Consigli certamente utili. Da fuoricorso posso dire che secondo me un consiglio importante è il seguente: abbassate un pochino i vostri standard (spesso i fuoricorso sono anche molto perfezionisti) e andate a dare esami. Andateci sempre, faccia tosta e un pò di coraggio e sfruttate ogni appello disponibile. Meglio essere bocciati e imparare dai propri errori che stare lì 3 mesi ad esame a fustigarsi per il 30 e lode. Le vostre lacune le colmerete pian piano. L'obbiettivo deve essere quello di uscire dall'università, che può diventare una prigione senza sbarra che ti rovina la vita.
Però io la smetterei con questa retorica dell’università come gabbia, incubo o inferno. Io mi sono laureato un mese fa, ed i 5 anni di università sono stati divertentissimi. Se è una tortura forse non fa per te
@@keccolucci2292 Ciao. La mia è una visione soggettiva, non ho la pretesa di dire che sia una "prigione" ovunque. Sicuramente il sistema universitario italiano ha grosse criticità; poi anche il contesto pesa molto, le variabili in gioco sono tante. Personalmente nel mio ambiente (frequento medicina al sesto anno in una università del centro Italia) non c'è persona con cui parlo che non sia nauseata e insoddisfatta del percorso intrapreso, ormai visto come una "trappola" da cui evadere il prima possibile. Quindi io riporto solo un consiglio basato sulla mia esperienza, mi fa piacere sapere che in altre facoltà e in altre sedi universitarie si stia meglio. Tuttavia questa storia del "se la vivi male non fa per te" la trovo eccessivamente riduttiva e semplicistica, è una questione più complessa.
@@alessandropasquini927 il tuo consiglio sugli esami lo trovo giustissimo. Mia sorella studia medicina e la sta prendendo abbastanza male anche lei, quindi un problema nel sistema c’è. Ma la mia è una visione a lungo termine: se non trovi sopportabile il periodo universitario come potrai sopportare il lavoro che tratta le stesse cose ma con un impegno richiesto esponenzialmente maggiore? Ma questo è quello che penso nel mio caso, magari a medicina l’impegno richiesto è maggiore all’università rispetto che fuori di lì e sbaglio. Ma mio padre era oculista e lavorava sino alle 3 di notte quasi tutti i giorni, quindi mi risulta difficile pensarlo
Mi sono laureato 4 giorni fa’ dopo 3 anni fuori corso. Mi sono dato una calmata e mi sono detto “faccio con calma, tanto ormai non posso farci nulla”. Ho fatto fatica, tanta fatica, ma ce l’ho fatta!
La vera soluzione secondo me è”mettersela via”,ossia affrontare passo passo la situazione anche più lentamente ma avendo un obiettivo. Poi va anche detto che arrivano spesso messaggi che laurearsi fuori corso è da falliti e chi si laurea prima avrà più successo. Secondo me è terribile questo clima di competizione che aumenta lo stress per chi ha avuto dei problemi,e non intendo dire che chi si laurea bene e velocemente non è meritevole,ma solo che ognuno ha i suoi tempi
Ho fatto fisica, c' ho messo 10 anni.il consiglio che vi do è capire da dove vengano le difficoltà, da che parte della vostra vita arrivino, se dal contesto universitario, dall'organizzazione o da altri frangenti. Per me andare avanti senza capire e ammettere a me stesso da che parte arrivasse il problema è stato ed è tuttora un peso enorme. Comunque ho finito il mio percorso e almeno quello non è più un mio problema.
Firmo e sottoscrivo minuto 4:55 . Bisogna tenere il ritmo; quello che ha funzionato con me è stata la "sessione del morale" ossia fare tutti gli esami più semplici in una sessione, per riacquisire un po' di fiducia, CFU e vedere la luce in fondo al tunnel 😂 Concludo in 6 anni il 3+2 di Ingegneria Energetica/Elettrica dell'università di Pavia il 27 Aprile, anche grazie ai tuoi consigli. Triennale con cambio di corso da bioingegneria a energetica all'inizio del terzo anno, reset mentale, e poi tutta d'un fiato. Grazie!
Sono la prova vivente che più cerchi recuperare con lo studio "matto e disperatissimo" e più ti scavi la fossa da solo: cercare di fare tutto ti porta a fare tutto male, quindi non superi esami che avresti superato! Inoltre è estenuante sia per i troppi esami in contemporanea che per l'impatto psicologico!
Vero. E non vi fidate dei famosi cugini bravi e dei figli delle amiche di vostra madre che prendono sempre 30 e lode e sono "in regola". Ero assistente di Analisi II quando c'erano ancora i libretti. Ne ho visti centinaia. Quanti, al secondo anno, erano tutti trenta e lode? Ne ricordo meno di dieci. Al secondo anno. Figuriamoci alla fine del percorso.
Io sono riuscito a dare 7 esami in una sessione recuperando praticamente metà anno di fuori corso. Se fossi partito con l'idea di darne 7 non c'è l'avrei sicuramente fatta. Mi ero posto 3 esami (che sono quelli che dovrei dare in una sessione standard) come obiettivo minimo, poi se fosse venuto qualcosa in più lo avrei affrontato mano a mano. Dopo aver dato i primi tre (per cui avevo già cominciato a studiare da tempo) mi sono trovato con tanta motivazione e un bel ritmo preso e sono riuscito a darne prima due a distanza di due giorni tra di loro e poi altri due nella stessa giornata (con voti mediocri ma non mi importava più). Tuttavia, aggiungo che non consiglierei mai a nessuno di fare una cosa del genere perché ho rischiato la salute mentale e quella è decisamente più importante di metà anno di università o anche di uno, due, tre anni. Metteteci il tempo che vi serve senza rincorse alla cieca. Buona Pasqua a tutti 🎉
Ti racconto la mia esperienza, mi sono iscritto a ingegneria informatica nel 2018 più perché mi era stato detto che dovevo fare l'università che per voglia reale, dopo un anno e mezzo seguivo poco le lezioni e avevo dato 0 esami, per cui quando mi si è presentata l'opportunità di lavorare (sempre nel settore informatico) ho accettato senza esitazione, perché sapevo che l'università non era cosa mia. Eppure lavorando mi è scattata la "scintilla" per l'informatica e ho anche capito confrontandomi nel mondo del lavoro che la laurea serviva eccome, per cui un anno fa ho preso la decisione di dimettermi e riprendere gli studi (non avevo mai smesso di pagare le tasse universitarie per cui ero ancora iscritto), quindi ho praticamente iniziato l'università a 22 anni e già da fuoricorso, studiandola seriamente ho capito quanto fosse sbagliato il mio metodo di studio, adesso in questo anno da studente ho dato 7 esami con ottima media, e noto che il mio modo di studiare migliora sempre di più, purtroppo la mia esperienza mi ha fatto capire che a volte a 18 anni ancora non si è ancora pronti e questo finisce per influenzare negativamente il futuro delle persone, perché non tutti hanno la fortuna di trovare un lavoro così presto ma soprattutto la fortuna di potersi permettere di lasciarlo per concentrarsi sugli studi
Complimenti per il coraggio e per essere andato contro gli standard che impongono di dover laurearsi giovanissimi "se no è come non averla". Io son sempre più convinto che dipende troppo dal carattere e dal contesto in cui siamo cresciuti (sociale in generale, famigliare etc) e tante persone nemmeno a 25 anni sarebbero pronte per fare delle scelte così importanti come che studi intraprendere (e piu in generale che vita vogliamo sceglierci)
A gennaio 2023, dopo aver pensato più volte di mollare tutto quando bastava semplicemente un cambio di lingua di studio, ho cercato in tutti i modi di recuperare quello che non ho dato provando a dare 7 esami in 2 mesi, devastandomi solo. Non è bello andare fuoricorso, soprattutto nella società di oggi che vede come "inferiori" quelli che impiegano più tempo. Ma non bisogna assolutamente vergognarsi di ammettere di aver bisogno di un po' di tempo in più per concludere gli studi con tranquillità. Soprattutto perché senza la serenità giusta non si fa nulla e, dopo averlo provato sulla mia pelle, si rimane impantanati inutilmente. Quello che dice Alessandro in questo video è la pura verità: porsi degli obiettivi realizzabili senza fare le corse è l'unico modo per concludere tutto anche se serve un po' di tempo in più.
Chi è fuoricorso poi si pone obbiettivi irrealistici per chiunque. Viene da chiedersi: se hai fatto un esame o due in un anno, come puoi pensare di farne due in una settimana o sei in un semestre? E fidatevi che di progetti così ambiziosi da chi aveva combinato poco e niente li ho sentiti tantissime volte. Sono solo le bugie che si raccontano a loro stessi per non ammettere di avere delle difficoltà. Anche io l'ho fatto. Ma le difficoltà non si superano negandole, o dicendo "tanto ce la faccio". Se ce la fai, perché non lo hai fatto fin'ora? Vorrei che qualcuno mi avesse detto tutte queste cose anni fa.. Ma il tempo è relativo. Se qualcuno ha bisogno di più tempo perché ha delle difficoltà, non è un dramma. Non bisogna colpevolizzarsi, perché avere delle difficoltà non è una colpa. Il problema sorge quando non ci si dà da fare per risolvere le difficoltà.
Beh però dipende, io non sapevo studiare, ora ho capito, all'incirca, come fare e in questa sessione ho dato 4 esami cosa che non avevo mai fatto fino ad ora e ho già una materia pronta da poter fare negli appelli straordinari, vedendo un ritmo del genere è ovvio che si alzano le proprie prospettive
@@rossellaemanuele2271 leggere, capire e testare la comprensione, non la memoria, se una cosa la capisci la ricordi, quindi niente ore di ripetizione sul testo ma provare a fare un ragionamento logico o esercizi con quello che ho appreso
Sono consigli d'oro. Personalmente trovo che tenere presenti i propri limiti facendo un po' di sana autoanalisi sia fondamentale per pianificare in modo sostenibile ed efficace lo studio. Ad oggi tuttavia la mia più grande fonte di ritardo e inefficienza è dettata da un fattore esterno, le lezioni: ritmi spesso senza senso (o troppo veloci o troppo lenti) ed esposizioni ridotte ad essere letture di slide in grado solo di prosciugare la concentrazione. In questi casi mi vedo costretto ad abbandonarle nella speranza che non mi sfuggano informazioni utili, ma tanto vale stare a casa a studiare.
Purtroppo molti trovano sul loro percorso docenti impreparati e pessimi nella spiegazione. È una situazione pessima, purtroppo l'unica cosa che si può fare è contrastarla con uno studio eccellente e tanta costanza e passione
Mi sto per laureare in informatica, facoltà sicuramente tosta, ed ho imparato che è proprio vero che vince chi non molla mai. Sono fuori corso come moltissimi altri studenti di informatica ma mi sto per laureare come i pochissimi altri perché non ho mai mollato e mi sono impegnato per recuperare quando era il momento.
Ho finito la triennale in 7 anni. Nell'ultima sessione ho dato 10 esami contemporaneamente e fatto tirocinio e tesi in estate. Per la magistrale invece ho imparato dai miei errori e ci ho messo solo 4 anni. Nell'ultima sessione (Gennaio 2023) ho dato 7 esami e sto scrivendo la tesi. Nel mio caso quando sono arrivato alla frustrazione massima possibile ho deciso che era il caso di smetterla. Per due volte.
Confermo quello che dice ale nel video, io purtroppo per colpa delle videolezioni e del non seguire le lezioni in presenza al 1 anno ho dato solo 1 esame su 5, e del primo semestre del 2 anno 2 esami su 4. migliorare il proprio metodo di studio ti migliora tutta l'esperienza, e paradossalmente passo meno tempo studiando rispetto a prima perché adesso grazie alla programmazione riesco a studiare bene tutti i giorni tranne uno di riposo fondamentale. Consiglio a tutti sistema adc, e no non sono pagato (ale se vuoi ti mando l'iban ahaha). Ora in questa sessione che sta arrivando mi occuperò di dare tutti gli esami del semestre e 1 del precedente che non era andato bene, ma avendo già studiato devo solo ripassare, e poi si procede a recuperare studiando 2 esami alla volta di quelli arretrati e ci si porta a casa tutto.
Buonasera! Ho iniziato Ingegneria Meccanica, il primo anno tutto bene, 6 esami fatti "di quelli più leggeri" (esclusi fisica 1 & 2, Analisi matematica 1&2 e Geometria). Poi quando ho iniziato ad affrontare "I folli" di quelle materie li ho avuto grosse difficoltà non riuscivo a capire come studiare, come approcciare la materia. Fra Fisica 1 ed Analisi 1&2 ho perso circa 3 anni e mezzo solo per quei due esami. Poi è successo che un esame Tecnologia Meccanica, mi ha dato lo spunto, mi ha fatto ritornare la voglia e la passione, ho trovato (a forza di provare) il MIO metodo di studio e da li non mi sono più fermato. "Ho recuperato" un po' di fuoricorso ma non troppo (forse un annetto in previsione finale ecco) dando circa 1 esame ogni 40/60 giorni. Come hai suggerito te, mai fermarsi, provare provare, mai perdersi d'animo e soprattutto se NON funziona qualcosa cambiare, evolversi e trovare un nuovo metodo. Non tutti gli esami si approcciano e si superano allo stesso modo. Se posso dare alcuni consigli non richiesti: 1) Non demoralizzarsi mai, la strada e lunga ma con abbastanza resilienza e metodo uno arriva in fondo, non si è da soli nel ritardo ma ci sono molti "fuoricorso"; 2) Trovare un gruppo di studio perché da soli si fa tanto ma è anche tanto più difficile; 3) Mettersi in condizione di "non aver nulla da recriminare"; con ciò intendo che alcune volte bisogna dormire poche ore a notte (io l'ho fatto in modo esagerato per 2 mesi dormendo intorno alle 4 ore a notte quando preparai scienza delle costruzioni ed era l'ultimo appello prima di andare a Gennaio) per arrivare in tempo ad aver fatto tutto il necessario per sentirsi in pace con se stessi, intanto la "roba" non la impareremo MAI come i professori, perché anche se è come la vogliono "loro" molte volte "se vogliono" troveranno qualcosa che non va; 4) Oltre alla materia, studiate il professore e quello che chiede il professore; molti professori sono metodici e nonostante le migliaia di pagine da studiare, alcuni, si vogliono sentir dire sempre le stesse cose. Grazie del video!
Questo video è molto utile (come anche gli altri). Consiglio a tutti i tuoi corsi anche per il tuo approccio a queste problematiche. Spero che chiunque abbia questa situazione riesca prima di tutto a riottenere un certo grado di equilibrio psicologico perchè spesso ( come abbiamo sentito anche oggi) questa dinamica porta al gesto estremo. Grazie Alessandro per i tuoi video e per il tuo lavoro, è tutto molto importante! E ricordate sempre che una laurea non vale la nostra vita sulla terra che dobbiamo goderci almeno un minimo.
Sono d'accordo con te. Aggiungo che per me non c'è nulla da vergognarsi ad essere fuori corso. In fin dei conti non è morto nessuno. L'importante per me è raggiungere l'obiettivo, e non trovo nessun problema a laurearsi con 1 oppure 2 anni di ritardo.
Non c'è assolutamente nulla di cui vergognarsi. Questo neanche significa che il fuoricorso sia una bella cosa o che ce ne dobbiamo fregare eh, ma le cose vanno messe nella giusta prospettiva
Ho ripreso in mano di recente il mio manuale di microeconomia, ogni tot pagine sono segnate delle date (lun 6, mar 7...). Quando mi trovavo in ritardo con la preparazione facevo dei programmi fantasiosi ("da domani mi metto a studiare seriamente"), ai quali non riuscivo ad essere fedele. Il tutto mi creava frustrazione, senso di fallimento, quindi demotivazione... e ho accumulato così anni di fuori corso. La tendenza a procrastinare è un mio modo di essere: non sono mai riuscito ad eliminarla. Per nemesi, la vita mi ha dato un lavoro che si basa su scadenze tassative. Non ci sono post appelli nel mio lavoro, quindi ho dovuto migliorare la mia indolenza e sviluppare autodisciplina e capacità di programmazione. E modestamente, in anni di lavoro, non ho mai saltato una scadenza. Questo per dire che le nostre inclinazioni non sono una condanna a vita, se non possiamo eliminarle, possiamo almeno imparare a gestirle. Soltanto, mi sarebbe piaciuto che allora qualcuno mi avesse aiutato
Ascoltatelo attentamente ADC perché è esattamente ciò che accade e i consigli che dà, sono preziosissimi. Aggiungo, si può recuperare un pochino dopo aver seguito i vari step, ma accade spesso, in situazioni difficili, che è già un successo riuscire a rallentare il ritardo che si sta accumulando. A volte può essere questo l'obbiettivo. La serenità, l'intera vita degli anni universitari non tornerà piu. A mio avviso perciò, non andrebbe barattata nella speranza di guadagnare qualche mese nel raggiungimento del traguardo.
Secondo la mia modesta esperienza è anche giusto essere fuori corso e per un motivo banale. I corsi universitari sono costruiti per fare andare tutti alla stessa velocità e fare laureare tutti in tempo e rapidamente. Ma la qualità dello studio non dipende dalla velocità nello studio. Noi non siamo fatti con lo stampino, non siamo standardizzati. Se io ritengo di non riuscire a dare 4 esami a sessione ma ne fo 2 o 3 non sono affatto da meno rispetto ai miei pari. L' importante è il bagaglio di conoscenze ed expertise che io ottengo alla fine del mio percorso, no avere bruciato tutte le tappe
Allora, sono assolutamente d'accordo in linea teorica ed è assolutamente fondamentale passare il messaggio che lo studente fuori corso non è da meno rispetto a nessuno, ti do piena ragione. Detto questo, lo studio universitario è anche un compromesso tra qualità e velocità (purtroppo), non possiamo negare che sia importante anche cercare per quanto possibile di non allungare eccessivamente i tempi.
Perfettamente d'accordo, io sono un anno fuori corso e di esami da dare ne ho, haimé! Ho avuto problemi di metodo e da quando sono venuta a conoscenza del tuo va molto meglio! Posso ancora migliorare, ma per adesso mi sto focalizzando sul non fermarmi mai e spesso mi viene in mente quel discorso di Will Smith che persino tu hai citato (sottolineando di non essere impazzito, come giustamente potevamo pensare 😂). Non ricordo esattamente le parole, ma il senso è che essuno si alza, un giorno, e decide di costruire un muro, piuttosto conviene pensare che si ha un giorno per posizionare un mattone e l'obiettivo è di farlo nel migliore dei modi. Sostituiamo "un mattone alla volta" con "una frase alla volta" e il nostro carro armato è pronto.❤
Mi sono laureato in chimica con due anni di ritardo e devo confermare purtroppo quello che dici. Ho cercato di lavorare come un matto facendo esattamente ciò che non dici di fare ed effettivamente non ha funzionato. Però devo ammettere che non sarei mai stato in grado di accettare la mia condizione in maniera così razionale. Ho sempre pensato di riuscire a aggiustare la situazione e questo mi ha permesso di avere la motivazione per andare avanti. Accettare semplicemente che mi sarei tenuto quel ritardo avrebbe portato anche ad una conseguente rassegnazione e demotivazione
Questo è un rischio, hai ragione, ma bisogna comunicare queste informazioni in modo corretto. Anche perché, se ci pensi, la fantasia prima o poi si schianta lo stesso con la realtà. Quando è arrivato il momento in cui avresti dovuto laurearti ed eri ancora indietro di due anni sono certo che il dolore è stato tanto (lo so perché ci sono passato) e non è più stato possibile credere che ti saresti laureato in corso, a meno di non inventare una macchina del tempo. La speranza c'è e la motivazione si può costruire anche su obiettivi razionali e raggiungibili, bisogna però spostare il proprio obiettivo da un recupero che non è (purtroppo) realistico a un miglioramento sia della qualità dello studio che del proprio rapporto con l'università (spesso frustrante e doloroso quando si è in fuoricorso). In più si può legittimamente, come racconto anche nel video, mirare a ridurlo il fuoricorso. Sono un grande sostenitore del fatto che la verità sia sempre la strada da seguire e le fantasie irrealistiche facciano più male che bene. Meglio imparare ad essere onesti e gentili con sé stessi e mettersi al lavoro piuttosto che raccontarsi fiabe che non si avvereranno e porteranno ad ancora più frustrazione.
Ammetto che sentirsi dire la verità non piace a nessuno. Però qualcuno che la dica in maniera schietta e diretta con la premessa di accettazione della propria situazione e poi con una vera soluzione pratica serve per tornare alla realtà
La cosa veramente imbarazzante a mio avviso è che all'estero l'università è lì per fornirti conoscenze e competenze per affrontare al meglio il mondo del lavoro in maniera tale che il giovane 22enne appena laureato possa cominciare a costruirsi una carriera ed una vita. Io faccio ingegneria (scelta mia problemi miei ovviamente sia chiaro) ora ho quasi 25 anni e per un altro anno non potrò ancora affacciarmi al mondo del lavoro, trovandomi così a metà dei 20 anni ancora a capirmi su cosa e dove voglio parare mentre colleghi esteri sono già belli che avviati. Io capisco il sudore per arrivare alla conoscenza ma così veramente siamo ridicoli. Scusate lo sfogo un po' off topic
Il mio problema viene dal fatto che sono una pippa di fisica (ho fatto il liceo classico ) e non riesco a superare questo esame all'università, che non è fondamentale nel lavoro che andrò a fare (professioni sanitarie) però s'ha da fa' almeno nel percorso accademico. Questo esame ha fatto sì che paradossalmente io sia fermo con molti esami dati anche al secondo anno, ma che non possono registrati se non finisci quelli del primo (dove ho da superare appunto Fisica). Peccato che se passino 3 sessioni da quando ho fatto quelli del secondo, mi vengano molto probabilmente "resettati" e dovrò rifarli da zero. Mi trovo in questo limbo molto brutto e per una persona come me (che non ha praticamente mai fatto molto di fisica e fa fatica a inculcarsi quell'input di mettersi a studiare giorno e notte per quella materia ) è dura. Speriamo in bene 🤞. Comunque una volta presa la laurea non figurerà "laureato fuoricorso" , dunque non mollare e arrivare alla fine è l'unica cosa che conta
Io l'ho fatta la sessione da 7 esami in un mese e mezzo. E anche con una buona media. Si può fare, ma ti devasta. Soprattutto se la programmi da mesi dove fai anche altri esami e segui anche corsi. Praticamente andai a sostenere tutti gli esami della magistrale da febbraio a settembre 2015, meno uno che avevo già sostenuto nel 2014. Se potessi tornare indietro, me la risparmierei. Cercherei di uscire di più, di fare attività fisica. A parte darmi un senso di euforia e onnipotenza (che non ti serve se hai una buona autostima, cosa che ai tempi mi mancava completamente) e farmi sentire bene sull'immediato per il raggiungimento degli obiettivi, anche se ce la fai, ti perdi tutto il resto. Non ha senso e ad oggi a parte forse il sapere che se voglio veramente una cosa ce la posso fare, non ha impattato per niente sulla mia carriera lavorativa. Mesi e mesi di quasi completa solitudine abbastanza inutili.
Veramente ottimi consigli :) così facendo è vero, si mantiene il ritardo accumulato, ma si evita la pericolosissima spirale che porta al blocco totale e quindi è comunque la cosa migliore da fare
Ho studiato sia in Italia, andando tre anni fuori corso, sia in Usa (dove vivo da 20 anni) dove non sono andato neanche un giorno fuori corso. E ho capito che poiché le università sono organizzate meglio i giovani americani si laureano a 21-22 anni e iniziano subito a rendersi indipendenti perché trovano subito lavoro. Purtroppo in Italia iniziamo a lavorare molto più tardi anche a causa di come sono organizzati corsi ed esami delle università.
@@alessandrodeconcini-adc concordo. Però avendo studiato sia in Italia che in Usa devo dire che è stato interessante capire perché qui non vanno generalmente fuori corso. Addirittura se la giornata di benvenuto alla matricole è ad esempio nel 2022, sugli striscioni di benvenuto è scritto “welcome class of 2026” cioè benvenuti ai laureati del 2026, perché sanno che completeranno nei 4 anni previsti. Le differenze sono che il voto te lo costruisci gradualmente durante il corso con test, presentazioni, esame di metà corso, homework cioè compiti da fare a casa e il final exam costituisce gran parte del voto e coincide con l’ultimo giorno di corso. I prof ti seguono e ti chiamano per nome sopratutto quando possono seguire classi di non oltre 30 persone e se capiscono che qualche studente non ha capito dei concetti, lo spiegano meglio per far andare al passo con gli altri anche loro. I test e gli esami sono quasi tutti scritti e non esistono quindi esami a simpatia e antipatia agli orali. Quasi sempre gli esami vengono corretti dal computer a meno che non ci sia da fare una piccola parte scritta ma generalmente sono a risposta multipla che può sembrare facile ma se le opzioni sono 6 o più e tutte molto simili, è difficile indovinare a fortuna. In generale non ti consentono di impigrirti o di rimandare gli esami alla prossima sessione se non ti senti preparato. Ripeto in Italia mi sono laureato in 7 anni invece dei 4 previsti, in Usa ho studiato per una laurea breve biennale e ce l’ho fatta nei tempi. Non sono diventato più bravo in Usa, è il sistema che secondo me è organizzato in maniera migliore.
@@alessandrodeconcini-adc ci provo, seguendo i tuoi preziosi consigli su Sistema ADC. Colgo l"occasione per ringraziarti dell'aiuto che mi hai dato con l'individuazione delle parole chiave. Grazie ♥️
Ti racconto la mia esperienza...non mi dilungo troppo. Ho 23 anni e Attualmente sono al 1anno fuoricorso e ho dato 11 esami (sono iscritto ad Ingegneria dei materiali). L'ultimo esame l'ho dato un anno fa ed era chimica dei materiali (luglio 2022). Venivo da un periodo in cui non riuscivo a dare tanti esami e non riuscivo a studiare bene come avrei voluto, probabilmente per la mia situazione psicologica che mi pesava e non poco. Ero ingrassato di 10kg per via dei lockdown e avendo sempre avuto un fisico allenato mi faceva stare male. Inoltre non avevo molte relazioni sociali... Quindi in quest anno trascorso mi rimbocco le maniche, faccio sport perdo peso, mi vedo meglio e conosco più gente possibile..Ma c'e sempre questa malinconia di sottofondo dovuta alla mia situazione universitaria. In questo anno provo a preprare un esame di scienza dei materiali,vado anche a ricevimento dal professore ma mi rendo conto di non rendere più bene come una volta nello studio, mi rendo conto che ho difficoltà nello studio e ciò per cui sto studiando non mi appassiona più, non mi piace più. Settimana prossima ho l'esame di fisica 1 , il che è un esame che mi crea parecchie ansie e preoccupazioni e venni già bocciato all'orale una volta l'anno prima. Quest' esame mi sembra impossibile sia perchè ho difficoltà nella materia sia perchè il prof è un tipo particolare. Ho pensato a settembre di passare ad Ingeneria gestionale e quindi seguire 2 e 3 anno, ma sono fortemente combattuto. Mi sento indietro rispetto ai miei amici che si stanno per laureare o che si sono già laureati. Non so che fare mi sento bloccato e non so come uscirne. D'altronde penso che però 11 esami li ho portati a casa e che erano anche belli tosti (tra cui analisi 1,2 , geometria e algebra,chimica 1 e chimica 2) ..Alle superiori ho frequentato un istituo industriale e ho fatto una fatica immane per superare gli esami di matematica. Spero di risolvere la mia situazione e di laurearmi il prima possibile, qualsiasi commento è ben accetto
Io ti posso dire la mia: ho fatto il classico, poi ingegneria gestionale. Mi sembra dal tuo commento che quello ti ha fregato è stato con le lezioni. Se hai passato analisi 1 e 2 sai bene che seguire le lezioni a ingegneria è fondamentale, fa davvero la metà de lavoro. Poi non metto in dubbio che la tua ingegneria sia più complicata della mia (non a caso vuoi passare a gestionale😂). Qualsiasi difficoltà col tempo si può arginare, cioè se ti metti un mese a studiare fisica 1 tutti i giorni, 30 giorni interi, qualcosa ti entra a forza
Premetto che sono studente 50enne. Almeno al Dams andare fuori corso, se non si hanno problemi economici, e' auspicabile ! Se lo scopo è imparare e capire bene la materia i ritmi universitari non sono consigliabili. Gli studenti che sono in corso, per quanto riguarda la mia esperienza, sono molto meno preparati, hanno molta confusione e non sanno bene la materia. Molto probabilmente saranno lavoratori meno preparati e con grosse lacune.
A tre giorni dal conseguimento del titolo magistrale sto notando una certa inerzia che comunque mi sarei aspettato. Il successo è solo quello del matrimonio dei familiari fissatosi il giorno dopo la discussione della tesi, nessun papiro, e il senso di frustrazione continua a pervadermi lasciandomi il segno, nel vero senso del termine
Io penso che recuperare una grande quantità di esami in poco tempo sia fattibile, a costo di rinunciare alla qualità della preparazione magari puntano a prendere voti alti in massimo due esami, dando tutti gli altri col minimo indispensabile.
È estremamente raro che questo possa accadere. Quando succede è perché sono esami estremamente semplici e in ogni caso il peso psicologico spesso è devastante. Nella maggior parte dei casi tentando di fare ciò che descrivi gli studenti peggiorano la situazione. Il rischio è enorme, sconsiglio fortemente di provarci
@@alessandrodeconcini-adc se si arriva alla consapevolezza che l'università sia quasi inutile e serva soltanto ad avere il foglio di carta per accedere a determinate carriere, la situazione cambia e ci si toglie di dosso il peso psicologico
Sì ma questo è un altro discorso. Ho parlato tante volte del perché ritengo sia sbagliato pensarla così, ma a prescindere da questo ragionamento tentare di recuperare una grande quantità di esami è un problema. Anche se te ne freghi della qualità è comunque molto molto molto improbabile riuscirci e sicuro che ti devasterai a livello psicofisico
Ho appena finito una sessione da 6 esami e sono tornato in corso, a fisica. P.s. ho speso tipo 200 euro in monster, redbull e barrette energetiche. Se ci tenete alla salute cardiovascolare fate come dice Alessandro
Secondo me generalizzare che passare 8 esami non è possibile, penso sia sbagliato. 8 esami è possibile, quando dipende dal tipo di esami. Basta una programmazione serrata, sicuramente non ti sto dicendo che in quella sessione deve passare esami pesanti tutti insieme, ma se si suddivide il carico essendo coscienti di quanto è difficile una materia e del tempo per impararla
Il sistema universitario italiano è fatto appositamente per farti andare fuoricorso. All'estero non succede quasi mai, è rarissimo, non è neanche concepibile
So di essere in ritardo per questo video, ma ho iniziato ad ottobre l'università, e a breve ci sarà la mia prima sessione d'esami. Ho scelto la facoltà di informatica, purtroppo però al liceo scientifico non avevo mai toccato nulla riguardo ad essa, di conseguenza ciò che gli altri ritenevano cose base, io ci ho messo più di un mese per capirle. Avendo perso tempo nel capire le cose base adesso mi ritrovo alla prima sessione d'esami senza essere riuscito a completare nemmeno una materia. Non penso che riuscirò a dare esami, o quantomeno non al primo appello. Sono terrorizzato al pensiero di rimanere indietro, tanto da non dormirci la notte. Cosa posso fare?
il mio maggior problema all'università sono gli orari, sono scandalosi, ho lezione la mattina dalle 8 alle 11 (per arrivare ci metto circa 2 ore, fatevi voi i conti) e la lezione seguente è dalle 5 alle 8 di sera, ma io sempre 2 ore ci metto a tornare, questo mi rende frequentare quasi impossibile, tenendo anche considerazione che ci sono persone che abitano più vicino e si piazzano nelle aule prima di me, quindi a volte oltre al danno(le 2 ore per andare) c'è anche la beffa, fare 3 ore di lezione per terra, quindi sto a casa e studio da non frequentante provando comunque ad andare a lezione ma per cosa mia personale, perchè tanto con le poche lezioni che posso frequentare non posso dare l'esame da frequentante, questo si riversa poi in una bassa integrazione universitaria non dettata dalla socialità dell'individuo ma da orari impossibili che mi rendono un inferno frequentare
Purtroppo è una situazione pessima per chi abita lontano dai centri universitari. Direi che in una situazione del genere (purtroppo) sei più che giustificato a seguire da non frequentante.
Non è né grave né non grave. È e basta. Non stare lì a domandarti la gravità della situazione, non fa che aumentare l'ansia a caso Piuttosto, cerca di capire perché è accaduto e di lavorare per impedire che accada di nuovo
Io sono fuoricorso da 3 anni, mi mancano 3 esami alla laurea, ma mi sento bloccato, non so come fare per riprendermi, mi metto davanti al libro ma è come se non assimilassi nulla, dimentico facilmente le cose, è come se fossi affetto da un esaurimento nervoso, come se il mio cervello si rifiutasse di apprendere le nozioni, e più mi sforzo peggio è, non so come fare.
Si tratta di blocco dello studente. Ho realizzato molti video in collaborazione col dott. Alessandro Bartoletti che è un esperto del tema, ti consiglio di recuperarli qui sul canale... parti da questo: ruclips.net/video/_qEj14x43Q4/видео.html
Dopo 5 anni di lavoro ho deciso iniziare ingegneria meccanica, ho appena affrontato il primo anno e non ho passato neanche un esame... Sono sempre convinto di continuare però mi trovo davanti ad un bivio. Meglio riseguire il primo anno da zero o continuare con il secondo anno e nel mentre studiare i corsi del primo? Aiutatemi non sonche fare 😢
Ti direi di ripartire dal primo, altrimenti rischi di aumentare ancora di più il casino E, se puoi, metti a posto il metodo di studio. Considera il mio corso, Sistema ADC!
Ciao Alessandro, non offriamo servizi di tutoraggio privato, ma puoi scrivermi a info@alessandrodeconcini.com Cerco di rispondere a tutti in tempi ragionevoli 😉
purtroppo la maggior parte dei professori universitari non sono lì perchè vogliono fare i professori. O per stipendio sicuro per mantenersi il lavoro di ricerca , o per avere più prestigio in ambito aziendale (quindi rispetto al loro lavoro fuori dall'ambito universitario) o addirittura per avere una marcia in più all'interno delle istituzioni pubbliche , in gran parte fa il minimo sindacale e nessuno può dirgli nulla, nemmeno quegli stupidi questionari fatti prima degli esami (facile così, tutti fenomeni!) . Qualcuno invece libero da interessi nutre un personale disprezzo nel facilitare il percorso ( che facilitare sarebbe il motivo per cui sono stati pagati, ma che tanti studenti non ci pensano) e quindi scaricano i rimorsi e le invidie delle difficoltà ai tempi in cui erano a loro volta studenti, pensando che rendendo la vita più difficile sia più istruttivo (qualche prof pirla te lo fa anche intendere indirettamente con certe battutine ) , buttandosi anche la mazza sui piedi perchè vanno a creare un circolo vizioso nel quale aumentano studenti con voti più bassi, aumenta il numero dei fuori corso , punteggi più bassi nei ranking nazionali/internazionali , meno sovvenzioni da stato/aziende e per di più diventa alloggio per gli studenti meno volenterosi. Ci si può prendere in giro con l'organizzazione , la motivazione, il metodo di studio, ma quando dopo anni che vedi schifezze tipiche di un apparato statale politicizzato, ultra burocratizzato e tranne per pochissime lauree completamente fuori dalle richieste del mercato , ti rendi conto che non sei tu il problema , ma anzi che i primi a prenderti in giro sono loro, a quel punto si trovano le migliori strategie per uscirne il prima possibile e prendere quel pezzo di carta che ancora fa la differenza. Poi se si vuole studiare per bene una materia , sicuramente non basta l'università ma lì subentrano la passione, la voglia di fare e la fortuna di trovare il lavoro più adatto alle proprie capacità personali. Laurea in economia con un anno fuori corso per soli due esami, e prossimo alla laurea magistrale in informatica.
Io sono fuori corso per colpa mia, non sono mai stata capace di studiare e non so mantenere l'attenzione su una cosa che devo studiare. Sulle cose inutili invece , avoglia. Sono capace di distrarmi pure fissando le fughe delle piastrelle del pavimento e se sto studiando e mi capita di voler guardare l'ora, mi trovo bloccata nell'atto di scrollare instagram sul telefono per minuti che diventano mezz'ora che diventa un'ora intera. Poi quando arriva l'esame, l'ansia mi soffoca quasi e dopo il fallimento per non essermi ricordata ovviamente nulla arriva il senso di colpa e di disgusto verso me stessa. Ho passato un'esperienza scolastica d'inferno, medie e superiori a venire maltrattata e derisa, finite queste avrei tanto voluto "fargliela vedere" mostrando che mi sarei laureata in ingegneria, e invece, loro si sono laureati belli sorridenti, io invece, sono ancora qui che muoio dentro se ci penso, e la cosa che mi fa più male è che nonostante questa voglia di rivalsa non riesco comunque a smettere di distrarmi e di rimandare tutto lo sforzo. Come faccio ad avere forza di volontà e disciplina come tutti quelli non fuoricorso hanno?
Lavori sulle motivazioni del blocco. Ho fatto moltissimi video sul blocco dello studente, anche insieme al dott. Alessandro Bartoletti, vero esperto del tema
Ottimo video! Sicuramente dei punti importanti da considerare. Tuttavia, mi sorgono spontanei dei dubbi. Leggevo gli scorsi giorni i dati relativi alle lauree nella mia università (Padova). In media sembra che le persone si laureino sempre con mezzo anno di ritardo rispetto a quanto programmato dall'università stessa, rispetto a quello che sarebbe "normale". Inoltre, da testimonianze di diversi studenti che ho conosciuto, sembra che molti siano propensi all'intraprendere l'Erasmus perché comunemente il carico di studio richiesto in altri Paesi è decisamente inferiore. Quindi, capisco benissimo che se qualcuno finisce fuori corso ha probabilmente qualcosa nel personale da sistemare. Qualcosa non ha funzionato. Io stesso mi sto mobilitando solo ora, a 25 anni, per accertarmi se soffro di un disturbo dell'attenzione o meno. Però d'altra parte mi chiedo se anche il nostro sistema universitario non abbia un problema di fondo.
Hai centrato un punto importante secondo me: il sistema universitario ha sicuramente un problema strutturale di fondo, il fuoricorso è la norma, questo signfica che si propone un carico di studio (soprattutto nozionistico) esagerato, troppi esami e troppo poca importanza a lavori di gruppo, partecipazione in classe, esercitazioni e pratica.
Non so se essere d'accordo, penso dipenda dai motivi del fuori corso, io sono al secondo anno di ingegneria energetica al politecnico, e al primo anno (per motivi amorosi diciamo) ho dato solo due esami su sette. Nonostante ciò a settembre mi sono messo sotto e ho fatto un esame in più del normale corso, così da recuperare un pochettino. Ovvio non faccio 8 esami a sessione, però 4/5 si possono fare (dipende dalle dimensioni). Conclusione secondo me si può recuperare il fuori corso ma bisogna andare con i piedi di piombo e lentamente, se no si che si rischia di non uscirne. (By the way spero di farcela da 7 esami indietro ora sono solo a 4)
Sì, come lo hai espresso è corretto. Ma quando si parla di "recuperare" nella maggioranza dei casi gli studenti intendono fare il doppio degli esami rispetto al normale. Migliorare e recuperare un esame per volta (e lo dico anche nel video) in determinati contesti è fattibile. In più dipende anche dalla mole del fuoricorso. Tu eri indietro di 5 esami, non di due anni.
@@alessandrodeconcini-adc certo, hai totalmente ragione (ragazzi comunque ascoltate lui ahahahah ne sa più di me ma 100%) il mio messaggio può essere letto nel modo sbagliato.
Quando sono i genitori che pagano è difficile uscire dall'autoinganno. L'ideale sarebbe fare qualche lavoretto per pagarsi da soli almeno le tasse universitarie, perché il genitore che ti dice "io pago" è una cosa terribile da gestire, di cui in questo canale non credo si parli.
Ne abbiamo parlato, invece, e ne parleremo ancora! Non c'è alcun dubbio che la pressione dei genitori sia uno dei fattori determinanti nel blocco dello studente.
Al giorno d'oggi è davvero dura riuscire a lavorare per pagarsi l'uni e studiare allo stesso tempo. Le università statali chiedono anche 6000€ (Milano) o 8000€ (Economia a Torino) all'anno, l'ISEEU fa tutto il possibile per farti alzare la retta verso il massimo pure se hai 60 anni o i tuoi non vogliono supportarti e i salari sono ridicoli. Per quanto riguarda l'università, beati coloro che provengono da una famiglia povera o che fa tutto in nero, che possono permettersi di andare fuori corso pagando solo 350€ per anno extra.
@@Nexodon beh, beati proprio no...io vengo da una famiglia povera, e ho dovuto lavorare tutto il tempo a partire dai 19 anni per pagarmi interamente gli studi... ovviamente sono andato fuori corso, e se qualcuno osava fare battutine (e le facevano) sul fatto che fossi in ritardo con gli esami, me lo mangiavo vivo.
Secondo te cominciare l' università ad un' età superiore ai 19 anni è come cominciare già fuoricorso? Mi interesserebbe sapere qualche opinione in merito.
Eh già. Non che io abbia direttamente parlato uno a uno con centinaia di migliaia di studenti ma, negli anni, tra i miei corsi, eventi, contatti mail ecc me ne sono passati davanti davvero su quell'ordine di grandezza.
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Consigli certamente utili. Da fuoricorso posso dire che secondo me un consiglio importante è il seguente: abbassate un pochino i vostri standard (spesso i fuoricorso sono anche molto perfezionisti) e andate a dare esami. Andateci sempre, faccia tosta e un pò di coraggio e sfruttate ogni appello disponibile. Meglio essere bocciati e imparare dai propri errori che stare lì 3 mesi ad esame a fustigarsi per il 30 e lode. Le vostre lacune le colmerete pian piano. L'obbiettivo deve essere quello di uscire dall'università, che può diventare una prigione senza sbarra che ti rovina la vita.
Ci sta
Parole sante
Però io la smetterei con questa retorica dell’università come gabbia, incubo o inferno. Io mi sono laureato un mese fa, ed i 5 anni di università sono stati divertentissimi. Se è una tortura forse non fa per te
@@keccolucci2292 Ciao. La mia è una visione soggettiva, non ho la pretesa di dire che sia una "prigione" ovunque. Sicuramente il sistema universitario italiano ha grosse criticità; poi anche il contesto pesa molto, le variabili in gioco sono tante. Personalmente nel mio ambiente (frequento medicina al sesto anno in una università del centro Italia) non c'è persona con cui parlo che non sia nauseata e insoddisfatta del percorso intrapreso, ormai visto come una "trappola" da cui evadere il prima possibile. Quindi io riporto solo un consiglio basato sulla mia esperienza, mi fa piacere sapere che in altre facoltà e in altre sedi universitarie si stia meglio. Tuttavia questa storia del "se la vivi male non fa per te" la trovo eccessivamente riduttiva e semplicistica, è una questione più complessa.
@@alessandropasquini927 il tuo consiglio sugli esami lo trovo giustissimo. Mia sorella studia medicina e la sta prendendo abbastanza male anche lei, quindi un problema nel sistema c’è. Ma la mia è una visione a lungo termine: se non trovi sopportabile il periodo universitario come potrai sopportare il lavoro che tratta le stesse cose ma con un impegno richiesto esponenzialmente maggiore?
Ma questo è quello che penso nel mio caso, magari a medicina l’impegno richiesto è maggiore all’università rispetto che fuori di lì e sbaglio. Ma mio padre era oculista e lavorava sino alle 3 di notte quasi tutti i giorni, quindi mi risulta difficile pensarlo
Mi sono laureato 4 giorni fa’ dopo 3 anni fuori corso. Mi sono dato una calmata e mi sono detto “faccio con calma, tanto ormai non posso farci nulla”. Ho fatto fatica, tanta fatica, ma ce l’ho fatta!
Grande Andrea complimenti 💪
La vera soluzione secondo me è”mettersela via”,ossia affrontare passo passo la situazione anche più lentamente ma avendo un obiettivo. Poi va anche detto che arrivano spesso messaggi che laurearsi fuori corso è da falliti e chi si laurea prima avrà più successo. Secondo me è terribile questo clima di competizione che aumenta lo stress per chi ha avuto dei problemi,e non intendo dire che chi si laurea bene e velocemente non è meritevole,ma solo che ognuno ha i suoi tempi
Ho fatto fisica, c' ho messo 10 anni.il consiglio che vi do è capire da dove vengano le difficoltà, da che parte della vostra vita arrivino, se dal contesto universitario, dall'organizzazione o da altri frangenti. Per me andare avanti senza capire e ammettere a me stesso da che parte arrivasse il problema è stato ed è tuttora un peso enorme.
Comunque ho finito il mio percorso e almeno quello non è più un mio problema.
Se il 90% di studenti va fuoricorso, il problema è l’università. Change my mind
Sono piuttosto d'accordo.
Ma non potendo cambiare l'università, possiamo (e dobbiamo) migliorare noi stessi come studenti
Firmo e sottoscrivo minuto 4:55 . Bisogna tenere il ritmo; quello che ha funzionato con me è stata la "sessione del morale" ossia fare tutti gli esami più semplici in una sessione, per riacquisire un po' di fiducia, CFU e vedere la luce in fondo al tunnel 😂 Concludo in 6 anni il 3+2 di Ingegneria Energetica/Elettrica dell'università di Pavia il 27 Aprile, anche grazie ai tuoi consigli. Triennale con cambio di corso da bioingegneria a energetica all'inizio del terzo anno, reset mentale, e poi tutta d'un fiato. Grazie!
Ottima idea la "sessione del morale" 💪💪💪
Sono la prova vivente che più cerchi recuperare con lo studio "matto e disperatissimo" e più ti scavi la fossa da solo: cercare di fare tutto ti porta a fare tutto male, quindi non superi esami che avresti superato! Inoltre è estenuante sia per i troppi esami in contemporanea che per l'impatto psicologico!
Capire questa cosa è il primo passo per migliorare davvero.
Non mollare 💪🔥
@@alessandrodeconcini-adc Grazie 💪💪
Vero. E non vi fidate dei famosi cugini bravi e dei figli delle amiche di vostra madre che prendono sempre 30 e lode e sono "in regola". Ero assistente di Analisi II quando c'erano ancora i libretti. Ne ho visti centinaia. Quanti, al secondo anno, erano tutti trenta e lode? Ne ricordo meno di dieci. Al secondo anno. Figuriamoci alla fine del percorso.
Io sono riuscito a dare 7 esami in una sessione recuperando praticamente metà anno di fuori corso. Se fossi partito con l'idea di darne 7 non c'è l'avrei sicuramente fatta. Mi ero posto 3 esami (che sono quelli che dovrei dare in una sessione standard) come obiettivo minimo, poi se fosse venuto qualcosa in più lo avrei affrontato mano a mano. Dopo aver dato i primi tre (per cui avevo già cominciato a studiare da tempo) mi sono trovato con tanta motivazione e un bel ritmo preso e sono riuscito a darne prima due a distanza di due giorni tra di loro e poi altri due nella stessa giornata (con voti mediocri ma non mi importava più). Tuttavia, aggiungo che non consiglierei mai a nessuno di fare una cosa del genere perché ho rischiato la salute mentale e quella è decisamente più importante di metà anno di università o anche di uno, due, tre anni. Metteteci il tempo che vi serve senza rincorse alla cieca. Buona Pasqua a tutti 🎉
Ti racconto la mia esperienza, mi sono iscritto a ingegneria informatica nel 2018 più perché mi era stato detto che dovevo fare l'università che per voglia reale, dopo un anno e mezzo seguivo poco le lezioni e avevo dato 0 esami, per cui quando mi si è presentata l'opportunità di lavorare (sempre nel settore informatico) ho accettato senza esitazione, perché sapevo che l'università non era cosa mia. Eppure lavorando mi è scattata la "scintilla" per l'informatica e ho anche capito confrontandomi nel mondo del lavoro che la laurea serviva eccome, per cui un anno fa ho preso la decisione di dimettermi e riprendere gli studi (non avevo mai smesso di pagare le tasse universitarie per cui ero ancora iscritto), quindi ho praticamente iniziato l'università a 22 anni e già da fuoricorso, studiandola seriamente ho capito quanto fosse sbagliato il mio metodo di studio, adesso in questo anno da studente ho dato 7 esami con ottima media, e noto che il mio modo di studiare migliora sempre di più, purtroppo la mia esperienza mi ha fatto capire che a volte a 18 anni ancora non si è ancora pronti e questo finisce per influenzare negativamente il futuro delle persone, perché non tutti hanno la fortuna di trovare un lavoro così presto ma soprattutto la fortuna di potersi permettere di lasciarlo per concentrarsi sugli studi
Grazie per la tua testimonianza, davvero preziosa, e complimenti per il tuo percorso 💪
Complimenti per il coraggio e per essere andato contro gli standard che impongono di dover laurearsi giovanissimi "se no è come non averla". Io son sempre più convinto che dipende troppo dal carattere e dal contesto in cui siamo cresciuti (sociale in generale, famigliare etc) e tante persone nemmeno a 25 anni sarebbero pronte per fare delle scelte così importanti come che studi intraprendere (e piu in generale che vita vogliamo sceglierci)
Posso chiederti che metodo di studio hai messo in atto successivamente?
A gennaio 2023, dopo aver pensato più volte di mollare tutto quando bastava semplicemente un cambio di lingua di studio, ho cercato in tutti i modi di recuperare quello che non ho dato provando a dare 7 esami in 2 mesi, devastandomi solo. Non è bello andare fuoricorso, soprattutto nella società di oggi che vede come "inferiori" quelli che impiegano più tempo. Ma non bisogna assolutamente vergognarsi di ammettere di aver bisogno di un po' di tempo in più per concludere gli studi con tranquillità. Soprattutto perché senza la serenità giusta non si fa nulla e, dopo averlo provato sulla mia pelle, si rimane impantanati inutilmente.
Quello che dice Alessandro in questo video è la pura verità: porsi degli obiettivi realizzabili senza fare le corse è l'unico modo per concludere tutto anche se serve un po' di tempo in più.
Chi è fuoricorso poi si pone obbiettivi irrealistici per chiunque. Viene da chiedersi: se hai fatto un esame o due in un anno, come puoi pensare di farne due in una settimana o sei in un semestre? E fidatevi che di progetti così ambiziosi da chi aveva combinato poco e niente li ho sentiti tantissime volte.
Sono solo le bugie che si raccontano a loro stessi per non ammettere di avere delle difficoltà.
Anche io l'ho fatto.
Ma le difficoltà non si superano negandole, o dicendo "tanto ce la faccio".
Se ce la fai, perché non lo hai fatto fin'ora?
Vorrei che qualcuno mi avesse detto tutte queste cose anni fa..
Ma il tempo è relativo.
Se qualcuno ha bisogno di più tempo perché ha delle difficoltà, non è un dramma.
Non bisogna colpevolizzarsi, perché avere delle difficoltà non è una colpa.
Il problema sorge quando non ci si dà da fare per risolvere le difficoltà.
Beh però dipende, io non sapevo studiare, ora ho capito, all'incirca, come fare e in questa sessione ho dato 4 esami cosa che non avevo mai fatto fino ad ora e ho già una materia pronta da poter fare negli appelli straordinari, vedendo un ritmo del genere è ovvio che si alzano le proprie prospettive
@@francescocaruso9196 Come hai fatto a capire come studiare? Hai comprato il videocorso adc?
@@framedaglia5709 no, non me lo. Potrei permettere, ho imparato sperimentando strada facendo
@@francescocaruso9196ciao posso chiederti che approccio hai seguito per studiare?
@@rossellaemanuele2271 leggere, capire e testare la comprensione, non la memoria, se una cosa la capisci la ricordi, quindi niente ore di ripetizione sul testo ma provare a fare un ragionamento logico o esercizi con quello che ho appreso
Sono consigli d'oro. Personalmente trovo che tenere presenti i propri limiti facendo un po' di sana autoanalisi sia fondamentale per pianificare in modo sostenibile ed efficace lo studio. Ad oggi tuttavia la mia più grande fonte di ritardo e inefficienza è dettata da un fattore esterno, le lezioni: ritmi spesso senza senso (o troppo veloci o troppo lenti) ed esposizioni ridotte ad essere letture di slide in grado solo di prosciugare la concentrazione.
In questi casi mi vedo costretto ad abbandonarle nella speranza che non mi sfuggano informazioni utili, ma tanto vale stare a casa a studiare.
Purtroppo molti trovano sul loro percorso docenti impreparati e pessimi nella spiegazione.
È una situazione pessima, purtroppo l'unica cosa che si può fare è contrastarla con uno studio eccellente e tanta costanza e passione
Mi sto per laureare in informatica, facoltà sicuramente tosta, ed ho imparato che è proprio vero che vince chi non molla mai. Sono fuori corso come moltissimi altri studenti di informatica ma mi sto per laureare come i pochissimi altri perché non ho mai mollato e mi sono impegnato per recuperare quando era il momento.
💪
Ho finito la triennale in 7 anni. Nell'ultima sessione ho dato 10 esami contemporaneamente e fatto tirocinio e tesi in estate. Per la magistrale invece ho imparato dai miei errori e ci ho messo solo 4 anni. Nell'ultima sessione (Gennaio 2023) ho dato 7 esami e sto scrivendo la tesi. Nel mio caso quando sono arrivato alla frustrazione massima possibile ho deciso che era il caso di smetterla. Per due volte.
Confermo quello che dice ale nel video, io purtroppo per colpa delle videolezioni e del non seguire le lezioni in presenza al 1 anno ho dato solo 1 esame su 5, e del primo semestre del 2 anno 2 esami su 4. migliorare il proprio metodo di studio ti migliora tutta l'esperienza, e paradossalmente passo meno tempo studiando rispetto a prima perché adesso grazie alla programmazione riesco a studiare bene tutti i giorni tranne uno di riposo fondamentale. Consiglio a tutti sistema adc, e no non sono pagato (ale se vuoi ti mando l'iban ahaha). Ora in questa sessione che sta arrivando mi occuperò di dare tutti gli esami del semestre e 1 del precedente che non era andato bene, ma avendo già studiato devo solo ripassare, e poi si procede a recuperare studiando 2 esami alla volta di quelli arretrati e ci si porta a casa tutto.
💪💪💪🔥
Buonasera!
Ho iniziato Ingegneria Meccanica, il primo anno tutto bene, 6 esami fatti "di quelli più leggeri" (esclusi fisica 1 & 2, Analisi matematica 1&2 e Geometria).
Poi quando ho iniziato ad affrontare "I folli" di quelle materie li ho avuto grosse difficoltà non riuscivo a capire come studiare, come approcciare la materia.
Fra Fisica 1 ed Analisi 1&2 ho perso circa 3 anni e mezzo solo per quei due esami.
Poi è successo che un esame Tecnologia Meccanica, mi ha dato lo spunto, mi ha fatto ritornare la voglia e la passione, ho trovato (a forza di provare) il MIO metodo di studio e da li non mi sono più fermato.
"Ho recuperato" un po' di fuoricorso ma non troppo (forse un annetto in previsione finale ecco) dando circa 1 esame ogni 40/60 giorni.
Come hai suggerito te, mai fermarsi, provare provare, mai perdersi d'animo e soprattutto se NON funziona qualcosa cambiare, evolversi e trovare un nuovo metodo.
Non tutti gli esami si approcciano e si superano allo stesso modo.
Se posso dare alcuni consigli non richiesti:
1) Non demoralizzarsi mai, la strada e lunga ma con abbastanza resilienza e metodo uno arriva in fondo, non si è da soli nel ritardo ma ci sono molti "fuoricorso";
2) Trovare un gruppo di studio perché da soli si fa tanto ma è anche tanto più difficile;
3) Mettersi in condizione di "non aver nulla da recriminare"; con ciò intendo che alcune volte bisogna dormire poche ore a notte (io l'ho fatto in modo esagerato per 2 mesi dormendo intorno alle 4 ore a notte quando preparai scienza delle costruzioni ed era l'ultimo appello prima di andare a Gennaio) per arrivare in tempo ad aver fatto tutto il necessario per sentirsi in pace con se stessi, intanto la "roba" non la impareremo MAI come i professori, perché anche se è come la vogliono "loro" molte volte "se vogliono" troveranno qualcosa che non va;
4) Oltre alla materia, studiate il professore e quello che chiede il professore; molti professori sono metodici e nonostante le migliaia di pagine da studiare, alcuni, si vogliono sentir dire sempre le stesse cose.
Grazie del video!
Grazie della testimonianza utilissima e complimenti 💪
Unica critica: no, dormire poco non va mai e poi mai bene 😉
Questo video è molto utile (come anche gli altri). Consiglio a tutti i tuoi corsi anche per il tuo approccio a queste problematiche. Spero che chiunque abbia questa situazione riesca prima di tutto a riottenere un certo grado di equilibrio psicologico perchè spesso ( come abbiamo sentito anche oggi) questa dinamica porta al gesto estremo. Grazie Alessandro per i tuoi video e per il tuo lavoro, è tutto molto importante! E ricordate sempre che una laurea non vale la nostra vita sulla terra che dobbiamo goderci almeno un minimo.
💪❤️
Sono d'accordo con te. Aggiungo che per me non c'è nulla da vergognarsi ad essere fuori corso. In fin dei conti non è morto nessuno. L'importante per me è raggiungere l'obiettivo, e non trovo nessun problema a laurearsi con 1 oppure 2 anni di ritardo.
Non c'è assolutamente nulla di cui vergognarsi. Questo neanche significa che il fuoricorso sia una bella cosa o che ce ne dobbiamo fregare eh, ma le cose vanno messe nella giusta prospettiva
Realista, efficace e conciso
Ho ripreso in mano di recente il mio manuale di microeconomia, ogni tot pagine sono segnate delle date (lun 6, mar 7...). Quando mi trovavo in ritardo con la preparazione facevo dei programmi fantasiosi ("da domani mi metto a studiare seriamente"), ai quali non riuscivo ad essere fedele. Il tutto mi creava frustrazione, senso di fallimento, quindi demotivazione... e ho accumulato così anni di fuori corso. La tendenza a procrastinare è un mio modo di essere: non sono mai riuscito ad eliminarla. Per nemesi, la vita mi ha dato un lavoro che si basa su scadenze tassative. Non ci sono post appelli nel mio lavoro, quindi ho dovuto migliorare la mia indolenza e sviluppare autodisciplina e capacità di programmazione. E modestamente, in anni di lavoro, non ho mai saltato una scadenza. Questo per dire che le nostre inclinazioni non sono una condanna a vita, se non possiamo eliminarle, possiamo almeno imparare a gestirle. Soltanto, mi sarebbe piaciuto che allora qualcuno mi avesse aiutato
Verissimo, possiamo certamente evolverci!
Ascoltatelo attentamente ADC perché è esattamente ciò che accade e i consigli che dà, sono preziosissimi. Aggiungo, si può recuperare un pochino dopo aver seguito i vari step, ma accade spesso, in situazioni difficili, che è già un successo riuscire a rallentare il ritardo che si sta accumulando. A volte può essere questo l'obbiettivo. La serenità, l'intera vita degli anni universitari non tornerà piu. A mio avviso perciò, non andrebbe barattata nella speranza di guadagnare qualche mese nel raggiungimento del traguardo.
❤️❤️
Secondo la mia modesta esperienza è anche giusto essere fuori corso e per un motivo banale.
I corsi universitari sono costruiti per fare andare tutti alla stessa velocità e fare laureare tutti in tempo e rapidamente.
Ma la qualità dello studio non dipende dalla velocità nello studio.
Noi non siamo fatti con lo stampino, non siamo standardizzati.
Se io ritengo di non riuscire a dare 4 esami a sessione ma ne fo 2 o 3 non sono affatto da meno rispetto ai miei pari.
L' importante è il bagaglio di conoscenze ed expertise che io ottengo alla fine del mio percorso, no avere bruciato tutte le tappe
Allora, sono assolutamente d'accordo in linea teorica ed è assolutamente fondamentale passare il messaggio che lo studente fuori corso non è da meno rispetto a nessuno, ti do piena ragione.
Detto questo, lo studio universitario è anche un compromesso tra qualità e velocità (purtroppo), non possiamo negare che sia importante anche cercare per quanto possibile di non allungare eccessivamente i tempi.
Perfettamente d'accordo, io sono un anno fuori corso e di esami da dare ne ho, haimé! Ho avuto problemi di metodo e da quando sono venuta a conoscenza del tuo va molto meglio! Posso ancora migliorare, ma per adesso mi sto focalizzando sul non fermarmi mai e spesso mi viene in mente quel discorso di Will Smith che persino tu hai citato (sottolineando di non essere impazzito, come giustamente potevamo pensare 😂). Non ricordo esattamente le parole, ma il senso è che essuno si alza, un giorno, e decide di costruire un muro, piuttosto conviene pensare che si ha un giorno per posizionare un mattone e l'obiettivo è di farlo nel migliore dei modi. Sostituiamo "un mattone alla volta" con "una frase alla volta" e il nostro carro armato è pronto.❤
Grandissima Mariagrazia, sei sulla strada giusta e un mattone alla volta, una frase alla volta, conquisterai la tua laurea 💪
Mi sono laureato in chimica con due anni di ritardo e devo confermare purtroppo quello che dici. Ho cercato di lavorare come un matto facendo esattamente ciò che non dici di fare ed effettivamente non ha funzionato. Però devo ammettere che non sarei mai stato in grado di accettare la mia condizione in maniera così razionale. Ho sempre pensato di riuscire a aggiustare la situazione e questo mi ha permesso di avere la motivazione per andare avanti. Accettare semplicemente che mi sarei tenuto quel ritardo avrebbe portato anche ad una conseguente rassegnazione e demotivazione
Questo è un rischio, hai ragione, ma bisogna comunicare queste informazioni in modo corretto. Anche perché, se ci pensi, la fantasia prima o poi si schianta lo stesso con la realtà. Quando è arrivato il momento in cui avresti dovuto laurearti ed eri ancora indietro di due anni sono certo che il dolore è stato tanto (lo so perché ci sono passato) e non è più stato possibile credere che ti saresti laureato in corso, a meno di non inventare una macchina del tempo.
La speranza c'è e la motivazione si può costruire anche su obiettivi razionali e raggiungibili, bisogna però spostare il proprio obiettivo da un recupero che non è (purtroppo) realistico a un miglioramento sia della qualità dello studio che del proprio rapporto con l'università (spesso frustrante e doloroso quando si è in fuoricorso).
In più si può legittimamente, come racconto anche nel video, mirare a ridurlo il fuoricorso.
Sono un grande sostenitore del fatto che la verità sia sempre la strada da seguire e le fantasie irrealistiche facciano più male che bene. Meglio imparare ad essere onesti e gentili con sé stessi e mettersi al lavoro piuttosto che raccontarsi fiabe che non si avvereranno e porteranno ad ancora più frustrazione.
Se avessi visto questo video due anni fa, forse ora starei scrivendo la tesi. Consiglio a tutti di prenderlo alla lettera.
Tale e quale
Ammetto che sentirsi dire la verità non piace a nessuno. Però qualcuno che la dica in maniera schietta e diretta con la premessa di accettazione della propria situazione e poi con una vera soluzione pratica serve per tornare alla realtà
La cosa veramente imbarazzante a mio avviso è che all'estero l'università è lì per fornirti conoscenze e competenze per affrontare al meglio il mondo del lavoro in maniera tale che il giovane 22enne appena laureato possa cominciare a costruirsi una carriera ed una vita. Io faccio ingegneria (scelta mia problemi miei ovviamente sia chiaro) ora ho quasi 25 anni e per un altro anno non potrò ancora affacciarmi al mondo del lavoro, trovandomi così a metà dei 20 anni ancora a capirmi su cosa e dove voglio parare mentre colleghi esteri sono già belli che avviati. Io capisco il sudore per arrivare alla conoscenza ma così veramente siamo ridicoli. Scusate lo sfogo un po' off topic
In parte hai ragione ma occhio a idealizzare l'università all'estero perché non è il paradiso e l'italia non è l'inferno
Il mio problema viene dal fatto che sono una pippa di fisica (ho fatto il liceo classico ) e non riesco a superare questo esame all'università, che non è fondamentale nel lavoro che andrò a fare (professioni sanitarie) però s'ha da fa' almeno nel percorso accademico. Questo esame ha fatto sì che paradossalmente io sia fermo con molti esami dati anche al secondo anno, ma che non possono registrati se non finisci quelli del primo (dove ho da superare appunto Fisica). Peccato che se passino 3 sessioni da quando ho fatto quelli del secondo, mi vengano molto probabilmente "resettati" e dovrò rifarli da zero. Mi trovo in questo limbo molto brutto e per una persona come me (che non ha praticamente mai fatto molto di fisica e fa fatica a inculcarsi quell'input di mettersi a studiare giorno e notte per quella materia ) è dura. Speriamo in bene 🤞. Comunque una volta presa la laurea non figurerà "laureato fuoricorso" , dunque non mollare e arrivare alla fine è l'unica cosa che conta
Io l'ho fatta la sessione da 7 esami in un mese e mezzo. E anche con una buona media. Si può fare, ma ti devasta. Soprattutto se la programmi da mesi dove fai anche altri esami e segui anche corsi. Praticamente andai a sostenere tutti gli esami della magistrale da febbraio a settembre 2015, meno uno che avevo già sostenuto nel 2014. Se potessi tornare indietro, me la risparmierei. Cercherei di uscire di più, di fare attività fisica. A parte darmi un senso di euforia e onnipotenza (che non ti serve se hai una buona autostima, cosa che ai tempi mi mancava completamente) e farmi sentire bene sull'immediato per il raggiungimento degli obiettivi, anche se ce la fai, ti perdi tutto il resto. Non ha senso e ad oggi a parte forse il sapere che se voglio veramente una cosa ce la posso fare, non ha impattato per niente sulla mia carriera lavorativa. Mesi e mesi di quasi completa solitudine abbastanza inutili.
Veramente ottimi consigli :) così facendo è vero, si mantiene il ritardo accumulato, ma si evita la pericolosissima spirale che porta al blocco totale e quindi è comunque la cosa migliore da fare
Esatto. E poi, pian piano, si può provare a recuperare qualcosa
Bravissimo. Non è facile farlo capire, purtroppo.
Grazie del sostegno❤
Ho studiato sia in Italia, andando tre anni fuori corso, sia in Usa (dove vivo da 20 anni) dove non sono andato neanche un giorno fuori corso. E ho capito che poiché le università sono organizzate meglio i giovani americani si laureano a 21-22 anni e iniziano subito a rendersi indipendenti perché trovano subito lavoro. Purtroppo in Italia iniziamo a lavorare molto più tardi anche a causa di come sono organizzati corsi ed esami delle università.
Non è detto, però, che l'ingresso anticipato nel mondo del lavoro sia sempre una cosa positiva.
Diciamo che sarebbe importante poterlo fare
@@alessandrodeconcini-adc concordo. Però avendo studiato sia in Italia che in Usa devo dire che è stato interessante capire perché qui non vanno generalmente fuori corso. Addirittura se la giornata di benvenuto alla matricole è ad esempio nel 2022, sugli striscioni di benvenuto è scritto “welcome class of 2026” cioè benvenuti ai laureati del 2026, perché sanno che completeranno nei 4 anni previsti. Le differenze sono che il voto te lo costruisci gradualmente durante il corso con test, presentazioni, esame di metà corso, homework cioè compiti da fare a casa e il final exam costituisce gran parte del voto e coincide con l’ultimo giorno di corso. I prof ti seguono e ti chiamano per nome sopratutto quando possono seguire classi di non oltre 30 persone e se capiscono che qualche studente non ha capito dei concetti, lo spiegano meglio per far andare al passo con gli altri anche loro. I test e gli esami sono quasi tutti scritti e non esistono quindi esami a simpatia e antipatia agli orali. Quasi sempre gli esami vengono corretti dal computer a meno che non ci sia da fare una piccola parte scritta ma generalmente sono a risposta multipla che può sembrare facile ma se le opzioni sono 6 o più e tutte molto simili, è difficile indovinare a fortuna. In generale non ti consentono di impigrirti o di rimandare gli esami alla prossima sessione se non ti senti preparato. Ripeto in Italia mi sono laureato in 7 anni invece dei 4 previsti, in Usa ho studiato per una laurea breve biennale e ce l’ho fatta nei tempi. Non sono diventato più bravo in Usa, è il sistema che secondo me è organizzato in maniera migliore.
Grazie per avermi riportato con i piedi per terra
La concretezza è tutto. Puoi farcela a migliorare la tua situazione, devi solo fare un passo alla volta senza tentare follie impossibili.
@@alessandrodeconcini-adc ci provo, seguendo i tuoi preziosi consigli su Sistema ADC. Colgo l"occasione per ringraziarti dell'aiuto che mi hai dato con l'individuazione delle parole chiave. Grazie ♥️
💪💪🔥❤️
Ottimo video, come sempre. Ma mi vorrei concentrare su un'altra cosa a proposito di Pasqua. Quello li dietro giallo è un easter egg?
Teoria interessante... che stia per uscire qualcosa di nuovo... ?
😬
Ti racconto la mia esperienza...non mi dilungo troppo. Ho 23 anni e Attualmente sono al 1anno fuoricorso e ho dato 11 esami (sono iscritto ad Ingegneria dei materiali). L'ultimo esame l'ho dato un anno fa ed era chimica dei materiali (luglio 2022). Venivo da un periodo in cui non riuscivo a dare tanti esami e non riuscivo a studiare bene come avrei voluto, probabilmente per la mia situazione psicologica che mi pesava e non poco. Ero ingrassato di 10kg per via dei lockdown e avendo sempre avuto un fisico allenato mi faceva stare male. Inoltre non avevo molte relazioni sociali... Quindi in quest anno trascorso mi rimbocco le maniche, faccio sport perdo peso, mi vedo meglio e conosco più gente possibile..Ma c'e sempre questa malinconia di sottofondo dovuta alla mia situazione universitaria. In questo anno provo a preprare un esame di scienza dei materiali,vado anche a ricevimento dal professore ma mi rendo conto di non rendere più bene come una volta nello studio, mi rendo conto che ho difficoltà nello studio e ciò per cui sto studiando non mi appassiona più, non mi piace più. Settimana prossima ho l'esame di fisica 1 , il che è un esame che mi crea parecchie ansie e preoccupazioni e venni già bocciato all'orale una volta l'anno prima. Quest' esame mi sembra impossibile sia perchè ho difficoltà nella materia sia perchè il prof è un tipo particolare. Ho pensato a settembre di passare ad Ingeneria gestionale e quindi seguire 2 e 3 anno, ma sono fortemente combattuto. Mi sento indietro rispetto ai miei amici che si stanno per laureare o che si sono già laureati. Non so che fare mi sento bloccato e non so come uscirne. D'altronde penso che però 11 esami li ho portati a casa e che erano anche belli tosti (tra cui analisi 1,2 , geometria e algebra,chimica 1 e chimica 2) ..Alle superiori ho frequentato un istituo industriale e ho fatto una fatica immane per superare gli esami di matematica. Spero di risolvere la mia situazione e di laurearmi il prima possibile, qualsiasi commento è ben accetto
Io ti posso dire la mia: ho fatto il classico, poi ingegneria gestionale. Mi sembra dal tuo commento che quello ti ha fregato è stato con le lezioni. Se hai passato analisi 1 e 2 sai bene che seguire le lezioni a ingegneria è fondamentale, fa davvero la metà de lavoro. Poi non metto in dubbio che la tua ingegneria sia più complicata della mia (non a caso vuoi passare a gestionale😂). Qualsiasi difficoltà col tempo si può arginare, cioè se ti metti un mese a studiare fisica 1 tutti i giorni, 30 giorni interi, qualcosa ti entra a forza
Si sta rivelando essere un vero e proprio esperimento sulla mia vita, assieme all'altro dettato da come stia diventando tutto al giorno d'oggi
ALÈ sei UNICO 👍❤️❤️😍😍
semplicemente grazie.
Premetto che sono studente 50enne. Almeno al Dams andare fuori corso, se non si hanno problemi economici, e' auspicabile ! Se lo scopo è imparare e capire bene la materia i ritmi universitari non sono consigliabili. Gli studenti che sono in corso, per quanto riguarda la mia esperienza, sono molto meno preparati, hanno molta confusione e non sanno bene la materia. Molto probabilmente saranno lavoratori meno preparati e con grosse lacune.
ma gli esami arretrati possono bloccare altri esami futuri? Comunque video bellissimo come sempre❤
Dipende, ci sono esami propedeutici che possono bloccare esami futuri. In quel caso ovviamente devono avere la priorità!
@@alessandrodeconcini-adc grazie mille per la risposta 🔝
A tre giorni dal conseguimento del titolo magistrale sto notando una certa inerzia che comunque mi sarei aspettato. Il successo è solo quello del matrimonio dei familiari fissatosi il giorno dopo la discussione della tesi, nessun papiro, e il senso di frustrazione continua a pervadermi lasciandomi il segno, nel vero senso del termine
Io penso che recuperare una grande quantità di esami in poco tempo sia fattibile, a costo di rinunciare alla qualità della preparazione magari puntano a prendere voti alti in massimo due esami, dando tutti gli altri col minimo indispensabile.
È estremamente raro che questo possa accadere.
Quando succede è perché sono esami estremamente semplici e in ogni caso il peso psicologico spesso è devastante.
Nella maggior parte dei casi tentando di fare ciò che descrivi gli studenti peggiorano la situazione.
Il rischio è enorme, sconsiglio fortemente di provarci
@@alessandrodeconcini-adc se si arriva alla consapevolezza che l'università sia quasi inutile e serva soltanto ad avere il foglio di carta per accedere a determinate carriere, la situazione cambia e ci si toglie di dosso il peso psicologico
Sì ma questo è un altro discorso.
Ho parlato tante volte del perché ritengo sia sbagliato pensarla così, ma a prescindere da questo ragionamento tentare di recuperare una grande quantità di esami è un problema.
Anche se te ne freghi della qualità è comunque molto molto molto improbabile riuscirci e sicuro che ti devasterai a livello psicofisico
Non mi ha mai detto nessuno queste cose.. grazie mille 🙏
Ho appena finito una sessione da 6 esami e sono tornato in corso, a fisica.
P.s. ho speso tipo 200 euro in monster, redbull e barrette energetiche.
Se ci tenete alla salute cardiovascolare fate come dice Alessandro
Contento che tu ci sia riuscito, ora però lavora sulla sostenibilità ti prego
Secondo me generalizzare che passare 8 esami non è possibile, penso sia sbagliato. 8 esami è possibile, quando dipende dal tipo di esami. Basta una programmazione serrata, sicuramente non ti sto dicendo che in quella sessione deve passare esami pesanti tutti insieme, ma se si suddivide il carico essendo coscienti di quanto è difficile una materia e del tempo per impararla
"Fantasia compensatoria" è fantastica. Come aggiungere un secondo errore immediatamente dopo aver commesso il primo.
Il sistema universitario italiano è fatto appositamente per farti andare fuoricorso. All'estero non succede quasi mai, è rarissimo, non è neanche concepibile
Concordo che proprio a livello sistemico ci siano problemi gravissimi di organizzazione
So di essere in ritardo per questo video, ma ho iniziato ad ottobre l'università, e a breve ci sarà la mia prima sessione d'esami. Ho scelto la facoltà di informatica, purtroppo però al liceo scientifico non avevo mai toccato nulla riguardo ad essa, di conseguenza ciò che gli altri ritenevano cose base, io ci ho messo più di un mese per capirle. Avendo perso tempo nel capire le cose base adesso mi ritrovo alla prima sessione d'esami senza essere riuscito a completare nemmeno una materia. Non penso che riuscirò a dare esami, o quantomeno non al primo appello. Sono terrorizzato al pensiero di rimanere indietro, tanto da non dormirci la notte. Cosa posso fare?
Questo video è arrivato al momento giusto
il mio maggior problema all'università sono gli orari, sono scandalosi, ho lezione la mattina dalle 8 alle 11 (per arrivare ci metto circa 2 ore, fatevi voi i conti) e la lezione seguente è dalle 5 alle 8 di sera, ma io sempre 2 ore ci metto a tornare, questo mi rende frequentare quasi impossibile, tenendo anche considerazione che ci sono persone che abitano più vicino e si piazzano nelle aule prima di me, quindi a volte oltre al danno(le 2 ore per andare) c'è anche la beffa, fare 3 ore di lezione per terra, quindi sto a casa e studio da non frequentante provando comunque ad andare a lezione ma per cosa mia personale, perchè tanto con le poche lezioni che posso frequentare non posso dare l'esame da frequentante, questo si riversa poi in una bassa integrazione universitaria non dettata dalla socialità dell'individuo ma da orari impossibili che mi rendono un inferno frequentare
Purtroppo è una situazione pessima per chi abita lontano dai centri universitari.
Direi che in una situazione del genere (purtroppo) sei più che giustificato a seguire da non frequentante.
Secondo te se vado fuoricorso di 1-2 esami è grave al primo anno di universitá?
Non è né grave né non grave.
È e basta.
Non stare lì a domandarti la gravità della situazione, non fa che aumentare l'ansia a caso
Piuttosto, cerca di capire perché è accaduto e di lavorare per impedire che accada di nuovo
Io sono fuoricorso da 3 anni, mi mancano 3 esami alla laurea, ma mi sento bloccato, non so come fare per riprendermi, mi metto davanti al libro ma è come se non assimilassi nulla, dimentico facilmente le cose, è come se fossi affetto da un esaurimento nervoso, come se il mio cervello si rifiutasse di apprendere le nozioni, e più mi sforzo peggio è, non so come fare.
Si tratta di blocco dello studente. Ho realizzato molti video in collaborazione col dott. Alessandro Bartoletti che è un esperto del tema, ti consiglio di recuperarli qui sul canale... parti da questo:
ruclips.net/video/_qEj14x43Q4/видео.html
Ma le tasse di un anno fuori corso in un università pubblica di quanto aumentano?
Dipende dall'ateneo!
Io ho recuperato 4 anni fuori corso in 4 anni
Dopo 5 anni di lavoro ho deciso iniziare ingegneria meccanica, ho appena affrontato il primo anno e non ho passato neanche un esame... Sono sempre convinto di continuare però mi trovo davanti ad un bivio. Meglio riseguire il primo anno da zero o continuare con il secondo anno e nel mentre studiare i corsi del primo? Aiutatemi non sonche fare 😢
Ti direi di ripartire dal primo, altrimenti rischi di aumentare ancora di più il casino
E, se puoi, metti a posto il metodo di studio. Considera il mio corso, Sistema ADC!
@@alessandrodeconcini-adc grazie mille per i consigli 😓
Sarebbe possibile confrontarsi per capire gli errori commessi e come risolverli?
Ciao Alessandro, non offriamo servizi di tutoraggio privato, ma puoi scrivermi a info@alessandrodeconcini.com
Cerco di rispondere a tutti in tempi ragionevoli 😉
purtroppo la maggior parte dei professori universitari non sono lì perchè vogliono fare i professori. O per stipendio sicuro per mantenersi il lavoro di ricerca , o per avere più prestigio in ambito aziendale (quindi rispetto al loro lavoro fuori dall'ambito universitario) o addirittura per avere una marcia in più all'interno delle istituzioni pubbliche , in gran parte fa il minimo sindacale e nessuno può dirgli nulla, nemmeno quegli stupidi questionari fatti prima degli esami (facile così, tutti fenomeni!) . Qualcuno invece libero da interessi nutre un personale disprezzo nel facilitare il percorso ( che facilitare sarebbe il motivo per cui sono stati pagati, ma che tanti studenti non ci pensano) e quindi scaricano i rimorsi e le invidie delle difficoltà ai tempi in cui erano a loro volta studenti, pensando che rendendo la vita più difficile sia più istruttivo (qualche prof pirla te lo fa anche intendere indirettamente con certe battutine ) , buttandosi anche la mazza sui piedi perchè vanno a creare un circolo vizioso nel quale aumentano studenti con voti più bassi, aumenta il numero dei fuori corso , punteggi più bassi nei ranking nazionali/internazionali , meno sovvenzioni da stato/aziende e per di più diventa alloggio per gli studenti meno volenterosi.
Ci si può prendere in giro con l'organizzazione , la motivazione, il metodo di studio, ma quando dopo anni che vedi schifezze tipiche di un apparato statale politicizzato, ultra burocratizzato e tranne per pochissime lauree completamente fuori dalle richieste del mercato , ti rendi conto che non sei tu il problema , ma anzi che i primi a prenderti in giro sono loro, a quel punto si trovano le migliori strategie per uscirne il prima possibile e prendere quel pezzo di carta che ancora fa la differenza. Poi se si vuole studiare per bene una materia , sicuramente non basta l'università ma lì subentrano la passione, la voglia di fare e la fortuna di trovare il lavoro più adatto alle proprie capacità personali.
Laurea in economia con un anno fuori corso per soli due esami, e prossimo alla laurea magistrale in informatica.
Puoi fare un video in cui spieghi se seguire i corsi serve?
Ne ho parlato già molto in passato ma certo, ne riparleremo!
Se ho cambiato facoltà vado fuori corso?
Se hai cambiato facoltà ricominci da zero
Io sono fuori corso per colpa mia, non sono mai stata capace di studiare e non so mantenere l'attenzione su una cosa che devo studiare. Sulle cose inutili invece , avoglia. Sono capace di distrarmi pure fissando le fughe delle piastrelle del pavimento e se sto studiando e mi capita di voler guardare l'ora, mi trovo bloccata nell'atto di scrollare instagram sul telefono per minuti che diventano mezz'ora che diventa un'ora intera. Poi quando arriva l'esame, l'ansia mi soffoca quasi e dopo il fallimento per non essermi ricordata ovviamente nulla arriva il senso di colpa e di disgusto verso me stessa. Ho passato un'esperienza scolastica d'inferno, medie e superiori a venire maltrattata e derisa, finite queste avrei tanto voluto "fargliela vedere" mostrando che mi sarei laureata in ingegneria, e invece, loro si sono laureati belli sorridenti, io invece, sono ancora qui che muoio dentro se ci penso, e la cosa che mi fa più male è che nonostante questa voglia di rivalsa non riesco comunque a smettere di distrarmi e di rimandare tutto lo sforzo. Come faccio ad avere forza di volontà e disciplina come tutti quelli non fuoricorso hanno?
E se mi sono bloccato che faccio?
Lavori sulle motivazioni del blocco. Ho fatto moltissimi video sul blocco dello studente, anche insieme al dott. Alessandro Bartoletti, vero esperto del tema
Ottimo video! Sicuramente dei punti importanti da considerare. Tuttavia, mi sorgono spontanei dei dubbi. Leggevo gli scorsi giorni i dati relativi alle lauree nella mia università (Padova). In media sembra che le persone si laureino sempre con mezzo anno di ritardo rispetto a quanto programmato dall'università stessa, rispetto a quello che sarebbe "normale". Inoltre, da testimonianze di diversi studenti che ho conosciuto, sembra che molti siano propensi all'intraprendere l'Erasmus perché comunemente il carico di studio richiesto in altri Paesi è decisamente inferiore.
Quindi, capisco benissimo che se qualcuno finisce fuori corso ha probabilmente qualcosa nel personale da sistemare. Qualcosa non ha funzionato. Io stesso mi sto mobilitando solo ora, a 25 anni, per accertarmi se soffro di un disturbo dell'attenzione o meno. Però d'altra parte mi chiedo se anche il nostro sistema universitario non abbia un problema di fondo.
Hai centrato un punto importante secondo me: il sistema universitario ha sicuramente un problema strutturale di fondo, il fuoricorso è la norma, questo signfica che si propone un carico di studio (soprattutto nozionistico) esagerato, troppi esami e troppo poca importanza a lavori di gruppo, partecipazione in classe, esercitazioni e pratica.
Non so se essere d'accordo, penso dipenda dai motivi del fuori corso, io sono al secondo anno di ingegneria energetica al politecnico, e al primo anno (per motivi amorosi diciamo) ho dato solo due esami su sette. Nonostante ciò a settembre mi sono messo sotto e ho fatto un esame in più del normale corso, così da recuperare un pochettino. Ovvio non faccio 8 esami a sessione, però 4/5 si possono fare (dipende dalle dimensioni). Conclusione secondo me si può recuperare il fuori corso ma bisogna andare con i piedi di piombo e lentamente, se no si che si rischia di non uscirne. (By the way spero di farcela da 7 esami indietro ora sono solo a 4)
Sì, come lo hai espresso è corretto.
Ma quando si parla di "recuperare" nella maggioranza dei casi gli studenti intendono fare il doppio degli esami rispetto al normale.
Migliorare e recuperare un esame per volta (e lo dico anche nel video) in determinati contesti è fattibile.
In più dipende anche dalla mole del fuoricorso. Tu eri indietro di 5 esami, non di due anni.
@@alessandrodeconcini-adc certo, hai totalmente ragione (ragazzi comunque ascoltate lui ahahahah ne sa più di me ma 100%) il mio messaggio può essere letto nel modo sbagliato.
bel video
Quando sono i genitori che pagano è difficile uscire dall'autoinganno. L'ideale sarebbe fare qualche lavoretto per pagarsi da soli almeno le tasse universitarie, perché il genitore che ti dice "io pago" è una cosa terribile da gestire, di cui in questo canale non credo si parli.
Ne abbiamo parlato, invece, e ne parleremo ancora! Non c'è alcun dubbio che la pressione dei genitori sia uno dei fattori determinanti nel blocco dello studente.
@@alessandrodeconcini-adc evidentemente mi sono perso la puntata. Comunque sì, il rapporto con i genitori, ma anche con i pari è determinante.
Grazie!
Al giorno d'oggi è davvero dura riuscire a lavorare per pagarsi l'uni e studiare allo stesso tempo. Le università statali chiedono anche 6000€ (Milano) o 8000€ (Economia a Torino) all'anno, l'ISEEU fa tutto il possibile per farti alzare la retta verso il massimo pure se hai 60 anni o i tuoi non vogliono supportarti e i salari sono ridicoli. Per quanto riguarda l'università, beati coloro che provengono da una famiglia povera o che fa tutto in nero, che possono permettersi di andare fuori corso pagando solo 350€ per anno extra.
@@Nexodon beh, beati proprio no...io vengo da una famiglia povera, e ho dovuto lavorare tutto il tempo a partire dai 19 anni per pagarmi interamente gli studi... ovviamente sono andato fuori corso, e se qualcuno osava fare battutine (e le facevano) sul fatto che fossi in ritardo con gli esami, me lo mangiavo vivo.
io al primo anno di uni ho passato solo un esame
Purtroppo può succedere, ma non è la fine del mondo!
Hai lavorato con centinaia di migliaia di studenti.
Mammamia ti rendi conto?
Secondo te cominciare l' università ad un' età superiore ai 19 anni è come cominciare già fuoricorso? Mi interesserebbe sapere qualche opinione in merito.
Assolutamente no. Ti sei semplicemente iscritto a 19 anni ma non hai alcun ritardo sul percorso
Io ho fatto una magistrale a 35. Vai tranquillo, non sei assolutamente fuori corso, anzi, meglio farla alla tua età che alla mia😊.
No. Mannaggia a chi vi mette in testa 'ste cose.
Assolutamente no, vai tranquillo
2:45 centinaia di migliaia di studenti🤣🤣🤣🤣
Eh già.
Non che io abbia direttamente parlato uno a uno con centinaia di migliaia di studenti ma, negli anni, tra i miei corsi, eventi, contatti mail ecc me ne sono passati davanti davvero su quell'ordine di grandezza.
Fuororso
i topini di laboratorio
?
Scimmia scimmia, ma cosa non fa?
@@alessandrodeconcini-adc sbagliato chat scusa, pensavo di stare su whatsapp ahahah