@@isidoroticli7454 grazie, i trattamenti dipendono dallo stato delle piante e dal periodo, non c’è una ricetta unica da fare a calendario. Concimi semplici (azoto, fosforo, potassio, ecc) mischiati in base alle esigenze e rame, zolfo ed eventuali insetticidi se servono.
Complimenti come sempre per i video, sarebbe bello magari questo inverno discutere anche le varie strategie di difesa della pianta e del frutto,che ne pensi? Saluti da Vasto
@@valeriodiciocco5730 grazie Valerio. Si è una buona idea anche se non volevo discostarmi troppo dal tema della potatura, però qualche cenno di base si può sempre dare. Un saluto a voi olivicoltori Vastesi
Buona sera io ho una ventina di alberi d’ulivo di varietà mista di leccino di cucco e canino e abito a una decina di km da apice piante dove sei stato a potare. Siccome sono sbilanciate in quanto hanno molto legno hanno bisogno di essere rinnovati quando sarà tempo di potatura potresti dargli una occhiata. Comunque un ottimo lavoro. Come sempre
@@giosa8415 qui la situazione generale è di produzione scarsa e in molti casi nulla. Oltre ai fattori climatici, la risposta produttiva dipende tanto dalla gestione agronomica di almeno 2-3 anni passati che permettono di avere almeno un minimo di produzione anche quando la media è bassa.
@@PotaturaOlivoItalia infatti io sono uno dei pochi qui che raccoglie qualcosa..ma fidati che così qui non ha mai fatto va al di là della gestione agronomica
@@sergiopomarico8429 al momento il batterio non è presente in Molise. Non è detto che arrivi in quanto rappresenta un contesto agricolo e pedo climatico completamente differente dal Salento e dal barese dove si sta attualmente diffondendo. Per fortuna ci sono già molti impianti di leccino e leccio del corno (varietà tolleranti) motivo per il quale anche in caso di arrivo l’impatto non sarà così devastante. Sarà in ogni caso ancora più importante eliminare il manto erboso da inizio primavera fino a fine autunno per evitare che la sputacchina (vettore del batterio) viva all’interno degli oliveti. Per lei bisogna attuare la stessa prevenzione che Hysteropterum gryllodes di cui parlai in un video.
Ti ringrazio molto sei molto gentile
complimenti davvero un ottimo lavoro. mi puoi dire che trattamenti fai?
@@isidoroticli7454 grazie, i trattamenti dipendono dallo stato delle piante e dal periodo, non c’è una ricetta unica da fare a calendario. Concimi semplici (azoto, fosforo, potassio, ecc) mischiati in base alle esigenze e rame, zolfo ed eventuali insetticidi se servono.
Complimenti come sempre per i video, sarebbe bello magari questo inverno discutere anche le varie strategie di difesa della pianta e del frutto,che ne pensi?
Saluti da Vasto
@@valeriodiciocco5730 grazie Valerio. Si è una buona idea anche se non volevo discostarmi troppo dal tema della potatura, però qualche cenno di base si può sempre dare. Un saluto a voi olivicoltori Vastesi
Buona sera io ho una ventina di alberi d’ulivo di varietà mista di leccino di cucco e canino e abito a una decina di km da apice piante dove sei stato a potare. Siccome sono sbilanciate in quanto hanno molto legno hanno bisogno di essere rinnovati quando sarà tempo di potatura potresti dargli una occhiata. Comunque un ottimo lavoro. Come sempre
@@sandroproietto260 salve Sandro, come no. Se riesce a scrivermi una mail a tiericarlo6@gmail.com ne parliamo volentieri. Grazie per il commento.
Buonasera qui provincia di Chieti pochissimo olivo non ha allegato proprio,solo varietà da tavola sono andate meglio
@@giosa8415 qui la situazione generale è di produzione scarsa e in molti casi nulla. Oltre ai fattori climatici, la risposta produttiva dipende tanto dalla gestione agronomica di almeno 2-3 anni passati che permettono di avere almeno un minimo di produzione anche quando la media è bassa.
@@PotaturaOlivoItalia infatti io sono uno dei pochi qui che raccoglie qualcosa..ma fidati che così qui non ha mai fatto va al di là della gestione agronomica
come affronti il problema della xylella?
@@sergiopomarico8429 al momento il batterio non è presente in Molise. Non è detto che arrivi in quanto rappresenta un contesto agricolo e pedo climatico completamente differente dal Salento e dal barese dove si sta attualmente diffondendo.
Per fortuna ci sono già molti impianti di leccino e leccio del corno (varietà tolleranti) motivo per il quale anche in caso di arrivo l’impatto non sarà così devastante.
Sarà in ogni caso ancora più importante eliminare il manto erboso da inizio primavera fino a fine autunno per evitare che la sputacchina (vettore del batterio) viva all’interno degli oliveti. Per lei bisogna attuare la stessa prevenzione che Hysteropterum gryllodes di cui parlai in un video.