Molto interessante questa tipologia di video! Secondo me è molto arricchente vedere il processo, il percorso di lettura: spero proprio sia il primo di molti! 🥰
Ciao. Ho visto Superstore sul tuo computer: gran bella serie, divertente, graffiante e politicamente scorretta. Approvata. Nell'analizzare gli scritti di Tolkien, bisogna sempre ricordare che lui era un filologo e un grande studioso di linguistica: questa sua formazione lo ha influenzato profondamente e ha permesso ai suoi scritti di assurgere al rango di "letteratura", cosa che non si può dire, a mio parere, della maggior parte delle opere fantasy venute dopo. Le qualità dell'uomo hanno reso i suoi scritti dei "classici", anche per quel modo di scrivere a tratti aulico e "complesso". Personalmente ho letto la vecchia traduzione e non ho intenzione di leggere la nuova, ma chi l'ha fatto, ha detto di trovarla più scorrevole e aderente alla versione originale, sia dal punto di vista sintattico che terminologico. Probabilmente mi troverei in grande difficoltà nel leggere questa versione, ma non credo vada disprezzata a priori. Per quanto riguarda l'ideologia, personalmente la aborro, qualunque essa sia; la trovo la morte del libero pensiero. Ecco perchè odio il politicamente corretto, la cancel culture e tutte le viltà che non riescono a tener conto dei momenti storici in cui sono stati prodotti certi libri, certi film o certi modi di pensare. Per quanto riguarda il fidanzato... massimo rispetto per te che riesci a tenerti accanto qualcuno che non prova lo stesso amore viscerale che hai nei confronti dei libri, per me sarebbe impensabile e fonte di profonde divisioni nella vita quotidiana (ma lo stesso varrebbe per me per l'arte, il cinema, la musica e via dicendo). Ma questo non sarà il tuo caso ovviamente ; ) Ciao.
@@antonio8750 Superstore è troppo divertente! Molto politicamente scorretta, ma è proprio quello che fa ridere 😂 Per quanto riguarda Tolkien infatti la questione della traduzione ha sollevato così tanti interrogativi proprio in virtù delle attenzioni dello stesso scrittore nei confronti della lingua e dei termini, immagino il lavorone che ci possa essere dietro! Per quanto riguarda il fidanzato devo dire che mi supporta molto nelle mie passioni pur non avendole lui stesso, infatti mi accompagna a tutte le fiere dei libri possibili e immaginabili (e ai mercatini dell’usato) 😂 se non fosse per lui questo canale probabilmente non esisterebbe nemmeno, ha sempre visto in me qualcosa che io per prima non riuscivo a vedere 🥰
@@librintazza Bravo ragazzo allora. Chissà che a forza di "contaminarsi" con le tue letture, prima o dopo non diventi un lettore pure lui. Sarebbe un ulteriore salto di qualità, lo sarebbe per tutti ; )
Ciao Miriam ❤ molto rilassante e di compagnia questo video 😊 riguardo la questione della traduzione si è fatta la stessa discussione con Harry potter e io posso fare il paragone perché, oltre essere cresciuta con i film, ho letto da adolescente i libri nella vecchia traduzione e sono tutt'oggi i libri che ho a casa. Ultimamente ho riletto l'intera saga in audiolibro nella nuova traduzione e un po' di fastidio lho provato, ma forse più per il legame emotivo e i ricordi che ho dell'opera nella vecchia traduzione o anche perché alcuni personaggi e frasi sono entrati a far parte del quotidiano e dell'immaginario collettivo. Anche lì la questione dei nomi dei personaggi e delle case, oltre che di alcune formule magiche, ha fatto molto scalpore. Sicuramente la nuova traduzione è più fedele all'originale ma l'ho trovata comunque macchinosa e cacofonica (Tassofrasso non si può sentire, dai, ma che significa!?) in alcuni punti perché magari in lingua originale i periodi hanno una melodica che in italiano non può essere riportata e per forza di cose va cambiata, o anche perché poi ogni lingua porta con sé una cultura e dà un significato diverso ai nomi e alle costruzioni dei periodi (tant'è che nella nuova traduzione molti personaggi sono stati lasciati con i loro nomi originali perché praticamente intraducibili in italiano). Non so se mi sono spiegata 😅 ad ogni modo io non sono un'esperta e lascio fare a ognuno il suo lavoro, posso parlare solo la fruitrice e fan del prodotto 🤣
Ps: anche io ho un fidanzato che non legge nulla! 😂 Anche su questo possiamo capirci. Lui nella sua vita ha letto solo Il grande Gatsby (spoiler: io ho adorato il film con Di Caprio ma ho ODIATO il libro, ho fatto una fatica immensa a finirlo) su cui ha fatto anche la tesina talmente che gli è piaciuto. Nonostante ciò non è stato spinto a leggere altro 😅 però sta iniziando a leggere i fumetti di Zerocalcare e ha iniziato a venire insieme a me alle fiere, magari piano piano potrà abituarsi 👀
@@caterinalicata_bookmunch ciao Caterina 🥰infatti anche a me è venuto un po’ spontaneo il paragone con Harry Potter perché la nuova traduzione indignò i fan a suo tempo, anche se la questione de Il Signore degli Anelli è ancora più intricata, in parte, credo, anche perché l’autore è morto e poi perché Il Signore degli Anelli è ormai nella tradizione letteraria e nella traduzione entrano in gioco anche tutte le questioni linguistiche e simboliche che lo stesso Tolkien pose nell’originale e che nelle traduzioni danno non pochi problemi filologici, però si, il senso se vogliamo è lo stesso!
@@caterinalicata_bookmunch ma è una cosa assurda!!😂😂 io non sono mai riuscita a incuriosirlo con nessun tipo di lettura, con lui ho fallito miseramente 😂 gli piace sentirmi parlare di libri, mi accompagna alle varie fiere ma poi di leggere non se ne parla!🙅🏻♀️(ps Il Grande Gatsby non l’ho mai finito, abbandonato miseramente 🙈)
Innanzitutto complimenti per questo video: sei la dimostrazione - e come te molti altri fortunatamente - che leggendo il libro nella nuova versione senza preconcetti o abitudine, si può godere della lettura e apprezzare il romanzo senza alcun problema! Sono curiosissimo di sapere un tuo resoconto una volta che avrai terminato l'intero volume. Hai anche sollevato tante questioni importanti, provo a menzionare alcuni punti, magari partendo dai più dibattuti. Spero avrai la pazienza di leggere tutto. Premessa: mi definisco umilmente anche io un "vero" fan dell'opera, sono anni che leggo Tolkien, conosco sicuramente le sue opere principali (e ho leggiucchiato qualcosa anche in inglese) e ho amato anche i film. Ma a differenza di molti estremisti e intransigenti non considero la vecchia traduzione una Bibbia intoccabile e perfetta, anzi... 1) Politica. La nuova traduzione non ha "spostato a sinistra" il libro di Tolkien, l'Associazione Italiana Studi Tolkieniani (che ha collaborato con Fatica alla traduzione, e che da anni pubblica saggi e studi su Tolkien, oltre a organizzare convegni e manifestazioni a tema) si è solo assicurata che proprio in occasione della prima traduzione fatta dopo oltre 50 anni dalla precedente, non permanessero nel testo contaminazioni ideologiche. Perché è risaputo, come hai accennato anche tu, che la destra italiana tentò di appropriarsi del Signore degli Anelli, forzando interpretazioni sul testo tutt'altro che attendibili e corrette. La stessa Alliata, a prescindere da quale sia la sua bandiera, ha partecipato in più di un'occasione a conferenze o dibattiti "di parte", e tuttora nelle sue apparizioni in pubblico non manca mai di lanciare frecciatine contro idee progressiste e un presunto "politicamente corretto" etichettando come sinistroide il lavoro di Fatica (senza manco averlo letto, perché di progressista o politicamente corretto non c'è assolutamente niente nel volume ritradotto). Ergo, con il nuovo testo uno degli obiettivi era proprio levare del tutto la politica, rendere semplicemente "neutra" la versione italiana del libro, com'è giusto che sia perché si tratta di un'opera universale, che non appartiene né a destra né a sinistra. E la stessa identica operazione è stata fatta con la nuova traduzione de Lo Hobbit, data alle stampe proprio alcune settimane fa. 2) L'altro grande obiettivo della nuova traduzione era poter finalmente riavvicinarsi alla scrittura di Tolkien. La versione Alliata andava bene per l'epoca in cui è uscita, ma già da diversi anni tanti studiosi ne avevano evidenziato i limiti e le lacune (omissioni nel testo, doppi aggettivi e forzature di toni epici inesistenti in inglese, registri linguistici appiattiti...). Era tempo che quest'opera avesse finalmente una traduzione più accurata e fedele. Che non significa letterale, come molti male informati hanno sostenuto. La traduzione Fatica, al netto dei difetti (anche questa è migliorabile, non ci piove) è una spanna sopra alla vecchia semplicemente perché rispetta molto di più il testo tolkieniano e per la prima volta ci consente di apprezzare la sua scrittura e tante sfumature che prima erano assenti nella versione tradotta. Il tono "aulico" che cresce gradualmente di libro in libro non è un'invenzione di Fatica, semmai era un'invenzione l'aulico nel vecchio testo italiano su tanti passaggi che non erano tali in inglese; senza contare che nel nuovo testo vi è molta più attenzione al linguaggio dei vari personaggi, che ora parlano con toni che rispecchiano il loro status sociale, come fatto da Tolkien in originale, mentre nella versione Alliata parlavano tutti con un registro alto, indistintamente. 3) Infine, una nuova traduzione era necessaria perché di fatto è il trattamento che si riserva a tutti i grandi classici della letteratura nella prassi. Raramente libri celebri e importanti rimangono per tanto tempo con un'unica traduzione. Il Signore degli Anelli meritava che ci si rimettesse mano - a maggior ragione col contributo che tutti gli studi e le ricerche fatte negli anni sui lavori e sulla poetica tolkieniana potevano dare - anche e sicuramente perché è stato spesso sminuito in quanto "fantasy", in Italia. Una nuova veste che gli ridesse lustro con un linguaggio e una traduzione filologicamente accurati era un primo importantissimo passo da fare in questo senso, riaffermando la sua natura di capolavoro letterario. Chi si lamenta che adesso il libro sembra rivolto a una fascia di lettori più elitari evidentemente non ha mai dato un'occhiata al testo inglese (che è tutt'altro che una passeggiata), ma soprattutto sembra aver dimenticato che la lettura di grandi autori serve anche a spronarci a migliorare e arricchire il nostro lessico, non solo a subire passivamente un'opera in un linguaggio comodo o facilitato, che già conosciamo. Abbiamo avuto per anni un Signore degli Anelli tradotto più liberamente e in parte semplificato, ora possiamo leggerlo anche nelle sue parti più complesse e ricercate. 4) Polemiche. La maggior parte del caos scatenatosi sulla ritraduzione purtroppo riguardava proprio i nomi: tanti, tantissimi "fan" hanno fatto una rivolta perché si è osato modificare nomi entrati nell'immaginario collettivo. Questo non solo è un ragionamento retrogrado che non tiene conto di tanti fattori (la traduzione si fa anche per i lettori futuri, non solo per quelli attuali o più vecchi; il traduttore non può e non deve tenere conto delle tifoserie o dei legami affettivi, il suo lavoro si deve basare su criteri oggettivi), ma di fatto ha inquinato il dibattito che avrebbe potuto e dovuto essere costruttivo e illuminante, attorno a questa pubblicazione. E invece di andare a fondo nelle parti più importanti della traduzione, è diventata tutta una bagarre perché gli ultras del vecchio libro hanno schiamazzato ovunque sui social per difendere "la vera unica traduzione" che non andava toccata mai e poi mai. A dimostrazione che non hanno capito l'importanza di questo progetto editoriale, e che di fatto molti di loro il nuovo libro non l'hanno neanche letto, fermandosi alla superficie e criticando spesso per sentito dire (in più occasioni tante critiche erano infondate o basate su dicerie e non sul testo vero e proprio). Peraltro in alcuni casi Fatica ha dovuto giocoforza modificare i nomi, dato che Alliata ha tagliato i ponti con la Bompiani: questo è il motivo per cui l'editore ha dovuto rimuovere dal commercio le copie con la vecchia traduzione, e per cui la nuova quindi non poteva riutilizzare certi nomi storici, in quanto creati da Alliata e pertanto sua proprietà intellettuale. Ora che le acque si stanno calmando, i nodi stanno venendo al pettine: siamo alla quarta ristampa del libro, sintomo che l'operazione è riuscita, che molti lettori non si sono fatti ostacolare dalla nostalgia morbosa di chi pretende che tutti debbano leggere solo la loro versione preferita di questo libro (a questo, suppongo, erano riferite le accuse di "neofascisti" di cui hai sentito parlare). Il Signore degli Anelli non è appannaggio di una sola frangia di lettori, o di un solo traduttore/traduttrice. Più passerà il tempo e meno persone si lamenteranno di Aragorn Passolungo o Pippin Took. E più traduzioni arriveranno, più ne gioverà il romanzo. Gli assolutismi non devono avere posto nella letteratura. Mi scuso per il papello! Concludo dicendo che stimo tantissimo quello che hai fatto. Anche se conoscevi solo i film, potenzialmente avresti potuto rifiutarti di leggere la nuova traduzione anche tu, invece hai affrontato la lettura con curiosità e interesse.
@@Slask7 grazie per i tuoi complimenti e per aver condiviso il tuo punto di vista. Io non ho ancora avuto modo di finire l’intera opera ma solo La compagnia dell’Anello ed effettivamente posso dire che non ho trovato parti ideologicamente compromesse, diciamo così. Non avendo concluso i due ultimi libri non ho potuto notare neanche questo andamento aulico man mano che si procede nella lettura ma, come dicevo, per poter esprimere una critica in tal senso si dovrebbe comunque guardare al testo originale per valutare la fedeltà del tono. Concordo con quanto dici sulla questione polemiche: effettivamente per poter esprimere un giudizio negativo si dovrebbe perlomeno aver letto la nuova traduzione per intero e non riferirsi al “sentito dire” che non è sicuramente attendibile da un punto di vista filologo e critico. Ci può stare che le persone che hanno già letto il testo non abbiano voglia di scoprire la nuova traduzione, per affezione, abitudine o comodità (come è successo per altre saghe): è un loro sacrosanto diritto, ma certo ci sta meno la demonizzazione su basi infondate. Detto ciò, io ho avuto la capacità di astenermi da giudizi proprio in quanto neofita, se così si può dire: non avendo un termine di paragone con la vecchia traduzione, né tantomeno l’originale, non ho avuto proprio le basi per poter criticare il nuovo lavoro, che, come dici tu, ci sta che sia stato fatto in quanto tutti i grandi classici subiscono una revisione linguistica di quelle che sono state le vecchie traduzioni per cercare di trovare una forma che sia quantomeno più fedele possibile. Se Fatica sia riuscito nell’intento o meno, io non ho le basi per dirlo: mi interesso sicuramente alla questione in modo da affrontare la lettura con un certo spirito critico ma poi il mio scopo è quello di godermi principalmente la storia che il libro narra e tutte le riflessioni che continua a suscitare dopo anni dalla sua pubblicazione.
@@librintazza Grazie della risposta. Per quanto mi riguarda penso che alcune scelte più spigolose di Fatica si possano ammorbidire in successive ristampe, o sostituire quando in futuro lo tradurrà qualcun altro. E non è che tutti i nuovi nomi mi piacciono (io sono per lasciare i personaggi col nome originale, in linea di massima). Però fino a dove ho letto io - sono oltre metà de Le Due Torri - non ho avuto grossi problemi, la lettura scorre molto bene, e soprattutto mi sembra di leggerlo per la prima volta essendo abbastanza diverso da come lo avevo conosciuto anni fa. Tra l'altro anche io ho guardato prima i film, come te, ma l'opera è talmente densa e piena di roba che nelle pellicole non ha trovato spazio, che è facile mettere da parte le (ottime) versioni cinematografiche e i volti degli attori, anche se si sono impressi nella nostra immaginazione. Certo, di base deve piacerti il genere, altrimenti è difficile anche solo digerire i lunghi passaggi descrittivi (Tolkien era generosissimo di dettagi, a volte in maniera quasi ossessiva), ma al di là di tutto è uno di quei libri che almeno una volta nella vita andrebbe letto nonostante tutto.
Quando è uscita questa edizione ero molto preoccupata (in generale sono sempre spaventata dai libroni), invece vedo che font e interlinea sono abbastanza ariosi e affrontabili, forse potrei anche considerare di comprarla e finalmente leggere anche questa saga 👀
Ciao Miriam 😊Spero che possa rincuorarti che il tuo è un "colmo" condiviso. Anche io sono circondata da affetti che non si prestano molto alla lettura e per quanto ci si abitua, a volte è seccante voler parlare e raccontare quello che si è letto ed accorgersi di non essere ascoltati o evitare di parlarne per non essere ritenuti noiosi. è anche per questo che ho deciso di aprire il mio canale youtube. Io non ho letto Il Signore degli Anelli (e non credo che lo farò) ma ho fatto anche io il tuo esperimento (vedere prima il film e poi leggere il libro) e mi ritrovo in quanto dici. Anche per me non è stato disturbante leggere di personaggi che visivamente già conoscevo, anzi spesso può essere una semplificazione, quelli che a mio parere non rispecchiavano bene le caratteristiche descritte, li immaginavo diversamente. Ti auguro delle buone letture 🌼
@@selenespolzino ciao Selene, condivido la tua voglia di aprire un canale RUclips per poter parlare a ruota libera di libri con chi ama questo argomento, spesso effettivamente ci si limita se si sa che dall’altra parte non c’è lo stesso interesse. Però questo può essere anche stimolante perché ci porta a uscire dalla nostra zona di comfort e condividendo, a conoscere nuove persone e vivere nuove esperienze ✨ tra l’altro non conoscevo il tuo canale, rimedio subito! (Ps. Hai un nome bellissimo🥹)
Per il bruciore agli occhi quando stai davanti allo schermo ti consiglio di provare degli occhiali con il filtro per la luce blu. Io passo tante ore al computer per lavoro e fanno una differenza abissale anche solo dopo un paio d’ore :) io li ho presi dall’ottico, pagati sui 50-60€!
Purtroppo la questione ideologica è fortissima nell'ambito de Il Signore degli Anelli: da un lato, come hai detto, la traduzione Alliata è quella che risale agli anni in cui la destra adottò il fantasy in Italia. Non è un caso che la prima mostra su Tolkien sia stata organizzata sotto questo governo di destra (usando come slogan una frase decontestualizzata come "le radici profonde non gelano", privata del suo reale significato) e basti pensar ad altri sfoggi di passione per il fantasy come l'usare "Atreiu" come nome di fondazione giovanile. Dall'altro lato della barricata, abbiamo nel mondo dell'editoria collettivi che non mancano di applicare la loro ideologia all'analisi delle opere, alla scrittura delle loro, ecc. Sono entrambi approcci a mio avviso disprezzabili e basati sul tirare dalla propria parte opere dell'ingegno che non appartengono a nessuno. La conseguenza è stata una radicalizzazione estrema che, poi, è quella che hai visto su forum e blog, e che trovo non faccia per niente onore alla community di appassionati di un'opera che si vorrebbe ritenere (e secondo me lo è) degna di studi accademici. Bisognerebbe "riappropriarsi" dell'opera come comunità culturale di autori e lettori, non come parti politiche, questione che peraltro Tolkien non ha mai considerato presente nei suoi scritti. Sul fantasy come genere "di pregio" ho avuto modo di parlare con Livio Gambarini alla Festa dell'Unicorno di Vinci, meno di un mese fa. Gli ho chiesto, dato che prossimamente inizierò a occuparmi di divulgazione sul gioco, altro ambito molto vittima di pregiudizio, com'è che si può superare lo scoglio del veder ritenere un intero settore come "qualcosa da bambini". Mi ha detto, convincendomi pienamente, che la questione non è comunicativa ma anagrafica: in Italia abbiamo scelto come "tradizione letteraria" di valore intellettuale quella verista, per cui tutto ciò che non è riferito al reale viene spesso delegittimato. Questo si può riscontrare anche nella famosa lettera con la quale Elio Vittorini, per Mondadori, rifiutò Il Signore degli Anelli nel 1962: si faceva riferimento, tra le altre cose, al fatto che la narrazione di Tolkien non proponeva analisi e spunti su temi di attualità o, in generale, della società reale, e lo si faceva come se fosse una mancanza rilevante anziché una scelta. Concordo con Gambarini sulla natura anagrafica del problema. Del resto, quando non molto tempo fa sono andato al cinema a vedere il film di Dungeons&Dragons, ho visto coppie di adolescenti in sala insieme: "ai miei tempi", se avessi chiesto a una ragazza di andare a vedere il film di D&D mi sarei condannato al celibato perpetuo. I tempi cambiano e il fantasy avrà il suo riconoscimento (o meglio, lo avrà *anche in Italia*, perché altrove il problema non si è mai posto). Sulla poesia dell'Anello: trovo che quella di Fatica sia proprio sbagliata. Già togliere la rima è un problema, quando si parla di un componimento poetico che in originale la prevede, ma non trovo neppure che sia più "fedele": tolti i primi due versi, del tutto attinenti all'originale, sugli altri ci sono varie criticità. Mi dilungo un attimo nello specifico perché secondo me è un caso emblematico. "Nine for Mortal Men doomed to die" "Nove agli Uomini Mortali dal fato crudele" Secondo me, è proprio sbagliato. Non c'è menzione alla crudeltà nella poesia originale e per questioni di world building è una scelta un po' troppo arbitraria. La poesia di Alliata, "Nove agli Uomini mortali che la triste morte attende", pur menzionando anche lei il "triste", molto meno incisivo di un "crudele", si cura di riprendere la ripetizione del concetto di morte presente nell'originale (se si può farlo, non vedo perché no). "One for the Dark Lord on his dark throne" "Uno al Nero Sire sul suo trono tetro" Volendo è corretto, ma TRono teTRo è alquanto cacofonico. Se è un tentativo di ripescare la musicalità, a mio parere siamo sulla strada sbagliata. "In the Land of Mordor where the Shadows lie." "Nella terra di Mordor dove le Ombre si celano." Le ombre a Mordor non si celano affatto, è il regno delle ombre nel modo più manifesto possibile. "L'ombra nera scende" non era comunque letteralmente corretto, ma lo era concettualmente. Il "lie" tolkeniano comunica proprio quello: a Mordor l'ombra è depositata, quella terra è la loro casa. "One Ring to rule them all" "Un anello per trovarli" A parte che "trovarli" sta al verso dopo, questa scelta toglie di mezzo il concetto di dominio, concetto che Alliata coglieva perfettamente, anche se con un'interpretazione arbitraria scegliendo "Domarli" anziché "Dominarli". Era assolutamente sul pezzo: usare un verbo normalmente riferibile al bestiame è un'idea geniale perché è proprio l'idea che Sauron ha dei popoli liberi. "One Ring to find them" "Uno per vincerli" Aver tolto "Un Anello" all'inizio dei versi secondo me è sbagliato. One Ring, One Ring, One Ring, era un elemento che dava il suo contributo nella musicalità e dava un senso di inesorabilità dell'elemento "anello". "Vincerli", boh, sarà certamente il fine di Sauron, ma è un verbo un po' scelto a caso. "One Ring to bring them all" "Uno per radunarli" Scelta secondo me sfortunatissima: "radunare" è un verbo legato alla leadership, il "bring" di Sauron non ha nulla a che vedere con questo, è un prendere con la forza e trascinare, far cadere. Il "Ghermirli" di Alliata era perfetto. "and in the darkness bind them" "e al buio avvincerli" A parte il fatto che "vincerli" - "avvincerli" è una rima bruttina, una volta che si sceglie di non mantenere le rime è inutile cercarle poi sul finale, "avvincerli" è un verbo che significa "stringere con forza" solo in forma molto aulica e, istintivamente, si percepisce invece più il legame con "avvincente", coinvolgente. Alliata aveva capito benissimo cosa significasse "bind", "legarli", e ha scelto un molto ispirato "incatenarli", che richiama ulteriormente l'idea dell'anello con l'immagine della catena e anche la visione di Sauron. Per me, in questi termini, non esiste paragone: la fedeltà di alcune parole scelte da Fatica è quasi incidentale, rispetto all'aver cannato completamente suono e sensazioni trasmesse dalla poesia originale. Credo che questo approccio alla poesia dell'Anello sia la miglior sintesi dell'ottica in cui Fatica ha visto il proprio ruolo di adattatore e, a mio modesto parere, anche la dimostrazione di come lo abbia preso con un po' troppo protagonismo per non dire un po' troppa sconsideratezza. Buon proseguimento, troverai molti punti che nei film non sono stati adattati e che fanno molto parte della lore tolkeniana, il libro non mancherà di prenderti e ravvivare la passione per quella storia! Sì, io in genere scrivo commenti lunghi.
@@federicomaestri6026 sempre interessanti i tuoi commenti in merito a questo argomento! Per quanto riguarda la poesia, pur non avendo io letto l’originale inglese, oggettivamente la nuova traduzione è molto cacofonica e la cosa che nel leggerla mi ha disturbato di più a livello di piacere musicale è stata la mancata ripetizione dell’”anello” che la fa sembrare una lista più che una poesia e soprattutto quel vincerli e avvincerli!! Non sono di parte perché come dico nel video non ho letto la vecchia traduzione né l’originale ma a livello di poesia è oggettivamente più bella la prima. Comunque già ho affrontato la lettura di parti assenti nell’adattamento e la storia mi ha proprio catturata 🥰
Molto interessante questa tipologia di video! Secondo me è molto arricchente vedere il processo, il percorso di lettura: spero proprio sia il primo di molti! 🥰
@@claudiapilotti1585 grazie 🥰 conto di farne altri così, sono contenta ti sia piaciuto✨
Ciao. Ho visto Superstore sul tuo computer: gran bella serie, divertente, graffiante e politicamente scorretta. Approvata. Nell'analizzare gli scritti di Tolkien, bisogna sempre ricordare che lui era un filologo e un grande studioso di linguistica: questa sua formazione lo ha influenzato profondamente e ha permesso ai suoi scritti di assurgere al rango di "letteratura", cosa che non si può dire, a mio parere, della maggior parte delle opere fantasy venute dopo. Le qualità dell'uomo hanno reso i suoi scritti dei "classici", anche per quel modo di scrivere a tratti aulico e "complesso". Personalmente ho letto la vecchia traduzione e non ho intenzione di leggere la nuova, ma chi l'ha fatto, ha detto di trovarla più scorrevole e aderente alla versione originale, sia dal punto di vista sintattico che terminologico. Probabilmente mi troverei in grande difficoltà nel leggere questa versione, ma non credo vada disprezzata a priori. Per quanto riguarda l'ideologia, personalmente la aborro, qualunque essa sia; la trovo la morte del libero pensiero. Ecco perchè odio il politicamente corretto, la cancel culture e tutte le viltà che non riescono a tener conto dei momenti storici in cui sono stati prodotti certi libri, certi film o certi modi di pensare. Per quanto riguarda il fidanzato... massimo rispetto per te che riesci a tenerti accanto qualcuno che non prova lo stesso amore viscerale che hai nei confronti dei libri, per me sarebbe impensabile e fonte di profonde divisioni nella vita quotidiana (ma lo stesso varrebbe per me per l'arte, il cinema, la musica e via dicendo). Ma questo non sarà il tuo caso ovviamente ; ) Ciao.
@@antonio8750 Superstore è troppo divertente! Molto politicamente scorretta, ma è proprio quello che fa ridere 😂
Per quanto riguarda Tolkien infatti la questione della traduzione ha sollevato così tanti interrogativi proprio in virtù delle attenzioni dello stesso scrittore nei confronti della lingua e dei termini, immagino il lavorone che ci possa essere dietro! Per quanto riguarda il fidanzato devo dire che mi supporta molto nelle mie passioni pur non avendole lui stesso, infatti mi accompagna a tutte le fiere dei libri possibili e immaginabili (e ai mercatini dell’usato) 😂 se non fosse per lui questo canale probabilmente non esisterebbe nemmeno, ha sempre visto in me qualcosa che io per prima non riuscivo a vedere 🥰
@@librintazza Bravo ragazzo allora. Chissà che a forza di "contaminarsi" con le tue letture, prima o dopo non diventi un lettore pure lui. Sarebbe un ulteriore salto di qualità, lo sarebbe per tutti ; )
Bellissimo e simpaticissimo questo video, spero tu ne faccia altri così. 😂😂😂😂
@@barbararota341 grazie Barbara 🥰 ad agosto credo farò in parte vlog, sono contenta ti piacciano!
Il finale con Matteo è stato dolcissimo 😊
@@roby_hepburn 🥰♥️
Ciao Miriam ❤ molto rilassante e di compagnia questo video 😊 riguardo la questione della traduzione si è fatta la stessa discussione con Harry potter e io posso fare il paragone perché, oltre essere cresciuta con i film, ho letto da adolescente i libri nella vecchia traduzione e sono tutt'oggi i libri che ho a casa. Ultimamente ho riletto l'intera saga in audiolibro nella nuova traduzione e un po' di fastidio lho provato, ma forse più per il legame emotivo e i ricordi che ho dell'opera nella vecchia traduzione o anche perché alcuni personaggi e frasi sono entrati a far parte del quotidiano e dell'immaginario collettivo. Anche lì la questione dei nomi dei personaggi e delle case, oltre che di alcune formule magiche, ha fatto molto scalpore. Sicuramente la nuova traduzione è più fedele all'originale ma l'ho trovata comunque macchinosa e cacofonica (Tassofrasso non si può sentire, dai, ma che significa!?) in alcuni punti perché magari in lingua originale i periodi hanno una melodica che in italiano non può essere riportata e per forza di cose va cambiata, o anche perché poi ogni lingua porta con sé una cultura e dà un significato diverso ai nomi e alle costruzioni dei periodi (tant'è che nella nuova traduzione molti personaggi sono stati lasciati con i loro nomi originali perché praticamente intraducibili in italiano). Non so se mi sono spiegata 😅 ad ogni modo io non sono un'esperta e lascio fare a ognuno il suo lavoro, posso parlare solo la fruitrice e fan del prodotto 🤣
Ps: anche io ho un fidanzato che non legge nulla! 😂 Anche su questo possiamo capirci. Lui nella sua vita ha letto solo Il grande Gatsby (spoiler: io ho adorato il film con Di Caprio ma ho ODIATO il libro, ho fatto una fatica immensa a finirlo) su cui ha fatto anche la tesina talmente che gli è piaciuto. Nonostante ciò non è stato spinto a leggere altro 😅 però sta iniziando a leggere i fumetti di Zerocalcare e ha iniziato a venire insieme a me alle fiere, magari piano piano potrà abituarsi 👀
@@caterinalicata_bookmunch ciao Caterina 🥰infatti anche a me è venuto un po’ spontaneo il paragone con Harry Potter perché la nuova traduzione indignò i fan a suo tempo, anche se la questione de Il Signore degli Anelli è ancora più intricata, in parte, credo, anche perché l’autore è morto e poi perché Il Signore degli Anelli è ormai nella tradizione letteraria e nella traduzione entrano in gioco anche tutte le questioni linguistiche e simboliche che lo stesso Tolkien pose nell’originale e che nelle traduzioni danno non pochi problemi filologici, però si, il senso se vogliamo è lo stesso!
@@caterinalicata_bookmunch ma è una cosa assurda!!😂😂 io non sono mai riuscita a incuriosirlo con nessun tipo di lettura, con lui ho fallito miseramente 😂 gli piace sentirmi parlare di libri, mi accompagna alle varie fiere ma poi di leggere non se ne parla!🙅🏻♀️(ps Il Grande Gatsby non l’ho mai finito, abbandonato miseramente 🙈)
Io sto leggendo un capitolo dall'originale e lo stesso nella nuova traduzione. È da matti ma sto capendo molte cose in più.
@@diegoimbraguglio3738 wow operazione audace 🤩 però ci sta, stima per te che hai avuto il coraggio, io per il momento mi fermo alla traduzione 😅
Ti confermi sempre molto piacevole da seguire
@@planetniki grazie 🥰🫶🏻
😂 il film a ripetizione è un qualcosa con cui posso "relate"
@@SamtheStoic87 😂😂
Innanzitutto complimenti per questo video: sei la dimostrazione - e come te molti altri fortunatamente - che leggendo il libro nella nuova versione senza preconcetti o abitudine, si può godere della lettura e apprezzare il romanzo senza alcun problema!
Sono curiosissimo di sapere un tuo resoconto una volta che avrai terminato l'intero volume. Hai anche sollevato tante questioni importanti, provo a menzionare alcuni punti, magari partendo dai più dibattuti. Spero avrai la pazienza di leggere tutto.
Premessa: mi definisco umilmente anche io un "vero" fan dell'opera, sono anni che leggo Tolkien, conosco sicuramente le sue opere principali (e ho leggiucchiato qualcosa anche in inglese) e ho amato anche i film. Ma a differenza di molti estremisti e intransigenti non considero la vecchia traduzione una Bibbia intoccabile e perfetta, anzi...
1) Politica. La nuova traduzione non ha "spostato a sinistra" il libro di Tolkien, l'Associazione Italiana Studi Tolkieniani (che ha collaborato con Fatica alla traduzione, e che da anni pubblica saggi e studi su Tolkien, oltre a organizzare convegni e manifestazioni a tema) si è solo assicurata che proprio in occasione della prima traduzione fatta dopo oltre 50 anni dalla precedente, non permanessero nel testo contaminazioni ideologiche. Perché è risaputo, come hai accennato anche tu, che la destra italiana tentò di appropriarsi del Signore degli Anelli, forzando interpretazioni sul testo tutt'altro che attendibili e corrette. La stessa Alliata, a prescindere da quale sia la sua bandiera, ha partecipato in più di un'occasione a conferenze o dibattiti "di parte", e tuttora nelle sue apparizioni in pubblico non manca mai di lanciare frecciatine contro idee progressiste e un presunto "politicamente corretto" etichettando come sinistroide il lavoro di Fatica (senza manco averlo letto, perché di progressista o politicamente corretto non c'è assolutamente niente nel volume ritradotto).
Ergo, con il nuovo testo uno degli obiettivi era proprio levare del tutto la politica, rendere semplicemente "neutra" la versione italiana del libro, com'è giusto che sia perché si tratta di un'opera universale, che non appartiene né a destra né a sinistra. E la stessa identica operazione è stata fatta con la nuova traduzione de Lo Hobbit, data alle stampe proprio alcune settimane fa.
2) L'altro grande obiettivo della nuova traduzione era poter finalmente riavvicinarsi alla scrittura di Tolkien. La versione Alliata andava bene per l'epoca in cui è uscita, ma già da diversi anni tanti studiosi ne avevano evidenziato i limiti e le lacune (omissioni nel testo, doppi aggettivi e forzature di toni epici inesistenti in inglese, registri linguistici appiattiti...). Era tempo che quest'opera avesse finalmente una traduzione più accurata e fedele. Che non significa letterale, come molti male informati hanno sostenuto.
La traduzione Fatica, al netto dei difetti (anche questa è migliorabile, non ci piove) è una spanna sopra alla vecchia semplicemente perché rispetta molto di più il testo tolkieniano e per la prima volta ci consente di apprezzare la sua scrittura e tante sfumature che prima erano assenti nella versione tradotta.
Il tono "aulico" che cresce gradualmente di libro in libro non è un'invenzione di Fatica, semmai era un'invenzione l'aulico nel vecchio testo italiano su tanti passaggi che non erano tali in inglese; senza contare che nel nuovo testo vi è molta più attenzione al linguaggio dei vari personaggi, che ora parlano con toni che rispecchiano il loro status sociale, come fatto da Tolkien in originale, mentre nella versione Alliata parlavano tutti con un registro alto, indistintamente.
3) Infine, una nuova traduzione era necessaria perché di fatto è il trattamento che si riserva a tutti i grandi classici della letteratura nella prassi. Raramente libri celebri e importanti rimangono per tanto tempo con un'unica traduzione. Il Signore degli Anelli meritava che ci si rimettesse mano - a maggior ragione col contributo che tutti gli studi e le ricerche fatte negli anni sui lavori e sulla poetica tolkieniana potevano dare - anche e sicuramente perché è stato spesso sminuito in quanto "fantasy", in Italia. Una nuova veste che gli ridesse lustro con un linguaggio e una traduzione filologicamente accurati era un primo importantissimo passo da fare in questo senso, riaffermando la sua natura di capolavoro letterario.
Chi si lamenta che adesso il libro sembra rivolto a una fascia di lettori più elitari evidentemente non ha mai dato un'occhiata al testo inglese (che è tutt'altro che una passeggiata), ma soprattutto sembra aver dimenticato che la lettura di grandi autori serve anche a spronarci a migliorare e arricchire il nostro lessico, non solo a subire passivamente un'opera in un linguaggio comodo o facilitato, che già conosciamo. Abbiamo avuto per anni un Signore degli Anelli tradotto più liberamente e in parte semplificato, ora possiamo leggerlo anche nelle sue parti più complesse e ricercate.
4) Polemiche. La maggior parte del caos scatenatosi sulla ritraduzione purtroppo riguardava proprio i nomi: tanti, tantissimi "fan" hanno fatto una rivolta perché si è osato modificare nomi entrati nell'immaginario collettivo. Questo non solo è un ragionamento retrogrado che non tiene conto di tanti fattori (la traduzione si fa anche per i lettori futuri, non solo per quelli attuali o più vecchi; il traduttore non può e non deve tenere conto delle tifoserie o dei legami affettivi, il suo lavoro si deve basare su criteri oggettivi), ma di fatto ha inquinato il dibattito che avrebbe potuto e dovuto essere costruttivo e illuminante, attorno a questa pubblicazione. E invece di andare a fondo nelle parti più importanti della traduzione, è diventata tutta una bagarre perché gli ultras del vecchio libro hanno schiamazzato ovunque sui social per difendere "la vera unica traduzione" che non andava toccata mai e poi mai.
A dimostrazione che non hanno capito l'importanza di questo progetto editoriale, e che di fatto molti di loro il nuovo libro non l'hanno neanche letto, fermandosi alla superficie e criticando spesso per sentito dire (in più occasioni tante critiche erano infondate o basate su dicerie e non sul testo vero e proprio).
Peraltro in alcuni casi Fatica ha dovuto giocoforza modificare i nomi, dato che Alliata ha tagliato i ponti con la Bompiani: questo è il motivo per cui l'editore ha dovuto rimuovere dal commercio le copie con la vecchia traduzione, e per cui la nuova quindi non poteva riutilizzare certi nomi storici, in quanto creati da Alliata e pertanto sua proprietà intellettuale.
Ora che le acque si stanno calmando, i nodi stanno venendo al pettine: siamo alla quarta ristampa del libro, sintomo che l'operazione è riuscita, che molti lettori non si sono fatti ostacolare dalla nostalgia morbosa di chi pretende che tutti debbano leggere solo la loro versione preferita di questo libro (a questo, suppongo, erano riferite le accuse di "neofascisti" di cui hai sentito parlare). Il Signore degli Anelli non è appannaggio di una sola frangia di lettori, o di un solo traduttore/traduttrice.
Più passerà il tempo e meno persone si lamenteranno di Aragorn Passolungo o Pippin Took. E più traduzioni arriveranno, più ne gioverà il romanzo. Gli assolutismi non devono avere posto nella letteratura.
Mi scuso per il papello! Concludo dicendo che stimo tantissimo quello che hai fatto. Anche se conoscevi solo i film, potenzialmente avresti potuto rifiutarti di leggere la nuova traduzione anche tu, invece hai affrontato la lettura con curiosità e interesse.
@@Slask7 grazie per i tuoi complimenti e per aver condiviso il tuo punto di vista. Io non ho ancora avuto modo di finire l’intera opera ma solo La compagnia dell’Anello ed effettivamente posso dire che non ho trovato parti ideologicamente compromesse, diciamo così. Non avendo concluso i due ultimi libri non ho potuto notare neanche questo andamento aulico man mano che si procede nella lettura ma, come dicevo, per poter esprimere una critica in tal senso si dovrebbe comunque guardare al testo originale per valutare la fedeltà del tono. Concordo con quanto dici sulla questione polemiche: effettivamente per poter esprimere un giudizio negativo si dovrebbe perlomeno aver letto la nuova traduzione per intero e non riferirsi al “sentito dire” che non è sicuramente attendibile da un punto di vista filologo e critico. Ci può stare che le persone che hanno già letto il testo non abbiano voglia di scoprire la nuova traduzione, per affezione, abitudine o comodità (come è successo per altre saghe): è un loro sacrosanto diritto, ma certo ci sta meno la demonizzazione su basi infondate. Detto ciò, io ho avuto la capacità di astenermi da giudizi proprio in quanto neofita, se così si può dire: non avendo un termine di paragone con la vecchia traduzione, né tantomeno l’originale, non ho avuto proprio le basi per poter criticare il nuovo lavoro, che, come dici tu, ci sta che sia stato fatto in quanto tutti i grandi classici subiscono una revisione linguistica di quelle che sono state le vecchie traduzioni per cercare di trovare una forma che sia quantomeno più fedele possibile. Se Fatica sia riuscito nell’intento o meno, io non ho le basi per dirlo: mi interesso sicuramente alla questione in modo da affrontare la lettura con un certo spirito critico ma poi il mio scopo è quello di godermi principalmente la storia che il libro narra e tutte le riflessioni che continua a suscitare dopo anni dalla sua pubblicazione.
*filologico
@@librintazza Grazie della risposta. Per quanto mi riguarda penso che alcune scelte più spigolose di Fatica si possano ammorbidire in successive ristampe, o sostituire quando in futuro lo tradurrà qualcun altro. E non è che tutti i nuovi nomi mi piacciono (io sono per lasciare i personaggi col nome originale, in linea di massima).
Però fino a dove ho letto io - sono oltre metà de Le Due Torri - non ho avuto grossi problemi, la lettura scorre molto bene, e soprattutto mi sembra di leggerlo per la prima volta essendo abbastanza diverso da come lo avevo conosciuto anni fa.
Tra l'altro anche io ho guardato prima i film, come te, ma l'opera è talmente densa e piena di roba che nelle pellicole non ha trovato spazio, che è facile mettere da parte le (ottime) versioni cinematografiche e i volti degli attori, anche se si sono impressi nella nostra immaginazione.
Certo, di base deve piacerti il genere, altrimenti è difficile anche solo digerire i lunghi passaggi descrittivi (Tolkien era generosissimo di dettagi, a volte in maniera quasi ossessiva), ma al di là di tutto è uno di quei libri che almeno una volta nella vita andrebbe letto nonostante tutto.
Quando è uscita questa edizione ero molto preoccupata (in generale sono sempre spaventata dai libroni), invece vedo che font e interlinea sono abbastanza ariosi e affrontabili, forse potrei anche considerare di comprarla e finalmente leggere anche questa saga 👀
@@giorgiaplease guarda, sì, a parte la mole mi sto trovando bene a livello di leggibilità! Se ti piacciono le illustrazioni ti consiglio questa 🥰
Ciao Miriam 😊Spero che possa rincuorarti che il tuo è un "colmo" condiviso. Anche io sono circondata da affetti che non si prestano molto alla lettura e per quanto ci si abitua, a volte è seccante voler parlare e raccontare quello che si è letto ed accorgersi di non essere ascoltati o evitare di parlarne per non essere ritenuti noiosi.
è anche per questo che ho deciso di aprire il mio canale youtube.
Io non ho letto Il Signore degli Anelli (e non credo che lo farò) ma ho fatto anche io il tuo esperimento (vedere prima il film e poi leggere il libro) e mi ritrovo in quanto dici. Anche per me non è stato disturbante leggere di personaggi che visivamente già conoscevo, anzi spesso può essere una semplificazione, quelli che a mio parere non rispecchiavano bene le caratteristiche descritte, li immaginavo diversamente.
Ti auguro delle buone letture 🌼
@@selenespolzino ciao Selene, condivido la tua voglia di aprire un canale RUclips per poter parlare a ruota libera di libri con chi ama questo argomento, spesso effettivamente ci si limita se si sa che dall’altra parte non c’è lo stesso interesse. Però questo può essere anche stimolante perché ci porta a uscire dalla nostra zona di comfort e condividendo, a conoscere nuove persone e vivere nuove esperienze ✨ tra l’altro non conoscevo il tuo canale, rimedio subito! (Ps. Hai un nome bellissimo🥹)
❣🙏
Per il bruciore agli occhi quando stai davanti allo schermo ti consiglio di provare degli occhiali con il filtro per la luce blu. Io passo tante ore al computer per lavoro e fanno una differenza abissale anche solo dopo un paio d’ore :) io li ho presi dall’ottico, pagati sui 50-60€!
@@karentraficante2611 grazie per la dritta🤩 io ho gli occhi davvero troppo sensibili😅
Purtroppo la questione ideologica è fortissima nell'ambito de Il Signore degli Anelli: da un lato, come hai detto, la traduzione Alliata è quella che risale agli anni in cui la destra adottò il fantasy in Italia. Non è un caso che la prima mostra su Tolkien sia stata organizzata sotto questo governo di destra (usando come slogan una frase decontestualizzata come "le radici profonde non gelano", privata del suo reale significato) e basti pensar ad altri sfoggi di passione per il fantasy come l'usare "Atreiu" come nome di fondazione giovanile. Dall'altro lato della barricata, abbiamo nel mondo dell'editoria collettivi che non mancano di applicare la loro ideologia all'analisi delle opere, alla scrittura delle loro, ecc.
Sono entrambi approcci a mio avviso disprezzabili e basati sul tirare dalla propria parte opere dell'ingegno che non appartengono a nessuno.
La conseguenza è stata una radicalizzazione estrema che, poi, è quella che hai visto su forum e blog, e che trovo non faccia per niente onore alla community di appassionati di un'opera che si vorrebbe ritenere (e secondo me lo è) degna di studi accademici. Bisognerebbe "riappropriarsi" dell'opera come comunità culturale di autori e lettori, non come parti politiche, questione che peraltro Tolkien non ha mai considerato presente nei suoi scritti.
Sul fantasy come genere "di pregio" ho avuto modo di parlare con Livio Gambarini alla Festa dell'Unicorno di Vinci, meno di un mese fa. Gli ho chiesto, dato che prossimamente inizierò a occuparmi di divulgazione sul gioco, altro ambito molto vittima di pregiudizio, com'è che si può superare lo scoglio del veder ritenere un intero settore come "qualcosa da bambini". Mi ha detto, convincendomi pienamente, che la questione non è comunicativa ma anagrafica: in Italia abbiamo scelto come "tradizione letteraria" di valore intellettuale quella verista, per cui tutto ciò che non è riferito al reale viene spesso delegittimato.
Questo si può riscontrare anche nella famosa lettera con la quale Elio Vittorini, per Mondadori, rifiutò Il Signore degli Anelli nel 1962: si faceva riferimento, tra le altre cose, al fatto che la narrazione di Tolkien non proponeva analisi e spunti su temi di attualità o, in generale, della società reale, e lo si faceva come se fosse una mancanza rilevante anziché una scelta.
Concordo con Gambarini sulla natura anagrafica del problema. Del resto, quando non molto tempo fa sono andato al cinema a vedere il film di Dungeons&Dragons, ho visto coppie di adolescenti in sala insieme: "ai miei tempi", se avessi chiesto a una ragazza di andare a vedere il film di D&D mi sarei condannato al celibato perpetuo. I tempi cambiano e il fantasy avrà il suo riconoscimento (o meglio, lo avrà *anche in Italia*, perché altrove il problema non si è mai posto).
Sulla poesia dell'Anello: trovo che quella di Fatica sia proprio sbagliata. Già togliere la rima è un problema, quando si parla di un componimento poetico che in originale la prevede, ma non trovo neppure che sia più "fedele": tolti i primi due versi, del tutto attinenti all'originale, sugli altri ci sono varie criticità. Mi dilungo un attimo nello specifico perché secondo me è un caso emblematico.
"Nine for Mortal Men doomed to die"
"Nove agli Uomini Mortali dal fato crudele"
Secondo me, è proprio sbagliato. Non c'è menzione alla crudeltà nella poesia originale e per questioni di world building è una scelta un po' troppo arbitraria. La poesia di Alliata, "Nove agli Uomini mortali che la triste morte attende", pur menzionando anche lei il "triste", molto meno incisivo di un "crudele", si cura di riprendere la ripetizione del concetto di morte presente nell'originale (se si può farlo, non vedo perché no).
"One for the Dark Lord on his dark throne"
"Uno al Nero Sire sul suo trono tetro"
Volendo è corretto, ma TRono teTRo è alquanto cacofonico. Se è un tentativo di ripescare la musicalità, a mio parere siamo sulla strada sbagliata.
"In the Land of Mordor where the Shadows lie."
"Nella terra di Mordor dove le Ombre si celano."
Le ombre a Mordor non si celano affatto, è il regno delle ombre nel modo più manifesto possibile. "L'ombra nera scende" non era comunque letteralmente corretto, ma lo era concettualmente. Il "lie" tolkeniano comunica proprio quello: a Mordor l'ombra è depositata, quella terra è la loro casa.
"One Ring to rule them all"
"Un anello per trovarli"
A parte che "trovarli" sta al verso dopo, questa scelta toglie di mezzo il concetto di dominio, concetto che Alliata coglieva perfettamente, anche se con un'interpretazione arbitraria scegliendo "Domarli" anziché "Dominarli". Era assolutamente sul pezzo: usare un verbo normalmente riferibile al bestiame è un'idea geniale perché è proprio l'idea che Sauron ha dei popoli liberi.
"One Ring to find them"
"Uno per vincerli"
Aver tolto "Un Anello" all'inizio dei versi secondo me è sbagliato. One Ring, One Ring, One Ring, era un elemento che dava il suo contributo nella musicalità e dava un senso di inesorabilità dell'elemento "anello". "Vincerli", boh, sarà certamente il fine di Sauron, ma è un verbo un po' scelto a caso.
"One Ring to bring them all"
"Uno per radunarli"
Scelta secondo me sfortunatissima: "radunare" è un verbo legato alla leadership, il "bring" di Sauron non ha nulla a che vedere con questo, è un prendere con la forza e trascinare, far cadere. Il "Ghermirli" di Alliata era perfetto.
"and in the darkness bind them"
"e al buio avvincerli"
A parte il fatto che "vincerli" - "avvincerli" è una rima bruttina, una volta che si sceglie di non mantenere le rime è inutile cercarle poi sul finale, "avvincerli" è un verbo che significa "stringere con forza" solo in forma molto aulica e, istintivamente, si percepisce invece più il legame con "avvincente", coinvolgente. Alliata aveva capito benissimo cosa significasse "bind", "legarli", e ha scelto un molto ispirato "incatenarli", che richiama ulteriormente l'idea dell'anello con l'immagine della catena e anche la visione di Sauron.
Per me, in questi termini, non esiste paragone: la fedeltà di alcune parole scelte da Fatica è quasi incidentale, rispetto all'aver cannato completamente suono e sensazioni trasmesse dalla poesia originale.
Credo che questo approccio alla poesia dell'Anello sia la miglior sintesi dell'ottica in cui Fatica ha visto il proprio ruolo di adattatore e, a mio modesto parere, anche la dimostrazione di come lo abbia preso con un po' troppo protagonismo per non dire un po' troppa sconsideratezza.
Buon proseguimento, troverai molti punti che nei film non sono stati adattati e che fanno molto parte della lore tolkeniana, il libro non mancherà di prenderti e ravvivare la passione per quella storia!
Sì, io in genere scrivo commenti lunghi.
@@federicomaestri6026 sempre interessanti i tuoi commenti in merito a questo argomento! Per quanto riguarda la poesia, pur non avendo io letto l’originale inglese, oggettivamente la nuova traduzione è molto cacofonica e la cosa che nel leggerla mi ha disturbato di più a livello di piacere musicale è stata la mancata ripetizione dell’”anello” che la fa sembrare una lista più che una poesia e soprattutto quel vincerli e avvincerli!! Non sono di parte perché come dico nel video non ho letto la vecchia traduzione né l’originale ma a livello di poesia è oggettivamente più bella la prima. Comunque già ho affrontato la lettura di parti assenti nell’adattamento e la storia mi ha proprio catturata 🥰