Il tiro navale nella Regia Marina - LIVE 5

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  • Опубликовано: 25 окт 2024

Комментарии • 167

  • @Italian_Military_Archives
    @Italian_Military_Archives  5 месяцев назад +2

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    Lapsus della diretta:
    Lo scontro tra lo Scipione Africano e le MBT britanniche avvenne nello stretto di Messina
    La battaglia dello stretto di Danimarca è della seconda guerra mondiale non della prima

  • @piersp38
    @piersp38 2 года назад +35

    A chi sostiene che gli integrali e le equazioni differenziali non servono , renderei obbligatoria una visita all'ammiraglio . Grazie mille per la sessione, quasi una lezione universitaria di fisica sulla balistica dei proiettili e per tutta la mole di informazioni condivise . Nel mare d'ignoranza latente , al riguardo della Regia Marina , su RUclips, finalmente uno spiraglio di serietà documentata e scientifica . Continuate così !

  • @roby1465
    @roby1465 7 месяцев назад +5

    Che puntata magnifica! Sono rimasto incantato ad ascoltare il Contrammiraglio Santarini per tutta la live. Sia per per i contenuti sia per come sono stati esposti. Grazie.

  • @stonewall628
    @stonewall628 2 года назад +17

    Per un appassionato di navi da battaglia come me questo video è un vero tesoro. Grazie e complimenti

  • @balbo_italo
    @balbo_italo 2 года назад +7

    Penso sia il miglior video del genere mai arrivato su youtube. Grazie Grazie Grazie

  • @pablorubio8972
    @pablorubio8972 2 года назад +5

    Da appassionato e soprattutto da profano non posso che ringraziarvi per queste tre ore e più. I miei più sinceri complimenti all’Ammiraglio per la chiarezza delle sue spiegazioni su artiglieria, centrali di tiro, balistica ed anche per i suoi accenni a Trizzino e ad Enigma.

  • @cocisIT70
    @cocisIT70 Год назад +4

    Ho scoperto questo video quasi per caso e ne sono molto contento perchè pur conoscendo la balistica piuttosto bene essendo un appassionato di armi di ogni tipo, devo ammettere che come viene spiegata e snocciolata dal contrammiraglio Santarini mi ha permesso di capire alcune cose che mi mancavano.

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  Год назад +2

      Mi fa molto piacere! Il contrammiraglio è tornato ospite anche in un'altra puntata sulla guerra fredda

  • @regioammiraglio7500
    @regioammiraglio7500 2 года назад +12

    Bellissimo lavoro! Grazie per tutte queste informazioni, questo per me è uno dei migliori video che abbia mai visto!

  • @luigigenoni5944
    @luigigenoni5944 2 года назад +5

    e' un piacere sentire qualcuno che conosce bene gli argomenti e sa entrarvi nel merito spiegando nei dettagli e dando credito laddove il credito deve essere riconosciuto

  • @cesareancona8652
    @cesareancona8652 8 месяцев назад +1

    interessantissimo e assolutamente chiaro, illuminante direi... complimenti ad entrambi

  • @pietroriva9383
    @pietroriva9383 2 года назад +5

    A dir poco fantastico, tante informazioni che non si trovano in giro facilmente. Complimenti per tutto il lavoro di divulgazione che stai facendo

  • @giorgiotoso1039
    @giorgiotoso1039 Год назад +1

    Complimenti al Sig. Ammiraglio e al Dottore... Contenuto eccezionale e interessantissimo. Coso ancora più rara, in Italiano.
    Finalmente, delle spiegazioni chiare, prive di polica, che riconoscono il valore dei mezzi e degli equipaggi della nostra Marina, allora Reggia, ora militare.
    Grazie, sinceramente, per questo video. Saluti dal Canada!

  • @matteomaffei5519
    @matteomaffei5519 5 месяцев назад +1

    Interessantissima e chiarissima esposizione. Grazie!

  • @alexziraldo8185
    @alexziraldo8185 2 года назад +1

    LIVE assolutamente meravigliosa, complimenti!!!!

  • @massimilianolarocca4546
    @massimilianolarocca4546 8 месяцев назад +1

    Bellissimo video complimenti... attendo la ristampa del libro dell'ammiraglio

  • @marcosciarretta4516
    @marcosciarretta4516 2 года назад +4

    I miei più sinceri complimenti per il prezioso contributo alla conoscenza offerto da questo dibattito scientifico.
    ... e per la bellissima conclusione poetica, con la 'visione gloriosa' di un incrociatore classe "Capitani Romani" in piena velocità....

  • @angeloacquaviva3123
    @angeloacquaviva3123 9 месяцев назад

    Contributi eccezionali. Grazie a tutti.

  • @guidomontalcini6835
    @guidomontalcini6835 2 года назад +1

    Ottimo lavoro. Grazie.

  • @dariotaddei
    @dariotaddei 5 месяцев назад +1

    Ho dato un esame col prof Santoni, una delle ore più divertenti della mia carriera.

  • @rikoz7415
    @rikoz7415 Год назад

    Grande video, complimenti Doc

  • @robertomontanari8924
    @robertomontanari8924 Год назад +2

    Bella lezione dell' ammiraglio Santarini

  • @milanoarte4562
    @milanoarte4562 2 года назад +1

    Eccellente, complimenti a tutti e due.

  • @antonellobuonanotte5699
    @antonellobuonanotte5699 Год назад

    Mio Zio, Vincenzo S., Capocannoniere e imbarcato sulla Littorio _e affondato con la Nave stessa a Taranto _(sopravvissuto e mai più tornato in servizio), raccontava che "Supermarina" faceva "sch..", "Ci mandavano in mare, poi ci facevano rientrare, Noi volevamo combattere" "Nave Littorio" poi gridava, mentre raccontava a me, dopo 20 anni. Assolutamente notevole il gesto compiuto, un Anno dopo, nel porto di Alessandria D'Egitto da un suo collega di Corso Sottufficiali : Luigi Durand de La Penne (tumulato nel piccolo Cimitero di Portofino_Genova, che spesso sono andato a trovare _da ingresso, lato Sn. ). Ti Voglio Bene, Caro Zio.Grazie per il video, davvero dettagliatissimo. Buona continuazione.

  • @albertorimoldi8713
    @albertorimoldi8713 5 месяцев назад

    Splendida live che sono contento di aver recuperato. Preciso e brillante l'ammiraglio. Mi è piaciuto il riferimento all'arte occidentale della guerra di Hanson. Al minuto 30 circa immagino si riferisse a Jackie Fisher (Hit first. Hit hard. Keep on hitting). Mi piacerebbe una live con l'ammiraglio sullo Jutland.

  • @federicorossi1539
    @federicorossi1539 6 месяцев назад +1

    ottimo contenuto. Urgono altri interventi dell'Ammiraglio.

  • @andreadefelici183
    @andreadefelici183 9 месяцев назад +1

    È la secondo volta che mi godo questo video nella sua interezza e ce ne sarà sicuramente un terza, non aggiungo altro se non che purtroppo non sono riuscito a trovare il libro dell'Ammiraglio, che mi dicono dovrà andare in ristampa

  • @dariotaddei
    @dariotaddei 5 месяцев назад

    Non dovrndo sparare cannonate gli integrali mi servono solo come biscotti, d'altronde bellissima conferenza e molto interessante, grazie.

  • @paolobabini8889
    @paolobabini8889 Год назад +1

    Complimenti veramente

  • @carlobaroncini949
    @carlobaroncini949 2 года назад +1

    Ottimo ed interessantissimo. !

  • @albertostangalini4260
    @albertostangalini4260 5 месяцев назад +2

    bellissima esposizione da parte dell'Ammiraglio, ma non spiega da cosa fosse determinato questo eccesso di stabilità dei nostri proiettili ... rigatura della canna o baricentro del proietto?

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  5 месяцев назад

      Principalmente i proietti se non ricordo male

    • @MarcoSantarini
      @MarcoSantarini 5 месяцев назад +3

      Buongiorno Sig. Stangalini.
      Lei ha ragione. Nel corso del "live" non ho indicato la causa dell'eccesso di stabilità dei proietti sparati dalle artiglierie navali italiane fino alla Seconda Guerra Mondiale, ma mi sono limitato ad enunciarla e a descriverne gli effetti sulla dispersione del tiro. Ciò perché un'esposizione dettagliata di quell'argomento comporta la considerazione di argomenti abbastanza complessi: gli aspetti concettuali sono semplici, ma (come sempre) "il diavolo è nei dettagli". Ho pensato quindi che ciò avrebbe "appesantito oltre limiti accettabili" la mia già lunga chiacchierata e ho preferito evitare di addentrarmi ulteriormente. Se le interessa, potrà trovare una trattazione dettagliata di quella materia in un mio articolo che è apparso sul n° 57 di dicembre 2020 della rivista "Warship International" edita da INRO negli Stati Uniti. Un'esposizione assai più ampia comparirà poi nell'ambito del mio nuovo libro sul "Tiro navale nella Regia Marina 1900-1945" che spero sarà pubblicato entro l'anno in corso a cura dell'Ufficio Storico della MMI.
      Nel ringraziarla per l'attenzione, le porgo sinceri saluti.
      Marco Santarini

    • @andreadefelici183
      @andreadefelici183 5 месяцев назад

      Aspetto con grande interesse la ristampa del Suo libro... Ancora complimenti per la competenza, Ammiraglio!

  • @Alboran-sf7wo
    @Alboran-sf7wo 2 года назад +1

    Grazie Ammiraglio e grazie Giulio

  • @mauriziobelluomini
    @mauriziobelluomini 2 года назад +2

    la grandissima competenza dell ammiraglio non può annoiare ma solo interessare anzi dovreste organizzare monografie su temi particolari

  • @giuseppebarion2641
    @giuseppebarion2641 7 месяцев назад

    Beliissimo video molto interessante, sulla dispersione delle salve io fantasticavo tra me e me che avesse a che vedere con la manutenzione delle bilance usate per pesare la polvere delle cariche di lancio

  • @fabiolomonaco588
    @fabiolomonaco588 7 месяцев назад

    L’ammiraglio Santarini fu il mio comandante a bordo del Cacciatorpediniere Ardito… gran brava persona

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  7 месяцев назад +1

      Grazie Fabio, messaggio inoltrato!

    • @fabiolomonaco588
      @fabiolomonaco588 7 месяцев назад

      @@Italian_Military_Archives grazie mille

    • @MarcoSantarini
      @MarcoSantarini 6 месяцев назад +1

      Buongiorno Sig. Lomonaco. La ringrazio di cuore per il suo ricordo e per quanto ha voluto scrivere. Le auguro ogni bene.
      Marco Santarini

    • @fabiolomonaco588
      @fabiolomonaco588 6 месяцев назад

      @@MarcoSantarini Buongiorno a lei Ammiraglio, è stato un vero piacere rincontrare qui il mio Comandante. Ricambio di cuore.

  • @EdoAmmannati
    @EdoAmmannati 5 месяцев назад

    Molto interessante grazie

  • @linomilita
    @linomilita 6 месяцев назад

    Con quasi due anni di ritardo vedo questa live magistrale. E dato che sto ristudiando anche per lavoro, argomenti relativi alla Meccanica razionale, Geometria 3 e affini, la spiegazione del contrammiraglio è una applicazione pratica di tutto ciò. Chiedo, se possibile, se esiste una versione ebook o in pdf del suo scritto. Grazie.

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  6 месяцев назад +1

      Grazie Lino, guarda siamo in attesa della ristampa del libro, speriamo entro i prossimi mesi. Sarà mia cura darne notizia atteaverso il canale

    • @linomilita
      @linomilita 6 месяцев назад

      @@Italian_Military_Archives Grazie

  • @carlorossi9219
    @carlorossi9219 4 месяца назад

    Chiarissimo a proposito di rigatura la differenza penso che influirà sulla velocità angolare di uscita del proietto e quindi sulla stabilità in volo

  • @narrare.di.storia
    @narrare.di.storia 2 года назад +1

    Ogni complimento è superfluo, questa live da sé spicca su ogni altro contenuto rintracciabile qui su youtube o in giro per il web, soprattutto per grande merito dell'ammiraglio! Ho visto che l'ammiraglio ha scritto un libro per l'ufficio storico della marina sulla condotta di tiro nella guerra, ho una domanda, nel caso possediate questo libro: ci sono formule, tabelle e dati vari? Nella live Santarini appunto dice di aver studiato i dati originali. Chiedo perché avendo una formazione scientifica e matematica sono contenuti che potrei comprendere e apprezzare.
    Grazie per tutto e alla prossima!

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  2 года назад +1

      Ciao Vladimiro, non ho il libro personalmente ma mi è stata confermata la presenza di molte formule e dimostrazioni matematiche nel tomo. Comunque se fossi in te aspetterei la prossima ristampa

  • @marcellotarantini7111
    @marcellotarantini7111 Год назад

    Eccellente davvero!

  • @romanogambi9939
    @romanogambi9939 Год назад +1

    Vorrei sapere la gittata del cannone 90/50 anti aereo alla massima elevazione

  • @mauroperossini4785
    @mauroperossini4785 2 года назад +1

    Video eccezionale, mi iscrivo subito.
    C'è una cosa che non ho capito nella pur chiarissima esposizione dell'ammiraglio: i nostri 381 erano stabilizzati (presumo voglia dire che un motore compensava istante per istante gli effetti di rollio e beccheggio evidenziati da Artigliere69). Quando dovevano raggiungere l'angolo per il caricamento (se ho capito bene 15°) ovviamente il sistema si sganciava e rientrava in funzione a caricamento avvenuto il che provocava un ritardo per ritornare in punteria.
    Ma le altre marine non avevano questo problema?
    Voglio dire: anche in mancanza di stabilizzatori comunque la canna dopo ogni tiro andava portata in posizione di caricamento e poi nuovamente in punteria, anche qui dunque c'era un tempo di ritardo.
    Parrebbe di capire che la compensazione manuale fosse comunque più rapida di quella automatica. Pare anche di capire che il ritardo sulle nostre navi fosse di 21 secondi, visto che il caricamento avveniva in 24 mentre l'intervallo di tiro era 45.

  • @paoloodello3439
    @paoloodello3439 2 года назад +3

    Mi accodo ovviamente ai meritatissimi complimenti che vi fanno tutti. Contenuti mai trovati su YT finora, grande esperto e bellissimo canale tematico.
    Domanda: non so dove, avevo letto che la dispersione era dovuta alla poca uniformità delle cariche di lancio, che davano più o meno energia ai proiettili a seconda del caso... È una questione dimostrata? Non so se ne avete parlato nella live, perché mi sono perso alcuni spezzoni. Grazie

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  2 года назад +1

      La teoria delle cariche di lancio fu quella portata avanti da Iachino durante e dopo la guerra. Se ne trova traccia sia nei suoi scritti ma anche nella monografia sulle Littorio di Bagnasco e De Toro

    • @mauroperossini4785
      @mauroperossini4785 2 года назад

      Ho letto però che i direttori del tiro conoscendo questo difetto pesavano le cariche per riunirle in gruppi più possibile omogenei. Se è vero non pare abbia cambiato molto.

    • @Varthema
      @Varthema Год назад

      @@mauroperossini4785

    • @Varthema
      @Varthema Год назад

      È un'interpolazione a opera di terragni. I rapporti di tiro riportavano i lotti delle cariche (manifattura, anno ecc.) Qualcuno ha poi ricamato il resto. Non dimentichiamo che l'ammiraglio Iachino si descriveva come un esperto d'artiglierie, ma in realtà pubblicò sulla Rivista Marittima solo articoli sul lancio dei siluri, mai su centrali di tiro (le colonnine sulle alette di plancia per il lancio dei siluri erano un'altra cosa) o cannoni.

    • @Varthema
      @Varthema Год назад

      Quanto al resto, De Toro ha ripreso Iachino. Il comandante Bagnasco curò la parte tecnica delle navi descritte (scafo, apparato motore ecc.)

  • @paolobroccolino1806
    @paolobroccolino1806 4 месяца назад +1

    Mamma mia. Io pensavo di saperne 😅. Questo é il Nirvana degli appassionati.

  • @giuseppedanieli7878
    @giuseppedanieli7878 Год назад +1

    Non vorrei sbagliare, ma una torre binata da 381/40 destinata alla Duilio finì in batteria ad Arenzano in provincia di Ge. Sono ancora presenti le opere sotterranee in parte crollate.

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  Год назад +1

      Ciao Giuseppe, hai ragione, ma non era destinata alla Duilio bensì a una delle navi della classe Caracciolo

    • @giuseppedanieli7878
      @giuseppedanieli7878 Год назад

      @@Italian_Military_Archives sono riuscito ad entrare da un aeratore sopra la sala batterie e visitare ciò che è rimasto dopo l'esplosione che distrusse la galleria centrale, oggi li sopra c'è un albergo e proprio dove stava la torre c'è una piscina.

  • @francescozambellirally
    @francescozambellirally 2 года назад +1

    Complimenti per questa spiegazione veramente tecnica e ben spiegata! É possibile avere qualche info sul libro che riguarda la battaglia dello stretto di Danimarca? Pultroppo non ho trovato nulla sul web... Grazie mille!

  • @romanogambi9939
    @romanogambi9939 Год назад

    Vorrei sapere dall’ammiraglio , il cannone 90/50 al massimo dell’elevazione a che quota poteva arrivare.

  • @paolonassano105
    @paolonassano105 Год назад

    lezione interessantissima , ho dovuto spezzarla in 3 parti specialmente nella prima parte perchè ho rivisto piu' volte le spiegazione dell'Ammiragio . Comprero' sicuramente il libro .Domanda , non potreste realizzare una lezione sulla crociera della Bismark , specialmente nelle sue parti preparatorie .

  • @marioshobbyhq
    @marioshobbyhq Год назад +2

    Fantastico, avere scoperto che la dispersione era tragica non per l'alta velocita' iniziale dei cannoni ma per l'eccessiva stabilizzazione che faceva assumere traiettorie "non naturali" ai proiettili e' una perla di conoscenza. E sfacciatamente "fortunati" gli inglesi che invece avevano azzeccato la giusta combinazione a forza di provew: aver solo un terzo (per i 381) ed un quarto (per i 356) della dispersione dei nostri cannoni spiega molte cose.

  • @Leptospirosi
    @Leptospirosi 4 месяца назад

    2:15:56 premetto di non avere prove che quella fosse la circostanza, ma può essere che, con la sola Vittorio Veneto in condizioni di prendere il mare, a Gaudo, si decidesse di non sovraccaricare i cannoni per l'elevato consumo dell'anima legato all'alta velocità delle canne. Chiaramente in situazioni di vero pericolo si sarebbe aperto il fuoco con tutto quello che si aveva, ma forse Iachino (che senz'altro prese la decisione) pensò che il bersaglio non valesse il deterioramento delle canne che avrebbero resa più vicina la sosta richiesta per sostituire le animi degli affusti.
    Le informazioni che abbiamo dicono che il 381/50 con proiettile 1940 (in seguito le cariche furono leggermente ridotte) poteva sparare circa 200/250 colpi per canna prima di iniziare a deteriorare la precisione del tiro.
    Questo forse (non sono Iachino) influì sulla decisione di limitare quando possibile la quantità di colpi sparati. All'epoca la Roma era ancora in allestimento, e la littorio ancora in bacino di carenaggio a seguito dei danni riportati a Taranto.

  • @federicomalignani4957
    @federicomalignani4957 2 года назад +2

    Davvero grazie,una vera lectio magistralis che spiega argomenti dibattuti ma mai del tutto chiariti. Sulle navi della Regia Marina nella seconda guerra mondiale se ne sono dette di tutti i colori,essendoci chi sostiene che non fossero inferiori alle concorrenti e chi le ha definite come navi buone per scappare.A mio avviso,con le dovute eccezioni positive e negative,erano il risultato di ciò che poteva fornire la nostra tecnologia. Mi domando però se non ci fosse anche un po' di pigrizia e di cialtroneria riguardo a scelte fatte in modo a volte scellerato:penso alle portaerei,al radiotelemetro,all' incapacità di sparare al buio e al problema della dispersione del tiro. Per le portaerei fu la stessa Marina a non volerle,e Mussolini segui' l'orientamento dei suoi ammiragli.Resta inteso che per utilizzarle nel modo giusto avremmo dovuto averle in squadra dai primi anni '30,e la pur teoricamente ottima trasformazione del Roma in Aquila,se portata a termine,sarebbe stata completamente inutile e si sarebbe molto probabilmente trasformata in una catastrofe per mancanza di esperienza e dottrina d'impiego.Per il radiotelemetro c'è da dire che avevamo quello del Prof.Ugo Tiberio,che fu scartato salvo poi essere rispolverato ed evoluto nell'EC3 ter "Gufo",che non era poi così male.Dopo Matapan ci si rese conto che il radar gli inglesi lo avevano e lo usavano,e fu uno choc; allora imbarcarono il primo "Dete" tedesco sul ct Legionario.Pero' quando nel Dicembre 1939 la "tascabile" tedesca Graf Spee si autoaffondo' nel Rio de la Plata e gli inglesi saliti a bordo del relitto scattarono foto che fecero il giro del mondo arrivando anche in Italia,nessuno dei nostri ammiragli chiese all' alleato che cosa fosse o a cosa servisse quell'arnese con le antenne a materasso,posto in cima al torrione.E se sapevano cosa fosse,forse pensavano che i tedeschi lo imbarcassero benché inutile? E penso che su tiro notturno e dispersione ci furono ugualmente atteggiamenti riconducibili a pigrizia o pressappochismo.Un confronto coi giapponesi sul tiro notturno sarebbe stato una manna,ma erano troppo lontani e troppo gelosi delle loro tecnologie per confidarle a noi.Ma qualche domanda in più ai tedeschi forse la potevamo fare.Mi sbaglio? Grazie comunque per questo straordinario video.

  • @tonidemario5158
    @tonidemario5158 Год назад +1

    Probabilmente il II direttore di tiro Cecchi aveva ragione. Il Waerspite un colpo lo ha preso e forse pure più d'uno come hanno bene ricostruito Cernuschi, tirondola e altri....il fatto che i britannici non lo abbiano mai ammesso ma la contemporanea scomparsa dei brogliacci di bordo delle tre NdB britanniche riferite al lugnio del 40 (mese dello scontro di Punta Stilo) fa pensare che sia stata posta in essere una ben riuscita operazione di mascheramento del risultato finale della battaglia...

  • @paolonassano105
    @paolonassano105 Год назад

    ottima lezione ,purtroppo scoperta in ritardo ; qualcuno mi puo' consigliare un testo di balistica per approfondire matematicamente i concetti espressi dall'ammiraglio ? Grazie

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  Год назад

      Ciao Paolo, beh c'è proprio il libro dell'ammiraglio, "Condotta del tiro navale da bordo nella Regia Marina 1900-1945"

  • @fabioroso9346
    @fabioroso9346 5 месяцев назад

    A quando la prossima live con il mitico Ammiraglio Santarini?

  • @fabioroso9346
    @fabioroso9346 5 месяцев назад

    Una domanda da per l'Ammiraglio Santarini.
    Nelle navi dove lui era imbarcato c'era il problema della dispersione sui calibri maggiori?
    O nei calibri sviluppati dopo la seconda guerra guerra mondiale il problema non si presentava?

    • @MarcoSantarini
      @MarcoSantarini 5 месяцев назад +1

      Buonasera. Come lei senz'altro sa, i grossi calibri navali (per definizione quelli superiori al 210 mm) impiegati nel passato dalle grandi Unità e in grado di sparare fino a grandi distanze, sono scomparsi da tempo. Le ultime Navi da battaglia della MMI, dotate di cannoni da 320/44, andarono in disarmo nel 1956. La US Navy impiegò per l'ultima volta la Nave da battaglia NEW JERSEY, dotata di cannoni da 406/50, in Libano nel 1982. Le bocche da fuoco di calibro maggiore, presenti sulle Navi a bordo delle quali ho prestato servizio, sono stati i cannoni da 127/54 che peraltro raggiungono gittate inferiori ai grossi calibri sopra citati: ciò, almeno sino all'entrata in servizio dei moderni proietti guidati.
      La dispersione è un fatto fisico che non è presente solo nel tiro, ma si incontra sempre e ovunque, nella vita di ogni giorno: quando si eseguono misure; quando si innaffia un giardino; quando si gioca a bocce.
      La dispersione del tiro dipende da moltissimi fattori e la sua ampiezza varia anche con la distanza a cui si spara: le bocche da fuoco moderne (che usano munizioni non guidate) sono caratterizzate da una dispersione di tiro direttamente proporzionale a tale distanza: dispersione che comunque varia anche tra un tipo di arma e un'altra. I cannoni sono quindi impiegati in modo da raggiungere il risultato voluto, evitando nel contempo un eccessivo dispendio di munizioni.
      Sperando di averle fornito una risposta sufficiente, la ringrazio per l'attenzione e le auguro una buona notte.
      Marco Santarini

    • @fabioroso9346
      @fabioroso9346 5 месяцев назад

      @@MarcoSantarini
      Buongiorno Ammiraglio.
      La ringrazio della sua risposta esaudiente.
      Nel tiro moderno praticato con calibri nettamente inferiori rispetto ai grossi calibri in uso nella seconda guerra mondiale, la dispersione viene compensata con una maggiore cadenza di fuoco sia durante la fase di aggiustamento e soprattutto nel tiro di efficacia mi sembra di capire.
      Io 36 anni fa ero artigliere da montagna in una batteria d obici dai 105/14, ma durante il corso serventi non ricordo che si parlasse di dispersione( ma la memoria potrebbe ingannarmi).
      Durante la scuola tiro al Passo S.Pellegrino la cadenza di tiro di efficacia fu notevolmente ostacolato dalle pessime condizioni di visibilità( nebbia in poligono), e sparammo pochi colpi nei brevi momenti di visibilità.
      L'obice dopo lo sparo doveva essere riposizionato manualmente,riportando in collimazione il cannocchiale con le 2 palline poste ad una certa distanza l'una dall'altra posizionate con il goniometro di batteria.
      La cadenza fuoco pratica non poteva essere molto elevata anche per la poca esperienza e praticità.
      Una cosa sono le esercitazioni in bianco.
      Un'altra cosa sono le esercitazioni a fuoco.
      La stessa situazione fu per una batteria di obici da 155/23 posizionata al Passo Valle alcuni km più indietro rispetto a noi.
      La seguo nelle sue live con estremo interesse.
      Complimenti per la sua professionalità e apprezzo la sua ironia molto sottile.
      Buona giornata.
      Fabio Roso

  • @michelebarile6218
    @michelebarile6218 2 года назад +1

    Quando si dice "rem tene, verba sequentur" . Spiegazione ineccepibile. Subito iscritto al canale. Qualcuno mi può indicare dove trovare il costo di un siluro Mk8** , inglese, 1943? Nonché di una munizione per cannone 76/40, su sottomarino classe S, stessa nazione? Grazie a tutti.

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  2 года назад

      Grazie Michele! Purtroppo non ti so aiutare riguardo alle informazioni che cerchi

    • @michelebarile6218
      @michelebarile6218 2 года назад +2

      @@Italian_Military_Archives nessun problema, grazie, continuerò a cercare. Confermo l'apprezzamento x il canale 👍.

  • @lucavendra9016
    @lucavendra9016 Месяц назад

    10:10:34
    Deviazione standard e scarto quadratico medio sono la medesima cosa. Forse voleva dire che la deviazione standard è la radice quadrata della varianza.

    • @MarcoSantarini
      @MarcoSantarini Месяц назад

      Buongiorno Sig. Vendra. Si, lei ha ragione. Durante la mia chiacchierata ho senz'altro sbagliato dicendo che la "Deviazione Standard" è la radice quadrata dello "Scarto Quadratico Medio". La dizione giusta (come lei ha scritto) è che la "Deviazione Standard" è pari alla radice quadrata della "Varianza".
      Io ho commesso quell'errore perché in effetti (secondo me) il termine "Scarto quadratico medio" non è del tutto "proprio" ... Infatti la "Deviazione Standard" non è affatto un valore elevato al quadrato (non è un valore "quadratico"): sono le quantità presenti sotto radice (di cui la "Varianza" è la media) ad essere elevate al quadrato ...
      Ciò unicamente per spiegare la ragione del mio errore, che tuttavia è e resta un errore.
      La ringrazio per la sua correzione e le auguro buona giornata.
      Marco Santarini

  • @mauroperossini4785
    @mauroperossini4785 2 года назад

    Sorpresa! Dunque non difformità delle cariche di lancio, peso dei proietti, distorsioni delle canne troppo lunghe, velocità iniziale troppo elevata...ma un eccesso di stabilizzazione. L'illustrazione sulle traiettorie è molto chiara: in questo caso l'asse del proiettle non segue la tangente alla parabola e quindi le forze aerodinamiche ne influenzano casualmente la traiettoria. Chiaro e convincente.
    Però avrei avrei un'obiezione: in questo caso anche la portata pratica diminuisce, come si vede pure nel disegno.
    Invece i nostri 381/50 avevano una portata di 45Km, mentre i 356 delle KGV arrivavano a 35Km in accordo col fatto cha la loro velocità iniziale era solo di 750m/s in confronto agli 870m/s delle Littorio.
    Come si concilia questa enorme portata col fatto che il proiettile non seguiva più la parabola ideale? Forse grazie alla grande Vo questo inconveniente non influenzava granchè la portata mentre ampliava molto l'ellisse dovuta alla precessione?
    Interessante il fatto che la palla-granata più leggera avesse meno dispersione perchè leggermente più instabile.
    Comuqnue la differenza fra noi e gli inglesi è impressionante.
    Altra cosa: mi par di capire che la stabilizzazione intanto dipendesse dal passo di rigatura, non credo che nelle loro prove gli inglesi lo cambiassero. Forse dipendeva, come per la nostra palla-granata, dal tipo di proiettile.
    Ultima cosa: ho sempre letto che anche i nostri 203 e 152 avevano dispersioni superiori alla "concorrenza", chissà se il difetto era sempre quello.

    • @MarcoSantarini
      @MarcoSantarini 6 месяцев назад

      Si, Sig. Perossini. I britannici non cambiarono mai la rigatura dei loro cannoni, il cui "passo" rimase sempre pari a 1 giro in 30 calibri. Ciò che fu da loro "sintonizzato" con maestria furono le grandezze fisiche e dinamiche del proietto.
      Molti saluti.
      Marco Santarini

    • @mauroperossini4785
      @mauroperossini4785 6 месяцев назад

      @@MarcoSantarini Grazie Ammiraglio, molto gentile.
      La questione del tiro navale mi ha sempre affascinato per la grande quantità di variabili in gioco e la difficoltà della loro valutazione. Ho letto che qualcuno ha definito "magia nera" la soluzione dei problemi. Distanza, velocità, rotte, vento, rollìo, beccheggìo per dire delle poche che conosco e il fatto che uno scarto di un decimo di grado in cursore o elevazione a 25km diventano un'enormità.
      E in tutto ciò le particolarità costruttive dei proiettili e dei cannoni...davvero misteri gloriosi.
      Saluti e al prossimo video.

  • @paolonassano105
    @paolonassano105 2 месяца назад

    come si scrive lencester ? sto cercando le leggi citate dall'Ammiraglio

    • @MarcoSantarini
      @MarcoSantarini 2 месяца назад +1

      Buongiorno Sig. Nassano. Quelle note come "Leggi di Lanchester" sono, in estrema sintesi, equazioni differenziali che esprimono matematicamente il vantaggio acquisibile in un confronto diretto tra forze contrapposte, dove uno degli antagonisti possiede un vantaggio quantitativo iniziale (anche modesto), ovvero ha realizzato una "concentrazione di forza" superiore a quella degli avversari.
      L'ingegnere britannico F. W Lanchester pubblicò il testo "Aircraft in warfare: the down of the Fourth Arm" (edito da Constable e Co., London 1916) nell'ambito del quale presentò il suo studio riguardante l'andamento e gli esiti prevedibili del mutuo processo di "attrito" generato dall'uso della forza militare da parte di due antagonisti.
      In particolare una delle equazioni mostra come l'erosione dell'avversario proceda con andamento quadratico in funzione della "differenza di concentrazione della forza" esistente tra gli antagonisti. Nel 1935 anche lo studioso britannico L. F. Richardson pubblicò sulla rivista "Nature" un suo studio sul medesimo argomento.
      In realtà tuttavia lo studio del Lanchester non fu il primo ad essere pubblicato su quell'argomento. Già nel 1902 il Lt. Jehu Valentine Chase USN (più tardi Ammiraglio USN) aveva pubblicato un documento che peraltro rimase segretato presso la US Navy fino al 1972.
      L'estrema importanza di una superiore "concentrazione di forza" in un contesto bellico è espressa del "Principio di Concentrazione", che è parte dei cosiddetti "Princìpi della Guerra": sintesi del "Pensiero" militare occidentale, dall'antica Grecia in poi. Questi "Princìpi" sono in genere formulati in modo differente tra un Paese e un altro, ma presentano tutti il "Principio di Concentrazione", a cui concorrono anche altri "Princìpi": tra essi in particolare il "Principio della Sorpresa" e il "Principio di Cooperazione".
      Desidero infine osservare che il "Principio di Concentrazione" è così vero da essere citato anche nel Vangelo di Matteo (13,12) e in quello di Luca (19,26):

    • @paolonassano105
      @paolonassano105 2 месяца назад

      @@MarcoSantarini grazie mille sto acquistando il suo libro , e volevo portarmi un po avanti . Intando sto rivedendo a pezzi la sua lezione .

  • @Tinuxxxx
    @Tinuxxxx 2 года назад +1

    Ma una domanda da profano, ma tutti i nostri sommergibili che facevano nel mediterraneo ? non li ho mai sentiti nominare in queste ottime Live.....Grazie

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  2 года назад +2

      Ho parlato di sommergibili in un recente video sul canale di Drachinifel (in inglese). Col tempo affronterò il tema anche qui!

    • @Tinuxxxx
      @Tinuxxxx 2 года назад

      @@Italian_Military_Archives ottimo!

  • @bubbaz7064
    @bubbaz7064 Год назад

    Il libro "The Ultra Secret" di Winterbotham. che rivelava l'organizzazione di Alan Turing è del 1975, prima non si sapeva niente.

  • @carlodercole486
    @carlodercole486 Год назад +1

    Veramente Galileo Galilei intorno al 1650, aveva già stabilito che la traiettoria di un proiettile di cannone descriveva una parabola. Galileo aveva capito che il moto di un proiettile era dato dalla composizione di due moti, quello orizzontale accellerato e decrescente in velocita, e quello verticale, diretto verso il basso,dovuto alla gravita'. Ristabiliamo verità storiche. La legge trovata da Galileo non ve la scrivo. La potete trovare facilmente su internet. Poi che gli inglesi hanno teorizzato i tiri da lontano, scrivendo equazioni differenziali ,che integrate hanno dato luogo al quel teorema, del danneggiamento più che additivo ,a quello che colpisce per prima è un altro discorso.

  • @mauroperossini4785
    @mauroperossini4785 2 года назад

    Ma questo video è meglio di un thrilling! E' una vita che leggo della dispersione di tiro delle nostre navi senza che ne venga mai individuata con certezza la causa e il mistero sta per essere svelato? Nun ce posso crede... Resto in attesa fiduciosa:)
    Nel frattempo vorrei fare un osservazione da totale profano: immagino che i fucili rigati del '700 utilizzassero comunque proiettili sferici, quindi che la loro maggiore precisione fosse dovuta non tanto alla stabilizzazione balistica esterna ma a quella interna evitando che il proiettile sbattesse casualmente contro le pareti della canna, visto che il suo diametro nelle canne lisce doveva essere necessariamente minore.
    Qualcuno sa sa è così?

  • @ettorebenigno7367
    @ettorebenigno7367 2 года назад +1

    E come spiega l'ammiraglio Santarini la faccenda dei cannoni austriaci che se operati con munizionamento nazionale aumentavano la loro dispersione? I proietti, austriaci o italiani che fossero, venivano stabilizzati (dalla rotazione impressa dalla canna) in egual maniera. Eppure...

    • @Varthema
      @Varthema Год назад

      E'una balla inventata da Iachino nel suo Tramonto di una grande marina del 1959. Fu ripetuta tra virgolette ne L'organizzazione vol 1, edito dall'ufficio storico della Marina Militare nel 1972. sopprimendo, come viene spiegato nell'introduzione, il testo originario scritto dall'ammiraglio Fioravanzo negli anni 50, con quell'interpolazione. Giuliano Colliva ha smontato la versione di Iachino usando, al contrario, i documenti originali, i quali riportavano esattamente il contrario. Le cariche e i proietti made in Italy erano migliori e con minore dispersione rispetto a quelli A. U. Quanto alla storia delle tolleranze è un'altra invenzione parimenti smontata da Colliva.

    • @MarcoSantarini
      @MarcoSantarini 6 месяцев назад

      Buongiorno Sig. Benigno. Mi sono accorto molto tardi (1 anno di ritardo) della possibilità di rispondere alle domande degli ascoltatori. Cerco ora di rimediare e di rispondere alla sua interessante domanda. Dall'esame comparato dei dati di dispersione tratti dalle Tavole di Tiro del cannone SKODA SK. 1910 da 305/42 impiegante munizionamento originale (Carica di lancio e Proietto tipo "Palla" da 450 Kg) e dalle Tavole di Tiro del medesimo cannone impiegante Carica di lancio originale, ma Proietto tipo "Palla" italiano da 452,375 Kg, si osserva che l'uso di quest'ultimo tipo di proietto comportava un rilevante aumento della dispersione a tutte le distanze di tiro. Ciò indica senz'altro che esistesse un problema in tale tipo di proietto, ma non è possibile che tale aumento fosse dovuto alle tolleranze di produzione del munizionamento italiano. Infatti:
      - sebbene le Tavole di Tiro siano calcolate anche sulla base di dati ricavati da tiri di balipedio, questi ultimi sono sempre eseguiti con Cariche di lancio e Proietti accuratamente selezionati in modo da rispettare fedelmente le caratteristiche (dimensionali e di peso) di progetto. Le Cariche di lancio vengono anche termostabilizzate per almeno 24 ore prima dei tiri;
      - fino a tutta la Grande Guerra il materiale di artiglieria di grosso calibro impiegato dalla Regia Marina fu realizzato da ditte britanniche che impiegavano macchine utensili e adottavano tolleranze di produzione analoghe a quelle usate per il materiale destinato alla Royal Navy.
      A fronte di ciò, il problema della rilevante differenza tra le dispersioni di tiro sopra considerate fu senz'altro dovuto (come ho detto durante il "live") a un eccessivo "Momento angolare" dei proietti italiani. Ma attenzione: eccessivo rispetto a cosa ? Come lei potrà comprendere, durante quella chiacchierata con il Dottor Poggiaroni non ho potuto affrontare la materia in dettaglio ed ho cercato di delinearla illustrandola in termini qualitativi che sono concettualmente semplici dal punto di vista fisico: "il diavolo è (sempre) nei dettagli". Per un maggiore approfondimento le rappresento che il "Momento angolare" del proietto (prodotto tra il suo Momento di Inerzia longitudinale e la sua velocità angolare) deve essere confrontato con il (cioè rapportato al) "Momento angolare critico" specifico di quel proietto. Affinché il proietto sia stabile in volo quel rapporto deve essere maggiore di 1. Tuttavia se quel rapporto supera molto (oltre il 10% circa) l'unità, il proietto in volo diventa "troppo rigido" e non segue una traiettoria favorevole ai fini della dispersione di tiro. Il calcolo del "Momento angolare critico" specifico del proietto richiede la disponibilità di dati aerodinamici e fisici relativi ad esso. Pur conoscendo la relazione matematica che permette di calcolarlo, non conosco quei dati riguardanti il materiale da 305/42 (per lo studio del materiale da 381/50 ho ottenuto quei dati dalla OTO Melara). E' peraltro evidente che la "Palla" italiana da 305 mm (da 452,375 Kg) fosse caratterizzata in volo da un "Momento angolare" eccessivo.
      Molti saluti.
      Marco Santarini

  • @SB-lp7yj
    @SB-lp7yj 2 года назад +1

    Video molto molto interessante. Unica nota, da appassionato di aeronautica: credo che l’F16 non sia stato il primo aereo progettato instabile. Se non sbaglio già l’F104 era stato progettato così quasi 20 anni prima, tra l’altro senza fly-by-wire ma con un controllo di stabilità analogico comandato da giroscopi che interveniva direttamente sulle servo valvole degli attuatori idraulici.

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  2 года назад

      Non essendo esperto in materia non posso ribattere. Grazie dell'apprezzamento!

    • @Alvi410
      @Alvi410 6 месяцев назад

      L'F-104 é aerodinamicamente stabile... più o meno. Una serie di soluzioni vennero adottate appositamente per renderlo tale... con risultati dubbi e di fatto era stabile ma non troppo diciamo. Ma non era progettato per essere instabile più che altro l'instabilità era il risultato delle scelte, non un obiettivo o un elemento ben definito come nell'F-16. Nel 104 l'instabilità era un problema, non una qualità.
      Aveva si dei sistemi di miglioramento della stabilità giroscopici ma sono più un sistema per rendere più agevole il pilotaggio a causa di una instabilità invece di avere a che fare con una instabilità intrinseca dell'aereo che viene sfruttata per dare all'aereo delle qualità di volo paricolari come nell'F-16. É quello che generalmente viene chiamato Stability Augmentation System (SAS) ed era presente su buona parte degli aerei dell'epoca e se attivo l'aereo diventa meno maneggevole ma più controllabile (A grandissime linee). Perché come dice l'ammiraglio un aereo instabile reagisce meglio al pilota mentre un aereo con un SAS attivo reagisce peggio di quando non lo ha proprio perché oppone resistenza diciamo.

  • @balbo_italo
    @balbo_italo 2 года назад +1

    Una curiosità... ad un certo punto l'ammiraglio parla di certe cariche che non possono essere lanciate e dunque devono essere gettate in mare, la mia curiosità e di sapere come venivano gettate in mare attraverso un apposita botola di espulsione oppure materialmente venivano spostate a mano? domanda stupida lo so... ma volevo capire che tipo di procedura si applicava. grazie

    • @paoloodello3439
      @paoloodello3439 2 года назад

      Sai che anche a me è venuta in mente la stessa domanda...🤣

    • @MarcoSantarini
      @MarcoSantarini 6 месяцев назад +2

      Buongiorno. Solo di recente mi sono accorto della possibilità di rispondere ai quesiti degli ascoltatori. Ora cerco di rimediare. Quando si spara, il comando di fuoco viene trasmesso (meccanicamente o elettricamente, oppure in contemporanea con entrambi i sistemi) al cannone. A questo punto possono accadere (in alternativa tra loro) tre eventi:
      1).- il comando di fuoco giunge al percussore che quindi agisce sulla capsula incendiva del "cannello" inserito nella carica di esplosivo propellente. La carica deflagra e il proietto parte: tutto regolare;
      2).- il comando di fuoco non giunge al percussore per un'avaria del circuito di trasmissione. Pertanto la carica di lancio non deflagra e il proietto non parte;
      3).- il comando di fuoco giunge regolarmente al percussore che però è rotto e non agisce sulla capsula incendiva del "cannello" inserito nella carica di esplosivo propellente. Il "cannello" quindi non funziona, la carica di lancio non deflagra e il proietto non parte;
      4).- il comando di fuoco giunge regolarmente al percussore che quindi agisce sulla capsula incendiva del "cannello" inserito nella carica di esplosivo propellente. Il "cannello" però non lancia il suo dardo di fiamma, la carica di lancio non deflagra e il proietto non parte;
      5).- il comando di fuoco giunge regolarmente al percussore che quindi agisce sulla capsula incendiva del "cannello" inserito nella carica di esplosivo propellente. Il "cannello" lancia il suo dardo di fiamma, ma la carica di lancio non deflagra (immediatamente) e il proietto non parte.
      Nei casi 2) e 3) non sussiste alcun pericolo, ma per giungere a tale conclusione occorre verificare la funzionalità del percussore e di tutto il circuito che trasmette il comando di sparo.
      Nei casi 4) e 5) sussiste il pericolo di una deflagrazione ritardata della carica propellente.
      In condizioni di pace c'è tutto il tempo di eseguire le verifiche tecniche del caso, orientando comunque il cannone verso una direzione in cui un eventuale sparo ritardato (spontaneo) non possa arrecare danni. Dopo un (ampio) intervallo di tempo previsto dalla Normativa è possibile aprire l'otturatore, estrarre la carica esplosiva e buttarla a mare (le torri di artiglieria navale sono dotate di portelli): chi ha qualche dubbio sulla "specificità" delle attività svolte dal Personale Militare, può ora comprenderle meglio.
      In combattimento durante la guerra il tempo per le verifiche non c'è. Pertanto (pregando la Madonna e Santa Barbara) nei casi 3) e 4) occorre aprire subito l'otturatore, estrarre la carica esplosiva e buttarla a mare.
      Molti saluti.
      Marco Santarini

  • @RobertoLucantonio-pc5wf
    @RobertoLucantonio-pc5wf 6 месяцев назад

    Un calibro a quanto è uguale?

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  6 месяцев назад

      Al calibro del cannone (203, 381, etc)

    • @RobertoLucantonio-pc5wf
      @RobertoLucantonio-pc5wf 6 месяцев назад

      @@Italian_Military_Archives vorrei per gentilezza contattare l'ammiraglio marco santarini, in quanto era il mio capo reparto su nave scirocco, vorrei salutare.

    • @MarcoSantarini
      @MarcoSantarini 6 месяцев назад +1

      Ciao Lucantonio. il calibro è il diametro interno del tubo "anima" della bocca da fuoco. Nei cannoni ad "anima liscia" (che usa solo l'Esercito) il proietto è a completo contatto con la superficie interna (cilindrica) dell'anima grazie alla "fascia di centramento" (anteriore) e alle "cinture di forzamento" (posteriori, a fondello): un po' come accade nel motore delle automobili tra cilindro e pistone. Nei cannoni "rigati" invece il proietto è a contatto (con la "fascia" e le "cinture" sopra citate) solo con i "pieni" della rigatura. Il diametro massimo del proietto è sempre leggermente inferiore al calibro del cannone.
      Un carissimo saluto.
      Marco Santarini

    • @RobertoLucantonio-pc5wf
      @RobertoLucantonio-pc5wf 6 месяцев назад

      @@MarcoSantarini Salve signor santarini vorrei tanto scambiare 4 chiacchiere con lei, mi puo'gentilmente inviare un suo recapito telefonico grazie.

  • @damianosalati1735
    @damianosalati1735 10 месяцев назад

    Ciao o sentito questo bel video di descrizione balistico sulle navi da guerra; ad un certo punto il tuo intelocutore ha affermato che la regia marina riusci a rifornire gli eserciti in Africa durante la seconda guerra mondiale, mi sovviene un dilemma l'invasione di Malta era necessaria ?, non era l'italia che voleveva a tutti costi l'invasione di Malta per migliorare i rifornimenti verso l'Africa ?

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  10 месяцев назад

      ho fatto un video dedicato alla battaglia dei convogli, con numeri e statistiche. In generale, prendere Malta avrebbe alleviato il fardello di rifornire l'Africa, cosa che fu fatta a prescindere

  • @mauroperossini4785
    @mauroperossini4785 2 года назад +3

    "Si parva licet..." su un paio di cose non concorderei con l'ammiraglio: la battaglia di Pantelleria benchè un successo tattico per l'Asse non mi pare altrettanto per la Marina italiana. Nello scontro navale l'equilibrio era a nostro favore: 2 incrociatori con pezzi da 152 e 5 caccia contro 1 incrociatore e 9 caccia inglesi, ma armati principalmente di 102mm. In più senza libertà di manovra, erano vincolati alla protezione del convoglio e attaccati continuamente dagli aerei italiani e tedeschi.
    A Da Zara si richiedeva di impedir loro di raggiungere Malta, invece 2 mercantili su 5 riuscirono e gli altri furono distrutti dagli aerei, le nostre navi non affondarono nessuno oltre un mercantile già danneggiato e abbandonato.
    Lo storico Mattesini scrive:
    "Pertanto, l’aver fatto arrivare a Malta i due piroscafi fu un indubbio successo e, come riconobbero i tedeschi, uno smacco per l’Asse, soprattutto della Marina italiana con la sua 7a Divisione Navale che, pur impegnandosi nelle acque di Pantelleria in un combattimento con supremazia potenziale di forze, non era riuscita ad impedire alle navi nemiche di raggiungere l’isola.
    Da parte italiana, le cause dell’insuccesso navale di Pantelleria furono giustificate con le abbondanti cortine di nebbia emesse per occultarsi dalle navi britanniche, che avrebbero intralciato l’osservazione delle navi dell’ammiraglio Da Zara"
    Nutro anche dubbi sulla vittoria nella guerra dei convogli: più che della Marina mi sembra una vittoria delle unità sottili di protezione e delle aviazioni italiana e tedesca, oltre naturalmente che del sacrificio dei marinai mercantili.
    C'era bisogno della quinta flotta del mondo per ottenere questo risultato? Gli inglesi intervennero contro i convogli principalmente con sommergibili e aerei e quando riuscirono a basare qualche nave a Malta non riuscimmo a fermarle, la flotta inglese ovviamente non si avvicinò praticamente mai al Canale di Sicilia: paura delle nostre corazzate o degli aerei? La risposta mi sembra facile visto che quasi tutte le perdite in Mediterraneo la Royal Navy le subì per opera degli aerei, principalmente tedeschi e sommergibili, purtroppo tedeschi anche quelli.
    Questa però è solo una mia impressione, sulla battaglia dei convogli per la Libia ne so pochissimo.

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  2 года назад +2

      Esistono valutazioni diverse della battaglia di Pantelleria. Io tendo a pensare che in generale fu un successo. Disperdere il convoglio ed impegnare la scorta fu sicuramente funzionale al successo degli attacchi aerei (la guerra aeronavale così si conduce). Poi il leggero vantaggio di Da Zara non poteva automaticamente determinare una vittoria, il contesto fa sempre la differenza. Riguardo alla battaglia dei convogli ti rimando al mio video sull'argomento. Sul ruolo "deterrente" delle forze da battaglia, esse ebbero un ruolo rilevantissimo nell'attirare risorse britanniche (c'è un esaustivo paper di Richard Hammond in merito), la Royal Navy non poteva do fatto ignorare la flotta italiana. So di aver risposto solo in parte ma per scritto è difficile! Grazie per alimentare il dibattito!

    • @mauroperossini4785
      @mauroperossini4785 2 года назад +3

      @@Italian_Military_Archives Grazie per la gentile risposta. Certamente Pantelleria può esser vista col criterio del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno con leggera prevalenza di quest'ultimo visto che in definitiva fu un successo, specie se paragonato a tante altre nostre azioni navali.
      Proprio questo muove il mio pessimismo e il giudizio (negativo) sulla Marina; quando le studio non posso evitare di fare un esperimento mentale: che sarebbe successo a parti invertite? Che sarebbe successo a una base italiana a cento Km dalle coste inglesi? Che di un convoglio italiano difeso da navi leggere affrontato da una corazzata inglese come nella II Sirte? E così via per tante nostre azioni sfortunate. E così per Pantelleria, non credo gli inglesi si sarebbero fatti sfuggire il convoglio.
      Quanto al timore che potevano incutere le nostre navi da battaglia mi basta il bombardamento di Genova: gli inglesi corsero tranquillamente il rischio di essere intercettati eppure lo fecero lo stesso... noi arrivammo a Gaudo e abbiam visto com'è finita.
      Mi son fatto l'idea che, come per le altre due FA, avessimo una Marina non all'altezza di una guerra moderna, nè per mezzi, nè per addestramento, nè per ritrovati tecnici, nè per comando.
      L'unico indubitabile è il valore di marinai e ufficiali che si sacrificarono in evidenti condizioni di inferiorità.
      Guarderò volentieri il video sui convogli, se è di qualità come questo sarà l'occasione per imparare qualcosa, saluti cordiali.

  • @abassign
    @abassign 5 месяцев назад

    Per capire se quello che ha affermato l'ammiraglio è correlato con la distanza tra il centro delle pressioni ed il baricentro del proietto lungo la traiettoria, sono comunque concenti perfettamente noti negli anni successivi alla fine della prima guerra mondiale.... Il concetto di instabilità sinceramente non lo vedo come una giustificazione in quanto questo è solo una conseguenza di tale distanza.

    • @MarcoSantarini
      @MarcoSantarini 5 месяцев назад

      Buonasera. Che l'instabilità di volo (ovvero una insufficiente stabilità di volo) dei proietti fosse fonte di gravi problemi, quale la riduzione di gittata e il notevole aumento della dispersione di tiro, divenne ben noto verso il 1830-1840 quando i proietti sferici per le artiglierie iniziarono ad essere abbandonati, venendo sostituiti da quelli cilindro-ogivali, che sono in grado di contenere una maggiore quantità di esplosivo a parità di calibro.
      Il primo al mondo che riuscì a trovare un rimedio efficace contro l'insufficiente stabilità di volo dei proietti cilindro-ogivali fu il Maggiore del Regio Esercito Piemontese Giovanni Cavalli (più tardi Generale del Regio Esercito Italiano) che nel 1845 introdusse la rigatura dell'anima nei cannoni (soluzione peraltro già adottata sin dalla metà del '700 per alcuni tipi di fucile).
      Per circa un secolo a partire da quell'anno la giro-stabilizzazione dei proietti fu essenzialmente impiegata per evitare una insufficiente stabilità di volo dei proietti. Tuttavia il problema della stabilizzazione è molto più complesso e, per inciso, è correlato a un numero di fattori superiore a quelli da lei citati.
      Tale complessità comporta che l'aumento della dispersione di tiro non è causato solamente da una insufficiente stabilità di volo dei proietti, ma anche da una loro eccessiva stabilità: aspetto quest'ultimo che ancora oggi non è sempre sottolineato adeguatamente da molti testi di Balistica Esterna.
      Riepilogando, le sottolineo che:
      1).- l'instabilità di volo di un proietto giro-stabilizzato non è solo una conseguenza della distanza tra "Centro di pressione" (aerodinamica) e baricentro della munizione, ma dipende anche da altri fattori che influiscono sull'efficacia della sua giro-stabilizzazione;
      2).- l'instabilità di volo dei proietti è una causa di dispersione del tiro, ma lo è anche una loro eccessiva stabilità.
      La ringrazio per l'attenzione e le auguro una buona notte.
      Marco Santarini

  • @robertoorsi5771
    @robertoorsi5771 Год назад

    Si però bisognerebbe chiamarle funzioni differenziali. Le equazioni differenziali non esistono.

  • @vsmaldino
    @vsmaldino 2 года назад

    Grande rigore scientifico e delle fonti, complimenti Ammiraglio. Pale a prora!

  • @enzolan
    @enzolan 15 дней назад

    Con il dovuto rispetto per l'ammiraglio Santarini, ma la regia Marina ha perso, nella nella battaglia dei convogli, proprio i convogli che sarebbe stato necessario far arrivare a destinazione per non lasciare, come invece avvenne, le truppe senza rifornimenti e senza carburante nei momenti del massimo bisogno. Anche in questo caso il ruolo dell'intelligence britannica fu decisivo. Alla lunga nulla sarebbe cambiato, considerando l'intervento americano, ma affermare che l'Italia ha vinto la battaglia dei convogli significa considerare volutamente solo il dato quantitativo e non quello qualitativo.

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  15 дней назад

      @@enzolan ti reindirizzo al video sulla battaglia dei convogli e alle considerazioni fatte nella Live "Mediterraneo 1942"

    • @MarcoSantarini
      @MarcoSantarini 8 дней назад

      Buongiorno. La ringrazio per l'attenzione da lei prestata a questo "live" e rispetto senz'altro il punto di vista da lei espresso in merito all'esito della "Battaglia dei Convogli". Tuttavia desidero rappresentarle che la stragrande maggioranza dei Soldati e dei materiali partiti dall'Italia via mare verso il Nord-Africa giunse effettivamente a destinazione. E' vero che le perdite di Unità navali italiane (mercantili e militari) fu molto rilevante, ma un parere di merito sull'esito della "Battaglia dei Convogli" va espresso unicamente in base al rapporto tra il numero dei Soldati e dei quantitativi di materiali giunti in Nord-Africa e quelli partiti dall'Italia: rapporto che è dato da numeri non confutabili. Si può senz'altro asserire che quanto partì dall'Italia non fosse sufficiente, ma ciò riguarda un aspetto ben diverso. D'altra parte il risultato di ogni azione militare deve essere valutato in relazione allo scopo prefisso in sede di pianificazione e non in base alle perdite subite: perdite che pure possono essere gravi e dolorose. Nel caso del trasferimento di Uomini e materiali in Nord-Africa (se ben ricordo) giunse a destinazione circa il 93 % dei Soldati e circa l'87 % dei materiali: è un risultato che non può essere ignorato e che secondo me non indica il successo della Royal Navy. In altri termini, quando lei conseguiva 8 e mezzo o addirittura 9 nel compito in classe di matematica, il suo risultato non era certo insufficiente o sconfortante.
      Le auguro una buona giornata.
      Marco Santarini

  • @lafarnesina1653
    @lafarnesina1653 2 года назад

    L'ammiraglio è un mito

  • @bacamor5255
    @bacamor5255 Год назад

    Non mi convince la parte sulla dispersione dei proiettili, risulta chiaro che le artglierie della nave Austriaca parlino da sole. Si tratta del classico imbroglietto all italiana sulle forniture. Proiettili fuori specifiche malamente fabbricati, tangenti varie e soldini facili. I cannoni della classe Vittorio Veneto risultano ottimi alle prove, sul campo una pena. Le forniture di massa dei proietti erano chiaramente di cattiva qualità. Gli Statunitensi danno per scontata questa ipotesi e considerano ottime le artglierie 381 ma penose le forniture di serie dei proietti. Inutile cercare altre ragioni ipotizzando una sovrastabilizzazione del proiettile, molto improbabile e comunque possibile solo se raddoppiamo o addirittura triplichiamo la velocità di rotazione (vista la massa del proietto). Tuttavia il passo delle rgature era più o meno allineato nelle grandi artglierie dell epoca.
    Le soluzioni semplici sono sempre le migliori. Qualcuno si è fatto ricco sulle commesse.

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  Год назад

      Marco Santarini ha studiato queste cose per anni ed è probabilmente il massimo esperto in materia. La storia della qualità delle cariche di lancio nasce dagli scritti dell'ammiraglio Iachino e che ip sappia non sono state portate alla luce "prove lampanti".

    • @Varthema
      @Varthema Год назад +1

      Colliva ha dimostrato sul Bollettino d'archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare (questioni di tiro e altre) che Iachino mentiva sapendo di mentire per giustificarsi.

    • @mlccrl
      @mlccrl Год назад

      Sono pienamente d'accordo con te. Tutte le spiegazioni scientifiche sono inutili se non si garantisce la qualità delle munizioni. Mi riferisco soprattutto al tipo di polvere contenuto nelle cariche , al peso del proietto e alla spolettatura. L'ammiraglio non parla di controlli di qualità e del sopraprofitto che realizzavano i fornitori quando mischiavano le polveri o addirittura mettevano farine di segatura al posto dell'esplosivo come capitava nelle munizioni di artiglieria terrestre. Quindi non solo i proiettili andavano fuori bersaglio ma anche quando lo centravano non esplodevano. Tutto questo vanificava il coraggio ,il senso del dovere ed i sacrifici dei nostri militari.

    • @Varthema
      @Varthema Год назад

      @@mlccrl un'interessante ricostruzione priva di qualsiasi riscontro, fonte o giustificazione. Chiacchierare che non depongono a favore di chi le ha pronunciate mi riferisco, naturalmente, non dall'ammiraglio Santarini, la cui competenza professionale è indubbia, ma al Signor Mlccrl.

    • @mlccrl
      @mlccrl 11 месяцев назад

      Non ha seguito bene cosa ha detto l'ammiraglio a proposito dei colpi non partiti perchè le cariche non sono esplose. Questi sono fatti.@@Varthema

  • @Eurodance_Groove
    @Eurodance_Groove 2 года назад +4

    Nel video dite che non ci furon traditori in seno all'ammiragliato italiano, ma io ho visto diverse volte un documentario (ora non ricordo se di matrice americana, italiana o inglese) in cui si parla profusamente dei due o tre ammiragli italiani che durante e dopo la guerra, in un contesto "da guerra fredda" oramai gia' iniziata a tutti gli effetti (dal 1944/1945 in poi), fecero il "doppio gioco" in favore degli alleati angloamericani, e divennero poi a tutti gli effetti, agenti degli inglesi e degli americani stessi. Venendo anche insigniti e premiati con titoli onorifici da parte di questi alleati.

    • @Varthema
      @Varthema Год назад +1

      In assenza di nomi siamo in presenza di una generica calunnia. In assenza di estremi circa la pretesa trasmissione siamo davanti a una calunnia priva di base. In presenza di una trasmissione, e non di documenti corredati degli indispensabili estremi archivistici, quelle che vengono propalate sono chiacchiere da caffè. Per di più, di caffè avvelenato. Insomma, un delitto o., meglio, una somma di delitti:millantato credito, calunnia e, nel caso qualcuno finisse per bere e prendere per buoni certi caffè alla Lucrezia Borgia, circonvenzione d'incspace.

    • @mihaivasilecalancea7861
      @mihaivasilecalancea7861 11 месяцев назад

      Nomi Se no

    • @Varthema
      @Varthema 11 месяцев назад

      @@mihaivasilecalancea7861 se no infamia in capo ai trizziniani e ai loro tristi epigoni. I tre maledetti hanno fatto piazza pulita di 80 anni di cattiva storiografia.

    • @mihaivasilecalancea7861
      @mihaivasilecalancea7861 11 месяцев назад

      Adesso che ci penso bene…Forse non c’è stato bisogna di traditori 😂

    • @Varthema
      @Varthema 11 месяцев назад +1

      È un po'il tema dell'uktrina live dei tre maledetti su Punta Stilo. Quelli che i tre hanno chiamato 'i soliti noti' sono passati dalle accuse di tradimento, costate la condanna confermata dalla cassazione nel 1971, a definire stupidi e incompetenti gli ammiragli. Evidentemente c'è chi ci casca ancora. Forse si tratta di nostalgia, oppure di pigrizia. Certo sentimenti gratuiti, ingiustificati e ingiustificabili.

  • @francosterza7976
    @francosterza7976 10 месяцев назад

    La Bismarck fa saltare per aria la Wood con un colpo da 16 km di distanza uno solo

    • @lolloblue9646
      @lolloblue9646 5 месяцев назад

      Un colpo fortunato a distanza relativamente ravvicinata, su un incrociatore da battaglia vecchio che si reggeva su a preghiere in quanto non gli era possibile essere modernizzato a causa di tutte le missioni estere a cui partecipava come ammiraglia della Royal Navy, quindi sempre per mare.