Molto bravi i due relatori, ma luoghi comuni, non basati sui fatti, come il riferimento al "regime di Zelens'kyj" (immagino lo sgomento interiore del prof. Graziosi), non si possono proprio ascoltare. Zelens'kyj ha vinto, contrapponendosi al presidente uscente, regolari elezioni soltanto nel 2019 e non ha compiuto, nei suoi meno di tre anni di governo prima dell'aggressione putiniana, alcun atto tendente alla creazione di un sistema autoritario. L'Ucraina presentava e presenta tanti problemi di coerenza democratica? Certo: come la Francia in cui il partito erede della repubblica di Vichy è diventato maggioritario, o l'Italia, in cui la gioventù del partito della premier fa riunioni più o meno segrete gridando "Sieg Heil" e sbertucciando una malcapitata dirigente di religione ebraica che ha sventuratamente trovato asilo nelle file del partito. Alle elezioni legislative indette dal neoeletto Zelens'kyj nel 2019, il partito neofascista Svoboda aveva ottenuto meno del 3% dei voti e un solo deputato.
Molto bravi i due relatori, ma luoghi comuni, non basati sui fatti, come il riferimento al "regime di Zelens'kyj" (immagino lo sgomento interiore del prof. Graziosi), non si possono proprio ascoltare. Zelens'kyj ha vinto, contrapponendosi al presidente uscente, regolari elezioni soltanto nel 2019 e non ha compiuto, nei suoi meno di tre anni di governo prima dell'aggressione putiniana, alcun atto tendente alla creazione di un sistema autoritario. L'Ucraina presentava e presenta tanti problemi di coerenza democratica? Certo: come la Francia in cui il partito erede della repubblica di Vichy è diventato maggioritario, o l'Italia, in cui la gioventù del partito della premier fa riunioni più o meno segrete gridando "Sieg Heil" e sbertucciando una malcapitata dirigente di religione ebraica che ha sventuratamente trovato asilo nelle file del partito. Alle elezioni legislative indette dal neoeletto Zelens'kyj nel 2019, il partito neofascista Svoboda aveva ottenuto meno del 3% dei voti e un solo deputato.