Quindi lei fece all'epoca la formazione in clinica ma ora non la consiglierebbe più? Consiglierebbe invece il corso "Noi formiamo pedagogisti" perché organizzato in modo differente?
Buongiorno Zaira. Le rispondo sotto due punti di vista: l'uno di investimento economico, l'altro epistemologico. Circa il primo punto in rapporto subordinato, ma ancora più in libera professione, ogni investimento economico -sia esso in un corso o in un cespite- deve tradursi in una fonte di accrescimento in natura di intrioto diretto o indiretto. Preso atto del fatto che le specializzazioni, in ambito educativo, non esistono, ne consegue che a fronte di un investimento cospicuo in termini di tempo e denaro, non ottengo nessun rientro nell'espansione delle possibilità legali, metodologiche e tecniche, che mi sono già fornite dalla legge 205/17. Riguardo al secondo punto non vedo alcuna unitarietà epistemologica di fondo nei percorsi proposti che, anzi, si caratterizzano per la natura eterogenea al limite dello schizoide. Il che, come detto nel video, mi frenerebbe grandemente nella scelta di un percoso "clinico" in ambito pedagogico. Riguardo al corso "noi forniamo pedagogisti" le direi che la nominazione corretta è "Accademia Pedagogica Interrelazionale". Quello che lei riporta è esclusivamente lo -uno- degl slogan di marketing. E non diverge nell'organizzazione, non esclusivamente almeno, ma soprattutto nel paradigma di fondo che regge la struttura della proposta.
@@edorenzi Guardi, senza girarci troppo intorno penso si tratti di una grandissima presa per i fondelli.La nuova norma, infatti, dispone l'equo compenso: per gli avvocati; per i professionisti iscritti agli ordini e collegi; per le professioni non organizzate in ordini o collegi; ma solo nei rapporti regolati da convenzioni aventi ad oggetto lo svolgimento, anche in forma associata o societaria, delle attività professionali svolte: a) in favore di imprese bancarie e assicurative nonché delle loro società controllate, delle loro mandatarie; b) delle imprese che nell’anno precedente al conferimento dell’incarico hanno occupato alle proprie dipendenze più di cinquanta lavoratori o hanno presentato ricavi annui superiori a 10 milioni di euro. Valuti lei se l'ambito cooperativistico possa rientrare in qualche modo in questi settori.
@@pierpaolocavagna si su quello senza il minimo dubbio una barzelletta... Facevo riferimento nello specifico a "Istituzione dell’albo professionale delle professioni pedagogiche ed educative" presente nella suddetta legge (non lo avevo specificato mi scusi). Vigente dal 20-05-2023 i2.res.24o.it/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/QUOTIDIANI_VERTICALI/Online/_Oggetti_Embedded/Documenti/2023/05/06/LEGGE49.pdf
Grande grande. C'è sempre qualcosa di nuovo da apprendere. Mai banale.
Grazie!
Quindi lei fece all'epoca la formazione in clinica ma ora non la consiglierebbe più? Consiglierebbe invece il corso "Noi formiamo pedagogisti" perché organizzato in modo differente?
Buongiorno Zaira. Le rispondo sotto due punti di vista: l'uno di investimento economico, l'altro epistemologico. Circa il primo punto in rapporto subordinato, ma ancora più in libera professione, ogni investimento economico -sia esso in un corso o in un cespite- deve tradursi in una fonte di accrescimento in natura di intrioto diretto o indiretto. Preso atto del fatto che le specializzazioni, in ambito educativo, non esistono, ne consegue che a fronte di un investimento cospicuo in termini di tempo e denaro, non ottengo nessun rientro nell'espansione delle possibilità legali, metodologiche e tecniche, che mi sono già fornite dalla legge 205/17. Riguardo al secondo punto non vedo alcuna unitarietà epistemologica di fondo nei percorsi proposti che, anzi, si caratterizzano per la natura eterogenea al limite dello schizoide. Il che, come detto nel video, mi frenerebbe grandemente nella scelta di un percoso "clinico" in ambito pedagogico.
Riguardo al corso "noi forniamo pedagogisti" le direi che la nominazione corretta è "Accademia Pedagogica Interrelazionale". Quello che lei riporta è esclusivamente lo -uno- degl slogan di marketing. E non diverge nell'organizzazione, non esclusivamente almeno, ma soprattutto nel paradigma di fondo che regge la struttura della proposta.
Buonasera, ha visto la legge 49/23? Potrebbe rilevarsi un grande cambiamento
Buongiorno Edoardo. Intende la LEGGE N. 49, 21 APRILE 2023 "Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali"?
@@pierpaolocavagna Buongiorno, esattamente
@@edorenzi Guardi, senza girarci troppo intorno penso si tratti di una grandissima presa per i fondelli.La nuova norma, infatti, dispone l'equo compenso:
per gli avvocati;
per i professionisti iscritti agli ordini e collegi;
per le professioni non organizzate in ordini o collegi;
ma solo nei rapporti regolati da convenzioni aventi ad oggetto lo svolgimento, anche in forma associata o societaria, delle attività professionali svolte: a) in favore di imprese bancarie e assicurative nonché delle loro società controllate, delle loro mandatarie; b) delle imprese che nell’anno precedente al conferimento dell’incarico hanno occupato alle proprie dipendenze più di cinquanta lavoratori o hanno presentato ricavi annui superiori a 10 milioni di euro.
Valuti lei se l'ambito cooperativistico possa rientrare in qualche modo in questi settori.
@@pierpaolocavagna si su quello senza il minimo dubbio una barzelletta... Facevo riferimento nello specifico a "Istituzione dell’albo professionale delle professioni
pedagogiche ed educative" presente nella suddetta legge (non lo avevo specificato mi scusi). Vigente dal 20-05-2023 i2.res.24o.it/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/QUOTIDIANI_VERTICALI/Online/_Oggetti_Embedded/Documenti/2023/05/06/LEGGE49.pdf
Grazie