Penso che il professor Ferraris si renda conto di quanto la sua ricca, accattivante, densa e a tratti divertente argomentazione, abbatta molti luoghi comuni - e veri timori - dai quali non è facile sfuggire, tanto l'inarrestabile evoluzione tecnologica non possa non essere percepita come una sorta di cric, quel martinetto che serve a sollevare un'auto per cambiare una gomma ; salvo che quell'auto rappresenta il corso del Tempo sul quale (o meglio, sulla cui percezione) viaggiamo disegnando il nostro itinerario di Vita. Un itinerario che si avvale, istante dopo istante, di quell'ampio e ricchissimo bagaglio - anche se poco e/o male, malissimo, utilizzato - che è la memoria, ampiamente intesa. Tuttavia, non solo lo ringrazio sentitamente per dar voce alle angoscie e ai dubbi del cittadino comune qual sono, ma anche di proporre nuove prospettive invitandoci, come dice, a "guardare altrove". Approfondiro' il suo punto di vista tramite letture e/o altri video, curiosissimo di vedere questo "altrove". Sono soprattutto interessato a vedere se e quanto potrà coincidere o avere punti in comune con quel altrove che personalmente intravvedo e che mi sto "inventando" giorno per giorno. Se cosi' fosse, l'avventura sarà totale !!!!
46:17 - 47:15 Mi ha strappato una sonora e compiaciuta risata. " adesso che tutti quanti possiamo fare quello che vogliamo, non ci appare affatto liberatorio perché non siamo stupidi" !!!!!!!! :)
Non ci saranno differenze di classe, ma quelle di ceto e reddito creano enorme disparità e disuguaglianza sociale e questo è molto distante dalla realizzazione comunista. Altra osservazione: non credo siamo liberi perchè ridotti a consumatori e produttori per l'apparato. Per il comunismo se non sbaglio era l'operaio ad avere il controllo della produzione e lavoro, sovvertendo il padrone: cosa che diventa sempre più rara. Inoltre anche sulla privatizzazione non mi sembra affatto che stia diminuendo, anzi proprio il contrario!
Direi che al cospetto di così tante scemenze, nello sforzo pur lodevole di diradare dei luoghi comuni, non si può che commentare tipo così ruclips.net/video/IBNqeKknCUc/видео.html E magari Ferraris andasse pure a studiarsi iil Gini Index prima di fare lectio magistralis.
Mi ha un po' deluso. Mi aspettavo una maggiore piegatura etica del discorso. E che il presente non sia poi cosi' male ecc. Per chi? Nemmeno un accenno al problema dei rapporti tra l' occidente e il resto del mondo.
Penso che il professor Ferraris si renda conto di quanto la sua ricca, accattivante, densa e a tratti divertente argomentazione, abbatta molti luoghi comuni - e veri timori - dai quali non è facile sfuggire, tanto l'inarrestabile evoluzione tecnologica non possa non essere percepita come una sorta di cric, quel martinetto che serve a sollevare un'auto per cambiare una gomma ; salvo che quell'auto rappresenta il corso del Tempo sul quale (o meglio, sulla cui percezione) viaggiamo disegnando il nostro itinerario di Vita. Un itinerario che si avvale, istante dopo istante, di quell'ampio e ricchissimo bagaglio - anche se poco e/o male, malissimo, utilizzato - che è la memoria, ampiamente intesa.
Tuttavia, non solo lo ringrazio sentitamente per dar voce alle angoscie e ai dubbi del cittadino comune qual sono, ma anche di proporre nuove prospettive invitandoci, come dice, a "guardare altrove". Approfondiro' il suo punto di vista tramite letture e/o altri video, curiosissimo di vedere questo "altrove". Sono soprattutto interessato a vedere se e quanto potrà coincidere o avere punti in comune con quel altrove che personalmente intravvedo e che mi sto "inventando" giorno per giorno. Se cosi' fosse, l'avventura sarà totale !!!!
46:17 - 47:15 Mi ha strappato una sonora e compiaciuta risata. " adesso che tutti quanti possiamo fare quello che vogliamo, non ci appare affatto liberatorio perché non siamo stupidi" !!!!!!!! :)
Piccolo appunto la dichiarazione di guerra è del 10 giugno 1940
Consiglio di ascoltare vista l'enorme attualità
esistono ottimi stipendi di certo per facili elucubrazioni
Non ci saranno differenze di classe, ma quelle di ceto e reddito creano enorme disparità e disuguaglianza sociale e questo è molto distante dalla realizzazione comunista. Altra osservazione: non credo siamo liberi perchè ridotti a consumatori e produttori per l'apparato. Per il comunismo se non sbaglio era l'operaio ad avere il controllo della produzione e lavoro, sovvertendo il padrone: cosa che diventa sempre più rara. Inoltre anche sulla privatizzazione non mi sembra affatto che stia diminuendo, anzi proprio il contrario!
Museo maxi audio mini
Direi che al cospetto di così tante scemenze, nello sforzo pur lodevole di diradare dei luoghi comuni, non si può che commentare tipo così ruclips.net/video/IBNqeKknCUc/видео.html
E magari Ferraris andasse pure a studiarsi iil Gini Index prima di fare lectio magistralis.
Mi ha un po' deluso. Mi aspettavo una maggiore piegatura etica del discorso. E che il presente non sia poi cosi' male ecc. Per chi? Nemmeno un accenno al problema dei rapporti tra l' occidente e il resto del mondo.