1) resistere alla sensazione iniziale di essere un idiota e alla sensazione di perdere tempo
2) resistere alla tentazione di scrivere col fine di farsi leggere
3)abbi pazienza nell'ottenere risultati dal diario
4)Alterna stili, intenzioni e modalità di scrittura
5) tienilo un po' in digitale e un po' a mano
Ma qualcuno ha veramente comprato Rispira? Ceh è davvero curiosità, qualcuno ha speso 400€?
Attualmente siamo nell'ordine delle centinaia di persone.
@ dovete avere davvero una fanbase solida, la gente vi stima davvero tanto
Questo di sicuro, ma è anche un ottimo prodotto e stiamo ricevendo molte recensioni positive.
Primo ad arrivare alla fine(visto in 2,5x)
Congratulazioni
So' soddisfazioni
Hai sicuramente capito tutto
ma che è diventa una gara? che senso ha vedere o sentire un qualcosa ad una velocità aumentata?
Stai mandando avanti la tua vita a 2,5 x
Non è come andare dallo psicologo ahahah?
è gratis e ci vai tutti i giorni :)
(ps io non tengo un diario ma vado dallo psicologo)
oddio lo psicologo è comunque una relazione ed è sia sporcata che arricchita dalla pressione della comunicazione con un altro
Primo
Non dovresti fare certe affermazioni. Le persone che ti seguono spesso lo fanno per semplice spirito di imitazione, ma tenere un diario in età adulta è un atto che nasce da profonde riflessioni personali. Scrivere richiede che la coscienza interiore di un individuo sia pronta per questo tipo di introspezione. Cercare di spingere i tuoi follower a fare journaling, senza che ne sentano realmente il bisogno, risulta inutile.
Interessante quello che dici, ma te la presento così, non credi che costringersi a fare qualcosa, anche se non se ne sente l'immediato bisogno, sia fondamentale per costruirsi una disciplina e quindi per rendere utile tale azione?