Minuto 8:45 circa: comunità chassidica definita come millenaria. Il Chassidismo è nato in Polonia nel XVIII secolo intorno ad una figura centrale su cui si potrebbero fare ricche argomentazioni. C’è anche altro ma questo è un esempio per il tono generale con cui credo sia stato affrontato questo argomento.
E' la prima volta che seguo le dirette di un canale social, in 11 anni che ho internet. Ci sono sempre dei topic molto interessanti qui. Brave Murgy & Slater!
Mai vista e conosciuta questa serie, e mai la vedrò, perchè è molto più bello ascoltare voi che ne parlate. Ma la cosa più godereccia è sentirvi parlare di serie mai viste prima e sapere che dopo non le vedrò perchè ne avete parlato voi e ciò mi appaga totalmente! Perchè vale per tutto e per sempre "non il cosa si narra ma il come lo si racconta". Grazie!!!
Una bella litigata su L'Amica Geniale, libro e adattamento tv...? Io la butto lì, tanto potete parlare anche della riproduzione del paramecio e io sarei comunque qui ogni sera, puntualissima.
Ecco io sono stata due volte a New York e mai mi sono accorta dell'eruv! Non sapevo nemmeno cosa fosse! (Da buona ignorantona) Voi siete fortissime: sto imparando tantissime cose dalle vostre chiacchierate! 👏👏👍
Ciao Michela, trovo i temi che affronti sempre corredati di analisi profonde e interessanti perché aprono a grandi spunti di riflessione! Questo format in compagnia di Chiara inoltre è simpaticissimo, nutro fiducia nel genere umano anche grazie a interventi come questi!! Quindi, innanzitutto, GRAZIE!!! :-) Mi permetto umilmente di aggiungere un paio di tasselli a questa riflessione su Unorthodox che ho trovato stimolante: la prima è relativa alle ragioni per cui Ester, la protagonista, scappa. Non sono del tutto convinta che lei fugga principalmente perché non riesca a stare con il marito, e che per questo crollino i presupposti della "felicità promessa" a cui si fosse aggrappata fino a quel momento, poiché a ciò si aggiunge il fatto che lei decida di andare altrove perché non può più fare musica, quindi le è richiesto di rinunciare anche ad una parte preponderante di sé che l'aveva accompagnata al lungo, prima del matrimonio. Per questa ragione mi sembra che il personaggio di Ester, non abbia una consapevolezza rispetto all'emancipazione sottesa da una visione "filooccidentale", ma piuttosto che abbia paura di essere profondamente inadatta a tutto quello che l'aspetta, non solo come moglie, ma come essere umano. Lei non rinnega, lei si sente sbagliata. Eppure la musica la faceva sentire giusta. In secundis è vero che non esiste una "zona grigia" come ricordate tu e Chiara, rispetto alla "visione" della comunità ebraica ortodossa, che risulta limitata e macchiettista, etc. etc. e condivido l'idea che a volte è molto più interessante riconsiderare il proprio punto di vista perché un regista ci offra diversi spunti e piani di ragionamento. Eppure credo che la scelta stilistica di questo tipo di prodotto, che parte come una rilettura di una storia vera, (che quindi dovrebbe sposarsi con il punto di vista della protagonista) non si rilevi tanto nella "descrizione della comunità" quanto negli atteggiamenti dei personaggi, motivo per cui ho trovato il personaggio del marito molto verosimile, multisfaccettato, assolutamente non banale, e ricco di contraddizioni. Attraverso di lui è possibile considerare meglio le ragioni, la crescita e il mondo della comunità in maniera meno "giudicante", ma più "istruttiva" e umana. Aggiungo che anche il personaggio della nonna, forse in maniera più sottile, permette di evincere delle insicurezze profonde che sono saldate dalla comunità ortodossa, alle quali lei si aggrappa non per fare un torto alla nipote, ma credo per un senso di naturale fragilità che accompagni l'io singolo. (Eh. Lo so. Ho amato questa mini serie che, pur non essendo priva di errori e qualche cliché, mi ha conquistato! ). Scusate la lunghezza invereconda di queste parole da 4 maggio 2020! Siete fantastiche!!! Grazie!!
Questa puntata mi è sembrata molto più spontanea delle precedenti. E diventate sempre più interessanti (non so come sia possibile, ma è così) Grazie per le vostre chiacchierate! Il prossimo argomento: perchè esiste ancora il concetto di matrimonio?
Mi stimola molto il tema collettività e individualismo accennato verso la fine della chiacchierata. Mi piacerebbe ascoltare le vostre riflessioni in merito, anche in relaziona a questo acclamato senso della comunità al quale si fa un continuo riferimento oggi, in questo periodo di quarantena.
Io vorrei che parlaste di un oggetto in realtà: l'acquario, la boccia dei pesci. Cosa lo rende apprezzato da alcuni? Voyeurismo, accudimento, esercizio nelle vesti di Divinità? E che bella puntata oggi!
Tema: è "giusto" pubblicare i carteggi? (mi vengono in mente le lettere fra Vita e Virginia) Non è una violazione dell'intimità? Capisco che, forse, un'autrice o un autore possano dire di non avere un'intimità dato che mettono tanto di loro stessi nelle opere ma...i carteggi...le cose pucci pucci che ci si è scritti...che ne dite?
Ciao Michela e Chiara, siete bravissime e di grande compagnia! Mi piacerebbe parlaste di Game of Thrones e poi estendere il dialogo sul ruolo e aspettative della famiglia e su come questo influenza la vita e le azioni dei figli
Sarà una mia deformazione professionale, ma mi piacerebbe vedere cosa potreste estrarre da una discussione sempre attuale tra chiunque ami leggere: biblioteca o libreria? O meglio, biblioteca, libreria tradizionale o libreria/biblioteca digitale?
Grazie ragazze! Siete la mia compagnia da quarantena! Lavoro in un'azienda di consulenza e spesso litigo con i miei colleghi sul se esistono ancora dei mestieri che nell'immaginario comune siano solo maschili....perché non discutiamo su mestieri e generi a cui sono spesso da luoghi comuni legati?
1)La protagonista se ne va quando rimane incinta e, mentre tutta felice sta per comunicarlo al marito, quest'ultimo le dice, tutto inca**ato per il suo comportamento non canonico che, su suggerimento della madre, chiederà il divorzio. 2)Sua madre non l'ha abbandonata, ma se ne va perché le hanno tolto la bambina e le impediscono di vederla, tanto che viene allontanata brutalmente dalla festa anche il giorno del matrimonio della figlia.
Io vorrei che discuteste almeno di: Scrittori italiani contemporanei Cannibalismo Mina Futuro del teatro Primi appuntamenti Se l'intelligenza sia un pregio Tramonti (reali e metaforici) San Francesco. E grazie.
L'attrice protagonista è magnetica, anche se fa abuso di occhioni lucidi, e la ricostruzione della comunità Satmar sconvolgente e accurata, almeno a giudicare dal memoir di Deborah Feldman. Per il resto i personaggi sono piattissimi oppure capaci di giravolte che nessun essere umano mai (compreso il marito). La parte ambientata a Berlino è a tratti veramente penosa. Che una ragazza traumatizzata dal matrimonio e dal sesso a quel punto riesca a volere e accettare serenamente tutto quello che le accade è inverosimile. L'elemento Fame ancora di più. E' stato comunque esaltante ascoltare tutto quello Yiddish (e capire qualcosina grazie al tedesco), anche se la sua sopravvivenza quasi esclusiva in comunità così estremiste fa impressione, specialmente dopo che uno ha appena finito di leggere Keyla la Rossa di Singer
La madre spiega, sì, com’è andata, correggendo la convinzione di Esther di essere stata abbandonata. Secondo me non scappa perché non riesce a fare l'amore, questa mi sembra un'affermazione semplicistica. Lei si sente schiacciata, controllata dalla suocera e sminuita. Decide di scappare quando il marito le annuncia di voler divorziare, non sapendo che lei è rimasta incinta, confermando di considerarla solo come fattrice.
Molto interessante questo video e sono d'accordo su molte cose ma non su tutto. Chi dice che il cambiamento della protagonista sia stato troppo affrettato e per quello non credibile, significa che non conosce Berlino. Berlino è un acceleratore di cambiamenti. Una città che ti stravolge in pochissimo tempo, che ti mette a nudo e alla prova e, proprio per questo, in grado di far trovare a ciascuno la propria libertà innanzitutto interiore. Lo so perché ci vivo da 5 anni.
Buonasera, non so se avete mai visto qualche film della regista chassida Rama Burshtein molto molto interessante il suo primo Fill the void. Puntata interessante, un saluto
Ogni volta ci sono sempre tantissimi spunti di riflessione, meravigliose! Perchè non parlare di astrologia? E non mi riferisco tanto all’oroscopo di Fox o Branko...
Come al solito le tue osservazioni sono molto acute e originali. La serie l’ho vista e mi è piaciuta. La comunità non la conosco di persona, quindi non posso giudicare. Ti consiglio di guardare shitisel, in lingua originale con sottotitoli. Sei sempre molto dolce e femminile.
Yentel è un film musicale, nel quale una giovanissima Barbara Streisand si traveste da uomo per accedere al sapere all'interno della sua comunità ebraica ortodossa.
sarebbe interessante parlare del macismo (con focus in italia) e come le donne contribuiscono a propagare questo comportamento(sia attivamente che passivamente) e lo stesso con gli uomini
Secondo me la protagonista matura la decisione si fuggire quando il marito le chiede il divorzio per la mancanza di figli e lei realizza che proprio per quel figlio deve liberarsi e liberarlo,magari tenerselo per sé come sua madre non ha saputo fare con lei.Quanti ai prossimi argomenti mi piacerebbe sentirvi parlare di Oriana Fallaci La grande bellezza The young Pope The new Pope The handmade tail Grazie di farmi così tanta buona compagnia
Io propongo questo argomento di discussione: Lilli Gruber e le sue quote rose o Enrico Mentana "che blasta la gente"? In ogni caso grazie per le belle chiacchierate alle quali ci fate assistere.
Scusate ma qui non si sta raccontando la storia giusta, poi il prodotto può piacere o meno. La rappresentazione della comunità di ebrei ortodossi non è affatto macchiettista e forse per capirlo bisognerebbe avere qualche conoscenza a riguardo, paragonarla a una situazione qualsiasi del mondo secolare è puerile e superficiale. La protagonista scappa perché si rende conto che entro quella comunità e le sue regole non avrà mai la possibilità di esprimersi come essere umano (aveva già m manifestato di avere dei desideri diversi con l'interessamento alla musica, segreto alla famiglia e possibile solo con un membro esterno della comunità), lei scappa non perché non riesce a fare sesso con il marito (se quello me lo chiamate sesso...) ma piuttosto per evitare l'ulteriore vergogna di un divorzio, avendo fallito come moglie (e sì se non si hanno figli è sempre colpa della donna, come in tutte le comunità ortodosse). Il rapporto con la comunità è complesso perché da un lato hai delle persone che ti saranno sempre accanto, soprattuto in una educazione che insegna che tutto il mondo esterno ti odia e che il tuo compito di sopravvissuto è rimpiazzare i 6 milioni di morti del popolo eletto (questa è un'argomentazione ancora usata dai giudici ortodossi dei tribunali speciali che tali comunità hanno, per esempio a New York, quando si deve decidere riguardo alla separazione di una coppia e l'affidamento dei figli, nel caso uno dei due voglia lasciare la vita della comunità, e di solito il genitore che "tradisce" la comunità, che a quel punto testimonierà compatta contro, perde. Non si può non considerare l'importanza della tradizione in un popolo che per secoli è stato vittima della diaspora e di un antisemitismo viscerale e profondo tale per cui un ebreo non poteva possedere nulla secondo la legge, per dire) ma dall'altro tutti devono sottostare a delle regole ferree e invasive, difficili da conciliare con la libertà dell'individuo e quindi chi è diverso non la vive come faremmo noi in una società che ammette la pluralità, viene tagliato fuori e basta. Niente più rapporti con la famiglia, niente più amici e spesso niente più figli. Il bello e il brutto si annullano e bisogna ripartire da zero in un mondo ostile ed ignoto. Il fatto che la ragazza veda che la madre è lesbica, una cosa che non sapeva, non è scioccante per un pubblico moderno ma se pensiamo ad una persona che ha subito un vero e proprio lavaggio del cervello sin dall'infanzia e che crede (non come un cristiano mediocre che compiuto il rito poi scopa prima del matrimonio, et.etc. questi rispettano centinaia di regole su base quotidiana, non è paragonabile) che l'omosessualità sia un peccato la cosa è uno shock. Io semmai ho trovato superficiale la descrizione di un mondo secolare di persone tutte emancipate, tolleranti ed aperte di mente (ma per favore!) per cui una donna che è vissuta in un contesto unico, tempo due settimane diventa tutt'altra cosa, tromba senza problemi, va in discoteca, etc. etc. (basta aver visto qualche documentario di chi è uscito da una comunità religiosa, anche ebraica, per capire che il processo è molto più lungo e drammatico). La ricostruzione della comunità è stata studiata bene, la cura che ci hanno messo è mostrata anche nella puntata extra, mentre la società di oggi è stata descritta a colpi di accetta e senza nessuna profondità. Insomma ci siamo detti da soli che siamo tutti belli e buoni. Piccolo appunto: la religione scolastica è fatta da insegnati scelti da un vescovo ed è puramente un mezzo di propaganda cattolica e non di informazione per cui non stupisce che la gente sia mediamente ignorante in materia. Detto ciò se una persona vuole approfondire un certo argomento, oggi, almeno nel mondo occidentale, non ci sono scuse. I materiali sono economici e facilmente reperibili, quindi se il pubblico medio è ignorante forse il problema è tutto suo e non di un prodotto. La regola dei figli è valida per tutti, per il motivo che ho spiegato sopra, la comunità ortodossa si è fermata allo stile di vita pre-olocausto (che tra l'altro secondo alcuni studiosi viene considerato come un evento storico che ha in un certo senso riportato il popolo eletto a riscoprire le proprie origini, visto che a seguito della Rivoluzione francese gli ebrei hanno iniziato a poter occupare posti pubblici ed importati, perdendo quindi, via via, molte tradizioni e adottando uno stile di vita "gentile", cosa prima di allora impensabile) perché il loro compito è ricostituire la popolazione che è stata sterminata (6 milioni, a voglia a figli! Io a Londra ne vedo parecchi e figliano, figliano eccome). Concludo che non sono una gran fan di questa serie, nonostante possa riconoscere che sotto certi aspetti sia un prodotto di alta qualità, forse avrebbe potuto essere più lunga e meno frettolosa, dedicando più spazio alle contraddizioni all'interno dell'Ebraismo e pure del nostro mondo laico e moderno, però nel giudicare una serie del genere non si dovrebbe andare a casaccio e finire col paragonare la storia dell'Ebraismo (questi ce credono di essere il popolo eletto da secoli, la loro religione ha dato origine a Cristianesimo e Islam, secoli di dibattito teologico, nonché filosofico, non è uno slogan da invasati fricchettoni che si ammazzavano di canne) con la setta di Osho.
Ho visto la serie, ho visto questo video ed è infarcito di interpretazioni personali di entrambe. Io più che analisi della serie sto ascoltando analisi delle due che ne parlano! Sarebbe intellettualmente onesto ammetterlo.
Concordo , come si fa a non cadere in alcuni luoghi comuni parlando di certe tematiche, poi ricordiamoci che e fatta in 4 episodi, e stato necessario concentrare la vicenda e ovviamente l'evoluzione comunque buona dei personaggi. Qualita ad alti livelli di questa serie, ma si sa che parlarne male fa piu figo. Serie cosi ce le sogniamo in italia. Chiaccherata piuttosto superficiale almeno in parte. Tra parentesi anche nel libro la madre e omossessuale come nella serie. Ricordo che un adattamento libero del libro , giudichiamo la serie per come e non per come vorremmo fosse.
Io vivo a Brooklyn, stesso zip code della comunità Hasidic dove vive la protagonista della tv series: Williamsburg. Da quel che vedo io quotidianamente, la realtà Hasidic è molto più dura e non solo per le donne. Quella che ha prodotto Netflix è una tv series, un prodotto fiction, non è un documentario: prendiamo la tv series come un input positivo per scoprire di più sull’ebraismo e su questa comunità.
So che in Italia non ha riscosso molto successo, ma sarei curiosa di sentirvi parlare de Il racconto della Ancella e Margaret Atwood. Ho letto i libri e visto la serie e non ho nessuno con cui parlarne 😅
Buongiorno! Ho una proposta: dove finisce l' educazione e comincia la maleducazione? Mi sono sempre chiesta, quando pensavo di aver esagerato, se avessi fatto bene a esprimermi con più forza o se realmente avevo sconfinato nella prevaricazione. Spesso capita di essere stata "maleducati" per ottenere ascolto...anche quando si ha ragione da vendere. Eppure io dentro di me rimangono la voce dell' educazione ricevuta e il senso di colpa per essere stata antipatica. Ovviamente non lo mostro all' esterno, perché devo tenere il punto e nel momento del bisogno mettere da parte alcune regole.
Ciao Murgi e Slater, avete visto la serie undone (su Prime Video)? Ve la consiglio, sono sicura che ci trovereste un sacco di argomenti sui quali litigare. Vi voglio bene!
Ciao! Mi piacerebbe che discuteste sulla lettura spirituale che si può fare della Divina Commedia. Vi seguo con immenso piacere e, da sarda emigrata all'estero, Michela mi fai sentire come a casa. Siete fantastiche!
Ciao girlz, l’eruv per essere valido deve essere convalidato dalle autorità locali, infatti a New York sono escluse le zone dell’ONU che sono sotto un’altra giurisdizione.
Non conoscendo le comunità ebraiche ultraortodosse (se non da altri film come Disobedience), sinceramente non posso giudicarne la rappresentazione. Di sicuro, Berlino (dove vivo) e i suoi abitanti sono piuttosto stereotipati e semplificati. Alcune proposte di dibattito: - Libri: tradizionali (di carta) vs ebook vs audiolibri - Game of thrones (penso ci sia materiale per almeno 10 puntate lunghe) - Vegetarianismo/veganismo e in generale le scelte alimentari (senza necessariamente essere "ultraortodossi" al riguardo) Grazie comunque, siete meravigliose! :)
Sarebbe bello avviare un discorso sulla figura femminile che si delinea tra Cho-cho San, Tosca e Manon o per esempio anche Eboli e Elisabetta... per arrivare alla figura femminile nel balletto classico e come la musica ne delinei i caratteri e se sono donne contemporanee
Per quanto riguarda le serie TV, ho scoperto in questo periodo di isolamento, la serie Veep, che vi consiglio fortemente, soprattutto se volete capire come si arriva ad avere, nella realtà -sigh!- un Potus che straparla circa iniezioni di disinfettanti...vedere per capire....🙂🌺
Suggerimenti per le prossime puntate: fumetto vs animazione; audiolibri vs testi scritti; cos'è il comico, cos'è la commedia e quali sono le regole che li governano (se ce ne sono); qual è l'evento storico che vorreste vedere dal vivo se vi regalassero una macchina del tempo usa e getta (più eventuali suggestioni ucroniche).
Guardando la serie, sinceramente condivido le perplessità di Michela. Nonostante molti attori fossero ebrei e nonostante la scrittrice del romanzo sia stata sempre sul set, secondo me la comunità ebraica ne esce piuttosto malaccio. Pure io trovo assurda e bidimensionale l'evoluzione della protagonista. Una che fino a due giorni prima soffriva di vaginismo, improvvisamente fa sesso fuori dal matrimonio letteralmente col primo che incontra a Berlino. Come se uno potesse cancellare dalla propria identità 20 anni di indottrinamento, semplicemente cambiando continente. L'identità di una persona non funziona così! Per domani invece suggerisco la visione di questo video. ruclips.net/video/zwXyNSl2jeQ/видео.html A me ha sollevato molte perplessità sulla tendenza che abbiamo in questo periodo a farci la guerra tra di noi.
Ma come fate a dire che non sia realistica se non avete mai conosciuto quella realtà? La serie si basa su un racconto autobiografico, perché non dovrebbe essere stata così la storia di quella persona? Il vaginismo è dovuto al fatto che lei fosse obbligata a fare sesso con un uomo che non aveva scelto, non aveva desiderio per lui. Per l'altro uomo sì, per questo le passa "immediatamente"
Mi piace un sacco ascoltarvi, mi piace questo saltare da un argomento all'altro...che ne dite di parlare delle app per tracciare i malati? Hanno ragione gli orientali che non si fanno problemi o abbiamo ragione noi (anche se anche qua molti si stanno convincendo della bontà della cosa, dico io ahimè) che diciamo di tutelare (sarà vero?) la privacy dell'individuo?
Wild, Wild Country - bellissimo e inquietantissimo! Non vorrei suggerire altre serie tv altrimenti diventerebbe una rubrica diversa da quella iniziale, di certo il fatto di dover essere per forza a favore o contro un determinato argomento è un paletto complicato al retrogusto di par condicio, un po' come quei talk show televisivi dove gli ospiti devono per forza invitare gente che per natura si prende a cornate sui denti. A me questa puntata è piaciuta più delle altre proprio perché non ho sentito la forzatura dell'una o dell'altra nel dover essere per forza a favore o contro qualcosa. Così è più bello, di certo più naturale. Qualche puntata fa parlando del Papa mi sono chiesta questo: il gesto di uscire dal Vaticano e raggiungere a piedi la chiesa di San Marcello dove sappiamo si trova il Crocifisso miracoloso che nel 1522 venne portato in processione per i quartieri della città perché finisse la “Grande Peste” a Roma». Ora mi domando, non è superstizione questa? Rivolgersi ad un crocefisso pseudo miracoloso mi pare un po' blasfemo e mi pare che i cattolici siano molto sensibili a riguardo. Un po' come i fedeli che vanno in preghiera a Medjugorje o Lourdes. Non è superstizione quella? E lo stesso discorso si potrebbe declinare anche in termini politici. Penso a Che Guevara e al suo faccione speranzoso nelle bandiere degli adolescenti di tutto il mondo. Il Che era chiaramente un rivoluzionario, un combattente, un guerrigliero che ha preso una certa strada e decisioni difficili del resto le rivoluzioni non si fanno col gelato e qualche persona la uccidi sempre. Il Che viene considerato un eroe da molti ma mi chiedo, ma la sua non è forse stata una vita da terrorista? Il modo di agire è lo stesso, i terroristi sono mossi da ideali. Mi chiedo dunque dove sia la differenza. Ok, credo di aver scritto abbastanza, spero di avervi dato uno spunto interessante su cui confrontarsi. Grazie :)
Interessante il fatto che la prima, fondamentale stilettata sia indirizzata allo sguardo critico ‘esterno’ rispetto alla realtà chassidica (l’autrice stessa è una fuoriuscita della comunità in oggetto, ma ‘Murgy’ ha deciso che è esterna...) e poi si imbastisca un dibattito animato da due non ebree che fanno le pulci al racconto di un’ebrea. Tutto chiaro.
Se non fosse che ancora non è tradotto in italiano, le consiglierei - come ho fatto io - di leggere il libro Unorthodox di Feldmann, anche solo delle prime dieci pagine. Capirà subito che quello che è stato fatto in video non ha una briciola della profondità di quello che l'autrice ha messo tra le pagine. La prima infrazione che Feldmann fa, per esempio, è leggere un libro in inglese in una comunità dove è permesso solo l'uso dell'yiddish, e quando fugge, Feldmann lo fa esplicitamente perché si rende conto di volere qualcosa di più per il bambino che aspetta. Della profondità di questo percorso nella serie non c'è alcuna traccia e non c'è bisogno di essere ebree per vederlo.
Ho terminato la serie in una serata ...sono d'accordo con voi anche se io non sono informato sulla religione e quindi non so quanto sia macchiettistica e piena di cliché , ma ho percepito anche io questo . Sicuramente è scorrevole e l'attrice è molto brava però bho non mi ha convinto come ne ho sentito parlare .
Dato che si parla spesso di Morgane vorrei spingere la contraddizione e chiedervi di parlare di Morgani. Se ce ne sono. Figure maschili che, secondo la vostra personale opinione, hanno fatto la storia e possono essere ricordate per un motivo importante. 😏😏
Mi piacerebbe sentire cosa ne pensate sulla rappresentazione del mondo LGBT nel cinema e nelle serie TV. Ultimamente tra Sex Education , Pose, Euphoria, Katy Keene lo vediamo spesso rappresentato o nei film come Love Simon o Call me by your name entrambi tratti da romanzi di successo. Essendo gay mi piacerebbe il vostro punto di vista
Ho provato un fastidio fisico nel guardare questa serie. L’invadenza delle donne della comunità, il controllo morboso dell’intimità... sicuramente non conoscevo questo aspetto delle comunità ortodosse.
Proposta: scrivere seduti o sdraiati, in camera da letto o in cucina? Trumbo (seduto nella vasca da bagno), Proust (seduto a letto con le lenzuola pulite e profumate ogni giorno) o Virginia Woolf (seduta tradizionalmente davanti a una scrivania o su una pultrona)? p.s complimenti per l'idea!
Il commento sul tinteggiare casa di sabato é una vera porcheria. Tra l'altro una balla colossale visto che qualunque lavoro é vietato in casa e fuori. Altra porcheria il commento su hassidim e Israele. Parli di una minoranza estrema la maggior parte vive in Israele e riconosce lo stato o comunque ci vorrebbe vivere.
Ho finito ieri di vedere la serie solo per vedere questo video con "cognizione di causa". Avevo abbandonato la visione dopo due puntate perché trovavo la parte berlinese veramente al limite del ridicolo per il livello di totale scollamento dalla realtà. Alla fine della serie ho anche guardato "Making Unorthodox", in cui in effetti si spiega il punto di vista effettivamente "antropologico", ma nel senso forse peggiore del termine, di chi ha fatto la serie. Mentre la parte girata a NY si basa sul memoir della Feldman, la parte berlinese è stata inventata di sana pianta... e purtroppo è chiarissimo, perché la storia non tiene. Una cosa interessante da notare è che la comunità da cui viene la protagonista, la setta Satmar, è un sottogruppo a sé, che ha origini relativamente recenti, essendo infatti fondato da sopravvissuti all'olocausto, quindi alcuni passaggi in cui si insiste sulla pericolosità della Germania, si spiegano meglio. Trovo comunque il fatto di aver girato una serie televisiva in Yiddish significativo...
Minuto 8:45 circa: comunità chassidica definita come millenaria. Il Chassidismo è nato in Polonia nel XVIII secolo intorno ad una figura centrale su cui si potrebbero fare ricche argomentazioni.
C’è anche altro ma questo è un esempio per il tono generale con cui credo sia stato affrontato questo argomento.
E' la prima volta che seguo le dirette di un canale social, in 11 anni che ho internet.
Ci sono sempre dei topic molto interessanti qui.
Brave Murgy & Slater!
Mai vista e conosciuta questa serie, e mai la vedrò, perchè è molto più bello ascoltare voi che ne parlate. Ma la cosa più godereccia è sentirvi parlare di serie mai viste prima e sapere che dopo non le vedrò perchè ne avete parlato voi e ciò mi appaga totalmente! Perchè vale per tutto e per sempre "non il cosa si narra ma il come lo si racconta".
Grazie!!!
Una bella litigata su L'Amica Geniale, libro e adattamento tv...? Io la butto lì, tanto potete parlare anche della riproduzione del paramecio e io sarei comunque qui ogni sera, puntualissima.
Te le immagini mentre dissertano sul paramecio ?! 😂
anche di questo ho litigato con la mia fidanzata 😬 ho trovato troppo forzati i personaggi nell’adattamento tv
Ecco io sono stata due volte a New York e mai mi sono accorta dell'eruv! Non sapevo nemmeno cosa fosse! (Da buona ignorantona)
Voi siete fortissime: sto imparando tantissime cose dalle vostre chiacchierate! 👏👏👍
Ciao Michela,
trovo i temi che affronti sempre corredati di analisi profonde e interessanti perché aprono a grandi spunti di riflessione!
Questo format in compagnia di Chiara inoltre è simpaticissimo, nutro fiducia nel genere umano anche grazie a interventi come questi!! Quindi, innanzitutto, GRAZIE!!! :-)
Mi permetto umilmente di aggiungere un paio di tasselli a questa riflessione su Unorthodox che ho trovato stimolante: la prima è relativa alle ragioni per cui Ester, la protagonista, scappa. Non sono del tutto convinta che lei fugga principalmente perché non riesca a stare con il marito, e che per questo crollino i presupposti della "felicità promessa" a cui si fosse aggrappata fino a quel momento, poiché a ciò si aggiunge il fatto che lei decida di andare altrove perché non può più fare musica, quindi le è richiesto di rinunciare anche ad una parte preponderante di sé che l'aveva accompagnata al lungo, prima del matrimonio. Per questa ragione mi sembra che il personaggio di Ester, non abbia una consapevolezza rispetto all'emancipazione sottesa da una visione "filooccidentale", ma piuttosto che abbia paura di essere profondamente inadatta a tutto quello che l'aspetta, non solo come moglie, ma come essere umano. Lei non rinnega, lei si sente sbagliata. Eppure la musica la faceva sentire giusta.
In secundis è vero che non esiste una "zona grigia" come ricordate tu e Chiara, rispetto alla "visione" della comunità ebraica ortodossa, che risulta limitata e macchiettista, etc. etc. e condivido l'idea che a volte è molto più interessante riconsiderare il proprio punto di vista perché un regista ci offra diversi spunti e piani di ragionamento. Eppure credo che la scelta stilistica di questo tipo di prodotto, che parte come una rilettura di una storia vera, (che quindi dovrebbe sposarsi con il punto di vista della protagonista) non si rilevi tanto nella "descrizione della comunità" quanto negli atteggiamenti dei personaggi, motivo per cui ho trovato il personaggio del marito molto verosimile, multisfaccettato, assolutamente non banale, e ricco di contraddizioni. Attraverso di lui è possibile considerare meglio le ragioni, la crescita e il mondo della comunità in maniera meno "giudicante", ma più "istruttiva" e umana. Aggiungo che anche il personaggio della nonna, forse in maniera più sottile, permette di evincere delle insicurezze profonde che sono saldate dalla comunità ortodossa, alle quali lei si aggrappa non per fare un torto alla nipote, ma credo per un senso di naturale fragilità che accompagni l'io singolo.
(Eh. Lo so. Ho amato questa mini serie che, pur non essendo priva di errori e qualche cliché, mi ha conquistato! ).
Scusate la lunghezza invereconda di queste parole da 4 maggio 2020!
Siete fantastiche!!!
Grazie!!
Questa puntata mi è sembrata molto più spontanea delle precedenti. E diventate sempre più interessanti (non so come sia possibile, ma è così) Grazie per le vostre chiacchierate!
Il prossimo argomento: perchè esiste ancora il concetto di matrimonio?
Mi stimola molto il tema collettività e individualismo accennato verso la fine della chiacchierata. Mi piacerebbe ascoltare le vostre riflessioni in merito, anche in relaziona a questo acclamato senso della comunità al quale si fa un continuo riferimento oggi, in questo periodo di quarantena.
Non vedo l'ora di ascoltarlo questo
Puntata bellissima! Come sempre :)
Prossimo argomento: Le streghe
Io vorrei che parlaste di un oggetto in realtà: l'acquario, la boccia dei pesci. Cosa lo rende apprezzato da alcuni? Voyeurismo, accudimento, esercizio nelle vesti di Divinità?
E che bella puntata oggi!
Grazie
Tema: è "giusto" pubblicare i carteggi? (mi vengono in mente le lettere fra Vita e Virginia) Non è una violazione dell'intimità? Capisco che, forse, un'autrice o un autore possano dire di non avere un'intimità dato che mettono tanto di loro stessi nelle opere ma...i carteggi...le cose pucci pucci che ci si è scritti...che ne dite?
Ciao Michela e Chiara, siete bravissime e di grande compagnia!
Mi piacerebbe parlaste di Game of Thrones e poi estendere il dialogo sul ruolo e aspettative della famiglia e su come questo influenza la vita e le azioni dei figli
Non ho idea di cosa stiate parlando, però mi piace come ne parlate!
Sarà una mia deformazione professionale, ma mi piacerebbe vedere cosa potreste estrarre da una discussione sempre attuale tra chiunque ami leggere: biblioteca o libreria? O meglio, biblioteca, libreria tradizionale o libreria/biblioteca digitale?
Grazie ragazze! Siete la mia compagnia da quarantena! Lavoro in un'azienda di consulenza e spesso litigo con i miei colleghi sul se esistono ancora dei mestieri che nell'immaginario comune siano solo maschili....perché non discutiamo su mestieri e generi a cui sono spesso da luoghi comuni legati?
Siete delle grandi, come faremo senza le vostre chiacchierate dopo la quarantena?
1)La protagonista se ne va quando rimane incinta e, mentre tutta felice sta per comunicarlo al marito, quest'ultimo le dice, tutto inca**ato per il suo comportamento non canonico che, su suggerimento della madre, chiederà il divorzio.
2)Sua madre non l'ha abbandonata, ma se ne va perché le hanno tolto la bambina e le impediscono di vederla, tanto che viene allontanata brutalmente dalla festa anche il giorno del matrimonio della figlia.
Io vorrei che discuteste almeno di:
Scrittori italiani contemporanei
Cannibalismo
Mina
Futuro del teatro
Primi appuntamenti
Se l'intelligenza sia un pregio
Tramonti (reali e metaforici)
San Francesco.
E grazie.
Ma è la mia tipica playlist di Spotify!
L'attrice protagonista è magnetica, anche se fa abuso di occhioni lucidi, e la ricostruzione della comunità Satmar sconvolgente e accurata, almeno a giudicare dal memoir di Deborah Feldman. Per il resto i personaggi sono piattissimi oppure capaci di giravolte che nessun essere umano mai (compreso il marito). La parte ambientata a Berlino è a tratti veramente penosa. Che una ragazza traumatizzata dal matrimonio e dal sesso a quel punto riesca a volere e accettare serenamente tutto quello che le accade è inverosimile. L'elemento Fame ancora di più. E' stato comunque esaltante ascoltare tutto quello Yiddish (e capire qualcosina grazie al tedesco), anche se la sua sopravvivenza quasi esclusiva in comunità così estremiste fa impressione, specialmente dopo che uno ha appena finito di leggere Keyla la Rossa di Singer
La madre spiega, sì, com’è andata, correggendo la convinzione di Esther di essere stata abbandonata. Secondo me non scappa perché non riesce a fare l'amore, questa mi sembra un'affermazione semplicistica. Lei si sente schiacciata, controllata dalla suocera e sminuita. Decide di scappare quando il marito le annuncia di voler divorziare, non sapendo che lei è rimasta incinta, confermando di considerarla solo come fattrice.
Vogliamo una puntata (o una serie di puntate) su Elena Ferrante e l'amica geniale 😍❤️
Molto interessante questo video e sono d'accordo su molte cose ma non su tutto.
Chi dice che il cambiamento della protagonista sia stato troppo affrettato e per quello non credibile, significa che non conosce Berlino.
Berlino è un acceleratore di cambiamenti. Una città che ti stravolge in pochissimo tempo, che ti mette a nudo e alla prova e, proprio per questo, in grado di far trovare a ciascuno la propria libertà innanzitutto interiore.
Lo so perché ci vivo da 5 anni.
L'Eruv ce l'abbiamo tutti intorno, ecco.
Grazie, Michela.
Una puntata su Aldo Busi?
L'idea che un'ebrea oggi scappi da New York a Berlino per essere libera è genialmente paradossale.
tutti che parlano di questa serie in realtà Shtisel è di gran lunga superiore, più ad ampio respiro.
Buonasera, non so se avete mai visto qualche film della regista chassida Rama Burshtein molto molto interessante il suo primo Fill the void. Puntata interessante, un saluto
Michela è di una dolcezza e di una eleganza indescrivibile..... 😘
Superficiale?
Ogni volta ci sono sempre tantissimi spunti di riflessione, meravigliose! Perchè non parlare di astrologia? E non mi riferisco tanto all’oroscopo di Fox o Branko...
Come al solito le tue osservazioni sono molto acute e originali.
La serie l’ho vista e mi è piaciuta.
La comunità non la conosco di persona, quindi non posso giudicare.
Ti consiglio di guardare shitisel, in lingua originale con sottotitoli.
Sei sempre molto dolce e femminile.
Aggiungo che la comunità non la conosco bene neanche attraverso lo studio.
Mi devo documentare.
Proposta: perché non discutete dei film di Lynch? O del film Carol? Carmen Consoli?
Yentel è un film musicale, nel quale una giovanissima Barbara Streisand si traveste da uomo per accedere al sapere all'interno della sua comunità ebraica ortodossa.
Mi potete consigliare libri o film ambientati in questa comunità, per conoscerla meglio? Grazie
Bello👏👏👏👏ho appena visto la serie....
sarebbe interessante parlare del macismo (con focus in italia) e come le donne contribuiscono a propagare questo comportamento(sia attivamente che passivamente) e lo stesso con gli uomini
Secondo me la protagonista matura la decisione si fuggire quando il marito le chiede il divorzio per la mancanza di figli e lei realizza che proprio per quel figlio deve liberarsi e liberarlo,magari tenerselo per sé come sua madre non ha saputo fare con lei.Quanti ai prossimi argomenti mi piacerebbe sentirvi parlare di Oriana Fallaci
La grande bellezza
The young Pope
The new Pope
The handmade tail
Grazie di farmi così tanta buona compagnia
Io propongo questo argomento di discussione: Lilli Gruber e le sue quote rose o Enrico Mentana "che blasta la gente"?
In ogni caso grazie per le belle chiacchierate alle quali ci fate assistere.
Emanuele Carrafa lilli gruber è un’idea top anche solo per analizzare il personaggio!
Scusate ma qui non si sta raccontando la storia giusta, poi il prodotto può piacere o meno. La rappresentazione della comunità di ebrei ortodossi non è affatto macchiettista e forse per capirlo bisognerebbe avere qualche conoscenza a riguardo, paragonarla a una situazione qualsiasi del mondo secolare è puerile e superficiale. La protagonista scappa perché si rende conto che entro quella comunità e le sue regole non avrà mai la possibilità di esprimersi come essere umano (aveva già m manifestato di avere dei desideri diversi con l'interessamento alla musica, segreto alla famiglia e possibile solo con un membro esterno della comunità), lei scappa non perché non riesce a fare sesso con il marito (se quello me lo chiamate sesso...) ma piuttosto per evitare l'ulteriore vergogna di un divorzio, avendo fallito come moglie (e sì se non si hanno figli è sempre colpa della donna, come in tutte le comunità ortodosse). Il rapporto con la comunità è complesso perché da un lato hai delle persone che ti saranno sempre accanto, soprattuto in una educazione che insegna che tutto il mondo esterno ti odia e che il tuo compito di sopravvissuto è rimpiazzare i 6 milioni di morti del popolo eletto (questa è un'argomentazione ancora usata dai giudici ortodossi dei tribunali speciali che tali comunità hanno, per esempio a New York, quando si deve decidere riguardo alla separazione di una coppia e l'affidamento dei figli, nel caso uno dei due voglia lasciare la vita della comunità, e di solito il genitore che "tradisce" la comunità, che a quel punto testimonierà compatta contro, perde. Non si può non considerare l'importanza della tradizione in un popolo che per secoli è stato vittima della diaspora e di un antisemitismo viscerale e profondo tale per cui un ebreo non poteva possedere nulla secondo la legge, per dire) ma dall'altro tutti devono sottostare a delle regole ferree e invasive, difficili da conciliare con la libertà dell'individuo e quindi chi è diverso non la vive come faremmo noi in una società che ammette la pluralità, viene tagliato fuori e basta. Niente più rapporti con la famiglia, niente più amici e spesso niente più figli. Il bello e il brutto si annullano e bisogna ripartire da zero in un mondo ostile ed ignoto. Il fatto che la ragazza veda che la madre è lesbica, una cosa che non sapeva, non è scioccante per un pubblico moderno ma se pensiamo ad una persona che ha subito un vero e proprio lavaggio del cervello sin dall'infanzia e che crede (non come un cristiano mediocre che compiuto il rito poi scopa prima del matrimonio, et.etc. questi rispettano centinaia di regole su base quotidiana, non è paragonabile) che l'omosessualità sia un peccato la cosa è uno shock. Io semmai ho trovato superficiale la descrizione di un mondo secolare di persone tutte emancipate, tolleranti ed aperte di mente (ma per favore!) per cui una donna che è vissuta in un contesto unico, tempo due settimane diventa tutt'altra cosa, tromba senza problemi, va in discoteca, etc. etc. (basta aver visto qualche documentario di chi è uscito da una comunità religiosa, anche ebraica, per capire che il processo è molto più lungo e drammatico). La ricostruzione della comunità è stata studiata bene, la cura che ci hanno messo è mostrata anche nella puntata extra, mentre la società di oggi è stata descritta a colpi di accetta e senza nessuna profondità. Insomma ci siamo detti da soli che siamo tutti belli e buoni. Piccolo appunto: la religione scolastica è fatta da insegnati scelti da un vescovo ed è puramente un mezzo di propaganda cattolica e non di informazione per cui non stupisce che la gente sia mediamente ignorante in materia. Detto ciò se una persona vuole approfondire un certo argomento, oggi, almeno nel mondo occidentale, non ci sono scuse. I materiali sono economici e facilmente reperibili, quindi se il pubblico medio è ignorante forse il problema è tutto suo e non di un prodotto. La regola dei figli è valida per tutti, per il motivo che ho spiegato sopra, la comunità ortodossa si è fermata allo stile di vita pre-olocausto (che tra l'altro secondo alcuni studiosi viene considerato come un evento storico che ha in un certo senso riportato il popolo eletto a riscoprire le proprie origini, visto che a seguito della Rivoluzione francese gli ebrei hanno iniziato a poter occupare posti pubblici ed importati, perdendo quindi, via via, molte tradizioni e adottando uno stile di vita "gentile", cosa prima di allora impensabile) perché il loro compito è ricostituire la popolazione che è stata sterminata (6 milioni, a voglia a figli! Io a Londra ne vedo parecchi e figliano, figliano eccome). Concludo che non sono una gran fan di questa serie, nonostante possa riconoscere che sotto certi aspetti sia un prodotto di alta qualità, forse avrebbe potuto essere più lunga e meno frettolosa, dedicando più spazio alle contraddizioni all'interno dell'Ebraismo e pure del nostro mondo laico e moderno, però nel giudicare una serie del genere non si dovrebbe andare a casaccio e finire col paragonare la storia dell'Ebraismo (questi ce credono di essere il popolo eletto da secoli, la loro religione ha dato origine a Cristianesimo e Islam, secoli di dibattito teologico, nonché filosofico, non è uno slogan da invasati fricchettoni che si ammazzavano di canne) con la setta di Osho.
Ho visto la serie, ho visto questo video ed è infarcito di interpretazioni personali di entrambe. Io più che analisi della serie sto ascoltando analisi delle due che ne parlano! Sarebbe intellettualmente onesto ammetterlo.
Concordo , come si fa a non cadere in alcuni luoghi comuni parlando di certe tematiche, poi ricordiamoci che e fatta in 4 episodi, e stato necessario concentrare la vicenda e ovviamente l'evoluzione comunque buona dei personaggi.
Qualita ad alti livelli di questa serie, ma si sa che parlarne male fa piu figo.
Serie cosi ce le sogniamo in italia.
Chiaccherata piuttosto superficiale almeno in parte.
Tra parentesi anche nel libro la madre e omossessuale come nella serie.
Ricordo che un adattamento libero del libro , giudichiamo la serie per come e non per come vorremmo fosse.
Io vivo a Brooklyn, stesso zip code della comunità Hasidic dove vive la protagonista della tv series: Williamsburg. Da quel che vedo io quotidianamente, la realtà Hasidic è molto più dura e non solo per le donne. Quella che ha prodotto Netflix è una tv series, un prodotto fiction, non è un documentario: prendiamo la tv series come un input positivo per scoprire di più sull’ebraismo e su questa comunità.
So che in Italia non ha riscosso molto successo, ma sarei curiosa di sentirvi parlare de Il racconto della Ancella e Margaret Atwood. Ho letto i libri e visto la serie e non ho nessuno con cui parlarne 😅
Sara Federico puoi nel frattempo ascoltare la puntata del podcast "Morgana" di Michela dedicato alla Atwood
Buongiorno! Ho una proposta: dove finisce l' educazione e comincia la maleducazione? Mi sono sempre chiesta, quando pensavo di aver esagerato, se avessi fatto bene a esprimermi con più forza o se realmente avevo sconfinato nella prevaricazione. Spesso capita di essere stata "maleducati" per ottenere ascolto...anche quando si ha ragione da vendere. Eppure io dentro di me rimangono la voce dell' educazione ricevuta e il senso di colpa per essere stata antipatica. Ovviamente non lo mostro all' esterno, perché devo tenere il punto e nel momento del bisogno mettere da parte alcune regole.
Ciao Murgi e Slater, avete visto la serie undone (su Prime Video)? Ve la consiglio, sono sicura che ci trovereste un sacco di argomenti sui quali litigare. Vi voglio bene!
La serie si regge sull'interpretazione superba della protagonista.
Ciao! Mi piacerebbe che discuteste sulla lettura spirituale che si può fare della Divina Commedia. Vi seguo con immenso piacere e, da sarda emigrata all'estero, Michela mi fai sentire come a casa. Siete fantastiche!
Ciao girlz, l’eruv per essere valido deve essere convalidato dalle autorità locali, infatti a New York sono escluse le zone dell’ONU che sono sotto un’altra giurisdizione.
E' surreale, ma assolutamente logico.
Visto che sei in una fase "vegetariana" una litigata a colpi di scelte alimentari.
Grandissime! Vi andrebbe di fare anche una chiacchierata sulla serie Gomorra ? Grazie
32:00 Chiara, scusa se ti chiamo per nome, adoro l'autenticità che porti💛🔥
Una bella litigata sul Trono di Spade ( in particolar modo l'evoluzione del personaggio di Daenerys Targaryen)
noi siamo la vostra bolla.
One of Use è un Doc serio sull'argomento
Voglio una litigata sull'universo cinematico Marvel!
Non conoscendo le comunità ebraiche ultraortodosse (se non da altri film come Disobedience), sinceramente non posso giudicarne la rappresentazione. Di sicuro, Berlino (dove vivo) e i suoi abitanti sono piuttosto stereotipati e semplificati.
Alcune proposte di dibattito:
- Libri: tradizionali (di carta) vs ebook vs audiolibri
- Game of thrones (penso ci sia materiale per almeno 10 puntate lunghe)
- Vegetarianismo/veganismo e in generale le scelte alimentari (senza necessariamente essere "ultraortodossi" al riguardo)
Grazie comunque, siete meravigliose! :)
Ciao ragazze bellissima discussione bella cultura io non sono ebreo ma mi piace la cultura ebraica .un grande popolo Shalom leitraot baci ragazze
"L'amica geniale", che ne pensate? Serie e libri?
Grazie siete fantastiche!
Una puntata su “ Luna Nera” serie tv e romanzo! 🌑
Sarebbe bello avviare un discorso sulla figura femminile che si delinea tra Cho-cho San, Tosca e Manon o per esempio anche Eboli e Elisabetta... per arrivare alla figura femminile nel balletto classico e come la musica ne delinei i caratteri e se sono donne contemporanee
Per quanto riguarda le serie TV, ho scoperto in questo periodo di isolamento, la serie Veep, che vi consiglio fortemente, soprattutto se volete capire come si arriva ad avere, nella realtà -sigh!- un Potus che straparla circa iniezioni di disinfettanti...vedere per capire....🙂🌺
Yentl ve lo ricordate .?
Io vorrei proporvi qualcosa tipo Miss Keta, ma fate vobis.
Oppure Truffaut vs Godard
Suggerimenti per le prossime puntate: fumetto vs animazione; audiolibri vs testi scritti; cos'è il comico, cos'è la commedia e quali sono le regole che li governano (se ce ne sono); qual è l'evento storico che vorreste vedere dal vivo se vi regalassero una macchina del tempo usa e getta (più eventuali suggestioni ucroniche).
Mi piacerebbe una puntata dedicata a David Lynch ed una a Paolo Sorrentino.
Guardando la serie, sinceramente condivido le perplessità di Michela. Nonostante molti attori fossero ebrei e nonostante la scrittrice del romanzo sia stata sempre sul set, secondo me la comunità ebraica ne esce piuttosto malaccio.
Pure io trovo assurda e bidimensionale l'evoluzione della protagonista.
Una che fino a due giorni prima soffriva di vaginismo, improvvisamente fa sesso fuori dal matrimonio letteralmente col primo che incontra a Berlino. Come se uno potesse cancellare dalla propria identità 20 anni di indottrinamento, semplicemente cambiando continente. L'identità di una persona non funziona così!
Per domani invece suggerisco la visione di questo video. ruclips.net/video/zwXyNSl2jeQ/видео.html
A me ha sollevato molte perplessità sulla tendenza che abbiamo in questo periodo a farci la guerra tra di noi.
Ma come fate a dire che non sia realistica se non avete mai conosciuto quella realtà? La serie si basa su un racconto autobiografico, perché non dovrebbe essere stata così la storia di quella persona? Il vaginismo è dovuto al fatto che lei fosse obbligata a fare sesso con un uomo che non aveva scelto, non aveva desiderio per lui. Per l'altro uomo sì, per questo le passa "immediatamente"
Consiglio anche il documentario One of us come documentario sugli ultra ortodossi
Cosa significa la frase "lei introietta il fatto che il marito l'ha sposata per ordine del rabbino"? Introiettare? Boh.
Prossima puntata dedicata all'autobiografia?
Mi piace un sacco ascoltarvi, mi piace questo saltare da un argomento all'altro...che ne dite di parlare delle app per tracciare i malati? Hanno ragione gli orientali che non si fanno problemi o abbiamo ragione noi (anche se anche qua molti si stanno convincendo della bontà della cosa, dico io ahimè) che diciamo di tutelare (sarà vero?) la privacy dell'individuo?
O Eboli e Odabella come caratteri forti di donne.....O Elisabetta e Maria di Scozia confrontando Schiller e il film con la Rhonan
Wild, Wild Country - bellissimo e inquietantissimo!
Non vorrei suggerire altre serie tv altrimenti diventerebbe una rubrica diversa da quella iniziale, di certo il fatto di dover essere per forza a favore o contro un determinato argomento è un paletto complicato al retrogusto di par condicio, un po' come quei talk show televisivi dove gli ospiti devono per forza invitare gente che per natura si prende a cornate sui denti.
A me questa puntata è piaciuta più delle altre proprio perché non ho sentito la forzatura dell'una o dell'altra nel dover essere per forza a favore o contro qualcosa. Così è più bello, di certo più naturale.
Qualche puntata fa parlando del Papa mi sono chiesta questo: il gesto di uscire dal Vaticano e raggiungere a piedi la chiesa di San Marcello dove sappiamo si trova il Crocifisso miracoloso che nel 1522 venne portato in processione per i quartieri della città perché finisse la “Grande Peste” a Roma». Ora mi domando, non è superstizione questa? Rivolgersi ad un crocefisso pseudo miracoloso mi pare un po' blasfemo e mi pare che i cattolici siano molto sensibili a riguardo. Un po' come i fedeli che vanno in preghiera a Medjugorje o Lourdes. Non è superstizione quella?
E lo stesso discorso si potrebbe declinare anche in termini politici. Penso a Che Guevara e al suo faccione speranzoso nelle bandiere degli adolescenti di tutto il mondo. Il Che era chiaramente un rivoluzionario, un combattente, un guerrigliero che ha preso una certa strada e decisioni difficili del resto le rivoluzioni non si fanno col gelato e qualche persona la uccidi sempre.
Il Che viene considerato un eroe da molti ma mi chiedo, ma la sua non è forse stata una vita da terrorista?
Il modo di agire è lo stesso, i terroristi sono mossi da ideali. Mi chiedo dunque dove sia la differenza.
Ok, credo di aver scritto abbastanza, spero di avervi dato uno spunto interessante su cui confrontarsi. Grazie :)
Interessante il fatto che la prima, fondamentale stilettata sia indirizzata allo sguardo critico ‘esterno’ rispetto alla realtà chassidica (l’autrice stessa è una fuoriuscita della comunità in oggetto, ma ‘Murgy’ ha deciso che è esterna...) e poi si imbastisca un dibattito animato da due non ebree che fanno le pulci al racconto di un’ebrea. Tutto chiaro.
Se non fosse che ancora non è tradotto in italiano, le consiglierei - come ho fatto io - di leggere il libro Unorthodox di Feldmann, anche solo delle prime dieci pagine. Capirà subito che quello che è stato fatto in video non ha una briciola della profondità di quello che l'autrice ha messo tra le pagine. La prima infrazione che Feldmann fa, per esempio, è leggere un libro in inglese in una comunità dove è permesso solo l'uso dell'yiddish, e quando fugge, Feldmann lo fa esplicitamente perché si rende conto di volere qualcosa di più per il bambino che aspetta. Della profondità di questo percorso nella serie non c'è alcuna traccia e non c'è bisogno di essere ebree per vederlo.
Ho terminato la serie in una serata ...sono d'accordo con voi anche se io non sono informato sulla religione e quindi non so quanto sia macchiettistica e piena di cliché , ma ho percepito anche io questo . Sicuramente è scorrevole e l'attrice è molto brava però bho non mi ha convinto come ne ho sentito parlare .
Adoro Michela Murgia
Dato che si parla spesso di Morgane vorrei spingere la contraddizione e chiedervi di parlare di Morgani. Se ce ne sono. Figure maschili che, secondo la vostra personale opinione, hanno fatto la storia e possono essere ricordate per un motivo importante.
😏😏
Mi piacerebbe sentire cosa ne pensate sulla rappresentazione del mondo LGBT nel cinema e nelle serie TV. Ultimamente tra Sex Education , Pose, Euphoria, Katy Keene lo vediamo spesso rappresentato o nei film come Love Simon o Call me by your name entrambi tratti da romanzi di successo. Essendo gay mi piacerebbe il vostro punto di vista
Scusate il congiuntivo errato il senso pero' e' intatto!!!
Parallelismi eventuali tra Calvino e Borges! E anche Escher.
O l'eterna sfida tra Vernaccia e Malvasia!
;-)
Per una visione meno macchiettistica della comunità ortodossa su netflix c'è la serie Shtisel. La consiglio a tutti.
Vi ispirerebbe un dibattito sui "Monthy Python"? 😁 Visto che li avete accennati...
Puntata interessantissima! Mi è piaciuta veramente tanto!
Parlateci di Elsa Morante
Ho provato un fastidio fisico nel guardare questa serie. L’invadenza delle donne della comunità, il controllo morboso dell’intimità... sicuramente non conoscevo questo aspetto delle comunità ortodosse.
Suggerimento: la dicotomia Volpescu/erDadone.
il chassidismo non è un movimento millenario
Proposta: scrivere seduti o sdraiati, in camera da letto o in cucina? Trumbo (seduto nella vasca da bagno), Proust (seduto a letto con le lenzuola pulite e profumate ogni giorno) o Virginia Woolf (seduta tradizionalmente davanti a una scrivania o su una pultrona)?
p.s complimenti per l'idea!
VI prego parlate di fleabag !
Il commento sul tinteggiare casa di sabato é una vera porcheria. Tra l'altro una balla colossale visto che qualunque lavoro é vietato in casa e fuori. Altra porcheria il commento su hassidim e Israele. Parli di una minoranza estrema la maggior parte vive in Israele e riconosce lo stato o comunque ci vorrebbe vivere.
Michela, ma avete visto anche ONE OF US sempre sullo stesso tema?
Ho finito ieri di vedere la serie solo per vedere questo video con "cognizione di causa". Avevo abbandonato la visione dopo due puntate perché trovavo la parte berlinese veramente al limite del ridicolo per il livello di totale scollamento dalla realtà. Alla fine della serie ho anche guardato "Making Unorthodox", in cui in effetti si spiega il punto di vista effettivamente "antropologico", ma nel senso forse peggiore del termine, di chi ha fatto la serie. Mentre la parte girata a NY si basa sul memoir della Feldman, la parte berlinese è stata inventata di sana pianta... e purtroppo è chiarissimo, perché la storia non tiene. Una cosa interessante da notare è che la comunità da cui viene la protagonista, la setta Satmar, è un sottogruppo a sé, che ha origini relativamente recenti, essendo infatti fondato da sopravvissuti all'olocausto, quindi alcuni passaggi in cui si insiste sulla pericolosità della Germania, si spiegano meglio. Trovo comunque il fatto di aver girato una serie televisiva in Yiddish significativo...
Divano o poltrona - Cantina o soffitta
Vi voglio bene.
Un argomento potrebbe essere le 5 leggi biologiche.
Anche a Foer piace moltissimo però racconta un'altra realtà della stessa medaglia
Un po' l'idea per cui il velo deve essere per forza imposto e sofferto...
Vitello d'oro, tamagotchi e falsi dei del contemporaneo