Buongiorno dottore. Grazie per questa riflessione. Giusta. Quello che mi chiedo è perché io debba prendere antidepressivo e ansiolitico da una vita ormai, a causa di uno stato di lutto interiore che si è cronicizzato dopo continui lutti. Razionalmente me ne faccio una ragione, ma non è sufficiente purtroppo. Un saluto. Buon Natale.
Il lutto cronico può essere causato proprio dall'utilizzo cronico di ansiolitici e antidepressivi che congelano il processo fisiologico di elaborazione del lutto.
@angelomercuri3867 la ringrazio per la risposta. Certi lutti non di morte naturale, è difficile elaborarli...una vita che sono in terapia. Spero ormai in un miracolo...buona serata
Aggiungo ciò che non ho detto nel video, perchè non tutto si ricorda durante il filmatino (come nelle interrogazioni a scuola): un limite importante della psicofarmacologia è anche che pretende di risanare con la sola chimica dei neurotrasmettitori ciò che magari invece è un difettino strutturale del cervello.
E quando la psicoterapia o addirittura l'ipnosi che scava più approfonditamente nella psiche (considerando poi che certe persone sono resistenti al farsi indurre in stato di ipnosi e non certo per propria volontà), cosa bisogna fare?
Non dico che la psicofarmacologia vada bandita e non più utilizzata, dico solo che ha dei limiti, non è onnipotente. Anzi certamente molte volte, per forme di disagio psico-emotivo acuto, è l'unica arma a disposizione. Le mie riflessioni riguardano più l'uso cronico.
Ho l'impressione che questo più che condivisibile discorso, purtroppo, sia attinente anche alla farmacologia in generale, l'approccio è sempre sul sintomo e raramente si indagano le cause (n.d.r.) il farmaco può risolvere situazioni acute e salva vite, di curare patologie, proprio non se ne parla! p.s. proprio nel suo campo, il lito risulta avere effetti "miracolosi" su diversi disturbi psichiatrici, vedi il bipolarismo, certo somminestrare una molecola di cui non si conosce bene come agisce e con piccolo margine tra la dose utile e la sua tossicità, forse non è esattamente l'approccio migliore?
Si certamente, tutta la farmacologia ha dei limiti. In realtà di viene da pensare che solo gli antibiotici siano davvero curativi perchè spengono l'infezione e poi sei davvero guarito. Oppure in certi casi i chemioterapici che davvero possono spegnere definitivamente certi tumori.
Dott cosa intende quando afferma che il cervello torna all equilibrio, cioè che tornerà alla condizione prima della depressione . Oggi molti medici affermano che la prolattina bassa e indice di Depressione, cosa ne pensa lei ? Se fosse vero sarebbe misurabile come per altre patologie come ad esempio il Diabete
Se tu sei depresso e disperato perchè sognavi di fare il musicista ma sei costretto a fare il ragioniere, può essere che con una droga come la sertralina (o altro), andando un pò fuori di testa, ti sembri bello anche fare il ragioniere. Ma quanto può durare questa illusione? Poco. La forza di un'aspirazione delusa è talmente potente da soverchiare ben presto la felicità chimica finta di un farmaco e il tuo cervello tornerà all'equilibrio e cioè tornerà alla disperazione, nonostante il farmaco. La felicità finta durerà solo pochi mesi. Perchè? Perchè non hai agito sull'origine della tua infelicità ma solo sui sintomi. Per quanto riguarda la prolattina non c'è alcun indicatore biochimico o di altro tipo attualmente disponibile per fare diagnosi di depressione; e poi di depressioni ne esistono davvero di molti tipi...Ci sono quelle "vere" che sembrano resistere a tutti i tentativi di terapia ma ci sono anche depressioni apparentemente gravi che guariscono dalla sera alla mattina se il soggetto cambia radicalmente vita. Dietro a quelle storie sempre più frequenti di persone che si licenziano e vanno a lavorare in campagna o in montagna in mezzo alla natura ci sono situazioni di disperazione, di nera depressione che spinge a drastici cambiamenti di vita che il più delle volte funzionano. Che indicatori biologici vuole che ci siano? Per fare diagnosi di depressione basta chiedere al soggetto come si sente e da quanto tempo si sente così.
@angelomercuri3867 sono d'accordo, facciamo tante volte lavori,o ruoli sociali che non ci rispecchiano , con i quali non siamo identificati ; sulla prolattina bassa avevo letto sui siti di alcuni medici andrologi che ultimamente lo studiavano come probabile indicatore , di Depressione e disturbi sessuali correlati , bassa libido ecc; qualcun altro sempre medico diceva che era un neurotrasmettitore importante per il cervello , un altro che essendo bassa è perché non viene stimolato dalla presenza della dopamina e quindi non si produce perché non ce bisogno ,( nel Depresso) ; teorie , ma le pubblicano sui siti medici Urologi
Buongiorno dottore. Grazie per questa riflessione. Giusta. Quello che mi chiedo è perché io debba prendere antidepressivo e ansiolitico da una vita ormai, a causa di uno stato di lutto interiore che si è cronicizzato dopo continui lutti. Razionalmente me ne faccio una ragione, ma non è sufficiente purtroppo. Un saluto. Buon Natale.
Il lutto cronico può essere causato proprio dall'utilizzo cronico di ansiolitici e antidepressivi che congelano il processo fisiologico di elaborazione del lutto.
@angelomercuri3867 la ringrazio per la risposta. Certi lutti non di morte naturale, è difficile elaborarli...una vita che sono in terapia. Spero ormai in un miracolo...buona serata
Bella riflessione...ne parlavo mesi addietro con una mia amica che non e psichiatra ma medico ..stesse conclusioni..grazie.
Aggiungo ciò che non ho detto nel video, perchè non tutto si ricorda durante il filmatino (come nelle interrogazioni a scuola): un limite importante della psicofarmacologia è anche che pretende di risanare con la sola chimica dei neurotrasmettitori ciò che magari invece è un difettino strutturale del cervello.
Importante riflessione
E quando la psicoterapia o addirittura l'ipnosi che scava più approfonditamente nella psiche (considerando poi che certe persone sono resistenti al farsi indurre in stato di ipnosi e non certo per propria volontà), cosa bisogna fare?
Non dico che la psicofarmacologia vada bandita e non più utilizzata, dico solo che ha dei limiti, non è onnipotente. Anzi certamente molte volte, per forme di disagio psico-emotivo acuto, è l'unica arma a disposizione. Le mie riflessioni riguardano più l'uso cronico.
Perché non parli di psichedelici?
Ho l'impressione che questo più che condivisibile discorso, purtroppo, sia attinente anche alla farmacologia in generale, l'approccio è sempre sul sintomo e raramente si indagano le cause (n.d.r.) il farmaco può risolvere situazioni acute e salva vite, di curare patologie, proprio non se ne parla! p.s. proprio nel suo campo, il lito risulta avere effetti "miracolosi" su diversi disturbi psichiatrici, vedi il bipolarismo, certo somminestrare una molecola di cui non si conosce bene come agisce e con piccolo margine tra la dose utile e la sua tossicità, forse non è esattamente l'approccio migliore?
Si certamente, tutta la farmacologia ha dei limiti. In realtà di viene da pensare che solo gli antibiotici siano davvero curativi perchè spengono l'infezione e poi sei davvero guarito. Oppure in certi casi i chemioterapici che davvero possono spegnere definitivamente certi tumori.
Dott cosa intende quando afferma che il cervello torna all equilibrio, cioè che tornerà alla condizione prima della depressione . Oggi molti medici affermano che la prolattina bassa e indice di Depressione, cosa ne pensa lei ? Se fosse vero sarebbe misurabile come per altre patologie come ad esempio il Diabete
Se tu sei depresso e disperato perchè sognavi di fare il musicista ma sei costretto a fare il ragioniere, può essere che con una droga come la sertralina (o altro), andando un pò fuori di testa, ti sembri bello anche fare il ragioniere. Ma quanto può durare questa illusione? Poco. La forza di un'aspirazione delusa è talmente potente da soverchiare ben presto la felicità chimica finta di un farmaco e il tuo cervello tornerà all'equilibrio e cioè tornerà alla disperazione, nonostante il farmaco. La felicità finta durerà solo pochi mesi. Perchè? Perchè non hai agito sull'origine della tua infelicità ma solo sui sintomi.
Per quanto riguarda la prolattina non c'è alcun indicatore biochimico o di altro tipo attualmente disponibile per fare diagnosi di depressione; e poi di depressioni ne esistono davvero di molti tipi...Ci sono quelle "vere" che sembrano resistere a tutti i tentativi di terapia ma ci sono anche depressioni apparentemente gravi che guariscono dalla sera alla mattina se il soggetto cambia radicalmente vita. Dietro a quelle storie sempre più frequenti di persone che si licenziano e vanno a lavorare in campagna o in montagna in mezzo alla natura ci sono situazioni di disperazione, di nera depressione che spinge a drastici cambiamenti di vita che il più delle volte funzionano. Che indicatori biologici vuole che ci siano? Per fare diagnosi di depressione basta chiedere al soggetto come si sente e da quanto tempo si sente così.
@angelomercuri3867 sono d'accordo, facciamo tante volte lavori,o ruoli sociali che non ci rispecchiano , con i quali non siamo identificati ; sulla prolattina bassa avevo letto sui siti di alcuni medici andrologi che ultimamente lo studiavano come probabile indicatore , di Depressione e disturbi sessuali correlati , bassa libido ecc; qualcun altro sempre medico diceva che era un neurotrasmettitore importante per il cervello , un altro che essendo bassa è perché non viene stimolato dalla presenza della dopamina e quindi non si produce perché non ce bisogno ,( nel Depresso) ; teorie , ma le pubblicano sui siti medici Urologi