Empirismo e Razionalismo

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  • Опубликовано: 7 апр 2023
  • #gnoseologia #verità e #correttezza
    #método #deduttivo e #induttivo
    #apriori a #posteriori
    Cartesio, Spinoza, Locke e Leibnitz
    #filosofia #filosofiamoderna

Комментарии • 5

  • @lidiacostantini-gg6ly
    @lidiacostantini-gg6ly Год назад

    Molto schematico e chiaro!

  • @alessandrovaccari782
    @alessandrovaccari782 Год назад

    Buonasera. Per un contributo concreto alla dissipazione del "problema":
    "Solo la filosofia moderna da Cartesio in poi si è data seriamente da fare per portare il cristianesimo a compiuta efficacia, innalzando la “coscienza scientifica” alla sola vera e valida. Quindi essa comincia col dubbio assoluto, il dubitare, con la “contrizione” della coscienza comune, col distoglimento da tutto quanto non sia legittimato dallo “spirito”,
    dal “pensiero”. A nulla vale per essa la natura, a nulla l’opinione degli uomini, i loro “canoni umani”, e non ha
    pace finché non ha portato in ogni cosa la ragione e non può dire “il reale è razionale e solo il razionale è reale”.73 Così
    essa ha fatto infine trionfare lo spirito, la ragione, e tutto è spirito perché tutto è razionale, tutta la natura altrettanto
    che le stesse più contorte opinioni degli uomini contengono ragione, giacché “tutto è destinato ad agire per il meglio”,
    ossia a portare al trionfo della ragione. Il dubitare di Cartesio contiene la recisa affermazione che solo il cogitare, il pensiero, lo spirito - è. Una completa rottura con la coscienza “comune”, la quale attribuisce realtà alle cose irrazionali! Solo il razionale è, solo lo spirito è! Questo è il principio della filosofia moderna, il vero principio cristiano. Già Cartesio separò nettamente il corpo dallo spirito, e Goethe dice: “è lo spirito che si costruisce il corpo".
    [...] Aspirare alla razionalità posso senz’altro, posso amarla, come pure Dio e anche ogni altra idea; posso essere filosofo, un amante della sapienza, così come ho caro Dio. Ma ciò che io amo, ciò a cui aspiro, sta solo nella mia idea, nella mia immaginazione, nei miei pensieri; è nel mio cuore, nella mia mente, è in me come il cuore, ma non è me e io non sono quello.
    [...] Gli Inglesi non hanno saputo innalzare la semplicità dell’animo infantile a significato filosofico, non hanno saputo fare, di animi infantili, dei -filosofi (con riferimento a Hume, Bacone).
    [...] L’uomo è solo un ideale, la specie solo qualcosa di pensato. Essere un uomo non significa adempiere l’ideale dell’uomo,
    bensì rappresentare sé, il singolo. Il mio compito non deve essere come io realizzi l’universalmente umano, bensì come io soddisfi me stesso. Io sono la mia specie, sono senza norma, senza legge, senza modelli e simili.
    [...] Nei Principi della filosofia dell’avvenire Feuerbach batte e ribatte sull’essere. Ma in ciò rimane anch’egli prigioniero
    dell’astrazione, nonostante la sua polemica contro Hegel e la filosofia assoluta; “l’essere”, infatti, è astrazione, come
    pure “l’Io”. Soltanto, io sono non semplicemente un’astrazione, io sono tutto in tutto, e per conseguenza anche l’astrazione
    o il niente, io sono tutto e niente; non sono soltanto un pensiero, ma sono allo stesso tempo pieno di pensieri,
    un mondo di pensieri. Hegel condanna il proprio, il mio, l’ - “opinione”. Il “pensiero assoluto” è quel pensiero che
    dimentica che è il mio pensiero, che Io penso e che esso è solo attraverso di me. - da Max Stirner, L'Unico e la Sua Proprietà
    Qui viene in luce la verità espulsa dalla storiografia ufficiale della filosofia per cui l'io singolo, l'individuo, il soggetto, l'unico, siano la sola Verità nella loro non-verità. Discostandosi dal Lógos, ἐπιστήμη, sacro, Verità, dogma, ragione, articolo di fede, si liquida il pensiero per intero instauratosi quale Verità a dispetto di ogni doxa, relativismo, disposizione arbitraria del soggetto e non oggetto quale unico ricorrente argomento di interesse per l'indagine e la speculazione. Lei cita Kant, ma è in Stirner e Kierkegaard che dobbiamo riconoscere la vera "rivoluzione", anzi: meglio insurrezione o rivolta, giacché appunto rivoluzione è solo, all'etimo, accomodamento dei medesimi valori al punto di partenza. Si obietti all'etimologia, ma non si può respingere l'evidenza per cui la filosofia resta nel pensiero fuori dal soggetto quale sua astrazione e metafisica ontologizzata ("Io" compreso). Se Pico pone l'Uomo al centro dell'universo, Feuerbach resta nell'umano e nell'umanità, Hegel nello Spirito, Kant nella ragione pura... Tutti questi signori si possono intendere quali posseduti dalle idee, fanatici di una sacralità fuori di loro e per questo non potranno altro che perpetuare la coscienza morale o religiosa (medesima nella laicità o nell'ateismo e per questo articoli di fede, dunque contenuto di interesse di un pensiero dogmatico. Uomo resta equipollenza di Dio e quindi, in quanto sacro, dogma ed articolo di fede, ma Uomo, Dio, Tecnica, Natura, Essere, Ragione sono comunque equipollenze ed estensioni di "io", di me e quindi creature del creatore sfuggitegli di mano, ricorsività della tecnologia-linguaggio, estensioni della mia potenza). Questa è l'obiezioni di Stirner il cui enorme pregio fu quello di distruggere il sacro a favore dell'individuo, dell'unico. Nietzsche gli si accodò e produsse cose interessanti, ma di Stirner rimane sostanzialmente un plagio che lui ebbe sempre vergogna di riconoscere.
    Quindi per dissolvere definitivamente l'indagine filosofica e la Storia occorre banalizzare la questione a "linguistica", e sacro instaurato per amplificazione del linguaggio stesso (phoné) e mai messa in discussione della validità dell'eredità culturale universale. Liquidare il pensiero, i concetti, le astrazioni, le gerarchie. Stiamo quindi attenti a non perpetuare questa eredità ai nostri ragazzi che realizzano loro stessi solo nell'ambito della cultura universale, della morale e per via dell'acquisizione di nozioni e concetti poi presi per reali e corretti. Se vogliamo apportare un contributo (a questo mira il lavoro, materiale od immateriale), dobbiamo essere disposti a mettere in discussione la verità, che diviene Verità, quanto l'onestà di tutti coloro per i quali abbiamo nutrito fiducia e considerazione. Un tremendo abbaglio plurimillenario, le catene del Lógos, della Storia universale del sacro da cui dobbiamo urgentemente uscire per sempre. Cordialità

  • @mauriziopeveraro7700
    @mauriziopeveraro7700 6 месяцев назад +1

    Concetti non semplici spiegati benissimo. Complimenti.