Il contagio del passato: l'Italia ha (ancora) un futuro? - VL2019
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- Опубликовано: 17 июн 2019
- lectio magistralis di LUCIO CARACCIOLO
introduce GUGLIELMO CEVOLIN
in collaborazione con LiMes e Gruppo Historia
con il sostegno di Amga Energia & Servizi
Come sta l’Italia? Senza quasi accorgersene è finita nel mezzo del ring dove Stati Uniti e Cina si contendono il titolo mondiale dei supermassimi. E intanto, invece di dotarci di una strategia all'altezza delle sfide globali, discutiamo di devolvere altre funzioni alle Regioni, immaginando città-Stato o sognando regressioni preunitarie - riedizioni del Lombardo-Veneto e nostalgie borboniche. Un modo per evitare di affrontare le vere emergenze del paese: il persistente divario economico Nord-Sud e anzi il suo aggravarsi, il controllo mafioso di interi pezzi di territorio, Nord incluso, l'invecchiamento della popolazione e la gestione dei flussi migratori. Il tempo dell'improvvisazione è scaduto: serve uno Stato ricentrato e finalmente compiuto, dove poteri e responsabilità siano immediatamente visibili e imputabili.
LUCIO CARACCIOLO Massimo esperto italiano di geopolitica, dirige le riviste LiMes e Heartland. Scrive editoriali e commenti di politica estera per il Gruppo Editoriale L’Espresso e per autorevoli testate straniere. Insegna Studi strategici all’Università Luiss Guido Carli di Roma e Geopolitica all'Università San Raffaele di Milano. È membro del comitato scientifico di vicino/lontano.
GUGLIELMO CEVOLIN Professore aggregato di Diritto pubblico all’Università di Udine. Insegna Legislazione dei beni culturali all’Università di Bologna. È presidente di Historia e coordinatore del LiMes club Pordenone-Udine-Venezia.
Intervento di grande spessore, grazie Dott Caracciolo.
Grazie,Dott.Carocciolo!😊🥀
Caracciolo è sempre un grandissimo analista😊😊
Caracciolo implicito: "Noi siamo anche quello che vorremmo essere (cioe' il nostro superego!)"
L' Italia un ' invenzione anglo francese , il Sud solo colonie ,Sardegna non ha nulla in comune con le altre le regioni del belpaese e cosi' via .ovvio che pettine o poi i nodi vengono z e verrano al pettine
Sono rimasto esterrefatto che nell’excursus del passato (italiano), non si sia citato nulla dei circa mille e cento anni dell’Impero marittimo Veneto
La marittimita' è stata sviluppata in parte, ma da Venezia, o da Genova per esempio.
# Passato - presente - futuro !
Secondo me invece le differenze culturali e identitarie fra gli italiani sono molto nette.Forse è per questo che non ci si riconosce nella costituzione, la crisi dei partiti nazionali/ideologie c'entra poco, credo. L'argomento si può ribaltare. Forse ogni nazione deve avere un minimo di identità.. non si può far finta di nulla solo per "non darsi la zappa sui piedi"
È un punto sul quale vorrei documentarmi:
pur avendo grande ammirazione per i relatori del gruppo LIMES ,che seguo assiduamente,
vorrei comprendere in che misura sia diverso per un madrileno vivere e lavorare a Barcellona o per un bavarese trasferirsi ad Amburgo rispetto a identica esperienza di un veronese a Casal di Principe.
Caracciolo e C. sarebbero da interrogare più in dettaglio anche sul tema del calo demografico
da loro spesso citato ma non approfondito sui
perché e su possibili rimedi.
Ma è ora bi finirla con la potenza ma vi mantiene
Luigi tenco
Contagio del passato. E contagio del presente?
Lucione "sniffa lame" Caracciolo inizia a 3:45
Sniffa lame?
mi chiamo eugenio toscano mi domando se la composizione geografica italiana doveva essere questa credo la prima querra in europa poteva essere evitata se avessero dato piu spazzio alla germania trieste doveva rimanere asbiurgico quanto sangue in meno ci sarebbe stato andava bene un italia geograficamente diferente
Noi saremo sconfitti ma loro sono imbecilli e arroganti.
Lucio Caracciolo...ed é subito doccia fredda. Imparate sovranisti all’amatriciana!
Evidentemente la.geopolitica é portata a trascurare la storia, come dimostra la visione ingenua di Caracciolo su Cavour. Il prototipo dell antiitaliano, che un po come Mussolini pensava forse di manipolare inglesi e francesi ma ne fu di fatto manipolato e poi gettato via. Del resto é noto come pensasse in francese e parlasse in Inglese. La.dice lunga sul paese mai nato. I suoi metodi poi, come ben documentano gli studi di Fasanella, erano a dir poco discutibili. Del tutto anglosassoni ( o peggio francesi) quanto a spregiudicatezza e immoralita. L Italia come paese nasce condannato, ha un disperaro rigurgito nel ventennio, poi viene inghiottita dal suo destino obe si trova oggi, in fase terminale.
L'unità d'Italia un miracolo...HAHAHAHSHAHAHAHAHAHAHAHA!!!
NO