è tutto vero quello che dice il fisioterapista nel video, l'ho sperimentato anche io, ma da paziente, è si un processo molto lento, ma mi ha portato a risultati inimmaginabili
Vero sono perfettamenta d'accordo con la signora Lucia, non ascoltate chi vi dice che dopo qualche anno non c'è più recupero io avevo 20 anni quando ho avuto un'aneurisma celebrale a 30 riesco ancora a migliorarmi, ma ci vuole tantissimo lavoro da parte del paziente e del terapista!! addirittura subito dopo l'aneurisma dissero ai miei che non avrei mai camminato, ora cammino, sono autonomo, addirittura guido, ma devo tutto al metodo Perfetti e tanta volontà
Sai, Io sono fisiokinesiterapista di lungo corso, e per SCELTA lavoro nel servizio ADI da molti anni,quindi tratto pazienti con patologie neurodegenerative molto gravi tra cui: sclerosi multipla ,laterale amiotrofica, emiplegie da incidenti stradali, ictus cerebellari con pazienti allettati cronici; tutti i casi nella fase cronica quindi devo tenere ben presente ,a differenza dei casi che tratti tu, ancora in fase subacuta, che il mio può essere solo un trattamento Conservativo e NON Riabilitativo in senso stretto, Anche perché, normalmente tratto pazienti anziani o comunque con gravi patologie da lesione ischemica cerebrale già dimessi dopo 2-3 mesi di riabilitazione in centri quali le unità spinali dove hanno già raggiunto i massimi risultati possibili, Ma da quando sono affidati a noi, Non tutti possono usufruire del trattamento domiciliare a vita. Quindi nel mio caso i migliori risultati motori, li ho ottenuti esercitando tecniche di facilitazione neuromuscolare, Evocazione di piccoli stimoli nocicettivi allo scopo di ottenere movimenti facilitati che, nel caso ad esempio di una sclerosi multipla, mi aiutano a permettere alla mia paziente che ne e' affetta da 31 anni, l'effettuazione di due o tre passi strisciati che normalmente non fa. Giusto per mantenere vive le funzioni tassica,stasica e basica. Nel mio caso quindi devo sempre tener presente che non posso lavorare nell'ottica di ottenere "miglioramenti". Ma semplicemente non peggioramenti. Il che è molto difficile.E talvolta frustrante...
Salve, mia madre è stata colpita da ictus celebrale con emiplegia destra e afasia, anche a noi i medici dissero che mia madre era poco collaborativa e che non avrebbe mai camminato. Tuttavia in famiglia decidemmo di fare comunque tutto il possibile e quindi non ci siamo fermati all'assistenza domiciliare ma ci siamo rivolti a fisioterapisti esterni e anche a strutture esterne. Oggi mia madre con il supporto del bastone e l'appoggio di uno di noi affianco si alza è cammina, ha ancora difficolta a farsi capire nel senso che non riesce a farsi delle chiaccherate ma riesce a dire le parole. Il problema è che viviamo ad Isernia dove non vi sono strutture dove poter fare riabilitazione neurocognitiva, ma noi vorremmo darle questa chanche di recupero. Dove possiamo rivolgerci ? dove possiamo andare per poterle farle fare questo tipo di riabilitazione?
Ettore P grazie per la tua testimonianza. Qui trovi la lista che stiamo stilando per mappare i terapisti di riabilitazione neurocognitiva sul territorio www.gruppo-ictus-onlus.org/lista-blu/categorie/riabilitazione-neuorocognitiva . Inoltre puoi valutare anche il nostro progetto di riabilitazione dell'ictus in famiglia www.gruppo-ictus-onlus.org/riabilitazione-famiglia/ . a presto
Incredibile come in Italia ci sia ancora così poca professionalità nel gestire la riabilitazione post ictus. La verità è che i terapisti dovrebbero lavorarci tanto e non ne hanno voglia dando per spacciati i pazienti. Mia mamma dopo 8 mesi di ricovero ha solo un po' più padronanza del tronco. Ma non cammina e il braccio destro è "morto". In più non può mangiare. Io vorrei aiutarla ma non so da che parte muovermi. Ho la certezza che non sia stato fatto abbastanza per lei, e siccome ha 73 anni non ha diritto a vivere. Sbaglierò magari, ma questa è l'impressione che ho avuto, come ho avuto l'impressione che l'ictus sia sottovalutato e che il recupero sembra più una cosa che si debba ottenere in modo naturale che attraverso una riabilitazione. I miracoli non li fa nessuno, ma quando vedo video del genere, capisco che c'è gente che lavora duramente per ottenere certi risultati, e altri proprio se ne fregano.
Si purtroppo c'è un grave ritardo culturale e scientifico in materia, ma non solo in italia. Per quanto grave sia stato l'ictus di mamma non ti arrendere, sono passati 8 mesi e 73 anni non sono mica troppi per migliorare la situazione, ogni piccola conquista significa molto
Valerio Sarmati Infatti appena sarà dimessa cercherò una soluzione ottimale per lei, anche se ancora non so dove sbattere la testa perché a Reggio Emilia in questo settore non mi sembra siano molto avanti. I tuoi video comunque mi sono stati stati utili e lo saranno anche per il futuro. Grazie per averli postati, sono di grande aiuto.
Ho 76 anni ho avuto un ictus. Sono stataa alla strok di lecce e sonobstaya 20 giorni ferma poi un mede e mezzo in un centto risbilitativo e dopo 40 giorni mandata a case Fisioterapisti molto rari agosti un mese ferma. Passano cosi i 6 mesi famosi Faccioio tetapia dalle 5 del mattino.Cammino col bastone. Ho il piede equino ed il ginocchio recurvato.
Mi pare fosse Stenone, allora ritenuto profondo conoscitore del cervello, che di fronte ad un uditorio che era accorso per istruirsi e fare domande, dicesse: : Signori/e mi spiace deludervi "IO SO POCO O NULLA del cervello!"....voglio dire: il cervello è come un secondo universo...tante cose ancora da sapere!
è tutto vero quello che dice il fisioterapista nel video, l'ho sperimentato anche io, ma da paziente, è si un processo molto lento, ma mi ha portato a risultati inimmaginabili
dicidavvero,i o sono angelo Gemelloanni 55 ictus ed emiplegia sx ottima deambulazionne.ok bracciosx.ko
lUCIA aristia il cervello rimane sempre plastico anche a distanza di tempo dalla lesione
Vero sono perfettamenta d'accordo con la signora Lucia, non ascoltate chi vi dice che dopo qualche anno non c'è più recupero io avevo 20 anni quando ho avuto un'aneurisma celebrale a 30 riesco ancora a migliorarmi, ma ci vuole tantissimo lavoro da parte del paziente e del terapista!! addirittura subito dopo l'aneurisma dissero ai miei che non avrei mai camminato, ora cammino, sono autonomo, addirittura guido, ma devo tutto al metodo Perfetti e tanta volontà
complimenti per il canale
Sai, Io sono fisiokinesiterapista di lungo corso, e per SCELTA lavoro nel servizio ADI da molti anni,quindi tratto pazienti con patologie neurodegenerative molto gravi tra cui: sclerosi multipla ,laterale amiotrofica, emiplegie da incidenti stradali, ictus cerebellari con pazienti allettati cronici; tutti i casi nella fase cronica quindi devo tenere ben presente ,a differenza dei casi che tratti tu, ancora in fase subacuta, che il mio può essere solo un trattamento Conservativo e NON Riabilitativo in senso stretto, Anche perché, normalmente tratto pazienti anziani o comunque con gravi patologie da lesione ischemica cerebrale già dimessi dopo 2-3 mesi di riabilitazione in centri quali le unità spinali dove hanno già raggiunto i massimi risultati possibili, Ma da quando sono affidati a noi, Non tutti possono usufruire del trattamento domiciliare a vita. Quindi nel mio caso i migliori risultati motori, li ho ottenuti esercitando tecniche di facilitazione neuromuscolare, Evocazione di piccoli stimoli nocicettivi allo scopo di ottenere movimenti facilitati che, nel caso ad esempio di una sclerosi multipla, mi aiutano a permettere alla mia paziente che ne e' affetta da 31 anni, l'effettuazione di due o tre passi strisciati che normalmente non fa. Giusto per mantenere vive le funzioni tassica,stasica e basica. Nel mio caso quindi devo sempre tener presente che non posso lavorare nell'ottica di ottenere "miglioramenti". Ma semplicemente non peggioramenti. Il che è molto difficile.E talvolta frustrante...
Salve, mia madre è stata colpita da ictus celebrale con emiplegia destra e afasia, anche a noi i medici dissero che mia madre era poco collaborativa e che non avrebbe mai camminato. Tuttavia in famiglia decidemmo di fare comunque tutto il possibile e quindi non ci siamo fermati all'assistenza domiciliare ma ci siamo rivolti a fisioterapisti esterni e anche a strutture esterne. Oggi mia madre con il supporto del bastone e l'appoggio di uno di noi affianco si alza è cammina, ha ancora difficolta a farsi capire nel senso che non riesce a farsi delle chiaccherate ma riesce a dire le parole. Il problema è che viviamo ad Isernia dove non vi sono strutture dove poter fare riabilitazione neurocognitiva, ma noi vorremmo darle questa chanche di recupero. Dove possiamo rivolgerci ? dove possiamo andare per poterle farle fare questo tipo di riabilitazione?
Ettore P grazie per la tua testimonianza. Qui trovi la lista che stiamo stilando per mappare i terapisti di riabilitazione neurocognitiva sul territorio www.gruppo-ictus-onlus.org/lista-blu/categorie/riabilitazione-neuorocognitiva . Inoltre puoi valutare anche il nostro progetto di riabilitazione dell'ictus in famiglia www.gruppo-ictus-onlus.org/riabilitazione-famiglia/ . a presto
Incredibile come in Italia ci sia ancora così poca professionalità nel gestire la riabilitazione post ictus.
La verità è che i terapisti dovrebbero lavorarci tanto e non ne hanno voglia dando per spacciati i pazienti.
Mia mamma dopo 8 mesi di ricovero ha solo un po' più padronanza del tronco. Ma non cammina e il braccio destro è "morto".
In più non può mangiare.
Io vorrei aiutarla ma non so da che parte muovermi.
Ho la certezza che non sia stato fatto abbastanza per lei, e siccome ha 73 anni non ha diritto a vivere.
Sbaglierò magari, ma questa è l'impressione che ho avuto, come ho avuto l'impressione che l'ictus sia sottovalutato e che il recupero sembra più una cosa che si debba ottenere in modo naturale che attraverso una riabilitazione.
I miracoli non li fa nessuno, ma quando vedo video del genere, capisco che c'è gente che lavora duramente per ottenere certi risultati, e altri proprio se ne fregano.
Si purtroppo c'è un grave ritardo culturale e scientifico in materia, ma non solo in italia. Per quanto grave sia stato l'ictus di mamma non ti arrendere, sono passati 8 mesi e 73 anni non sono mica troppi per migliorare la situazione, ogni piccola conquista significa molto
Valerio Sarmati Infatti appena sarà dimessa cercherò una soluzione ottimale per lei, anche se ancora non so dove sbattere la testa perché a Reggio Emilia in questo settore non mi sembra siano molto avanti.
I tuoi video comunque mi sono stati stati utili e lo saranno anche per il futuro.
Grazie per averli postati, sono di grande aiuto.
Valerio Sarmati
Mia mamma è da un anno che l ha
Ho 76 anni ho avuto un ictus. Sono stataa alla strok di lecce e sonobstaya 20 giorni ferma poi un mede e mezzo in un centto risbilitativo e dopo 40 giorni mandata a case Fisioterapisti molto rari agosti un mese ferma. Passano cosi i 6 mesi famosi Faccioio tetapia dalle 5 del mattino.Cammino col bastone. Ho il piede equino ed il ginocchio recurvato.
Mi pare fosse Stenone, allora ritenuto profondo conoscitore del cervello, che di fronte ad un uditorio che era accorso per istruirsi e fare domande, dicesse: : Signori/e mi spiace deludervi "IO SO POCO O NULLA del cervello!"....voglio dire: il cervello è come un secondo universo...tante cose ancora da sapere!
Mio zio ha avuto 6 ore fa😪😪😪
ciao,come stà?,anche un mio familiare lo ha avuto anni fà
un caso particolare....
Unico...
Valerio Sarmati grazie.. sto studiando