Il problema dell'appeal della storia è che, secondo me, non è un vero problema: a seconda del genere e della storia, tutti i libri hanno potenziali lettori, ma qui entra in gioco la pubblicità e la promozione. Un autore non può farlo da sé. Io ho ci ho provato in mille modi, ma è una cosa al di là delle tue risorse e delle tue competenze. Come dici tu si deve lavorare a lungo sull'idea e farla maturare, creare una storia che sia interessante per tutta una serie di motivi e un'esperienza di lettura piacevole, ma poi il compito dello scrittore termina lì.
Eh, ma il narratore onnisciente è proprio quel narratore che informa il lettore di ciò che desidera, fa considerazioni sui personaggi, anticipazioni e digressioni per approfondire contesti e altro. Non è proprio la scelta ideale se si vuole restare lontani da cose come l'infodump.
Il problema dell'appeal della storia è che, secondo me, non è un vero problema: a seconda del genere e della storia, tutti i libri hanno potenziali lettori, ma qui entra in gioco la pubblicità e la promozione. Un autore non può farlo da sé. Io ho ci ho provato in mille modi, ma è una cosa al di là delle tue risorse e delle tue competenze. Come dici tu si deve lavorare a lungo sull'idea e farla maturare, creare una storia che sia interessante per tutta una serie di motivi e un'esperienza di lettura piacevole, ma poi il compito dello scrittore termina lì.
Ho sempre avuto un dubbio. Come si fa a usare un narratore onnisciente senza cadere nell'infodump ?
Eh, ma il narratore onnisciente è proprio quel narratore che informa il lettore di ciò che desidera, fa considerazioni sui personaggi, anticipazioni e digressioni per approfondire contesti e altro. Non è proprio la scelta ideale se si vuole restare lontani da cose come l'infodump.