Comunque sono un po' deluso, dati qui, dati là, interessante sì, interessante no, colpa delle mascherina, oppure no, ma ce ne fosse uno che m'ha fatto i complimenti per il rutto!
Un ruttino un po' sottotono. Va bene che fai rutti d'autore, ma un bell rutto blockbuster ci stava. In fondo il rutto è stato uno dei pilastri del cinema italiano😆
Sì ma se devo andare al cinema a vedere l'ennesima commedia dove il marito tradisce la moglie, uno scorreggia e l'altro cade su uno spuntone di culo meglio stare a casa
Chiaro: se produci coi soldi dello stato te ne frega nulla che incassi zero... tanto i soldi te li sei giá messi in tasca. Se l'incentivo fosse una detassazione degli utili e non il solito assistenzialismo clientelare probabilmente la situazione sarebbe diversa
Se non produci con i soldi dello stato ci si apre una pizzeria, non è che magicamente la gente andrà a vedersi quei film perché non sente odore di assistenzialismo.
@@anonimo6603 vero, però magari se non prendi i soldi dallo Stato, ti impegni di più nel fare film guardabili che non siano i soliti viaggi in compagnia, di qua e di là dell'Italia o del mondo, con la solita partitina di calcio annessa. E se proprio non riesci a fare film guardabili, puoi cambiare mestiere, non è lo Stato che ti deve mantenere, ma sei tu che devi mantenere lo Stato.
C'e' poco da dire, prodotti scadenti tipo "altrimenti ci arrabbiamo", filmacci alla cinepanettoni, nessuna innovazione, attori scadenti e sempre i soliti, nessun produttore che investa soldi in progetti magari originali, e ovviamente che vai al cinema a fare? Senza parlare che anche il cinema americano è in caduta libera, ho visto Jurrasic World ed è stato uno dei film piu' brutti e luridi della mia vita, senza senso, sembrava l'ennesimo fast and furious spy story che non aveva nulla a che vedere con i dinosauri. Poi come hai detto tu nel video, robaccia tipo "i me contro te" fanno piu' incassi perchè il popolo dei bambocci è lobotomizzato su questi soggetti e i genitori sono costretti a portare i figli. E ovviamente anche il fatto degli streaming video, cosa che come successe con la tv, stanno distuggendo il cinema. E' una ruota, e il cinema purtroppo è arrivato al capolinea.
@@matteobocchialini4173 E infatti non avete solo la merda come unica scelta. Ariaferma, Nostalgia, Qui Rido Io, Esterno Notte, A Chiara, Settembre, Il Buco, Volevo Nascondermi, La Mafia non è più quella di una volta, Atlantide, I Giganti, È stata la mano di Dio, Chiamami Col Tuo Nome, Guerra e Pace… Sono solo quelli italiani che potevo citare e ci sono. Se poi preferite andare a vedere Jurassic World Dominion per lamentarvi del fatto che già sapevate che avrebbe fatto schifo, non è colpa mia.
@@LorenzoSartor Ho capito ma è evidente che al di là dei gusti personali questi film rappresentano una percentuale bassissima che non giustificano il dispiegarsi di un arsenale così vasto dei cinema italiani tanto piu che, come si spiega nel video, non lo tengono in piedi
@@LorenzoSartor Cioé non è pensabile un pubblico che si riversa nelle sale in massa per vedere questi film..... ci vorrebbe come dice Svevo una qualità alta nel cinema "medio"
La tua capacità di sintesi e analisi è davvero da apprezzare!! Come al solito video estremamente interessante e onestamente non avevo idea di tante delle cose che hai spiegato. Come sempre, tempo impiegato bene quello che ti si dedica!
È triste che uno per dire la verità, rischi seriamente di non lavorare... Dovrebbero essere informazioni di dominio pubblico. Detto questo, grazie per questa bella e complessa analisi sul cinema italiano.
Complimenti per il video, articolato e ben argomentato, con dati e considerazioni nel merito più che giuste a mio avviso. L'Italia ha dato il meglio di sè nel periodo del cosiddetto boom, un paese da ricostruire, tanti soldi americani che hanno aiutato a ripartire, tanta motivazione. il desiderio di rivalsa, il contesto economico politico che ci ha consentito di diventare un paese in cui era bello vivere, ricco di idee e di persone in grado di realizzarle (con la lira che certo aiutava ad esportare). Poi gli italiani si sono adagiati. C'è un male che aleggia ancora su tutto quello che facciamo e cioè l'idea che "italiano" sia sinonimo di "bello", che scatti l'automatismo equivoco per il quale si sia i migliori, senza rivali, che gli altri tentino una vana competizione già persa in partenza con noi, che non si possa non piacere. Peccato che con la globalizzazione, l'eliminazione dell'espediente della svalutazione della moneta nazionale e non da ultimo internet, abbia fatto saltare molti alibi. Come tu stesso hai detto durante il video, i media nazionali insistono su questa narrazione del "prodotto italiano", il "made in Italy" che certamente in alcuni ambiti ha ancora il suo appeal ma rimane recintato su quei quattro luoghi comuni con i quali all'estero ancora ci identificano (cibo, lusso, moda...) almeno secondo i canali mainstream. Non si è saputo capitalizzare quel tesoretto, non abbiamo creato un'industria, non uno star system in grado di guardare oltre il giardino di casa, i vecchi maestri stracitati (Fellini, De Sica, Bava e tutti gli altri grossi nomi di quel periodo d'oro fino alla fine dei '60) che hanno cannibalizzato tutto, poi sono venuti i visionari e gli artigiani in grado di creare opere per il mercato (dai Corbucci fino ad Argento e a tutto il filone dei film di genere degli anni 70). Poi si è rotto qualcosa, anche a causa di due fattori determinanti: il cinema d'autore che rompe la tradizione con il cinema del passato (i film diventano didascalici, zeppi di retorica e ideologia, prosa impegnata, la divisione tra arte "alta" e "bassa"), un tentativo di emulare la Novelle Vague senza averne la forza (Truffaut fa capire quanto è importante Hitchcock, in Italia si osannano film sovietici). Poi arrivano i blockbuster e tutto cambia (il leggendario confronto tra Nanni Moretti e Monicelli su "Lo Squalo"): improvvisamente il cinema italiano diventa provinciale e sciatto, incapace di reggere il confronto con il cinema di genere ad alto budget americano e si chiude in se stesso, rischiando poco e investendo sul sicuro, quindi Argento e Fulci diventano d'un tratto mosche bianche mentre imperversano comici dall'umorismo regionale e film pecorecci o dove elementi scollacciati mettono pepe a sceneggiature sciatte e buttate via, l'elemento tecnico e autoriale (dalla regia al montaggio) diventano sempre più scialbi e anonimi. Poi ci si è messa la critica italiana che ha messo su un piedistallo i cinepattoni (ricordo il rincoglionimento di Tullio Kezich sulle performance di Boldi e De Sica figlio) e lo sdogamento del cinema di serie B di Veltroni (intento nobile che ha finito per far passare per opere d’arte roba inguardabile, semplicemente perché magari l’aveva citata Tarantino). Poi non si è saputo creare un pubblico: la mediocrità di oggi è presente da più di vent’anni nel cinema italiano (i film di Pieraccioni erano salutati come capovalori) e l’invecchiamento della popolazione non ha aiutato (già poco avvezzi alla cultura, figurarsi se i produttori si mettono a turbare i propri progetti di profitti proponendo opere che “osano” un pelino di più, per modo di dire, visto che il cinema italiano sapeva osare e persino tanto). Devo ammettere invece che i francesi non hanno mai avuto questi problemi: forti della loro storia, dell'importanza che la cultura riveste in ogni aspetto soprattutto nell'ambito artistico, fomentati da un non ingiustificato orgoglio nei propri mezzi, hanno da sempre accettato la sfida (dalle commedie ai film di azione o anche fantasy e fantascienza, rimangono dagli anni ottanta gli unici a controbattere allo strapotere del cinema che parla inglese, anzi numerose opere sono state poi riadattate in film made in USA, penso a Tre uomini e una culla o al più recente Quasi Amici). Mettendo a confronto i prodotti odierni italiani e quelli francesi è difficile non notare un abisso che separa qualitativamente i primi dai secondi: salvo alcune meritevoli eccezioni, in Italia non abbiamo competenze, attori, sceneggiatori e registi in grado di costruire un bel film di genere, sia horror, fantasy, fantascienza, thriller ma anche le stesse commedie sono inguardabili o mediocri quando va bene (penso a Il premio, gli ultimi film di Verdone e Argento, imbarazzanti). In Francia si produce di tutto, con la massima professionalità e ottimi prodotto: Dix pour cent è geniale, in Italia sarebbe venuta una ciofeca poco credibile. Gli attori e i registi francesi sono di casa anche a Hollywood, e chi non ha il prosciutto negli occhi sa che la sproporzione di personalità italiane che fanno film all'estero (non solo negli USA) e quelle francesi (ma anche con quelle del resto d'Europa) è pateticamente impressionante...non c'è praticamente un attore, un'attrice o un regista italiani (che non sia Luca Guadagnino) che sia in pianta stabile in produzioni non locali. Francia, Spagna, il nord Europa che un tempo vedevamo con il lumicino ci stanno facendo mangiare la polvere e difficilmente penso che in tempi brevi il cinema italiano possa tornare a contare qualcosa, per prima cosa nelle proprie sale. Che il cinema italianoi muoia, forse se lo merita.
sì tutto quello che dici è giusto ma non credi che sia un problema di fattore umano? io vivo all'estero da molto tempo ormai vedo gli italiani con occhi stranieri e io vedo tanta miseria inefficienza approssimazione (e sono del nord eh delle altre zone nemmeno mi interessa), le comunità non esistono di per sé sono solo insieme di persone se le persone valgono poco cosa vuoi fare? poi sì ci sono piccoli esempi di eccellenze ma se non sei un cretino te ne vai all'estero.. io stesso a scuola in italia (scuola retrograda e fascista che insegna l'ubbidienza e il nozionismo) ebbi risultati pessimi facendomi quasi convincere i essere un cretino poi vado in altri contesti e viola mi ritrovo ad avere due specializzazioni (una europea a una americana) in uno dei settori più avanzati tecnologicamente del mondo quando poi vedo alcuni di quegli insegnanti che mi bocciarono scrivere cose agghiaccianti complottiate ed antiscientifiche su Facebook....... la domanda che dovreste farvi è forse MA VERAMENTE VALETE COME POPOL0???? secondo me non molto,
@@toffonardi7037 Ciao, grazie della risposta che condivido appieno. Io per motivi personali sono rimasto in Italia e tutto quello che sento è il solito giro di luoghi comuni su quanto gli italiani siano apprezzati, amati, emulati e in generale quanto siamo i migliori...peccato che gli eccellenti risultati raggiunti da alcuni (nelle arti come nelle scienze e tecniche) non ci trasformi per osmosi tutti in geni alla Leonardo Da Vinci (giusto per rimanere negli stereotipi) e accecano i nostri concittadini dal vedere quanto siamo messi male. Probabilmente persone come te, volenterose, capaci, desiderose di mettersi in gioco, contribuiscono a rendere questa nomea dell'italiano che sa emergere dalla massa. È un po' il discorso che facevo sugli attori italiani rispetto a quelli europei: quanti ve ne sono veramente bravi da superare le barriere nazionali e sfondare all'estero, dove nel settore di copioni buoni e prodotti eccellenti non mancano...paradossalmente nei anni 50 e 60 erano molti di più (penso a Gassmann, Alida Valli, Gina Lollobrigida, la stessa Anna Magnani e ovviamente la Loren o Valentina Cortese, chissà perché in maggioranza erano le attrici...). Rispetto al nostro potenziale siamo molto indietro e certamente il fattore umano conta ma quando è l'industria cinematografica ad essersi impoverita da un lato (il cinema "medio" e commerciale in genere) e rinchiusa in una torre d'avorio dall'altro (il cinema cosiddetto d'autore, anche se gli autori "veri" in realtà sanno essere anche popolari) il risultato è che quando va bene l'Italia è bel set per qualche scena di film internazionali e i nostri attori vengono presi per qualche battuta in croce...ci sarebbe da parlare (o scrivere) per ore, e il video di Svevo riassume bene tutto quello che penso degli ultimi trenta/quaranta anni di cinema italiano.
Super interessante! Aspetto con ansia finalmente un bel video sulle produzioni italiane fatte di storie meno interessanti di una giornata passata a fissare il soffitto. Tutti film che parlano delle stesse cose 40-50 in crisi e con l'amante. Che due palle
Grazie Svevo, ottima analisi. Per me ad esempio è molto semplice: mentre verrei volentieri a vedere un tuo film non vado a vedere i film di altri che hai citato nel video. Credo che in molti la pensino allo stesso modo. Aspettiamo il tuo film.
Dovresti farti un giretto sui dati del Ministero e i soldi dati a pioggia, a caso, come mancette elettorali. Sono dati molto interessanti, e sono la radice di ogni problema.
Grazie per questo video, Svevo. Mia del tutto personale e opinabile idea da filmmaker. In Italia dove ci sono i soldi non ci sono i contenuti e dove ci sono i contenuti non ci sono i soldi. Sì sì, ci sono le eccezioni e i distinguo, lo so. Ma quando lavori con gli attori da 20 anni te ne rendi conto. Come fanno per pagare l'affitto e come fanno per fare qualità. E vedi tutti i giorni che le cose non sono collegate. Quello che il cinema mainstream italiano non ha capito è che gli italiani non sono stupidi.
Non vedo l'ora che esca ail prossimo video. Perchè si, un'analisi di dove sia il "Cinema" italiano ora, e dove sia stato negli ultimi anni é doverosa. comunque ho appena scoperto il tuo canale. Daje forte Svè! Se avessi i soldi te li darei per sviluppare un tuo film :)
Da molti anni i film che passano al cinema in Italia sono pochi e brutti, alle persone evidentemente non mancano o gli basta vederli a casa. Abbiamo perso da tempo cultura cinematografica, a mio parere.
Ho sempre pensato negli ultimi anni che il cinema italiano stesse morendo (anche se in realtà il suo declino sia qualitativo che quantitativo è iniziato molto prima) però non avevo riferimenti numerici o comunque informazioni precise, quindi grazie per questo utilissimo video!!
Finalmente qualcuno che ne parla!! Complimenti!! È assurdo pensare come nell’ultimo periodo il cinema italiano produca la maggior parte dei film prendendo attori come: influencer, attori che non hanno mai studiato ma popolari o parenti di personaggi noti, volti visti e rivisti famosi 30 anni fa…con l’unico scopo di ricavare un’alta percentuale d’incasso (offendendo così il pubblico italiano, considerandolo ignorante) e si ritrova a guadagni una delle ultime nazioni. Il pubblico giustamente si è stancato e gli attori/registi con talento (quelli veri, quelli che hanno studiato) scappano all’estero. Si salvano le piccole produzioni che tirano fuori lavori interessanti ma purtroppo considerati da nessuno. Se continuiamo così non potrà andare meglio
A Sve', la tua analisi impietosa disegna uno scenario sconcertante che lascia poco spazio alla speranza di un futuro migliore per il cinema italiano. Hai gia' identificato le ragioni di questo sfacelo? Pensi che ci sia ancora spazio per recuperare, prima che sia troppo tardi? Io ascolto sempre "La rosa purpurea" di Franco Dassisti (su Radio24) e spesso mi sembra che la loro analisi sullo stato di salute del cinema italiano sia sempre molto edulcorata, molto asservita alle produzioni, poco prona a dire la verita'. Sarebbe veramente di grande giovamento se anche una trasmissione sul cinema mainstream come quella, cominciasse ad affrontare seriamente questo problema, proprio come hai avuto il coraggio di fare tu. Chapeau.
Aspetto con gioia i tuoi prossimi video su questo argomento, che penso da ignorante di cinema, ma che guarda con piacere un buon film, darai risposta a un mio pensiero, cioè che film italiani di qualità sono pochi purtroppo. Grazie sei un grande
Finale grandissimo! Io credo che il problema sia anche dovuto alla pigrizia intellettuale sempre più forte in italia, evidentemente il pattume televisivo soppianta i film. Se facessi un film tu, secondo me risolleveresti un po' la situazione. Mi mancano i Ritals!!!
A parte che avrà più visualizzazioni questo video di tanti film italiani, Complimenti è un documentario, un servizio a tutti. Sono anni che non vado al cinema dopo anni di grande frequentazione. Purtroppo, da quel che osservo, si fanno dei prodotti, delle commedie di bassa qualità, con attori, soggetti..., non c'è fantasia, scrittura, ricambio, vero. Sempre gli stessi, dei generi non vengono proprio trattati, ..., sarà anche un popolo sempre più spento e privo di slanci ma di sicuro, come altri settori, non si riesce a stare in linea con gli umori del pubblico. E' una nazione dove tra chi produce contenuti comunicativi: politica, "informazione", intrattenimento....e chi li deve ricevere, non vi è più sintonia, ma per grande responsabilità della pigrizia e altro che porta chi "trasmette" a non avere nessuna sensibilità soprattutto, ripeto, sui cambiamenti che avvengono nei "riceventi", non solo nel pubblico, nella società tutta. Abbiamo sempre fatto così, gli è sempre andato bene, continuiamo finno alla morte.
Io sono stato sul set di QUERIDO FIDEL, commedia napoletana a basso budget che univa la classica atmosfera da film d'esordio d'autore e la risate generate da una commedia più commerciale. Ebbene, credo abbia incassato sui 5-10-15 mila euro con proiezioni sparse in tutta Italia organizzate dalla stessa regista. Nel frattempo ha vinto il Festival di Bari ed è arrivato ai Nastri. Poi prendi un film Romano che nulla ha da dire e quella fetta di pubblico che potrebbe scoprire un piccolo film che però intrattiene e fa riflettere e ridere se la piglia lui. Morale della favola: filmetti di cacca incassano il classico milioncino ma siccome sono filmetti di cacca dopo il weekend iniziale nessuno li consiglia ad amici e parenti mentre film più carini che sarebbero facilmente consigliabili per passare una serata non hanno Distribuzione nazionale e quindi performano pure meno
Svevo, io come ritail (prima in Ecuador per 10 anni, e adesso in Spagna da ottobre 2021) posso dire che il cinema italiano non è presente in nessuna sala cinematografica..solo in piattaforme come Netflix e amazonprime.
Grande Svevo, Vista la tua risata diabolica, ti vedrei bene come prossimo Super-Cattivo dei Me contro Te! 🤣🤣🤣 Scherzi a parte: solito video brillante che tanti non capiranno.
Io mi sono fatto l'idea che il cinema in Italia non è una priorità.Ma da tempo che è così,i critici possono riempirsi le parole quanto vogliono con il fatto che in passato abbiamo avuto tanti maestri e in ogni genere c'erano film per tutti. Non voglio fare un pippone sul cinema italiano,ma nel corso degli anni a partire dagli anni novanta secondo me li c'è stato il declino,eppure ancora in quegli anni erano le commedie dei soliti noti che incassavano,un certo tipo di pubblico si sia sentito tradito,i produttori certa TV spazzatura hanno fatto dire al pubblico che noi certi film non li possiamo fare perché non siamo in grado.Ma chi sa di cinema italiano quello dagli anni 50 ai 70 sa che non è così,anzi molte pellicole qua dimenticate sono state riscoperte da registi stranieri importanti e con una grande fama. Negli ultimi dieci anni sono mancati anche quegli incassi di quelle commediacce dei cinepanettoni e nonostante abbiamo avuto il fenomeno Zalone,questo a quanto pare non basta. Per i prossimi dieci anni con lo streaming che esiste anche negli altri paesi,la sala sarà sempre più una chimera e meno diffusa di quanto non lo sia già è il cinema sarà sempre meno marginale ad eccezione di un certo tipo di film
Hai fatto un ottimo lavoro di analisi e i risultati sono molto interessanti, nonostante la mole non indifferente di dati che può confondere i lettori meno pratici (fenomeno a cui ormai siamo abituati!). Sarebbe bello ritrovare questo tipo di analisi, in cui l'osservazione statistica si combina ad una lettura critica, anche nei principali report di riferimento per il settore (Symbola/Unioncamere e SIAE tra gli altri), con l'auspicio di stimolare una discussione sulla validità della recenti e presenti politiche pubbliche di sostegno al settore cinematografico. Il cinema, come tutte le altre arti, è fatto per incontrare il pubblico! Un'altra cosa: perché non proponi qualcosa di simile confrontando il cinema europeo con quello americano e, secondo me ancora più interessante, con quello sudcoreano? Il governo della Corea del Sud ha avviato diverse iniziative e politiche di sostegno alle industrie creative in generale, e al cinema in particolare, nell'ambito di una precisa strategia di soft power per l'espansione della propria influenza sulla cultura pop contemporanea internazionale. Buon lavoro! :)
oltre ai finanziamenti pubblici, quanti raccomandati e "figli di" sono presenti nel cinema italiano tra attori, sceneggiatori, registi ecc... ? Conseguentemente venduti a qualsiasi forma di marketing e politica che essenzialmente è l'unico motivo perché stanno ancora lì a rubare, chiamiamo le cose come sono, se ci sono finanziamenti pubblici e i risultati sono ridicoli dopo 20 anni è rubare fondi pubblici. Ovviamente a scapito della qualità in primo luogo
Video stupendo, come sempre, ma ci tengo a ricordare che, qualora la conclusione andasse in porto, si configurerebbe il reato di estorsione, punibile con la reclusione da 5 a 10 anni e con una multa da 1000 a 4000 euro. Detto questo, DAJE SVE'! Daje con i "nomi e cognomi" (citazione)
Sei un fottutissimo genio! Ma come ho fatto a scoprirti solo ora?? Mi sto drogando coi tuoi video da circa 3 ore e non credo di smettere a breve coi Ritals😂😂 ...e fanno fà la pubblicità a Brignano aò 😂😂😂
Mi chiedo da tempo perché la Regione lazio finanzi a pioggia pellicole vergognose nella maggior parte dei casi fatte per “stipendiare” le solite persone . Se ci fosse una selezione dei fondi ci sarebbe , probabilmente , una qualità superiore . Se in Italia non ci ricordiamo ormai più della qualità , in tutti i settori , siamo destinati ad un futuro grigio .
Ti invito a vedere la puntata del 17.04.2017 di Report, dal titolo "Che spettacolo!" dove si parla del "mercato" dei contributi statali alla cinematografia italiana. La puoi recuperare da Raiplay, stagione 2016-2017.
è il solito problema, statalismo e clientelismo coi soldi dei contribuenti che rovinano il sistema, il cinema è un'ulteriore settore in cui questo accade.
@@isabellacicchetti6058 ma no come fai a dire che è orrenda? Certo non metterei quel cartellone davanti ad un cimitero o una chiesa mentre c'è un funerale, ma indubbiamente è molto divertente e soprattutto efficace. Infatti io conosco Taffo solo per quella pubblicità e l'ho trovata geniale. Tanto anche se smettiamo di scherzare sulla morte non la farà sparire.
Inutile che commentate ragazzi.. Svevo non ha mai risposto ad un solo messaggio. Manco un cuore. Ciò non toglie che sia il migliore.. purtroppo i suoi fan nn se li fila proprio.. forse dovresti migliorare in questo Svè
Ottimo video. Vedo purtroppo molto snobismo tra i commenti, dove prevale la tesi degli italiani che non amano il cinema; al contrario, come dice Svevo nel video, in Italia il cinema è sempre (stato?) una grande forma d'intrattenimento. Mi chiedo invece quali titoli italiani in questi anni mi avrebbero portato in sala, e mi viene in mente giusto Sorrentino la cui pellicola è stata al cinema manco mezza giornata e Martone (pardon) con Qui rido io. Poi basta (forse Freaks out, ma forse). Guardo i trailer italiani e mi sale lo sconforto, o cinema d'essai e tinello dagli esiti alterni, o commediucole mediocri o film comici irricevibili (leggi pio e Amedeo). Manca il cinema medio d'intrattenimento; e per giunta, le produzioni sono così tante che i titoli piacevoli, guardabili o un pelo sopra la media si perdono in mezzo agli altri (tipo Lasciati andare, Uomini d'oro o Sette giorni per farti innamorare: non capolavori, ma gradevoli e sui quali dato il numero di pellicole non si riesce a fare un marketing decente). Aspetto la seconda parte.
@@godisdeadandwememedhim4174 Giusto (e sono d'accordo con te, preferirei esterno notte); ma appunto torniamo ad un cinema comunque colto e bene o male impegnativo e che vivaddio resiste. Manca l'intrattenimento puro di valore, e quello che c'è non trova spazio. Per amore di precisione, mi vado a guardare le 34 (??????) pagine di MYmovies di film italiani usciti nel 2021 e vedo se mi sono perso qualcosa di valido, o comunque il cui trailer mi avrebbe fatto venir voglia di alzare il culo dal divano.
Svè, il problema qui senza girarci intorno, è che a quasi nessuno questo interessa. A nessuno interessa che non ci siano generazioni di nuovi attori e registi che possano fare del buon cinema di genere. Le multisale campano coi blockbuster americani come dicono i dati che hai mostrato tu, e per tutto il resto ci sono i film di Zalone oggi che hanno sostituito il cinepanettone annuale (per fortuna malgrado tutto). Il resto è sempre la stessa solfa, filmetti fatti dai soliti attori e registi. Ci saranno 5 nomi forse che hanno dato realmente del lustro in vent'anni, e due sono Sorrentino e Garrone. Il punto è che non bastano, manca lo zoccolo duro di professionisti del mestiere che negli anni passati hanno costruito il cinema italiano, con la varietà dei generi e di autori. Ma sono 30 anni che è così. Quante possibilità di sono che un onesto regista nato dall'85 in giù possa fare un film che stia una settimana minimo in sala? È questa sensazione di stantio e di muffa che allontana le persone dal cinema, oltre al cartello delle distribuzioni che impediscono un film valido che non abbia la loro approvazione arrivi al grande pubblico. Le persone hanno bisogno dell'intrattenimento, ma lo cercano altrove. E questo è reso difficile anche dal continente problema delle sale stesse. Tu vivi a Roma e sicuramente avrà un'offerta inferiore rispetto alla Roma di 20 anni fa, o alla stessa Parigi di oggi. Ma per tanti che abitano in città più piccole o nei paesi l'accesso alle sale e ai film è concretamente un problema. Nella mia città ci sono due cinema, uno praticamente in periferia e l'altro nel quartiere popolare. Se tu cammini per le piazze o per le vie principali, eccetto che per il cinema all'aperto organizzato l'estate in qualche spazio verde, se sei con la ragazza/famiglia/amici o anche per cazzi tuoi e non sai cosa fare e ti viene voglia di un film te lo prendi in culo (e il fatto di avere comunque due cinema indipendenti nella mia città mi rende più fortunato rispetto ad altri). Questo lo sa bene un grande che gestisce una videoteca di nome Videodrome, che per vedere un film deve andare da Livorno a Pisa ormai. Per questo alla fine la maggior parte delle persone va a vedere nella multisala il film evento semel in anno. E per lo stesso motivo ci vado poco io, oltre al fatto che ci trovo veramente poco di interessante. Mi giustifico col fatto che supporto il mercato in altro modo, costruendo poco alla volta la mia cineteca, ma io da amante del cinema soffro nell'andarci poco, perché per me è una grande passione, e perché l'esperienza del vedere una pellicola in sala non è paragonabile a quella di vedere un film a casa, anche se ovviamente l'opera in sé deve essere girata per essere un'opera cinematografica e non uno da home video che per prassi va anche in sala. Chiudo però con una riflessione che indica veramente chi sia responsabile di questo fenomeno di morte del cinema in Italia. Nel paesino dove vivo abbiamo un cinema- teatro che il giovedì organizza un cineforum, un po' alla anni '70, con dibattito alla fine. Molto spesso vengono proiettati anche dei classici, e mi ritengo un privilegiato ad aver visto Easy Rider per la prima volta a 21 anni sul grande schermo, un'esperienza meravigliosa. In sala eravamo io, mia madre e qualche coppietta di anziani. Lo strazio nel cuore che ho provato terminata l'esperienza ha quasi annullato il senso di estasi provato poco prima. 4 euro di biglietto, ma tutta le gente dai 40 in giù era ad affollare il bar davanti. La stessa cosa è successa quando finalmente hanno proiettato È stata la mano di Dio un weekend nella normale programmazione. Mettiamocela via Svè, qui per avere un ritorno ai fasti passati bisognerebbe falcidiare qualche generazione e sperare che le nuove possano unirsi a noi nel grido disperato di una rinascita artistica della settima arte o convincere il sistema produttivo cinematografico a fallire per darci qualcosa di più in forma di beneficenza
Si tratta esclusivamente della qualità. Qualunque film italiano anni 60, 70, quasi sempre senza eccezione, è qualitativamente anni luce superiore a qualsiasi film italiano di oggi. Potrebbe sembrare una diagnosi semplicistica, ma credo proprio che si tratti solo di questo.
Ottimo video e ottima analisi, come sempre anche se onestamente mi lascia molto l'amaro in bocca. Quale sarebbe secondo te una probabile ricetta per la soluzione a questa emorragia? Al di là delle produzioni.
Credo che le variabili siano veramente troppe per un'analisi accurata della situazione del cinema italiano. Ci sono alcune evidenze, come ad esempio la produzione di basso livello, ma anche il pubblico a sua volta assuefatto a un mercato cinematografico nazional popolare; solo che il nazional popolare non è più dato dalla produzione locale, ma da quella statunitense. Aggiungo che, a mio modo di vedere, anche la propensione alla spesa gioca un ruolo fondamentale. Il cinema costa e gli italiani hanno meno da spendere o preferiscono altro al cinema. Le piattaforme online giocano sicuramente un ruolo sulla propensione di spesa per l'intrattenimento e sarebbe interessante avere i dati sugli abbonati ai vari servizi nei paesi citati nel video.
ho appena finito Antidisturbios, ho visto Boite Noire e Speak no Evil. In Europa riescono a fare thriller e horror convincenti, anche film d'azione ben pensati e realizzati. Il cinema é diventato industria, con professionisti e produzioni che spaccano. In Italia lavorano sempre gli stessi, amici degli amici, figli, parenti. Gli attori sono cani, i tecnici del suono non sono in grado di riprendere un audio pulito, le sceneggiature fanno piangere, i registi non sanno dirigere e il pubblico é ignorante. Basta fargli vedere Favino per mandarlo in sollucchero, quando fa semplicemente il suo, senza arte né parte. Siamo senza speranza, un paese che non dà spazio a chi ha idee, ma ragiona sempre in termini di "devono magnà i soliti 4-5" e per farlo si va su prodotti sicuri (commedie, roba di camorra, Lillo e Rovazzi). Che pena. Ricordo il talento del calabrone, uscito su Prime, in cui un attore addirittura si impicciava su una battuta e non hanno rigirato la scena, l'hanno lasciata così com'è. Ma dove vogliamo andare? Francesi e spagnoli ormai ci mangiano in testa, e lo stesso possiamo dire dei danesi, svedesi e norvegesi
Ottimo il confronto finale tra cinema Francese in Italia e cinema Italiano in Francia, che toglie ogni dubbio di una _colpa_ del pubblico (o, per la gente diversamente sveglia, del Governo e delle politiche Covid... che cazzo gli dice il cervello). Il punto chiave è che il cinema Italiano non piace: non piace agli Italiani, e non piace agli altri. Ora sarebbe interessante capire perché il cinema Italiano non piaccia a nessuno, quando è cambiato. È sempre stato così? Si dovrebbe fare un indicatore di qualità sintetico, facendo tutti i confronti import - export con i vari paesi partner, per vedere quanto il cinema Italiano sia interessante al pubblico straniero, anno per anno. Faccio cose simili per lavoro, se hai dati tipo quelli che hai mostrato oggi per vari paesi, si può fare.
@Emanuele676 di quale pubblico? Del pubblico Francese che non guarda film Italiani (ma guarda film Francesi e Tedeschi)? Del pubblico Italiano, che non guarda film Italiani ma guarda film di tutti gli altri paesi? Del pubblico Spagnolo o Tedesco? Perché il cinema Francese va bene? Siamo i primi a vantarci che, ad esempio, il cibo italiano sia buono, e lo diciamo _perché_ piace a tutti, in tutto il mondo. I film Italiani di Leone o Fellini pure piacevano a tutti, e correttamente dicevamo fosse un cinema di qualità. E ora che il cinema italiano non lo guarda nessuno, Italiano o straniero, è colpa del pubblico? Un minimo di oggettività! Se un prodotto non piace non è mai colpa del pubblico, il lavoro di chi fa film è far film che piacciano ad un pubblico. Che non vuol dire debba piacere necessariamente a tutti, può ben essere un film artistico e di nicchia e coprire una domanda che altrimenti rimarrebbe scoperta. Ma _un_ pubblico a cui piaccia il tuo film deve esistere, se no stai sbagliando lavoro. Se nessuno viene al tuo ristorante non è colpa del pubblico che non apprezza, se nessuno apprezza può anche essere sia scarso tu come ristoratore.
@Emanuele676 Non è che un buon film divertente automaticamente venda, servono mille cose. Non ultimo il riconoscimento del brand e del movimento: metà delle persone che conosco negli ultimi dieci anni di monnezza ha smesso di vedere film Italiani, mentre Venom 2 è a traino della più importante serie di film commerciali della storia. Se in un ristorante orribile fanno un buon piatto, ha senso chiedersi perché non lo mangi nessuno? Non puoi fare il confronto film a film come se tutto quello che c'è intorno non conti. E sul cibo, non hai colto il punto: ovviamente c'è un home bias, una preferenza per il locale, ma perché in Olanda ci sono 100 ristoranti Italiani per ogni ristorante Tedesco e 10 per ogni ristorante Francese? La cucina Francese è tecnicamente tra le top, ma non è importante: è importante se piaccia al pubblico. I Francesi mangiano più pizza degli Italiani, ma non guardano cinema italiano. La pizza piace, il cinema Italiano (in media) no, e non basteranno due o tre film decenti all'anno per cambiare la nomea del cinema Italiano.
Complimenti ,per i tuoi cortometraggi. Molto ben fatti. Mi piace molto il contrasto tra il discorso intellettuale , magari in francese, e la conclusione in romanesco, che fa molto ridere. Bravo bravo.
Propongo un'ipotesi: in questi anni di pandemia, guerra, stagnazione secolare, etc., i film di maggior incasso sono sempre film d'intrattenimento puro (vedi top 10). Da qui si apre un problema noto: in Italia non si fa cinema di genere (e se si fa, i risultati sono imbarazzanti)!! Quei pochi che si fanno, puntano ad un pubblico millennial (e va su streaming, visto che comunque sono piccole produzioni, Mainetti a parte). L'unico tipo di cinema che ancora ha un rilievo internazionale è quello autoriale sofisticato alla Sorrentino che, per carità, è meraviglioso, ma non basta per ricostruire una cultura cinematografica. Ultima ipotesi: non è che qualche talento ce lo siamo fatto scappare all'estero come al solito? O magari abbiamo distrutto la possibilità di seguire questo percorso artistico con idee originali e BUDGET contemporaneamente?
Alcune cose che hai detto concordo ma sinceramente non mi sembra proprio che il target siano i milleans, basta pensare che la promozione online italiana è indietrissimo. Ho studiato per sei mesi il cinema italiano e l'unico annuncio che mi ha mandato Google sul cinema nostrano è stato altrimenti ci arrabbiamo. In sei mesi Google avrebbe dovuto bombardarmi ma no, ricevevo solo trailers di film Americani. Personalmente quello che ho studiato, credo che problemi del cinema italiano risiedono nel fatto che ha una dimensione artigianale e non industriale, che non pensa a monte come distribuire(in cui c'è il monopolio rai/Mediaset). Inoltre non si spende nel reparto tecnico come si dovrebbe, per citare una testimone chiave della tesi "gli italiani non fanno film da cinema ma da televisione".
Video interessante! Secondo me produrre tanti film dimenticabili crea solo che il mercato si "cannibalizzi" da solo. Inoltre noi non diversifichiamo abbastanza i prodotti, cosa che non accade in Francia come dimostrato anche dalla schermata finale del tuo video. Ma noi mica ce l'abbiamo un'azienda tipo Illumination che sforna un prodotto riuscito come Sing (credo sia lui che citi alla fine del video). Raramente facciamo film d'azione, quei pochi che facciamo spesso hanno delle pecche più o meno grandi, ciò rafforzerà l'idea che i film d'azione non li sappiamo fare; un ragionamento simile si può fare anche con generi.
Posso dire che se noi italiani produciamo principalmente film così brutti che non ho nemmeno voglia di vedere nemmeno gratis è ovvio che nessuno guarda più film italiani.
A parte il rutto... 😆 Quali ricette per migliorare la situazione? Quali piccoli e concreti passi senza pensare di scardinare un sistema produttivo marcio che non si può scardinare oggi come oggi?
Ciao Svevo, stavo proprio ragionando su questo dopo aver scoperto gli incassi alcuni film italiani, ovviamente con nessuna cognizione e conoscenza al contrario di te. Ti volevo chiedere se x caso avevi i dati di sovvenzioni, fondi statali, regionali, europei e altri elargiti ai film italiani che credo possa essere una delle cause dell' aumento del numero delle produzioni, dell' abbassamento della qualità e del disinteresse per gli incassi veri e propri.
Grazie per la raccolta di dati, Svevo. Comunque è un'impressione mia o tutti i film in generale fanno abbastanza cacare ultimamente? Mi pare che in Italia solo i D'Innocenzo sfornino roba interessante. Per Cannes pare che esista solo Ostlund e un paio di Coreani. Venezia, Berlino, Sundance si sono arenati da un po'. Vivo in Gran Bretagna e il mio cinema d'essay preferito ha smesso di programmare film validi...Non è così rosea neanche qui. Insomma è il cinema mondiale ad essere stato messo in crisi dalle piattaforme streaming e serie TV. A tutto discapito del cinema d'autore. Riguardo la tua domanda principale...secondo me in Italia a livello produttivo abbiamo perso quel contatto tra cinema d'autore/ esteticamente e qualitativamente valido e contenuti di costume. A parte Checco Zalone e forse qualche commedia tipo Smetto Quando Voglio o pseudo fantasy tipo Lo Chiamavano Jeeg Robot, ma cosa abbiamo mai prodotto? Non un granché. E per me la risposta è da ricercare nel fatto che in Italia i registi autorevoli si possono contare sul palmo di una mano: Sorrentino, Garrone, Rorhwacher, Marcello, Frammartino, Diritti, D'Innocenzo? In generale non produciamo neanche più nulla di paragonabile al successo di pubblico e critica de "La Vita è Bella", esempio già del tutto isolato e certamente non di assai pregevole fattura, ma che incontra un compromesso più che accettabile tra le due dimensioni citate sopra. Film che nonostante i grandi incassi e l'altissimo numero di spettatori non è invero a sua volta paragonabile ai grandi film di successo citati alla fine di questa pagina (Classifica per Spettatori). it.wikipedia.org/wiki/Film_con_maggiori_incassi_in_Italia Se noti i titoli dei film che hanno totalizzato il maggior numero di spettatori dal 1950 al 2016 includono autori come Bertolucci, Leone, Fellini, Camerini, Visconti,Pasolini, Monicelli, Comencini, Salce. Ecco prendi Salce (Fantozzi), per produrre un film così non c'è solo l'idea geniale di Villaggio, ma tutto un sostrato di cinema politico/sociale, quello dei vari Petri, Montaldo, Rosi, Loy, Bellocchio, Lizzani, Wertmuller, Cavani, Pontecorvo etc. Senza contare tutti i grandissimi autori della commedia di costume e i mostri sacri amati anche in Francia e nel resto del mondo. Oggi abbiamo 5/6 registi in croce! Per produrre Fantozzi c'è bisogno di tutto il resto. Che oggi non c'é. Ci sarebbe da chiedersi se questo hummus sia al di sotto del visibile e nessuno lo produce o se sia assente del tutto. Difficile da investigare.
Sui Dati non si puó mentire..certo da spettatore noto che i registi del passato sembravano saper utilizzare il mezzo cinematografico, al contrario di quelli moderni (a parte Sorrentino, Garrone, Moretti e altri).. non c'é una legislazione favorevole anche e soprattutto fiscale.. e poi mancano le idee, che se ci sono, sembrano destinarsi alla tv.. Io sempre da spettatore dico..ma ci voleva Obzetek per far vedere come sono le nostre cittá in periferia? Oppure scrivere sceneggiature, anche in 10,12 persone non é piú possibile? Quando vedo i film di Visconti, Germi, De Sica, ettore scola, Elio Petri, Bellocchio etc.. .Mi piaccuono; mentre i moderni hanno un non so che di presa per il filo, di finzione..perfino se prendi un bravo attore degli anni 70/80 e gli fai fare un film oggi é meno bravo perché?.. se prendo ad il Proietti di febbre da Cavallo, quell'attore era molto piú perfezionista del Proietti di febbre da cavallo la mandrakata.il concetto é che sembra tutto andato al ribasso, come la nostra societá
ma anche no, una legislazione a favore. Per favore basta buttare soldi in prodotti perlopiù (se va bene) mediocri. Si è visto come dare i soldi non contribuisca alla qualità (vedi la seconda parte del video).
@@francescoporcari8597 ..in Francia c'é e funziona..I soldi riduciamoli a quei settori improduttivi o alla politica. Questo settore puó dare un forte ritorno economico e trasmettere competenze al futuro.
vabbè svevo, direi che l'analisi sul cinema è un pezzo del "problema" che vedo anche su me stesso. io da anni ho praticamente smesso di andare al cinema, (negli ultimi anni mi viene in mente solo Dune e qualche cartone animato per mio figlio) di contro sono anni che con la mia compagna ci siamo fatti l'abbonamento a teatro. dalla mia esperienza posso dirti che tantissima gente ha cominciato ad andare a teatro e le sale sono sempre più piene (i nomi di richiamo poi fanno puntualmente il tutto esaurito). ovviamente il teatro è e rimane di nicchia ma se vai a vedere le statistiche tutte le presenze sono in crescita (certo non si arriva a compensare il calo delle presenze al cinema) I motivi di questo sono molteplici, dal fatto che le pellicole non rispecchiano le aspettative della società al fatto che le piattaforme ti danno l'illusione di poter recuperare la visione del film quando vuoi: a teatro se perdi la settimana di programmazione devi sperare in una replica l'anno dopo, al cinema puoi "rimandare la visione" aspettando che il film esca sulle piattaforme (e poi puntualmente non recuperi nulla...)
Concordo! La riscoperta del teatro è fondamentale in un paese come il nostro, anche io ho notato questo improvviso (ma piacevole) cambiamento: come se fosse la nostra risposta al cinema troppo commerciale e l'arrivo dello streaming a casa, favorendo la ricerca di spettacoli che ti trasmettano vere emozioni ed esperienze. Può solo far bene alla nostra cultura teatrale millenaria.
Comunque sono un po' deluso, dati qui, dati là, interessante sì, interessante no, colpa delle mascherina, oppure no, ma ce ne fosse uno che m'ha fatto i complimenti per il rutto!
Ammazza che bel rutto Sve'!
Hai cresciuto una fanbase di cacacazzi, è questa la verità
Un ruttino un po' sottotono. Va bene che fai rutti d'autore, ma un bell rutto blockbuster ci stava. In fondo il rutto è stato uno dei pilastri del cinema italiano😆
A Sve' tutto questo e' il problema? Ma complimenti e tanta salute per il tuo rutto.
Io in realtà mi aspettavo una scureggia
Sì ma se devo andare al cinema a vedere l'ennesima commedia dove il marito tradisce la moglie, uno scorreggia e l'altro cade su uno spuntone di culo meglio stare a casa
Chiaro: se produci coi soldi dello stato te ne frega nulla che incassi zero... tanto i soldi te li sei giá messi in tasca. Se l'incentivo fosse una detassazione degli utili e non il solito assistenzialismo clientelare probabilmente la situazione sarebbe diversa
Veramente anche negli altri paesi europei il cinema è aiutato. In USA il cinema ha zero aiuti statali.
Molto d'accordo
Bravo Tommaso, la penso esattamente come te.
Se non produci con i soldi dello stato ci si apre una pizzeria, non è che magicamente la gente andrà a vedersi quei film perché non sente odore di assistenzialismo.
@@anonimo6603 vero, però magari se non prendi i soldi dallo Stato, ti impegni di più nel fare film guardabili che non siano i soliti viaggi in compagnia, di qua e di là dell'Italia o del mondo, con la solita partitina di calcio annessa.
E se proprio non riesci a fare film guardabili, puoi cambiare mestiere, non è lo Stato che ti deve mantenere, ma sei tu che devi mantenere lo Stato.
C'e' poco da dire, prodotti scadenti tipo "altrimenti ci arrabbiamo", filmacci alla cinepanettoni, nessuna innovazione, attori scadenti e sempre i soliti, nessun produttore che investa soldi in progetti magari originali, e ovviamente che vai al cinema a fare? Senza parlare che anche il cinema americano è in caduta libera, ho visto Jurrasic World ed è stato uno dei film piu' brutti e luridi della mia vita, senza senso, sembrava l'ennesimo fast and furious spy story che non aveva nulla a che vedere con i dinosauri. Poi come hai detto tu nel video, robaccia tipo "i me contro te" fanno piu' incassi perchè il popolo dei bambocci è lobotomizzato su questi soggetti e i genitori sono costretti a portare i figli. E ovviamente anche il fatto degli streaming video, cosa che come successe con la tv, stanno distuggendo il cinema. E' una ruota, e il cinema purtroppo è arrivato al capolinea.
Se vai a vedere solo merda, sei in parte responsabile di quello che critichi.
@@LorenzoSartor No se la merda è l'unica scelta che hai. Come l'astensionismo alle elezioni
@@matteobocchialini4173
E infatti non avete solo la merda come unica scelta. Ariaferma, Nostalgia, Qui Rido Io, Esterno Notte, A Chiara, Settembre, Il Buco, Volevo Nascondermi, La Mafia non è più quella di una volta, Atlantide, I Giganti, È stata la mano di Dio, Chiamami Col Tuo Nome, Guerra e Pace…
Sono solo quelli italiani che potevo citare e ci sono.
Se poi preferite andare a vedere Jurassic World Dominion per lamentarvi del fatto che già sapevate che avrebbe fatto schifo, non è colpa mia.
@@LorenzoSartor Ho capito ma è evidente che al di là dei gusti personali questi film rappresentano una percentuale bassissima che non giustificano il dispiegarsi di un arsenale così vasto dei cinema italiani tanto piu che, come si spiega nel video, non lo tengono in piedi
@@LorenzoSartor Cioé non è pensabile un pubblico che si riversa nelle sale in massa per vedere questi film..... ci vorrebbe come dice Svevo una qualità alta nel cinema "medio"
La tua capacità di sintesi e analisi è davvero da apprezzare!! Come al solito video estremamente interessante e onestamente non avevo idea di tante delle cose che hai spiegato. Come sempre, tempo impiegato bene quello che ti si dedica!
È triste che uno per dire la verità, rischi seriamente di non lavorare... Dovrebbero essere informazioni di dominio pubblico. Detto questo, grazie per questa bella e complessa analisi sul cinema italiano.
se pensava veramente di tornare in italia e di trovare una situazione migliorerà beh allora forse se lo merita...
Complimenti per il video, articolato e ben argomentato, con dati e considerazioni nel merito più che giuste a mio avviso.
L'Italia ha dato il meglio di sè nel periodo del cosiddetto boom, un paese da ricostruire, tanti soldi americani che hanno aiutato a ripartire, tanta motivazione.
il desiderio di rivalsa, il contesto economico politico che ci ha consentito di diventare un paese in cui era bello vivere, ricco di idee e di persone in grado di realizzarle
(con la lira che certo aiutava ad esportare).
Poi gli italiani si sono adagiati. C'è un male che aleggia ancora su tutto quello che facciamo e cioè l'idea che "italiano" sia sinonimo di "bello", che scatti l'automatismo
equivoco per il quale si sia i migliori, senza rivali, che gli altri tentino una vana competizione già persa in partenza con noi, che non si possa non piacere.
Peccato che con la globalizzazione, l'eliminazione dell'espediente della svalutazione della moneta nazionale e non da ultimo internet, abbia fatto saltare molti alibi.
Come tu stesso hai detto durante il video, i media nazionali insistono su questa narrazione del "prodotto italiano", il "made in Italy" che certamente in alcuni ambiti ha ancora
il suo appeal ma rimane recintato su quei quattro luoghi comuni con i quali all'estero ancora ci identificano (cibo, lusso, moda...) almeno secondo i canali mainstream.
Non si è saputo capitalizzare quel tesoretto, non abbiamo creato un'industria, non uno star system in grado di guardare oltre il giardino di casa, i vecchi maestri stracitati
(Fellini, De Sica, Bava e tutti gli altri grossi nomi di quel periodo d'oro fino alla fine dei '60) che hanno cannibalizzato tutto, poi sono venuti i visionari e gli artigiani
in grado di creare opere per il mercato (dai Corbucci fino ad Argento e a tutto il filone dei film di genere degli anni 70).
Poi si è rotto qualcosa, anche a causa di due fattori determinanti: il cinema d'autore che rompe la tradizione con il cinema del passato (i film diventano didascalici, zeppi di retorica e ideologia,
prosa impegnata, la divisione tra arte "alta" e "bassa"), un tentativo di emulare la Novelle Vague senza averne la forza (Truffaut fa capire quanto è importante Hitchcock, in Italia si osannano film
sovietici). Poi arrivano i blockbuster e tutto cambia (il leggendario confronto tra Nanni Moretti e Monicelli su "Lo Squalo"): improvvisamente il cinema italiano diventa provinciale e sciatto, incapace di reggere il confronto con il cinema di genere ad alto budget americano e si chiude in se stesso, rischiando poco e investendo sul sicuro, quindi Argento e Fulci diventano d'un tratto mosche bianche mentre imperversano comici dall'umorismo regionale e film pecorecci o dove elementi scollacciati mettono pepe a sceneggiature sciatte e buttate via, l'elemento tecnico e autoriale (dalla regia al montaggio) diventano sempre più scialbi e anonimi. Poi ci si è messa la critica italiana che ha messo su un piedistallo i cinepattoni (ricordo il rincoglionimento di Tullio Kezich sulle performance di Boldi e De Sica figlio) e lo sdogamento del cinema di serie B di Veltroni (intento nobile che ha finito per far passare per opere d’arte roba inguardabile, semplicemente perché magari l’aveva citata Tarantino).
Poi non si è saputo creare un pubblico: la mediocrità di oggi è presente da più di vent’anni nel cinema italiano (i film di Pieraccioni erano salutati come capovalori) e l’invecchiamento della popolazione non ha aiutato (già poco avvezzi alla cultura, figurarsi se i produttori si mettono a turbare i propri progetti di profitti proponendo opere che “osano” un pelino di più, per modo di dire, visto che il cinema italiano sapeva osare e persino tanto).
Devo ammettere invece che i francesi non hanno mai avuto questi problemi: forti della loro storia, dell'importanza che la cultura riveste in ogni aspetto soprattutto nell'ambito artistico, fomentati da un non
ingiustificato orgoglio nei propri mezzi, hanno da sempre accettato la sfida (dalle commedie ai film di azione o anche fantasy e fantascienza, rimangono dagli anni ottanta gli unici a controbattere allo strapotere
del cinema che parla inglese, anzi numerose opere sono state poi riadattate in film made in USA, penso a Tre uomini e una culla o al più recente Quasi Amici).
Mettendo a confronto i prodotti odierni italiani e quelli francesi è difficile non notare un abisso che separa qualitativamente i primi dai secondi: salvo alcune meritevoli eccezioni,
in Italia non abbiamo competenze, attori, sceneggiatori e registi in grado di costruire un bel film di genere, sia horror, fantasy, fantascienza, thriller ma anche le stesse commedie sono inguardabili o mediocri quando va bene (penso a Il premio, gli ultimi film di Verdone e Argento, imbarazzanti). In Francia si produce di tutto, con la massima professionalità e ottimi prodotto: Dix pour cent è geniale, in Italia sarebbe venuta una ciofeca poco credibile.
Gli attori e i registi francesi sono di casa anche a Hollywood, e chi non ha il prosciutto negli occhi sa che la sproporzione di personalità italiane che fanno film all'estero (non solo negli USA) e quelle francesi
(ma anche con quelle del resto d'Europa) è pateticamente impressionante...non c'è praticamente un attore, un'attrice o un regista italiani (che non sia Luca Guadagnino) che sia in pianta stabile in produzioni non locali.
Francia, Spagna, il nord Europa che un tempo vedevamo con il lumicino ci stanno facendo mangiare la polvere e difficilmente penso che in tempi brevi il cinema italiano possa tornare a contare qualcosa, per prima cosa nelle proprie sale.
Che il cinema italianoi muoia, forse se lo merita.
sì tutto quello che dici è giusto ma non credi che sia un problema di fattore umano? io vivo all'estero da molto tempo ormai vedo gli italiani con occhi stranieri e io vedo tanta miseria inefficienza approssimazione (e sono del nord eh delle altre zone nemmeno mi interessa), le comunità non esistono di per sé sono solo insieme di persone se le persone valgono poco cosa vuoi fare? poi sì ci sono piccoli esempi di eccellenze ma se non sei un cretino te ne vai all'estero.. io stesso a scuola in italia (scuola retrograda e fascista che insegna l'ubbidienza e il nozionismo) ebbi risultati pessimi facendomi quasi convincere i essere un cretino poi vado in altri contesti e viola mi ritrovo ad avere due specializzazioni (una europea a una americana) in uno dei settori più avanzati tecnologicamente del mondo quando poi vedo alcuni di quegli insegnanti che mi bocciarono scrivere cose agghiaccianti complottiate ed antiscientifiche su Facebook....... la domanda che dovreste farvi è forse MA VERAMENTE VALETE COME POPOL0???? secondo me non molto,
@@toffonardi7037 Ciao, grazie della risposta che condivido appieno. Io per motivi personali sono rimasto in Italia e tutto quello che sento è il solito giro di luoghi comuni su quanto gli italiani siano apprezzati, amati, emulati e in generale quanto siamo i migliori...peccato che gli eccellenti risultati raggiunti da alcuni (nelle arti come nelle scienze e tecniche) non ci trasformi per osmosi tutti in geni alla Leonardo Da Vinci (giusto per rimanere negli stereotipi) e accecano i nostri concittadini dal vedere quanto siamo messi male. Probabilmente persone come te, volenterose, capaci, desiderose di mettersi in gioco, contribuiscono a rendere questa nomea dell'italiano che sa emergere dalla massa. È un po' il discorso che facevo sugli attori italiani rispetto a quelli europei: quanti ve ne sono veramente bravi da superare le barriere nazionali e sfondare all'estero, dove nel settore di copioni buoni e prodotti eccellenti non mancano...paradossalmente nei anni 50 e 60 erano molti di più (penso a Gassmann, Alida Valli, Gina Lollobrigida, la stessa Anna Magnani e ovviamente la Loren o Valentina Cortese, chissà perché in maggioranza erano le attrici...). Rispetto al nostro potenziale siamo molto indietro e certamente il fattore umano conta ma quando è l'industria cinematografica ad essersi impoverita da un lato (il cinema "medio" e commerciale in genere) e rinchiusa in una torre d'avorio dall'altro (il cinema cosiddetto d'autore, anche se gli autori "veri" in realtà sanno essere anche popolari) il risultato è che quando va bene l'Italia è bel set per qualche scena di film internazionali e i nostri attori vengono presi per qualche battuta in croce...ci sarebbe da parlare (o scrivere) per ore, e il video di Svevo riassume bene tutto quello che penso degli ultimi trenta/quaranta anni di cinema italiano.
Aspettiamo con ansia nomi e titoli😅
Interessante e precisa analisi sulla situazione del nostro cinema! Bisognerebbe parlarne di più. Grande Svevo!
Super interessante! Aspetto con ansia finalmente un bel video sulle produzioni italiane fatte di storie meno interessanti di una giornata passata a fissare il soffitto. Tutti film che parlano delle stesse cose 40-50 in crisi e con l'amante. Che due palle
Grazie Svevo, ottima analisi. Per me ad esempio è molto semplice: mentre verrei volentieri a vedere un tuo film non vado a vedere i film di altri che hai citato nel video. Credo che in molti la pensino allo stesso modo.
Aspettiamo il tuo film.
Dovresti farti un giretto sui dati del Ministero e i soldi dati a pioggia, a caso, come mancette elettorali. Sono dati molto interessanti, e sono la radice di ogni problema.
Grazie per questo video, Svevo. Mia del tutto personale e opinabile idea da filmmaker. In Italia dove ci sono i soldi non ci sono i contenuti e dove ci sono i contenuti non ci sono i soldi. Sì sì, ci sono le eccezioni e i distinguo, lo so. Ma quando lavori con gli attori da 20 anni te ne rendi conto. Come fanno per pagare l'affitto e come fanno per fare qualità. E vedi tutti i giorni che le cose non sono collegate. Quello che il cinema mainstream italiano non ha capito è che gli italiani non sono stupidi.
Analisi devastante, approfondita e articolata ma chiarissima. Complimenti!
Lo sapevamo già anni fa qual era il problema: ""Questa è l'Italia del futuro: un paese di musichette, mentre fuori c'è la morte!"
Non vedo l'ora che esca ail prossimo video. Perchè si, un'analisi di dove sia il "Cinema" italiano ora, e dove sia stato negli ultimi anni é doverosa.
comunque ho appena scoperto il tuo canale. Daje forte Svè! Se avessi i soldi te li darei per sviluppare un tuo film :)
Da molti anni i film che passano al cinema in Italia sono pochi e brutti, alle persone evidentemente non mancano o gli basta vederli a casa. Abbiamo perso da tempo cultura cinematografica, a mio parere.
Argomento interessantissimo! Non fermarti Svevo, vai avanti così!!!
Ho sempre pensato negli ultimi anni che il cinema italiano stesse morendo (anche se in realtà il suo declino sia qualitativo che quantitativo è iniziato molto prima) però non avevo riferimenti numerici o comunque informazioni precise, quindi grazie per questo utilissimo video!!
Finalmente qualcuno che ne parla!! Complimenti!! È assurdo pensare come nell’ultimo periodo il cinema italiano produca la maggior parte dei film prendendo attori come: influencer, attori che non hanno mai studiato ma popolari o parenti di personaggi noti, volti visti e rivisti famosi 30 anni fa…con l’unico scopo di ricavare un’alta percentuale d’incasso (offendendo così il pubblico italiano, considerandolo ignorante) e si ritrova a guadagni una delle ultime nazioni. Il pubblico giustamente si è stancato e gli attori/registi con talento (quelli veri, quelli che hanno studiato) scappano all’estero. Si salvano le piccole produzioni che tirano fuori lavori interessanti ma purtroppo considerati da nessuno. Se continuiamo così non potrà andare meglio
A Sve', la tua analisi impietosa disegna uno scenario sconcertante che lascia poco spazio alla speranza di un futuro migliore per il cinema italiano. Hai gia' identificato le ragioni di questo sfacelo? Pensi che ci sia ancora spazio per recuperare, prima che sia troppo tardi? Io ascolto sempre "La rosa purpurea" di Franco Dassisti (su Radio24) e spesso mi sembra che la loro analisi sullo stato di salute del cinema italiano sia sempre molto edulcorata, molto asservita alle produzioni, poco prona a dire la verita'. Sarebbe veramente di grande giovamento se anche una trasmissione sul cinema mainstream come quella, cominciasse ad affrontare seriamente questo problema, proprio come hai avuto il coraggio di fare tu. Chapeau.
Aspetto con gioia i tuoi prossimi video su questo argomento, che penso da ignorante di cinema, ma che guarda con piacere un buon film, darai risposta a un mio pensiero, cioè che film italiani di qualità sono pochi purtroppo. Grazie sei un grande
grande video.. da persona che lavora nel settore, posso dirti che più sto sui set, più capisco BORIS
Bellissimo, amo questa tipologia di video! Tecnici il giusto e affrontati con un'ironia e umorismo che fa proprio al caso mio!!!! Daje Svevo!
Video veramente creativo! Sai rendere avvincenti con i cambi di inquadratura e battute varie anche questi sterili dati:
Finale grandissimo! Io credo che il problema sia anche dovuto alla pigrizia intellettuale sempre più forte in italia, evidentemente il pattume televisivo soppianta i film. Se facessi un film tu, secondo me risolleveresti un po' la situazione. Mi mancano i Ritals!!!
Non perderò nemmeno una puntata di questa rubrica!!!
A parte che avrà più visualizzazioni questo video di tanti film italiani, Complimenti è un documentario, un servizio a tutti. Sono anni che non vado al cinema dopo anni di grande frequentazione. Purtroppo, da quel che osservo, si fanno dei prodotti, delle commedie di bassa qualità, con attori, soggetti..., non c'è fantasia, scrittura, ricambio, vero. Sempre gli stessi, dei generi non vengono proprio trattati, ..., sarà anche un popolo sempre più spento e privo di slanci ma di sicuro, come altri settori, non si riesce a stare in linea con gli umori del pubblico. E' una nazione dove tra chi produce contenuti comunicativi: politica, "informazione", intrattenimento....e chi li deve ricevere, non vi è più sintonia, ma per grande responsabilità della pigrizia e altro che porta chi "trasmette" a non avere nessuna sensibilità soprattutto, ripeto, sui cambiamenti che avvengono nei "riceventi", non solo nel pubblico, nella società tutta. Abbiamo sempre fatto così, gli è sempre andato bene, continuiamo finno alla morte.
Io sono stato sul set di QUERIDO FIDEL, commedia napoletana a basso budget che univa la classica atmosfera da film d'esordio d'autore e la risate generate da una commedia più commerciale. Ebbene, credo abbia incassato sui 5-10-15 mila euro con proiezioni sparse in tutta Italia organizzate dalla stessa regista. Nel frattempo ha vinto il Festival di Bari ed è arrivato ai Nastri. Poi prendi un film Romano che nulla ha da dire e quella fetta di pubblico che potrebbe scoprire un piccolo film che però intrattiene e fa riflettere e ridere se la piglia lui. Morale della favola: filmetti di cacca incassano il classico milioncino ma siccome sono filmetti di cacca dopo il weekend iniziale nessuno li consiglia ad amici e parenti mentre film più carini che sarebbero facilmente consigliabili per passare una serata non hanno Distribuzione nazionale e quindi performano pure meno
Hai un ritmo narrativo, una cura dei dettagli, dei dati, ed anche del montaggio video impressionanti. Bravo Svevo e saluti da Montparnasse!😄
Svevo, io come ritail (prima in Ecuador per 10 anni, e adesso in Spagna da ottobre 2021) posso dire che il cinema italiano non è presente in nessuna sala cinematografica..solo in piattaforme come Netflix e amazonprime.
Complimenti davvero. Attendo con ansia il Capitolo 2
Sei un grande. Ottimo contenuto informativo. Il cinema italiano è allo sbando. Non ha una direzione.
Bellissimo e interessante, aspettiamo il prossimo video!!
Grande Svevo,
Vista la tua risata diabolica, ti vedrei bene come prossimo Super-Cattivo dei Me contro Te! 🤣🤣🤣
Scherzi a parte: solito video brillante che tanti non capiranno.
Ma cos'è sta roba che le persone non capiscono mai un cazzo?
@@asamicat8323 Semplicemente la storia del dito e della Luna.
Complimenti per il rutto e per l’analisi!
Complimenti per la tua analisi critica e soprattutto basata su dati reali.... da scientifico ti faccio i miei più sinceri complimenti
Io mi sono fatto l'idea che il cinema in Italia non è una priorità.Ma da tempo che è così,i critici possono riempirsi le parole quanto vogliono con il fatto che in passato abbiamo avuto tanti maestri e in ogni genere c'erano film per tutti.
Non voglio fare un pippone sul cinema italiano,ma nel corso degli anni a partire dagli anni novanta secondo me li c'è stato il declino,eppure ancora in quegli anni erano le commedie dei soliti noti che incassavano,un certo tipo di pubblico si sia sentito tradito,i produttori certa TV spazzatura hanno fatto dire al pubblico che noi certi film non li possiamo fare perché non siamo in grado.Ma chi sa di cinema italiano quello dagli anni 50 ai 70 sa che non è così,anzi molte pellicole qua dimenticate sono state riscoperte da registi stranieri importanti e con una grande fama.
Negli ultimi dieci anni sono mancati anche quegli incassi di quelle commediacce dei cinepanettoni e nonostante abbiamo avuto il fenomeno Zalone,questo a quanto pare non basta.
Per i prossimi dieci anni con lo streaming che esiste anche negli altri paesi,la sala sarà sempre più una chimera e meno diffusa di quanto non lo sia già è il cinema sarà sempre meno marginale ad eccezione di un certo tipo di film
Ottimo 🔝video per spiegazione e contenuto ....per la qualità d'immagine qualche pixels fuori posto 😜
Grandissimo Svevo, aspetto il secondo capitolo!
I complimenti te li faccio perchè hai detto quello che penso da anni, in modo simpatico e diretto. Bravo...
Un’analisi interessantissima. Grande Svevo!
Non vedo l'ora di vedere la prossima parte
Coraggio quarcosa te la daranno da girà prima o poi, un rubinetto, na manovella, ma qualcosa accadrà prima o poi 🤣🤣🤣 😘
molto interessante, aspettiamo il capitolo 2!
Hai fatto un ottimo lavoro di analisi e i risultati sono molto interessanti, nonostante la mole non indifferente di dati che può confondere i lettori meno pratici (fenomeno a cui ormai siamo abituati!). Sarebbe bello ritrovare questo tipo di analisi, in cui l'osservazione statistica si combina ad una lettura critica, anche nei principali report di riferimento per il settore (Symbola/Unioncamere e SIAE tra gli altri), con l'auspicio di stimolare una discussione sulla validità della recenti e presenti politiche pubbliche di sostegno al settore cinematografico. Il cinema, come tutte le altre arti, è fatto per incontrare il pubblico!
Un'altra cosa: perché non proponi qualcosa di simile confrontando il cinema europeo con quello americano e, secondo me ancora più interessante, con quello sudcoreano? Il governo della Corea del Sud ha avviato diverse iniziative e politiche di sostegno alle industrie creative in generale, e al cinema in particolare, nell'ambito di una precisa strategia di soft power per l'espansione della propria influenza sulla cultura pop contemporanea internazionale. Buon lavoro! :)
Bellissimo come durante il video mi facevo delle domande o avevo obiezioni, e con il discorso successivo mi davi le risposte.
Quasi interattivo
La mafia delle distribuzioni, affrontare il problema nel prossimo video, grazie.
oltre ai finanziamenti pubblici, quanti raccomandati e "figli di" sono presenti nel cinema italiano tra attori, sceneggiatori, registi ecc... ? Conseguentemente venduti a qualsiasi forma di marketing e politica che essenzialmente è l'unico motivo perché stanno ancora lì a rubare, chiamiamo le cose come sono, se ci sono finanziamenti pubblici e i risultati sono ridicoli dopo 20 anni è rubare fondi pubblici. Ovviamente a scapito della qualità in primo luogo
Video Interessante, bel ritmo, divertente!
Vai Svevo! Aspetto il secondo video. Che amarezza comunque
Preciso, interessante e che bel rutto!
Video stupendo, come sempre, ma ci tengo a ricordare che, qualora la conclusione andasse in porto, si configurerebbe il reato di estorsione, punibile con la reclusione da 5 a 10 anni e con una multa da 1000 a 4000 euro. Detto questo, DAJE SVE'! Daje con i "nomi e cognomi" (citazione)
Ottimo rutto.. educato e ben congegnato per la tempistica
Grande quanto educativo video, molto utile. Grazie!
Sei un fottutissimo genio! Ma come ho fatto a scoprirti solo ora?? Mi sto drogando coi tuoi video da circa 3 ore e non credo di smettere a breve coi Ritals😂😂 ...e fanno fà la pubblicità a Brignano aò 😂😂😂
Approfondimento molto interessante. Sei un grande
Mi chiedo da tempo perché la Regione lazio finanzi a pioggia pellicole vergognose nella maggior parte dei casi fatte per “stipendiare” le solite persone . Se ci fosse una selezione dei fondi ci sarebbe , probabilmente , una qualità superiore . Se in Italia non ci ricordiamo ormai più della qualità , in tutti i settori , siamo destinati ad un futuro grigio .
Ti invito a vedere la puntata del 17.04.2017 di Report, dal titolo "Che spettacolo!" dove si parla del "mercato" dei contributi statali alla cinematografia italiana.
La puoi recuperare da Raiplay, stagione 2016-2017.
@@tgalex75 grazie
Hanno finanziato perfino "i cassamortari", orrenda pubblicità di Exequia e Taffo.
è il solito problema, statalismo e clientelismo coi soldi dei contribuenti che rovinano il sistema, il cinema è un'ulteriore settore in cui questo accade.
@@isabellacicchetti6058 ma no come fai a dire che è orrenda? Certo non metterei quel cartellone davanti ad un cimitero o una chiesa mentre c'è un funerale, ma indubbiamente è molto divertente e soprattutto efficace. Infatti io conosco Taffo solo per quella pubblicità e l'ho trovata geniale. Tanto anche se smettiamo di scherzare sulla morte non la farà sparire.
si ma adesso quando esce la seconda parte?
“Non stiamo a parla’ del rugby o della corrida” 😂😂😂
Fantastico approfondimento. Fanculo i follower, viva l’onestà intellettuale!
Inutile che commentate ragazzi.. Svevo non ha mai risposto ad un solo messaggio. Manco un cuore. Ciò non toglie che sia il migliore.. purtroppo i suoi fan nn se li fila proprio.. forse dovresti migliorare in questo Svè
Ottimo video.
Vedo purtroppo molto snobismo tra i commenti, dove prevale la tesi degli italiani che non amano il cinema; al contrario, come dice Svevo nel video, in Italia il cinema è sempre (stato?) una grande forma d'intrattenimento.
Mi chiedo invece quali titoli italiani in questi anni mi avrebbero portato in sala, e mi viene in mente giusto Sorrentino la cui pellicola è stata al cinema manco mezza giornata e Martone (pardon) con Qui rido io.
Poi basta (forse Freaks out, ma forse).
Guardo i trailer italiani e mi sale lo sconforto, o cinema d'essai e tinello dagli esiti alterni, o commediucole mediocri o film comici irricevibili (leggi pio e Amedeo).
Manca il cinema medio d'intrattenimento; e per giunta, le produzioni sono così tante che i titoli piacevoli, guardabili o un pelo sopra la media si perdono in mezzo agli altri (tipo Lasciati andare, Uomini d'oro o Sette giorni per farti innamorare: non capolavori, ma gradevoli e sui quali dato il numero di pellicole non si riesce a fare un marketing decente).
Aspetto la seconda parte.
C’era anche Nostalgia e Esterno notte che erano molto interessanti (l’ultimo più del primo)
@@godisdeadandwememedhim4174 Giusto (e sono d'accordo con te, preferirei esterno notte); ma appunto torniamo ad un cinema comunque colto e bene o male impegnativo e che vivaddio resiste.
Manca l'intrattenimento puro di valore, e quello che c'è non trova spazio.
Per amore di precisione, mi vado a guardare le 34 (??????) pagine di MYmovies di film italiani usciti nel 2021 e vedo se mi sono perso qualcosa di valido, o comunque il cui trailer mi avrebbe fatto venir voglia di alzare il culo dal divano.
Video interessante, dove sono presi i dati a cui fai riferimento?
Svè, il problema qui senza girarci intorno, è che a quasi nessuno questo interessa. A nessuno interessa che non ci siano generazioni di nuovi attori e registi che possano fare del buon cinema di genere. Le multisale campano coi blockbuster americani come dicono i dati che hai mostrato tu, e per tutto il resto ci sono i film di Zalone oggi che hanno sostituito il cinepanettone annuale (per fortuna malgrado tutto). Il resto è sempre la stessa solfa, filmetti fatti dai soliti attori e registi. Ci saranno 5 nomi forse che hanno dato realmente del lustro in vent'anni, e due sono Sorrentino e Garrone. Il punto è che non bastano, manca lo zoccolo duro di professionisti del mestiere che negli anni passati hanno costruito il cinema italiano, con la varietà dei generi e di autori. Ma sono 30 anni che è così. Quante possibilità di sono che un onesto regista nato dall'85 in giù possa fare un film che stia una settimana minimo in sala? È questa sensazione di stantio e di muffa che allontana le persone dal cinema, oltre al cartello delle distribuzioni che impediscono un film valido che non abbia la loro approvazione arrivi al grande pubblico. Le persone hanno bisogno dell'intrattenimento, ma lo cercano altrove. E questo è reso difficile anche dal continente problema delle sale stesse. Tu vivi a Roma e sicuramente avrà un'offerta inferiore rispetto alla Roma di 20 anni fa, o alla stessa Parigi di oggi. Ma per tanti che abitano in città più piccole o nei paesi l'accesso alle sale e ai film è concretamente un problema. Nella mia città ci sono due cinema, uno praticamente in periferia e l'altro nel quartiere popolare. Se tu cammini per le piazze o per le vie principali, eccetto che per il cinema all'aperto organizzato l'estate in qualche spazio verde, se sei con la ragazza/famiglia/amici o anche per cazzi tuoi e non sai cosa fare e ti viene voglia di un film te lo prendi in culo (e il fatto di avere comunque due cinema indipendenti nella mia città mi rende più fortunato rispetto ad altri). Questo lo sa bene un grande che gestisce una videoteca di nome Videodrome, che per vedere un film deve andare da Livorno a Pisa ormai. Per questo alla fine la maggior parte delle persone va a vedere nella multisala il film evento semel in anno. E per lo stesso motivo ci vado poco io, oltre al fatto che ci trovo veramente poco di interessante. Mi giustifico col fatto che supporto il mercato in altro modo, costruendo poco alla volta la mia cineteca, ma io da amante del cinema soffro nell'andarci poco, perché per me è una grande passione, e perché l'esperienza del vedere una pellicola in sala non è paragonabile a quella di vedere un film a casa, anche se ovviamente l'opera in sé deve essere girata per essere un'opera cinematografica e non uno da home video che per prassi va anche in sala.
Chiudo però con una riflessione che indica veramente chi sia responsabile di questo fenomeno di morte del cinema in Italia. Nel paesino dove vivo abbiamo un cinema- teatro che il giovedì organizza un cineforum, un po' alla anni '70, con dibattito alla fine. Molto spesso vengono proiettati anche dei classici, e mi ritengo un privilegiato ad aver visto Easy Rider per la prima volta a 21 anni sul grande schermo, un'esperienza meravigliosa. In sala eravamo io, mia madre e qualche coppietta di anziani. Lo strazio nel cuore che ho provato terminata l'esperienza ha quasi annullato il senso di estasi provato poco prima. 4 euro di biglietto, ma tutta le gente dai 40 in giù era ad affollare il bar davanti. La stessa cosa è successa quando finalmente hanno proiettato È stata la mano di Dio un weekend nella normale programmazione. Mettiamocela via Svè, qui per avere un ritorno ai fasti passati bisognerebbe falcidiare qualche generazione e sperare che le nuove possano unirsi a noi nel grido disperato di una rinascita artistica della settima arte o convincere il sistema produttivo cinematografico a fallire per darci qualcosa di più in forma di beneficenza
Interessantissimo!!😍🤣
Che ne pensi delle produzioni originali netflix in lingua italiana? (Isola delle rose esempio a caso)
Grande Svevo!
Quando? Quando uscirà il seguito? Bravissimo.
Si tratta esclusivamente della qualità. Qualunque film italiano anni 60, 70, quasi sempre senza eccezione, è qualitativamente anni luce superiore a qualsiasi film italiano di oggi. Potrebbe sembrare una diagnosi semplicistica, ma credo proprio che si tratti solo di questo.
Molto Bravo,quando farai un video su i film italiani remake di film francesi?ciao
Ottimo video e ottima analisi, come sempre anche se onestamente mi lascia molto l'amaro in bocca. Quale sarebbe secondo te una probabile ricetta per la soluzione a questa emorragia? Al di là delle produzioni.
Credo che le variabili siano veramente troppe per un'analisi accurata della situazione del cinema italiano. Ci sono alcune evidenze, come ad esempio la produzione di basso livello, ma anche il pubblico a sua volta assuefatto a un mercato cinematografico nazional popolare; solo che il nazional popolare non è più dato dalla produzione locale, ma da quella statunitense. Aggiungo che, a mio modo di vedere, anche la propensione alla spesa gioca un ruolo fondamentale. Il cinema costa e gli italiani hanno meno da spendere o preferiscono altro al cinema. Le piattaforme online giocano sicuramente un ruolo sulla propensione di spesa per l'intrattenimento e sarebbe interessante avere i dati sugli abbonati ai vari servizi nei paesi citati nel video.
ho appena finito Antidisturbios, ho visto Boite Noire e Speak no Evil. In Europa riescono a fare thriller e horror convincenti, anche film d'azione ben pensati e realizzati. Il cinema é diventato industria, con professionisti e produzioni che spaccano. In Italia lavorano sempre gli stessi, amici degli amici, figli, parenti. Gli attori sono cani, i tecnici del suono non sono in grado di riprendere un audio pulito, le sceneggiature fanno piangere, i registi non sanno dirigere e il pubblico é ignorante. Basta fargli vedere Favino per mandarlo in sollucchero, quando fa semplicemente il suo, senza arte né parte. Siamo senza speranza, un paese che non dà spazio a chi ha idee, ma ragiona sempre in termini di "devono magnà i soliti 4-5" e per farlo si va su prodotti sicuri (commedie, roba di camorra, Lillo e Rovazzi). Che pena. Ricordo il talento del calabrone, uscito su Prime, in cui un attore addirittura si impicciava su una battuta e non hanno rigirato la scena, l'hanno lasciata così com'è. Ma dove vogliamo andare? Francesi e spagnoli ormai ci mangiano in testa, e lo stesso possiamo dire dei danesi, svedesi e norvegesi
Ottimo il confronto finale tra cinema Francese in Italia e cinema Italiano in Francia, che toglie ogni dubbio di una _colpa_ del pubblico (o, per la gente diversamente sveglia, del Governo e delle politiche Covid... che cazzo gli dice il cervello). Il punto chiave è che il cinema Italiano non piace: non piace agli Italiani, e non piace agli altri. Ora sarebbe interessante capire perché il cinema Italiano non piaccia a nessuno, quando è cambiato. È sempre stato così?
Si dovrebbe fare un indicatore di qualità sintetico, facendo tutti i confronti import - export con i vari paesi partner, per vedere quanto il cinema Italiano sia interessante al pubblico straniero, anno per anno. Faccio cose simili per lavoro, se hai dati tipo quelli che hai mostrato oggi per vari paesi, si può fare.
@Emanuele676 di quale pubblico? Del pubblico Francese che non guarda film Italiani (ma guarda film Francesi e Tedeschi)? Del pubblico Italiano, che non guarda film Italiani ma guarda film di tutti gli altri paesi? Del pubblico Spagnolo o Tedesco? Perché il cinema Francese va bene?
Siamo i primi a vantarci che, ad esempio, il cibo italiano sia buono, e lo diciamo _perché_ piace a tutti, in tutto il mondo. I film Italiani di Leone o Fellini pure piacevano a tutti, e correttamente dicevamo fosse un cinema di qualità. E ora che il cinema italiano non lo guarda nessuno, Italiano o straniero, è colpa del pubblico? Un minimo di oggettività!
Se un prodotto non piace non è mai colpa del pubblico, il lavoro di chi fa film è far film che piacciano ad un pubblico. Che non vuol dire debba piacere necessariamente a tutti, può ben essere un film artistico e di nicchia e coprire una domanda che altrimenti rimarrebbe scoperta. Ma _un_ pubblico a cui piaccia il tuo film deve esistere, se no stai sbagliando lavoro. Se nessuno viene al tuo ristorante non è colpa del pubblico che non apprezza, se nessuno apprezza può anche essere sia scarso tu come ristoratore.
@Emanuele676 Non è che un buon film divertente automaticamente venda, servono mille cose. Non ultimo il riconoscimento del brand e del movimento: metà delle persone che conosco negli ultimi dieci anni di monnezza ha smesso di vedere film Italiani, mentre Venom 2 è a traino della più importante serie di film commerciali della storia. Se in un ristorante orribile fanno un buon piatto, ha senso chiedersi perché non lo mangi nessuno? Non puoi fare il confronto film a film come se tutto quello che c'è intorno non conti.
E sul cibo, non hai colto il punto: ovviamente c'è un home bias, una preferenza per il locale, ma perché in Olanda ci sono 100 ristoranti Italiani per ogni ristorante Tedesco e 10 per ogni ristorante Francese? La cucina Francese è tecnicamente tra le top, ma non è importante: è importante se piaccia al pubblico. I Francesi mangiano più pizza degli Italiani, ma non guardano cinema italiano. La pizza piace, il cinema Italiano (in media) no, e non basteranno due o tre film decenti all'anno per cambiare la nomea del cinema Italiano.
Complimenti ,per i tuoi cortometraggi. Molto ben fatti.
Mi piace molto il contrasto tra il discorso intellettuale , magari in francese, e la conclusione in romanesco, che fa molto ridere.
Bravo bravo.
Non sarà che i film italiani sono semplicemente brutti, girati in 60 metri quadrati con arredamento di design e recitati alla maniera dei "Cesaroni"?
Lo è. E gli italiani se ne sono accorti
@@chiaraf633 Già, ma niente cambierà in Italia. Non grazie agli italiani!
Propongo un'ipotesi: in questi anni di pandemia, guerra, stagnazione secolare, etc., i film di maggior incasso sono sempre film d'intrattenimento puro (vedi top 10). Da qui si apre un problema noto: in Italia non si fa cinema di genere (e se si fa, i risultati sono imbarazzanti)!! Quei pochi che si fanno, puntano ad un pubblico millennial (e va su streaming, visto che comunque sono piccole produzioni, Mainetti a parte).
L'unico tipo di cinema che ancora ha un rilievo internazionale è quello autoriale sofisticato alla Sorrentino che, per carità, è meraviglioso, ma non basta per ricostruire una cultura cinematografica.
Ultima ipotesi: non è che qualche talento ce lo siamo fatto scappare all'estero come al solito? O magari abbiamo distrutto la possibilità di seguire questo percorso artistico con idee originali e BUDGET contemporaneamente?
Alcune cose che hai detto concordo ma sinceramente non mi sembra proprio che il target siano i milleans, basta pensare che la promozione online italiana è indietrissimo. Ho studiato per sei mesi il cinema italiano e l'unico annuncio che mi ha mandato Google sul cinema nostrano è stato altrimenti ci arrabbiamo. In sei mesi Google avrebbe dovuto bombardarmi ma no, ricevevo solo trailers di film Americani. Personalmente quello che ho studiato, credo che problemi del cinema italiano risiedono nel fatto che ha una dimensione artigianale e non industriale, che non pensa a monte come distribuire(in cui c'è il monopolio rai/Mediaset). Inoltre non si spende nel reparto tecnico come si dovrebbe, per citare una testimone chiave della tesi "gli italiani non fanno film da cinema ma da televisione".
@@Sokew86 mi hai dato spunti interessanti, grazie!! Quindi il cinema italiano è riflesso del macrocosmo PMI in sostanza. Ha senso, in effetti.
fra ma le fonti dei dati che hai esposto??
Video interessante! Secondo me produrre tanti film dimenticabili crea solo che il mercato si "cannibalizzi" da solo. Inoltre noi non diversifichiamo abbastanza i prodotti, cosa che non accade in Francia come dimostrato anche dalla schermata finale del tuo video. Ma noi mica ce l'abbiamo un'azienda tipo Illumination che sforna un prodotto riuscito come Sing (credo sia lui che citi alla fine del video). Raramente facciamo film d'azione, quei pochi che facciamo spesso hanno delle pecche più o meno grandi, ciò rafforzerà l'idea che i film d'azione non li sappiamo fare; un ragionamento simile si può fare anche con generi.
@Emanuele676No
Posso dire che se noi italiani produciamo principalmente film così brutti che non ho nemmeno voglia di vedere nemmeno gratis è ovvio che nessuno guarda più film italiani.
A parte il rutto... 😆 Quali ricette per migliorare la situazione? Quali piccoli e concreti passi senza pensare di scardinare un sistema produttivo marcio che non si può scardinare oggi come oggi?
Ciao Svevo, stavo proprio ragionando su questo dopo aver scoperto gli incassi alcuni film italiani, ovviamente con nessuna cognizione e conoscenza al contrario di te. Ti volevo chiedere se x caso avevi i dati di sovvenzioni, fondi statali, regionali, europei e altri elargiti ai film italiani che credo possa essere una delle cause dell' aumento del numero delle produzioni, dell' abbassamento della qualità e del disinteresse per gli incassi veri e propri.
Bravo bel video e soprattutto ben argomentato! Forse tra una 15na di anni capiranno che potresti essere un buon comico... tieni duro
Tutto molto bello e interessante ma, anche se mi fido, da dove saltano fuori questi dati?
Attendo con ansia il secondo capitolo
Mi manda Dario Moccia. Bellissimo video, ora guardo il secondo.
Sei fantastico! Ora vogliamo i nomi! :)
Adesso vogliamo la seconda parte
Grazie per la raccolta di dati, Svevo. Comunque è un'impressione mia o tutti i film in generale fanno abbastanza cacare ultimamente? Mi pare che in Italia solo i D'Innocenzo sfornino roba interessante. Per Cannes pare che esista solo Ostlund e un paio di Coreani. Venezia, Berlino, Sundance si sono arenati da un po'. Vivo in Gran Bretagna e il mio cinema d'essay preferito ha smesso di programmare film validi...Non è così rosea neanche qui. Insomma è il cinema mondiale ad essere stato messo in crisi dalle piattaforme streaming e serie TV. A tutto discapito del cinema d'autore.
Riguardo la tua domanda principale...secondo me in Italia a livello produttivo abbiamo perso quel contatto tra cinema d'autore/ esteticamente e qualitativamente valido e contenuti di costume. A parte Checco Zalone e forse qualche commedia tipo Smetto Quando Voglio o pseudo fantasy tipo Lo Chiamavano Jeeg Robot, ma cosa abbiamo mai prodotto? Non un granché. E per me la risposta è da ricercare nel fatto che in Italia i registi autorevoli si possono contare sul palmo di una mano: Sorrentino, Garrone, Rorhwacher, Marcello, Frammartino, Diritti, D'Innocenzo? In generale non produciamo neanche più nulla di paragonabile al successo di pubblico e critica de "La Vita è Bella", esempio già del tutto isolato e certamente non di assai pregevole fattura, ma che incontra un compromesso più che accettabile tra le due dimensioni citate sopra. Film che nonostante i grandi incassi e l'altissimo numero di spettatori non è invero a sua volta paragonabile ai grandi film di successo citati alla fine di questa pagina (Classifica per Spettatori).
it.wikipedia.org/wiki/Film_con_maggiori_incassi_in_Italia
Se noti i titoli dei film che hanno totalizzato il maggior numero di spettatori dal 1950 al 2016 includono autori come Bertolucci, Leone, Fellini, Camerini, Visconti,Pasolini, Monicelli, Comencini, Salce.
Ecco prendi Salce (Fantozzi), per produrre un film così non c'è solo l'idea geniale di Villaggio, ma tutto un sostrato di cinema politico/sociale, quello dei vari Petri, Montaldo, Rosi, Loy, Bellocchio, Lizzani, Wertmuller, Cavani, Pontecorvo etc. Senza contare tutti i grandissimi autori della commedia di costume e i mostri sacri amati anche in Francia e nel resto del mondo.
Oggi abbiamo 5/6 registi in croce!
Per produrre Fantozzi c'è bisogno di tutto il resto. Che oggi non c'é.
Ci sarebbe da chiedersi se questo hummus sia al di sotto del visibile e nessuno lo produce o se sia assente del tutto.
Difficile da investigare.
"Alla fine, l'unico settore serio in Italia è la ristorazione"
Perché è un cinema di raccomandati 😀 a parte un gruzzolo di gente talentuosa e competente che lotta contro i mulini a vento
Ti produrrei un film con Siani e la Littizzetto! Daje Sve'.
Siani e Littizzetto???😕🙈
Sui Dati non si puó mentire..certo da spettatore noto che i registi del passato sembravano saper utilizzare il mezzo cinematografico, al contrario di quelli moderni (a parte Sorrentino, Garrone, Moretti e altri).. non c'é una legislazione favorevole anche e soprattutto fiscale.. e poi mancano le idee, che se ci sono, sembrano destinarsi alla tv.. Io sempre da spettatore dico..ma ci voleva Obzetek per far vedere come sono le nostre cittá in periferia? Oppure scrivere sceneggiature, anche in 10,12 persone non é piú possibile? Quando vedo i film di Visconti, Germi, De Sica, ettore scola, Elio Petri, Bellocchio etc.. .Mi piaccuono; mentre i moderni hanno un non so che di presa per il filo, di finzione..perfino se prendi un bravo attore degli anni 70/80 e gli fai fare un film oggi é meno bravo perché?.. se prendo ad il Proietti di febbre da Cavallo, quell'attore era molto piú perfezionista del Proietti di febbre da cavallo la mandrakata.il concetto é che sembra tutto andato al ribasso, come la nostra societá
ma anche no, una legislazione a favore. Per favore basta buttare soldi in prodotti perlopiù (se va bene) mediocri.
Si è visto come dare i soldi non contribuisca alla qualità (vedi la seconda parte del video).
@@francescoporcari8597 ..in Francia c'é e funziona..I soldi riduciamoli a quei settori improduttivi o alla politica. Questo settore puó dare un forte ritorno economico e trasmettere competenze al futuro.
@@giulianoberdini8244 sinceramente a me sembra che il trend sia opposto a quello da lei descritto
mi fai crepare XD
continua così Svevo!!!
La risata finale straordinaria
Sve' mi sono iscritta al tuo canale, cosi: per fregio! Quanto mi piace la Controtendenza.
Peccato per la musica di fondo, disturba l'audio della voce.
La programmazione negli altri paesi é simile alla nostra ?
vabbè svevo, direi che l'analisi sul cinema è un pezzo del "problema" che vedo anche su me stesso.
io da anni ho praticamente smesso di andare al cinema, (negli ultimi anni mi viene in mente solo Dune e qualche cartone animato per mio figlio) di contro sono anni che con la mia compagna ci siamo fatti l'abbonamento a teatro.
dalla mia esperienza posso dirti che tantissima gente ha cominciato ad andare a teatro e le sale sono sempre più piene (i nomi di richiamo poi fanno puntualmente il tutto esaurito).
ovviamente il teatro è e rimane di nicchia ma se vai a vedere le statistiche tutte le presenze sono in crescita (certo non si arriva a compensare il calo delle presenze al cinema)
I motivi di questo sono molteplici, dal fatto che le pellicole non rispecchiano le aspettative della società al fatto che le piattaforme ti danno l'illusione di poter recuperare la visione del film quando vuoi: a teatro se perdi la settimana di programmazione devi sperare in una replica l'anno dopo, al cinema puoi "rimandare la visione" aspettando che il film esca sulle piattaforme (e poi puntualmente non recuperi nulla...)
Concordo! La riscoperta del teatro è fondamentale in un paese come il nostro, anche io ho notato questo improvviso (ma piacevole) cambiamento: come se fosse la nostra risposta al cinema troppo commerciale e l'arrivo dello streaming a casa, favorendo la ricerca di spettacoli che ti trasmettano vere emozioni ed esperienze. Può solo far bene alla nostra cultura teatrale millenaria.
Complimenti davvero