I mestieri scomparsi. 'Li pàsola', la coltivazione delle rape a Livigno

Alta Valtellina Tradizioni e mestieri ormai scomparsi.
La coltivazione e l'utilizzo delle rape ("li pàsola") a Livigno: le salsicce ("li lughénia da pàsola") e il pane ("al carcént").
Questo documentario illustra una particolare tradizione alimentare di un paese alpino nel cuore delle Alpi: Livigno, che si trova a 1.800 metri di altitudine (alta Valtellina, provincia di Sondrio) e che nel passato viveva di zootecnia e di agricoltura.
A Livigno, data la quota e le condizioni climatiche, gli unici ortaggi che si riuscivano a coltivare erano le rape; nemmeno le patate maturavano.
In funzione delle modalità di semina, crescevano rape più grosse oppure rape più piccole: queste ultime erano chiamate pàsola.
Con tecniche particolari dettate dall’esperienza, durante tutto l’inverno venivano fatte essiccare sulle terzére dei tetti, in primavera venivano tolte e abilmente pulite.
L’inverno successivo, al tempo della macellazione del maiale, venivano fatte bollire in un calderone. L’operazione durava tre o quattro ore, assorbivano molta acqua
e prendevano una giusta consistenza.
Tritate nel tritacarne, venivano mischiate con il lardo del maiale; insaccate in sottili budelli d’agnello, davano luogo a un particolare salume chiamato lughénia da pàsola.
Le pàsole, prima essiccate, poi bollite e tritate, venivano altresì messe nell’impasto durante la panificazione. Ne usciva un pane molto particolare e profumato chiamato carcént.
Nella storia di Livigno e della vicina frazione di Trepalle, le pàsole hanno sfamato generazioni di persone.
Li pàsola. Un documentario di © Giovanni Peretti,
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Con la collaborazione di MUS! Museo di Livigno e di Trepalle.
Durata 55 minuti. Registrato nel dialetto locale di Livigno, sottotitolato in italiano. Produzione: Alpinia, Bormio, 2023.
Musiche: © Joachim Lehberger, per Alpinia. Voce narrante: Nicola De Gregorio.
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