Nel suo primo e più semplice significato il termine indica l'infinita estensione del tempo; in senso più proprio e specifico, significa assoluta atemporalità, cioè durata scevra da qualsiasi successione temporale; in questa seconda accezione l'eternità è riferita specificamente a Dio... nasce così e si sviluppa tutta la filosofia sul concetto di eterno e di immortalità, sul TEMPO e l'eternità... eternità la durata senza fine del tempo. I Greci la intesero come infinita estensione nel tempo, che non ha avuto inizio e non avrà mai una fine... nel Cristianesimo è Gesù stesso che ci dona questa conoscenza sia del TEMPO: "giunta la pienezza del tempo Dio mandò il suo figlio nato da donna..." (Gal.4,4) «La pienezza del tempo», infatti, è la stessa eternità, anzi Colui che è eterno, cioè Dio. Entrare nella «pienezza del tempo» significa dunque raggiungere il termine del tempo ed uscire dai suoi confini, per trovarne il compimento nell'e- ternità di Dio... Per i Greci - il tempo - dal latino "tempus"=taglio-sezione da cui i termini greci "separo-recinto", comprendevano i significati di "fase-periodo-intervallo-eventi, ecc.." Kairos (in greco antico: καιρός).... ed è con la nascita della filosofia che si concretizza una concezione realistica del tempo inteso quale flusso continuo del succedersi degli eventi e ciò che è interessante osservare è che, secondo gli antichi Greci, esso procede con un movimento circolare che non ha mai fine... 😉 il tempo, perciò, non è "solo" una questione cronologica del momento... e dunque? Gesù viene nel mondo per ricordarci che la vita degli uomini è eterna e che questo tempo in cui si vive serve per PURIFICARCI per entrare nell'eternità beatamente e non da dannati!!🙂 Nel colloquio notturno con Nicodemo, Gesù rivela che la sua venuta ha come obiettivo rendere partecipi gli uomini della vita eterna. L’insegnamento di Gesù non introduce ad una nuova dottrina, ma ci aiuta ad entrare in relazione con la sorgente della vita eterna. Questo è il disegno del Padre, attuato attraverso l’incarnazione, passione morte e resurrezione di Gesù. Tutto il mistero di Cristo sta proprio in questo svelarci l’eternità, in cui siamo coinvolti noi "discepoli" per mezzo del battesimo, ma il discorso vale anche per coloro che ancora non conoscono LA VERITA'. Credere in Gesù, volgere costantemente il proprio sguardo al suo amore appassionato, è il modo più concreto per godere di una prospettiva esistenziale che si affaccia nell’eternità. Questa parola rimanda all’idea di un tempo senza limiti, senza principio e senza fine: "e il suo Regno non avrà mai fine" professiamo nel Credo. Ma al contempo, l’eternità ci parla di un fine, verso il quale TUTTO IL GENERE UMANO è in cammino. L’Eterno è Dio cui è rivolta la nostra esistenza, la meta del nostro cammino, l’orizzonte che dovrebbe dettare lo stile di vita NON solo del cristiano, ma di ogni uomo nella legge naturale...
ULTERIORE RIFLESSIONE per comprendere il concetto del TEMPO😊 La follia di “perdere tempo” nella vita Il tempo è una cosa seria. Non va sprecato. Bisogna pensare a ciò che conta davvero. Ciò ovviamente non significa che, relativamente ad esso, bisogna avere un atteggiamento serioso. E’ giusto anche che ci si dedichi a legittimi svaghi. Ma complessivamente il tempo va orientato verso la conquista del Paradiso. itresentieri.it/la-follia-di-perdere-tempo-nella-vita/ Leggiamo cosa scrive a riguardo il servo di Dio don Dolindo Ruotolo (1882-1970): La nostra vita passa, e ce ne accorgiamo ogni giorno. E’ un viaggio verso la morte e l’eternità. Ogni giorno, ogni mese, ogni anno che passa è un cammino percorso verso queste due mete, e diremmo, verso queste due stazioni. Chi intraprende un viaggio fa due tappe: Va prima alla stazione o al porto, e poi sale sul treno o sul piroscafo, ed è portato lontano, tra i saluti e le lacrime di quelli che restano. Noi andiamo prima verso la morte, e dalla morte passiamo all’eternità. E’ una grande stoltezza dunque concentrarsi nella vita presente, lavorare e stentare per il benessere del corpo, e dimenticare le cose più essenziali: l’anima e l’eternità. Non saresti stolto se, dovendo lavorare per produrre, tu perdessi il tempo a lucidare i perni o le ruote di una macchina e ti curassi solo della pulizia dello stabile, trascurando proprio il lavoro? Sì, è bene tenere tutto pulito, è bene anche avere un posticino più comodo per lavorare, ma l’essenziale è che tu produca, che la tela cresca, che il ferro sia modellato, che il legno grezzo diventi un mobile; se non fai questo, non sei un operaio. Un cuoco che si preoccupa di tener pulita la cucina, ordinato il suo vestito e non prepara il pranzo, a che serve? Le occupazioni della vita presente sono come l’ambiente e il mezzo per lavorare e produrre per la vita eterna, servono a compiere la missione che Dio ci ha data, per meritare il premio eterno; se tu dimentichi il tuo fine ultimo, e la necessità di operare il bene per salvarti, lavori, stenti, sudi, e praticamente ti affatichi invano. Sì -tu dici- ma la vita è la vita, ed io non posso trascurare il campo, la bottega, l’ufficio, e così mi passa tutta la giornata. Benissimo, ma tu per le tue occupazioni non trascuri di dormire, di lavarti, di mangiare, leggere il giornale, e persino di fumare e divertirti. Ora come puoi, per le occupazioni materiali non pensare mai o quasi mai a quello che ti serve per la vita eterna, cioè a pregare, ad ascoltare la Messa, a ricevere i Sacramenti, a confessarti, a comunicarti, ad istruirti nelle verità della Fede, tu che in questo sei così ignorante? Che cosa penosa -per esempio- che un avvocato, si occupi da mane a sera e persino la notte, della difesa di un reo, e non pensi almeno per mezz’ora alla causa della propria anima innanzi a Dio! Che cosa triste che un muratore stia occupato da mane a sera ad innalzare case ed edifici, e non metta nel giorno neppure una pietruzza per il suo bene eterno, e per la celeste dimora! Una vita tutta spesa nelle occupazioni materiali, senza curarsi di quelle spirituali ed eterne, è simile a quella delle bestie da soma, che lavorano per gli altri e non fanno mai nulla per sé! Ma io lavoro per la casa e per i figli -tu dici- e sono degno di lode e vero galantuomo. Come posso avere il tempo di badare all’anima? Stolto! Credi tu che quelli per i quali lavori potranno supplire a ciò che tu non fai per l’ anima tua? E credi poi che te ne saranno veramente grati? Ti perderai eternamente per chi non ti ricorderà neppure? E non sai tu che, amando e servendo Dio, compiendo i tuoi doveri religiosi, e curando l’anima tua, porti la benedizione sulla tua casa e sul tuo lavoro, ed è proprio allora che vivi veramente per il bene della tua famiglia? Non devi lasciare solo un’eredità materiale ai tuoi figli o provvedere solo al loro corpo, ma con la tua vita cristiana, praticante, devi lasciare loro l’esempio della virtù, e guidarli ai beni eterni. Ti preoccupi del loro avvenire terreno e non ti preoccupi del loro avvenire eterno? Come puoi meritare il nome di padre, se ti mostri senza fede e senza virtù innanzi ai tuoi figli, se vivi disordinatamente e raccogli il loro compatimento e persino il loro disprezzo? Un padre lontano dalla Chiesa e dai Sacramenti, un padre che non prega, che bestemmia, si ubriaca, si dà a vizi turpi, ha relazioni cattive e commette il male, che razza di padre è? Una madre che pensa solo ad ornarsi, a fare la civetta, a chiacchierare, ad inveire, e non si preoccupa dell’anima sua e di quella dei suoi figli, che razza di madre è?
@CooperatoresVeritatis Eternità = durata senza fine del tempo = Dio è sempre stato e sempre sarà = non c'è un inizio e non c'è una fine = l'infinito. Come si fa a capire il tempo che non finisce mai. l'Eternità è un qualcosa senza tempo che non cambia mai.
Il problema rimane: l'eternità non esiste, se c'è un inizio di sicuro c'è anche una fine: Dio ha creato l'universo (inizio) e lo ha affidato all'intelligenza umana Ma per andare dove se cerchiamo per l'eternità?
Ave Maria, grazie mille padre Serafino.
Quello che mi rende scettico è la parola eternità, cosa significa?
Nel suo primo e più semplice significato il termine indica l'infinita estensione del tempo; in senso più proprio e specifico, significa assoluta atemporalità, cioè durata scevra da qualsiasi successione temporale; in questa seconda accezione l'eternità è riferita specificamente a Dio... nasce così e si sviluppa tutta la filosofia sul concetto di eterno e di immortalità, sul TEMPO e l'eternità... eternità la durata senza fine del tempo. I Greci la intesero come infinita estensione nel tempo, che non ha avuto inizio e non avrà mai una fine... nel Cristianesimo è Gesù stesso che ci dona questa conoscenza sia del TEMPO: "giunta la pienezza del tempo Dio mandò il suo figlio nato da donna..." (Gal.4,4) «La pienezza del tempo», infatti, è la stessa eternità, anzi Colui che è eterno, cioè Dio. Entrare nella «pienezza del tempo» significa dunque raggiungere il termine del tempo ed uscire dai suoi confini, per trovarne il compimento nell'e- ternità di Dio... Per i Greci - il tempo - dal latino "tempus"=taglio-sezione da cui i termini greci "separo-recinto", comprendevano i significati di "fase-periodo-intervallo-eventi, ecc.." Kairos (in greco antico: καιρός).... ed è con la nascita della filosofia che si concretizza una concezione realistica del tempo inteso quale flusso continuo del succedersi degli eventi e ciò che è interessante osservare è che, secondo gli antichi Greci, esso procede con un movimento circolare che non ha mai fine... 😉 il tempo, perciò, non è "solo" una questione cronologica del momento... e dunque? Gesù viene nel mondo per ricordarci che la vita degli uomini è eterna e che questo tempo in cui si vive serve per PURIFICARCI per entrare nell'eternità beatamente e non da dannati!!🙂
Nel colloquio notturno con Nicodemo, Gesù rivela che la sua venuta ha come obiettivo rendere partecipi gli uomini della vita eterna. L’insegnamento di Gesù non introduce ad una nuova dottrina, ma ci aiuta ad entrare in relazione con la sorgente della vita eterna. Questo è il disegno del Padre, attuato attraverso l’incarnazione, passione morte e resurrezione di Gesù. Tutto il mistero di Cristo sta proprio in questo svelarci l’eternità, in cui siamo coinvolti noi "discepoli" per mezzo del battesimo, ma il discorso vale anche per coloro che ancora non conoscono LA VERITA'.
Credere in Gesù, volgere costantemente il proprio sguardo al suo amore appassionato, è il modo più concreto per godere di una prospettiva esistenziale che si affaccia nell’eternità. Questa parola rimanda all’idea di un tempo senza limiti, senza principio e senza fine: "e il suo Regno non avrà mai fine" professiamo nel Credo.
Ma al contempo, l’eternità ci parla di un fine, verso il quale TUTTO IL GENERE UMANO è in cammino. L’Eterno è Dio cui è rivolta la nostra esistenza, la meta del nostro cammino, l’orizzonte che dovrebbe dettare lo stile di vita NON solo del cristiano, ma di ogni uomo nella legge naturale...
ULTERIORE RIFLESSIONE per comprendere il concetto del TEMPO😊
La follia di “perdere tempo” nella vita
Il tempo è una cosa seria. Non va sprecato. Bisogna pensare a ciò che conta davvero. Ciò ovviamente non significa che, relativamente ad esso, bisogna avere un atteggiamento serioso. E’ giusto anche che ci si dedichi a legittimi svaghi. Ma complessivamente il tempo va orientato verso la conquista del Paradiso.
itresentieri.it/la-follia-di-perdere-tempo-nella-vita/
Leggiamo cosa scrive a riguardo il servo di Dio don Dolindo Ruotolo (1882-1970):
La nostra vita passa, e ce ne accorgiamo ogni giorno. E’ un viaggio verso la morte e l’eternità.
Ogni giorno, ogni mese, ogni anno che passa è un cammino percorso verso queste due mete, e diremmo, verso queste due stazioni. Chi intraprende un viaggio fa due tappe: Va prima alla stazione o al porto, e poi sale sul treno o sul piroscafo, ed è portato lontano, tra i saluti e le lacrime di quelli che restano. Noi andiamo prima verso la morte, e dalla morte passiamo all’eternità. E’ una grande stoltezza dunque concentrarsi nella vita presente, lavorare e stentare per il benessere del corpo, e dimenticare le cose più essenziali: l’anima e l’eternità. Non saresti stolto se, dovendo lavorare per produrre, tu perdessi il tempo a lucidare i perni o le ruote di una macchina e ti curassi solo della pulizia dello stabile, trascurando proprio il lavoro? Sì, è bene tenere tutto pulito, è bene anche avere un posticino più comodo per lavorare, ma l’essenziale è che tu produca, che la tela cresca, che il ferro sia modellato, che il legno grezzo diventi un mobile; se non fai questo, non sei un operaio.
Un cuoco che si preoccupa di tener pulita la cucina, ordinato il suo vestito e non prepara il pranzo, a che serve?
Le occupazioni della vita presente sono come l’ambiente e il mezzo per lavorare e produrre per la vita eterna, servono a compiere la missione che Dio ci ha data, per meritare il premio eterno; se tu dimentichi il tuo fine ultimo, e la necessità di operare il bene per salvarti, lavori, stenti, sudi, e praticamente ti affatichi invano. Sì -tu dici- ma la vita è la vita, ed io non posso trascurare il campo, la bottega, l’ufficio, e così mi passa tutta la giornata. Benissimo, ma tu per le tue occupazioni non trascuri di dormire, di lavarti, di mangiare, leggere il giornale, e persino di fumare e divertirti. Ora come puoi, per le occupazioni materiali non pensare mai o quasi mai a quello che ti serve per la vita eterna, cioè a pregare, ad ascoltare la Messa, a ricevere i Sacramenti, a confessarti, a comunicarti, ad istruirti nelle verità della Fede, tu che in questo sei così ignorante?
Che cosa penosa -per esempio- che un avvocato, si occupi da mane a sera e persino la notte, della difesa di un reo, e non pensi almeno per mezz’ora alla causa della propria anima innanzi a Dio! Che cosa triste che un muratore stia occupato da mane a sera ad innalzare case ed edifici, e non metta nel giorno neppure una pietruzza per il suo bene eterno, e per la celeste dimora! Una vita tutta spesa nelle occupazioni materiali, senza curarsi di quelle spirituali ed eterne, è simile a quella delle bestie da soma, che lavorano per gli altri e non fanno mai nulla per sé! Ma io lavoro per la casa e per i figli -tu dici- e sono degno di lode e vero galantuomo.
Come posso avere il tempo di badare all’anima? Stolto! Credi tu che quelli per i quali lavori potranno supplire a ciò che tu non fai per l’ anima tua? E credi poi che te ne saranno veramente grati? Ti perderai eternamente per chi non ti ricorderà neppure? E non sai tu che, amando e servendo Dio, compiendo i tuoi doveri religiosi, e curando l’anima tua, porti la benedizione sulla tua casa e sul tuo lavoro, ed è proprio allora che vivi veramente per il bene della tua famiglia?
Non devi lasciare solo un’eredità materiale ai tuoi figli o provvedere solo al loro corpo, ma con la tua vita cristiana, praticante, devi lasciare loro l’esempio della virtù, e guidarli ai beni eterni. Ti preoccupi del loro avvenire terreno e non ti preoccupi del loro avvenire eterno? Come puoi meritare il nome di padre, se ti mostri senza fede e senza virtù innanzi ai tuoi figli, se vivi disordinatamente e raccogli il loro compatimento e persino il loro disprezzo? Un padre lontano dalla Chiesa e dai Sacramenti, un padre che non prega, che bestemmia, si ubriaca, si dà a vizi turpi, ha relazioni cattive e commette il male, che razza di padre è? Una madre che pensa solo ad ornarsi, a fare la civetta, a chiacchierare, ad inveire, e non si preoccupa dell’anima sua e di quella dei suoi figli, che razza di madre è?
@CooperatoresVeritatis Eternità = durata senza fine del tempo = Dio è sempre stato e sempre sarà = non c'è un inizio e non c'è una fine = l'infinito.
Come si fa a capire il tempo che non finisce mai. l'Eternità è un qualcosa senza tempo che non cambia mai.
Il problema rimane:
l'eternità non esiste, se c'è un inizio di sicuro c'è anche una fine: Dio ha creato l'universo (inizio) e lo ha affidato all'intelligenza umana
Ma per andare dove se cerchiamo per l'eternità?