Ha il dono dell' umiltà tipico delle persone veramente intelligenti. Non di quelle piene di prosopopea, tutto fumo e niente arrosto. Donna di grande cultura e intelligenza. Un piacere ascoltarla .
A me piace quando qualcuno dice cose nuove e analizza i fatti dal proprio punto di vista perché mi fa vedere aspetti che magari non avevo preso in considerazione. La dottoressa basa le sue riflessioni sullo studio della casistica ed essendo psicologa e sessuologa, anche se non sarà per forza la bocca della verità, affrontail caso da esperta. Personalmente sono d’accordo al 100% con la visione del killer come missionario perché se lo si considera lust murder alcune tessere del puzzle non trovano posto. Interessante anche le sue considerazioni sul Pacciani. Mi è molto piaciuto ascoltarla insomma, spero di risentirla presto
E' un rischio overinterpretare simbolicamente le azioni del mostro. Cio' che scientificamente e' certo e' che operava agguati e uccideva in maniera organizzata, veloce, sicura, fredda, con un'ottima mira su bersagli (organi vitali) in movimento e visibilita' scarsa. L'uomo era verosimilmente l'avversario fisico che piu' lo preoccupava nella pratica perche' se consapevole della sua presenza con un certo preavviso avrebbe di certo reagito. A quel punto poteva trovarsi disarmato, ferito in un corpo a corpo o da un'arma che fosse stata celata in auto, tutte cose da evitare. Anche per questo l'attacco durante il massimo abbandono risulta la scelta piu' economica e logica. A quanto ho capito dalle ricostruzioni, inoltre, ha sempre posto la vittima femminile in posizione tale da operare le escissioni con la testa rivolta verso la macchina/il corpo dell'uomo, mentre le spalle guardavano alla piu' aperta via di fuga, in modo sempre funzionale alla gestione di eventuali imprevisti provenienti da macchina/antagonista maschile e chiunque si avvicinasse a quella direzione attratto dagli spari. Per questo tutti i periti e i profilers lo hanno sempre definito un'organizzato, freddo e calcolatore, tanto da far mettere in dubbio ad alcuni la definizione di maniaco sessuale o lust murder e da ipotizzare un training militare/paramilitare o esperienza di guerra/caccia grossa (in cui si impara bene che un soggetto, anche se ferito gravemente da un arma da fuoco, puo' non essere morto ma solo stordito, cosa che avverra' a Baccaiano, e a gestire tutta una serie di imprevisti pianificandone la prevenzione). Solo nel 74 c'e' coincitatmento ed espressivita' emotiva: la colluttazione evidente dall'unghiata sulla guancia di Stefania, la sfigurazione del suo volto, l'indugiare poi sul suo corpo femminile punzecchiandolo, vi si attarda, non e' preciso, si concede tempo, compie il gesto simbolico della vite, prende la borsa poi ci ripensa e la getta, fa (in questo caso si) evidente overkilling su Pasquale; per questo si pensa che conoscesse personalmente la coppia/ragazza. Proprio in virtu' di questa eccezione l'osservazione di tutti gli altri omicidi ci descrivono un processo estremamente piu' organizzato ai danni sempre di due oggetti in abbandono: quello maschile e quello femminile. Tale abbandono e' funzionale o e' simbolico? Attacca le coppie perche' sono la preda piu' facile da trovare nella notte senza troppe difese o vuole nella sua psicologia attaccare solo coppie? Non credo lo sapremo mai, possiamo solo osservare un quadro che di certo non ci parla di passionalita' o di un romanticismo deformato ma di pensiero logico razionale molto ben organizzato e di controllo, semmai. La prima fase dell'attacco, rivolta principalmente verso l'uomo, risulta molto logica, senza troppo spazio, a mio avviso, per l'espressione di particolari stati passionali o volonta' simboliche (coscenti o meno); tutto e' fulmineo e semplice: l'elemento piu' pericoloso deve morire e ci se ne deve accertare (evitando, tra l'altro anche il rischio riconoscimento-cattura in caso di fuga/sopravvivenza), in questo caso le pugnalate postmortem (anziche' lo stare a prendere il polso del soggetto) e' principalmente funzionale all'essere sicuro in modo rapido, all' avere il CONTROLLO in una situazione stressante. Il controllo e' l' unico fine psicologico evidente del suo modus operandi (il che non significa che non ce ne siano altri tra cui fantasie di tipo passionale) forse unica vera espressione di potenza di qualcuno che, di fatto, ha l'attitudine di nascondersi nell'ombra e non affronta in maniera diretta l'avversario (el psicopata, al contrario, non uccideva le vittime di sorpresa ma le scortava sotto la mira del fucile altrove). Dopo questo primo "assalto", sicuramente adrenalinico, si apre la seconda fase che investe la parte femminile, piu' prettamente simbolica ma sempre molto logicizzata, in cui il CONTROLLO TOTALE sta nel "trofeo" tolto alla ragazza senza alcuna evidenza di contatti di tipo sessuale o parasessuale col corpo (tranne che nel caso della povera Pettini) ma sempre in posizione di guardia rispetto a possibili avversari imprevisti. Le due fasi, i due soggetti/oggetti sono ben separati nella consecutio del suo modus operandi e probabilmente lo sono gia' anche da un punto di vista psicologico. Trovo ardito parlare di volonta' o intenzione passionale (piu' o meno cosciente o simbolica) di separare la coppia, mi sembra fuori dalla direttrice comportamentale del soggetto e da quello che l'osservazione empirica, anche alla luce della letteratura, puo' dirci. Piuttosto, la separazione puo' essere letta come un di cui, una proiezione esteriorizzata della sua "visione" e conseguente pianificazione che si riflettono nel suo operato. Se poi vogliamo dare opinioni, non mi stupirei se il soggetto fosse un "impotente" a 360 gradi e non solo sessuale che, sia verso la coppia genitoriale che poi nella vita, ha sviluppato un forte complesso di inferiorita' con scarsa autodeterminazione e fantasie di rivalsa violenta in cui sogna di avere finalmente il controllo sia verso le potenzialita' attive di un maschile sano che verso un femminile vissuto (psicologicamente e fisicamente) come distante/sconosciuto e oggettivizzato come un qualcosa da “(ri)prendere” ed esplorare con la forza.
Come? " non colpisce la vittima maschile nelle zone intime/sessuali"? Voglio ricordare che il MDF ha sferrato più di 10 coltellate in zona inguinale,pubica su Claudio nel 1984 e su JMK ne ha sferrate ben 13, alcune delle quali anche a lui, in zona intima.
come si può ragionevolmente sostenere che Pacciani non fosse uno psicopatico manipolatore?? Inoltre aveva svariate parafilie, trattava le donne come oggetti sottomessi da umiliare, ed era ossessionato dalle giovani coppie che si appartano nelle colline...
Secondo me la dottoressa ha giustamente sottolineato gli elementi patologici nei comportamenti del Pacciani(oggettivamente presenti nella sua personalità), ma allo stesso tempo ha anche precisato che non è esattamente il candidato ideale, in quanto molto impulsivo e irascibile, cosa che si rivela controproducente in contesti come quelli dei delitti del mostro. Il mostro doveva essere un personaggio freddo, paziente, preciso, con delle turbe psichiche oggettive e un trauma importante nella sua vita. Non mi sembra una tesi "paccianista" quella della dottoressa.
E perché voi pensate che Pacciani non era di Firenze, la Dottoressa dice che è sovrapponibile, e molto perché appunto sicopatico e mentitore, quindi poteva essere voi senza uno studio di pissicologia lo escludere perché pensate come Cochi cioè uno che ha un difetto alla bocca uno che viveva con mammà, però intelligentissimo e in che categoria è non lo sapete pur ché non sia Pacciani vale l'intelligente ma perché non andate a raccogliere ulive o uva li potreste conoscere giovani e vecchi che hanno una certa mentalità parlate con loro vedrete che hanno un concetto della donna in una certa maniera
Ho apprezzato il piu' dell'analisi della criminologa, nonostante il passo falso del discorso su Pacciani, completamente fuori bersaglio. Resta un mistero: chi ci stava provando, Cochi o la criminologa? Scherzi a parte, la ricerca di Cochi sul MdF va considerata senza dubbio la piu' completa degli ultimi 20 o forse di sempre insieme, secondo me, a Filasto' e Spezi, anche se piu' comprensiva di questi ultimi (oltre ad avere il vantaggio del senno di poi).
concordo pienamente su Pacciani, era uno psicopatico con svariate parafilie, un trauma pregresso che qualche fattore precipitante ha fatto diventare il Mostro di Firenze. Era ossessionato dalle giovani coppiette e a processo disse anche "loro mentre fanno quelle schifezze", quindi ha anche connotazioni punitive-moralistiche, nel suo senso distorto e perverso ovviamente.
Non riesco a non vedere una riproposizione della tassinaia nei delitti e anche nel Modus operandi. Il profilo a me sembra calzante con quello del PP. Si accanisce di meno sulla donna perché non vuole rovinare il suo trofeo proprio come fa un cacciatore che risparmia la seconda fucilata alla sua preda
Aggiungo che questa è una Dottoressa Brava, della Bruzzone non posso dire la stessa cosa perché su tutti i delitti non ne azzecca mai uno e sul mostro di Firenze non ci ha capito nulla vorrei usare un altro termine
Il fatto che il Pacciani, intorno all'eta' di 18 anni, abbia ucciso con quelle modalita' il presunto amante della sua fidanzata, penso che cio' non basti per creare una connesione tra lui e i delitti del mostro, Pacciani era troppo adulto, perche' un esperienza del genere, possa segnarlo in un futuro mostro. In agiunta, non mi sembra che Pacciani, abbia le caratteristiche dello psicopatico, non ne vedo proprio l'atinenza. Mentre invece, personaggi tipo il Pacciani, e in una situazione totalmente diversa, il dottor Narducci, li posso collegare, ai delitti, solo nel caso che la pista esoterica, che io non escluderei a priori, fosse la traccia da seguire per i delitti del mostro. Normalmente, le sete esoteriche a coinvolgimento criminale, sfruttano proprio personaggi tipo il Pacciani, per 2 motivi, il primo, perche' gente come Pacciani, hanno degli scheletri nell'armadio da nascondere, e dunque ricattabili. Il secondo motivo, perche' proprio per il fatto che sono ricattabili, sono poco dispendiosi economicamente. Mi spiego meglio. Un killer professionista, non si presterebbe mai per omicidi di quel genere, e per assurdo, se acetasse, imporebbe delle tariffe proibitive. Per quanto riguarda il Pacciani, io ho sempre sentito parlare massimo di cifre dell'ordine dei 600- 700 milioni di vecchie amate lire, una miseria, per 7 duplici omicidi, di coppie di ragazzi, con prelievo di materiale umano, Pacciani era un contadino si..... ma non tonto. Cifre del genere, puo' averle acettate, solo se non si poteva tirare indietro.
@@Alicia-pk7ee Se ne aveva 26, e' ancora piu' assurdo secondo me, che la sua esperienza, abbia aperto la possibilita' che un esperienza del genere, sia la causa di comportamenti omicidiari di tale natura.
@@Alicia-pk7ee Dipende. A mio avviso, sia il Pacciani, che il dottore di Perugia, entrambi non hanno secondo il mio modo di vedere, " la motivazione per commettere quegli omicidi". Quando parlo di " motivazione", mi riferisco alla causa che puo' avere un killer seriale, per motivarlo in quel senso. Un killer seriale, di quel tipo, puo' avere avuto un trauma, nei primi anni della sua adolescenza, collegato al comportamento materno, in special modo, che si ricollega in qualche misura alla coppia. Ma simili traumi, si possono subire, piu' facilmente, verso i 4-5 anni, dove la figura materna gioca in un bambino, il tipo di ruolo che in futuro avra' con la donna, il comportamento materno abbinato a un concetto di coppia. In eta' piu' adulta, se l'individuo scopre, che la madre, o nel caso di Pacciani, la fidanzata, che hanno un attegiamento troppo trasgressivo, se si tratta della madre, certo non fa piacere, e certamente puo' essere un dolore anche forte, ma....viene razionalizzato, con altri parametri, e da adulto, tale trauma, perche' si tratta sempre di un trauma, perche' in certi casi, va a cadere la considerazione che si e' sedimentata da piccolo, e pero' ripeto, razionalizandola, tutto al piu' si potra' arrivare alla considerazione, che la propria madre, tutto sommato, non e' quell'angioletto domestico, a cui pensavi un tempo, ma una donna, con certe sue esigenze. Altra cosa e' la fidanzata, in cui uno assume attegiamenti diversi, quello di Pacciani e' uno. Io mi sarei sentito fortunato, perche' mi sarei risparmiato di spsare una donna, che mi avrebbe dato solo problemi. Pacciani, ha fatto un altra considerazione, e avuto un altra reazione. Ma cio' non motiva che un esperienza del genere, subita in eta' piu' adulta, possa condurre un individuo a commettere omicidi seriali. Come ho detto nell'altro mio mess. altra cosa e' se fosse vera la pista esoterica. Ma non mi voglio ripetere, dunque per favore rileggi il primo mio commento.
Considerando l'arco temporale degli omicidi, considerando l'ipotesi del serial Killer solitario: è mai stata fatta un'ipotesi scientifica sull'età del mostro?
Complimenti x l'ottima intervista. Mi permetto però di discordare sulla tesi del MdF "missionario" che si è fermato dopo aver raggiunto l'obiettivo (ossia impedire rapporti tra coppie "illegittime"). Ciò in quanto, col montare della "psicosi mostro", le coppie continuavano ad appartarsi ma con modalità diverse (in piazzole in città con più auto presenti contemporaneamente, o nelle case dei genitori "compiacenti loro malgrado" che lasciavano casa libera a figli/e per un'oretta). Quindi se l'obiettivo era quello... missione fallita. Inoltre non concordo con l'overkilling sull'uomo: nei 3 casi del 74 e dell'81 solo 3-4 coltellate sull'uomo, niente nell'82-83, solo nell'84 dieci coltellate su C.S., e nell'85 la maggior parte delle coltellate erano per finire l'uomo che, solo ferito con la pistola, stava tentando la fuga.
È qui che continuate a fare sbagli, prendete sempre gli omicidi con incidente di percorso, e lo fate diventare quello che pare a voi poteva benissimo tirare una coltellata al Mainardi mentre toglie le chiavi dal quadro ha visto che aveva un buco in testa, viene disturbato dai fari del motorino dei ragazzi Minorenni che non hanno preso testimonianza gli inquirenti almeno non ufficiale, lo volete capire che non aveva tempo perché scappa o no, dico questo perché quel omicidio non ha nessuna rilevanza potete ragionarci sopra quanto volete non venite a capo di nulla, è solo un duplice omicidio il Mostro è lo stesso appagato ha rischiato ed era molto felice di non essere stato scoperto
Chiara Camerani cerca di spiegare fatti molto forti con tono umano e gradevole. Io l'adoro per questo. Ho letto il suo curriculum: ci ho messo una settimana . Pazzesco.
Io credo modestamente che la chiave sia "coppia" e "campagna". Cioè da giovane questa persona ha subito un grave trauma in questo contesto (forse mentre era appartato con la fidanzata sono stati aggrediti da un "branco", che ha abusato di lei e -direttamente o indirettamente-anche di lui). Da qui sentimenti di rabbia, inadeguatezza, impotenza, che ha tentato di soffocare trasformandosi da vittima in carnefice... È solo una mia ipotesi da profano ovviamente... saluti a tutti
Tu credi e invece devi studiarti no studiare studiarti, i motivi del missionario in qualche libro del mostro è spiegato, è quando lo scrittore vuole portarti nella direzione sua che devi farà la tara, ai dubbi che mettono in evidenza perché non spiegano nulla
Ho scoperto da poco Chiara Camerani, la starei ad ascoltare per ore: precisa, professionale, avvincente. Bravissima.
Bella scoperta la dottoressa Camerani. Preparata intelligente e anche simpatica ( cosa quest’ultima un po’ rara nel suo mestiere). Bravo Paolo
Concordo, e ha pure una bellissima voce. Pensavo facesse la doppiatrice.
Condivido, è brava, piacevole, non puoi smettere di ascoltarla, ti fa appassionare alla materia.
Ha il dono dell' umiltà tipico delle persone veramente intelligenti. Non di quelle piene di prosopopea, tutto fumo e niente arrosto. Donna di grande cultura e intelligenza. Un piacere ascoltarla
.
Pacciani era di sicuro una persona mostruosa, ma non penso proprio che fosse lui il mdf.
Se riesci a toglierlo dalle vicinanze dei delitti, però
Sempre interessanti queste analisi.
A me piace quando qualcuno dice cose nuove e analizza i fatti dal proprio punto di vista perché mi fa vedere aspetti che magari non avevo preso in considerazione. La dottoressa basa le sue riflessioni sullo studio della casistica ed essendo psicologa e sessuologa, anche se non sarà per forza la bocca della verità, affrontail caso da esperta. Personalmente sono d’accordo al 100% con la visione del killer come missionario perché se lo si considera lust murder alcune tessere del puzzle non trovano posto. Interessante anche le sue considerazioni sul Pacciani. Mi è molto piaciuto ascoltarla insomma, spero di risentirla presto
😅H
E' un rischio overinterpretare simbolicamente le azioni del mostro. Cio' che scientificamente e' certo e' che operava agguati e uccideva in maniera organizzata, veloce, sicura, fredda, con un'ottima mira su bersagli (organi vitali) in movimento e visibilita' scarsa. L'uomo era verosimilmente l'avversario fisico che piu' lo preoccupava nella pratica perche' se consapevole della sua presenza con un certo preavviso avrebbe di certo reagito. A quel punto poteva trovarsi disarmato, ferito in un corpo a corpo o da un'arma che fosse stata celata in auto, tutte cose da evitare. Anche per questo l'attacco durante il massimo abbandono risulta la scelta piu' economica e logica. A quanto ho capito dalle ricostruzioni, inoltre, ha sempre posto la vittima femminile in posizione tale da operare le escissioni con la testa rivolta verso la macchina/il corpo dell'uomo, mentre le spalle guardavano alla piu' aperta via di fuga, in modo sempre funzionale alla gestione di eventuali imprevisti provenienti da macchina/antagonista maschile e chiunque si avvicinasse a quella direzione attratto dagli spari. Per questo tutti i periti e i profilers lo hanno sempre definito un'organizzato, freddo e calcolatore, tanto da far mettere in dubbio ad alcuni la definizione di maniaco sessuale o lust murder e da ipotizzare un training militare/paramilitare o esperienza di guerra/caccia grossa (in cui si impara bene che un soggetto, anche se ferito gravemente da un arma da fuoco, puo' non essere morto ma solo stordito, cosa che avverra' a Baccaiano, e a gestire tutta una serie di imprevisti pianificandone la prevenzione). Solo nel 74 c'e' coincitatmento ed espressivita' emotiva: la colluttazione evidente dall'unghiata sulla guancia di Stefania, la sfigurazione del suo volto, l'indugiare poi sul suo corpo femminile punzecchiandolo, vi si attarda, non e' preciso, si concede tempo, compie il gesto simbolico della vite, prende la borsa poi ci ripensa e la getta, fa (in questo caso si) evidente overkilling su Pasquale; per questo si pensa che conoscesse personalmente la coppia/ragazza.
Proprio in virtu' di questa eccezione l'osservazione di tutti gli altri omicidi ci descrivono un processo estremamente piu' organizzato ai danni sempre di due oggetti in abbandono: quello maschile e quello femminile. Tale abbandono e' funzionale o e' simbolico? Attacca le coppie perche' sono la preda piu' facile da trovare nella notte senza troppe difese o vuole nella sua psicologia attaccare solo coppie? Non credo lo sapremo mai, possiamo solo osservare un quadro che di certo non ci parla di passionalita' o di un romanticismo deformato ma di pensiero logico razionale molto ben organizzato e di controllo, semmai. La prima fase dell'attacco, rivolta principalmente verso l'uomo, risulta molto logica, senza troppo spazio, a mio avviso, per l'espressione di particolari stati passionali o volonta' simboliche (coscenti o meno); tutto e' fulmineo e semplice: l'elemento piu' pericoloso deve morire e ci se ne deve accertare (evitando, tra l'altro anche il rischio riconoscimento-cattura in caso di fuga/sopravvivenza), in questo caso le pugnalate postmortem (anziche' lo stare a prendere il polso del soggetto) e' principalmente funzionale all'essere sicuro in modo rapido, all' avere il CONTROLLO in una situazione stressante. Il controllo e' l' unico fine psicologico evidente del suo modus operandi (il che non significa che non ce ne siano altri tra cui fantasie di tipo passionale) forse unica vera espressione di potenza di qualcuno che, di fatto, ha l'attitudine di nascondersi nell'ombra e non affronta in maniera diretta l'avversario (el psicopata, al contrario, non uccideva le vittime di sorpresa ma le scortava sotto la mira del fucile altrove). Dopo questo primo "assalto", sicuramente adrenalinico, si apre la seconda fase che investe la parte femminile, piu' prettamente simbolica ma sempre molto logicizzata, in cui il CONTROLLO TOTALE sta nel "trofeo" tolto alla ragazza senza alcuna evidenza di contatti di tipo sessuale o parasessuale col corpo (tranne che nel caso della povera Pettini) ma sempre in posizione di guardia rispetto a possibili avversari imprevisti. Le due fasi, i due soggetti/oggetti sono ben separati nella consecutio del suo modus operandi e probabilmente lo sono gia' anche da un punto di vista psicologico. Trovo ardito parlare di volonta' o intenzione passionale (piu' o meno cosciente o simbolica) di separare la coppia, mi sembra fuori dalla direttrice comportamentale del soggetto e da quello che l'osservazione empirica, anche alla luce della letteratura, puo' dirci. Piuttosto, la separazione puo' essere letta come un di cui, una proiezione esteriorizzata della sua "visione" e conseguente pianificazione che si riflettono nel suo operato. Se poi vogliamo dare opinioni, non mi stupirei se il soggetto fosse un "impotente" a 360 gradi e non solo sessuale che, sia verso la coppia genitoriale che poi nella vita, ha sviluppato un forte complesso di inferiorita' con scarsa autodeterminazione e fantasie di rivalsa violenta in cui sogna di avere finalmente il controllo sia verso le potenzialita' attive di un maschile sano che verso un femminile vissuto (psicologicamente e fisicamente) come distante/sconosciuto e oggettivizzato come un qualcosa da “(ri)prendere” ed esplorare con la forza.
Intervista gradevole
Come? " non colpisce la vittima maschile nelle zone intime/sessuali"? Voglio ricordare che il MDF ha sferrato più di 10 coltellate in zona inguinale,pubica su Claudio nel 1984 e su JMK ne ha sferrate ben 13, alcune delle quali anche a lui, in zona intima.
Considerazioni interessanti. Mi dissocio totalmente relativamente al Pacciani mostro.
come si può ragionevolmente sostenere che Pacciani non fosse uno psicopatico manipolatore?? Inoltre aveva svariate parafilie, trattava le donne come oggetti sottomessi da umiliare, ed era ossessionato dalle giovani coppie che si appartano nelle colline...
Secondo me la dottoressa ha giustamente sottolineato gli elementi patologici nei comportamenti del Pacciani(oggettivamente presenti nella sua personalità), ma allo stesso tempo ha anche precisato che non è esattamente il candidato ideale, in quanto molto impulsivo e irascibile, cosa che si rivela controproducente in contesti come quelli dei delitti del mostro.
Il mostro doveva essere un personaggio freddo, paziente, preciso, con delle turbe psichiche oggettive e un trauma importante nella sua vita. Non mi sembra una tesi "paccianista" quella della dottoressa.
era un mostro, magari non quello di Firenze ma era davvero un mostro.
E perché voi pensate che Pacciani non era di Firenze, la Dottoressa dice che è sovrapponibile, e molto perché appunto sicopatico e mentitore, quindi poteva essere voi senza uno studio di pissicologia lo escludere perché pensate come Cochi cioè uno che ha un difetto alla bocca uno che viveva con mammà, però intelligentissimo e in che categoria è non lo sapete pur ché non sia Pacciani vale l'intelligente ma perché non andate a raccogliere ulive o uva li potreste conoscere giovani e vecchi che hanno una certa mentalità parlate con loro vedrete che hanno un concetto della donna in una certa maniera
Poco condivisibile l analisi sul Pacciani- mostro.
senza dubbio un buco nell'acqua clamoroso che macchia, secondo me, tutta la sua analisi.
Nn ha detto niente di che su Pacciani
Ho apprezzato il piu' dell'analisi della criminologa, nonostante il passo falso del discorso su Pacciani, completamente fuori bersaglio. Resta un mistero: chi ci stava provando, Cochi o la criminologa?
Scherzi a parte, la ricerca di Cochi sul MdF va considerata senza dubbio la piu' completa degli ultimi 20 o forse di sempre insieme, secondo me, a Filasto' e Spezi, anche se piu' comprensiva di questi ultimi (oltre ad avere il vantaggio del senno di poi).
concordo pienamente su Pacciani, era uno psicopatico con svariate parafilie, un trauma pregresso che qualche fattore precipitante ha fatto diventare il Mostro di Firenze. Era ossessionato dalle giovani coppiette e a processo disse anche "loro mentre fanno quelle schifezze", quindi ha anche connotazioni punitive-moralistiche, nel suo senso distorto e perverso ovviamente.
😆
Paolo Cochi è il più serio dei ricercatori sul mostro.
Non riesco a non vedere una riproposizione della tassinaia nei delitti e anche nel Modus operandi. Il profilo a me sembra calzante con quello del PP.
Si accanisce di meno sulla donna perché non vuole rovinare il suo trofeo proprio come fa un cacciatore che risparmia la seconda fucilata alla sua preda
Aggiungo che questa è una Dottoressa Brava, della Bruzzone non posso dire la stessa cosa perché su tutti i delitti non ne azzecca mai uno e sul mostro di Firenze non ci ha capito nulla vorrei usare un altro termine
Il fatto che il Pacciani, intorno all'eta' di 18 anni, abbia ucciso con quelle modalita' il presunto amante della sua fidanzata, penso che cio' non basti per creare una connesione tra lui e i delitti del mostro, Pacciani era troppo adulto, perche' un esperienza del genere, possa segnarlo in un futuro mostro. In agiunta, non mi sembra che Pacciani, abbia le caratteristiche dello psicopatico, non ne vedo proprio l'atinenza. Mentre invece, personaggi tipo il Pacciani, e in una situazione totalmente diversa, il dottor Narducci, li posso collegare, ai delitti, solo nel caso che la pista esoterica, che io non escluderei a priori, fosse la traccia da seguire per i delitti del mostro. Normalmente, le sete esoteriche a coinvolgimento criminale, sfruttano proprio personaggi tipo il Pacciani, per 2 motivi, il primo, perche' gente come Pacciani, hanno degli scheletri nell'armadio da nascondere, e dunque ricattabili. Il secondo motivo, perche' proprio per il fatto che sono ricattabili, sono poco dispendiosi economicamente. Mi spiego meglio. Un killer professionista, non si presterebbe mai per omicidi di quel genere, e per assurdo, se acetasse, imporebbe delle tariffe proibitive. Per quanto riguarda il Pacciani, io ho sempre sentito parlare massimo di cifre dell'ordine dei 600- 700 milioni di vecchie amate lire, una miseria, per 7 duplici omicidi, di coppie di ragazzi, con prelievo di materiale umano, Pacciani era un contadino si..... ma non tonto. Cifre del genere, puo' averle acettate, solo se non si poteva tirare indietro.
@@Alicia-pk7ee Se ne aveva 26, e' ancora piu' assurdo secondo me, che la sua esperienza, abbia aperto la possibilita' che un esperienza del genere, sia la causa di comportamenti omicidiari di tale natura.
@@Alicia-pk7ee Dipende. A mio avviso, sia il Pacciani, che il dottore di Perugia, entrambi non hanno secondo il mio modo di vedere, " la motivazione per commettere quegli omicidi". Quando parlo di " motivazione", mi riferisco alla causa che puo' avere un killer seriale, per motivarlo in quel senso. Un killer seriale, di quel tipo, puo' avere avuto un trauma, nei primi anni della sua adolescenza, collegato al comportamento materno, in special modo, che si ricollega in qualche misura alla coppia. Ma simili traumi, si possono subire, piu' facilmente, verso i 4-5 anni, dove la figura materna gioca in un bambino, il tipo di ruolo che in futuro avra' con la donna, il comportamento materno abbinato a un concetto di coppia. In eta' piu' adulta, se l'individuo scopre, che la madre, o nel caso di Pacciani, la fidanzata, che hanno un attegiamento troppo trasgressivo, se si tratta della madre, certo non fa piacere, e certamente puo' essere un dolore anche forte, ma....viene razionalizzato, con altri parametri, e da adulto, tale trauma, perche' si tratta sempre di un trauma, perche' in certi casi, va a cadere la considerazione che si e' sedimentata da piccolo, e pero' ripeto, razionalizandola, tutto al piu' si potra' arrivare alla considerazione, che la propria madre, tutto sommato, non e' quell'angioletto domestico, a cui pensavi un tempo, ma una donna, con certe sue esigenze. Altra cosa e' la fidanzata, in cui uno assume attegiamenti diversi, quello di Pacciani e' uno. Io mi sarei sentito fortunato, perche' mi sarei risparmiato di spsare una donna, che mi avrebbe dato solo problemi. Pacciani, ha fatto un altra considerazione, e avuto un altra reazione. Ma cio' non motiva che un esperienza del genere, subita in eta' piu' adulta, possa condurre un individuo a commettere omicidi seriali. Come ho detto nell'altro mio mess. altra cosa e' se fosse vera la pista esoterica. Ma non mi voglio ripetere, dunque per favore rileggi il primo mio commento.
Peccato che ad oggi, non sia utilizzabile la Optografia, ma se così fosse stato, non servirebbe più indagare... tutto ha un perchè.
Non mi trovo in sintonia sull'analisi del personaggio Pacciani. Il resto è tutto molto interessante.
Mi risulta che il francese fu colpito con il coltello anche ai genitali .
Sempre ottimo, anzi il migliore
Considerando l'arco temporale degli omicidi, considerando l'ipotesi del serial Killer solitario: è mai stata fatta un'ipotesi scientifica sull'età del mostro?
Potrebbe avere 80 anni. Potrebbe essere ancora vivente.
Grande Chiara Camerani
Complimenti x l'ottima intervista. Mi permetto però di discordare sulla tesi del MdF "missionario" che si è fermato dopo aver raggiunto l'obiettivo (ossia impedire rapporti tra coppie "illegittime"). Ciò in quanto, col montare della "psicosi mostro", le coppie continuavano ad appartarsi ma con modalità diverse (in piazzole in città con più auto presenti contemporaneamente, o nelle case dei genitori "compiacenti loro malgrado" che lasciavano casa libera a figli/e per un'oretta).
Quindi se l'obiettivo era quello... missione fallita.
Inoltre non concordo con l'overkilling sull'uomo: nei 3 casi del 74 e dell'81 solo 3-4 coltellate sull'uomo, niente nell'82-83, solo nell'84 dieci coltellate su C.S., e nell'85 la maggior parte delle coltellate erano per finire l'uomo che, solo ferito con la pistola, stava tentando la fuga.
È qui che continuate a fare sbagli, prendete sempre gli omicidi con incidente di percorso, e lo fate diventare quello che pare a voi poteva benissimo tirare una coltellata al Mainardi mentre toglie le chiavi dal quadro ha visto che aveva un buco in testa, viene disturbato dai fari del motorino dei ragazzi Minorenni che non hanno preso testimonianza gli inquirenti almeno non ufficiale, lo volete capire che non aveva tempo perché scappa o no, dico questo perché quel omicidio non ha nessuna rilevanza potete ragionarci sopra quanto volete non venite a capo di nulla, è solo un duplice omicidio il Mostro è lo stesso appagato ha rischiato ed era molto felice di non essere stato scoperto
É uno a cui piace l'eccitazione della caccia.🤔🤔🤔
Velocità in auto 😎
Ma che ci trova da ridere! Boh
Chiara Camerani cerca di spiegare fatti molto forti con tono umano e gradevole. Io l'adoro per questo. Ho letto il suo curriculum: ci ho messo una settimana . Pazzesco.
Io credo modestamente che la chiave sia "coppia" e "campagna". Cioè da giovane questa persona ha subito un grave trauma in questo contesto (forse mentre era appartato con la fidanzata sono stati aggrediti da un "branco", che ha abusato di lei e -direttamente o indirettamente-anche di lui). Da qui sentimenti di rabbia, inadeguatezza, impotenza, che ha tentato di soffocare trasformandosi da vittima in carnefice... È solo una mia ipotesi da profano ovviamente... saluti a tutti
Tu credi e invece devi studiarti no studiare studiarti, i motivi del missionario in qualche libro del mostro è spiegato, è quando lo scrittore vuole portarti nella direzione sua che devi farà la tara, ai dubbi che mettono in evidenza perché non spiegano nulla
Salve
Si prega di riscrivere la risposta in italiano comprensibile.
Grazie
Prego
Il primo delitto infatti non lo ha commesso il mostro. Non fosse altro perché avrebbe lasciato in vita 2 testimoni: Natalino e Stefano Mele.
Mi 14:57 il gruppo perché perplessa? Troppi anpetti puntano a quello. es: tutte quelle cortellate? Un po' io un po' te 😁😉😏.
Uno psicopatico cardiopatico alla Pacciani ci potrebbe anche stare. ...Mah....
Quella dottoressa Chiara Camerano dice però tante fesserie!
Xché?
Non direi proprio
Ma per favore! È una autorità nel suo campo. Vatti a leggere la formazione, vai...