Quando il Papa dice che la Chiesa deve accogliere tutti, intende tutti quelli che intendono convertirsi al Vangelo, non tutti tout court. la Chiesa non è una istutuzione sociale/politica/umanitaria come possono essere OMS o Unicef. Nessuno ti obbliga ad accostarti ad essa, se lo fai è perchè accogli il Vangelo, e quando ne fai parte fai parte della comunità cristiana e non di altre comunità che portano avanti le loro rivendicazioni. Non capisco perchè alcuni vogliono cambiare la dottrina e la struttura della Chiesa Cattolica. Se queste persone non ritengono che rispecchi le loro istanze possono farne una propria, come è sempre successo.
La Chiesa cattolica è una delle espressioni del Vangelo e il Vangelo parla di accoglienza verso tutt*, non solo verso coloro che accolgono la dottrina e la struttura di un'istituzione umana
@@elisabelotti Ma guarda, a quanto ne so io , Gesù manda gli Apostoli ad annunciare il Vangelo, non a fare accoglienza. Questa della accoglienza è una cosa veramante strumentalizzata. L'accoglienza in una società moderna deve essere accoglienza civile (diritti unguali per tutti e aiuto a chi ha bisogno). La religione invece è una cosa diversa, non ha niente a che fare con i diritti civili.
Già usare sciocchezze come asterischi e amenità varie è insopportabile. Volete la Chiesa queer, arcobaleno e femminista? Fatevela, oppure andate dai protestanti
Il commento sulle modalità espositive immagino derivi dalle tue competenze sociolinguistiche. In ogni caso, la Chiesa cattolica ha tra le sue caratteristiche intrinseche la possibilità della differenza. Non è e non è mai stata monolitica. Al suo interno c'è posto per tuttə (sì, con lo schwa)
Si chiama schwa, è un simbolo appartenente all'alfabeto fonetico internazionale, si pronuncia senza sforzare nessun muscolo della bocca ed è una delle soluzioni adottate in italiano per rendere le parole inclusive dal punto di vista della variabilità di genere
Scusa, ma adottate da chi? non mi risulta che quello che tu dici sia presente in qualche atto ufficiale della lingua italiana. Tu immagina se ciascuno inventasse una grammatica personale, sarebbe una novella babele. Inoltre una moltitudine di persone non ha un genere specifico, quindi "molti" va più che bene. Onestamente non capisco questa frenesia di declinare tutto al maschile e femminile e poi predicare l'uguaglianza dei genere. Se sono uguali non si deve distinguere. Perdonerai spero questo mio pippoto, complimenti per il tuo lavoro sei una brava cominicatrice.
Adottata dall'uso. Certo che se ogni persone introduce delle regole grammaticali proprie diventa il caos, ma se una consuetudine si diffonde diventa solida e non più sgrammaticata. L'esigenza di declinare al maschile e al femminile, inoltre, ha a che fare con la visibilità. Proprio perché dovrebbero essere uguali è bene distinguerli e renderli visibili
@@elisabelotti non mi trovi d'accordo, in molte lingue non esistono nemmeno i sostantivi e gli aggettivi al maschile e al femminile, e dormono tutti benissimo.
Perché bisogna citare la "comunità" lgbt a parte visto che sono persone come tutti? Come per tutti i cristiani, anche per loro vale l'insegnamento della Chiesa sull'antropologia e sulla morale.
@@elisabelotti ma cosa vuol dire "comunità LGBTQ+"? Sono un movimento religioso? Sono un gruppo etnico? Sono di razza diversa? Io non riesco a distinguere le persone umane tra loro, siamo tutti persone create da Dio e per tutti noi, se siamo cristiani, c'è lo stesso insegnamento che ci arriva dalla Sua Rivelazione. La Chiesa lo conserva e si è già espressa ampiamente su antropologia, morale, sessualità, destino dell'uomo. Perché ci sono persone che vogliono mettere in dubbio per sé questo insegnamento? Sono diversi?
Parlare di comunità LGBTQ+ nella Chiesa non significa necessariamente mettere in dubbio l'insegnamento cristiano. La comunità LGBTQ+ è composta da tutte quelle persone che hanno un'identità sessuale non etero-cis, quindi che sono discriminate all'interno della nostra società. Dire che non ci sono distinzioni tra le "persone umane" significa non riconoscere che non tutt* viviamo nello stesso modo
@@elisabelotti cosa vuol dire che non tutti viviamo allo stesso modo? È ovvio che ciascuno viva diversamente, chi è dottore, chi è insegnante, chi è prete, chi è sposato, chi è single ecc. ecc. Dov'è il problema? Davvero non capisco. In cosa consisterebbe poi questa discriminazione che la Chiesa, così intendo, dovrebbe condannare?
La difficoltà a vedere la questione è frutto del privilegio. Certo che ciascuno vive diversamente. C'è chi è etero e può sposarsi civilmente e in Chiesa, ad esempio, e non rischia di vedersi propinate le cosiddette terapie di conversione per "guarire dall'omosessualità" (uso le parole di solito presenti in questi percorsi). E c'è chi è gay, lesbica, trans e si sente dire di essere di per sé un errore, contro natura, il frutto di una malattia o del peccato, non si sente a casa nella propria Chiesa e non vede riconosciuta la sua identità. Questa è la discriminazione che viene messa in atto nella società e nella Chiesa
Quando il Papa dice che la Chiesa deve accogliere tutti, intende tutti quelli che intendono convertirsi al Vangelo, non tutti tout court. la Chiesa non è una istutuzione sociale/politica/umanitaria come possono essere OMS o Unicef. Nessuno ti obbliga ad accostarti ad essa, se lo fai è perchè accogli il Vangelo, e quando ne fai parte fai parte della comunità cristiana e non di altre comunità che portano avanti le loro rivendicazioni.
Non capisco perchè alcuni vogliono cambiare la dottrina e la struttura della Chiesa Cattolica. Se queste persone non ritengono che rispecchi le loro istanze possono farne una propria, come è sempre successo.
La Chiesa cattolica è una delle espressioni del Vangelo e il Vangelo parla di accoglienza verso tutt*, non solo verso coloro che accolgono la dottrina e la struttura di un'istituzione umana
@@elisabelotti Ma guarda, a quanto ne so io , Gesù manda gli Apostoli ad annunciare il Vangelo, non a fare accoglienza. Questa della accoglienza è una cosa veramante strumentalizzata. L'accoglienza in una società moderna deve essere accoglienza civile (diritti unguali per tutti e aiuto a chi ha bisogno). La religione invece è una cosa diversa, non ha niente a che fare con i diritti civili.
Già usare sciocchezze come asterischi e amenità varie è insopportabile. Volete la Chiesa queer, arcobaleno e femminista? Fatevela, oppure andate dai protestanti
Il commento sulle modalità espositive immagino derivi dalle tue competenze sociolinguistiche. In ogni caso, la Chiesa cattolica ha tra le sue caratteristiche intrinseche la possibilità della differenza. Non è e non è mai stata monolitica. Al suo interno c'è posto per tuttə (sì, con lo schwa)
Scusa cosa significa quella e capovolta? E lingua italiana?
Si chiama schwa, è un simbolo appartenente all'alfabeto fonetico internazionale, si pronuncia senza sforzare nessun muscolo della bocca ed è una delle soluzioni adottate in italiano per rendere le parole inclusive dal punto di vista della variabilità di genere
Scusa, ma adottate da chi? non mi risulta che quello che tu dici sia presente in qualche atto ufficiale della lingua italiana. Tu immagina se ciascuno inventasse una grammatica personale, sarebbe una novella babele.
Inoltre una moltitudine di persone non ha un genere specifico, quindi "molti" va più che bene.
Onestamente non capisco questa frenesia di declinare tutto al maschile e femminile e poi predicare l'uguaglianza dei genere. Se sono uguali non si deve distinguere.
Perdonerai spero questo mio pippoto, complimenti per il tuo lavoro sei una brava cominicatrice.
Adottata dall'uso. Certo che se ogni persone introduce delle regole grammaticali proprie diventa il caos, ma se una consuetudine si diffonde diventa solida e non più sgrammaticata.
L'esigenza di declinare al maschile e al femminile, inoltre, ha a che fare con la visibilità. Proprio perché dovrebbero essere uguali è bene distinguerli e renderli visibili
@@elisabelotti non mi trovi d'accordo, in molte lingue non esistono nemmeno i sostantivi e gli aggettivi al maschile e al femminile, e dormono tutti benissimo.
Perché bisogna citare la "comunità" lgbt a parte visto che sono persone come tutti? Come per tutti i cristiani, anche per loro vale l'insegnamento della Chiesa sull'antropologia e sulla morale.
Perché il rapporto tra fede e comunità LGBTQ+ è tra i temi più caldi della Chiesa di oggi
@@elisabelotti ma cosa vuol dire "comunità LGBTQ+"? Sono un movimento religioso? Sono un gruppo etnico? Sono di razza diversa? Io non riesco a distinguere le persone umane tra loro, siamo tutti persone create da Dio e per tutti noi, se siamo cristiani, c'è lo stesso insegnamento che ci arriva dalla Sua Rivelazione. La Chiesa lo conserva e si è già espressa ampiamente su antropologia, morale, sessualità, destino dell'uomo. Perché ci sono persone che vogliono mettere in dubbio per sé questo insegnamento? Sono diversi?
Parlare di comunità LGBTQ+ nella Chiesa non significa necessariamente mettere in dubbio l'insegnamento cristiano. La comunità LGBTQ+ è composta da tutte quelle persone che hanno un'identità sessuale non etero-cis, quindi che sono discriminate all'interno della nostra società. Dire che non ci sono distinzioni tra le "persone umane" significa non riconoscere che non tutt* viviamo nello stesso modo
@@elisabelotti cosa vuol dire che non tutti viviamo allo stesso modo? È ovvio che ciascuno viva diversamente, chi è dottore, chi è insegnante, chi è prete, chi è sposato, chi è single ecc. ecc. Dov'è il problema? Davvero non capisco. In cosa consisterebbe poi questa discriminazione che la Chiesa, così intendo, dovrebbe condannare?
La difficoltà a vedere la questione è frutto del privilegio. Certo che ciascuno vive diversamente. C'è chi è etero e può sposarsi civilmente e in Chiesa, ad esempio, e non rischia di vedersi propinate le cosiddette terapie di conversione per "guarire dall'omosessualità" (uso le parole di solito presenti in questi percorsi). E c'è chi è gay, lesbica, trans e si sente dire di essere di per sé un errore, contro natura, il frutto di una malattia o del peccato, non si sente a casa nella propria Chiesa e non vede riconosciuta la sua identità. Questa è la discriminazione che viene messa in atto nella società e nella Chiesa
ma é una messa nera?
Il Sinodo? 😅