„Daghe dosso, Nino, che la ciapemo“ frase dell 'Wilhelm von Tegetthoff. Visto che non parlava Veneto . Studio fioi la Storia! Purtroppo mancano allievi!
Grazie Luigi! Beh stiamo effettivamente lavorando ad un video su Matapan (di circa un'ora) che andrà ancora più nel dettaglio della LIVE. Però ci vorrà ancora un po' di tempo..
@@Italian_Military_Archives Non vedo l'ora! Già mi sembrava ben fatta la live, se questo video andrà ancora più nel dettaglio penso possa essere il documentario più ricco d'informazioni mai fatto! Magari la mia è un'esagerazione ma i video che ho visto fin ora non hanno mai deluso. Aspetto veramente in ansia. PS Se posso hai detto "stiamo" questo implica la partecipazione di qualche esperto come nelle live? Grazie ancora e in bocca al lupo per questo fantastico canale
Mi unisco anche io alla richiesta di Luigi! Vidi a suo tempo la bella trasmissione e l'idea di un qualcosa di riassuntivo con nuovi elementi la trovo veramente cosa buona e giusta. Tienici aggiornati caro Giulio!!!
Buon giorno complimenti per il video, tuttavia vorrei fare una piccola osservazione sulla nazionalità dei marinai austriaci.Secondo lo storico americano Lawrence Sondhaus la metà dei marinai era costituita da italiani provenienti da Trieste, dall'Istria e dalla Dalmazia mentre un terzo era costituito da croati mentre come dice giustamente lei circa seicento erano veneti (perlopiù veneziani), mentre soltanto alcune centinaia erano austriaci e cechi (perlopiù macchinisti o cannonieri).
"I nuovi marinai infatti continuavano ad essere reclutati nell’area veneta dell’impero asburgico, non certo nelle regioni alpine, e il veneto continuava ad essere la lingua corrente, usata abitualmente anche dall’ammiraglio Wilhelm von Tegetthoff che aveva studiato (come tutti gli altri ufficiali) nel Collegio Marino di Venezia e che era stato “costretto” a parlar veneto fin dall’inizio della sua carriera per farsi capire dai vari equipaggi"
Lei cita fra le virgolette l'autore di un volumetto privo di qualsiasi valore scientifico che, giusto un anno fa, ha dovuto ammettere di basarsi solo su "tradizioni orali" (sic). Manca peraltro una prova che Tegetthoff parlasse abitualmente veneto. Che lo capisse sicuramente, ma che lo impiegasse nonce n'è prova (anzi, nei suoi scritti, anche a una condifente triestina, non c'è una sola parola in veneto o italiano). Da ultimo, gli Ufficiali più giovani avevano studiato non a Venezia, ma a Trieste e poi Fiume, dove l'Accademia Navale austriaca era stata trasferita a seguito dei moti del 1848-49, e ciò per devenetizzare (cioè deitalianizzare) la Marina.
gli ufficiali austriaci,sia di terra che di marina avevano l obbligo di imparare la lingua o il dialetto,nel posto dove erano stati destinati. Se non riuscivano ad imparare venivano avvicendati da altri ufficiali
Ciao Giulio ricordo la bellissima live e ricordo di averla commentata, una domanda il libro di Angelo Iachino me lo consiglieresti sulla battaglia navale di Lissa?
Mi sembra sempre la solita storia del nostro esercito poca competenza e preparazione da parte dei nostri alti oltre ad equipaggiamento sempre incompleto
Buona ricostruzione storica. Evidenzio però che gli ex cittadini della antica Repubblica di Venezia a bordo della squadra austriaca devono essere considerati quelli del Veneto, Istriani e dalmati o schiavoni, spesso di lingua croata!!! Quindi la gran parte degli equipaggi non era di lingua tedesca....
Ciao Roberto, hai ragione, ma io principalmente mi riferivo agli italiani veneti, per smetterla un po' con la boutade che vuole gli Italiani veneti contro altri italiani
@@Italian_Military_Archives La frase sicuramente e il falso,ma gli ordini venivano împărțiti în Veneto. Un paio di curiosità,a Trieste si usava un detto popolare,anche per sfatare la loro italianità,ometi de fero su nave de legno,i a fonda ometi de legno su nave de fero; da me personalmente sentita da ragazzino da un signore Triestino. La seconda ai marinai che arano oltre che Veneti ma anche Romeni venne concesso in premio del terreno in Transilvania ,dove esiste una località Lissa. Complimenti ❤️😃🥂👍
@@bertassellodavide1297 ciao Davide, come spiegato nel video (e ancor meglio nella LIVE) la lingua ufficiale di bordo era il tedesco (ergo gli ordini erano dati in tedesco).
@telecrocedue1257 sarebbe stato un ragionamento non previsto per un gallonato come lui. D'altronde chi è in alto, non ha sempre volontà di mettersi in discussione. Anche quando sbaglia clamorosamente.
@telecrocedue1257 a Matapan anche un sistema decifrativo lento e macchinoso, la scelta di inviare tutta la squadra incrociatori pesanti, la scelta di Cattaneo di non andare a tutta forza per non mostrare i baffi d'acqua a prua, la disposizione errata delle navi della missione di soccorso...
Caro Alessandro, nessuno di noi può lontanamente immedesimarsi in un comandante in mare che deve prendere rapidamente decisioni. Nella puntata su Matapan abbiamo affrontato molte delle questioni che hai citato
Chi pensa che quella di Lissa fosse "l'ultima vittoria della Serenissima" dovrebbero studiarla meglio la storia di Venezia. Per secoli Venezia lottò contro l'impero asburgico a testa alta. Nel XVI secolo Venezia spese ingenti risorse per difendersi dall'Impero, se si pensi a Palmanova, non certo una fortezza in funzione anti-turca. Ci furono alleanze di comodo, certamente, come la guerra per il Peloponneso, ma il resto della storia della Serenissima è fiera lotta per difendersi dagli austriaci. Andando più vicino al periodo storico della battaglia, bisogna ricordarsi di Manin, l'ultimo doge: 1848. Ma pensate che chi aveva visto quella rivolta, chi aveva subito la repressione, dopo meno di 20 anni, potesse sostenere l'aquila asburgica? Non scherziamo.
La citazione d'annunziana finale della "gloriuzza di Lissa" è abbastanza poco elegante e per nulla rispondente al vero: fu una vittoria importante anche strategicamente (nessun altro tentativo italiano di operare sull'altra sponda dell'Adriatico), conseguita contro pronostico da una flotta tecnologicamente inferiore, che però aveva una compattezza nettamente maggiore. La marina austriaca era ovviamente multietnica (fra i macchinisti c'era un'importante quota di boemi, ad esempio - avete presente la Skoda?), così come i marinai italiani erano con ogni probabilità in numero inferiore rispetto ai croati, anche se il numero citato di soli 640 mi sembra sottostimato. La citazione "daghe drento, Nane" riferita a Tegetthof sarà falsa, ci mancherebbe, e sicuramente gli ordini ufficiali venivano dati in tedesco: ma è altrettanto sicuro che a bordo si parlava come lingua franca il dialetto veneto-istriano-dalmato-triestino (come preferite voi) perfettamente intellegibile per italiani, slavi e in gran parte anche dagli ufficiali di lingua tedesca che, voglia o non voglia, si erano formati su quel litorale. Dall'altra parte, come giustamente messo in evidenza nel video, c'era una squadra assai poco amalgamata, con gli ammiragli che si odiavano fra di loro e vorrei avere la macchina del tempo per vedere che cosa poteva capire nel 1866 un subordinato napoletano o siciliano di un ordine impartito in piemontese da Persano. Da ultimo: perfettamente normale e naturale la presenza di qualche sporadico marinaio istriano o veneziano irredentista sulle navi italiane. La storia si ripeterà fino alla I guerra mondiale, quando spesso anche in una stessa famiglia friulana o giuliana o trentina c'era un fratello che aveva abbracciato la causa dell'Italia arruolandosi volontario e un altro fratello che combatteva per l'aquila bicipite.
Ciao@@mulocarleto, come immaginerai siamo in disaccordo sul primo punto. Per la lingua "franca" parlata siamo d'accordo. Io parlavo della lingua con cui si davano gli ordini e cosa dicevano i regolamenti. A presto
@@Italian_Military_Archives Eh... sul primo punto siamo su opposte fazioni e difficilmente saremo mai d'accordo. Per un approfondimento, sicuramente dal punto di vista dei vincitori, ma a mio parere molto imparziale sulla battaglia, segnalo il libro: Giacomo Scotti, "Lissa 1866. La grande battaglia per l'Adriatico", edizioni LINT.
Ciao Yanez, beh il nome nasceva dal desiderio di parlare anche in lingua inglese per raggiungere un pubblico più ampio e smontare certi stereotipi o falsi storici che ancora imperversano. Comunque è una questione che in futuro valuterò
@@Italian_Military_Archives grazie. penso che non sarebbe male approfittare di ogni occasione per proporre agli anglofoni l'italiano. né porre un freno al dilagare dell'inglese , in un momento storico di difficoltà, forse non recuperabile, dei paesi madrelingua inglese, a seguito del quale la diffusione della lingua inglese potrebbe risultarne ridimensionata. per il resto, complimenti, l'iniziativa è pregiata e i video sono di ottima fattura.
Questo canale è sul serio sinonimo di qualità. Bravo, bravo, bravo!
Bellissimo video! Bravissimo ⚓🇮🇹🦈
Ho scoperto solo adesso questo canale ma e' davvero di qualità. Complimenti.
Grazie Filippo!
„Daghe dosso, Nino, che la ciapemo“ frase dell 'Wilhelm von Tegetthoff. Visto che non parlava Veneto . Studio fioi la Storia! Purtroppo mancano allievi!
Questa citazione è una leggenda, nulla più
Anche qui, vorrà cortesemente fornirci la prova della mitologica frase.
Uomini di ferro su navi di legno hanno battuto uomini di legno su navi di ferro.
Bellissimo video, specie su questa prima parte della storia della nostra Marina. Grazie!
Grazie!
Complimenti! Da non perdere questo video!
Complimenti, ottimo video! Continua così! 👍
Video veramente impeccabile! Mi sono iscritto.
Ci sarà un simile video riassuntivo pure sull'altra lunga live su Matapan?
Grazie e continua così
Grazie Luigi! Beh stiamo effettivamente lavorando ad un video su Matapan (di circa un'ora) che andrà ancora più nel dettaglio della LIVE. Però ci vorrà ancora un po' di tempo..
@@Italian_Military_Archives Non vedo l'ora! Già mi sembrava ben fatta la live, se questo video andrà ancora più nel dettaglio penso possa essere il documentario più ricco d'informazioni mai fatto! Magari la mia è un'esagerazione ma i video che ho visto fin ora non hanno mai deluso. Aspetto veramente in ansia.
PS Se posso hai detto "stiamo" questo implica la partecipazione di qualche esperto come nelle live? Grazie ancora e in bocca al lupo per questo fantastico canale
@@luigi_20 ci sto lavorando assieme a Matteo (che era nella live e sta facendo un gran lavoro), poi ci siamo avvalsi di qualche aiutino 😅
@@Italian_Military_Archives Veramente fantastico, le aspettative sono alte! Buon lavoro allora... e vento in poppa, sempre!
Mi unisco anche io alla richiesta di Luigi! Vidi a suo tempo la bella trasmissione e l'idea di un qualcosa di riassuntivo con nuovi elementi la trovo veramente cosa buona e giusta. Tienici aggiornati caro Giulio!!!
Bellissimo video complimenti!
In futuro potresti parlare del ruolo della regia marina nella guerra italo-turca?
Buon giorno complimenti per il video, tuttavia vorrei fare una piccola osservazione sulla nazionalità dei marinai austriaci.Secondo lo storico americano Lawrence Sondhaus la metà dei marinai era costituita da italiani provenienti da Trieste, dall'Istria e dalla Dalmazia mentre un terzo era costituito da croati mentre come dice giustamente lei circa seicento erano veneti (perlopiù veneziani), mentre soltanto alcune centinaia erano austriaci e cechi (perlopiù macchinisti o cannonieri).
Quant'erano belle le navi all'epoca?
L'anello di congiuzione tra velieri e piroscafi.
Un'epoca affascinante.
Bravo ! VIVA L'ITALIA!
Ma quale itagia SAN MARCO a vinto a Lissa e a Custoza . Italiani fora dale bale . W SAN MARCO
Ottimo video, Complimenti
"I nuovi marinai infatti continuavano ad essere reclutati nell’area veneta dell’impero asburgico, non certo nelle regioni alpine, e il veneto continuava ad essere la lingua corrente, usata abitualmente anche dall’ammiraglio Wilhelm von Tegetthoff che aveva studiato (come tutti gli altri ufficiali) nel Collegio Marino di Venezia e che era stato “costretto” a parlar veneto fin dall’inizio della sua carriera per farsi capire dai vari equipaggi"
Lei cita fra le virgolette l'autore di un volumetto privo di qualsiasi valore scientifico che, giusto un anno fa, ha dovuto ammettere di basarsi solo su "tradizioni orali" (sic).
Manca peraltro una prova che Tegetthoff parlasse abitualmente veneto. Che lo capisse sicuramente, ma che lo impiegasse nonce n'è prova (anzi, nei suoi scritti, anche a una condifente triestina, non c'è una sola parola in veneto o italiano).
Da ultimo, gli Ufficiali più giovani avevano studiato non a Venezia, ma a Trieste e poi Fiume, dove l'Accademia Navale austriaca era stata trasferita a seguito dei moti del 1848-49, e ciò per devenetizzare (cioè deitalianizzare) la Marina.
gli ufficiali austriaci,sia di terra che di marina avevano l obbligo di imparare la lingua o il dialetto,nel posto dove erano stati destinati. Se non riuscivano ad imparare venivano avvicendati da altri ufficiali
Video interessante come sempre; è davvero piacevole ascoltarti
Grazie carissimo!
LIKE D'OBBLIGO 👍
Ciao Giulio ricordo la bellissima live e ricordo di averla commentata, una domanda il libro di Angelo Iachino me lo consiglieresti sulla battaglia navale di Lissa?
No comment lo leggo tra le fonti, non ho letto prima 😂😂😅🤭
Mi sembra sempre la solita storia del nostro esercito poca competenza e preparazione da parte dei nostri alti oltre ad equipaggiamento sempre incompleto
Ci aggiungerei confusione del vertice politico-militare e non cooperazione degli altri ammiragli
Alla fine della fiera è una sconfitta non decisiva di una guerra vinta, come Custoza.
Bel video...👃👃👃❤️❤️❤️👃👃👃
Domanda, ma esistono ancora i pezzi di artiglieria usat nella battaglia di LIssa?
Forse a La Spezia e Veneto
Al museo dell'Arsenale, a Venezia, non me li ricordo. Ma sono passati anni .....
Bellissima pubblicità dell'italiaco valore ma soprattutto della capacità organizzativa .😂
Ultimo scontro navale tra Genova e Venezia?...
Ehm no. Ne parlo appunto nel video
Non direi
Battaglia di Sadowa
Buona ricostruzione storica. Evidenzio però che gli ex cittadini della antica Repubblica di Venezia a bordo della squadra austriaca devono essere considerati quelli del Veneto, Istriani e dalmati o schiavoni, spesso di lingua croata!!! Quindi la gran parte degli equipaggi non era di lingua tedesca....
Ciao Roberto, hai ragione, ma io principalmente mi riferivo agli italiani veneti, per smetterla un po' con la boutade che vuole gli Italiani veneti contro altri italiani
@@Italian_Military_Archives Veneti e BASTA .....
W SAN MARCO
"Daghe drento, Nane!"
Beh anche questo è un falso storico, non ce l'ho fatta ad includerlo ma ne ha parlato Tirondola nella Live su Lissa (link in descrizione)
@@Italian_Military_Archives la scofitta dellItalia non e' un falso storico
@@hpvspeedmachine4183e chi ha detto il contrario? Io nel commento sopra mi riferivo alla presunta frase attribuita a Tegetthoff "Daghe dentro nane".
@@Italian_Military_Archives La frase sicuramente e il falso,ma gli ordini venivano împărțiti în Veneto.
Un paio di curiosità,a Trieste si usava un detto popolare,anche per sfatare la loro italianità,ometi de fero su nave de legno,i a fonda ometi de legno su nave de fero; da me personalmente sentita da ragazzino da un signore Triestino.
La seconda ai marinai che arano oltre che Veneti ma anche Romeni venne concesso in premio del terreno in Transilvania ,dove esiste una località Lissa.
Complimenti ❤️😃🥂👍
@@bertassellodavide1297 ciao Davide, come spiegato nel video (e ancor meglio nella LIVE) la lingua ufficiale di bordo era il tedesco (ergo gli ordini erano dati in tedesco).
Grandi navi piccoli uomini
Iachino avrebbe dovuto spiegare come mai lui e Bergamini erano così diversi come ammiragli.
@telecrocedue1257 sarebbe stato un ragionamento non previsto per un gallonato come lui. D'altronde chi è in alto, non ha sempre volontà di mettersi in discussione. Anche quando sbaglia clamorosamente.
@telecrocedue1257 a Matapan anche un sistema decifrativo lento e macchinoso, la scelta di inviare tutta la squadra incrociatori pesanti, la scelta di Cattaneo di non andare a tutta forza per non mostrare i baffi d'acqua a prua, la disposizione errata delle navi della missione di soccorso...
Caro Alessandro, nessuno di noi può lontanamente immedesimarsi in un comandante in mare che deve prendere rapidamente decisioni. Nella puntata su Matapan abbiamo affrontato molte delle questioni che hai citato
@@Italian_Military_Archives grazie per la risposta e per il confronto costruttivo.
Mi dispiace per Persano.
Chi pensa che quella di Lissa fosse "l'ultima vittoria della Serenissima" dovrebbero studiarla meglio la storia di Venezia. Per secoli Venezia lottò contro l'impero asburgico a testa alta. Nel XVI secolo Venezia spese ingenti risorse per difendersi dall'Impero, se si pensi a Palmanova, non certo una fortezza in funzione anti-turca. Ci furono alleanze di comodo, certamente, come la guerra per il Peloponneso, ma il resto della storia della Serenissima è fiera lotta per difendersi dagli austriaci. Andando più vicino al periodo storico della battaglia, bisogna ricordarsi di Manin, l'ultimo doge: 1848. Ma pensate che chi aveva visto quella rivolta, chi aveva subito la repressione, dopo meno di 20 anni, potesse sostenere l'aquila asburgica? Non scherziamo.
W il Koenig Reich Lombardei Venetien
La citazione d'annunziana finale della "gloriuzza di Lissa" è abbastanza poco elegante e per nulla rispondente al vero: fu una vittoria importante anche strategicamente (nessun altro tentativo italiano di operare sull'altra sponda dell'Adriatico), conseguita contro pronostico da una flotta tecnologicamente inferiore, che però aveva una compattezza nettamente maggiore. La marina austriaca era ovviamente multietnica (fra i macchinisti c'era un'importante quota di boemi, ad esempio - avete presente la Skoda?), così come i marinai italiani erano con ogni probabilità in numero inferiore rispetto ai croati, anche se il numero citato di soli 640 mi sembra sottostimato. La citazione "daghe drento, Nane" riferita a Tegetthof sarà falsa, ci mancherebbe, e sicuramente gli ordini ufficiali venivano dati in tedesco: ma è altrettanto sicuro che a bordo si parlava come lingua franca il dialetto veneto-istriano-dalmato-triestino (come preferite voi) perfettamente intellegibile per italiani, slavi e in gran parte anche dagli ufficiali di lingua tedesca che, voglia o non voglia, si erano formati su quel litorale.
Dall'altra parte, come giustamente messo in evidenza nel video, c'era una squadra assai poco amalgamata, con gli ammiragli che si odiavano fra di loro e vorrei avere la macchina del tempo per vedere che cosa poteva capire nel 1866 un subordinato napoletano o siciliano di un ordine impartito in piemontese da Persano.
Da ultimo: perfettamente normale e naturale la presenza di qualche sporadico marinaio istriano o veneziano irredentista sulle navi italiane. La storia si ripeterà fino alla I guerra mondiale, quando spesso anche in una stessa famiglia friulana o giuliana o trentina c'era un fratello che aveva abbracciato la causa dell'Italia arruolandosi volontario e un altro fratello che combatteva per l'aquila bicipite.
Ciao@@mulocarleto, come immaginerai siamo in disaccordo sul primo punto. Per la lingua "franca" parlata siamo d'accordo. Io parlavo della lingua con cui si davano gli ordini e cosa dicevano i regolamenti. A presto
@@Italian_Military_Archives Eh... sul primo punto siamo su opposte fazioni e difficilmente saremo mai d'accordo.
Per un approfondimento, sicuramente dal punto di vista dei vincitori, ma a mio parere molto imparziale sulla battaglia, segnalo il libro: Giacomo Scotti, "Lissa 1866. La grande battaglia per l'Adriatico", edizioni LINT.
@@mulocarleto grazie per la segnalazione, proverò a darci un'occhiata!
Una batosta credo che non abbiano mai lavorato bene con le grandi navi
Come largamente spiegato, ci furono vari problemi.
peccato l'anglismo nel nome del sito. quanto sarebbe stato più bello un nome in italiano
Ciao Yanez, beh il nome nasceva dal desiderio di parlare anche in lingua inglese per raggiungere un pubblico più ampio e smontare certi stereotipi o falsi storici che ancora imperversano. Comunque è una questione che in futuro valuterò
@@Italian_Military_Archives grazie.
penso che non sarebbe male approfittare di ogni occasione per proporre agli anglofoni l'italiano.
né porre un freno al dilagare dell'inglese , in un momento storico di difficoltà, forse non recuperabile, dei paesi madrelingua inglese, a seguito del quale la diffusione della lingua inglese potrebbe risultarne ridimensionata.
per il resto, complimenti, l'iniziativa è pregiata e i video sono di ottima fattura.