Mostro di Firenze - Il delitto del 1968 visto da un avvocato - Terza parte

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  • Опубликовано: 12 сен 2024

Комментарии • 49

  • @palomalazzarin
    @palomalazzarin Год назад +6

    Asinus asinum fricat

  • @poziopo5849
    @poziopo5849 Год назад +1

    Questa è stata una serie molto interessante. Complimenti avvocato Adriani

  • @Miendos
    @Miendos Год назад +3

    Certo che più se ne parla e più diminuiscono le certezze...
    Comunque complimenti all'avvocato Adriani per questo lavoro che sta svolgendo.

  • @3bfaidate44
    @3bfaidate44 Год назад +6

    Ho visto che è stata cambiata la location, per me andava bene anche quella dei primi due video, sono importanti le parole dell'Avvocato, non il contorno di uno studio. Complimenti per questa serie di video con una persona molto seria quale è l'avvocato Vieri Adriani.

    • @angeldanton4620
      @angeldanton4620 Год назад +2

      Ma pensa al contenuto! La location tip e tap

    • @3bfaidate44
      @3bfaidate44 Год назад +1

      @@angeldanton4620 Ma sa leggere, mi sa che i tip e tap sono nella sua testa.

    • @piz6378
      @piz6378 Год назад +1

      La location è sempre importante

  • @mickygren9555
    @mickygren9555 Год назад +7

    Con grande rammarico noto da molto tempo lo scadimento totale delle argomentazioni nelle quali è piombata senza accenno di inversione di marcia questa recente e triste storia di cronaca delittuosa italiana. Questo canale, ma è in ottima compagnia si rassereni signor Flanz Vinci, assomiglia sempre di più alla trasposizione pirandelliana di Nove personaggi in cerca di visibilità e protagonismo ad ogni costo anche a quello di non apportare alcun contributo rimarchevole di attenzione alla ricerca ma solo al proprio tornaconto egocentrico.

    • @edstraker1943
      @edstraker1943 Год назад

      a cominciare da te

    • @mickygren9555
      @mickygren9555 Год назад +1

      @@edstraker1943 Se nutre ambizioni segrete da difensore d’ufficio dovrebbe impegnarsi di più.

    • @edstraker1943
      @edstraker1943 Год назад

      @@mickygren9555 fai pena.....vai a riposarti

    • @mickygren9555
      @mickygren9555 Год назад

      @@edstraker1943 Anche come avvocato di ufficio è scarsissimo. Mi stia bene e si applichi di più in futuro.

    • @edstraker1943
      @edstraker1943 Год назад

      @@mickygren9555 Just pop in an executive suppository every few days

  • @grantottero4980
    @grantottero4980 Год назад +1

    L'eventuale depistaggio (ammesso e non concesso che ci sia stato, che quella sia stata davvero l'intenzione) NON avrebbe necessariamente richiesto che ci fosse stata una manomissione del fascicolo su Signa e una sostituzione dei bossoli e proiettili per farli credere (in tale ipotesi) identici a quelli dei delitti del MdF anche se (in tale ipotesi) originariamente non lo sarebbero stati.
    Non ce ne sarebbe stato nessun bisogno SE
    --- A): Chi aveva in mano la pistola avesse avuto dapprima modo d'accertarsi (anche solo chiedendo informalmente a qualche cancelliere di tribunale) che nel fascicolo c'erano ancora i reperti (veri);
    --- B): che il detentore della pistola sapesse per certo che i sardi non potevano sapere che fine avesse fatto quell'arma, e che dunque non avrebbero mai potuto fare il suo nome e pertanto le indagini su di loro sarebbero diventate solo una pista cieca e perditempo.
    La condizione di cui sopra sub "B)" era realizzabile SE (come del resto dichiarato sia da Stefano Mele e da Natalino - fra altre versioni e ritrattazioni, è vero, ma proprio l'inspiegabilità d'aver fatto, e in due, separatamente, quelle dichiarazioni che non erano funzionali a nessuna imbeccata, le fa ritenere vere, quelle dichiarazioni, a differenza delle altre) davvero la pistola fosse stata abbandonata lì sul posto dagli assassini di Locci e Lo Bianco, nello sciocco tentativo di far incriminare chi l'aveva fornita ai Mele (probabilmente uno dei fratelli Vinci).
    A quel punto, se l'avesse raccolta un mister X ignoto ai sardi, lo stesso mister X poteva esser certo che loro non sarebbero stati in grado di fare il suo nome.
    Questo X raccoglitore della pistola potrebbe essere stato un tampinatore da lontano della Locci, sopraggiunto dopo un po' quando la scena del delitto era ormai deserta (di viventi: chiaro che i cadaveri dei due c'erano), come nell'ipotesi di Antonio Segnini, oppure potrebbe anche essere stato uno dei carabinieri intervenuti subito dopo l'allarme dato da Natalino o al mattino, che potrebbe averla trovata ed essersela inguattata di nascosto ai colleghi.
    Nell'una e nell'altra ipotesi, il depistaggio sarebbe riuscito ugualmente anche senz'alcuna necessità di manomettere il faldone di Signa, perché i reperti in esso contenuti (bossoli, proiettili), quelli autentici, sarebbero stati già di loro, di per sé stessi, già così, perfettamente in grado di realizzare il suo scopo (cioè condurre gli inquirenti a indagare sugli ignari sardi -- ignari NON certo del delitto Locci - Lo Bianco, MA di chi diavolo avesse preso poi la pistola).
    Certo che, in questa ipotesi, un esponente dell'arma dei carabinieri avrebbe avuto maggiore probabilità di verificare preventivamente che i reperti nel faldone di Signa c'erano ancora. Ma questa sub-ipotesi è di quelle (per rubare le parole a Dante) da far "tremar le vene e i polsi", perché condurrebbe a ipotizzare un mostro di Firenze annidato nell'arma dei carabinieri (o in altra FF.OO. di quelle intervenute nella mattinata post-delitto di Signa a cercare la pistola su quell'argine)! Meglio augurarsi, sperare, che invece l'anonima segnalazione, almeno nelle intenzioni, non abbia voluto essere un depistaggio (salvo diventarlo nel concreto, al di là delle intenzioni) ma solo un "impistaggio" da parte di qualcuno sinceramente convinto del fatto che il mostro andasse cercato fra i sospettati per il delitto di Signa... Meglio augurarsi una cosa così!!
    Ad ogni modo, sono tutte solo e soltanto ipotesi, varie ipotesi alternative e fra loro diverse...
    Quello che però qui, ora, a me interessava chiarire era soltanto che, ANCHE IN IPOTESI DI VOLONTARIO DEPISTAGGIO, questo NON avrebbe necessariamente richiesto la contraffazione del fascicolo dei reperti di Signa.

  • @grantottero4980
    @grantottero4980 Год назад +1

    Io proprio non sono riuscito a capire cosa mai ci dovrebbero entrare con la problematica della fantomatica segnalazione del "cittadino amico" gli ambigui movimenti di Francesco Vinci (che poi, secondo me - magari mi sbaglierò ma chissà? - lui in Maremma penso ci fosse andato per studiare la possibilità di trovare un posto dove nascondere futuri rapiti, giacché ambiva - senza grossi risultati - a inserirsi a pieno titolo nel giro dell'anonima sequestri sarda in Toscana. Salvo poi essere, tapinamente, rimasto in panne per davvero. Oppure salvo aver di proposito abbandonato lì l'auto perché, se non avesse dato nell'occhio alle FF.OO., avrebbe dovuto servire per gli spostamenti futuri di chi avrebbe dovuto fare da tramite di collegamento fra i futuri rapitori e l'esterno...). Niente che ci potesse aver a che fare coi delitti del MdF...

  • @laramei3933
    @laramei3933 10 месяцев назад

    Controllo su cacciatori e licenze di caccia del territorio??

  • @francescopasquali126
    @francescopasquali126 Год назад

    La mia umile opinione: che caspita di indagini hanno fatto gli inquirenti?ma secondo voi se io sono il Mostro di Firenze mi porto dietro il Norzetam eppoi lo butto a terra una volta finito? è fantascienza!credevo che questa favola fosse argomento di dibattito e invece scopro che ci sono documenti investigativi che lo danno per certo!E che cavolo dai.....i poveri parenti delle vittime le mani sui capelli....

  • @grantottero4980
    @grantottero4980 Год назад +1

    Però attenzione a non presumere d'aver capito più di quello che i fatti e gli scritti (e le singole parole) non dicano:
    Fosse stato detto e scritto "in altro Comune", avrebbe senz'altro significato "in altro Comune".
    Se invece c'era scritto "in altra località della provincia", chi l'ha stabilito con così tanta certezza che questo, sotto-sotto, debba significare per forza "in un altro Comune"??
    Dopotutto "località" significa "località", con tutte le ambiguità e le vaghezze che connotano questo vocabolo.
    Anche all'interno d'un singolo Comune (tantopiù se molto grande, esteso, come quello di Firenze) di "località" ce ne sono tante...

  • @tomasoscano644
    @tomasoscano644 Год назад +1

    Il Fiori non esiste, il delitto di Signa è frutto di una lettera anonima.

  • @hazet304
    @hazet304 Год назад +1

    "... episodio analogo avvenuto in passato in ALTRA LOCALITA' della PROVINCIA, quindi non al Galluzzo che fa parte evidentemente del COMUNE di Firenze ma SIGNA che notoriamente COSTITUISCE UN COMUNE A SE'..."[cit]
    Sia Signa sia il Galluzzo sono entrambi COMUNI
    ed entrambi in PROVINCIA di Firenze.
    E nessuno di quei due Comuni è un Comune in cui sia stato compiuto un delitto attribuito al MdF in data 1974, 1981, 1981bis, 1982.
    Ci si tiene tanto a cercare a tutti i costi di tenere in vita la storiella della 'lettera anonima che indica Signa' ?
    E allora:
    - TIRATEA FUORI, MOSTRATELA
    - INDICATENE IL NUMERO DI PROTOCOLLO di ricezione, e quelli dei verbali di approfondimento su di essa.
    (a differenza delle altre) NON c'è traccia di una tal lettera (così come NON c'è traccia di carteggio per richiesta di indagini e approfondimenti ai CC) : perchè NON esiste nè è mai esistita!
    ---
    Oh ma che gran peccato che non si possa più baloccarsi con "lettere anonime e depistaggi".
    Hzt

    • @francescagallori8451
      @francescagallori8451 Год назад +1

      Il Galluzzo non è più comune dal 1926, fa parte del comune di Firenze da quella data

    • @edstraker1943
      @edstraker1943 Год назад

      Galluzzo è una frazione , ignorante. Ti faremo " sindaco del Galluzzo" !!!!

    • @danielpic2189
      @danielpic2189 Год назад

      Interessante, ma allo stato attuale è un'ipotesi. Le prove che avvalorerebbero questa ricostruzione quali sono?

    • @francescoverniani
      @francescoverniani Год назад +1

      Il Galluzzo è parte del comune di Firenze, quindi tecnicamente non è (e nel '82 non era) ''altro luogo della provincia''.

    • @FIRENZE-PERUGIA
      @FIRENZE-PERUGIA Год назад

      😂😁😆🤣🥱

  • @carlopalego6563
    @carlopalego6563 Год назад +1

    Il PM e il GI parlano di una certa lettera anonima che non era quella del Galluzzo e ne parlano a ben due mesi di distanza l’uno dall’altra. Non ci fu alcun equivoco anche perché di tempo per chiarirlo, questo presunto equivoco, fino al 29 Ottobre (data della direttiva del Tricomi in cui ancora si cita questa lettera anonima) ce ne sarebbe stato a sufficienza. Il problema è che una lettera anonima su Signa non è mai pervenuta. Non ci fu equivoco, ma ci fu disinformazione. Qualcuno a Borgognissanti ha detto una bugia al Tricomi per giustificare la sua richiesta che il giudice istruttore si attivasse per acquisire il fascicolo del processo Mele e relativa sorpresa di Pasqua (reperti balistici esplosi dalla pistola del Mostro) . Si lanciò il sasso e si nascose la mano che quel sasso aveva lanciato dietro una cortina fumogena di bugie e contraddizioni.
    Qualcuno a Borgognissanti ha spinto i magistrati che indagavano sul caso del Mostro a impantanarsi nella palude investigativa del caso di Castelletti di Signa, un duplice delitto camuffato (sempre da qualcuno in Borgognissanti) da delitto d’onore commesso dal marito della vittima femminile.

    • @grantottero4980
      @grantottero4980 Год назад

      Però, dottor Palego, non pensa che, se davvero (ammesso e non concesso) lo scopo di chi indirizzò le indagini (o con biglietti anonimi veri, o con biglietti anonimi mai esistiti, ora ai fini del discorso che sto per fare questo non rileva, non importa) verso la sterile pista sarda sapendo benissimo che essa non avrebbe portato da nessuna parte, fosse stato giustappunto quello di farla arenare, l'indagine, e cioè con l'intenzione di depistare, non pensa Lei (dicevo) che in fin dei conti quest'obbiettivo lo si sarebbe potuto conseguire anche senza necessità che fosse avvenuta alcuna sostituzione dei bossoli e proiettili nel famoso fascicolo perugino-fiorentino su Signa?
      Dopotutto, sarebbe bastato che a Signa i fatti fossero davvero andati come ipotizzato da Antonio Segnini (fino al momento dell'abbandono della pistola nello sciocco tentativo di far incriminare chi l'aveva ceduta ai Mele), con la differenza però che l'arma, in quest'altra ipotesi alternativa, l'avesse trovata (in pura ipotesi) un carabiniere che l'avesse inguattata di nascosto ai colleghi.
      In tale ipotesi, i sardi non ne avrebbero saputo un acca di che fine avesse fatto la pistola e non potevano certo averla usata loro (nessuno di loro) per commettere i delitti del MdF. Pertanto, chi l'aveva (l'avesse, ammesso e non concesso) raccolta sapeva (avrebbe saputo) benissimo che, quand'anche i bossoli e proiettili nel faldone di Signa fossero stati autenticissimi, in ogni caso la pista sarda sarebbe stata comunque una perdita di tempo, perché tanto i sardi non avevano la benché minima idea di chi fosse il MdF.
      E dunque il suo ipotetico scopo depistatorio non avrebbe avuto nessuna necessità di sostituire i reperti nel fascicolo di Signa: sarebbe stato conseguito ugualmente anche lasciando stare lì i reperti veri.
      Dunque perché mai introdurre in ipotesi un elemento (la manomissione del fascicolo su Signa) tutto sommato non necessario?

    • @carlopalego6563
      @carlopalego6563 Год назад

      @@grantottero4980 certamente caro Luca quello che lei dice è (come sempre) molto sensato e più che plausibile.
      Il punto è che io - seguendo il metodo del nostro comune Maestro che lei ha citato - cerco di evitare di introdurre ipotesi per far tornare i miei conti cioè per sostenere mie ricostruzioni . Le mie ricostruzioni partono quindi da circostanze oggettive e con queste circostanze oggettive devono fare i conti. Devono cioè essere le circostanze oggettive a farla da padrone.
      In questo caso i fatti alimenti sono:
      1. una condotta a dir poco anomala da parte di uomini di Borgognissanti che dicono di punto in bianco al GI di acquisire il fascicolo di un certo caso chiuso da anni (sul quale caso il più alto in grado di costoro aveva indagato in prima persona estorcendo una confessione a un improbabilissimo colpevole) e a giustificazione di questa strana e improvvisa richiesta dicono una cosa non vera : è arrivata una lettera anonima in cui si dice di andare a dare un’occhiata al processo Mele.
      2. Nel fascicolo dove si spingono i magistrati incaricati del caso Mostro a sbirciare si trovano reperti balistici che erano lì, senza uno straccio di carta che ne certificasse la provenienza (eppure il fascicolo era andato è venuto da Firenze a Perugia e poi ancora a Firenze)
      3. Incredibilmente si dà per scontato che quei reperti (certamente esplosi dalla pistola del Mostro come plurime perizie hanno dimostrato) provenissero dalla scena del crimine di Castelletti e non si fa (come si sarebbe senza alcun dubbio dovuto fare visto l’anomalo ritrovamento di quei reperti) alcun esame per accertarla, questa provenienza, ad esempio tramite il confronto con la perizia Zuntini del 68 e possibilmente coinvolgendo lo stesso Zuntini come sarebbe stato naturale
      3. Se leggiamo la perizia Zuntini del 68 e la confrontiamo con una qualsiasi perizia balistica eseguita su reperti esplosi dalla pistola del Mostro (inclusa la perizia dello stesso Zuntini del 1974 e quella di Spampinato del 1982) si evince che la descrizione che nel 1968 fa Zuntini di certi segni sui bossoli esplosi (segnatamente le tracce dell’estrattore e dell’espulsore ) è decisamente diversa da quella che troviamo in una perizia eseguita su bossoli esplosi dalla pistola del Mostro. Di fronte a questa semplice e incontrovertibile evidenza molti si affannano a tirare fuori svariate spiegazioni (rectius: supposizioni) per cercare di sminuirla. Il più delle volte si dice che Zuntini ha sbagliato, si espresso male , non aveva strumenti adeguati. Nessuna di queste obiezioni risulta fondata. Io prendo atto di questa circostanza . La descrizione di certi segni sui bossoli repertati a Signa che fa Zuntini nel 68 non collima con quella di alcuna perizia balistica eseguita su reperti certamente provenienti da una scena del crimine del Mostro. C’è poco da fare purtroppo. Così è.
      La ricostruzione che ho fatto nel video è l’unica che spiega adeguatamente queste circostanze oggettive .
      La pista sarda non si sarebbe mai potuta aprire senza il ritrovamento di reperti attribuiti alla scena del crimine del 68 che a perizia balistica fossero risultati esplosi dalla pistola del Mostro. Certamente come lei scrive non ci sarebbe stato bisogno di alcuna manipolazione del fascicolo processuale o del deposito dei corpi di reato se reperti esplosi dalla pistola del Mostro fossero stati ab origine presenti nell’incartamento processuale o in Cancelleria . Se però non ci fossero stati reperti balistici (ad esempio perché nel frattempo distrutti) o se ci fossero stati ma non sparati dalla pistola del Mostro, allora la manipolazione sarebbe stata necessaria se si voleva aprire la pista sarda.
      I punti sopra riportati (in particolare il punto 2 e il punto 3) ci indicano che lo scenario più probabile è quello della manipolazione (sostituzione o inserimento ).
      Un’operazione del genere decisa ed eseguita in pochi giorni non poté che essere opera di uomini come quelli che cito nel video (con quel ruolo e con quel bagaglio di informazioni). Nessun altro esterno al mondo delle indagini avrebbe potuto mettere in piedi un’operazione del genere.
      Un’ultima osservazione : io credo che mandare a sbattere le indagini sul killer delle coppiette fu obiettivo secondario del depistaggio . L’obiettivo primario fu quello di andare a vedere che carte avesse in mano la Procura dopo Baccaiano, episodio nel quale si era lasciata per la prima e unica volta una vittima ancora in vita e con la PM del caso che un paio di giorni dopo smentisce le iniziali dichiarazioni giornalistiche e dice che il Paolo aveva parlato prima di morire . Se questo fosse stato vero in Procura non avrebbero abboccato all’esca tesa e il Mostro (o quelli della banda per chi crede al Mostro entità plurima) avrebbe saputo che c’era un grave pericolo e che quindi si sarebbero dovuto le prendere le idonee contromisure. Se invece in Procura avessero abboccato, questo significava che la PM aveva fatto la furba e che in mano gli inquirenti non avevano nulla e l’indagine si sarebbe di conseguenza impantanata nella palude del caso di Castelletti di Signa.

    • @carlopalego6563
      @carlopalego6563 Год назад

      Errata corrige: fatti salienti

    • @carlopalego6563
      @carlopalego6563 Год назад

      @@grantottero4980 gentilissimo, siccome mi aveva chiesto dei miei video approfitto per dirle che vengono fuori semplicemente scrivendo Leviamo la maschera al Mostro di Firenze sulla funzione ricerca in RUclips. I due ultimi video (l’ultimo l’ho caricato giusto qualche ora fa) sono una buona sintesi del mio pensiero . Il video che ho intitolato “La coperta è corta “ (uno dei primi video della serie) è importante per la mia analisi perché lì svolgo l’esercizio di profilazione non criminologia (cioè per competenze distintive o capacità) dell’entità Mostro, che è un po’ il mio filo d’Arianna nel labirinto del Minotauro.

  • @carlopalego6563
    @carlopalego6563 Год назад

    Ovviamente il cittadino amico non esiste. Ci si inventò questo anomalissimo appello a inesistente cittadino amico per puntellare la bugiola che si era detta al Tricomi e (via Tricomi) alla Della Monica circa la (mai pervenuta) lettera anonima che avrebbe suggerito di andare a dare un’occhiata al fascicolo del processo Mele .
    Il suggerimento di andare a dare un’occhiata al processo Mele ben sapendo cosa sarebbe saltato fuori venne da Borgognissanti. I meri fatti ce lo dicono.
    Chiude definitivamente il cerchio la circostanza che sempre qualcuno di Borgognissanti aveva condotto le indagini sul campo nel 68. E ci vorrebbero far credere che chi condusse le indagini sul duplice delitto di Castelletti di Signa riuscendo non senza sforzi a tirar fuori dal Mele S. l’ammissione di essere l’unico colpevole dell’omicidio della moglie e del di lei amante , sia uno al cui confronto lo smemorato di Collegno era Pico della Mirandola? Suvvia ragazzi, svegliamoci !

    • @federicocauli2714
      @federicocauli2714 Год назад

      Ma secondo te il molto probabile depistaggio verso Signa perché fu messo in pratica?

    • @carlopalego6563
      @carlopalego6563 Год назад +1

      @@federicocauli2714 perché il Mostro o quelli del Mostro persero per un breve momento sicurezza dopo Baccaiano. Fu commesso un errore che dal suo/loro punto di vista era molto grave. Accadde solo in quell’occasione. Mai accaduto prima ne mai accadrà più. L’assassino a Baccaiano aveva abbandonato la scena del crimine lasciando dietro di se una delle vittime ancora in vita. Dopo un paio di giorni la Della Monica convoca i giornalisti e gioca il bluff: dice loro che non era vero che - come si era scritto all’indomani dell’aggressione - il Mainardi era morto senza aver potuto parlare. Mainardi invece aveva parlato prima di spirare . Evidentemente se fosse stato vero questo fatto, per il Mostro sarebbero stati guai . Non chiedermi perché. Se lo sapessimo il caso sarebbe forse risolto. Tuttavia il giorno dopo arriva la prima telefonata del misterioso uomo all’Allegranti, che continuò per un pezzo a ricevere telefonate minacciose da costui che voleva sapere cosa avesse detto il Mainardi (perché a Empoli c’era arrivato in coma irreversibile il povero ragazzo e se qualcosa avesse mai detto non avrebbe potuto dirlo che durante il trasporto in ambulanza ).
      In una situazione di dubbio e incertezza (per il Mostro) come quella che si era creata a seguito dell’errore di Baccaiano, c’è da chiedersi come siano state interpretate la pubblicazione del celebre identikit tracciato dopo Calenzano del 30 Giugno e la richiesta della Procura - anche questa non ordinaria - del 3 Luglio 1982, che voleva acquisire informazioni su tutti i casi di duplice delitto analoghi a quelli del Mostro avvenuti in Italia e all’estero, addirittura con interessamento dell’Interpol. Sappiamo oggi che la Procura navigava a tentoni, ma il Mostro poteva esserne sicuro? E se la Procura si stesse muovendo in modo così diverso dal passato per via delle asserite rivelazioni del Mainardi? Si decise così di andare a vedere il bluff della Della Monica. Come? Aprendo una falsa pista: se la Procura avesse abboccato voleva dire che non aveva nulla in mano e il Mainardi non aveva detto un bel niente prima di morire e le indagini sarebbero andate a sbattere sul binario morto della pista sarda. Altrimenti c’erano da prendere subito contromisure perché era (io dico erano) in grave pericolo.
      Alla fine la partita la stravinse il Mostro. La PM non aveva nulla in mano e rimase isolata in Procura mentre i suoi colleghi si lanciavano a capofitto sulla pista sarda convinti di aver risolto il caso.

    • @edstraker1943
      @edstraker1943 Год назад +1

      Possibile, ma tutto da provare, mon vieux. Se hai spunti processualmente validi, dillo forte e chiaro e ti seguiremo

    • @carlopalego6563
      @carlopalego6563 Год назад

      @@edstraker1943 gentile Ed sto conducendo una ricerca storica che sto mettendo in rete (RUclips "Leviamo la Maschera al Mostro di Firenze"). Sono un economista e storico con focus sulla storia recente d'Italia e in particolare sul periodo della cosiddetta strategia della tensione. Per deformazione professionale faccio ricostruzioni e analisi e non presto soverchia attenzione a ciò che è presentabile o meno per un esposto o addirittura denuncia alla competente Autorità (non sono un legale né un giurista, tanto per esser chiari).
      Tuttavia ciò che scrivo prima e riporto in video poi (è un esperimento quello che sto conducendo, sfruttando lo strumento YiuTube che per uno della mia veneranda età è cosa nuova) è portato su un canale pubblico. Io lo faccio anche per lasciare una fonte per eventuali studiosi e ricercatori o anche appassionati che fossero interessati alla materia , ma essendo un canale pubblico quello che dico potrebbe eventualmente essere sfruttato da un inquirente che potrebbe sentirmi in ogni momento ovvero essere oggetto di querela da parte di chi pensasse di averne titolo. Quindi non vado a fare denunce, ricostruisco vicende del passato sulla base di fatti e circostanze oggettive cui applico un metodo e un ragionamento logico-probabilistico per giungere a conclusioni. E rendo al contempo questo pubblico.
      Non punto però a fare seguaci, semplicemente a esporre ricostruzioni sensate e logiche dei fatti.
      Certo devo notare che spesso mi sento dire questa frase anche se in questo mondo tutti dicono la loro con tesi di ogni tipo e spesso strampalate . A me invece spesso viene rivolto l'invito di andare in Procura con prove ...mah...
      In ogni caso un punto di partenza che ogni studioso serio di questa vicenda dovrebbe tenere ben saldo e invece accade l'opposto è: non c'è prova definitiva che la pistola che ha fatto fuoco e ucciso a Castelletti di Signa sia quella del Mostro di Firenze. Perche gli esami balistici che vengono portati a prova di questo (tutti nessuno escluso) sono stati eseguiti su reperti ritrovati nel 1982 presso il Tribunale di Firenze e non c'è mai stata alcuna perizia ne vi è alcun altro tipo di prova in atti che ci dica al di là di ogni ragionevole dubbio che questi reperti siano quelli raccolti sulla scena del crimine del 1968 . Riconoscere questo vuol dire fare un salto di qualità decisivo nella conoscenza e nella capacità di ricostruzione della vicenda del Mostro di Firenze. E questo lo dico anche a beneficio di chi ha l'autorità di indagare.

    • @grantottero4980
      @grantottero4980 Год назад +1

      Via, dottor Palego, per una volta le voglio venire incontro! Premetto che è un po' un discorso da maligni maliziosi...
      Non trova che già la formula lessicale stessa, che fa riferimento a un presunto "cittadino amico", sia densa di significato? "Nomen omen", dicevano i latini... Qui, in verità, non c'è nessun "omen" (presagio), tutt'al più un'allusione, ma insomma....

  • @giuliag.cancellieri9072
    @giuliag.cancellieri9072 Год назад +1

    Mi sembra ingeneroso il trattamento riservato al povero Mario Spezi, in tutta sincerità...
    Per quanto riguarda Tricomi, non capisco perchè nel momento in cui egli scriva un libro, non avrebbe dovuto andare ad accertarsi della veridicità della ricostruzione dei fatti, nella sua memoria, nella realtà. Quindi un millantatore? E come mai non ha mai smentito Spezi circa il biglietto? Che beneficio avrebbe avuto Tricomi nel raccontare una fandonia?

  • @grantottero4980
    @grantottero4980 Год назад +1

    Secondo me l'equivoco (da parte della Della Monica, non da parte di Tricomi) ci fu eccome.
    Innanzitutto, è bene ricordare la diversità dell'ordinamento giudiziario penale e della stessa procedura penale al tempo, rispetto ad oggi: la figura del Giudice Istruttore (più tardi soppressa dalla riforma) era il vero "deus ex machina" che teneva le fila di tutto, aveva tutto il materiale, a volte poteva scavalcare la Procura e talvolta poteva avere opinioni diverse sulle piste da seguire, rispetto alla Procura (e nel caso del MdF pian piano si arrivò proprio a una situazione così, con la Procura che abbastanza presto cominciò a non aver più fiducia nella pista sarda, mentre essa era ancora privilegiata dal G.I., Tricomi prima e Rotella poi). E a volte poteva capitare che il G I. NON mettesse la Procura al corrente di tutto il materiale (tendeva ad "usare" la Procura come un mero suo ufficio esecutivo, magari ritenendo che non era detto dovesse sapere tutto, come a volte si fa con gli organi solo esecutivi).
    Ciò premesso, io la vedo così: secondo me Tricomi non aveva messo al corrente la Della Monica di tutto quanto. Della segnalazione anonima (poi ricostruita come inviata da questo Marucelli De Biase) sul fattaccio del Galluzzo sì, come pure di chissà quant'altro materiale inutile quando non addirittura mitomanico spedito dal pubblico scatenato.
    Ma della segnalazione del "cittadino amico" (qualunque sia il modo con cui era arrivata: un biglietto poi perduto (!), tre biglietti poi perduti (!!), come talvolta s'è sentito dire, o con un ritaglio di giornale di anni prima, come pure s'è sentito dire, o magari con NIENTE di tutto ciò, solo con una voce riferita a voce dai CC di Borgognissanti a Tricomi, ora qui questo non fa differenza), di questa no (probabilmente perché lui stesso non aveva in mano nulla, solo una notizia portatagli a voce dai CC).
    Però, volendo averlo, questo fantomatico scritto (sempreché fosse esistito, ma lui in ogni caso credeva esistesse) avrà pensato che ce l'avesse la Procura, o meglio: che la Procura (agendo come detto sopra: come mero ufficio esecutivo, come tirapiedi, del Giudice Istruttore, cioè lui) sarebbe stata in grado di farselo dare dai carabinieri che (così probabilmente credeva Tricomi) dovevano averlo loro.
    Solo che (ecco scattare l'equivoco) la Della Monica, non essendo stata informata prima della segnalazione del cittadino amico, capì male (colpa anche della vaghezza delle istruzioni ricevute da parte di Tricomi) e pensò si trattasse della (inutile) segnalazione del Galluzzo e quella si mise a cercare, a richiedere (e trovò). Questo l'equivoco.
    Va da sé che, comunque, poi, siccome Tricomi sapeva che invece d'altro si trattava, successivamente (quando si vide arrivare l'inutile e non richiesta segnalazione del Galluzzo) avrà ovviamente chiarito alla Della Monica cosa effettivamente volesse. E allora sarà partita una seconda ricerca, di quello che interessava davvero. Solo che questa fu una richiesta (e ricerca) a vuoto, non si trovò nulla.
    Non s'è ben capito che giustificazione dettero i carabinieri di Borgognissanti: la versione della reminiscenza del maresciallo Fiori la rivendettero solo al pubblico o anche ai magistrati? E la storiaccia che il materiale era andato perduto (!) la tirarono fuori subito, coi magistrati (non col pubblico) o solo pù tardi? Non s'è mai ben capito. E questo biglietto / tre biglietti / ritaglio di giornale, era(no) esistito/i, sì o no? Anche questo non s'è mai ben capito per certo... Ma con questo si entra già in un altro argomento. Qui, ora, a me, interessava solo spiegare come l'ipotesi che la Della Monica (non Tricomi) avesse equivocato (inizialmente, solo inizialmente) la richiesta sia un'ipotesi possibilissima.

  • @Bubi.2021
    @Bubi.2021 Год назад +1

    Rimaniamo in attesa dei sempre interessanti servizi afferenti a questa triste ed inquietante vicenda del cosidetto MDF.
    Per quanto riguarda l'ufficio ora ok 🙂, finalmente non si vede più il muro sporco e la poltrona vetusta

    • @ernstudet8089
      @ernstudet8089 Год назад

      È vero. Io non riuscivo ad ascoltare con quel muro e quella poltrona.

    • @Bubi.2021
      @Bubi.2021 Год назад

      @@ernstudet8089 🤣

  • @piz6378
    @piz6378 Год назад +1

    V'ingannate tutti. È uno sfondo di mai dire gol, datemi retta: tutto il resto è perfettamente al suo posto