Bellissima puntata! Apprezzo molto la riflessione sul costo che richiede sostenere le aspettative sociali, il burnout, la depressione e l'ansia. Infatti la mia psichiatra è stata meravigliosa, perché mi ha subito ascoltata sui miei sospetti di essere autistica, mi ha permesso di fare il test nel pubblico e mi segue da 3 anni. Tendo a riassumere la mia esistenza così: finché ero bambina, non ho avvertito particolari problemi se non le difficoltà a scuola (merito della dislessia) e qualche difficoltà con i bambini in determinati contesti (in classe, compleanni, attività sportive di gruppo, ecc...). Ma dall'adolescenza, quando mi è piovuta addosso questa condanna "sei una signorina, ti devi comportare bene", si è aperto un baratro di difficoltà da cui è stato difficile risalire. L'ambiente artistico e nerd si è presentato subito congeniale, entrambi pieni di persone neurodivergenti, dove ho trovato delle belle parentesi in cui mi sento realizzata. Ma con la fase adulta, a vivere da sola e confrontarmi con la burocrazia, i problemi della vita di tutti i giorni, le mie difficoltà sono aumentate a dismisura fino a veri e propri burnout. E questo aspetto stratificato, con il fatto che per il mondo sembro una persona adulta "tipica" e in grado di gestire un certo carico di responsabilità, mi manda costantemente in difficoltà. Anche se non richiesto esplicitamente, sento la responsabilità di agire e comportarmi come una qualsiasi donna in grado di far fronte alle responsabilità di tutti i giorni, anche per l'aspettativa sociale che in quanto donna non mi è concesso fallire (entriamo nel discorso del patriarcato). Ho impiegato del tempo a far capire a mio marito che alcune cose le dovevo delegare a lui (ad esempio fare la spesa al supermercato, per me è molto impegnativo) e che ci sono periodi in cui le attività mi rubano talmente tante energie sociali ed emotive, che letteralmente mi serve il suo supporto nella mia vita quotidiana (pasti, bucato, spesa, ecc...). Le attività sociali le adoro, ma per ogni 2 ore di attività sociale, devo riposare 6 ore. Le attività in uno stadio o un luogo affollato, mi richiedono costanti pause e una mezza giornata di riposo. Il riposo poi non è mai "sto sul divano a giocare alla play station o mi guardo un film", MAGARI! il cervello va in brain fog e non posso fare niente, non dormo, ma non sono sveglia. Quindi qualsiasi attività per me deve essere calibrata o avere la flessibilità di poter avere mezza giornata per recuperare, dato che nel brain fog la prima cosa che perdo è la capacità di comunicare. Ma chi mi vede sul canale RUclips, nella vita di tutti i giorni, mai direbbe il costo altissimo che devo pagare per tutte queste attività sopracitate. Il periodo migliore della mia vita, in cui mi sono sentita trattata come mi sento dentro, è stato quando ho usato le stampelle per oltre un mese, è stato davvero l'unico momento in cui l'aspettativa sociale era in linea con le mie reali capacità sociali e lavorative. Da quest'anno, ho finalmente un equilibrio, in cui ho abbassato le aspettative su me stessa, cerco di tenere fuori quelle della società e ho una famiglia fantastica che mi sta dando un supporto incomparabile. Sono tornata a disegnare di più, sono un pochetto più isolata perché misuro tantissimo la mia vita sociale, ma preferisco poco ma ben gestito. Lo dico a tutti che sono autistica e per mia fortuna frequento persone meravigliose che sono anche incuriosite dall'argomento. :)
Io ho dovuto osservare la mia figlia più piccola, con le sue peculiarità portate all'eccesso, per poter arrivare a capire anche quella più grande e me stessa. È bene che se ne parli, è bene che se ne parli con consapevolezza, cognizione e competenza. Grazie.
Confermo: avrei ascoltato per ore! Puntata davvero molto interessante, appena mi sorgeva una domanda la affrontavate voi spontaneamente. Grazie per il video!❤
Io sono biologicamente femmina ma il mio fenotipo è sempre stato sicuramente molto più maschile. Effettivamente però adesso se dovessi identificarmi in un genere dovrei dire che sono "non binary" e quando ero piccola nella mia testa mi vedevo come un bambino; non l'ho mai nemmeno dichiarato esplicitamente e non saprei bene come spiegare questa cosa, semplicemente l'immagine che avevo di me era quella di un maschio anche se mi rendevo conto di avere un corpo da femmina 😅
Con i meltdown [non riconosciuti come tali] nessuna diagnosi o misdiagnosi ma farmaci dati a casaccio che mi facevano star male [effetti collaterali completamente ignorati da chi di dovere]. Il risultato sempre uno:"non hai patologie ma non riusciamo a capire che tipo sei". O anche "forse tu non vuoi davvero stare meglio"
Altra domanda [scusate,ma mi vengono man mano che ascolto,stoppare il.video per scriverle nei commenti e' per me una sofferenza,ma se non scrivo subito dimentico]. La domanda e'la seguente:ma una ragazza autistica che fa masking,pur di farsi accettare dal gruppo di maggioranza,oltre a sposare i loro interessi [mai avuti in precedenza e manifestati solo durante le conversazioni con loro e sui social]potrebbe smettere di ricercare la compagnia di un'altra ragazza [es.tra compagni di classe o di corso] che e'manifestamente neurodivergente ed e'definita stramba?
Lo avevo fatto leggere ad una mia "amica"[tra virgolette perche' non era una vera amica] e mi disse:"beh,hai tutte le caratteristiche elencate,ma mica e'autismo questo. Fidati,studio servizio sociale! Ti preoccupi troppo"
Bellissima puntata! Apprezzo molto la riflessione sul costo che richiede sostenere le aspettative sociali, il burnout, la depressione e l'ansia. Infatti la mia psichiatra è stata meravigliosa, perché mi ha subito ascoltata sui miei sospetti di essere autistica, mi ha permesso di fare il test nel pubblico e mi segue da 3 anni.
Tendo a riassumere la mia esistenza così: finché ero bambina, non ho avvertito particolari problemi se non le difficoltà a scuola (merito della dislessia) e qualche difficoltà con i bambini in determinati contesti (in classe, compleanni, attività sportive di gruppo, ecc...). Ma dall'adolescenza, quando mi è piovuta addosso questa condanna "sei una signorina, ti devi comportare bene", si è aperto un baratro di difficoltà da cui è stato difficile risalire.
L'ambiente artistico e nerd si è presentato subito congeniale, entrambi pieni di persone neurodivergenti, dove ho trovato delle belle parentesi in cui mi sento realizzata. Ma con la fase adulta, a vivere da sola e confrontarmi con la burocrazia, i problemi della vita di tutti i giorni, le mie difficoltà sono aumentate a dismisura fino a veri e propri burnout.
E questo aspetto stratificato, con il fatto che per il mondo sembro una persona adulta "tipica" e in grado di gestire un certo carico di responsabilità, mi manda costantemente in difficoltà. Anche se non richiesto esplicitamente, sento la responsabilità di agire e comportarmi come una qualsiasi donna in grado di far fronte alle responsabilità di tutti i giorni, anche per l'aspettativa sociale che in quanto donna non mi è concesso fallire (entriamo nel discorso del patriarcato).
Ho impiegato del tempo a far capire a mio marito che alcune cose le dovevo delegare a lui (ad esempio fare la spesa al supermercato, per me è molto impegnativo) e che ci sono periodi in cui le attività mi rubano talmente tante energie sociali ed emotive, che letteralmente mi serve il suo supporto nella mia vita quotidiana (pasti, bucato, spesa, ecc...).
Le attività sociali le adoro, ma per ogni 2 ore di attività sociale, devo riposare 6 ore. Le attività in uno stadio o un luogo affollato, mi richiedono costanti pause e una mezza giornata di riposo. Il riposo poi non è mai "sto sul divano a giocare alla play station o mi guardo un film", MAGARI! il cervello va in brain fog e non posso fare niente, non dormo, ma non sono sveglia. Quindi qualsiasi attività per me deve essere calibrata o avere la flessibilità di poter avere mezza giornata per recuperare, dato che nel brain fog la prima cosa che perdo è la capacità di comunicare.
Ma chi mi vede sul canale RUclips, nella vita di tutti i giorni, mai direbbe il costo altissimo che devo pagare per tutte queste attività sopracitate. Il periodo migliore della mia vita, in cui mi sono sentita trattata come mi sento dentro, è stato quando ho usato le stampelle per oltre un mese, è stato davvero l'unico momento in cui l'aspettativa sociale era in linea con le mie reali capacità sociali e lavorative.
Da quest'anno, ho finalmente un equilibrio, in cui ho abbassato le aspettative su me stessa, cerco di tenere fuori quelle della società e ho una famiglia fantastica che mi sta dando un supporto incomparabile.
Sono tornata a disegnare di più, sono un pochetto più isolata perché misuro tantissimo la mia vita sociale, ma preferisco poco ma ben gestito. Lo dico a tutti che sono autistica e per mia fortuna frequento persone meravigliose che sono anche incuriosite dall'argomento. :)
Io ho dovuto osservare la mia figlia più piccola, con le sue peculiarità portate all'eccesso, per poter arrivare a capire anche quella più grande e me stessa. È bene che se ne parli, è bene che se ne parli con consapevolezza, cognizione e competenza. Grazie.
Confermo: avrei ascoltato per ore! Puntata davvero molto interessante, appena mi sorgeva una domanda la affrontavate voi spontaneamente. Grazie per il video!❤
Grazie per tutto quello che fai! Sei troppo brava e festastica! 🥺❤️
Grazia 🥰
😊grazie salute e pace da Treviso Veneto 🇮🇹benvenuta Silvia buon pomeriggio Emanuela 😊Cuneo nel cuore ❤
Bellissimo. Discussioni di questo livello non sono comuni su YT.
Emanuela Masia che ne pensi dei contenuti del sito web Psicoadvisor che parlano di come fare amicizia e di salute mentale?
Io sono biologicamente femmina ma il mio fenotipo è sempre stato sicuramente molto più maschile. Effettivamente però adesso se dovessi identificarmi in un genere dovrei dire che sono "non binary" e quando ero piccola nella mia testa mi vedevo come un bambino; non l'ho mai nemmeno dichiarato esplicitamente e non saprei bene come spiegare questa cosa, semplicemente l'immagine che avevo di me era quella di un maschio anche se mi rendevo conto di avere un corpo da femmina 😅
Con i meltdown [non riconosciuti come tali] nessuna diagnosi o misdiagnosi ma farmaci dati a casaccio che mi facevano star male [effetti collaterali completamente ignorati da chi di dovere]. Il risultato sempre uno:"non hai patologie ma non riusciamo a capire che tipo sei". O anche "forse tu non vuoi davvero stare meglio"
Vivo a Torino e vorrei tanto fare un colloquio con Silvia 🥲
Altra domanda [scusate,ma mi vengono man mano che ascolto,stoppare il.video per scriverle nei commenti e' per me una sofferenza,ma se non scrivo subito dimentico]. La domanda e'la seguente:ma una ragazza autistica che fa masking,pur di farsi accettare dal gruppo di maggioranza,oltre a sposare i loro interessi [mai avuti in precedenza e manifestati solo durante le conversazioni con loro e sui social]potrebbe smettere di ricercare la compagnia di un'altra ragazza [es.tra compagni di classe o di corso] che e'manifestamente neurodivergente ed e'definita stramba?
genetica o ambiente? Sono cose totalmente diverse e INCOMPATIBILI
Lo avevo fatto leggere ad una mia "amica"[tra virgolette perche' non era una vera amica] e mi disse:"beh,hai tutte le caratteristiche elencate,ma mica e'autismo questo. Fidati,studio servizio sociale! Ti preoccupi troppo"
Eh “amica” forse dovresti studiare meglio 😌
Il secondo commento e' riferito alle caratteristiche elencate da Atwood
❤❤❤❤