By far one of the best documentaries that I've seen: this gives so much more perspective into things than the typical British and American documentaries. I wish there were more Italian documentaries with English subtitles so that more people could learn from them.
Sona un'antichissima signora, figlia del Capitano di Vascello Giuseppe Sparzani, comandante del Vittorio Veneto nella tragica battaglia di Matapan e mi complimento per questo commovente e dettagliato documentario. Vorrei aggiungere che l'Ufficiale che abbatté l'aerosilurante inglese dopo che aveva colpito il Veneto ,era il Tenente di Vascello Giorgio Zanardi: Questi, quando fu proposto per la medaglia d'argento, la rifiutò, con la seguente motivazione: " dovevo abbatterlo prima che colpisse il Vittorio Veneto". A mio Padre fu data la medaglia d'argento, ad appuntargliela sul petto fu l'Ammiraglio Bergamini, ma fu una medaglia amara: Non poteva dimenticare i 40 marinai rimasti intrappolati nelle paratie stagne quando, senza possibilità di scelta, fu dato l'ordine di chiuderle. Andò a visitare una ad una le 40 famiglie dei marinai scomparsi, per presentare le sue personali condoglianze e spiegare il motivo di quella decisione; ma questo episodio segnò per sempre il suo cuore. E' vero, a bordo non c'era autonomia di decisione per il Comandante, gli ordini arrivavano da Supermarina, e tutti dovevano obbedire. Un caro saluto e grazie.
Buongiorno Signora Adriana, la ringraziamo di cuore per il suo commento e la sua testimonianza. Onore a suo padre, al Tenente di Vascello Zanardi e a tutti quelli che persero la vita quella notte. Un caro saluto
@@CarloCestraDigitalProductions Buongiorno!, questa sera Italia ed Inghilterra si sfidano a Wembley, per fortuna senza cannoni ;ma in Cielo ci saranno tutti, sia il marinaio che fu colpito dalla pedata in testa mentre cercava di salvarsi, sia quello che la pedata la diede. Confido in una celeste, pacifica rivincita. Un caro saluto
Buonasera Signora, percaso la si può contattare in qualche modo? sto conducendo delle ricerche sul Comandante Sparzani, so che la famiglia era originaria di Vicenza come me
Ho uno zio sepolto nell'atlantico,la cui tomba si chiama BARACCA.e sono sempre stato sconfortato dalla pressapochezza della nostra marina. Questo eccezzionale documentario conferma appieno cio che lo zio diceva alla famiglia. I riscontri li viviamo ancora oggi, vale il nepotismo + delle qualità idividuali, solo che allora comportava perdite umane. Comunque ONORE a tt i caduti nostri e loro e complimenti Sig. Cestra
Al 14th minuto lei afferma che l'industria italiana ere in difficolta' causa le ''INIQUE SANZIONI'' . In realta' le sanzioni furono promulgate il 18 novembre 1935 e revocate il 4 luglio 1936 , e non ebbero alcun effetto inquantoche' nessuno le applicava. E' triste che a distanza di tanti decenni vi sia ancora chi crede alle frottole di Mussolini & Co.
Ascoltare questo grande documentario realizzato da un operazione Italiano da una grande rapidità è con una semplice ricerca di quei tempi da un punto di vista, con ruoli Uomini, Ordini, materia al avanguardia, Complimenti ✍️💎
Complimenti per: la ricostruzione storica, le testimonianza, quella finale del marinaio, a dir poco straziante. Rende a pieno l'idea di quanto atroce sia stata la morte di quei ragazzi dell'incrociatore Pola. Toccante. Riposino in pace quei ragazzi, figli di un'Italia,e di un'epoca, ormai passata.
Che documentario! Complimenti! Le testimonianze sono incredibili... non oso immaginare cosa hanno passato quei ragazzi. Gli occhi e le parole del Sig. Anzevino dicono tutto... solo lui sà cosa ha visto e la paura che ha provato. Come stanno bene quelli della mia generazione
This is not only a good video, but also an eye opener to the history of the Italian Navy during the war years. So in essence I get to learn how to converse in Italian and learn a bit of history. Something that is not so well embraced in my country. Seems as if the young aren't interested in the yesteryears. And that is a shame. Thank you for the video Carlo Cestra.
As a young person that loves naval history, we are interested. maybe take a free course in basic italian in duolingo website/app to know italian in the meantime..
Complimenti per questa ben fatta ricostruzione. Lavori come questo servono a riportare alla luce e tenere a memoria le tante vicende poco chiare che stanno nella nostra storia militare.
se posso permettermi di dire la mia opinione il documentario è splendidamente fatto, come dovrebbe essere nel trattare simili tragedie. mio padre era ufficiale di Marina e ricordo quando, incontrando suoi commilitoni si scambiavano ricordi delle peripezie vissute. senza retorica chiedendosi il perchè spesso gli alti comandi non avessero fatto aprire gli occhi a chi dava ordini al più alto livello. in particolare mi ricordo che quando era imbarcato sul "Foca" avesse spesso richiamato l'attenzione su delle carenze del battello giungendo a mostrare, mentre il sommergibile era nei Cantieri Tosi a mostrare cosa intendeva. fu trasferito sul "Liuzzi" ed era su quella unità quando questa si scontrò con una preponderante forza di caccia inglesi che la affondarono. cordiali saluti
Grazie davvero per la condivisione, lucido, piacevole, commovente ! Condivido anche la scelta di non entrare troppo nella polemica su ordini, contrordini e informazioni a disposizione nei momenti cruciali quando Iachino manda indietro Cattaneo ! Sono francamente un po' stufo di 70 anni di polemiche ed accuse che lasciano in secondo piano gli uomini che quelle storie hanno vissuto Forse è il momento anche per noi di trovare raccoglimento per i nostri morti, di qualsiasi parte, invece della sindrome da " moviola " splendido lavoro, grazie ancora !
***** Guardi, se lei chiama effetto moviola la ricerca della verità storica non posso essere d'accordo con lei. Potrei continuare a lungo su questo concetto, ma mi fermo qui. Cordialità e grazie per la sua umiltà
Non è la sindrome da moviola.. Qui il problema non è l'arbitraggio o l'allenatore Il problena è che il presidente della squadra ha mandato fuor di metafora della gente a combattere una guerra moderna praticamente armati di cerbottane senza neanche saperle usare. La partita non andava giocata
Serio, puntuale, documentato, autorevole. Nel contempo, essenziale, conciso, mai noioso. E tuttavia drammatico e commovente, privo di quelle spettacolarizzazioni che troppo spesso affliggono le analoghe produzioni statunitensi. Una cosa seria. Mi sento di dire un grazie estremamente sentito: c'è veramente bisogno di ricordare, oggi più che mai. Ma di ricordare così!
Congratulations, great documentary! Yet I would have added: 1) that the Italian fleet underwent eight air attacks by both torpedo bombers (Swordfish and Albacores) and level bombers (at least "23 Blenheims from Greece", according to "Report of Med. Intelligence Centre ADM 223/89"); 2) that in the battle the British suffered "a few hits by gunfire" (ADM 223/89); 3) that besides DD Alfieri, the Italian reaction consisted in the fire of a two-barrel 37/54 mm AA gun of CA Zara (according to the Italian Committee of Enquiry into the loss of Zara), which most likely hit the searchlights of BB Barham, and forced that battleship to momentarily suspend her fire (source: report by Cdr. George Stitt, 1944); 4) that Capitano di Fregata Silvano Brengola, second-in-command of CA Pola and POW on DD Jervis, read a R.N. administrative order which informed the crew that the Bitish had suffered some 100 casualties in the battle (source: Italian Committee of Enquiry); 5) that, according to the official history of the Royal Australian Navy, the British lost 6 aircraft with 18 men MiA. More details in E. Cernuschi, "I sette dello Zara", Lega Navale, Notiziario settembre-ottobre 2013, p. 9-14 (www.leganavale.it/portale/notiziario/09_13art4.pdf)
I have read about this battle, but only from the British perspective. It was very informative to hear of it from the Italian perspective. I really wish to thank you for this documentary!
Uno splendido documentario , ben documentato e descritto , a tratti commovente , anche io ringrazio per aver dato la possibilità della libera visione. Gianni
Complimenti,è un documentario pregevole che non ha nulla da invidiare a quelli di History Channel,od altri.Quella di Capo Matapan è la pagina,per la nostra Marina,più tragica dopo quella di Lissa.A mio modesto avviso,però,fu l'errata decisione dell'ammiraglio Jachino di prestare soccorso allo sfortunato Pola che causò il disastro.Avrebbe dovuto lasciare che si compisse l'inevitabile destino della nostra unità.E,poi,diciamo pure francamente che la nostra Marina non era preparata a scontrarsi con la Royal Navy.Il nostro nemico "naturale",nel Mediterraneo, era la Francia e, quindi, la nostra flotta era stata studiata per fronteggiare la Marina di quel Paese. Condivido,in pieno,l'opinione del sig. Herzogluca che individua quali fattori di vittoria,per gli Inglesi,il radar,l'aeronautica imbarcata sulle portaerei,il sistema di intercettazione e decrittazione ULTRA ma,a tutto questo,io aggiungo anche l'impreparazione italiana al combattimento notturno, la mancanza del fattore sorpresa e quella di autonomia decisionale del comandante superiore in mare italiano.Cordiali saluti.
IN NEMESI PAX Le rispondo io: l'articolo in questione è il seguente: "L'Italia non incriminerà né molesterà i cittadini italiani, particolarmente i componenti delle Forze Armate, per il solo fatto di aver espresso simpatia per la causa delle Potenze Alleate e Associate o di aver svolto azioni a favore della causa stessa durante il periodo compreso tra il 10 giugno @1940 e la data di entrata in vigore del presente trattato".
Ubaldo Croce Carissimo signor Croce l'art 16 è chiaro,non si discute,qualche talpa c'era("...aver svolto azioni a favore,ecc.ecc.........")ma anche gli altri fattori che hanno contribuito alla sconfitta non vanno sottovalutati.Cordialmente,buon pomeriggio.
Ubaldo Croce Questo articolo (che chiami Diktat, e con ragione) è il prezzo che abbiamo dovuto pagare per una guerra mal preparata alla capitan Fracassa, e peggio eseguita (vedi guerra di Grecia: "L'ultimo esercito del mondo ha battuto il penultimo"). Oltre alle riparazione economiche (in milioni di dollari del 1938): 125 alla Jugoslavia;105 alla Grecia;100 all'Unione Sovietica;25 all'Etiopia;5 all'Albania. E alla dolorosa perdite dell'Istria e Zara, della val Roja, la rettifica dei confini con la Francia e tutte le colonie. Una guerra che non doveva mai iniziare.
Quello del mito dei traditori è una BALLA inventata da chi ha certi simpatie politiche, nei fatti ha inciso ad essere buoni il 10% sulle disfatte italiane. Ci fu una cosa che incise realmente anche l'80% delle disfatte non solo italiane, ma navali di tutto l'asse e si chiama supponenza e complesso di superiorità razziale tedesco e di riflesso giapponese ed italiano. Teoria Donitz 1. messaggi brevi via radio non vengono intercettati dalla scadente tecnologia delle razze decadenti per permettere una vostra localizzazione 2. Ultra è indecifrabile per gli stessi motivi. Sono superiore, la razza tedesca è superiore e di riflesso la sua tecnologia, rispetto agli yankee ed ai massoni, demoplutaici inglesi, decadenti. Spiegazione semplicistica italiota fascista e neofascista: tradimento. Realtà storica: sistema a maglie di radio triangolazione inventato da Cunningham, mandi un messaggio e la prima nave o aereo, ti affonda. Donitz in tre mesi ci ha perso l'80% della flotta, più suo figlio, Yamamoto c'è morto ed i Giapponesi hanno perso la battaglia delle Midway, noi tutti i convoglio diretti in Libia e Tunisia... La follia di fondo era pensare di poter dirigere tutto da una sede lontana migliaia di km e sentirsi al di sopra di ogni intercettazione e radio triangolazione perché siamo superiori. Poi sulle cause dei disastri italiani hanno inciso tantissime altre concause, ma da marzo 1942 bastava quello.
Sono d'accordo con quello che dici, delsifr. metti un pò troppa carne al fuoco, e di conseguenza il tuo post mi sembra un pò confuso, tuttavia mi sembra esatto. Gli americani stessi ci hanno messo fino alla metà del 43 a capire che i giapponesi forse non erano, in fin dei conti, delle " scimmie gialle"; e nel frattempo in quasi tutti gli scontri notturni le presero di santa ragione. Quello che giustamente denunci era, quindi, un atteggiamento razzista comune anche ai "buoni".
Quelle parole commoventi, di grandissima dignità, miracolosamente arrivate alla loro destinazione, mi sembrano una luce nella grande tragedia, immensa sofferenza.
Onore a tuo zio!!!!!!!!!!!!!!!!! Condanna a morte per chi a dato una misera medaglia di bronzo ai marinai morti in quella guerra, che politica di merda abbiamo in Italia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Onore all eroe che ricorda l affondamento dei propri compagni con così tanta lucidità mi ha commosso il suo racconto, spero che ovunque si trovi adesso possa vivere libero da questo ricordi terribili....grazie a te🙏
Mi fanno solo pena, mandati a morire per boria e vanagloria del ducetto e della sua cricca: a parte il coraggio è mancato tutto: copertura aerea, radar, tattiche efficaci, cariche a vampa corta ed ottiche per la guerra notturna..
@@delsifr Assai più che la vanagloria del Duce e l'assenza di radar, attrezzature notturne e tattiche, sulle sconfitte militari italiane, Matapan inclusa, ha pesato il fatto che il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito italiano dal 1925 al novembre 1940 era in contatto con Roosevelt dal 1939 e collaborava attivamente a quell'esito della guerra, al fine di abbattere il regime fascista (Solange Manfredi, PSYOPS - 70 anni di operazioni di guerra psicologica in Italia, 2014, ISBN: 978-1-326-00691-4, pag. 80).
@@paolocragnolini7769 Guarda i regime fascista si è abbattuto da solo quando nel 1933 ha varato una politica scellerata di superpotenza militare globale e coloniale, ossia un'assurdità vista l'industria, la ricerca, la preparazione militare, le fonti energetiche, le materie prime, la geografia e pure la demografia dell'Italia. Tutte le tragedie partano da questa assurda volontà di Mussolini e di una serie di utili idioti che lo assecondarono in questa follia di rifare un Impero, quello romano, di cui avevamo i ruderi in comune punto. L'Italia nel 1933 era un paese agricolo, fatto di contadini, artigiani e piccoli commercianti, spesso analfabeti, mai poteva diventare quello che Mussolini voleva che fosse per sua vanagloria personale. Si è sprecata una enorme occasione di sviluppo, ma noi non potevamo diventare una Svizzera qualunque, eh eh, noi senza quella follia, tra l'altro fenomeno coloniale in declino, l'impero UK sarebbe caduto 23 anni dopo (1956), con tutti i territori buoni assegnati da secoli, potevamo essere una altra Svizzera mediterranea, che si era sviluppata passando gradualmente all'industrializzazione, con tutte le infrastrutture pronte, le bonifiche e ricostruzioni finite, quando gli altri stati si stavano massacrando. Questa era la politica da fare, quella suggerita da personaggi messi da parte: Grandi, Balbo, Amedeo d'Aosta, generale Favaro, il cui rapporto fu profetico su quello che poi sarebbe stato il disastro della Grecia: "la nostre carenze logistiche non ci permettono di affrontare una guerra su più fronti; una scelta del genere ci esporrebbe al rischio di una cocente sconfitta anche da parte di potenze che sulla carta sono sicuramente a noi inferiori". Chi diceva la verità al ducetto non piaceva, rimosso immediatamente, ma aveva ragione da vendere, come l'ambasciatore italiano ad Atene, che continuava a scongiurare di non credere a Ciano ed alla sua favola che aveva comprato tutti i generali greci.. In quanto alla Marina la miglior marina della WWI che combattesse la WWII: una marina fatta di navi nuovissime, ma di concezione arretratissima, specchio della marina francese, sbaragliata in poco tempo come quella francese dalla Royal Navy, la seconda marina al mondo allo scoppio della guerra, dopo quella giapponese, per innovazione tecnologica e capacità tattica e strategica di comprendere le innovazioni. La guerra sul mare non sarebbe più stata vinta da incrociatori veloci e pesantemente corazzati, dai grandi cannoni di lunga gittata delle grandi navi che prima o poi un colpo a segno lo avrebbero messo, ma gli scontri sarebbero stati degli scontri aeronavali, dove l'elettronica, radar, radio triangolazione, decriptazione dei messaggi cifrati, continua connessione radio con l'aviazione di lungo raggio terrestre e gli aerei imbarcati avrebbero decretato la vittoria nel mare. A Matapan, una flotta di vecchia concezione, quella italiana, senza radio, senza protezione aerea, senza radar, senza addestramento alla guerra notturna, ottiche e cariche adatte, affronta una flotta moderna e viene sbaragliata, niente di strano, nessun tradimento, è una costante della guerra navale 1939-1945: le grandi corazzate verranno sempre affondate da flotte aereo navali, che siano tedesche, giapponesi, inglesi o americane. La predizione di Cavagnari, uomo di Mussolini, non di certo comprato dagli americani, fu una stupidaggine che alla prova dei fatti, anche se condivisa da quasi tutti gli ammiragli italiani e francesi, non dimentichiamo che noi eravamo la (brutta) copia dell'esercito, marina ed aviazione francese, era che le portaerei sarebbero state affondate a cannonate in un combattimento ravvicinato prima che gli aerei potessero decollare. Questa situazione si verificò solo durante la prima battaglia che vide affrontarsi una flotta integrata aero navale ed una tradizionale: quella del mare del Nord di Norvegia; dopo gli inglesi capirono subito che le portaerei dovevano attaccare da lontano a distanza di decine di Km la flotta nemica e la marina francese, tedesca di superficie ed italiana vennero zittite in poco tempo. La Bismarck e la Tirpitz svariati incrociatori tedeschi rimasti, fecero la stessa fine delle nostre navi a Matapan. Ps: non era un caso, fortuna, che colpissero i timoni, gli aviatori della Royal Air Navy miravano ed erano addestrati a colpire lì, se dalla Bismarck, alla Siria, a Matapan, hanno sempre centrato il timone un motivo ci sarà, punto poco corazzato, destabilizzante e difficilmente riparabile.. "Fox Killed in the Open" = "X armata italiana distrutta in campo aperto" il peggior disastro militare della storia italiana, edulcorato con il nome Operazione Compass, aveva come comandante in capo Graziani, che aveva ogni difetto possibile, il peggior generale della WWII assieme a Gamelin, ma dire che fosse al soldo degli americani o inglesi è pura follia.
@@delsifr Denis Mack Smith ebbe a criticare l'opera di Renzo De Felice sul Duce, ma non sul piano della ricostruzione storica, bensì per la sua estensione: sarebbero bastate 800 - 1000 pagine allo scopo, disse. Qui sta il punto. La risposta della storiografia egemone a uno dei problemi fondamentali del novecento è di non dare troppo spazio, evitare eccessivi approfondimenti che rischierebbero di incrinare le tradizionali categorie usate per chiudere una pagina su cui l'ideologia egemone ha costruito la sua legittimazione: vanagloria, velleità imperiali, debolezza militare, arretratezza tecnologica e industriale, democrazia liberale. Giorgio Giorgerini riporta il seguente fatto: nel settembre 1918 un convoglio italiano, che trasportava materie prime verso l'Italia, venne fermato a Gibilterra dalle autorità inglesi - alleate nella guerra -, e lasciato ripartire solo dopo che lo Stato italiano ebbe concesso partecipazioni azionarie nelle ferrovie ed in altre importanti aziende. Questo episodio rivela i termini reali in cui allora si poneva il problema dell'approvvigionamento di materie prime essenziali. Dell'attuazione di un ideale risorgimentale di indipendenza nazionale - adattato alle condizioni del XX secolo - si trattava, assai più che dell'affermazione di una superpotenza militare globale. Anche le grandi potenze europee dovevano procurarsi il petrolio via mare, e bisognava farlo senza dover pagare loro una rendita: lo stesso problema che avrebbero poi avuto - e costò la vita - due grandi protagonisti del dopoguerra, Enrico Mattei ed Aldo Moro. Nel 1934 l'AGIP ottenne i diritti su uno dei più grandi giacimenti irakeni a Mosul, estromettendo gli inglesi. Fu quel fatto, insieme alla decisione, lo stesso anno, di mettere in cantiere due corazzate della classe Littorio, alla base della risoluzione delle classi dirigenti britanniche di andare ad uno scontro con l'Italia fascista, che non si sarebbe potuto risolvere se non con la guerra. La geografia, infatti, unita ai 381 delle moderne corazzate, davano all'Italia un potere navale all'altezza della sfida. Delle portaerei, con i loro rudimentali biplani, non c'era bisogno, avendo la Libia e il Dodecaneso. Sarebbe bastata un'aereonautica adeguata, coordinata con la marina, per dominare il Mediterraneo centrale. Ve ne era la premessa tecnologica: la superirità in campo aereonautico dimostrata quello stesso anno dall'impresa del Macchi-Castoldi, che infatti allarmò gli inglesi. Questi vertici tecnologici avevano del resto un fondamento solido nel sistema di istruzione, che grazie anche alla riforma di Gentile rappresentava un'eccellenza assoluta; e nella ricerca fondamentale, come la fisica di Fermi e Majorana. Quella potenzialità non si realizzò, per una serie di motivi, come del resto poi fallì la sfida portata da Mattei e Moro allo stesso potere - senza peraltro menomare ai nostri occhi la loro statura. Ma che vi fossero alternative reali, al di fuori di quella sudditanza da essi stessi rifiutata, è illusorio. La vicenda di Dolfuss aveva confermato in Mussolini l'idea che la Germania fosse il nemico - oltre tutto, l'anschluss era la linea della stessa socialdemocrazia austriaca, e implìcava una inevitabile collisione. Da qui l'accordo di Stresa l'anno seguente; ma a distanza di soli due mesi il successivo accordo navale anglo-tedesco rivelò la doppiezza britannica e l'impraticabilità di una riedizione dello schieramento della prima guerra mondiale. Come riporta Grandi, nel suo libro sul 25 Luglio, Mussolini seguì allora la massima del Machiavelli: se non puoi uccidere il tuo nemico, abbraccialo. Dovendo importare carbone dal Galles o dalla Ruhr, scelse di fare affidamento su quello tedesco. Quanto alla debolezza militare, sul Piave l'Italia contadina aveva sconfitto l'impero degli Asburgo, decidendo le sorti della guerra mondiale e riscattando il disastro di Caporetto. Ma fu uno dei massimi responsabili di quel disastro ad assumere per volontà del Re - Badoglio non si tocca, disse a Mussolini dopo la marcia su Roma - il comando delle forze armate, tenendolo per 15 anni, ma insistendo all'entrata in guerra che Mussolini ne avesse la responsabilità operativa - dunque si intestasse le sconfitte. Sul piano tecnologico, come ha documentato Piero Baroni, le forze armate italiane non erano inferiori a quelle britanniche nel Mediterraneo: l'aereonautica aveva nel 1940 il Reggiane 2000, che valeva il Hurricane, nel 1943 il 2005, che valeva lo Spitfire; poi il Cant Z 1018 e il Piaggio 108. L'inferiorità grave si ebbe in talune scelte industriali e decisioni operative dei comandi militari e nell'organizzazione generale. Per esempio la decisione di Iachino, direttore dell'accademia di Livorno, di non utilizzare il radar messo a punto da Tiberio nel 1940, e addirittura di non imbarcarlo nella spedizione a Gaudo. Altrettanto incomprensibile fu non attaccare l'indifesa Malta il 10 giugno 1940 ("When the Duce finally joint the war he could have siezed Malta before lunch if he had chosen to do so" Jellison, The Ordeal of Malta in WWII), la cui conquista avrebbe chiuso la guerra nel Mediterraneo. Ma fu la decisione di aprire il fronte greco a innescare il processo che portò alla caduta del regime. Intanto l'allargamento del conflitto alla Grecia, e poi alla Jugoslavia, corrispondeva ad una precisa esigenza strategica di Churchill, capace di forti interferenze in quei governi, mentre quelle di Mussolini e di Hitler erano all'opposto la neutralità della regione. Inoltre l'opposizione di Badoglio alla decisione iniziale dell'impresa è tutta da provare. Certi sono invece alcuni fatti rispetto cui l'estraneità di Badoglio sarebbe assai problematica: la smobilitazione di oltre mezzo milione di soldati poco prima dell'inizio; l'assenza nella riunione decisiva del 15 ottobre dei capi di Stato Maggiore della Marina e dell'Aereonautica, e del capo del SIM; il contrordine rispetto alla già pianificata occupazione di Corfù. Certa è la disorganizzazione e la confusione che segnarono la disfatta greca, che ricordano quelle che avevano segnato 26 anni prima quella di Caporetto. Il nome di Badoglio è un comune denominatore delle due vicende, che acquista un significato preciso se teniamo conto del fatto che egli, per iniziativa di Giuseppe Cambareri, era in contatto con Roosevelt dal 1939, attraverso il console brasiliano, come afferma Silverio Corvisieri. Del resto è chiaro che, per una influente componente dello schieramento antifascista, cui Badoglio apparteneva, la sconfìtta militare fosse lo strumento dell'abbattimento del regime. Basta interpretare le stesse parole scritte dall'Ammiraglio Franco Maugeri, capo del SIS durante la guerra, in "From the ashes of disgrace" nel 1948: "L'inverno del '42-'43 trovò molti di noi, che speravano in un'Italia libera, di fronte a questa dura, amara e dolorosa verità: non ci saremmo mai potuti liberare delle nostre catene, se l'Asse fosse stato vittorioso". L'articolo 16 del trattato di pace del 1947 testimonia la necessità di coprire con l'impunità ed il silenzio tutti gli italiani che dal 10 giugno 1940 in poi collaborarono con gli Alleati, cioè tradirono l'Italia quando contro di essi la guerra era ancora in corso. La missione a Gaudo era fondata sulla segretezza, che, Enigma o talpe, venne completamente meno. Poi, più che le incertezze di Iachino, pesarono fattori organizzativi: la mancanza di autonomia operativa e la separazione tra marina e aereonautica. Ma gli inglesi fallirono il loro obiettivo principale, che era la Vittorio Veneto, e dopo Alessandria la Regia Marina ebbe un vantaggio che mai usò. Il fascismo era comunque destinato a cadere, la guerra ad essere persa, ma c'era modo e modo. Se l'Italia potè rinascere lo dobbiamo ai Chirico Giuseppe, non ai Badoglio e ai Maugeri. Se vogliamo salvare quanto quella rinascita ci ha consegnato dobbiamo sbazzarici delle rappresentazioni del nostro passato costruite dai vincitori, reali o convinti d'esserlo.
Un pensiero va al mio concittadino Ammiraglio Cattaneo che ha sacrificato la sua vita insieme a tanti altri rimanendo fino all'ultimo sulla sua nave( incrociatore ZARA ) adempiendo il suo dovere.Di lui rimane il nome di una piazza nel nostro paese e pochi conoscono il suo sacrificio.
Quello che mi fa incazzare e' che l' inventore del radar e' stato un italiano e le navi da guerra italiane non ne erano predisposte.Con i radar non sarebbe successo questo tragico evento.
complimenti per il documentario molto ben fatto. se l, aeronautica militare fosse stata all'altezza della marina ora si parlerebbe di un altra battaglia...
E magari anche se avessimo avuto portaeri, radar, coordinamento radio con l'aviazione, cariche ed ottiche per la guerra notturna. Noi eravamo la miglior marina che combatteva la WWII come fosse la WWI, peccato che ce ne erano altre come quella UK che combatteva la WWII come fosse la WWII..
Le poche pagine di valore degli italiani in guerra sono episodi di eroismo individuale; nel caso specifico il comandante Salvatore Toscano . Solo con l'impresa di Alessandria potemmo vendicare Matapan, Taranto ed altri sfaceli. Pochi coraggiosi uomini che affondano due corazzate inglesi dentro il port0. Gli stati maggiori italiani hanno sempre avuto carenze sulla logistica. Le cause? Principalmente le gelosie tra alti papaveri. Sin dalla battaglia di Lissa abbiamo manifestato le nostre inefficienze. Onore ai singoli che si sono battuti con dignità!
Quella guerra ha lasciato mille insegnamenti ma non abbiamo colto i due più importanti. 1. Siamo culturalmente incapaci di concepire un repentino cambio delle alleanze. 2. Continuiamo ad ignorare le esigenze delle forze armate, in tempo di pace.
Sarebbe bene, però, anche fare un documentario simile sulla "Battaglia di mezzo agosto"... almeno per celebrare una vittoria importante (se no sembra che stiamo sempre a pensare alle sconfitte).
facile parlare adesso,e giudicare male il loro operato...io mi limito solo ad onorare e ricordare i nostri marinai e soldati e avieri che hanno versato il loro sangue!!!!..
Qui i nostri marinai, soldati ed avieri che hanno versato il loro sangue non centrano nulla. Non hanno nessuna responsabilità nell'operato. La responsabilità è tutta dei vertici a Roma. Anche Iachino non è responsabile di nulla. Bisogna GIUDICARE Supermarina e i suoi irresponsabili vertici. Oggi come allora, ai posti analoghi a Supermarina che hanno denominazioni diverse ma hanno le stesse funzioni, continuano a preporre personale inadeguato, proseguendo questa triste, penosa e tragica ''tradizione''. Non abbiamo imparato nulla da queste tragedie umane.
Great piece, but in the end, without integrating the necessary technology (RADAR), the bravery and the quality of the RMI was never given the chance. Even so, the overall results show the RMI gave as well as it got! I sincerely wish my modern Naval Thinkers were aware of the crucial nature of the changing situation on the seas. With the advancement of sub-orbital, orbital, and hypersonic weapons, the age of the Carrier is ending. Unless the USA integrates and adapts this new tech, our time is over as was the British in WW2.
"Mancò la fortuna, non il Valore" Successo Britannico dovuto a serie di circostanze... Un plauso alla tenacia dell'Ammiraglio Cunningham. Il libro dell'inglese Pack lo classifica come "scontro notturno". Immane perdita di Uomini e mezzi, insostituibile per la Patria. Altro, poco da dire. Dona a Loro, o Signore, l'eterno Riposo.
Devi anche sperare che, a darti ordini, non siano i soliti politicanti competenti solo di come si gioca una schedina... ma siano dei veri professionisti che hanno prima fatto adeguata gavetta. Ovvero ciò che oggi non accade più :(
Bel documentario. Veramente interessante. Ma sopratutto toccante... nel momento in cui parla il marinaio superstite...Sarebbe molto bello vederne uno simile che illustrasse la vittoria navale italiana (decisamente fuori dal comune viste le proporzioni di forze in campo) nella Battaglia di Mezzo Giugno '42 (a Pantelleria) dove l'ammiraglio Da Zara vinse uno scontro navale riuscendo quasi a fermare del tutto il convoglio diretto a Malta.
Quella notte sulla Regia Nave Zara c'era anche il suocero di mia zia Giovanni Porco, un giorno ormai anziano trovò la forza di raccontarmi un triangolo di quella tragica notte, ricordo che durante il suo racconto molto dettagliato era accompagnato da un pianto di dolore come se stesse rivivendo quella tragedia. Certo è che fu uno dei pochi superstiti della Regia Nave Zara, io innamorato della Marina Militare porto oggi questa testimonianza in memoria di tutti i marinai deceduti quella notte.
Ottima ricostruzione. Non si fa accenno al sospetto degli italiani di avere spie, per questo Iachino raggiunse Napoli in segreto e in treno. In ogni modo gli inglesi decifravano le comunicazioni tedesche e riuscirono a prepararsi allo scontro conoscendo l'obiettivo della flotta italiana. In uno scontro notturno il radar fu determinante. Senza togliere nulla al valore dei marinai inglesi ed italiani
il radar era di aiuto per individuare una sagoma riflettente ma determinante fu l'addestramento al tiro notturno da parte degli inglesi. Mentre per gli italiani non era previsto sparare di notte.
@@MrUomoZucca I think Morgan is right. The reasons for the disaster have to be found in the incompetence of Supermarina and Admiral Iachino, not in the lack of radar, which in this case, was not a fundamental factor for the victory of the Royal Navy.
@@MrUomoZucca Hi :) It is true that the first Italian Division commanded by Admiral Cattaneo to rescue the Cruiser Pola was detected by radars, however, the great and unforgivable error of Admiral Iachino was to send an entire naval Division to retrieve the cruiser Pola, when 2 or 3 Destroyers would have been enough to do the job, above all knowing (!!!) of being chased by the entire Mediterranean fleet, as both several aerial scouts, both the radio interceptions captured, and Supermarina signaled him the presence of a large enemy formation in the area. Communications and information of which Iachino did not want to take into account, erroneously assuming that these were inaccurate detections ...... Even greater error, when being aware of the total unpreparedness of his fleet for night combats. So, guilty , Iachino sent the First Italian Division to a massacre against the whole Mediterranean fleet of Cunningham. The result was a Amusement Park style shooting on Italian ships totally unable to defend themselves against such firepower. But the most absurd thing was that after the disastrous proof of himself given by Iachino, he was not even removed from his position and he tried to blame the poor Admiral Cattaneo for the disaster.
Italian navy lose a lot of battle not for supermarina nor royal navy, but only for german's enigma. When we don't send our plans to the germans, we won ever
German air reconnaissance had perfectly understood the deployment of British ships; Jachino with his great unpreparedness led to disaster, it was not enough to have ignored the construction of the radar that had already been tested in Livorno since 1937. Perfect idiot.
Io mi domando però come sia possibile che una squadra di navi da battaglia inviate a supporto di un incrociatore in panne in piena ostilità tra l'altro su uno specchio di mediterraneo oggetto poche ore prima di combattimento contro il nemico e sapendo che gli inglesi avevano a disposizione il radar che li avrebbe agevolati nel buio, possa navigare di notte con le canne delle batterie principali tappate, anche un marinaio semplice sapeva che in caso di attacco non ci sarebbe stato il tempo materiale per rispondere al fuoco nemico, credo siano state due le cause o ingenuità sottovalutando la missione impartita e quindi il nemico o grave inesperienza da parte dell'ufficiale a cui venne affidata l'operazione di appoggio e recupero, non penso sia stata una disattenzione fatale, in soli quattro minuti di fuoco sono andate perdute cinque navi da battaglia di gran lunga superiori a quelle inglesi ed ancor di più tante vite umane
Grazie ..un documentario esauriente... Da nipoti di Duilio Picchianti, marinaio della Vittorio Alfieri ..a me e mio marito Duilio ( a cui é stato dato il nome dello zio ) piacerebbe avere notizie su. di lui ❤️
Al minuto 37.30 si dice che Iachino fosse ancora convinto di avere a che fare con incrociatori inglesi. In realtà il ripiegamento si giustifica per il fatto che gli aerosiluranti dimostravano la presenza della portaerei e quindi di una seconda flotta più consistente.
Poveri ragazzi. Mio nonno ebbe la nave silurata durante la traversata da salerno a tripoli;, raccontava la battaglia di el alamein per filo e per segno ma la permanenza in mare non la raccontava mai. E non è mai stato al mare dopo la guerra!
Un'operazione mal congegnata, con Iachino lasciato solo nel momento del massimo bisogno. E pagata pesante, anche perché gli inglesi avevano, oltre al radar, alle portaerei e alla buona integrazione tra aeronautica e marina, anche ULTRA, che intercettò gli ordini di preparazione.
Non è stato uno vero scontro navale, bensì un'esecuzione vera e propria da parte inglese.... tuttavia comprensibile, loro non potevano sapere che le nostre unità, seppur in area a rischio, non erano nemmeno lontanamente pronte a far fuoco. Pazzesco.
Guido Stanchi Il commento alla notte si Matapan deve essere completamente rivisto alla luce delle attuali conoscenze, dal momento che agli Inglesi era noto l'ordine operativo della Squadra italiana grazie a Ultra e al lavoro di decrittazione di Bletchey Park. Esistono ottimi libri al riguardo (A. Santoni "Il vero traditore") e persino un film "imitation game"
Da solo non basta a spiegare il disastro che fu causa di molteplici fattori. Mancanza strutturali di portaerei a cui si erano preferite solo corazzate, munizionamento impreciso, mancanza di radar, decisione sbagliata di mandare indietro la squadra, preclusione ideologica ad alti livelli di combattere di notte, insomma sapere i piani avversari non basta a giustificare la disfatta.
Magnifico documentario , veramente ben fatto . Però perchè non si parla di Ultra ? .....Vorrei inoltre far notare un fatto , la scarsa efficienza del nostro tiro antiaereo , eseguito da un gran numero di navi , contro pochi , lenti , aerei dalla sagoma particolarmente vulnerabile , che sono andati a segno in entrambi gli attacchi , perdendo un solo velivolo .
+Secutor si, se salgo sul ring con Tayson non è un incontro e qui il discorso è questo: gli efficenti e blasonati inglesi che combattono con le navi da secoli hanno incontrato la flotta del paese delle raccomandazioni dove nei posti di comando ci sono dilettanti raccomandati e non gente competente. Dal primo all'ultimo minuto di missione è una sfilza di decisioni sbagliate prese da chi se ne fotte se a morire sono gli altri, dilettanti incapaci facevano a gara a chi sbagliava di più! Paese di merda!
+Secutor 1 errore: non si doveva fare la missione senza una VERA copertura aerea. 2 errore: colpito il Pola o lo abbandoni e non rischi la perdita di altre navi o lo soccorrete tutti. Sarebbe stata logica la prima ipotesi. (Cattaneo addirittura ci voleva mandare un solo incrociatore) 3 errore: gli incrociatori della formazione cattaneo che vanno a soccorrere il pola si fanno sorprendere nella notte e non fanno neppure in tempo a reagire perchè per regolamento (italiano) di notte i cannoni non possono restare armati. Ma cazzo, mica erano nel porto di patria!!! Erano in missione e in zona c'era un nemico agguerrito che li cercava per affondarli e voi pensate al regolamento???? Ma siamo fuori??!! No, solo italiani, italioti che è meglio
I disagree with you on error 1 and 3. Number 1: You're right, this mission needed a REAL air cover. But this air cover was promised both by germans and Regia Aeronautica. So, admiral Iachinto based his plans on this promises. They proved empty promises, but this is another story. Same things happened to brits also in December 1941, when Prince of Wales and repulse were sunk by japanese planes. Number 3: Regulations prevented italians to use their guns during night. It's a stupid regulation, but it had to be obeyed. With no training in night gunnery, what would they achieved if they would override this regulation? Maybe total chaos and accidents, with little effectiveness. That's what regulations are for. It wouldn't matter anyway, of course. All this point at major flaws in higher command of italian military than on Regia Marina itself. Bad regulations, bad cooperation, internal rivalries between branches. Best regards.
Molto bello. Peccato però per l'errore terribile di avere collocato, nella carta, il Pireo nella costa sud-est del Peloponneso (si trova ovviamente in Attica).
In guerra, una flotta esce in missione e si fa sorprendere dalla flotta Inglese, a decidere l'esito non è stato il siluro che certamente ha compromesso le possibilità di ritirata, ma il fatto di essere un paese del c... 1) la missione non si doveva fare senza una vera copertura aerea: è da dilettanti mandare una flotta allo sbaraglio senza sapere neppure quante nevi ha il nemico in zona. 2) Dulcis in fundo, sorpresi nella notte il Pola, il Fiume, il Zara vengono affondate prima che riescano a reagire perchè da regolamento, di notte i cannoni non possono restare armati. WOWWWWWW. In guerra, una flotta in missione pur sapendo che in zona c'è un nemico agguerrito che li cerca per affondarli non possono tenere i cannoni armati??? L'Italia signori
Che scemenze. Tutti gli eserciti della Seconda guerra mondiale hanno fatto sciocchezze. Quindi dopo Pearl Harbor gli usa dovevano ritirarsi umiliati e cedere al Giappone almeno la California?
@@sebastiandiguardo3492 ---Non diciamo che Italia doverva lasciare di agire, ma piuttosto che la manera de procedere di Supermaraina non 'e stato Prudente con la flotta e di insistere che le autorita' locali non avevano diritto di dicidere sulla situazione pericolosa di mandare due incrociatori ad aiutare Pola quando due distruttori sarebbe stato sufficiente. Non erano errori qualsiasi ma risultaron in un disastro per la Regia Marina, purtroppo. Pearl Harbor fue una sorpresa, ma l'azione della Pola e compagni fue errore di giudizia della Supermarina.
Tutte le guerre sono assurde e purtroppo il passato non ci insegna nulla.onore a tutti i caduti . Conoscevo già la storia avendo una enciclopedia della Marina e ricordo bene il capitolo gaudo e matapam
Ma, più leggo e mi informo sui fatti d'Italia nella ww2 e più mi meraviglio dell'enorme cialtronaggine delle nostre forze armate, sto arrivando alla convinzione che ci auto sabotavamo da soli.,e l'unica spiegazione. Ma la domanda sorge spintanea:ma ancora oggi le nostre forze armate possono vantare un tale livello di cialtroneria? Guardando alla politica e ai nostri politici mi vien da dire di...
bellissima e obietiva realizazione' il che dimotra che l' Italia non doveva mai entrare in guerra' non aveva i mezzi necessari'' . perche come posto e con tutte le isole di Meditereaneo sotto occupazione' gli Inglesi non dovevano avere nessuna possibillita' invece hanno dominato
Semplicemente se si scontra una marina della prima guerra mondiale (quella italiana) contro una della seconda guerra mondiale finisce così, le marine di superfice di Francia, Italia e Germania non avevano portaerei e sono state spazzate via nel volgere di pochi mesi. La Bismark, ha fatto la stessa fine, la flotta francese di Vichy è finita distrutta in porto come quella Italiana a Taranto in 2 ore invece di 8, noi avevamo tantissime colpe, ma c'era anche uno scontro di impostazioni, grandi corazzate (Italia, Germania e Francia) vs forze coordinate aereonavali (UK, USA e Giappone).
Bully boys came out when they heard that there was very little opposition only to find that the prey was itching for a fight. Italian navy -bigger guns and faster had no chance when up against the pilots in the wood and canvass planes. A lot of brave people died doing their duty
Prof. Cestra mi permetto di farle notare che nella carta delle operazioni visualizzata dal minuto 17:19 del video, è erroneamente indicata la penisola laconica di "Monemvassià" quale locazione del "Pireo", situato invece più a nord, nella provincia dell'Attica, costituendo, da quasi tremila anni, il porto di Atene. Distinti Saluti.
Avrei solo una nota: al minuto 17:28 (ma anche in altri) la collocazione del Pireo (che è il porto di Atene) è errata, a mio parere. Si vede che il Pireo è collocato nel Peloponneso (vicino a capo Matapan), mentre in realtà è nell'Attica.
Guido Stanchi E' vero, ma nel caso dello scontro di Matapan fu importante il fatto che gli Inglesi conoscessero, grazie a Ultra, l'ordine operativo della Squadra italiana. E', comunque, probabile che gli Incrociatori Fiume e Zara, se muniti di radar, potessero individuare in tempo utile la Squadra inglese.
Non le boicottarono VOLUTAMENTE MA PER TOTALE INCOMPRENSIONE DI COME USARE LA SCOPERTA, Anche Tiberi tira molta acqua al suo mulino, ma anche lui stesso lo vedeva come uno strumento di aiuto al tiro, ne sottovalutava totalmente l'impiego come individuazione di mezzi avversari e soprattutto distinguere tra amici e nemici . Gli inglesi già a fine anni 30 sapevano distinguere tra aerei nemici ed amici sui radar...
Non sarebbe bastato, vedi una sconfitta, non è mai di solito causa di un solo fattore, sapere i piani del nemico non basta, sapere dove si trovi aiuta molto di più, questo grazie al radar conta, ma da solo non basta comunque a spiegare il disastro, è stato un totale mix di impreparazione ed arretratezza. Di notte non si combatte, quindi non hai binocoli, munizionamento, addestramento adatto a combattere il nemico, forse questa è stata la prima causa della sconfitta, anche se individuata la flotta, una volta raggiunta dagli aerei, che non avevamo, visto che l'Italia è una portaerei naturale, una balla di regime creduta ai massimi vertici a cui ovviamente erano stati messe persone compiacenti, non preparate, quando avevamo aerei che coprivano 1/3 del mediterraneo e non adatti al volo notturno, mentre quelli ingelsi volavano di notte, sarebbero state azzoppate le navi e fatto la stessa fine, probabilmente pure sparandoci tra navi italiane, non essendo preparati alla battaglia notturna. La guerra non si improvvisa, come tutte le altre situazioni serie, o sei preparato o fai figure da cioccolatino che costano la vita di migliaia di persone.
Un tale "delfsir" a mie indicazioni precise e circostanziate su un "collaboratore del nemico britannico" ha risposto con sarcasmo che rasenta l'idiozia vera e propria. Gradirei che la presente non sia eliminata ed evidenziata in maniera opportuna.
By far one of the best documentaries that I've seen: this gives so much more perspective into things than the typical British and American documentaries. I wish there were more Italian documentaries with English subtitles so that more people could learn from them.
Thank you
Sona un'antichissima signora, figlia del Capitano di Vascello Giuseppe Sparzani, comandante del Vittorio Veneto nella tragica battaglia di Matapan e mi complimento per questo commovente e dettagliato documentario. Vorrei aggiungere che l'Ufficiale che abbatté l'aerosilurante inglese dopo che aveva colpito il Veneto ,era il Tenente di Vascello Giorgio Zanardi: Questi, quando fu proposto per la medaglia d'argento, la rifiutò, con la seguente motivazione: " dovevo abbatterlo prima che colpisse il Vittorio Veneto". A mio Padre fu data la medaglia d'argento, ad appuntargliela sul petto fu l'Ammiraglio Bergamini, ma fu una medaglia amara: Non poteva dimenticare i 40 marinai rimasti intrappolati nelle paratie stagne quando, senza possibilità di scelta, fu dato l'ordine di chiuderle. Andò a visitare una ad una le 40 famiglie dei marinai scomparsi, per presentare le sue personali condoglianze e spiegare il motivo di quella decisione; ma questo episodio segnò per sempre il suo cuore. E' vero, a bordo non c'era autonomia di decisione per il Comandante, gli ordini arrivavano da Supermarina, e tutti dovevano obbedire. Un caro saluto e grazie.
Buongiorno Signora Adriana, la ringraziamo di cuore per il suo commento e la sua testimonianza. Onore a suo padre, al Tenente di Vascello Zanardi e a tutti quelli che persero la vita quella notte. Un caro saluto
@@CarloCestraDigitalProductions Buongiorno!, questa sera Italia ed Inghilterra si sfidano a Wembley, per fortuna senza cannoni ;ma in Cielo ci saranno tutti, sia il marinaio che fu colpito dalla pedata in testa mentre cercava di salvarsi, sia quello che la pedata la diede. Confido in una celeste, pacifica rivincita. Un caro saluto
Saludos Adriana
Buonasera Signora, percaso la si può contattare in qualche modo? sto conducendo delle ricerche sul Comandante Sparzani, so che la famiglia era originaria di Vicenza come me
Ho avuto i brividi, Onore e Rispetto.
Ho uno zio sepolto nell'atlantico,la cui tomba si chiama BARACCA.e sono sempre stato sconfortato dalla pressapochezza della nostra marina.
Questo eccezzionale documentario conferma appieno cio che lo zio diceva alla famiglia.
I riscontri li viviamo ancora oggi, vale il nepotismo + delle qualità idividuali, solo che allora comportava perdite umane.
Comunque ONORE a tt i caduti nostri e loro
e complimenti Sig. Cestra
Al 14th minuto lei afferma che l'industria italiana ere in difficolta'
causa le ''INIQUE SANZIONI'' . In realta' le sanzioni furono promulgate
il 18 novembre 1935 e revocate il 4 luglio 1936 , e non ebbero alcun
effetto inquantoche' nessuno le applicava.
E' triste che a distanza di tanti decenni vi sia ancora chi crede alle
frottole di Mussolini & Co.
non è colpa dei nostri militari bensì di chi ci governa... ora la marina svolge un tuolo preciso: Fare la crocerossina per gli africani
documentario molto dettagliato e storicamente corretto.Onore ai nostri ragazzi morti.
Ascoltare questo grande documentario realizzato da un operazione Italiano da una grande rapidità è con una semplice ricerca di quei tempi da un punto di vista, con ruoli Uomini, Ordini, materia al avanguardia, Complimenti ✍️💎
Complimenti per: la ricostruzione storica, le testimonianza, quella finale del marinaio, a dir poco straziante. Rende a pieno l'idea di quanto atroce sia stata la morte di quei ragazzi dell'incrociatore Pola.
Toccante. Riposino in pace quei ragazzi, figli di un'Italia,e di un'epoca, ormai passata.
Grazie
MAY GOD BLESS THEM ALL!
Che documentario! Complimenti!
Le testimonianze sono incredibili... non oso immaginare cosa hanno passato quei ragazzi. Gli occhi e le parole del Sig. Anzevino dicono tutto... solo lui sà cosa ha visto e la paura che ha provato. Come stanno bene quelli della mia generazione
This is not only a good video, but also an eye opener to the history of the Italian Navy during the war years. So in essence I get to learn how to converse in Italian and learn a bit of history. Something that is not so well embraced in my country. Seems as if the young aren't interested in the yesteryears. And that is a shame. Thank you for the video Carlo Cestra.
As a young person that loves naval history, we are interested. maybe take a free course in basic italian in duolingo website/app to know italian in the meantime..
Complimenti per questa ben fatta ricostruzione. Lavori come questo servono a riportare alla luce e tenere a memoria le tante vicende poco chiare che stanno nella nostra storia militare.
Brividi nel sentire le parole del Marinaio che esprime il vero significato di quella Vita in Mare
Straziante la testimonianza del reduce Anzevino
Bel documentario , grazie
Complimenti....vedere questo video mi ha colpito...che possano riposare in pace le vittime
Documentario favoloso...Complimenti!! Iachino gioco’ bene la sue carte ma senza radar e senza copertura area fu un disastro...una lotta impari..
se posso permettermi di dire la mia opinione il documentario è splendidamente fatto, come dovrebbe essere nel trattare simili tragedie. mio padre era ufficiale di Marina e ricordo quando, incontrando suoi commilitoni si scambiavano ricordi delle peripezie vissute. senza retorica chiedendosi il perchè spesso gli alti comandi non avessero fatto aprire gli occhi a chi dava ordini al più alto livello. in particolare mi ricordo che quando era imbarcato sul "Foca" avesse spesso richiamato l'attenzione su delle carenze del battello giungendo a mostrare, mentre il sommergibile era nei Cantieri Tosi a mostrare cosa intendeva. fu trasferito sul "Liuzzi" ed era su quella unità quando questa si scontrò con una preponderante forza di caccia inglesi che la affondarono. cordiali saluti
Grazie davvero per la condivisione, lucido, piacevole, commovente ! Condivido anche la scelta di non entrare troppo nella polemica su ordini, contrordini e informazioni a disposizione nei momenti cruciali quando Iachino manda indietro Cattaneo ! Sono francamente un po' stufo di 70 anni di polemiche ed accuse che lasciano in secondo piano gli uomini che quelle storie hanno vissuto
Forse è il momento anche per noi di trovare raccoglimento per i nostri morti, di qualsiasi parte, invece della sindrome da " moviola "
splendido lavoro, grazie ancora !
Sig. Morganti, si limiti a parlare per lei e le sue impressioni che rispetto ma che non condivido
***** Guardi, se lei chiama effetto moviola la ricerca della verità storica non posso essere d'accordo con lei. Potrei continuare a lungo su questo concetto, ma mi fermo qui. Cordialità e grazie per la sua umiltà
***** In breve e in modo definitivo affermo che non posso essere d'accordo con chi non ritiene importante il recupero della verità storica. Tutto qui
Non è la sindrome da moviola.. Qui il problema non è l'arbitraggio o l'allenatore Il problena è che il presidente della squadra ha mandato fuor di metafora della gente a combattere una guerra moderna praticamente armati di cerbottane senza neanche saperle usare. La partita non andava giocata
Serio, puntuale, documentato, autorevole. Nel contempo, essenziale, conciso, mai noioso. E tuttavia drammatico e commovente, privo di quelle spettacolarizzazioni che troppo spesso affliggono le analoghe produzioni statunitensi. Una cosa seria. Mi sento di dire un grazie estremamente sentito: c'è veramente bisogno di ricordare, oggi più che mai. Ma di ricordare così!
Congratulations, great documentary! Yet I would have added:
1) that the Italian fleet underwent eight air attacks by both torpedo bombers (Swordfish and Albacores) and level bombers (at least "23 Blenheims from Greece", according to "Report of Med. Intelligence Centre ADM 223/89");
2) that in the battle the British suffered "a few hits by gunfire" (ADM 223/89);
3) that besides DD Alfieri, the Italian reaction consisted in the fire of a two-barrel 37/54 mm AA gun of CA Zara (according to the Italian Committee of Enquiry into the loss of Zara), which most likely hit the searchlights of BB Barham, and forced that battleship to momentarily suspend her fire (source: report by Cdr. George Stitt, 1944);
4) that Capitano di Fregata Silvano Brengola, second-in-command of CA Pola and POW on DD Jervis, read a R.N. administrative order which informed the crew that the Bitish had suffered some 100 casualties in the battle (source: Italian Committee of Enquiry);
5) that, according to the official history of the Royal Australian Navy, the British lost 6 aircraft with 18 men MiA.
More details in E. Cernuschi, "I sette dello Zara", Lega Navale, Notiziario settembre-ottobre 2013, p. 9-14 (www.leganavale.it/portale/notiziario/09_13art4.pdf)
I have read about this battle, but only from the British perspective.
It was very informative to hear of it from the Italian perspective.
I really wish to thank you for this documentary!
Thank you for your comment and for watching the video!
Best regards
complimenti, è una ricostruzione di quel dramma molto ben fatta e avvincente.
Uno splendido documentario , ben documentato e descritto , a tratti commovente , anche io ringrazio per aver dato la possibilità della libera visione.
Gianni
Complimenti,è un documentario pregevole che non ha nulla da invidiare a quelli di History Channel,od altri.Quella di Capo Matapan è la pagina,per la nostra Marina,più tragica dopo quella di Lissa.A mio modesto avviso,però,fu l'errata decisione dell'ammiraglio Jachino di prestare soccorso allo sfortunato Pola che causò il disastro.Avrebbe dovuto lasciare che si compisse l'inevitabile destino della nostra unità.E,poi,diciamo pure francamente che la nostra Marina non era preparata a scontrarsi con la Royal Navy.Il nostro nemico "naturale",nel Mediterraneo, era la Francia e, quindi, la nostra flotta era stata studiata per fronteggiare la Marina di quel Paese. Condivido,in pieno,l'opinione del sig. Herzogluca che individua quali fattori di vittoria,per gli Inglesi,il radar,l'aeronautica imbarcata sulle portaerei,il sistema di intercettazione e decrittazione ULTRA ma,a tutto questo,io aggiungo anche l'impreparazione italiana al combattimento notturno, la mancanza del fattore sorpresa e quella di autonomia decisionale del comandante superiore in mare italiano.Cordiali saluti.
IN NEMESI PAX Le rispondo io: l'articolo in questione è il seguente: "L'Italia non incriminerà né molesterà i cittadini italiani, particolarmente i componenti delle Forze Armate, per il solo fatto di aver espresso simpatia per la causa delle Potenze Alleate e Associate o di aver svolto azioni a favore della causa stessa durante il periodo compreso tra il 10 giugno @1940 e la data di entrata in vigore del presente trattato".
Ubaldo Croce Carissimo signor Croce l'art 16 è chiaro,non si discute,qualche talpa c'era("...aver svolto azioni a favore,ecc.ecc.........")ma anche gli altri fattori che hanno contribuito alla sconfitta non vanno sottovalutati.Cordialmente,buon pomeriggio.
Ubaldo Croce Questo articolo (che chiami Diktat, e con ragione) è il prezzo che abbiamo dovuto pagare per una guerra mal preparata alla capitan Fracassa, e peggio eseguita (vedi guerra di Grecia: "L'ultimo esercito del mondo ha battuto il penultimo"). Oltre alle riparazione economiche (in milioni di dollari del 1938): 125 alla Jugoslavia;105 alla Grecia;100 all'Unione Sovietica;25 all'Etiopia;5 all'Albania. E alla dolorosa perdite dell'Istria e Zara, della val Roja, la rettifica dei confini con la Francia e tutte le colonie. Una guerra che non doveva mai iniziare.
Quello del mito dei traditori è una BALLA inventata da chi ha certi simpatie politiche, nei fatti ha inciso ad essere buoni il 10% sulle disfatte italiane. Ci fu una cosa che incise realmente anche l'80% delle disfatte non solo italiane, ma navali di tutto l'asse e si chiama supponenza e complesso di superiorità razziale tedesco e di riflesso giapponese ed italiano. Teoria Donitz 1. messaggi brevi via radio non vengono intercettati dalla scadente tecnologia delle razze decadenti per permettere una vostra localizzazione 2. Ultra è indecifrabile per gli stessi motivi. Sono superiore, la razza tedesca è superiore e di riflesso la sua tecnologia, rispetto agli yankee ed ai massoni, demoplutaici inglesi, decadenti. Spiegazione semplicistica italiota fascista e neofascista: tradimento. Realtà storica: sistema a maglie di radio triangolazione inventato da Cunningham, mandi un messaggio e la prima nave o aereo, ti affonda. Donitz in tre mesi ci ha perso l'80% della flotta, più suo figlio, Yamamoto c'è morto ed i Giapponesi hanno perso la battaglia delle Midway, noi tutti i convoglio diretti in Libia e Tunisia... La follia di fondo era pensare di poter dirigere tutto da una sede lontana migliaia di km e sentirsi al di sopra di ogni intercettazione e radio triangolazione perché siamo superiori. Poi sulle cause dei disastri italiani hanno inciso tantissime altre concause, ma da marzo 1942 bastava quello.
Sono d'accordo con quello che dici, delsifr. metti un pò troppa carne al fuoco, e di conseguenza il tuo post mi sembra un pò confuso, tuttavia mi sembra esatto. Gli americani stessi ci hanno messo fino alla metà del 43 a capire che i giapponesi forse non erano, in fin dei conti, delle " scimmie gialle"; e nel frattempo in quasi tutti gli scontri notturni le presero di santa ragione. Quello che giustamente denunci era, quindi, un atteggiamento razzista comune anche ai "buoni".
Che meraviglioso documentario, grazie per averlo realizzato.
Grazie
Wonderful! Thank you for the english subtitles too.
Thanks for watching
Commovente, eccezionale, perfetto!
ottimo documentario sono il nipote del marinaio Francesco Chirico e sono alla ricerca continua di notizie di mio zio
Il messaggio lasciato da tuo zio nella bottiglia mi ha commosso.....
Quelle parole commoventi, di grandissima dignità, miracolosamente arrivate alla loro destinazione, mi sembrano una luce nella grande tragedia, immensa sofferenza.
Onore a tuo zio!!!!!!!!!!!!!!!!! Condanna a morte per chi a dato una misera medaglia di bronzo ai marinai morti in quella guerra, che politica di merda abbiamo in Italia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Il tuo nome di battesimo testimonia l'amore per la Patria di tutta la tua famiglia. ONORE a tuo zio.
Onore all eroe che ricorda l affondamento dei propri compagni con così tanta lucidità mi ha commosso il suo racconto, spero che ovunque si trovi adesso possa vivere libero da questo ricordi terribili....grazie a te🙏
magnifico, stupendo… Grazie
Ottimo documentario, complimenti agli autori.
Mi inginocchio dinanzi ai marinai italiani ,ai quali non è mancato il valore, ma battuti , solo, da una serie di circostanze sfortunate.Onoriamoli .
Non e' questione di sfortuna .solo di mancanza di competenza da parte del Duce ai comandanti ....solo arroganza e ignoranza .
Mi fanno solo pena, mandati a morire per boria e vanagloria del ducetto e della sua cricca: a parte il coraggio è mancato tutto: copertura aerea, radar, tattiche efficaci, cariche a vampa corta ed ottiche per la guerra notturna..
@@delsifr Assai più che la vanagloria del Duce e l'assenza di radar, attrezzature notturne e tattiche, sulle sconfitte militari italiane, Matapan inclusa, ha pesato il fatto che il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito italiano dal 1925 al novembre 1940 era in contatto con Roosevelt dal 1939 e collaborava attivamente a quell'esito della guerra, al fine di abbattere il regime fascista (Solange Manfredi, PSYOPS - 70 anni di operazioni di guerra psicologica in Italia, 2014, ISBN: 978-1-326-00691-4, pag. 80).
@@paolocragnolini7769 Guarda i regime fascista si è abbattuto da solo quando nel 1933 ha varato una politica scellerata di superpotenza militare globale e coloniale, ossia un'assurdità vista l'industria, la ricerca, la preparazione militare, le fonti energetiche, le materie prime, la geografia e pure la demografia dell'Italia. Tutte le tragedie partano da questa assurda volontà di Mussolini e di una serie di utili idioti che lo assecondarono in questa follia di rifare un Impero, quello romano, di cui avevamo i ruderi in comune punto. L'Italia nel 1933 era un paese agricolo, fatto di contadini, artigiani e piccoli commercianti, spesso analfabeti, mai poteva diventare quello che Mussolini voleva che fosse per sua vanagloria personale. Si è sprecata una enorme occasione di sviluppo, ma noi non potevamo diventare una Svizzera qualunque, eh eh, noi senza quella follia, tra l'altro fenomeno coloniale in declino, l'impero UK sarebbe caduto 23 anni dopo (1956), con tutti i territori buoni assegnati da secoli, potevamo essere una altra Svizzera mediterranea, che si era sviluppata passando gradualmente all'industrializzazione, con tutte le infrastrutture pronte, le bonifiche e ricostruzioni finite, quando gli altri stati si stavano massacrando. Questa era la politica da fare, quella suggerita da personaggi messi da parte: Grandi, Balbo, Amedeo d'Aosta, generale Favaro, il cui rapporto fu profetico su quello che poi sarebbe stato il disastro della Grecia: "la nostre carenze logistiche non ci permettono di affrontare una guerra su più fronti; una scelta del genere ci esporrebbe al rischio di una cocente sconfitta anche da parte di potenze che sulla carta sono sicuramente a noi inferiori". Chi diceva la verità al ducetto non piaceva, rimosso immediatamente, ma aveva ragione da vendere, come l'ambasciatore italiano ad Atene, che continuava a scongiurare di non credere a Ciano ed alla sua favola che aveva comprato tutti i generali greci.. In quanto alla Marina la miglior marina della WWI che combattesse la WWII: una marina fatta di navi nuovissime, ma di concezione arretratissima, specchio della marina francese, sbaragliata in poco tempo come quella francese dalla Royal Navy, la seconda marina al mondo allo scoppio della guerra, dopo quella giapponese, per innovazione tecnologica e capacità tattica e strategica di comprendere le innovazioni. La guerra sul mare non sarebbe più stata vinta da incrociatori veloci e pesantemente corazzati, dai grandi cannoni di lunga gittata delle grandi navi che prima o poi un colpo a segno lo avrebbero messo, ma gli scontri sarebbero stati degli scontri aeronavali, dove l'elettronica, radar, radio triangolazione, decriptazione dei messaggi cifrati, continua connessione radio con l'aviazione di lungo raggio terrestre e gli aerei imbarcati avrebbero decretato la vittoria nel mare. A Matapan, una flotta di vecchia concezione, quella italiana, senza radio, senza protezione aerea, senza radar, senza addestramento alla guerra notturna, ottiche e cariche adatte, affronta una flotta moderna e viene sbaragliata, niente di strano, nessun tradimento, è una costante della guerra navale 1939-1945: le grandi corazzate verranno sempre affondate da flotte aereo navali, che siano tedesche, giapponesi, inglesi o americane. La predizione di Cavagnari, uomo di Mussolini, non di certo comprato dagli americani, fu una stupidaggine che alla prova dei fatti, anche se condivisa da quasi tutti gli ammiragli italiani e francesi, non dimentichiamo che noi eravamo la (brutta) copia dell'esercito, marina ed aviazione francese, era che le portaerei sarebbero state affondate a cannonate in un combattimento ravvicinato prima che gli aerei potessero decollare. Questa situazione si verificò solo durante la prima battaglia che vide affrontarsi una flotta integrata aero navale ed una tradizionale: quella del mare del Nord di Norvegia; dopo gli inglesi capirono subito che le portaerei dovevano attaccare da lontano a distanza di decine di Km la flotta nemica e la marina francese, tedesca di superficie ed italiana vennero zittite in poco tempo. La Bismarck e la Tirpitz svariati incrociatori tedeschi rimasti, fecero la stessa fine delle nostre navi a Matapan. Ps: non era un caso, fortuna, che colpissero i timoni, gli aviatori della Royal Air Navy miravano ed erano addestrati a colpire lì, se dalla Bismarck, alla Siria, a Matapan, hanno sempre centrato il timone un motivo ci sarà, punto poco corazzato, destabilizzante e difficilmente riparabile.. "Fox Killed in the Open" = "X armata italiana distrutta in campo aperto" il peggior disastro militare della storia italiana, edulcorato con il nome Operazione Compass, aveva come comandante in capo Graziani, che aveva ogni difetto possibile, il peggior generale della WWII assieme a Gamelin, ma dire che fosse al soldo degli americani o inglesi è pura follia.
@@delsifr Denis Mack Smith ebbe a criticare l'opera di Renzo De Felice sul Duce, ma non sul piano della ricostruzione storica, bensì per la sua estensione: sarebbero bastate 800 - 1000 pagine allo scopo, disse. Qui sta il punto. La risposta della storiografia egemone a uno dei problemi fondamentali del novecento è di non dare troppo spazio, evitare eccessivi approfondimenti che rischierebbero di incrinare le tradizionali categorie usate per chiudere una pagina su cui l'ideologia egemone ha costruito la sua legittimazione: vanagloria, velleità imperiali, debolezza militare, arretratezza tecnologica e industriale, democrazia liberale.
Giorgio Giorgerini riporta il seguente fatto: nel settembre 1918 un convoglio italiano, che trasportava materie prime verso l'Italia, venne fermato a Gibilterra dalle autorità inglesi - alleate nella guerra -, e lasciato ripartire solo dopo che lo Stato italiano ebbe concesso partecipazioni azionarie nelle ferrovie ed in altre importanti aziende. Questo episodio rivela i termini reali in cui allora si poneva il problema dell'approvvigionamento di materie prime essenziali. Dell'attuazione di un ideale risorgimentale di indipendenza nazionale - adattato alle condizioni del XX secolo - si trattava, assai più che dell'affermazione di una superpotenza militare globale. Anche le grandi potenze europee dovevano procurarsi il petrolio via mare, e bisognava farlo senza dover pagare loro una rendita: lo stesso problema che avrebbero poi avuto - e costò la vita - due grandi protagonisti del dopoguerra, Enrico Mattei ed Aldo Moro.
Nel 1934 l'AGIP ottenne i diritti su uno dei più grandi giacimenti irakeni a Mosul, estromettendo gli inglesi. Fu quel fatto, insieme alla decisione, lo stesso anno, di mettere in cantiere due corazzate della classe Littorio, alla base della risoluzione delle classi dirigenti britanniche di andare ad uno scontro con l'Italia fascista, che non si sarebbe potuto risolvere se non con la guerra. La geografia, infatti, unita ai 381 delle moderne corazzate, davano all'Italia un potere navale all'altezza della sfida. Delle portaerei, con i loro rudimentali biplani, non c'era bisogno, avendo la Libia e il Dodecaneso. Sarebbe bastata un'aereonautica adeguata, coordinata con la marina, per dominare il Mediterraneo centrale. Ve ne era la premessa tecnologica: la superirità in campo aereonautico dimostrata quello stesso anno dall'impresa del Macchi-Castoldi, che infatti allarmò gli inglesi. Questi vertici tecnologici avevano del resto un fondamento solido nel sistema di istruzione, che grazie anche alla riforma di Gentile rappresentava un'eccellenza assoluta; e nella ricerca fondamentale, come la fisica di Fermi e Majorana.
Quella potenzialità non si realizzò, per una serie di motivi, come del resto poi fallì la sfida portata da Mattei e Moro allo stesso potere - senza peraltro menomare ai nostri occhi la loro statura. Ma che vi fossero alternative reali, al di fuori di quella sudditanza da essi stessi rifiutata, è illusorio. La vicenda di Dolfuss aveva confermato in Mussolini l'idea che la Germania fosse il nemico - oltre tutto, l'anschluss era la linea della stessa socialdemocrazia austriaca, e implìcava una inevitabile collisione. Da qui l'accordo di Stresa l'anno seguente; ma a distanza di soli due mesi il successivo accordo navale anglo-tedesco rivelò la doppiezza britannica e l'impraticabilità di una riedizione dello schieramento della prima guerra mondiale. Come riporta Grandi, nel suo libro sul 25 Luglio, Mussolini seguì allora la massima del Machiavelli: se non puoi uccidere il tuo nemico, abbraccialo. Dovendo importare carbone dal Galles o dalla Ruhr, scelse di fare affidamento su quello tedesco.
Quanto alla debolezza militare, sul Piave l'Italia contadina aveva sconfitto l'impero degli Asburgo, decidendo le sorti della guerra mondiale e riscattando il disastro di Caporetto. Ma fu uno dei massimi responsabili di quel disastro ad assumere per volontà del Re - Badoglio non si tocca, disse a Mussolini dopo la marcia su Roma - il comando delle forze armate, tenendolo per 15 anni, ma insistendo all'entrata in guerra che Mussolini ne avesse la responsabilità operativa - dunque si intestasse le sconfitte. Sul piano tecnologico, come ha documentato Piero Baroni, le forze armate italiane non erano inferiori a quelle britanniche nel Mediterraneo: l'aereonautica aveva nel 1940 il Reggiane 2000, che valeva il Hurricane, nel 1943 il 2005, che valeva lo Spitfire; poi il Cant Z 1018 e il Piaggio 108. L'inferiorità grave si ebbe in talune scelte industriali e decisioni operative dei comandi militari e nell'organizzazione generale. Per esempio la decisione di Iachino, direttore dell'accademia di Livorno, di non utilizzare il radar messo a punto da Tiberio nel 1940, e addirittura di non imbarcarlo nella spedizione a Gaudo. Altrettanto incomprensibile fu non attaccare l'indifesa Malta il 10 giugno 1940 ("When the Duce finally joint the war he could have siezed Malta before lunch if he had chosen to do so" Jellison, The Ordeal of Malta in WWII), la cui conquista avrebbe chiuso la guerra nel Mediterraneo.
Ma fu la decisione di aprire il fronte greco a innescare il processo che portò alla caduta del regime. Intanto l'allargamento del conflitto alla Grecia, e poi alla Jugoslavia, corrispondeva ad una precisa esigenza strategica di Churchill, capace di forti interferenze in quei governi, mentre quelle di Mussolini e di Hitler erano all'opposto la neutralità della regione. Inoltre l'opposizione di Badoglio alla decisione iniziale dell'impresa è tutta da provare. Certi sono invece alcuni fatti rispetto cui l'estraneità di Badoglio sarebbe assai problematica: la smobilitazione di oltre mezzo milione di soldati poco prima dell'inizio; l'assenza nella riunione decisiva del 15 ottobre dei capi di Stato Maggiore della Marina e dell'Aereonautica, e del capo del SIM; il contrordine rispetto alla già pianificata occupazione di Corfù. Certa è la disorganizzazione e la confusione che segnarono la disfatta greca, che ricordano quelle che avevano segnato 26 anni prima quella di Caporetto. Il nome di Badoglio è un comune denominatore delle due vicende, che acquista un significato preciso se teniamo conto del fatto che egli, per iniziativa di Giuseppe Cambareri, era in contatto con Roosevelt dal 1939, attraverso il console brasiliano, come afferma Silverio Corvisieri.
Del resto è chiaro che, per una influente componente dello schieramento antifascista, cui Badoglio apparteneva, la sconfìtta militare fosse lo strumento dell'abbattimento del regime. Basta interpretare le stesse parole scritte dall'Ammiraglio Franco Maugeri, capo del SIS durante la guerra, in "From the ashes of disgrace" nel 1948: "L'inverno del '42-'43 trovò molti di noi, che speravano in un'Italia libera, di fronte a questa dura, amara e dolorosa verità: non ci saremmo mai potuti liberare delle nostre catene, se l'Asse fosse stato vittorioso". L'articolo 16 del trattato di pace del 1947 testimonia la necessità di coprire con l'impunità ed il silenzio tutti gli italiani che dal 10 giugno 1940 in poi collaborarono con gli Alleati, cioè tradirono l'Italia quando contro di essi la guerra era ancora in corso.
La missione a Gaudo era fondata sulla segretezza, che, Enigma o talpe, venne completamente meno. Poi, più che le incertezze di Iachino, pesarono fattori organizzativi: la mancanza di autonomia operativa e la separazione tra marina e aereonautica. Ma gli inglesi fallirono il loro obiettivo principale, che era la Vittorio Veneto, e dopo Alessandria la Regia Marina ebbe un vantaggio che mai usò. Il fascismo era comunque destinato a cadere, la guerra ad essere persa, ma c'era modo e modo. Se l'Italia potè rinascere lo dobbiamo ai Chirico Giuseppe, non ai Badoglio e ai Maugeri. Se vogliamo salvare quanto quella rinascita ci ha consegnato dobbiamo sbazzarici delle rappresentazioni del nostro passato costruite dai vincitori, reali o convinti d'esserlo.
Una presentazione capolavoro, purtroppo di un macello di proporzioni epiche. Mai visto prima o da allora.
Un grande racconto di Storia Molto bello.......Bravi!
Un pensiero va al mio concittadino Ammiraglio Cattaneo che ha sacrificato la sua vita insieme a tanti altri rimanendo fino all'ultimo sulla sua nave( incrociatore ZARA ) adempiendo il suo dovere.Di lui rimane il nome di una piazza nel nostro paese e pochi conoscono il suo sacrificio.
Onore a lui!
È veramente un gran bel video.
Senza dubbio quello migliore sull'argomento.
Grazie!
Complimenti per questo straordinario documentario
Complimeti per il documetario signor Cesta davvero ben fatto, spero di vederne altri
Bellissimo, grazie.
Quello che mi fa incazzare e' che l' inventore del radar e' stato un italiano e le navi da guerra italiane non ne erano predisposte.Con i radar non sarebbe successo questo tragico evento.
complimenti per il documentario molto ben fatto. se l, aeronautica militare fosse stata all'altezza della marina ora si parlerebbe di un altra battaglia...
E magari anche se avessimo avuto portaeri, radar, coordinamento radio con l'aviazione, cariche ed ottiche per la guerra notturna. Noi eravamo la miglior marina che combatteva la WWII come fosse la WWI, peccato che ce ne erano altre come quella UK che combatteva la WWII come fosse la WWII..
Interesting, informative, and very well executed.
Le poche pagine di valore degli italiani in guerra sono episodi di eroismo individuale; nel caso specifico il comandante Salvatore Toscano . Solo con l'impresa di Alessandria potemmo vendicare Matapan, Taranto ed altri sfaceli. Pochi coraggiosi uomini che affondano due corazzate inglesi dentro il port0. Gli stati maggiori italiani hanno sempre avuto carenze sulla logistica. Le cause? Principalmente le gelosie tra alti papaveri. Sin dalla battaglia di Lissa abbiamo manifestato le nostre inefficienze. Onore ai singoli che si sono battuti con dignità!
Battaglie di mezzo giugno e do mezzo agosto. Rovesci militari li hanno avuto tutti gli eserciti e tutte le marine nella seconda guerra mondiale.
Una pagina di storia che per molti versi ci era sconosciuta.
Quella guerra ha lasciato mille insegnamenti ma non abbiamo colto i due più importanti.
1. Siamo culturalmente incapaci di concepire un repentino cambio delle alleanze.
2. Continuiamo ad ignorare le esigenze delle forze armate, in tempo di pace.
Sarebbe bene, però, anche fare un documentario simile sulla "Battaglia di mezzo agosto"... almeno per celebrare una vittoria importante (se no sembra che stiamo sempre a pensare alle sconfitte).
Le guerre si vincono solo non facendole!
@@laveritafamale9672 che stronzata
Complimenti sia per le animazioni che per l'accuratezza storica della narrazione, per una volta scevra da inutile retorica.
Grazie!
Molto bello, Grazie!
Bel racconto dettagliato e completo
Grazie
facile parlare adesso,e giudicare male il loro operato...io mi limito solo ad onorare e ricordare i nostri marinai e soldati e avieri che hanno versato il loro sangue!!!!..
Qui i nostri marinai, soldati ed avieri che hanno versato il loro sangue non centrano nulla. Non hanno nessuna responsabilità nell'operato. La responsabilità è tutta dei vertici a Roma. Anche Iachino non è responsabile di nulla. Bisogna GIUDICARE Supermarina e i suoi irresponsabili vertici. Oggi come allora, ai posti analoghi a Supermarina che hanno denominazioni diverse ma hanno le stesse funzioni, continuano a preporre personale inadeguato, proseguendo questa triste, penosa e tragica ''tradizione''. Non abbiamo imparato nulla da queste tragedie umane.
documentario fatto molto bene
Great piece, but in the end, without integrating the necessary technology (RADAR), the bravery and the quality of the RMI was never given the chance. Even so, the overall results show the RMI gave as well as it got! I sincerely wish my modern Naval Thinkers were aware of the crucial nature of the changing situation on the seas. With the advancement of sub-orbital, orbital, and hypersonic weapons, the age of the Carrier is ending. Unless the USA integrates and adapts this new tech, our time is over as was the British in WW2.
"Mancò la fortuna, non il Valore" Successo Britannico dovuto a serie di circostanze... Un plauso alla tenacia dell'Ammiraglio Cunningham. Il libro dell'inglese Pack lo classifica come "scontro notturno". Immane perdita di Uomini e mezzi, insostituibile per la Patria. Altro, poco da dire. Dona a Loro, o Signore, l'eterno Riposo.
eterno ONORE a chi ha dato tutto per la PATRIA.
spero solo che la mia piccola carriera in marina non disonori mai questa gente.
---Onore anche a te per il tuo patriotismo !
Devi anche sperare che, a darti ordini, non siano i soliti politicanti competenti solo di come si gioca una schedina... ma siano dei veri professionisti che hanno prima fatto adeguata gavetta. Ovvero ciò che oggi non accade più :(
Ottimo documentario !
Grazie
Bel documentario. Veramente interessante. Ma sopratutto toccante... nel momento in cui parla il marinaio superstite...Sarebbe molto bello vederne uno simile che illustrasse la vittoria navale italiana (decisamente fuori dal comune viste le proporzioni di forze in campo) nella Battaglia di Mezzo Giugno '42 (a Pantelleria) dove l'ammiraglio Da Zara vinse uno scontro navale riuscendo quasi a fermare del tutto il convoglio diretto a Malta.
Quella notte sulla Regia Nave Zara c'era anche il suocero di mia zia Giovanni Porco, un giorno ormai anziano trovò la forza di raccontarmi un triangolo di quella tragica notte, ricordo che durante il suo racconto molto dettagliato era accompagnato da un pianto di dolore come se stesse rivivendo quella tragedia. Certo è che fu uno dei pochi superstiti della Regia Nave Zara, io innamorato della Marina Militare porto oggi questa testimonianza in memoria di tutti i marinai deceduti quella notte.
Documentario stupendo!
Grazie!
Bellissimo documentario molto toccante 😥😔❤
Grazie
Complimenti!
Ottima ricostruzione.
Non si fa accenno al sospetto degli italiani di avere spie, per questo Iachino raggiunse Napoli in segreto e in treno. In ogni modo gli inglesi decifravano le comunicazioni tedesche e riuscirono a prepararsi allo scontro conoscendo l'obiettivo della flotta italiana. In uno scontro notturno il radar fu determinante. Senza togliere nulla al valore dei marinai inglesi ed italiani
il radar era di aiuto per individuare una sagoma riflettente ma determinante fu l'addestramento al tiro notturno da parte degli inglesi.
Mentre per gli italiani non era previsto sparare di notte.
Brave Italian sailors sacrificed by incompetent staff at Supermarina
@@MrUomoZucca I think Morgan is right. The reasons for the disaster have to be found in the incompetence of Supermarina and Admiral Iachino, not in the lack of radar, which in this case, was not a fundamental factor for the victory of the Royal Navy.
@@MrUomoZucca Hi :) It is true that the first Italian Division commanded by Admiral Cattaneo to rescue the Cruiser Pola was detected by radars, however, the great and unforgivable error of Admiral Iachino was to send an entire naval Division to retrieve the cruiser Pola, when 2 or 3 Destroyers would have been enough to do the job, above all knowing (!!!) of being chased by the entire Mediterranean fleet, as both several aerial scouts, both the radio interceptions captured, and Supermarina signaled him the presence of a large enemy formation in the area. Communications and information of which Iachino did not want to take into account, erroneously assuming that these were inaccurate detections ...... Even greater error, when being aware of the total unpreparedness of his fleet for night combats. So, guilty , Iachino sent the First Italian Division to a massacre against the whole Mediterranean fleet of Cunningham. The result was a Amusement Park style shooting on Italian ships totally unable to defend themselves against such firepower. But the most absurd thing was that after the disastrous proof of himself given by Iachino, he was not even removed from his position and he tried to blame the poor Admiral Cattaneo for the disaster.
@@MrUomoZucca Same to you, Uomo Zucca 😉
Italian navy lose a lot of battle not for supermarina nor royal navy, but only for german's enigma. When we don't send our plans to the germans, we won ever
German air reconnaissance had perfectly understood the deployment of British ships; Jachino with his great unpreparedness led to disaster, it was not enough to have ignored the construction of the radar that had already been tested in Livorno since 1937. Perfect idiot.
veramente bello e fatto bene, complimenti!
il patriotismo italino senza uguaglienze viva la regia marina!!!!!!
+alex22 games il patriottismo italiano senza eguali!
VIVA LA REGIA MARINA!!!
Ben fatto...un documentario veramente ben fatto
Very nice video and good 3d ship models. congrats.
VERY NICE INDEED MR CESTRA!
Io mi domando però come sia possibile che una squadra di navi da battaglia inviate a supporto di un incrociatore in panne in piena ostilità tra l'altro su uno specchio di mediterraneo oggetto poche ore prima di combattimento contro il nemico e sapendo che gli inglesi avevano a disposizione il radar che li avrebbe agevolati nel buio, possa navigare di notte con le canne delle batterie principali tappate, anche un marinaio semplice sapeva che in caso di attacco non ci sarebbe stato il tempo materiale per rispondere al fuoco nemico, credo siano state due le cause o ingenuità sottovalutando la missione impartita e quindi il nemico o grave inesperienza da parte dell'ufficiale a cui venne affidata l'operazione di appoggio e recupero, non penso sia stata una disattenzione fatale, in soli quattro minuti di fuoco sono andate perdute cinque navi da battaglia di gran lunga superiori a quelle inglesi ed ancor di più tante vite umane
Grazie ..un documentario esauriente... Da nipoti di Duilio Picchianti, marinaio della Vittorio Alfieri ..a me e mio marito Duilio ( a cui é stato dato il nome dello zio ) piacerebbe avere notizie su. di lui ❤️
Al minuto 37.30 si dice che Iachino fosse ancora convinto di avere a che fare con incrociatori inglesi. In realtà il ripiegamento si giustifica per il fatto che gli aerosiluranti dimostravano la presenza della portaerei e quindi di una seconda flotta più consistente.
Muy buen Documental mis felicitaciones
Muchas gracias
@@CarloCestraDigitalProductions Usted debe continuar con estos Documentales ya que son muy Ilustrativos y nos hacen recordar la verdadera Historia
Haré todo lo posible para continuar
Gracias por su comentario
Interessante, bello, ben fatto. Grazie.
Poveri ragazzi. Mio nonno ebbe la nave silurata durante la traversata da salerno a tripoli;, raccontava la battaglia di el alamein per filo e per segno ma la permanenza in mare non la raccontava mai. E non è mai stato al mare dopo la guerra!
Un'operazione mal congegnata, con Iachino lasciato solo nel momento del massimo bisogno. E pagata pesante, anche perché gli inglesi avevano, oltre al radar, alle portaerei e alla buona integrazione tra aeronautica e marina, anche ULTRA, che intercettò gli ordini di preparazione.
Non è stato uno vero scontro navale, bensì un'esecuzione vera e propria da parte inglese.... tuttavia comprensibile, loro non potevano sapere che le nostre unità, seppur in area a rischio, non erano nemmeno lontanamente pronte a far fuoco. Pazzesco.
La fortuna in guerra non devi farci conto serve la disciplina e obbedienza!
Guido Stanchi
Il commento alla notte si Matapan deve essere completamente rivisto alla luce delle attuali conoscenze, dal momento che agli Inglesi era noto l'ordine operativo della Squadra italiana grazie a Ultra e al lavoro di decrittazione di Bletchey Park. Esistono ottimi libri al riguardo (A. Santoni "Il vero traditore") e persino un film "imitation game"
Da solo non basta a spiegare il disastro che fu causa di molteplici fattori. Mancanza strutturali di portaerei a cui si erano preferite solo corazzate, munizionamento impreciso, mancanza di radar, decisione sbagliata di mandare indietro la squadra, preclusione ideologica ad alti livelli di combattere di notte, insomma sapere i piani avversari non basta a giustificare la disfatta.
Magnifico documentario , veramente ben fatto . Però perchè non si parla di Ultra ? .....Vorrei inoltre far notare un fatto , la scarsa efficienza del nostro tiro antiaereo , eseguito da un gran numero di navi , contro pochi , lenti , aerei dalla sagoma particolarmente vulnerabile , che sono andati a segno in entrambi gli attacchi , perdendo un solo velivolo .
Magnifico documentario.
Nave Carabiniere
matricola 49GE2969
Perchè definirla "battaglia" o "scontro navale" in realtà mi sembra che si tratta di una vera e propria ESECUZIONE !
+Secutor si, se salgo sul ring con Tayson non è un incontro e qui il discorso è questo: gli efficenti e blasonati inglesi che combattono con le navi da secoli hanno incontrato la flotta del paese delle raccomandazioni dove nei posti di comando ci sono dilettanti raccomandati e non gente competente. Dal primo all'ultimo minuto di missione è una sfilza di decisioni sbagliate prese da chi se ne fotte se a morire sono gli altri, dilettanti incapaci facevano a gara a chi sbagliava di più! Paese di merda!
+Secutor 1 errore: non si doveva fare la missione senza una VERA copertura aerea.
2 errore: colpito il Pola o lo abbandoni e non rischi la perdita di altre navi o lo soccorrete tutti. Sarebbe stata logica la prima ipotesi. (Cattaneo addirittura ci voleva mandare un solo incrociatore)
3 errore: gli incrociatori della formazione cattaneo che vanno a soccorrere il pola si fanno sorprendere nella notte e non fanno neppure in tempo a reagire perchè per regolamento (italiano) di notte i cannoni non possono restare armati. Ma cazzo, mica erano nel porto di patria!!! Erano in missione e in zona c'era un nemico agguerrito che li cercava per affondarli e voi pensate al regolamento???? Ma siamo fuori??!! No, solo italiani, italioti che è meglio
+Maurizio Candido Esatto!
+Maurizio Candido. E'stato un tiro al bersaglio.
I disagree with you on error 1 and 3.
Number 1: You're right, this mission needed a REAL air cover. But this air cover was promised both by germans and Regia Aeronautica. So, admiral Iachinto based his plans on this promises. They proved empty promises, but this is another story. Same things happened to brits also in December 1941, when Prince of Wales and repulse were sunk by japanese planes.
Number 3: Regulations prevented italians to use their guns during night. It's a stupid regulation, but it had to be obeyed. With no training in night gunnery, what would they achieved if they would override this regulation? Maybe total chaos and accidents, with little effectiveness. That's what regulations are for. It wouldn't matter anyway, of course.
All this point at major flaws in higher command of italian military than on Regia Marina itself. Bad regulations, bad cooperation, internal rivalries between branches. Best regards.
Molto bello. Peccato però per l'errore terribile di avere collocato, nella carta, il Pireo nella costa sud-est del Peloponneso (si trova ovviamente in Attica).
In guerra, una flotta esce in missione e si fa sorprendere dalla flotta Inglese, a decidere l'esito non è stato il siluro che certamente ha compromesso le possibilità di ritirata, ma il fatto di essere un paese del c...
1) la missione non si doveva fare senza una vera copertura aerea: è da dilettanti mandare una flotta allo sbaraglio senza sapere neppure quante nevi ha il nemico in zona.
2) Dulcis in fundo, sorpresi nella notte il Pola, il Fiume, il Zara vengono affondate prima che riescano a reagire perchè da regolamento, di notte i cannoni non possono restare armati. WOWWWWWW. In guerra, una flotta in missione pur sapendo che in zona c'è un nemico agguerrito che li cerca per affondarli non possono tenere i cannoni armati??? L'Italia signori
Supermarine = super stupido !
Che scemenze. Tutti gli eserciti della Seconda guerra mondiale hanno fatto sciocchezze. Quindi dopo Pearl Harbor gli usa dovevano ritirarsi umiliati e cedere al Giappone almeno la California?
@@sebastiandiguardo3492 ---Non diciamo che Italia doverva lasciare di agire, ma piuttosto che la manera de procedere di Supermaraina non 'e stato Prudente con la flotta e di insistere che le autorita' locali non avevano diritto di dicidere sulla situazione pericolosa di mandare due incrociatori ad aiutare Pola quando due distruttori sarebbe stato sufficiente. Non erano errori qualsiasi ma risultaron in un disastro per la Regia Marina, purtroppo. Pearl Harbor fue una sorpresa, ma l'azione della Pola e compagni fue errore di giudizia della Supermarina.
esatto un paese del c..... , da sempre
@@Frank_62 ---Non 'e giusto parlare cosi'. Che c'erano errori non scalifica un paese.
Il mio bs nonno era marinaio della nave zara questo documentario e molto toccante
Tutte le guerre sono assurde e purtroppo il passato non ci insegna nulla.onore a tutti i caduti . Conoscevo già la storia avendo una enciclopedia della Marina e ricordo bene il capitolo gaudo e matapam
Grazie per il suo commento
good show shows the other side we rarely see
My father served on the Warspite 41-43 port side 6" guns.
Ma, più leggo e mi informo sui fatti d'Italia nella ww2 e più mi meraviglio dell'enorme cialtronaggine delle nostre forze armate, sto arrivando alla convinzione che ci auto sabotavamo da soli.,e l'unica spiegazione. Ma la domanda sorge spintanea:ma ancora oggi le nostre forze armate possono vantare un tale livello di cialtroneria? Guardando alla politica e ai nostri politici mi vien da dire di...
bellissima e obietiva realizazione' il che dimotra che l' Italia non doveva mai entrare in guerra' non aveva i mezzi necessari'' . perche come posto e con tutte le isole di Meditereaneo sotto occupazione' gli Inglesi non dovevano avere nessuna possibillita' invece hanno dominato
you are educated science original keep it
Nessuno vi dimenticherà.Sarete ricordati per sempre,la più bella Italia.
Certamente non ci furono tradimenti, solo una grossa mancanza di logica , incompetenza totale, incomprensibile modus operandi.
Semplicemente se si scontra una marina della prima guerra mondiale (quella italiana) contro una della seconda guerra mondiale finisce così, le marine di superfice di Francia, Italia e Germania non avevano portaerei e sono state spazzate via nel volgere di pochi mesi. La Bismark, ha fatto la stessa fine, la flotta francese di Vichy è finita distrutta in porto come quella Italiana a Taranto in 2 ore invece di 8, noi avevamo tantissime colpe, ma c'era anche uno scontro di impostazioni, grandi corazzate (Italia, Germania e Francia) vs forze coordinate aereonavali (UK, USA e Giappone).
Lunga vita alla regia marina
ben fatto!
Bully boys came out when they heard that there was very little opposition only to find that the prey was itching for a fight. Italian navy -bigger guns and faster had no chance when up against the pilots in the wood and canvass planes. A lot of brave people died doing their duty
Prof. Cestra mi permetto di farle notare che nella carta delle operazioni visualizzata dal minuto 17:19 del video, è erroneamente indicata la penisola laconica di "Monemvassià" quale locazione del "Pireo", situato invece più a nord, nella provincia dell'Attica, costituendo, da quasi tremila anni, il porto di Atene. Distinti Saluti.
un paese sempre incerto nei comandi....
Rallentare con i siluri per poi colpire con i grossi calibri.
Stessa storia vista con la Bismarck
Avrei solo una nota: al minuto 17:28 (ma anche in altri) la collocazione del Pireo (che è il porto di Atene) è errata, a mio parere. Si vede che il Pireo è collocato nel Peloponneso (vicino a capo Matapan), mentre in realtà è nell'Attica.
bella la ricostruzione...esce un ammiraglio Iachino lasciato solo da Supermarina,
Ubaldo Croce
Vero. Specie quel praticone di Cavagnari.
Guido Stanchi
E' vero, ma nel caso dello scontro di Matapan fu importante il fatto che gli Inglesi conoscessero, grazie a Ultra, l'ordine operativo della Squadra italiana. E', comunque, probabile che gli Incrociatori Fiume e Zara, se muniti di radar, potessero individuare in tempo utile la Squadra inglese.
Non le boicottarono VOLUTAMENTE MA PER TOTALE INCOMPRENSIONE DI COME USARE LA SCOPERTA, Anche Tiberi tira molta acqua al suo mulino, ma anche lui stesso lo vedeva come uno strumento di aiuto al tiro, ne sottovalutava totalmente l'impiego come individuazione di mezzi avversari e soprattutto distinguere tra amici e nemici . Gli inglesi già a fine anni 30 sapevano distinguere tra aerei nemici ed amici sui radar...
Non sarebbe bastato, vedi una sconfitta, non è mai di solito causa di un solo fattore, sapere i piani del nemico non basta, sapere dove si trovi aiuta molto di più, questo grazie al radar conta, ma da solo non basta comunque a spiegare il disastro, è stato un totale mix di impreparazione ed arretratezza. Di notte non si combatte, quindi non hai binocoli, munizionamento, addestramento adatto a combattere il nemico, forse questa è stata la prima causa della sconfitta, anche se individuata la flotta, una volta raggiunta dagli aerei, che non avevamo, visto che l'Italia è una portaerei naturale, una balla di regime creduta ai massimi vertici a cui ovviamente erano stati messe persone compiacenti, non preparate, quando avevamo aerei che coprivano 1/3 del mediterraneo e non adatti al volo notturno, mentre quelli ingelsi volavano di notte, sarebbero state azzoppate le navi e fatto la stessa fine, probabilmente pure sparandoci tra navi italiane, non essendo preparati alla battaglia notturna. La guerra non si improvvisa, come tutte le altre situazioni serie, o sei preparato o fai figure da cioccolatino che costano la vita di migliaia di persone.
Mio papa' era nello zara poi fatto prigioniero x 5 anni in Inghilterra dato x disperso zito rosario cannoniere
Un tale "delfsir" a mie indicazioni precise e circostanziate su un "collaboratore del nemico britannico" ha risposto con sarcasmo che rasenta l'idiozia vera e propria.
Gradirei che la presente non sia eliminata ed evidenziata in maniera opportuna.
Onore alla regia marina
Kind of an over-detailed documentary. I could have cut some out of it, but it was good overall.
hanno probabilmente usato world of warships per le scene delle navi in movimento