Io sono di Milano e anche a me è capitata la cosa della busta! A Roma mi chiedevano se volevo la "busta", ma io non avendo capito, perchè x me la busta è solo quella della lettera, ho risposto: "no grazie, mi dia un sacchetto" 😂
Una cosa divertente mi è capitata: io sono sarda, lavoravo all'isola d'elba e una collega toscana mi chiese di passarle la granata, ci siamo messe a discutere per un'ora buona, lei non capiva come potessi non sapere che era la "scopa".... dopo un'ora le ho detto ma dirlo subito la scopa, no??? certe risate!!!
Nel basso Lazio è l'arma educativa che non volevi neanche nominare. A scuola non avevi tanto paura del quattro, del tre o del due: avevi paura della cucchiara e gliu zoccol' (lo zoccolo di legno) che immancabilmente seguivano. Nonostante fossero strumenti molto analogici (legno di frassino puro) erano dotati di ricerca dei segnali vitali del povero malcapitato, infatti centravano l'obiettivo tutte le volte, anche senza vederlo.
Mi divertono sempre queste differenze di nomeclature, ancora oggi devo capire perchè la cicca, o gomma da masticare, a Torino la chiamino "cicles", e perchè a Roma quando ordinai una 4 stagioni, se non erri, mi arrivò una pizza con su salame, uovo ed altri ingredienti misteriosi..
Il nome "Cicles" deriva semplicemente da "chicle” che è la gomma naturale ricavata dalla pianta Manilkara chicle. In Piemonte (forse più che in altre regioni mi viene da pensare?) nel secondo dopo guerra pare girassero molte gomme da masticare di marca "Chiclets", prodotte dall'inglese Cadbury o da qualche altra ditta anglo-americana e il nome di un prodotto specifico ha finito per identificare in generale le gomme da masticare.
Ricordo benissimo la mia prima colazione a un bar di Roma, quando osai chiedere: "Un cappuccino e una brioche". Il barista rispose subito con: "Se dice cornetto a Roma. "
@@davidelucia8727 a me a Genova la prima volta che ho chiesto cappuccino e cornetto mi hanno fatto il cappuccino e mi hanno indicato il frigo gelati col cornetto Algida dicendo che potevo servirmi da solo
ARX 351 ci sono 2 sacre scuole... Quella della sicilia occidentale, "Arancina" di forma rotonda e "Arancino" di forma piramidale in onore dell'Etna, della Sicilia orientale... Io appartengo alla sacra scuola dell'arancino.
@@stefanopiffer74 nel dialetto stretto del mio paese che si trova vicino Chieti l ' imbuto lo chiamiamo " muttel" mentre invece la parola vitello è chiamata sempre in dialetto stretto " pallude"
Sono Veneto e oltre ad avere un dialetto molto simile a voi trentini, abbiamo gli stessi termini italiani per definire caffè, borsa, ecc. u.u Caffè liscio da noi si intende che non ci vuoi la grappa. Dato che danno per scontato che tu la chieda prima o dopo. XD
@@simoneevangelista9647 il fatto è che per Veneti, Trentini e Valdostani, il caffè normale è quello con la grappa... quindi quello senza nulla è detto "liscio"...
Altro misunderstanding tutto made in sardinia: qui le merendine dei bimbi le chiamavano (quando ero piccola io, anni '80 circa, ora molto meno) le pastine (sì come la pastina per il brodo), la "canadese" è la tuta da ginnastica (in continente è la tenda a cupola, ma son dettagli XD), quindi non stupitevi se ci sentite dire mi metto la canadese e arrivo, significa che mi devo mettere la tuta (quindi vestirmi).
Monica Schirru vero!!! ho vissuto a Cagliari per poco più di un anno...la volta che mi dissero "perché non compri una canadese per stare in casa?" sono rimasta perplessa 🤣 ah comunque non è quella a cupola, la canadese è quella spiovente! Quella a cupola si chiama igloo
alessandra mangone Questa cosa della canadese perseguiterà per sempre i sardi, tutta colpa dei militari NATO, si perché è indosso a loro che la vedemmo la prima volta , ai canadesi, per ciò è LA CANADESE, hanno anche battezzato un tipo di pizza ma avendo vissuto a Cagliari l'avrai anche giá assaggiata magari. :-)
Ciao Stefano, che grande che sei!!!!🙋👏👏👏👏io abito a Tivoli in provincia di Roma, è vero tutto ciò che hai detto sui fritti , io ordino solo un supplì altrimenti la pizza nn la mangio se mi strafogo di fritti . La borsa al supermercato nn l' ho mai sentita , solo busta😂😂x nn parlare del mestolo da cucina è vero lo chiamiamo sgommarello in dialetto come pure la cucchiarella.ogni regione ha il suo dialetto no? Cosa s'intende per caffè liscio, l'espresso lungo o corto. Cmq sei bravissimo a presto 🙋
Salve, come ha già detto qualcuno, lungo o ristretto non ha importanza, "liscio" è "senza correzione" cioè l"aggiunta" di liquori come grappa, cognac, brandy 🤗
saranno 25 anni che vivo a roma ma lo sgommarello non l'avevo mai sentito nominare, anche perchè ancora lo chiamo "coppino" come mi ha insegnato mammà... si, quella che mi insegnava l'educazione a suon di cucchiarella :D e poi il salume del video non si chiama coppa e nemmeno lonza, si chiama... rullo di tamburi... capocollo! o anche capicollo a seconda dell'affiliazione a guelfi o ghibellini :DDD
La cosa bella è che ste differenze regionali le trovi ovunque vai nel mondo. Uno dei dibattiti più divertenti qui in UK è quello rispetto a come chiamare il panino (quello da burger per intenderci). A sud è roll/bread roll, ma qui a Manchester è barm/barm cake. I vicini del Cheshire lo chiamano bap, nelle Midlands è cob, bun nella zona di Newcastle/Durham, mentre in West Yorkshire è tea cake e in East Riding of Yorkshire (da dove viene il mio ragazzo) è bread cake. E comunque mai buono come l'ormai rara da trovare michetta (che nel resto d'Italia chiamano rosetta)! PS. Cicorietta ripassata e mentuccia tutta la vita.
Io, figlia milanese di padre calabro, per una vita intera ho chiamato il baule della macchina "cofano", perché così lo chiamano al sud e così l'ho sempre sentito chiamare. Non puoi capire come ci sono rimasta male quando ho scoperto che quelli che dicevano "bagagliaio" e chiamavano cofano quello del motore avevano ragione, quando io li consideravo degli sfigati!!
Tutt'ora la gente mi guarda strano quando parlo di babbo intendendo mio padre. Il termine papà non l'ho mai usato. Ma tutti pensano che sia una specie di posa. 🤷🏻♀
Ciao, Stefano! Ti seguo sempre "festosa e festante"! Siccome sono per 1/4 ciociara (mio nonno paterno era di Alatri in provincia di Frosinone), per 1/4 sabina (i miei due nonni materni erano originari della provincia di Rieti: mia nonna di Monte San Giovanni in Sabina e mio nonno di Greccio -il Paese dove San Francesco fece il primo presepe vivente -), ma per 1/2 romana di Roma (mia nonna materna, i miei genitori, mio fratello ed io siamo tutti di Roma), ti preciso che: lo "sgommarello" è il mestolo; la "cucchiarella" il cucchiaio di legno; quella che a Milano chiamano la "coppa", a Roma è la lonza, che, siccome viene presa dalla parte alta del collo del maiale, in Sabina e in Umbria è chiamata "capocollo"; il lonzino è quello che a Milano chiamano lombetto, perché tratto dalla parte lombare del maiale; la coppa a Roma è la "coppa di testa" quella cosa gelatinosa, che a me non piace; i fagiolini sono quelli che a Milano chiamano "cornetti", mentre quelli che a Milano chiamano fagiolini sono i fagioli cannellini bianchi. Chiaro?
Ahahah Bellissimo video Stefano Piffer! Queste differenze in particolare non le conoscevo, nemmeno il significato delle parole "Sgommarello" e "Cucchiarola", ma ricordo che mentre studiavo a Bologna, essendo io Siciliano, chiedevo ai colleghi:"Quante materie TI SEI DATO?" (Che si traduce con:" Quanti esami hai sostenuto?") E tutti sgranavano gli occhi come se avessi detto loro chissà quale oscenità XD (Come biasimarli?!) XD
Firenze a rapporto! Noi diciamo buste e non borse, il caffè è semplicemente un caffè o un espresso, il cucchiaio di legno si dice mestolo. A scuola per fare ginnastica si mette il tony (tuta), la cannella (rubinetto) eroga acqua, a volte tramite la sistola (tubo), le granate spazzano senza esplodere, il pane è rigorosamente sciocco (senza sale) a differenza della schiacciata (focaccia) che è salatissima
La schiacciata... che ricordi dei miei parenti in toscana... a Napoli è focaccia e quando andai a Pisa da piccolo questa mia zia una sera ci intrattenne con le fiabe e ci raccontò Cappuccetto Rosso e ci disse che andava dalla nonna e aveva nel cestino le schiacciate... e io... "ma non aveva le focacce?"... e lei... "A Napoli forse... ma qua no!" 🤣🤣🤣
Pisa (quasi) come Firenze. Da noi le buste della spesa sono chiamate anche sporte, parola misteriosamente usata anche per indicare il portone a due ante 🤔🤔🤔. La diatriba del secolo tra Pisa e Firenze rimane il significato di arselle e telline, ancora un mistero cosa è l'una e cosa è l'altra....
@@lapatripisana4586 ammetto la mia ignoranza in materia di frutti di mare. Mia nonna chiamava arselle quelle con la conchiglia liscia e lunga, vagamente a triangolo scaleno, in genere violetta e telline quelle tipo marchio della Shell
Scusate ma venendo da famiglia di norcini mi sembra giusto precisare *momento alla super quark* la pancetta e il guanciale sono salumi derivati dal maiale. Mentre la prima prende il nome dalla zona del ventre dell'animale, la seconda viene dalla sua guancia. Sono entrambe grasse e producono "sugna" (quella meravigliosa sostanza oleosa che si produce una volta cotte) ma in modo differente. Il guanciale essendo dotata di maggior grasso e minor muscolo viene impiegata in preparazioni che richiedono maggior utilizzo di sugna nel condimento (come la grigia e l'amatriciana) la pancetta viene utilizzata invece per preparazioni che coinvolgono più ingredienti e meno sugna (tipo la carbonara). Ciò detto, che sia pancetta o guanciale non importa.. per il romano vale il motto Ao l'importante è che se magna (se beve pure mejo) , e che se magni tutti assieme perché chi magna da solo prima o pode se strozza... Grazie dell'attenzione
anche in veneto mi chiesero se volessi una borsina e io risposi, da brava pugliese, no grazie, ma per favore una busta di plastica! Da lì, 2009, chissà perché in Italia sono diventate di moda le buste/borse di tela (che non inquinano l'ambiente), grazie a me? Boh, ma in caso: PREGO. PER NON PARLARE DELLE #TEGOLINE "per cena vuoi due tegoline?" le brioche della mulino bianco col petto di pollo? NO, erano i FAGIOLINI, si chiamano così.
Ogni volta che vado a Milano chiedo una busta al supermercato e la tanto gentile commessa mi ripete: SACCHETTO?! Io sorrido e mi dico che l'Italia è bella anche cosi'!
caro Piffer guarda caso sono di Roma e mi hai fatto ridere da morire ^^ che storie, hai ragione a puntualizzare gli equivoci e confermo tutto! ^^ Niente male dire caffè liscio nel senso che non vi è altro (è questo che intende?) e carino come hai pensato cosa significasse sgommarello! 🙂
Campania (Napoli) Quella del supermercato è una busta (la borsa è quella di Carpisa a meno che non sia quelle da supermercato di dimensioni più grandi e in tessuto tnt/plastificato un po' più resistente) Il caffè è semplicemente caffè "du' fritti no?" a Napoli è "Una fritturina?" oppure "Una frittura all'italiana" Anche noi distinguiamo una buona parte di salumi Lo sgommarello è mestolo (anche se la forma può essere variabile) La cucchiarella è la cucchiarella... ed è effettivamente uno strumento dal forte impatto pedagogico
Anche se... diciamocela tutta... c'è un'evoluzione verso il sacchetto visto che la parola busta può avere due varianti dialettali: 'a bbusta (la busta) e 'a sacchetta (la sacchetta che sarebbe femminile di sacchetto ma che noi usiamo anche al maschile)... infatti in napoletano il sacchetto della spazzatura è 'a sacchetta d'a' munnezza (il sacchetto dell'immondizia) o il sacchetto di cemento è 'a sacchetta d'a' ggiumenta (anche cemento diventa una parola al femminile)
La borsa è il sacchetto di plastica della spesa anche qui in veneto ma la chiamiamo borsetta o sacchetto resto non li ho sentiti. Comunque in questo video mi hai fatto ridere più degli altri :-)
La prima volta che andai a Roma avevo 21 anni ed era anche la mia prima volta fuori dall'isola Sarda, Ho avuto a che fare con svariate differenze a cui però si può tranquillamente sopravvivere con un po' di ironia e creatività , Ma l'episodio della pizza no io non ho retto, per paura di offendere ho mangiato TUTTO quello che mi offrirono ma una volta usciti dalla pizzeria invece di andare a divertirci avrei preferito rotolare sulla prima panchina e morirci sopra. Ah! A proposito se passi in Sardegna e ti invitano a uno "spuntino" scordati che si tratti di due tramezzini e una bibita, preparati poichè trattasi di giganteschi banchetti che a volte durano anche due o più giorni.
Ciao Stefano,come al solito video divertentissimo e da romana devo farti i complimenti per la pronuncia. Comunque lalonza a Roma viene chiamata anche capocollo... :)
Pugliese, Tarantina: per me quelle per la spesa sono sempre state buste e l'acqua era gassata... In tempi più recenti nessuno lo dice più, è diventata frizzante. La cucchiara, ok.. è la stessa; praticamente solo lo sgommarello non ho mai sentito né ci sarei mai potuta arrivare, da noi è il "cuppino" 😁 Cmq, io mi sono trovata in difficoltà ai bar fuori dalla mia regione quando ho chiesto un "espressino"... I baristi mi guardavano con aria interrogativa.. e chiedevano "un espresso ristretto?" Io: "No, espressino: caffè macchiato caldo in tazza di vetro con spolverata di cacao..."
Questione "espressino": da napoletano trasferitomi a Bari l'espressino per me resta tutt'ora un gran mistero. Che lo chiami affare espressino se non è effettivamente un piccolo espresso!??! Toccatemi tutto, ma non il caffè (qui lo fanno veramente leggero) e la pizza... e su questo sorvoliamo.
Alessandro Campitelli ...se ci pensi bene alla fine è così: un piccolo espresso... Ma con l'aggiunta del latte per renderlo più "leggero" e del cacao per renderlo più gustoso... E appunto, nessuno tocchi l'espresso! 😂
Posso immaginare, io sono pavese, il mio ragazzo brianzolo con origini Valtellinesi e già non cuociamo nello stesso modo nemmeno il tè a momenti ! Loro imburrano qualsiasi cosa, una volta su in montagna da loro quando ho proposto ci fare le zucchine in padella con dell'olio mi ha guardato come se avessi sfoderato una borsa carpisa alla ferruzzi XD
Ciaoo! In Lombardia: caffè, borsa, coppa e pancetta e stop, gli utensili che hai citato li chiamiamo mestolo e cucchiaio! Adesso abito in piemonte e guai a ordinare un marocchino pensando che ti portino caffé, panna e cacao: qua c'è pure la nutella! XD oddio, va più che bene, ma le prime volte non te l'aspetti xD
Io sono Abruzzese, e la prima parola che mi ha messa in crisi è il nostro amatissimo cornetto, chiamato al nord Briosce! Ma è bastato attraverso il Tronto per sentire che ad Ascoli non sono né cornetti ne briosce ...ma Paste!
Ah ah ah!!!! Non lo conoscevo lo sgommarello!!! Anche da noi in Piemonte si dice la borsa della spesa e cucchiaio di legno!!!! Ah ah ah non si finisce mai di imparare ah ah ah 😘😘👍
Non so perchè recupero questo video solo ora, perchè e stupendo 🤣 da Romana de Roma da 5 generazioni posso dire che è tutto verissimo🤣🤣🤣 e sullo sgommarello mio marito, essendo Veneto, ti può capire bene🤣🤣 stessa scena quando gli ho detto la prima volta: "aò amò, che me passi oo sgommarello?"🤣🤣
From Puglia. So che cadrega=sedia solo per i mitici AldoGiovanni&Giacomo nella storica scena del Conte Dracula (Aldo) in cui i nordici Giovanni&Giacomo, che odiano i meridionali, cercano di smascherare Aldo che si fingeva del nord con il mitico “inganno della cadrega”, in cui portano Aldo davanti una tavola piena di cibo e gli offrono una cadrega e Aldo invece della sedia si prende una mela, la mangia e dice “ma che buona questa cadrega!” e a quel punto scatta l’inseguimento del povero Aldo!!!
Ste, non serve neanche prendere in considerazione tutta questa distanza, perché comincino a volare equivoci... Basti pensare che se chiedi una cicca a Milano ti danno qualcosa da masticare, se lo fai a 150 km a est ti danno qualcosa da fumare! ;-)
In realtà, quelli "strani" siamo noi lombardi, la vostra interpretazione di cicca si avvicina decisamente di più a ciò che, di fatto, significa in italiano, ovvero mozzicone di sigaro o sigaretta. Credo che il qui pro quo, in lombardia, sia dovuto all'altro suo significato, cioè pezzetto di tabacco da masticare. Mi viene da supporre che, tempi addietro, qui se ne facesse largo uso (il che spiegherebbe le targhette "vietato sputare" che fino a qualche anno fa si potevano vedere sui bus...), per cui, per "assonanza di gestualità", una volta che la bieca abitudine è venuta meno abbiamo riconvertito il termine... ;-)
Servirà ancora qualche secoletto prima che noi italiani si possa dire, a ragion veduta, di parlare tutti la stessa lingua... E, ahimè, se certe cose vanno avanti così, non è neppure detto che succeda... :-(
Buonaserissima carissimo Principiffer! Ebbene ho appena scoperto che la mia variante di koinè prevede molte forme linguistiche in uso presso la capitale, pur trovandomi ad una sola regione di distanza. Ohibò questi simpatici confronti quanto mi garbano, ciaoooooooooo ^_^ :-D
Busta si dice anche in Puglia. Ma ti sono vicino perché quando mi sono trasferito a Bologna, la prima volta che mi hanno chiesto "Vuole una SPORTINA?" Mi sentivo come Aldo Baglio sottoposto al "test della cadrega"😂
Mai sentito sgommarello come caffè liscio, cucciarella e dimise alla versione salentina di cucchiara ma noi di solito siamo precisi cucchiara te taula (appunto cucchiaio di legno) il mestolo è cuppinu, anche qui al supermercato è sacchetto o busta. Ma c'è da dire nella mia Puglia se parli di panzerotti in base a dove ti trovi hanno significato diverso in provincia di Lecce si possono tradurre in crocchette di patate mentre in altre province con panzerotto si indica la pizza marcherita chiusa su se stessa e fritta che a Lecce è provincia chiamiamo calzone che può essere ferito ma anche al forno, qui non parlare di gato di patate qui e pitta de patate ( che come la pizza accontenta i vari custi coi suoi variegati ripieni), poi abbiamo come formati di pasta sagne to tre o cannulate, michiarieddi e tria oltre alle orecchiette più celebri e condivise col resto della Puglia.
Non rispondo esattamente alla tua domanda ma voglio renderti partecipe della mia esperienza. Il mio trauma lo sto vivendo da ormai 7 anni dopo che ho deciso di spostarmi da Bologna a Verona per amore. Le prime cose che mi vengono in mente: - La mortadella la chiamano bondola o al massimo "La Bologna" - Le lasagne sono il pasticcio - Le tagliatelle le chiamano lasagne - I tagliolini, ovviamente diventano tagliatelle e così via... - Il temperamatite lo chiamano fapunte - Il baccalà e lo stoccafisso sono al contrario quindi quello che comunemente è baccalà lo chiamano stoccafisso e viceversa - Il gorgonzola è chiamato il verde Insomma, caro Stefano, ti capisco! :D
Le incomprensioni di italiano regionale mi capitano abbastanza spesso dato che io mischio termini romani a quelli piemontesi visto che di origine pure io sono della stirpe di Enea ma nata nella regione sabauda. Per esempio, ogni anno a Pasqua devo spiegare ai miei amici piemontesi che cos'è l'abbacchio, a Roma ti guardano con gli occhi sgranati se dici "cicles" invece che gomma da masticare ecc. a non finire, insomma
Per indicare le gomme da masticare, in tutta Italia ci sono almeno una ventina di termini diversi. Tipo le gigomme o le gingomme e le gomme masticanti (che orrore!) in Campania.
Sono Napoletana,e vado spesso in vacanza a Genova dai miei nonni. Un giorno ero a fare qualche commissione con mia nonna,anch’essa del sud ma siciliana. Comunque andiamo in questo supermercato e mentre mia nonna paga ho il compito di mettere la spesa nella busta. Alla fine la cassiera mi fa “Borsa signorina?” Ed io,indicando la mia borsetta tracolla ho detto “Nono già ce l’ho,vorrei una busta” Ovviamente la cassiera si mise a ridere,compresa mia nonna e i clienti in fila. La cassiera mi disse pure “Sei del sud eh?” Volevo letteralmente morire.
ti adoro!! i tuoi video sono una rivelazione. Non sentirti solo!! Da Reggio Emilia posso dirti che da noi il caffè liscio non esiste, per intendere il caffè caffè lo chiedi "normale". La busta anche per noi è la borsa. Anzi ti dirò di più da noi si chiede la "borsina". che sembra piccola ma ci infili dentro le peggio cose, puoi avere comprato il supermercato intero ma chiederai sempre e soltanto la "borsina." .....
L'anno scorso questa scena si è ripetuta ben due volte: alla domanda del cameriere "Cosa vi porto?" e al susseguirsi di un mio "Un macchiato" e di un "Un lungo" di una mia amica sarda, ci siamo ritrovati con un caffè ed un hugo. Tralasciando il fatto che forse lei avrebbe dovuto scandire meglio (e che un lungo non è proprio l'equivalente di un liscio) e che l'hugo non è un aperitivo molto diffuso fuori dal Trentino, è stato molto divertente vederla con un cocktail alle otto di mattina😂
Toscana( con madre abruzzese). Siamo in centro italia... Quindi di sente un po di tutto, busta e borsa usate entrambe, come l'acqua gassata o frizzante. ( e liscia o naturale).Ho avuto qualche problema a far colazione all'autogril, mentre andavo in Calabria. Cappuccino e pasta.... Per me era il cornetto o simili( detto anche "un pezzo dolce").... Mentre avevano capito... Una pastasciutta... Il cucchiaio di legno lo chiamo anche mestolo. Tra pistoia-prato-firenze ci si differenzia anche con coltello o coltella
Non esiste un giusto o uno sbagliato, l'Italia da nord a sud è bella lunga e il bello sono proprio le tradizioni diverse. Quanto è bello spostarsi di pochi chilometri e già sentire un altro accento, altri modi di fare...? Il genio di turno poi spara "A Trento siete tutti tedeschi" quando è ormai da 100 anni che qui si parla solo italiano... Bisognerebbe un po' aggiornarsi e capire che la diversità è solo un vantaggio per noi italiani e un motivo per essere ancora più fieri di esserlo. Anche perchè, con un Italia tutta uguale, viaggiare diventerebbe noioso😉 Grande Piffer💪
Caro mitico stefano, nei fritti hai dimenticato (o forse non hai mai assaggiato) i broccoli fritti e le mele, che forse ti farebbero sentire più a casa, che sotto le feste di Natale e di Pasqua non mancano mai sulle nostre tavole 😉
Ho la maggior parte dei parenti che vive q Roma, mentre io vivo coi miei genitori e i miei nonni a Parma, in Emilia-Romagna. Quando sono andata a Roma a trovare i miei parenti ogni due secondi chiedevo a mio padre di tradurre quello che mi dicevano, oppure annuivo senza capire.😂
La tecnica migliore è sempre quella di sorridere e annuire ahahah a parte quando parlano di cose brutte e non capisci facendo la classica figura di m...
Ai primi tempi non si capisce un tubo. Poi la mente inizia a tradurre. Parlare così, quando si è forestieri, è un altro paio di maniche. Un amico aveva un alimentari e lo gestiva col padre, in piena Pianura Padana, confine con il Veneto e in territorio Emiliano. Parlavano fitto fitto e a quei tempi non afferravo neanche l'inizio o la fine di una parola. Allora uno dei due si voltò e mi domandò se avevo capito. No, feci io. E il padre, sempre in dialetto: "Meglio così!". La prima cosa che capii.
I supplì ar telefono sono il nostro top! Per non parlare dei vari tipi di pasta. Tra l'altro io sono un amante del guanciale, molto più grasso della pancetta, e dunque più buono (logicamente ahah). Non sapevo che la busta si chiamasse borsa da voi, ahahahah, penso siete gli unici a chiamarla così. Francesco
Bellissimo! Immagina che io sono di Latina e vivo a Piacenza: busta e borsa sono stati un trauma, per non parlare poi della coppa! Siamo capitati in un bancone alimentari, abbiamo chiesto il lonzino (ce lo avevamo di fronte), ci hanno guardato le tipe, si sono guardate e la più anziana sussurra all'altra: "digli che non ce l'abbiamo!" Da li abbiamo capito che era coppa! E cmq: cucchiarella o cucchiara de legno! 😉
Una cosa simile mi è capitata dove abito, lo stesso posto dove sono nata e cresciuta. In un negozio ho chiesto "pepe in grani". I due commessi si sono guardati in faccia. "Il pepe in grani, quello NON macinato, a pallini!" ho insistito io. Ma nessuno dei due si muoveva. Uno s'è fatto coraggio e mi ha portato un macinino. Forse pensavano a delle nuove pannocchie geneticamente modificate, che invece del frumento davano il pepe. 🤷🏻♀
Io sono di Firenze, ho vissuto per 6 anni a Roma e da 3 abito in Trentino(Si sono quasi 10 anni che ogni giorno mi chiedono di dire la cosa della "cannuccia corta corta e..." quella bucaiola della tu mamma! Basta! XD). Sottoscrivo e certifico che tutto quello che c'è nel video è VERO! Assolutamente vero! XD Comunque cucchiarella è vero non si può sentire ma, amori miei bellissimi delle valli dove le caprette ti fanno ciao, io sto nella zona bassa a Riva del Garda e qui (non so se anche più su), chiamano il temperamatite "FAPUNTE". Fapunte XD
Bellissimo video!! Ah lo sgommarello come lo chiamava nonna è proprio una cosa dell'old school 😁 e faceva il paio con la parannanza ( dai questa ci puoi arrivare 😁). Comunque una vita senza fritti non è degna di essere vissuta
Oddio 'a parannanza...era dai tempi de mi nonna che naa sentivo più 'sta parola 😆😆😆 vabbe che mi nonna chiamava il cucchiaio cucchiaro per cui è tutto dire...
Allora.....nella grassa, dotta, rossa (non per la politica, ma per il colore dei tetti...) Bologna, quelle della spesa sono le "SPORTE", il caffè, quando non d'orzo, non decaffeinato, è NORMALE, sui salumi dico solo che abbiamo la COPPA D'ESTATE e quella D'INVERNO (più grassa.....non che l'altra incontrerebbe l'approvazione della weight watchers) e sui prodotti suini mi fermo qui!!Infine, nonostante Parma non disti più di 120 km o giù di lì, per noi Non è grana o parmigiano, ma.....FORMA!!!!Un saluto a Trento, dove, tra poco, si trasferirà una mia cara amica per lavoro, quindi verrò su spesso!
Carlotta, infatti... sporte, dare il tiro. I miei sei anni vissuti a Bologna sono stati uno spasso da questo punto di vista. Addirittura sul tasto per aprire il portone spesso trovavo la T di "tiro" O_o ... E il rusco? Chi sa, fuori dall'Emilia cos'è il rusco? :D
Sono toscana ma ho studiato a Rovereto per alcuni anni. Al di là dello stupore per il caffè liscio a me ha sconvolto "la corriera" . Qua da me sono tutti autobus :D
Ti dico solo la pizza che mi sono mangiato ieri sera davanti alla faccia incredula dei miei amici appena over 30......Pizza 4 stagioni con aggiunta di wurstel e gamberetti e a parte un piatto di patatine fritte che ho messo sulla pizza..........ciao mitico Piffer
Facendo il cemento con un milanese, sono cascato nell'inganno della sidela....che a Foggia non abbiamo. Ho preso una piccola sedia, dimenticandomi l'inganno della cadrega di Aldo Giovanni e Giacomo, per poi scoprire che era il secchio.
Anche da noi all'altro capo del del titanico ponte Trento-Trieste, si chiamano borse (sacchetti sono al massimo quelli piccoli per le verdure). Per quanto riguarda il caffè, mi fermo solo all'espresso (visto che qui si beve in una quindicina di modi diversi)...da noi si dice "nero" (con le varianti "nero in b" - bicchiere da un ottavo o "nero tazzina").
Io, nato a Cremona da padre romano e madre veneziana, con nonna napoletana e nonno bassanese, posso dire di avrere un dialetto tutto mio in cui il caffè liscio esiste, ma il "liscio" può anche essere sottointeso. L'involucro di plastica è rigorosamente la busta, o al massimo posso accettare "borsa di plastica" ma il "di plastica" dev'essere esplicitato. Per quanto riguarda il cucchiaio di legno, condivide il nome con qualsiasi altro utensile cucchiaiforme, ovvero, mestolo. Ma la cosa più controversa è il sesso e la quantità di certi oggetti: ad esempio "la scatola" per quel romano di mio padre diventa "lo scatolo", oppure "gli spaghetti" diventano "lo spaghetto" come se ne mangiassimo solamente uno, o ancora "i capelli" diventano "il capello" etc...
Ammetto che prima di questo video non avevo la minima idea di cosa fosse lo sgommarello...nonostante sia nata e cresciuta a Roma! Però probabilmente è perché nella mia famiglia siamo in parte veneti...infatti credo che sia per questo che non capisco tre quarti dei termini dialettali dei miei compari discendenti di Enea.
A sentire dello sgommarello ho ricordato una ragazza sicula che, in tutta franchezza, mi domandava dov'è la pilozza. Io le chiedevo: "pilozza"? e lei "eh, la pilozza!" e partiva un dialogo tra sordi che neanche Latte e suo padre in "Ci hai rotto, papà!". In terra Emiliana, io Campana e lei Siciliana, la pilozza era un mistero. Poi mi spiegò che era una sorta di fontana esterna, che si trova nei cortili. Noi eravamo al primo piano e se anche stavamo sul tetto del garage, non mi sembrava un posto da pilozza; comunque, bastava guardare fuori, invece di mettermi in confusione. Se a casa la minestra è tutto ciò che è verdura, compresa l'insalata per condire, là in Emilia Romagna la minestra è tutta la pasta che si usa come primo piatto a pranzo e a cena. Qui le buste per la spesa sono solo buste; là in Emilia Romagna erano le sportine. Per fortuna, quando domandavo una busta non mi hanno mai rifilato un involto per lettere né a casa, quando ho chiesto una sportina, non mi hanno mai consegnato un'anta o uno sportello. Il mestolo a casa è chiamato anche coppino ma a qualcuno viene in mente che la dicitura esatta sia mescolo, perché con quello specifico cucchiaio si mescolano le cose. No, col mestolo si versano le cose, per mescolare ci vuole il cucchiaio di legno, altrimenti detto la cucchiara o cucchiarella, famosa anche per essere l'arma impropria delle massaie anni '80 e '90. Al massimo dici: "Mi passi il coso!" e vai di slancio, guardando tutti attorno a te presi dal panico perché non sanno neanche cosa hai indicato. La cintura viene chiamata anche cinta e vale anche per le cinture di sicurezza delle automobili. Può essere un problema quando uno vuole appuntarsi qualcosa alla cintura e dice: "questa la metto in cinta" '_' Se in Salento le pittole sono delle ottime fette di pan-biscotto e in Campania sono le pettole e sono degli abiti cascanti (farsi trovare in pettola vuol dire essere ancora in pigiama a tarda ora, magari quando arrivano ospiti), in Emilia Romagna si tratta di qualcosa di molto disgustoso, che penzola dal naso. Ecco, avete capito. Quando vado al mercato delle verdure, mi capita di chiedere: "Avete gli odori?" e il padrone mi porge prezzemolo, origano, un po' di foglie di questo e di quello. Quando in Emilia Romagna chiesi la stessa cosa, non ebbero problemi con la parola, per cui non mi diedero dei campioncini di profumo né si misero a snasare come segugi, ma mi diedero le stesse cose A PAGAMENTO. A casa sono gratis, gli odori! ^_^' In certe località in Campania la macelleria è chiamata beccheria. Perché? Per i becchi, immagino, gli animali con le corna... In Campania la pizza la trovi ovunque e anche nell'angolo più oscuro è sempre buona. Ma se ci vuoi qualcosa prima o dopo o di extra condimento lo devi specificare. Invece in Emilia Romanga davano per scontato che arrivasse, prima della pizza, un piatto di schiacciatina di ceci e in tavola, fin da subito, c'era la bottiglia con l'olio piccante. Vorrei che quest'abitudine la prendessimo anche noi, perché da quando ho provato l'Olio Santo Calabrese, ci condirei pure il caffellatte! Non so bene cosa sia il caffè liscio, ma se me ne chiedessero uno, glielo darei senza zucchero. ^_^ (Ma con la zuccheriera a portata di mano, ché non si sa mai!). C'è il caffè corretto, per diversificarlo da quello "normale", ma non ho idea con cosa si corregga il caffè, per cui me lo farei spiegare. L'unica volta in cui l'equivoco non si verificò fu quando da alcuni ragazzi Siciliani sentii dire: "Dopo il bagno avevo la pelle arrepecchiata!" Riconobbi la parola, anche se la usavamo solo in famiglia. Il verbo arrepecchiarsi indica la pelle che raggrinzisce oppure la buccia della mela che si secca dopo un pezzo che è là nella fruttiera. In Trentino c'è un verbo simile per indicare l'arrepecchiarsi della pelle? Con tante mele...! ;-)
Eccomi! Romana che vive a Bolzano da un paio di anni e la notte mi sogno la cicoria de mi madre😍😍 però amo il Trentino e vi adoro comunque.. aimé tampono la nostalgia con lo strudel che a Roma praticamente non esiste!
Ricordo che quando scesi al sud dal basso lazio ci furono degli impicci sui broccoli (differenziati dai broccoletti che noi chiamiamo broccoli) e sulla salsiccia (che quando la chiesi sulla pizza mi ritrovai invece una sottospecie di salamino perché chiesi solo "salsiccia" invece di specificare "salsiccia fresca") ._.
Già che parliamo di perle, a Natale siamo saliti a Tarso in Veneto da amici. Premetto che io sono Romano e la mia compagna di Palermo... Andiamo in macelleria tipica di paese di montagna e preso dalla ricetta che dovevo cucinare (carbonara OVVIAMENTE), dico testuale: "Buongiorno, per piacere me fai du fettine de guanciale tagliato spesso che poi me lo faccio io a cubetti e 5 sovraccosci senz'osso aperti a fettina". Dico solo che dopo 5 secondi di totale silenzio ho realizzato che, esclusa la mia compagna che conosceva gli ingredienti, altre 3 persone mi stavan guardando con gli occhi sgranati cercando di capire cosa avessi chiesto... il resto è storia... come la carbonara che gli ho fatto mangiare... ahahahah
In Toscana al bar le paste si chiamano "pezzo" o più estesamente "pezzo dolce", mentre focacce, panini, pizzette si chiamano "pezzo salato" o solo "salato". E' classico andare a pagare dicendo "un pezzo e un cappuccio" per vedersi addebitata una pasta e un cappuccino. Ora, io amo mangiare il salato la mattina e in seconda superiore mi trovavo in gita a Roma per la prima volta. Entrai in un bar con un bancone che strabordava di focacce ripiene, panini, tramezzini, pizzette; chiesi un pezzo salato e la riposta fu "ehhh?". Ripetei cortesemente la richiesta per ben 3 volte e poi il povero barista, per cavarsi d'impiccio, mi disse "no guardi, pezzi salati non ne abbiamo". Per avere la mia colazione dovetti indicare a gesti ciò che volevo :D
Caro Stefano...vieni a Modena dove quando fai le cose “cisti” (di nascosto) non devi “farti cibare” ( farti beccare dagli altri...mah!). Qui nei supermercati alla cassa ti danno le “sportine” o le Buste per i più aulici. L’esclamazione più usata è Vacca Boia... Qui abbiamo i tortellini, che però per la famiglia della porta accanto alla tua potrebbero essere cappelletti, non importa se per definizione hanno forme diverse, qui è una questione di origine. I salumi si chiamano per nome...è una questione di rispetto... quindi abbiamo il San Daniele il Parma il felino lo strolghino e chi più ne ha più ne metta. Dicevo quindi...vieni a modena...☺️
Busta anche da noi in Puglia, idem per il caffè, liscio non lo conosciamo. L'acqua effervescente, lo sgommarello boh, qui friggiamo tutto, anche i passanti in gita :D
😂😂😂😂😂 no vabbè, a "sgommarello" stavo per sputare un polmone! ma non nascondo un po' di delusione: credevo fosse dialetto sabino, non sapevo lo dicessero fino a Roma. le "borse" della spesa ogni tanto lo diceva anche mia nonna (sempre sabina doc), ma per lo più le chiamava buste. il caffè liscio invece non l'ho mai sentito, e conoscendo i romani avrei anche paura a chiederlo: hanno sempre la battuta pronta, io invece ci arrivo con molto ritardo alla risposta adatta 😂😂😂 adesso però voglio il nome del ristorante dove si mangiano i millemila fritti e la pizza gigante!
Santa Pace! Chiedo, di grazia, che cosa sia nello specifico a render liscio un caffè e, per par condicio, perché mai una cosa più grande del cucchiaio si debba chiamare con un vezzeggiativo femminile! Qui si fa l’Italia o si muore di fame!
Ciaooo diciamo che alcune cose io non le conoscevo come lo sgommarello e l'altro nome per dire cucchiaio di legno. Io vengo dal Piemonte e alcune cose sono diverse .....a volte al supermercato quando ci chiedono se vogliamo le buste io rispondo sempre o quasi sempre no ho la borsa ....la busta classica di plastica dura che difficilmente si rompe che trovi nei supermercati tipo il Pam. Per quanto rigurda il caffè non sapevo esistesse il caffè liscio ..... Pensa qui in Spagna dove vivo tuttora se tu chiedi semplicemente caffè con latte pensando al caffè macchiato ti portano un tazzone che berlo dopo pranzo non è proprio una passeggiata, poi ho scoperto che il corrispettivo nostro caffè macchiato qui si dice cortado ed è decisamente meno. Un giorno tornata a casa in Italia al barista gli faccio scusi per me un caffè cortado e questo mi ha guardato stupito come a dire ma cosa diamine è? Quindi tranquillo una figura simile me la sono fatta pure io
Anche a Brescia caffè liscio (credo che sia perché il più richiesto è con la grappa... Ahahah) Ho abitato a Roma 4 anni e confermo che al bar mi prendevano in giro ;-) A proposito di Roma-Brescia: gli appendiabiti chiamati "stampelle" e da noi "omini" E l'orario? Brescia: Sono le 10 alle sette In tutto il resto d'Italia: sono le sette meno 10
Allora, premesso che i contenitori plastici biodegradabili alla velocità di uno starnuto in metà dei centri commerciali della provincia tridentina me li chiamano "borsine", aggiungerò che preferisco usare "le scatole" o - come diciamo qui in Sicilia - "gli scatoli" (e anche la tavola di cucina è chiamata "il tavolo"). Il caffè liscio non lo abbiamo (si intende "liscio" se non hai specificato una variante qualsiasi), ma la cucchiarella qui si chiama _cucchiara_ e dobbiamo aggiungerci la _quartara_ (che adesso indica la brocca per l'acqua di fonte o il vino della casa), una cosa che non sapevo essere in siciliano, ossia la _manicola_ (trattasi dello strumento di muratura che in italiano esiste sotto il nome di _cazzuola_ ovviamente). I _coppi_ in siculo non sono le tegole ma le mazzate sulla capoccia, quanto alle fritture in Sicilia orientale la "fritturina" di solito indica il fritto misto di pesce (che non saranno le 98342 cose fritte compresi nonna e gatto, ma tranquillo che una _fritturina media_ potrebbe tranquillamente sfamare un reggimento per una settimana). E infine io, tu e tutti gli altri _portatori sani di pettinatura non pervenuta_ (grin 😅) veniamo definiti avere la _tigna_ (che non intende la malattia: è il "nome" della parte superiore della testa, a partire da sopra la fronte, chiamata invece "centro di battesimo"), mentre i _pelati_ sono solo i pomodori. Resta infine il cannolo siciliano, che nella forma _cannolo_ s'intende un affare delle dimensioni di una damigiana con dentro un numero di calorie tendente ad infinito... di cui esiste una versione più minuta e compatta (che - misteriosamente - annovera comunque approssimativamente lo stesso numero di calorie 😱) che invece si chiama _cannolicchio_
Anche io essendo napoletana ho avuto diversi complessi al confronto del resto d'Italia, soprattutto con il civile Nord, salvo poi capire attraverso lo studio e conoscendo amici del Nord che non avevo nulla di sbagliato! Purtroppo però i pregiudizi abbondano sempre....apriamo la mente gente!
In Piemonte usiamo indistintamente borsa, busta, sacchetto o eventualmente sporta (molto più raro). Facendo mente locale io credo di utilizzare per la maggior parte busta e sacchetto. Il caffè liscio questo sconosciuto, cucchiarella penso sia solo tipico del Lazio ma non ne sono certa e lo sgommacoso... beh non ci sarei arrivata mai più! :D
in toscana , la busta è quella della spesa, il cafè si dice solo cafè, l' acqua è sia frizante che gassata, e in sieme alla pizza come antipasto noi ci mangiamo i taglieri con salumi toscani, formaggi+miele e marmelate, fochacce (che a firenze si chiamano schiaciate e a siena ciacini), crostini misti( obligatorio il crostino ai fegatini che noi tutti chiamamo quello nero ), bruschette, pappa al pomodoro e ribolita. E da noi lo sgommarello è il rumaiolo, la cucchiarella è mestolo.
Io sono di Milano e anche a me è capitata la cosa della busta! A Roma mi chiedevano se volevo la "busta", ma io non avendo capito, perchè x me la busta è solo quella della lettera, ho risposto: "no grazie, mi dia un sacchetto" 😂
ahahahah
Anche io avrei detto così 😂😂
Scusate se arrivo "col treno della ghiaia", quelle che vengono solitamente chiamate buste/borse, a Ravenna le chiamiamo "sportine" 😅😅😅
@@stefanopiffer74 però lo sgommatello pare si dica anche a Rimini .. l’ho sentito in una scena di Amarcord di Fellini
@@stefanopiffer74 complimenti per la premessa iniziale ..mi hai fatto morire hahahahahaha
Una cosa divertente mi è capitata: io sono sarda, lavoravo all'isola d'elba e una collega toscana mi chiese di passarle la granata, ci siamo messe a discutere per un'ora buona, lei non capiva come potessi non sapere che era la "scopa".... dopo un'ora le ho detto ma dirlo subito la scopa, no??? certe risate!!!
Monica Schirru una bomba 😂
ahahahahahhaha
Toscana pure io.... E si granata=scopa
eh appunto, io non capivo cosa dovevo passarle... dopo tutto quel tempo avrebbe fatto prima ad andarsela a prendere da sola
Da me, Abruzzo, si dice “Granara”
La cucchiarella (detta anche cucchiara) è anche uno strumento educativo, al pari del battipanni
dicono che la triade cucchiarella-battipanni-zoccolo sia un'arma di distruzione di massa!
Nel basso Lazio è l'arma educativa che non volevi neanche nominare.
A scuola non avevi tanto paura del quattro, del tre o del due: avevi paura della cucchiara e gliu zoccol' (lo zoccolo di legno) che immancabilmente seguivano.
Nonostante fossero strumenti molto analogici (legno di frassino puro) erano dotati di ricerca dei segnali vitali del povero malcapitato, infatti centravano l'obiettivo tutte le volte, anche senza vederlo.
Lo strumento di punizione preferito dalle nostre mamme pace all'anima della mia
Più che altro la si può definire arma din 'educazione' di massa.
Ormai in disuso e i risultati si vedono.
Anche se mia madre preferiva usare le mani direttamente.
“no, qui abbiamo le mele e queste ci facciam bastare”
Essendo della tua stessa regione comprendo il leggero tono di disagio con cui lo hai detto😂
Noi abbiamo il proceddu, e questo ci facciamo bastare ahio.
😁
Mi divertono sempre queste differenze di nomeclature, ancora oggi devo capire perchè la cicca, o gomma da masticare, a Torino la chiamino "cicles", e perchè a Roma quando ordinai una 4 stagioni, se non erri, mi arrivò una pizza con su salame, uovo ed altri ingredienti misteriosi..
hai ragione! da noi si chiamano... ciunghe! :D
Lilletta Ely in Piemonte cicles,il Liguria o entroterra ligure la cinci
Stefano Piffer anche da noi a Verona si chiama Ciunga! La cicca è la sigaretta!
Il nome "Cicles" deriva semplicemente da "chicle” che è la gomma naturale ricavata dalla pianta Manilkara chicle. In Piemonte (forse più che in altre regioni mi viene da pensare?) nel secondo dopo guerra pare girassero molte gomme da masticare di marca "Chiclets", prodotte dall'inglese Cadbury o da qualche altra ditta anglo-americana e il nome di un prodotto specifico ha finito per identificare in generale le gomme da masticare.
In alcuni paesi del foggiano è ciungomma o cigomma.
Ricordo benissimo la mia prima colazione a un bar di Roma, quando osai chiedere: "Un cappuccino e una brioche". Il barista rispose subito con: "Se dice cornetto a Roma. "
capisco il disagio! :D
Cornetto è una cosa;brioche è un'altra.
Sono diversi.
Mia sorella a Milano in un bar ha chiesto cappuccino e cornetto, e il barista le ha detto "che sei di Roma"?
Sennò è "LA BOMBA" (krapfen?)
@@davidelucia8727 a me a Genova la prima volta che ho chiesto cappuccino e cornetto mi hanno fatto il cappuccino e mi hanno indicato il frigo gelati col cornetto Algida dicendo che potevo servirmi da solo
Ti consiglio di fare un salto anche in Sicilia e rivaluterai il concetto di " DU Fritti".
+Kobato e Le Terre Lontane un commento di Kobato e la giornata ha una svolta! La vostra versione dell attacco dei giganti è meravigliosa!
Ma io ti seguo assiduamente!
eh, ma in Sicilia gli arancini sono grossi come palloni da pallavolo!
ARX 351 ci sono 2 sacre scuole... Quella della sicilia occidentale, "Arancina" di forma rotonda e "Arancino" di forma piramidale in onore dell'Etna, della Sicilia orientale... Io appartengo alla sacra scuola dell'arancino.
@@stefanopiffer74 nel dialetto stretto del mio paese che si trova vicino Chieti l ' imbuto lo chiamiamo " muttel" mentre invece la parola vitello è chiamata sempre in dialetto stretto " pallude"
Sono Veneto e oltre ad avere un dialetto molto simile a voi trentini, abbiamo gli stessi termini italiani per definire caffè, borsa, ecc. u.u Caffè liscio da noi si intende che non ci vuoi la grappa. Dato che danno per scontato che tu la chieda prima o dopo. XD
Nel Lazio lo chiamiamo "caffè corretto perché viene corretto con un amaro, il caffè normale viene chiamato semplicemente caffè"
@@simoneevangelista9647 il fatto è che per Veneti, Trentini e Valdostani, il caffè normale è quello con la grappa... quindi quello senza nulla è detto "liscio"...
@@simoneevangelista9647 io sono di Reggio Calabria e anche da noi funziona così. ' Un caffè corretto con la Sambuca, grazie ". E si dice busta. ☺️☺️
ah non vuole dire che non è macchiato
Altro misunderstanding tutto made in sardinia: qui le merendine dei bimbi le chiamavano (quando ero piccola io, anni '80 circa, ora molto meno) le pastine (sì come la pastina per il brodo), la "canadese" è la tuta da ginnastica (in continente è la tenda a cupola, ma son dettagli XD), quindi non stupitevi se ci sentite dire mi metto la canadese e arrivo, significa che mi devo mettere la tuta (quindi vestirmi).
Monica Schirru vero!!! ho vissuto a Cagliari per poco più di un anno...la volta che mi dissero "perché non compri una canadese per stare in casa?" sono rimasta perplessa 🤣 ah comunque non è quella a cupola, la canadese è quella spiovente! Quella a cupola si chiama igloo
alessandra mangone
Questa cosa della canadese perseguiterà per sempre i sardi, tutta colpa dei militari NATO, si perché è indosso a loro che la vedemmo la prima volta , ai canadesi, per ciò è LA CANADESE, hanno anche battezzato un tipo di pizza ma avendo vissuto a Cagliari l'avrai anche giá assaggiata magari. :-)
Monica Schirru la cosa divertente è che anche tra sardi ci sono parole diverse magari italianizzate e spesso non ci capiamo hahaha
Ma solo io ho sorriso leggendo "in continente è la tenda"?
Senza volerlo mi hai regalato il miglior misunderstanding del mondo😁
Dai miei cugini romagnoli "le pastine" sono le pasticche (sì, le medicine)
Ciao Stefano, che grande che sei!!!!🙋👏👏👏👏io abito a Tivoli in provincia di Roma, è vero tutto ciò che hai detto sui fritti , io ordino solo un supplì altrimenti la pizza nn la mangio se mi strafogo di fritti . La borsa al supermercato nn l' ho mai sentita , solo busta😂😂x nn parlare del mestolo da cucina è vero lo chiamiamo sgommarello in dialetto come pure la cucchiarella.ogni regione ha il suo dialetto no? Cosa s'intende per caffè liscio, l'espresso lungo o corto. Cmq sei bravissimo a presto 🙋
Salve, come ha già detto qualcuno, lungo o ristretto non ha importanza, "liscio" è "senza correzione" cioè l"aggiunta" di liquori come grappa, cognac, brandy 🤗
@@miriamplebani2278 grazie mille 😉👍
saranno 25 anni che vivo a roma ma lo sgommarello non l'avevo mai sentito nominare, anche perchè ancora lo chiamo "coppino" come mi ha insegnato mammà... si, quella che mi insegnava l'educazione a suon di cucchiarella :D
e poi il salume del video non si chiama coppa e nemmeno lonza, si chiama... rullo di tamburi... capocollo! o anche capicollo a seconda dell'affiliazione a guelfi o ghibellini :DDD
In realtà lo sgommarello è più dell'alto lazio
Io sono di roma e lo sgommarello lo sentivo nominare di più quand'ero ragazzino...
Lo sgommarello è da romani doc, anch'io nata a Roma da non romani in casa l'ho sempre chiamato mestolo
La cosa bella è che ste differenze regionali le trovi ovunque vai nel mondo. Uno dei dibattiti più divertenti qui in UK è quello rispetto a come chiamare il panino (quello da burger per intenderci). A sud è roll/bread roll, ma qui a Manchester è barm/barm cake. I vicini del Cheshire lo chiamano bap, nelle Midlands è cob, bun nella zona di Newcastle/Durham, mentre in West Yorkshire è tea cake e in East Riding of Yorkshire (da dove viene il mio ragazzo) è bread cake. E comunque mai buono come l'ormai rara da trovare michetta (che nel resto d'Italia chiamano rosetta)!
PS. Cicorietta ripassata e mentuccia tutta la vita.
Mi hai fatto sorridere. Sei stato simpatico, penso che uno come te a Roma è sempre il benvenuto. Un abbraccio dalla Capitale carissimo.
+Giuseppe Malgioglio grazie davvero, giuseppe! :)
Io, figlia milanese di padre calabro, per una vita intera ho chiamato il baule della macchina "cofano", perché così lo chiamano al sud e così l'ho sempre sentito chiamare. Non puoi capire come ci sono rimasta male quando ho scoperto che quelli che dicevano "bagagliaio" e chiamavano cofano quello del motore avevano ragione, quando io li consideravo degli sfigati!!
Tutt'ora la gente mi guarda strano quando parlo di babbo intendendo mio padre. Il termine papà non l'ho mai usato. Ma tutti pensano che sia una specie di posa. 🤷🏻♀
adoro questo video!!! please bis, ancora!!!
grazie davvero!
Ciao, Stefano! Ti seguo sempre "festosa e festante"! Siccome sono per 1/4 ciociara (mio nonno paterno era di Alatri in provincia di Frosinone), per 1/4 sabina (i miei due nonni materni erano originari della provincia di Rieti: mia nonna di Monte San Giovanni in Sabina e mio nonno di Greccio -il Paese dove San Francesco fece il primo presepe vivente -), ma per 1/2 romana di Roma (mia nonna materna, i miei genitori, mio fratello ed io siamo tutti di Roma), ti preciso che: lo "sgommarello" è il mestolo; la "cucchiarella" il cucchiaio di legno; quella che a Milano chiamano la "coppa", a Roma è la lonza, che, siccome viene presa dalla parte alta del collo del maiale, in Sabina e in Umbria è chiamata "capocollo"; il lonzino è quello che a Milano chiamano lombetto, perché tratto dalla parte lombare del maiale; la coppa a Roma è la "coppa di testa" quella cosa gelatinosa, che a me non piace; i fagiolini sono quelli che a Milano chiamano "cornetti", mentre quelli che a Milano chiamano fagiolini sono i fagioli cannellini bianchi. Chiaro?
Ahahah Bellissimo video Stefano Piffer! Queste differenze in particolare non le conoscevo, nemmeno il significato delle parole "Sgommarello" e "Cucchiarola", ma ricordo che mentre studiavo a Bologna, essendo io Siciliano, chiedevo ai colleghi:"Quante materie TI SEI DATO?" (Che si traduce con:" Quanti esami hai sostenuto?") E tutti sgranavano gli occhi come se avessi detto loro chissà quale oscenità XD (Come biasimarli?!) XD
ahahhaha non avrei capito nemmeno io!
Pensavo intendessi: "Quanti esami hai in programma di dare?"... e non avrei capito. ;-)
Firenze a rapporto!
Noi diciamo buste e non borse, il caffè è semplicemente un caffè o un espresso, il cucchiaio di legno si dice mestolo.
A scuola per fare ginnastica si mette il tony (tuta), la cannella (rubinetto) eroga acqua, a volte tramite la sistola (tubo), le granate spazzano senza esplodere, il pane è rigorosamente sciocco (senza sale) a differenza della schiacciata (focaccia) che è salatissima
Per me la cannella è la pianta
La schiacciata... che ricordi dei miei parenti in toscana... a Napoli è focaccia e quando andai a Pisa da piccolo questa mia zia una sera ci intrattenne con le fiabe e ci raccontò Cappuccetto Rosso e ci disse che andava dalla nonna e aveva nel cestino le schiacciate... e io... "ma non aveva le focacce?"... e lei... "A Napoli forse... ma qua no!" 🤣🤣🤣
@@mariogar766 è una fiaba tedesca, altro che focaccia napoletana o schiacciata...le avrà portato qualcosa di indigesto ed umidiccio a base di segale!😜
Pisa (quasi) come Firenze. Da noi le buste della spesa sono chiamate anche sporte, parola misteriosamente usata anche per indicare il portone a due ante 🤔🤔🤔. La diatriba del secolo tra Pisa e Firenze rimane il significato di arselle e telline, ancora un mistero cosa è l'una e cosa è l'altra....
@@lapatripisana4586 ammetto la mia ignoranza in materia di frutti di mare. Mia nonna chiamava arselle quelle con la conchiglia liscia e lunga, vagamente a triangolo scaleno, in genere violetta e telline quelle tipo marchio della Shell
AHAHAHAHAH ma l'inciso con Elenoire!! Anche tu sei un suo fan, oh gioia e gaudio!
Scusate ma venendo da famiglia di norcini mi sembra giusto precisare *momento alla super quark* la pancetta e il guanciale sono salumi derivati dal maiale. Mentre la prima prende il nome dalla zona del ventre dell'animale, la seconda viene dalla sua guancia. Sono entrambe grasse e producono "sugna" (quella meravigliosa sostanza oleosa che si produce una volta cotte) ma in modo differente. Il guanciale essendo dotata di maggior grasso e minor muscolo viene impiegata in preparazioni che richiedono maggior utilizzo di sugna nel condimento (come la grigia e l'amatriciana) la pancetta viene utilizzata invece per preparazioni che coinvolgono più ingredienti e meno sugna (tipo la carbonara). Ciò detto, che sia pancetta o guanciale non importa.. per il romano vale il motto Ao l'importante è che se magna (se beve pure mejo) , e che se magni tutti assieme perché chi magna da solo prima o pode se strozza... Grazie dell'attenzione
Mr. Piffer, lei è il migliore
+AoM AoMness trooooppo gentile!
Dopo "Carpisa è il male" sono collassata dal ridere.
GRANDISSIMO STEFANO SEMPRE SUL PEZZO!! ❤
Naomi Thomas
Ahahah... È vero.
ma da dove è presa quella scena?
donremi76 ruclips.net/video/IDJtBceeU-g/видео.html è presa da questo video qui AHAHAHA
Naomi Thomas ahahah... gr... ahahaha... graz.... ahahahah... grazie!!!
Ma chi è? Cos'è? Uno scherzo? Una parodia?
anche in veneto mi chiesero se volessi una borsina e io risposi, da brava pugliese, no grazie, ma per favore una busta di plastica! Da lì, 2009, chissà perché in Italia sono diventate di moda le buste/borse di tela (che non inquinano l'ambiente), grazie a me? Boh, ma in caso: PREGO.
PER NON PARLARE DELLE #TEGOLINE "per cena vuoi due tegoline?" le brioche della mulino bianco col petto di pollo? NO, erano i FAGIOLINI, si chiamano così.
ahahaah le tegoline hanno creato disagio anche a me ai primi tempi :D
Io da trentina le ho sempre chiamate tegoline .... I faglioli gli è i borlotti per mi
Da Veneta confermo: si chiamano proprio tegoline 😅😂
Ogni volta che vado a Milano chiedo una busta al supermercato e la tanto gentile commessa mi ripete: SACCHETTO?! Io sorrido e mi dico che l'Italia è bella anche cosi'!
fai ancora video così!!!!
♥️♥️♥️♥️♥️♥️ tanto love piffer
Carissimo Stefano... da torinese entro in un bar a Potenza....chiedo un "marocchino" senza Nutella. ...giù tutti a ridere!
ahahahah eh, mi sa che non avrei capito manco io!
Stefano Piffer ops...ecco! Figuraccia anche con te 😂😂
Stefano Piffer in Puglia è l'espressino via di mezzo tra espresso e cappuccino
caro Piffer guarda caso sono di Roma e mi hai fatto ridere da morire ^^ che storie, hai ragione a puntualizzare gli equivoci e confermo tutto! ^^ Niente male dire caffè liscio nel senso che non vi è altro (è questo che intende?) e carino come hai pensato cosa significasse sgommarello! 🙂
❤️❤️❤️
Se passi da Napoli ti farai solo risate anche per ordinare un semplice caffè !!!!😂😂😂e cmq sei e resti l unico a farmi scompisciare dalle risate!!!!
ahahaah grazie Ciro!
Campania (Napoli)
Quella del supermercato è una busta (la borsa è quella di Carpisa a meno che non sia quelle da supermercato di dimensioni più grandi e in tessuto tnt/plastificato un po' più resistente)
Il caffè è semplicemente caffè
"du' fritti no?" a Napoli è "Una fritturina?" oppure "Una frittura all'italiana"
Anche noi distinguiamo una buona parte di salumi
Lo sgommarello è mestolo (anche se la forma può essere variabile)
La cucchiarella è la cucchiarella... ed è effettivamente uno strumento dal forte impatto pedagogico
Anche se... diciamocela tutta... c'è un'evoluzione verso il sacchetto visto che la parola busta può avere due varianti dialettali: 'a bbusta (la busta) e 'a sacchetta (la sacchetta che sarebbe femminile di sacchetto ma che noi usiamo anche al maschile)... infatti in napoletano il sacchetto della spazzatura è 'a sacchetta d'a' munnezza (il sacchetto dell'immondizia) o il sacchetto di cemento è 'a sacchetta d'a' ggiumenta (anche cemento diventa una parola al femminile)
La borsa è il sacchetto di plastica della spesa anche qui in veneto ma la chiamiamo borsetta o sacchetto resto non li ho sentiti. Comunque in questo video mi hai fatto ridere più degli altri :-)
Ahahah Stefano sei fantastico!
Nelle marche, soprattutto nel fermano/ascolano c'è la Marmitta per cucinare: ossia la pentola. 😂😂😂
cristy B. La marmitta a Milano è l'insalatiera (o qualsiasi ciotola sufficientemente ampia).
La prima volta che andai a Roma avevo 21 anni ed era anche la mia prima volta fuori dall'isola Sarda,
Ho avuto a che fare con svariate differenze a cui però si può tranquillamente sopravvivere con un po' di ironia e creatività ,
Ma l'episodio della pizza no io non ho retto, per paura di offendere ho mangiato TUTTO quello che mi offrirono ma una volta usciti dalla pizzeria invece di andare a divertirci avrei preferito rotolare sulla prima panchina e morirci sopra.
Ah! A proposito se passi in Sardegna e ti invitano a uno "spuntino" scordati che si tratti di due tramezzini e una bibita, preparati poichè trattasi di giganteschi banchetti che a volte durano anche due o più giorni.
Ciao Stefano,come al solito video divertentissimo e da romana devo farti i complimenti per la pronuncia. Comunque lalonza a Roma viene chiamata anche capocollo... :)
grazie alessia! :D
Pugliese, Tarantina: per me quelle per la spesa sono sempre state buste e l'acqua era gassata... In tempi più recenti nessuno lo dice più, è diventata frizzante.
La cucchiara, ok.. è la stessa; praticamente solo lo sgommarello non ho mai sentito né ci sarei mai potuta arrivare, da noi è il "cuppino" 😁
Cmq, io mi sono trovata in difficoltà ai bar fuori dalla mia regione quando ho chiesto un "espressino"... I baristi mi guardavano con aria interrogativa.. e chiedevano "un espresso ristretto?"
Io: "No, espressino: caffè macchiato caldo in tazza di vetro con spolverata di cacao..."
ecco... espressino, mai sentito :D
Questione "espressino": da napoletano trasferitomi a Bari l'espressino per me resta tutt'ora un gran mistero. Che lo chiami affare espressino se non è effettivamente un piccolo espresso!??! Toccatemi tutto, ma non il caffè (qui lo fanno veramente leggero) e la pizza... e su questo sorvoliamo.
Giuliana Lor da brindisina confermo il mistero "espressino"! Per noi pugliesi è un problema ordinarlo altrove.
Alessandro Campitelli è mezzo espresso mezzo cappuccino...espressino! Non è per i bevitori di caffè ma per chi vuole un cappuccino con poco latte
Alessandro Campitelli ...se ci pensi bene alla fine è così: un piccolo espresso... Ma con l'aggiunta del latte per renderlo più "leggero" e del cacao per renderlo più gustoso... E appunto, nessuno tocchi l'espresso! 😂
E poi ci sono quelli che intendono per la frizzante ti chiedono la minerale.
Mi hai fatto venire fame solo a sentirti parlare 😂😂😂😂😂
Posso immaginare, io sono pavese, il mio ragazzo brianzolo con origini Valtellinesi e già non cuociamo nello stesso modo nemmeno il tè a momenti ! Loro imburrano qualsiasi cosa, una volta su in montagna da loro quando ho proposto ci fare le zucchine in padella con dell'olio mi ha guardato come se avessi sfoderato una borsa carpisa alla ferruzzi XD
Per il tè, siamo d'accordo. Pure io preferisco farmelo da sola. Stessa cosa con l'uovo fritto. Pensa le ricette più complesse! :-D
Ciaoo! In Lombardia: caffè, borsa, coppa e pancetta e stop, gli utensili che hai citato li chiamiamo mestolo e cucchiaio! Adesso abito in piemonte e guai a ordinare un marocchino pensando che ti portino caffé, panna e cacao: qua c'è pure la nutella! XD oddio, va più che bene, ma le prime volte non te l'aspetti xD
Io sono Abruzzese, e la prima parola che mi ha messa in crisi è il nostro amatissimo cornetto, chiamato al nord Briosce! Ma è bastato attraverso il Tronto per sentire che ad Ascoli non sono né cornetti ne briosce ...ma Paste!
Complimenti per il video, mi hai fatto morire dalle risate! Per quanto riguarda la diatriba borsa/busta qui a Napoli usiamo il termine busta.
Ah ah ah!!!! Non lo conoscevo lo sgommarello!!! Anche da noi in Piemonte si dice la borsa della spesa e cucchiaio di legno!!!! Ah ah ah non si finisce mai di imparare ah ah ah 😘😘👍
grazie, mi sento meno solo! :D
Stefano sei un simpaticone 😂 continua così
grazie davvero!
Non so perchè recupero questo video solo ora, perchè e stupendo 🤣 da Romana de Roma da 5 generazioni posso dire che è tutto verissimo🤣🤣🤣 e sullo sgommarello mio marito, essendo Veneto, ti può capire bene🤣🤣 stessa scena quando gli ho detto la prima volta: "aò amò, che me passi oo sgommarello?"🤣🤣
Per non parlare della “ mappina” dal duplice significato 😂
avete una cadrega?
From Puglia.
So che cadrega=sedia solo per i mitici AldoGiovanni&Giacomo nella storica scena del Conte Dracula (Aldo) in cui i nordici Giovanni&Giacomo, che odiano i meridionali, cercano di smascherare Aldo che si fingeva del nord con il mitico “inganno della cadrega”, in cui portano Aldo davanti una tavola piena di cibo e gli offrono una cadrega e Aldo invece della sedia si prende una mela, la mangia e dice “ma che buona questa cadrega!” e a quel punto scatta l’inseguimento del povero Aldo!!!
Ste, non serve neanche prendere in considerazione tutta questa distanza, perché comincino a volare equivoci... Basti pensare che se chiedi una cicca a Milano ti danno qualcosa da masticare, se lo fai a 150 km a est ti danno qualcosa da fumare! ;-)
ahahaahh hai ragione!
Diego Terzi confermo, le facce dei miei amici lombardi quando ho detto loro che da noi in Veneto le cicche sono le sigarette.... impagabile
In realtà, quelli "strani" siamo noi lombardi, la vostra interpretazione di cicca si avvicina decisamente di più a ciò che, di fatto, significa in italiano, ovvero mozzicone di sigaro o sigaretta. Credo che il qui pro quo, in lombardia, sia dovuto all'altro suo significato, cioè pezzetto di tabacco da masticare. Mi viene da supporre che, tempi addietro, qui se ne facesse largo uso (il che spiegherebbe le targhette "vietato sputare" che fino a qualche anno fa si potevano vedere sui bus...), per cui, per "assonanza di gestualità", una volta che la bieca abitudine è venuta meno abbiamo riconvertito il termine... ;-)
Servirà ancora qualche secoletto prima che noi italiani si possa dire, a ragion veduta, di parlare tutti la stessa lingua... E, ahimè, se certe cose vanno avanti così, non è neppure detto che succeda... :-(
Diego Terzi ciccare significa sputare in dialetto ;)
Buonaserissima carissimo Principiffer! Ebbene ho appena scoperto che la mia variante di koinè prevede molte forme linguistiche in uso presso la capitale, pur trovandomi ad una sola regione di distanza. Ohibò questi simpatici confronti quanto mi garbano, ciaoooooooooo ^_^ :-D
ahahaha ma buonasera a lei! felice che questo video le sia piaciuto!
😂😂😂😂😂 da romana ti dico che è vero!!! Mi sono venute le lacrime per ridere!!! 😂😂😂
Busta si dice anche in Puglia. Ma ti sono vicino perché quando mi sono trasferito a Bologna, la prima volta che mi hanno chiesto "Vuole una SPORTINA?" Mi sentivo come Aldo Baglio sottoposto al "test della cadrega"😂
Romano dè Roma presente! Tutto vero, verissimo! A parte lo Sgommarello, io non l'ho mai sentito! :0
In realtà lo sgommarello è più dell'alto lazio
Mai sentito sgommarello come caffè liscio, cucciarella e dimise alla versione salentina di cucchiara ma noi di solito siamo precisi cucchiara te taula (appunto cucchiaio di legno) il mestolo è cuppinu, anche qui al supermercato è sacchetto o busta.
Ma c'è da dire nella mia Puglia se parli di panzerotti in base a dove ti trovi hanno significato diverso in provincia di Lecce si possono tradurre in crocchette di patate mentre in altre province con panzerotto si indica la pizza marcherita chiusa su se stessa e fritta che a Lecce è provincia chiamiamo calzone che può essere ferito ma anche al forno, qui non parlare di gato di patate qui e pitta de patate ( che come la pizza accontenta i vari custi coi suoi variegati ripieni), poi abbiamo come formati di pasta sagne to tre o cannulate, michiarieddi e tria oltre alle orecchiette più celebri e condivise col resto della Puglia.
Non rispondo esattamente alla tua domanda ma voglio renderti partecipe della mia esperienza.
Il mio trauma lo sto vivendo da ormai 7 anni dopo che ho deciso di spostarmi da Bologna a Verona per amore.
Le prime cose che mi vengono in mente:
- La mortadella la chiamano bondola o al massimo "La Bologna"
- Le lasagne sono il pasticcio
- Le tagliatelle le chiamano lasagne
- I tagliolini, ovviamente diventano tagliatelle e così via...
- Il temperamatite lo chiamano fapunte
- Il baccalà e lo stoccafisso sono al contrario quindi quello che comunemente è baccalà lo chiamano stoccafisso e viceversa
- Il gorgonzola è chiamato il verde
Insomma, caro Stefano, ti capisco! :D
Il pasticcio..anche mio marito lo chiama così! per me una fucilata al petto! SONO LASAGNE!
ahahhahah ti capisco perfettamente! a casa mia molte volte per indicare la lasagna la chiamiamo pasta al forno o pasticcio o nomi a caso :D
Anche da noi pasticcio! Ma le tagliatelle i tagliolini e il gorgonzola li chiamiamo normalmente😁
C'è anche il caffè liscio a Verona : )
😅😂😂 da veronese confermo: è proprio cosi
Ahah che tajo, Stefano, bravo :D
Graaaaaazie ❤️
Le incomprensioni di italiano regionale mi capitano abbastanza spesso dato che io mischio termini romani a quelli piemontesi visto che di origine pure io sono della stirpe di Enea ma nata nella regione sabauda. Per esempio, ogni anno a Pasqua devo spiegare ai miei amici piemontesi che cos'è l'abbacchio, a Roma ti guardano con gli occhi sgranati se dici "cicles" invece che gomma da masticare ecc. a non finire, insomma
Per indicare le gomme da masticare, in tutta Italia ci sono almeno una ventina di termini diversi. Tipo le gigomme o le gingomme e le gomme masticanti (che orrore!) in Campania.
Sono Napoletana,e vado spesso in vacanza a Genova dai miei nonni. Un giorno ero a fare qualche commissione con mia nonna,anch’essa del sud ma siciliana. Comunque andiamo in questo supermercato e mentre mia nonna paga ho il compito di mettere la spesa nella busta. Alla fine la cassiera mi fa
“Borsa signorina?” Ed io,indicando la mia borsetta tracolla ho detto
“Nono già ce l’ho,vorrei una busta”
Ovviamente la cassiera si mise a ridere,compresa mia nonna e i clienti in fila. La cassiera mi disse pure
“Sei del sud eh?” Volevo letteralmente morire.
In Ticino nei supermercati è abituale l'uso del termine "Azione" per indicare vendite a prezzi scontati ("la pasta è in azione")
ti adoro!! i tuoi video sono una rivelazione. Non sentirti solo!! Da Reggio Emilia posso dirti che da noi il caffè liscio non esiste, per intendere il caffè caffè lo chiedi "normale". La busta anche per noi è la borsa. Anzi ti dirò di più da noi si chiede la "borsina". che sembra piccola ma ci infili dentro le peggio cose, puoi avere comprato il supermercato intero ma chiederai sempre e soltanto la "borsina." .....
Posso chiedere perché al Nord (Milano, Trento, Alto Adige, Verona ecc) la panna sul gelato si paga a parte?
Qui a Trento, è considerato un gusto in più 🤷♂️
Grande Stefano!!! La facciamo anche con Napulè!!! ;-)
L'anno scorso questa scena si è ripetuta ben due volte: alla domanda del cameriere "Cosa vi porto?" e al susseguirsi di un mio "Un macchiato" e di un "Un lungo" di una mia amica sarda, ci siamo ritrovati con un caffè ed un hugo. Tralasciando il fatto che forse lei avrebbe dovuto scandire meglio (e che un lungo non è proprio l'equivalente di un liscio) e che l'hugo non è un aperitivo molto diffuso fuori dal Trentino, è stato molto divertente vederla con un cocktail alle otto di mattina😂
ahahahahahahah
Toscana( con madre abruzzese). Siamo in centro italia... Quindi di sente un po di tutto, busta e borsa usate entrambe, come l'acqua gassata o frizzante. ( e liscia o naturale).Ho avuto qualche problema a far colazione all'autogril, mentre andavo in Calabria. Cappuccino e pasta.... Per me era il cornetto o simili( detto anche "un pezzo dolce").... Mentre avevano capito... Una pastasciutta...
Il cucchiaio di legno lo chiamo anche mestolo.
Tra pistoia-prato-firenze ci si differenzia anche con coltello o coltella
Il cucchiaio di legno lo chiamo mestolo
Non esiste un giusto o uno sbagliato, l'Italia da nord a sud è bella lunga e il bello sono proprio le tradizioni diverse. Quanto è bello spostarsi di pochi chilometri e già sentire un altro accento, altri modi di fare...? Il genio di turno poi spara "A Trento siete tutti tedeschi" quando è ormai da 100 anni che qui si parla solo italiano... Bisognerebbe un po' aggiornarsi e capire che la diversità è solo un vantaggio per noi italiani e un motivo per essere ancora più fieri di esserlo. Anche perchè, con un Italia tutta uguale, viaggiare diventerebbe noioso😉 Grande Piffer💪
ahahah hai perfettamente ragione!
Lore tn33 condivido!
Caro mitico stefano, nei fritti hai dimenticato (o forse non hai mai assaggiato) i broccoli fritti e le mele, che forse ti farebbero sentire più a casa, che sotto le feste di Natale e di Pasqua non mancano mai sulle nostre tavole 😉
acc, questi non li ho mai provato... quando mi cheideranno se voglio "du' fruitti" la prossima volta dirò SI!
Se non te li fanno, chiamami e te le faccio assaggiare insieme alle altre varietà di fritti 😎
Ho la maggior parte dei parenti che vive q Roma, mentre io vivo coi miei genitori e i miei nonni a Parma, in Emilia-Romagna.
Quando sono andata a Roma a trovare i miei parenti ogni due secondi chiedevo a mio padre di tradurre quello che mi dicevano, oppure annuivo senza capire.😂
La tecnica migliore è sempre quella di sorridere e annuire ahahah a parte quando parlano di cose brutte e non capisci facendo la classica figura di m...
Ai primi tempi non si capisce un tubo. Poi la mente inizia a tradurre. Parlare così, quando si è forestieri, è un altro paio di maniche. Un amico aveva un alimentari e lo gestiva col padre, in piena Pianura Padana, confine con il Veneto e in territorio Emiliano. Parlavano fitto fitto e a quei tempi non afferravo neanche l'inizio o la fine di una parola. Allora uno dei due si voltò e mi domandò se avevo capito. No, feci io. E il padre, sempre in dialetto: "Meglio così!". La prima cosa che capii.
I supplì ar telefono sono il nostro top! Per non parlare dei vari tipi di pasta.
Tra l'altro io sono un amante del guanciale, molto più grasso della pancetta, e dunque più buono (logicamente ahah).
Non sapevo che la busta si chiamasse borsa da voi, ahahahah, penso siete gli unici a chiamarla così.
Francesco
Bellissimo! Immagina che io sono di Latina e vivo a Piacenza: busta e borsa sono stati un trauma, per non parlare poi della coppa! Siamo capitati in un bancone alimentari, abbiamo chiesto il lonzino (ce lo avevamo di fronte), ci hanno guardato le tipe, si sono guardate e la più anziana sussurra all'altra: "digli che non ce l'abbiamo!" Da li abbiamo capito che era coppa! E cmq: cucchiarella o cucchiara de legno! 😉
Una cosa simile mi è capitata dove abito, lo stesso posto dove sono nata e cresciuta. In un negozio ho chiesto "pepe in grani". I due commessi si sono guardati in faccia. "Il pepe in grani, quello NON macinato, a pallini!" ho insistito io. Ma nessuno dei due si muoveva. Uno s'è fatto coraggio e mi ha portato un macinino.
Forse pensavano a delle nuove pannocchie geneticamente modificate, che invece del frumento davano il pepe. 🤷🏻♀
In piglia Il caffè liscio non esiste 😂 le buste so le buste e l’acqua è sia gassata che frizzante
Io sono di Firenze, ho vissuto per 6 anni a Roma e da 3 abito in Trentino(Si sono quasi 10 anni che ogni giorno mi chiedono di dire la cosa della "cannuccia corta corta e..." quella bucaiola della tu mamma! Basta! XD). Sottoscrivo e certifico che tutto quello che c'è nel video è VERO! Assolutamente vero! XD Comunque cucchiarella è vero non si può sentire ma, amori miei bellissimi delle valli dove le caprette ti fanno ciao, io sto nella zona bassa a Riva del Garda e qui (non so se anche più su), chiamano il temperamatite "FAPUNTE". Fapunte XD
ahahahaha anch'io lo chiamo Fapunte ahahahahaha
Bellissimo video!! Ah lo sgommarello come lo chiamava nonna è proprio una cosa dell'old school 😁 e faceva il paio con la parannanza ( dai questa ci puoi arrivare 😁). Comunque una vita senza fritti non è degna di essere vissuta
Oddio 'a parannanza...era dai tempi de mi nonna che naa sentivo più 'sta parola 😆😆😆 vabbe che mi nonna chiamava il cucchiaio cucchiaro per cui è tutto dire...
Allora.....nella grassa, dotta, rossa (non per la politica, ma per il colore dei tetti...) Bologna, quelle della spesa sono le "SPORTE", il caffè, quando non d'orzo, non decaffeinato, è NORMALE, sui salumi dico solo che abbiamo la COPPA D'ESTATE e quella D'INVERNO (più grassa.....non che l'altra incontrerebbe l'approvazione della weight watchers) e sui prodotti suini mi fermo qui!!Infine, nonostante Parma non disti più di 120 km o giù di lì, per noi Non è grana o parmigiano, ma.....FORMA!!!!Un saluto a Trento, dove, tra poco, si trasferirà una mia cara amica per lavoro, quindi verrò su spesso!
allora ti aspettiamo! e mi raccomando: subito in un supermercato di trento a chiedere una SPORTA! .D
Assolutamente sì!!
Ho un'amica di Bologna e ci ho messo parecchio a capire cosa significasse "dare il tiro" (Cioè premi il pulsante per aprire il portone del palazzo)
Monica Schirru verooo! Credo che ci siamo solo noi a chiamarlo così. ..😂😂
Carlotta, infatti... sporte, dare il tiro. I miei sei anni vissuti a Bologna sono stati uno spasso da questo punto di vista. Addirittura sul tasto per aprire il portone spesso trovavo la T di "tiro" O_o
... E il rusco? Chi sa, fuori dall'Emilia cos'è il rusco? :D
Sono toscana ma ho studiato a Rovereto per alcuni anni. Al di là dello stupore per il caffè liscio a me ha sconvolto "la corriera" . Qua da me sono tutti autobus :D
Ti dico solo la pizza che mi sono mangiato ieri sera davanti alla faccia incredula dei miei amici appena over 30......Pizza 4 stagioni con aggiunta di wurstel e gamberetti e a parte un piatto di patatine fritte che ho messo sulla pizza..........ciao mitico Piffer
Facendo il cemento con un milanese, sono cascato nell'inganno della sidela....che a Foggia non abbiamo. Ho preso una piccola sedia, dimenticandomi l'inganno della cadrega di Aldo Giovanni e Giacomo, per poi scoprire che era il secchio.
La fontana a 0:48 è bellissima
Mi sa che la bassa bergamasca è in provincia di trento! Acqua gasata (una S sola), caffè liscio e borse a volontà!!! 😂❤️
Anche da noi all'altro capo del del titanico ponte Trento-Trieste, si chiamano borse (sacchetti sono al massimo quelli piccoli per le verdure). Per quanto riguarda il caffè, mi fermo solo all'espresso (visto che qui si beve in una quindicina di modi diversi)...da noi si dice "nero" (con le varianti "nero in b" - bicchiere da un ottavo o "nero tazzina").
Io, nato a Cremona da padre romano e madre veneziana, con nonna napoletana e nonno bassanese, posso dire di avrere un dialetto tutto mio in cui il caffè liscio esiste, ma il "liscio" può anche essere sottointeso. L'involucro di plastica è rigorosamente la busta, o al massimo posso accettare "borsa di plastica" ma il "di plastica" dev'essere esplicitato. Per quanto riguarda il cucchiaio di legno, condivide il nome con qualsiasi altro utensile cucchiaiforme, ovvero, mestolo.
Ma la cosa più controversa è il sesso e la quantità di certi oggetti: ad esempio "la scatola" per quel romano di mio padre diventa "lo scatolo", oppure "gli spaghetti" diventano "lo spaghetto" come se ne mangiassimo solamente uno, o ancora "i capelli" diventano "il capello" etc...
Ammetto che prima di questo video non avevo la minima idea di cosa fosse lo sgommarello...nonostante sia nata e cresciuta a Roma!
Però probabilmente è perché nella mia famiglia siamo in parte veneti...infatti credo che sia per questo che non capisco tre quarti dei termini dialettali dei miei compari discendenti di Enea.
1:37. IO SONO ROMANO! 🤣🤣🤣🤣
A sentire dello sgommarello ho ricordato una ragazza sicula che, in tutta franchezza, mi domandava dov'è la pilozza. Io le chiedevo: "pilozza"? e lei "eh, la pilozza!" e partiva un dialogo tra sordi che neanche Latte e suo padre in "Ci hai rotto, papà!".
In terra Emiliana, io Campana e lei Siciliana, la pilozza era un mistero. Poi mi spiegò che era una sorta di fontana esterna, che si trova nei cortili. Noi eravamo al primo piano e se anche stavamo sul tetto del garage, non mi sembrava un posto da pilozza; comunque, bastava guardare fuori, invece di mettermi in confusione.
Se a casa la minestra è tutto ciò che è verdura, compresa l'insalata per condire, là in Emilia Romagna la minestra è tutta la pasta che si usa come primo piatto a pranzo e a cena.
Qui le buste per la spesa sono solo buste; là in Emilia Romagna erano le sportine. Per fortuna, quando domandavo una busta non mi hanno mai rifilato un involto per lettere né a casa, quando ho chiesto una sportina, non mi hanno mai consegnato un'anta o uno sportello.
Il mestolo a casa è chiamato anche coppino ma a qualcuno viene in mente che la dicitura esatta sia mescolo, perché con quello specifico cucchiaio si mescolano le cose. No, col mestolo si versano le cose, per mescolare ci vuole il cucchiaio di legno, altrimenti detto la cucchiara o cucchiarella, famosa anche per essere l'arma impropria delle massaie anni '80 e '90.
Al massimo dici: "Mi passi il coso!" e vai di slancio, guardando tutti attorno a te presi dal panico perché non sanno neanche cosa hai indicato.
La cintura viene chiamata anche cinta e vale anche per le cinture di sicurezza delle automobili. Può essere un problema quando uno vuole appuntarsi qualcosa alla cintura e dice: "questa la metto in cinta" '_'
Se in Salento le pittole sono delle ottime fette di pan-biscotto e in Campania sono le pettole e sono degli abiti cascanti (farsi trovare in pettola vuol dire essere ancora in pigiama a tarda ora, magari quando arrivano ospiti), in Emilia Romagna si tratta di qualcosa di molto disgustoso, che penzola dal naso. Ecco, avete capito.
Quando vado al mercato delle verdure, mi capita di chiedere: "Avete gli odori?" e il padrone mi porge prezzemolo, origano, un po' di foglie di questo e di quello. Quando in Emilia Romagna chiesi la stessa cosa, non ebbero problemi con la parola, per cui non mi diedero dei campioncini di profumo né si misero a snasare come segugi, ma mi diedero le stesse cose A PAGAMENTO. A casa sono gratis, gli odori! ^_^'
In certe località in Campania la macelleria è chiamata beccheria. Perché? Per i becchi, immagino, gli animali con le corna...
In Campania la pizza la trovi ovunque e anche nell'angolo più oscuro è sempre buona. Ma se ci vuoi qualcosa prima o dopo o di extra condimento lo devi specificare. Invece in Emilia Romanga davano per scontato che arrivasse, prima della pizza, un piatto di schiacciatina di ceci e in tavola, fin da subito, c'era la bottiglia con l'olio piccante. Vorrei che quest'abitudine la prendessimo anche noi, perché da quando ho provato l'Olio Santo Calabrese, ci condirei pure il caffellatte!
Non so bene cosa sia il caffè liscio, ma se me ne chiedessero uno, glielo darei senza zucchero. ^_^ (Ma con la zuccheriera a portata di mano, ché non si sa mai!). C'è il caffè corretto, per diversificarlo da quello "normale", ma non ho idea con cosa si corregga il caffè, per cui me lo farei spiegare.
L'unica volta in cui l'equivoco non si verificò fu quando da alcuni ragazzi Siciliani sentii dire: "Dopo il bagno avevo la pelle arrepecchiata!" Riconobbi la parola, anche se la usavamo solo in famiglia. Il verbo arrepecchiarsi indica la pelle che raggrinzisce oppure la buccia della mela che si secca dopo un pezzo che è là nella fruttiera. In Trentino c'è un verbo simile per indicare l'arrepecchiarsi della pelle? Con tante mele...! ;-)
PILOZZA! Bellissimo!
Eccomi! Romana che vive a Bolzano da un paio di anni e la notte mi sogno la cicoria de mi madre😍😍 però amo il Trentino e vi adoro comunque.. aimé tampono la nostalgia con lo strudel che a Roma praticamente non esiste!
Ricordo che quando scesi al sud dal basso lazio ci furono degli impicci sui broccoli (differenziati dai broccoletti che noi chiamiamo broccoli) e sulla salsiccia (che quando la chiesi sulla pizza mi ritrovai invece una sottospecie di salamino perché chiesi solo "salsiccia" invece di specificare "salsiccia fresca") ._.
Già che parliamo di perle, a Natale siamo saliti a Tarso in Veneto da amici. Premetto che io sono Romano e la mia compagna di Palermo... Andiamo in macelleria tipica di paese di montagna e preso dalla ricetta che dovevo cucinare (carbonara OVVIAMENTE), dico testuale: "Buongiorno, per piacere me fai du fettine de guanciale tagliato spesso che poi me lo faccio io a cubetti e 5 sovraccosci senz'osso aperti a fettina". Dico solo che dopo 5 secondi di totale silenzio ho realizzato che, esclusa la mia compagna che conosceva gli ingredienti, altre 3 persone mi stavan guardando con gli occhi sgranati cercando di capire cosa avessi chiesto... il resto è storia... come la carbonara che gli ho fatto mangiare... ahahahah
In Toscana al bar le paste si chiamano "pezzo" o più estesamente "pezzo dolce", mentre focacce, panini, pizzette si chiamano "pezzo salato" o solo "salato". E' classico andare a pagare dicendo "un pezzo e un cappuccio" per vedersi addebitata una pasta e un cappuccino. Ora, io amo mangiare il salato la mattina e in seconda superiore mi trovavo in gita a Roma per la prima volta. Entrai in un bar con un bancone che strabordava di focacce ripiene, panini, tramezzini, pizzette; chiesi un pezzo salato e la riposta fu "ehhh?". Ripetei cortesemente la richiesta per ben 3 volte e poi il povero barista, per cavarsi d'impiccio, mi disse "no guardi, pezzi salati non ne abbiamo". Per avere la mia colazione dovetti indicare a gesti ciò che volevo :D
Qui in Carnia chiediamo la borsa della spesa....
Poi il gatto "tuffa" per dire che soffia (quando é arrabbiato).
Caro Stefano...vieni a Modena dove quando fai le cose “cisti” (di nascosto) non devi “farti cibare” ( farti beccare dagli altri...mah!). Qui nei supermercati alla cassa ti danno le “sportine” o le Buste per i più aulici. L’esclamazione più usata è Vacca Boia...
Qui abbiamo i tortellini, che però per la famiglia della porta accanto alla tua potrebbero essere cappelletti, non importa se per definizione hanno forme diverse, qui è una questione di origine. I salumi si chiamano per nome...è una questione di rispetto... quindi abbiamo il San Daniele il Parma il felino lo strolghino e chi più ne ha più ne metta.
Dicevo quindi...vieni a modena...☺️
Busta anche da noi in Puglia, idem per il caffè, liscio non lo conosciamo. L'acqua effervescente, lo sgommarello boh, qui friggiamo tutto, anche i passanti in gita :D
😂😂😂 oddio Stefano, da Romana in trasferta in Inglesia, te vojo troppo bene 😂😂😂
ahaahahaha ma grazie!
Da Fiorentino di posso dire che, Busta, si dice anche qui. Poi tutte le altre parole le ho sentite solo oggi. XDXD
😂😂😂😂😂 no vabbè, a "sgommarello" stavo per sputare un polmone! ma non nascondo un po' di delusione: credevo fosse dialetto sabino, non sapevo lo dicessero fino a Roma.
le "borse" della spesa ogni tanto lo diceva anche mia nonna (sempre sabina doc), ma per lo più le chiamava buste.
il caffè liscio invece non l'ho mai sentito, e conoscendo i romani avrei anche paura a chiederlo: hanno sempre la battuta pronta, io invece ci arrivo con molto ritardo alla risposta adatta 😂😂😂
adesso però voglio il nome del ristorante dove si mangiano i millemila fritti e la pizza gigante!
domenticavo, a Roma (e penso almeno nel Lazio in generale) la "coppa" è proprio un salume a parte, che non c'entra niente con lonza e lonzini vari.
Santa Pace! Chiedo, di grazia, che cosa sia nello specifico a render liscio un caffè e, per par condicio, perché mai una cosa più grande del cucchiaio si debba chiamare con un vezzeggiativo femminile! Qui si fa l’Italia o si muore di fame!
Ciaooo diciamo che alcune cose io non le conoscevo come lo sgommarello e l'altro nome per dire cucchiaio di legno. Io vengo dal Piemonte e alcune cose sono diverse .....a volte al supermercato quando ci chiedono se vogliamo le buste io rispondo sempre o quasi sempre no ho la borsa ....la busta classica di plastica dura che difficilmente si rompe che trovi nei supermercati tipo il Pam. Per quanto rigurda il caffè non sapevo esistesse il caffè liscio ..... Pensa qui in Spagna dove vivo tuttora se tu chiedi semplicemente caffè con latte pensando al caffè macchiato ti portano un tazzone che berlo dopo pranzo non è proprio una passeggiata, poi ho scoperto che il corrispettivo nostro caffè macchiato qui si dice cortado ed è decisamente meno. Un giorno tornata a casa in Italia al barista gli faccio scusi per me un caffè cortado e questo mi ha guardato stupito come a dire ma cosa diamine è? Quindi tranquillo una figura simile me la sono fatta pure io
Anche a Brescia caffè liscio (credo che sia perché il più richiesto è con la grappa... Ahahah)
Ho abitato a Roma 4 anni e confermo che al bar mi prendevano in giro ;-)
A proposito di Roma-Brescia: gli appendiabiti chiamati "stampelle" e da noi "omini"
E l'orario?
Brescia: Sono le 10 alle sette
In tutto il resto d'Italia: sono le sette meno 10
Le stampelle, oppure grucce, in Campania, altrove sono gli appendini. :-)
Allora, premesso che i contenitori plastici biodegradabili alla velocità di uno starnuto in metà dei centri commerciali della provincia tridentina me li chiamano "borsine", aggiungerò che preferisco usare "le scatole" o - come diciamo qui in Sicilia - "gli scatoli" (e anche la tavola di cucina è chiamata "il tavolo").
Il caffè liscio non lo abbiamo (si intende "liscio" se non hai specificato una variante qualsiasi), ma la cucchiarella qui si chiama _cucchiara_ e dobbiamo aggiungerci la _quartara_ (che adesso indica la brocca per l'acqua di fonte o il vino della casa), una cosa che non sapevo essere in siciliano, ossia la _manicola_ (trattasi dello strumento di muratura che in italiano esiste sotto il nome di _cazzuola_ ovviamente).
I _coppi_ in siculo non sono le tegole ma le mazzate sulla capoccia, quanto alle fritture in Sicilia orientale la "fritturina" di solito indica il fritto misto di pesce (che non saranno le 98342 cose fritte compresi nonna e gatto, ma tranquillo che una _fritturina media_ potrebbe tranquillamente sfamare un reggimento per una settimana).
E infine io, tu e tutti gli altri _portatori sani di pettinatura non pervenuta_ (grin 😅) veniamo definiti avere la _tigna_ (che non intende la malattia: è il "nome" della parte superiore della testa, a partire da sopra la fronte, chiamata invece "centro di battesimo"), mentre i _pelati_ sono solo i pomodori.
Resta infine il cannolo siciliano, che nella forma _cannolo_ s'intende un affare delle dimensioni di una damigiana con dentro un numero di calorie tendente ad infinito... di cui esiste una versione più minuta e compatta (che - misteriosamente - annovera comunque approssimativamente lo stesso numero di calorie 😱) che invece si chiama _cannolicchio_
Anche io essendo napoletana ho avuto diversi complessi al confronto del resto d'Italia, soprattutto con il civile Nord, salvo poi capire attraverso lo studio e conoscendo amici del Nord che non avevo nulla di sbagliato! Purtroppo però i pregiudizi abbondano sempre....apriamo la mente gente!
In Piemonte usiamo indistintamente borsa, busta, sacchetto o eventualmente sporta (molto più raro). Facendo mente locale io credo di utilizzare per la maggior parte busta e sacchetto. Il caffè liscio questo sconosciuto, cucchiarella penso sia solo tipico del Lazio ma non ne sono certa e lo sgommacoso... beh non ci sarei arrivata mai più! :D
Hahahaha... In ritardo ma mi ha piegato 🤣😂🤣😂
felice ti sia piaciuto! :D
in toscana , la busta è quella della spesa, il cafè si dice solo cafè, l' acqua è sia frizante che gassata, e in sieme alla pizza come antipasto noi ci mangiamo i taglieri con salumi toscani, formaggi+miele e marmelate, fochacce (che a firenze si chiamano schiaciate e a siena ciacini), crostini misti( obligatorio il crostino ai fegatini che noi tutti chiamamo quello nero ), bruschette, pappa al pomodoro e ribolita. E da noi lo sgommarello è il rumaiolo, la cucchiarella è mestolo.
Dalle mie parti qui in Sicilia mestolo lo chiamiamo "cuppinu".
Nel mio paese che si trova in Abruzzo noi l' imbuto lo chiamiamo " muttel"