Se ti interessa l'argomento trovi approfondimenti utili tra i miei corsi. I corsi sono inclusi nell'iscrizione alla NESLETTER 😉 Scopri di più qui: lucanesler.com/corsi
Grande Luca, ottimo contenuto.🤩 Luca, ti sei mai accorto che, a grandi linee, questo modello assomiglia molto alla teoria delle 5 fasi del lutto? Negazione, rabbia, contrattazione, depressione e accettazione. Pensi che la Marks si sia ispirata a questa teoria psicologica per il suo manuale? Oppure, come sosteneva Aristotele le storie drammatiche servono a indurre la catarsi, la purificazione dalle passioni? E quindi, semplicemente, la narrativa è arrivata prima di altri a capire un meccanismo fondamentale del nostro cervello? Se è così, allora, come McKee in Story dice che da millenni ci raccontiamo la stessa storia, forse, possiamo dire che da millenni stiamo parlando dello stesso argomento (l'uomo), ma osservandolo da punti di vista differenti. 🙄🤔 Oggi mi sentivo ispirato. 😜😂
Sicuramente tutta la questione della catarsi è compresa e autentica nella questione. Anzi, potrebbe essere un bel video da fare! 👍 Invece le cinque fasi del lutto sono un ottimo aggancio! Devo assolutamente farci una riflessione sopra! Alla grande Ego Trip! 😉💪
Ciao Luca! Ti ringrazio nuovamente per il contenuto, super utile a alternativo al video “prova” di costruzione della scena (quello di Oscar😂❤️), credo di averlo consumato… ad oggi mi crea ancora qualche problema il concetto del “valore” di McKee, non tanto nella teoria (é chiaro: felicità/tristezza, sfiducia/fiducia etc) quanto nella pratica: mi é difficile immaginare l’obiettivo del personaggio in alcuni contesti un po’ piú “statici”. Spero davvero di venirne a capo grazie alla miriade di video che ci regali e alle live su Discord! purtroppo ho perso quella di ieri ma nella pausa studio andrò a recuperarla con tanto di quadernetto per gli appunti). Ancora Grazie 🙏🏻
Scherzi a parte, ho una domanda banale, ma credo attinente al lavoro di strutturazione delle scene: abbiamo assodato che per stuzzicare maggiormente la lettura è meglio scrivere dei capitoli brevi, diciamo intorno alle 10 pagine. All'interno di quest'ordine di grandezza, come conviene gestire la stesura di scene molto corte (magari di 1 o 2 pagine) o molto lunghe, per le quali un capitolo "normale" potrebbe non bastare? Mi sembra che dividere le scene più lunghe in più capitoli significherebbe perdere la possibilità di sviluppare correttamente la struttura che proponi, ad esempio rinunciando al cliffhanger. Allo stesso modo, racchiudere più scene brevi all'interno di un solo capitolo potrebbe far venir meno la tensione generale dello stesso. Quindi avrebbe senso dedicare un singolo capitolo ad ogni singola scena, in modo da renderli perfettamente coincidenti alla struttura che hai definito? E in quest'ultimo caso dovremmo fregarcene del numero di pagine? Oppure adattare la lunghezza della scena alle dimensioni "standard" dei capitoli? Con buon senso naturalmente😁😁😁😁 Grazie mille come sempre per i tuoi preziosi contributi ❤❤❤
Allora, l'esperienza mi dice che in genere puoi tenere una dimensione dei capitoli abbastanza uniforme, ma se davvero arriva la necessità di capitoli più lunghi o più brevi non ne farei un problema. Solo se il capitolo fosse troppo lungo allora cercherei il modo per dividerlo in un due scene diverse con qualche escamotage. Grazie Stefano! 😄
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Altro che argento, Luca Nesler è una miniera d'oro 😅😅😅😅
Grande Luca, ottimo contenuto.🤩
Luca, ti sei mai accorto che, a grandi linee, questo modello assomiglia molto alla teoria delle 5 fasi del lutto?
Negazione, rabbia, contrattazione, depressione e accettazione.
Pensi che la Marks si sia ispirata a questa teoria psicologica per il suo manuale?
Oppure, come sosteneva Aristotele le storie drammatiche servono a indurre la catarsi, la purificazione dalle passioni?
E quindi, semplicemente, la narrativa è arrivata prima di altri a capire un meccanismo fondamentale del nostro cervello?
Se è così, allora, come McKee in Story dice che da millenni ci raccontiamo la stessa storia, forse, possiamo dire che da millenni stiamo parlando dello stesso argomento (l'uomo), ma osservandolo da punti di vista differenti.
🙄🤔
Oggi mi sentivo ispirato.
😜😂
Sicuramente tutta la questione della catarsi è compresa e autentica nella questione. Anzi, potrebbe essere un bel video da fare! 👍
Invece le cinque fasi del lutto sono un ottimo aggancio! Devo assolutamente farci una riflessione sopra!
Alla grande Ego Trip! 😉💪
@lucanesler non vedo l'ora 😃
Ciao Luca! Ti ringrazio nuovamente per il contenuto, super utile a alternativo al video “prova” di costruzione della scena (quello di Oscar😂❤️), credo di averlo consumato… ad oggi mi crea ancora qualche problema il concetto del “valore” di McKee, non tanto nella teoria (é chiaro: felicità/tristezza, sfiducia/fiducia etc) quanto nella pratica: mi é difficile immaginare l’obiettivo del personaggio in alcuni contesti un po’ piú “statici”.
Spero davvero di venirne a capo grazie alla miriade di video che ci regali e alle live su Discord!
purtroppo ho perso quella di ieri ma nella pausa studio andrò a recuperarla con tanto di quadernetto per gli appunti).
Ancora Grazie 🙏🏻
Volete è potere! Vedrai che ne verremo a capo 😉💪
Scherzi a parte, ho una domanda banale, ma credo attinente al lavoro di strutturazione delle scene: abbiamo assodato che per stuzzicare maggiormente la lettura è meglio scrivere dei capitoli brevi, diciamo intorno alle 10 pagine. All'interno di quest'ordine di grandezza, come conviene gestire la stesura di scene molto corte (magari di 1 o 2 pagine) o molto lunghe, per le quali un capitolo "normale" potrebbe non bastare? Mi sembra che dividere le scene più lunghe in più capitoli significherebbe perdere la possibilità di sviluppare correttamente la struttura che proponi, ad esempio rinunciando al cliffhanger. Allo stesso modo, racchiudere più scene brevi all'interno di un solo capitolo potrebbe far venir meno la tensione generale dello stesso. Quindi avrebbe senso dedicare un singolo capitolo ad ogni singola scena, in modo da renderli perfettamente coincidenti alla struttura che hai definito? E in quest'ultimo caso dovremmo fregarcene del numero di pagine? Oppure adattare la lunghezza della scena alle dimensioni "standard" dei capitoli? Con buon senso naturalmente😁😁😁😁
Grazie mille come sempre per i tuoi preziosi contributi ❤❤❤
Allora, l'esperienza mi dice che in genere puoi tenere una dimensione dei capitoli abbastanza uniforme, ma se davvero arriva la necessità di capitoli più lunghi o più brevi non ne farei un problema.
Solo se il capitolo fosse troppo lungo allora cercherei il modo per dividerlo in un due scene diverse con qualche escamotage.
Grazie Stefano! 😄
in pratica, deve sempre creare un'aspettativa ed invogliarti a girare pagina?
La tendenza è quella, sì. Dipende anche dagli obbiettivi che ti dai 💪