Stoner di John Edward Williams. Un libro tra i pochissimi che, già lo so, certamente vorrò rileggere e che ancora non riesco a togliere dal mio comodino. Ed è bellissima questa tua riflessione a caldo: ti soffermi su un tema (la morte) che, pur tra i meno analizzati fra le innumerevoli recensioni rese su questo romanzo, è appunto un vertice tematico in quest'opera! E concordo con te in particolare sul fatto che la morte di Stoner, cosí come raccontata da Williams, "aiuta" noi lettori... e in quanto tale - mi permetto di aggiungere - "urgeva", nel panorama della letteratura!!! In generale poi, io ho trovato Stoner un libro letteralmente "straordinario nella sua semplicità": un libro che pur (o forse grazie) alle emozioni contrastanti che suscita nel lettore ... ti strazia ma in qualche modo ti illumina come per contro mai potrebbe fare la più autorevole e referenziata delle paternali! Sembra cioè che, proprio laddove per il protagonista i contrasti rimangono irrisolti da un punto di vista fattuale, l'autore abbia scavato, proprio lí, la breccia attraverso la quale far scaturire una riflessione importante e costruttiva da parte del lettore! C'è tantissima umanità in queste pagine che, sottraendosi ad ogni trascendenza, alla fine ci fanno empatizzare con Stoner... E chi, con un po' di onestà intellettuale, non si è alle volte ritrovato in Stoner? Anche quando avremmo voluto scrollarlo... come si fa con un caro amico...come si sente di dover fare con se stessi... E chi, alla fine di tutto, non vorrebbe trovare la sua stessa pace?... P.S.: Nel 2023 la catena delle librerie Feltrinelli ha inserito Stoner nella sua - opinabilissima - lista dei 100 libri candidati a poter diventare "classici di nuova generazione". Personalmente, quoto❣️🙋🏼♀️
D'accordo su tutto. L'ho letto un paio di anni fa e mi accorgo che mi sono rimaste impresse tantissime immagini come in pochissimi altri libri. A me è sembrata una rappresentazione molto scarna e credibile di una vita oltre che di una morte, mi pare che ci siano all'interno tante altre morti un po' più piccole, in particolare il rapporto con la moglie e il rapporto con la figlia. Mi ha evocato nella letteratura il finale del Deserto dei tartari di Buzzati, nel cinema the Wrestler di Aronofsky, ma in questi due esempi c'è comunque una certa visione di grandiosità tragica del vivere. Stoner è meno pietoso. Essendo una rappresentazione credibile della vita non faccio fatica a mettere questo libro fra gli horror, che come spesso hai citato trattano di argomenti tabù alle feste.
La tua frase "non c'è niente di più soprannaturale della morte" mi ha spiazzato, non l'avevo mai pensata così. In effetti il non-esserci-più è sopra-naturale, sopra e oltre ogni nostra esperienza. Ed è per questo, forse, che il pensiero alla nostra finitezza provoca una vertigine simile al pensiero dell'infinito. "Stoner" lo lessi anni fa, troppo velocemente, mi sembrò un Philip Roth depotenziato, lo accostai all' "Everyman" di Roth, che ricordo come un gioiello nerissimo. Ma ero molto giovane, chissà che effetto mi farebbero ora.Dovrei rileggere quei libri, mi sa.
Che bello sentirti parlare di Stoner. È un libro francamente incredibile, con pagine davvero ipnotiche, come giustamente hai detto tu. Penso tu faccia bene a proporre letture che escono dal seminato, di tanto in tanto. Amo il fantastico, il brivido, il sinistro, ma penso che non dovremmo rischiare di rendere il cosiddetto ‘genere’ una riserva in cui trincerarci senza assaggiare quello che si trova fuori. Anzi, secondo me è fondamentale muoversi nella lettura nel modo più ampio possibile (secondo il proprio gusto, chiaro). Può aiutarci a inquadrare meglio le letture che solitamente prediligiamo o cui siamo più affezionati, per capirne grandezze e limiti. Nel mio scaffale c’è spazio allo stesso modo per Howard, Tolkien, Lansdale, Winslow, Williams, Haruf, Mari, Murakami, Mellick III… I giri di testa sull’essere o meno mainstream spesso si traducono soltanto in pregiudizi. Meglio sforzarsi di cercare la roba buona senza soffermarsi troppo sulle etichette! Pensiero personale ovviamente. Grazie per il tuo lavoro e per la frequenza con cui ci offri i tuoi video. Questo è l’unico canale in cui mi viene voglia di intervenire. A presto! 😉
Semplicemente raccontare le sensazioni dellia vita. Un grandissimo e vivo romanzo. E legete Pinocchio e Dante e " il Maestro e Margherita " e perché no "Cento anni di solitudine"
Pur essendo un amante del fantastico, del perturbante e dell’horror, questo è il libro più bello e intenso letto negli ultimi anni. Stoner siamo tutti noi.
Ciao..scopro il tuo canale cercando video su Stoner....ho finito di leggere il libro qualche ora fa....mi ha sempre incuriosito ma aspettavo il momento giusto al di fuori di tutte le chiacchere dell'appena uscito😅...ho aspettato un po😅 Che dire...? Meraviglioso...letto in pochi giorni,volevo finirlo e nello stesso tempo ho riletto più volte dei passaggi per allungare la lettura A me ha dato le stesse sensazioni del libro Malinverno di Domenico Dara,non so se lo hai letto e se c'è qualche video in cui ne parli Contenta di averlo finalmente letto❤
Quando hai detto "non se ne può più perchè ne parlano tutti" ho rivissuto per un istante l'effetto Sanremo. Battute a parte. Torniamo agli inizi e - eh sì - al classico: quando Erodoto dice (mi pare a proposito di Mida) che non si può dire veramente nulla di un uomo finchè la vita non è finita credo che non siamo molto lontani da questo romanzo: morte come la/iI fine dell'esistenza.
Tranquillo, anche queste uscite dai sentieri soliti sono più che apprezzabili. Se un giorno recensirai liala magari te lo faremo notare (e comunque, mai dire mai...)
Per carità, scritto bene, interessante anche la tua interpretazione, ma l’ho trovato di un noioso incredibile. Ad ogni modo, per accompagnare gli ultimi attimi sul capezzale, niente è meglio de La verità sul caso del signor Valdemar di Poe 👍🤗
Opinione controtendenza. Un romanzo quasi senza trama. Ho apprezzato moltissimo lo stile dell'autore ed è riuscito a trasmettermi emozioni forti toccando temi quali la solitudine e la morte, ma questo limitatamente a qualche pagina. Per il resto, l'ho trovato noioso e ripetitivo. Non ne ho colto né ne approvo il tanto decantato messaggio che vorrebbe trasmettere, quello della straordinarietà di una vita comune. La passività del protagonista mi è sembrata terribile, perché con il suo atteggiamento passivo ha danneggiato sé stesso e non solo.
Stoner di John Edward Williams. Un libro tra i pochissimi che, già lo so, certamente vorrò rileggere e che ancora non riesco a togliere dal mio comodino. Ed è bellissima questa tua riflessione a caldo: ti soffermi su un tema (la morte) che, pur tra i meno analizzati fra le innumerevoli recensioni rese su questo romanzo, è appunto un vertice tematico in quest'opera! E concordo con te in particolare sul fatto che la morte di Stoner, cosí come raccontata da Williams, "aiuta" noi lettori... e in quanto tale - mi permetto di aggiungere - "urgeva", nel panorama della letteratura!!!
In generale poi, io ho trovato Stoner un libro letteralmente "straordinario nella sua semplicità": un libro che pur (o forse grazie) alle emozioni contrastanti che suscita nel lettore ... ti strazia ma in qualche modo ti illumina come per contro mai potrebbe fare la più autorevole e referenziata delle paternali! Sembra cioè che, proprio laddove per il protagonista i contrasti rimangono irrisolti da un punto di vista fattuale, l'autore abbia scavato, proprio lí, la breccia attraverso la quale far scaturire una riflessione importante e costruttiva da parte del lettore!
C'è tantissima umanità in queste pagine che, sottraendosi ad ogni trascendenza, alla fine ci fanno empatizzare con Stoner... E chi, con un po' di onestà intellettuale, non si è alle volte ritrovato in Stoner? Anche quando avremmo voluto scrollarlo... come si fa con un caro amico...come si sente di dover fare con se stessi... E chi, alla fine di tutto, non vorrebbe trovare la sua stessa pace?...
P.S.: Nel 2023 la catena delle librerie Feltrinelli ha inserito Stoner nella sua - opinabilissima - lista dei 100 libri candidati a poter diventare "classici di nuova generazione". Personalmente, quoto❣️🙋🏼♀️
Grazie delle tue riflessioni.
D'accordo su tutto.
L'ho letto un paio di anni fa e mi accorgo che mi sono rimaste impresse tantissime immagini come in pochissimi altri libri.
A me è sembrata una rappresentazione molto scarna e credibile di una vita oltre che di una morte, mi pare che ci siano all'interno tante altre morti un po' più piccole, in particolare il rapporto con la moglie e il rapporto con la figlia.
Mi ha evocato nella letteratura il finale del Deserto dei tartari di Buzzati, nel cinema the Wrestler di Aronofsky, ma in questi due esempi c'è comunque una certa visione di grandiosità tragica del vivere.
Stoner è meno pietoso.
Essendo una rappresentazione credibile della vita non faccio fatica a mettere questo libro fra gli horror, che come spesso hai citato trattano di argomenti tabù alle feste.
La tua frase "non c'è niente di più soprannaturale della morte" mi ha spiazzato, non l'avevo mai pensata così. In effetti il non-esserci-più è sopra-naturale, sopra e oltre ogni nostra esperienza. Ed è per questo, forse, che il pensiero alla nostra finitezza provoca una vertigine simile al pensiero dell'infinito. "Stoner" lo lessi anni fa, troppo velocemente, mi sembrò un Philip Roth depotenziato, lo accostai all' "Everyman" di Roth, che ricordo come un gioiello nerissimo. Ma ero molto giovane, chissà che effetto mi farebbero ora.Dovrei rileggere quei libri, mi sa.
Il mio libro preferito. Stoner è un capolavoro della letteratura. Un gioiello prezioso
Qualcosa di unico
Che bello sentirti parlare di Stoner. È un libro francamente incredibile, con pagine davvero ipnotiche, come giustamente hai detto tu. Penso tu faccia bene a proporre letture che escono dal seminato, di tanto in tanto. Amo il fantastico, il brivido, il sinistro, ma penso che non dovremmo rischiare di rendere il cosiddetto ‘genere’ una riserva in cui trincerarci senza assaggiare quello che si trova fuori. Anzi, secondo me è fondamentale muoversi nella lettura nel modo più ampio possibile (secondo il proprio gusto, chiaro). Può aiutarci a inquadrare meglio le letture che solitamente prediligiamo o cui siamo più affezionati, per capirne grandezze e limiti. Nel mio scaffale c’è spazio allo stesso modo per Howard, Tolkien, Lansdale, Winslow, Williams, Haruf, Mari, Murakami, Mellick III… I giri di testa sull’essere o meno mainstream spesso si traducono soltanto in pregiudizi. Meglio sforzarsi di cercare la roba buona senza soffermarsi troppo sulle etichette! Pensiero personale ovviamente. Grazie per il tuo lavoro e per la frequenza con cui ci offri i tuoi video. Questo è l’unico canale in cui mi viene voglia di intervenire. A presto! 😉
Grazie, Fla. Sì, meglio spaziare, le etichette sono confini.
Semplicemente raccontare le sensazioni dellia vita. Un grandissimo e vivo romanzo. E legete Pinocchio e Dante e " il Maestro e Margherita " e perché no "Cento anni di solitudine"
Pur essendo un amante del fantastico, del perturbante e dell’horror, questo è il libro più bello e intenso letto negli ultimi anni.
Stoner siamo tutti noi.
Proprio così. Uomini comuni alle prese con vite apparentemente imperfette.
Ciao..scopro il tuo canale cercando video su Stoner....ho finito di leggere il libro qualche ora fa....mi ha sempre incuriosito ma aspettavo il momento giusto al di fuori di tutte le chiacchere dell'appena uscito😅...ho aspettato un po😅
Che dire...? Meraviglioso...letto in pochi giorni,volevo finirlo e nello stesso tempo ho riletto più volte dei passaggi per allungare la lettura
A me ha dato le stesse sensazioni del libro Malinverno di Domenico Dara,non so se lo hai letto e se c'è qualche video in cui ne parli
Contenta di averlo finalmente letto❤
Ciao, lieto di accoglierti sul canale, che tratta soprattutto di libri fantasy e dark, quindi temo di non aver trattato il libri che citi.
Un bellissimo romanzo
Quando hai detto "non se ne può più perchè ne parlano tutti" ho rivissuto per un istante l'effetto Sanremo. Battute a parte. Torniamo agli inizi e - eh sì - al classico: quando Erodoto dice (mi pare a proposito di Mida) che non si può dire veramente nulla di un uomo finchè la vita non è finita credo che non siamo molto lontani da questo romanzo: morte come la/iI fine dell'esistenza.
Tranquillo, anche queste uscite dai sentieri soliti sono più che apprezzabili. Se un giorno recensirai liala magari te lo faremo notare (e comunque, mai dire mai...)
I sogni danno. Ma non viviamo nei sogni
Per carità, scritto bene, interessante anche la tua interpretazione, ma l’ho trovato di un noioso incredibile. Ad ogni modo, per accompagnare gli ultimi attimi sul capezzale, niente è meglio de La verità sul caso del signor Valdemar di Poe 👍🤗
In teoria avrebbe dovuto annoiare anche me. Invece mi ha travolto. E' un libro che divide.
E tu cosa fai?
Opinione controtendenza. Un romanzo quasi senza trama. Ho apprezzato moltissimo lo stile dell'autore ed è riuscito a trasmettermi emozioni forti toccando temi quali la solitudine e la morte, ma questo limitatamente a qualche pagina. Per il resto, l'ho trovato noioso e ripetitivo. Non ne ho colto né ne approvo il tanto decantato messaggio che vorrebbe trasmettere, quello della straordinarietà di una vita comune. La passività del protagonista mi è sembrata terribile, perché con il suo atteggiamento passivo ha danneggiato sé stesso e non solo.
⚰️⚰️⚰️😂😂