Confermo tutto,ho preparato il Compimento medio dopo 10 anni di fermo sul mio verticale yamaha di fascia bassa, regalatomi quando avevo 8 anni, e ha fatto il suo lavoro: nonostante le ore di studio, ha retto bene sia a livello di meccanica che di accordatura, e non mi ha dato problemi. Da un anno mi trovo a studiare sul digitale e niente, mi sa torno al verticale senza rimpianti. Grazie!
Il digitale per certi aspetti è meglio come nei bassi e nei alti, concordo con lei anche che quando si risuona un pianoforte classico da tanto tempo non ci si ritrova. Grazie, buona serata
Ciao Maestro! Io ho sempre avuto un verticale scordato e con la meccanica "incriccata", quindi ho finito per desiderare un pianoforte digitale. Poi l'ho ottenuto e ne ho fatto grande uso, perché in effetti era di gran lunga migliore. Tuttavia, soprattutto da quando ho iniziato a prendere lezioni, ho iniziato a sentire una forte limitazione sul digitale, nonostante sia abbastanza buono (Roland fp-60x). Ho provato pochi altri pianoforti acustici, sempre abbastanza vecchi (in hotel, aeroporti ecc) e quindi non ho mai notato un enorme miglioramento nella meccanica rispetto al mio Roland. Ciononostante, ho sempre sentito che l'acustico è in grado di rispondere proprio diversamente. Ultimamente sto studiando pezzi che dinamicamente sono molto difficili (Improvviso no. 1 op. 90 di Schubert, Claire de lune di Debussy), dove ci sono tratti in cui bisogna suonare veramente ma veramente piano e non capisco quanto faccia il mio dover imparare e quanto faccia il limite tecnico del mio piano.
Ciao.. credo che il problema siano i pianoforti che hai provato. i vecchi pianoforti non hanno più requisiti né per studiare né per eseguire, quindi li lascerei perdere, quelli che si trovano in giro (piazze etc) a volte non sono migliori dei vecchi pianoforti o se lo sono, non si riescono ad apprezzare in strada.. ci vuole un' acustica chiusa (da casa).
3 месяца назад
Buonasera, ho visto i video sui pianoforti digitali e complimenti per la sua scelta sul Casio. Dopo 20 anni di fermo vorrei riprendere i miei studi classici. Vivo a 1000 km dal mio pianoforte acustico Kaway verticale e sto valutando se affrontare le spese di trasporto e di nuova accordatura oppure se prendere il kaway digitale ca401 (già provato). La prima preoccupazione è il rumore in condominio. La seconda è la spesa per il trasporto (conosce?). Grazie mille in anticipo per i suggerimenti che vorrà darmi.
Grazie 🙂 se deve trasportare ad esempio da nord a Sud potrebbe spendere 500/600 euro tra trasporto e accordatura, quindi risparmierebbe molto, ma se ha problemi di disturbare deve accontentarsi di un buon Digitale come il Kawai.
Salve, grazie 🙂 eh dipende dal livello, dal repertorio, dalle priorità tecniche che si desiderano e dalla scelta tra portatile e mobile.. personalmente sceglierei (sul nuovo) ancora Kawai cn201, mentre escluderei Yamaha ydp165 per il suono abbastanza terribile (anche se meccanicamente va bene), oppure opterei per un buon usato (clavinova serie 5 dal 535 in su o serie 6 il 645).
@@fevermusica7277 parlando di suono spesso si parla di soggettività.. sono d'accordo ma esistono anche dei parametri oggettivi.. la serie 165 ha un reparto centrale molto discutibile e alcune note (mi viene in mente ad esempio il SI sopra al Do centrale) "riuscite" davvero male.. avrei voluto fare un video per farmi capire meglio ma poi non l ho fatto per rispetto ai numerosi acquirenti di questo prodotto.. purtroppo alcune pecche sonore le accetto con senso di tolleranza su pianoforti economici o con suoni sintetizzati (roland) ma non su pianoforti da oltre 1000, soprattutto Yamaha e con suoni campionati.. ovviamente io sono un po' "nerd" sul suono e ho un senso abbastanza sviluppato perché ne vedo, ascolto e accordo molti.. però si ritorna alla soggettività, per cui il mio parere non vale nulla (1 vale 1) 🙂
@@Davideberti La ringrazio Maestro, noi abbiamo uno Yamaha P125 (il penultimo modello quello non "a") con tastiera GHS con cui ci troviamo benissimo con la pesatura ed il fondo tasto e suo ritorno, davvero discretamente pesati e performanti. Inoltre il suono base del CF con le casse ai lati ed in alto davvero bello da pianoforte. Il nostro problema e' che come secondo pianoforte abbiamo acquistato un CLP735 con una tastiera incredibilmente strana, moscia! Ancora piu' incredibile sono i suoni, persino da casse esterne, ed addirittura il Bosendorfer e' brutto! Le chiedo se secondo Lei, che magari li ha provati, il Kawai C401 oppure il Casio P710 sono migliori. La ringraziamo. P.S. Abbiamo acquistato il suo libro su Amazon, molto bello e completo. Bella la parte a pag. 47 sui giri armonici!
Maestro, quindi queste critiche valgono anche per il Kawai N5S? Essendo un pianoforte ibrido, immagino sia comunque diverso rispetto a un acustico tradizionale. Sono all’ottavo anno di conservatorio e vorrei capire se il Kawai N5S possa essere un buon investimento o se sia meglio puntare su un acustico.
@Economiainpillole ciao 🙂 cos' hai adesso? Se sei all' 8vo anno ovviamente devi escludere qualsiasi digitale perché anche il migliore può andare bene solo come strumento secondario. L ibrido ovviamente è un ' altra cosa e va bene per studiare ma ovviamente non per "esecuzioni".. se hai spazio per 2 strumenti io prenderei un acustico per il giorno e un digitale puro per la sera.. altrimenti un Silent Originale Yamaha o Kawai non più vecchio di 10 anni (se hai necessità di non disturbare). L ibrido è la seconda scelta.
Mi sembra strano che il suo pianoforte non abbia la sordina.. probabilmente è stata tolta o è molto vecchio, comunque Volendo esistono dei kit che costano sulle 100/150 euro però non li ho mai montati.. il volume si dimezza ma non si può suonare con la sordina, si perde tutta la dinamica.. serve solo per studiare. Un giorno farò un video dove spiegherò come ridurre il suono con dei pannelli fonoassorbenti
Gentile Maestro, con un pò di ritardo, ho capito: pianoforte acustico verticale con sistema di silenziamento nativo. E a noleggio. Grazie per le sue risposte!
Eh bel dilemma caro Maestro, si dovrebbero forse avere entrambi, tradizionale e digitale ben pesato ed alternare ... 🥰 Magari prima digitale poi quello a corde quando il pezzo prende forma per non provare troppo la pazienza dei vicini o familiari ...
I pianoforti digitali hanno risolto il problema più importante, quello di poter suonare lo strumento a qualsiasi ora in quanto dotati di uscita cuffie. Inoltre hanno prezzi che permettono di far avvicinare anche chi non può permettersi i costi elevati di un pianoforte tradizionale, per il resto bisogna accontentarsi. Comunque ho già ordinato uno Steinway & Sons a coda da posizionare nel monolocale! 😂😂😂. Ciao
Buonasera Maestro, a proposito di interpretazione più difficile su un digitale, mi sono scontrata proprio in questi giorni con la difficoltà di eseguire il preludio di Bach-Siloti alla maniera di Emil Gilels, in particolare la seconda parte, dove si mette in risalto la melodia delle note centrali rispetto all'accompagnamento. Premesso che le mie doti pianistiche sono assai limitate e probabilmente le mie difficoltà dipendono da quello, volevo capire se con un digitale (nello specifico un P-515) sia effettivamente più difficile calibrare l'intensità dei suoni per ottenere certi effetti o se è solo questione di migliorare la tecnica.
@@Davideberti alla fine ho risolto, senza tediarla con le mie prove. Ho semplificato molto gli arpeggi della mano sinistra, in modo da concentrarmi sull'ultima nota, che è quella da mettere in risalto. Ho visto che è possibile anche col digitale, ci vuole "solo" molta tecnica e... mani grandi (ma quando vedo certi cinesini di cinque o sei anni che suonano pezzi difficilissimi, capisco che la dimensione delle mani non può mai essere una scusa 😁). La cosa difficile, almeno per me, è fare un pianissimo con la destra e al contempo arpeggiare con la sinistra in modo che solo l'ultima nota si senta forte. Ma se con gli arpeggi semplificati viene bene, vuol dire che è fattibile. Magari quando mi verrà decentemente, le mando una registrazione. Grazie ancora per la disponibilità.
Ciao.. si certo 🙂 al di là del suono che può piacere o meno (molto brillante e dinamico), se escludiamo le meccaniche con tasti in legno a bilanciere, la miglior meccanica a disposizione è la pha50 di questo strumento. 🙂
@@Davideberti secondo me ella meccanica è molto solida, ed il suono abbastanza dinamico, diciamo che tra i piano digitali si quella fascia di prezzo è il migliore secondo me, è anche l'unico che non funziona a campionamento, ma genera i suoni in tempo reale.
OK, ma questi discorsi come da titolo sono diretti ai professionisti. Alla fine uno può anche accontentarsi. no? ^^ Un saluto ho preso il suo libro trattato sugli accordi, lo sto studiando.
Esattamente.. mi sono reso conto di non aver puntualizzato a dovere questa cosa.. grazie 🙂 p.s. sono felice tu abbia preso il mio libro! e attendo una recensione (anche negativa ovviamente) 🙂
@@Davideberti La scriverò meglio su A....N, non è negativa la mia recensione, faccio solo io fatica a capire bene, probabilmente è anche un po' la difficoltà di un trattato scritto, finché si tratta di contare per calcolare le distanze va tutto bene, quando però si passa al circolo delle quinte inizio un po' a perdermi (MIO LIMITE). Ho iniziato da poco a leggerlo, se devo fare un appunto l'introduzione, parte un po' troppo velocemente, per un neofita come me faccio fatica a seguire bene. per il resto è sicuramente un trattato valido. Sicuramente bisogna studiare ed esercitarsi parecchio, per impadronirsi dell'argomento. Tutti quei video che millantano pianisti in 24 ore con poco tempo ecc... (a buon intenditor...) dicono cavolate e mi fanno un po' sentire come se fossi stato truffato (almeno è così che mi sento io). Ma come detto l'ho comprato l'altro giorno quindi devo finire di studiarlo. Io sono un dilettante, quindi la mia opinione conta fino ad un certo punto. Un saluto e complimenti
@@claudioumbertorossi5272 grazie.. allora, teoricamente è stato pensato per essere compreso anche da un principiante, però non da chi parte da zero.. un minimo di nozioni vengono date per scontate, anche perché normalmente gli accordi sono un secondo approccio.. di solito chi parte subito con gli accordi lo fa acquistando un manuali che li rappresenti graficamente, ovviamente senza capirne la logica. Il mio consiglio è quello di leggerlo tutto e poi ricominciare soffermandosi su ogni capitolo fino alla completa comprensione, anche perché è strutturato con una certa progressività. Per quanto riguarda il circolo delle quinte ti lascio il link ad uno dei miei primi video, potrebbe aiutarti. ruclips.net/video/WT_kCEvaT8k/видео.htmlsi=6LfAR0M2Oi2bDFW6
Buonasera maestro Berti, se non lo ha fatto per poter cambiare idea su alcuni punti dovrebbe provare il Kawai NV10S, se non fosse per il prezzo strumento ibrido che ritengo nettamente superiore a 360 gradi di tanti acustici di fascia medio bassa...
Ciao 🙂 quello strumento ha anche il doppio scappamento ma come hai detto siamo sui 9000 euro.. non l ho provato ma, anche se avesse una super meccanica (immagino sia così) e un buon suono, allo stesso prezzo comprerei un Silent di ultima generazione per avere un vero pianoforte acustico (e di qualità).. ovviamente perché per me che suono solo musica classica è fondamentale avere un riscontro sonoro vero e non digitale 🙂
Certo, ma secondo me in questo caso va visto in modo differente il target di questo strumento, è per chi non ha lo spazio per un pianoforte a coda e per studio, lavoro o diletto non vuole rinunciare a quel tipo di meccanica , perché vero è che a parità di prezzo si può acquistare un ottimo verticale ma sarà sempre con le caratteristiche della meccanica di un verticale... Lo considererei un coda senza coda che si adatta in qualsiasi ambiente.
Ciao..un coda senza coda mi piace 🙂 Ognuno di noi ha le sue esigenze e necessità, suona cose diverse e ha diverse sensibilità, per cui non dubito che questo strumento avrà molti possibili acquirenti. Personalmente, accetterei un coda senza coda ma non un coda senza coda e senza corde 😃.. questo perché non reputo così indispensabile il doppio scappamento ma assolutamente necessario il suono Vero, quindi sceglierei un Silent e mi accontenterei di un buon singolo scappamento (e avrei la cosa più preziosa di un pianoforte che sono le corde). 🙂
Salve Maestro Berti. Seguo con particolare attenzione tutti i suoi video. Mi interesserebbe un suo personale parere riguardo i timbri, dei suoni di pianoforte digitale, specialmente nell'esecuzione a centro tastiera in questo video. ruclips.net/video/aSPyzWRr-xY/видео.html
Ciao, sono contento 🙂 allora, ci sono delle considerazioni da fare.. la prima è che per giudicare un suono bisogna non solo sentirlo dal vivo (su RUclips il risultato è molto diverso dalla realtà) ma provarlo di persona per rendersi conto della risposta al tocco.. la seconda è che i pianoforti da palco hanno un suono diverso dai pianoforti digitali tradizionali perché questo suono deve riuscire a "tagliare" le frequenze degli altri strumentisti, per cui è un suono molto incisivo, diretto e brillante. Sono insomma suoni molto "pompati" dai compressori e lo si capisce anche in questo video dalla facilità con cui il tastierista ottiene i vari accenti.. naturalmente tutto questo non è quello che cerca un pianista (un vero pianoforte non risponde al tocco in questo modo), per cui è difficile valutarli.. tra l altro sono spesso sintetizzati e non campionati, dunque risultano più regolari.. Comunque questi suoni sono spesso molto belli e piacevoli da suonare, anche se probabilmente non adatti per una "ballata di Chopin" 🙂. Insomma fanno parte di un mondo a se.
@@Davideberti La ringrazio sentitamente per la sua risposta puntuale e precisa e concordo con la sua disamina. Sono altresì concorde sul fatto, inconfutabile, che i Pianoforti Digitali siano un "mondo a se" e che quindi debbano essere rapportati solo ai loro simili e non a quelli acustici tradizionali, che appartengono a tutt'altro mondo. Il mio quesito gli è stato proposto per conoscere il suo parere riguardo i suoni, che Lei ha comunque giudicato "piacevoli da suonare" anche se, ovviamente, non adatti per l'esecuzione di brani classici. Se avrà occasione di provare il Nord Piano 5, di persona, mi faccia sapere cosa ne pensa anche della "risposta al tocco" della tastiera.
@@Mph117 Esatto 🙂 comunque la risposta al tocco dei pianoforti da palco è molto valida, meglio dei classici digitali, anche per via dell' hardware migliore montato su questi pianoforti. Mio padre ha un Roland rd2000 e, utilizzando 2 casse monitor di buona qualità, ha un tocco che supera qualsiasi digitale classico.
Io che vivo in appartamento e che spesso studio di sera, se non di notte, purtroppo devo andarci di digitale, quel che ho capito in questi anni di pianoforte (ho quindici anni di chitarra con insegnanti, poi ho voluto provare anche l'altro mio grande amore, il pianoforte) è che, tassativamente, non lo si deve compare da internet alla cieca e basandosi da recensioni perché ognuno ha dei punti forti e deboli, il mio ha bei tasti pesanti, non fanno rumore, ha i martelletti, ha diverse durezze che cambiano alle estremità ma ha un problema che trovo grave, delle risonanze sui gravi ingestibili o difficilmente gestibili, cosa che rischia di portare a vizi che poi sono difficili da togliere,cosa che mi sta per portare a cambiarlo. Vanno tassativamente provati di persona.
@@Davideberti È abbastanza entry level, è un Privia 1100 con il mobiletto, scelto più per ragioni di infimo spazio che altro ma purtroppo mi sono reso subito conto 1. Che non riesco a sopportare il suono che esce da due cassette integrate del genere e non ci sono casse monitor che mi restituiscano un suono che mi trascini e anche in cuffia non è la stessa cosa rispetto a un bel suono di pianoforte vero e 2 quella risonanza, in cuffia è peggio che dalle casse ma in svariati casi mi sono trovato, credimi, a rimodulare dei brani in altra tonalità per evitare di sfociare troppo sui gravi con alcuni pattern. Ho provato tutte le regolazioni possibili via app ma nulla, certi pattern e certi arpeggi finiscono per impastare il suono in maniera che non mi è sopportabile
Ok, è la generazione sonora della serie px.. è un suono particolare ma a me non dispiace 🙂 comunque se hai già provato dei monitor (discreti) e un po' di cuffie (cambiano moltissimo le risonanze tra cuffie aperte, chiuse etc) devi cambiare marca..
@@Davideberti come suono nel complesso non è male, purtroppo è che manca una cassa di risonanza vera e le risonanze sui gravi le trovo esagerate e questo mi pesa un po'. Stavo pensando intanto di investirci di più sul prossimo, poi che abbia mobiletto con cassa di risonanza possibilmente! E soprattutto provarlo in negozio!
@@Davideberti Oddio, ora che mi ci fai pensare potrei prima provare qualche altra cuffia che magari dipende da quello, io uso delle Audio Tecnica M50x che sono magari più da mixing.. che sia il caso di provarne altre? Il problema c'è anche senza cuffie ma è effettivamente inferiore.. mi devi scusare per eventuali errori di scrittura ma sto con il telefono e io non mi abituerò mai al correttore automatico!
Realista e onesto come sempre.
Confermo tutto,ho preparato il Compimento medio dopo 10 anni di fermo sul mio verticale yamaha di fascia bassa, regalatomi quando avevo 8 anni, e ha fatto il suo lavoro: nonostante le ore di studio, ha retto bene sia a livello di meccanica che di accordatura, e non mi ha dato problemi. Da un anno mi trovo a studiare sul digitale e niente, mi sa torno al verticale senza rimpianti. Grazie!
Grazie per la testimonianza! Ottimo! bravo!
Il digitale per certi aspetti è meglio come nei bassi e nei alti, concordo con lei anche che quando si risuona un pianoforte classico da tanto tempo non ci si ritrova. Grazie, buona serata
Ciao Maestro! Io ho sempre avuto un verticale scordato e con la meccanica "incriccata", quindi ho finito per desiderare un pianoforte digitale. Poi l'ho ottenuto e ne ho fatto grande uso, perché in effetti era di gran lunga migliore. Tuttavia, soprattutto da quando ho iniziato a prendere lezioni, ho iniziato a sentire una forte limitazione sul digitale, nonostante sia abbastanza buono (Roland fp-60x). Ho provato pochi altri pianoforti acustici, sempre abbastanza vecchi (in hotel, aeroporti ecc) e quindi non ho mai notato un enorme miglioramento nella meccanica rispetto al mio Roland. Ciononostante, ho sempre sentito che l'acustico è in grado di rispondere proprio diversamente. Ultimamente sto studiando pezzi che dinamicamente sono molto difficili (Improvviso no. 1 op. 90 di Schubert, Claire de lune di Debussy), dove ci sono tratti in cui bisogna suonare veramente ma veramente piano e non capisco quanto faccia il mio dover imparare e quanto faccia il limite tecnico del mio piano.
Ciao.. credo che il problema siano i pianoforti che hai provato. i vecchi pianoforti non hanno più requisiti né per studiare né per eseguire, quindi li lascerei perdere, quelli che si trovano in giro (piazze etc) a volte non sono migliori dei vecchi pianoforti o se lo sono, non si riescono ad apprezzare in strada.. ci vuole un' acustica chiusa (da casa).
Buonasera, ho visto i video sui pianoforti digitali e complimenti per la sua scelta sul Casio. Dopo 20 anni di fermo vorrei riprendere i miei studi classici. Vivo a 1000 km dal mio pianoforte acustico Kaway verticale e sto valutando se affrontare le spese di trasporto e di nuova accordatura oppure se prendere il kaway digitale ca401 (già provato). La prima preoccupazione è il rumore in condominio. La seconda è la spesa per il trasporto (conosce?). Grazie mille in anticipo per i suggerimenti che vorrà darmi.
Grazie 🙂 se deve trasportare ad esempio da nord a Sud potrebbe spendere 500/600 euro tra trasporto e accordatura, quindi risparmierebbe molto, ma se ha problemi di disturbare deve accontentarsi di un buon Digitale come il Kawai.
Salve maestro, complimenti per l'onestà dei suoi video. Volevo chiederle un consiglio. Nella fascia di prezzo 1.200/1.400 quale digitale mi consiglia?
Salve, grazie 🙂 eh dipende dal livello, dal repertorio, dalle priorità tecniche che si desiderano e dalla scelta tra portatile e mobile.. personalmente sceglierei (sul nuovo) ancora Kawai cn201, mentre escluderei Yamaha ydp165 per il suono abbastanza terribile (anche se meccanicamente va bene), oppure opterei per un buon usato (clavinova serie 5 dal 535 in su o serie 6 il 645).
@@Davideberti Perche' terribile, maestro?
Mi scusi Maestro, perche' il suono del 165 le risulta sgradevole? La ringrazio@@Davideberti
@@fevermusica7277 parlando di suono spesso si parla di soggettività.. sono d'accordo ma esistono anche dei parametri oggettivi.. la serie 165 ha un reparto centrale molto discutibile e alcune note (mi viene in mente ad esempio il SI sopra al Do centrale) "riuscite" davvero male.. avrei voluto fare un video per farmi capire meglio ma poi non l ho fatto per rispetto ai numerosi acquirenti di questo prodotto.. purtroppo alcune pecche sonore le accetto con senso di tolleranza su pianoforti economici o con suoni sintetizzati (roland) ma non su pianoforti da oltre 1000, soprattutto Yamaha e con suoni campionati.. ovviamente io sono un po' "nerd" sul suono e ho un senso abbastanza sviluppato perché ne vedo, ascolto e accordo molti.. però si ritorna alla soggettività, per cui il mio parere non vale nulla (1 vale 1) 🙂
@@Davideberti La ringrazio Maestro, noi abbiamo uno Yamaha P125 (il penultimo modello quello non "a") con tastiera GHS con cui ci troviamo benissimo con la pesatura ed il fondo tasto e suo ritorno, davvero discretamente pesati e performanti.
Inoltre il suono base del CF con le casse ai lati ed in alto davvero bello da pianoforte.
Il nostro problema e' che come secondo pianoforte abbiamo acquistato un CLP735 con una tastiera incredibilmente strana, moscia!
Ancora piu' incredibile sono i suoni, persino da casse esterne, ed addirittura il Bosendorfer e' brutto!
Le chiedo se secondo Lei, che magari li ha provati, il Kawai C401 oppure il Casio P710 sono migliori.
La ringraziamo.
P.S. Abbiamo acquistato il suo libro su Amazon, molto bello e completo.
Bella la parte a pag. 47 sui giri armonici!
Maestro, quindi queste critiche valgono anche per il Kawai N5S? Essendo un pianoforte ibrido, immagino sia comunque diverso rispetto a un acustico tradizionale. Sono all’ottavo anno di conservatorio e vorrei capire se il Kawai N5S possa essere un buon investimento o se sia meglio puntare su un acustico.
@Economiainpillole ciao 🙂 cos' hai adesso? Se sei all' 8vo anno ovviamente devi escludere qualsiasi digitale perché anche il migliore può andare bene solo come strumento secondario. L ibrido ovviamente è un ' altra cosa e va bene per studiare ma ovviamente non per "esecuzioni".. se hai spazio per 2 strumenti io prenderei un acustico per il giorno e un digitale puro per la sera.. altrimenti un Silent Originale Yamaha o Kawai non più vecchio di 10 anni (se hai necessità di non disturbare). L ibrido è la seconda scelta.
Ottima scelta alla fine anche io ho optato per il GP310 arrivato dopo circa 30gg dall'ordine (con la pasqua nel mezzo).
Finalmente!
Gentile Maeatro, le "sordine" e/o silenziatori per pianoforti acustici funzionano? Quanto sono efficaci? Grazie
🙂 intende la sordina classica che si trova in tutti i pianoforti o i sistemi Silent per suonare in cuffia?
Una sordina fisica da aggiungere, visto che un sistema silent/cuffie, come dice lei, farebbe aumentare il prezzo del piano acustico non di poco... :-(
Mi sembra strano che il suo pianoforte non abbia la sordina.. probabilmente è stata tolta o è molto vecchio, comunque Volendo esistono dei kit che costano sulle 100/150 euro però non li ho mai montati.. il volume si dimezza ma non si può suonare con la sordina, si perde tutta la dinamica.. serve solo per studiare. Un giorno farò un video dove spiegherò come ridurre il suono con dei pannelli fonoassorbenti
Gentile Maestro, con un pò di ritardo, ho capito: pianoforte acustico verticale con sistema di silenziamento nativo. E a noleggio. Grazie per le sue risposte!
Eh bel dilemma caro Maestro, si dovrebbero forse avere entrambi, tradizionale e digitale ben pesato ed alternare ... 🥰 Magari prima digitale poi quello a corde quando il pezzo prende forma per non provare troppo la pazienza dei vicini o familiari ...
Esatto.. questa è proprio la soluzione migliore 🙂
I pianoforti digitali hanno risolto il problema più importante, quello di poter suonare lo strumento a qualsiasi ora in quanto dotati di uscita cuffie. Inoltre hanno prezzi che permettono di far avvicinare anche chi non può permettersi i costi elevati di un pianoforte tradizionale, per il resto bisogna accontentarsi. Comunque ho già ordinato uno Steinway & Sons a coda da posizionare nel monolocale! 😂😂😂. Ciao
😀
Buonasera Maestro, a proposito di interpretazione più difficile su un digitale, mi sono scontrata proprio in questi giorni con la difficoltà di eseguire il preludio di Bach-Siloti alla maniera di Emil Gilels, in particolare la seconda parte, dove si mette in risalto la melodia delle note centrali rispetto all'accompagnamento. Premesso che le mie doti pianistiche sono assai limitate e probabilmente le mie difficoltà dipendono da quello, volevo capire se con un digitale (nello specifico un P-515) sia effettivamente più difficile calibrare l'intensità dei suoni per ottenere certi effetti o se è solo questione di migliorare la tecnica.
Ciao.. mandami se vuoi una tua registrazione (o video dove si vedono le mani) altrimenti è difficile rispondere se è questione di tecnica o altro 🙂
@@Davidebertigrazie per la disponibilità. Appena riesco a fare una registrazione decente gliela mando 😊
@@Davideberti alla fine ho risolto, senza tediarla con le mie prove. Ho semplificato molto gli arpeggi della mano sinistra, in modo da concentrarmi sull'ultima nota, che è quella da mettere in risalto. Ho visto che è possibile anche col digitale, ci vuole "solo" molta tecnica e... mani grandi (ma quando vedo certi cinesini di cinque o sei anni che suonano pezzi difficilissimi, capisco che la dimensione delle mani non può mai essere una scusa 😁). La cosa difficile, almeno per me, è fare un pianissimo con la destra e al contempo arpeggiare con la sinistra in modo che solo l'ultima nota si senta forte. Ma se con gli arpeggi semplificati viene bene, vuol dire che è fattibile. Magari quando mi verrà decentemente, le mando una registrazione. Grazie ancora per la disponibilità.
Maestro vogliamo anche sentirti suonare 😢
Eh ma non se le fila nessuno le mie esecuzioni 😀
@@Davideberti 😳 la bellezza non è comprensibile a chi ha dura cervice
@@Davidebertisuvvia, Davide, esegua sempre qualcosa per i suoi followers, è la Musica la cosa più importante....
Maestro, ha avuto modo di provare pianoteq8?
Ciao, si la versione demo.. è migliorata rispetto alla 7 e il suono è regolare (non essendo campionato) ma il timbro si sente che non è Reale 🙁
Ha provato Roland Fp90x, Maestro?
Ciao.. si certo 🙂 al di là del suono che può piacere o meno (molto brillante e dinamico), se escludiamo le meccaniche con tasti in legno a bilanciere, la miglior meccanica a disposizione è la pha50 di questo strumento. 🙂
@@Davideberti secondo me ella meccanica è molto solida, ed il suono abbastanza dinamico, diciamo che tra i piano digitali si quella fascia di prezzo è il migliore secondo me, è anche l'unico che non funziona a campionamento, ma genera i suoni in tempo reale.
OK, ma questi discorsi come da titolo sono diretti ai professionisti. Alla fine uno può anche accontentarsi. no? ^^ Un saluto ho preso il suo libro trattato sugli accordi, lo sto studiando.
Esattamente.. mi sono reso conto di non aver puntualizzato a dovere questa cosa.. grazie 🙂 p.s. sono felice tu abbia preso il mio libro! e attendo una recensione (anche negativa ovviamente) 🙂
@@Davideberti La scriverò meglio su A....N, non è negativa la mia recensione, faccio solo io fatica a capire bene, probabilmente è anche un po' la difficoltà di un trattato scritto, finché si tratta di contare per calcolare le distanze va tutto bene, quando però si passa al circolo delle quinte inizio un po' a perdermi (MIO LIMITE). Ho iniziato da poco a leggerlo, se devo fare un appunto l'introduzione, parte un po' troppo velocemente, per un neofita come me faccio fatica a seguire bene. per il resto è sicuramente un trattato valido. Sicuramente bisogna studiare ed esercitarsi parecchio, per impadronirsi dell'argomento. Tutti quei video che millantano pianisti in 24 ore con poco tempo ecc... (a buon intenditor...) dicono cavolate e mi fanno un po' sentire come se fossi stato truffato (almeno è così che mi sento io). Ma come detto l'ho comprato l'altro giorno quindi devo finire di studiarlo. Io sono un dilettante, quindi la mia opinione conta fino ad un certo punto. Un saluto e complimenti
@@claudioumbertorossi5272 grazie.. allora, teoricamente è stato pensato per essere compreso anche da un principiante, però non da chi parte da zero.. un minimo di nozioni vengono date per scontate, anche perché normalmente gli accordi sono un secondo approccio.. di solito chi parte subito con gli accordi lo fa acquistando un manuali che li rappresenti graficamente, ovviamente senza capirne la logica. Il mio consiglio è quello di leggerlo tutto e poi ricominciare soffermandosi su ogni capitolo fino alla completa comprensione, anche perché è strutturato con una certa progressività. Per quanto riguarda il circolo delle quinte ti lascio il link ad uno dei miei primi video, potrebbe aiutarti. ruclips.net/video/WT_kCEvaT8k/видео.htmlsi=6LfAR0M2Oi2bDFW6
Maerstro perche kawai sarebbe meglio di Yamaha?
Ciao, se intendi l ibrido, semplicemente perché Yamaha ha dei problemi ai sensori che non permettono di fare veloci ribattuti.
Buonasera maestro Berti, se non lo ha fatto per poter cambiare idea su alcuni punti dovrebbe provare il Kawai NV10S, se non fosse per il prezzo strumento ibrido che ritengo nettamente superiore a 360 gradi di tanti acustici di fascia medio bassa...
Ciao 🙂 quello strumento ha anche il doppio scappamento ma come hai detto siamo sui 9000 euro.. non l ho provato ma, anche se avesse una super meccanica (immagino sia così) e un buon suono, allo stesso prezzo comprerei un Silent di ultima generazione per avere un vero pianoforte acustico (e di qualità).. ovviamente perché per me che suono solo musica classica è fondamentale avere un riscontro sonoro vero e non digitale 🙂
Certo, ma secondo me in questo caso va visto in modo differente il target di questo strumento, è per chi non ha lo spazio per un pianoforte a coda e per studio, lavoro o diletto non vuole rinunciare a quel tipo di meccanica , perché vero è che a parità di prezzo si può acquistare un ottimo verticale ma sarà sempre con le caratteristiche della meccanica di un verticale...
Lo considererei un coda senza coda che si adatta in qualsiasi ambiente.
Ciao..un coda senza coda mi piace 🙂 Ognuno di noi ha le sue esigenze e necessità, suona cose diverse e ha diverse sensibilità, per cui non dubito che questo strumento avrà molti possibili acquirenti. Personalmente, accetterei un coda senza coda ma non un coda senza coda e senza corde 😃.. questo perché non reputo così indispensabile il doppio scappamento ma assolutamente necessario il suono Vero, quindi sceglierei un Silent e mi accontenterei di un buon singolo scappamento (e avrei la cosa più preziosa di un pianoforte che sono le corde). 🙂
Salve Maestro Berti. Seguo con particolare attenzione tutti i suoi video. Mi interesserebbe un suo personale parere riguardo i timbri, dei suoni di pianoforte digitale, specialmente nell'esecuzione a centro tastiera in questo video. ruclips.net/video/aSPyzWRr-xY/видео.html
Ciao, sono contento 🙂 allora, ci sono delle considerazioni da fare.. la prima è che per giudicare un suono bisogna non solo sentirlo dal vivo (su RUclips il risultato è molto diverso dalla realtà) ma provarlo di persona per rendersi conto della risposta al tocco.. la seconda è che i pianoforti da palco hanno un suono diverso dai pianoforti digitali tradizionali perché questo suono deve riuscire a "tagliare" le frequenze degli altri strumentisti, per cui è un suono molto incisivo, diretto e brillante. Sono insomma suoni molto "pompati" dai compressori e lo si capisce anche in questo video dalla facilità con cui il tastierista ottiene i vari accenti.. naturalmente tutto questo non è quello che cerca un pianista (un vero pianoforte non risponde al tocco in questo modo), per cui è difficile valutarli.. tra l altro sono spesso sintetizzati e non campionati, dunque risultano più regolari.. Comunque questi suoni sono spesso molto belli e piacevoli da suonare, anche se probabilmente non adatti per una "ballata di Chopin" 🙂. Insomma fanno parte di un mondo a se.
@@Davideberti La ringrazio sentitamente per la sua risposta puntuale e precisa e concordo con la sua disamina. Sono altresì concorde sul fatto, inconfutabile, che i Pianoforti Digitali siano un "mondo a se" e che quindi debbano essere rapportati solo ai loro simili e non a quelli acustici tradizionali, che appartengono a tutt'altro mondo. Il mio quesito gli è stato proposto per conoscere il suo parere riguardo i suoni, che Lei ha comunque giudicato "piacevoli da suonare" anche se, ovviamente, non adatti per l'esecuzione di brani classici. Se avrà occasione di provare il Nord Piano 5, di persona, mi faccia sapere cosa ne pensa anche della "risposta al tocco" della tastiera.
@@Mph117 Esatto 🙂 comunque la risposta al tocco dei pianoforti da palco è molto valida, meglio dei classici digitali, anche per via dell' hardware migliore montato su questi pianoforti. Mio padre ha un Roland rd2000 e, utilizzando 2 casse monitor di buona qualità, ha un tocco che supera qualsiasi digitale classico.
Io che vivo in appartamento e che spesso studio di sera, se non di notte, purtroppo devo andarci di digitale, quel che ho capito in questi anni di pianoforte (ho quindici anni di chitarra con insegnanti, poi ho voluto provare anche l'altro mio grande amore, il pianoforte) è che, tassativamente, non lo si deve compare da internet alla cieca e basandosi da recensioni perché ognuno ha dei punti forti e deboli, il mio ha bei tasti pesanti, non fanno rumore, ha i martelletti, ha diverse durezze che cambiano alle estremità ma ha un problema che trovo grave, delle risonanze sui gravi ingestibili o difficilmente gestibili, cosa che rischia di portare a vizi che poi sono difficili da togliere,cosa che mi sta per portare a cambiarlo. Vanno tassativamente provati di persona.
Esatto 🙂 di che pianoforte si tratta? Risonanze solo con le sue casse o anche in cuffia?
@@Davideberti È abbastanza entry level, è un Privia 1100 con il mobiletto, scelto più per ragioni di infimo spazio che altro ma purtroppo mi sono reso subito conto 1. Che non riesco a sopportare il suono che esce da due cassette integrate del genere e non ci sono casse monitor che mi restituiscano un suono che mi trascini e anche in cuffia non è la stessa cosa rispetto a un bel suono di pianoforte vero e 2 quella risonanza, in cuffia è peggio che dalle casse ma in svariati casi mi sono trovato, credimi, a rimodulare dei brani in altra tonalità per evitare di sfociare troppo sui gravi con alcuni pattern. Ho provato tutte le regolazioni possibili via app ma nulla, certi pattern e certi arpeggi finiscono per impastare il suono in maniera che non mi è sopportabile
Ok, è la generazione sonora della serie px.. è un suono particolare ma a me non dispiace 🙂 comunque se hai già provato dei monitor (discreti) e un po' di cuffie (cambiano moltissimo le risonanze tra cuffie aperte, chiuse etc) devi cambiare marca..
@@Davideberti come suono nel complesso non è male, purtroppo è che manca una cassa di risonanza vera e le risonanze sui gravi le trovo esagerate e questo mi pesa un po'. Stavo pensando intanto di investirci di più sul prossimo, poi che abbia mobiletto con cassa di risonanza possibilmente! E soprattutto provarlo in negozio!
@@Davideberti Oddio, ora che mi ci fai pensare potrei prima provare qualche altra cuffia che magari dipende da quello, io uso delle Audio Tecnica M50x che sono magari più da mixing.. che sia il caso di provarne altre? Il problema c'è anche senza cuffie ma è effettivamente inferiore.. mi devi scusare per eventuali errori di scrittura ma sto con il telefono e io non mi abituerò mai al correttore automatico!