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Bel video Roberto. Da arciere che usa ancora oggi archi compositi mi permetto di fare qualche precisazione: tendine e corno servono ad aumentare la resistenza meccanica del legno, in trazione (tendine) e in compressione (corno). La parte dove si aggancia la corda, si chiama puntale e, se fatto come nell'immagine di Cascarino, è del tipo a leva rigida: essendo completamente rigido e angolato verso la parte esterna, la sua funzione è quella di creare un braccio di leva che aumenta il rendimento (energia accumulata/rilasciata) dell'arco e riduce il fenomeno di indurimento improvviso dell'arco versi la fine della trazione dovuto all'angolo fra corda e puntale. La corda non era tesa come nella bella immagine dell'arciere, ma con un anello di metallo o corno infilato nel pollice nel caso dei Siriani (e di tutte le altre popolazioni asiatiche), o con tre dita nel caso degli europei. Gli archi compositi dell'epoca a scopo militare erano estremamente pesanti da tendere, 100/130 libbre; a parte l'addestramento e il fisico che serviva per usarli, dovendo esser usati come arma da bombardamento su una massa nemica, non serviva esser troppo precisi. Archi di quel libraggio compositi potevano agevolmente imprimere a dardi di 50g energie di 100/130 joule, in grado di fare danni anche a 200/250 metri.
Un’ottima precisazione. L’informazione sul braccio di leva che aiuta a ridurre il carico ad arco teso mi mancava. Probabilmente dal punto di vista fisico erano più evoluti degli archi medievali.
@@tonycassi1748 più che a ridurre il carico serve a ridurre il fenomeno dello stack cioè l'indurimento improvviso della trazione ad arco quasi tutto teso dovuto all'angolo fra corda e puntale quando supera i 60/70 gradi. Gli archi lunghi inglesi in solo legno di tasso medioevali riducevano tale fenomeno con la lunghezza dell'arco stesso di 180/220 cm che a parità di allungo permette angoli fra corda e puntale minori. Cmq sia il rendimento di un arco composito è di gran lunga superiore ad un arco lungo inglese, a spanne 100 libbre di un arco ricurvo a leve composito equivale a 130 libbre di uno lungo inglese. Deve esser stato traumatico per i romani vedere la devastante penetrazione nei loro scudi delle frecce dei Parti armati con questi archi. Uno scudo dello spessore di 8/10 mm viene passato facilmente da parte a parte e la freccia esce dal lato interno anche di 30/40 cm.
Ringrazio per le precisazioni che concordo in pieno. Aggiungerei che nella spiegazione del caricamento dell'arco, non ha senso l'ipotesi di piegare l'arco (al contrario) fino a fargli assumere la forma a D... per poi agganciare la corda al tip. Di fatto le due foto mostrano due tipologie di arco completamente diverse. Se non erro la la seconda foto illustra un arco ( turco ?) che, da scarico ha una forma detta "a granchio" (kreb), dove le leve di flettenti possono arrivare quasi a toccarsi... Sarebbe poi interessante approfondire quale fosse l'utilizzo dell'arco nelle varie fasi della storia romana. Da qui capire anche se il tipo di arco utilizzato fosse solo quello composito. Mi spiego meglio: l'arco composito, nato nello specifico per l'utilizzo a cavallo, anche in quell'epoca non era di semplice produzione, richiedendo abilità, processi e tempistiche che lo rendevano un'arma decisamente costosa. Ipotizzerei anche l'uso di archi monolitici in legno semplici, oppure ricurvi (curvati a vapore) tendinati sul dorso (ma senza corno). Questo anche a seconda delle condizioni di battaglia, meteo compreso. Sarebbe interessante approfondire. Grazie
La storia del arco è molto interessante perché ha subito varie modifiche, dalla comparsa fino al massimo della perfezione ed efficienza. In seguito fu determinante come arma, soprattutto per gli ottomani. L’addestramento degli arcieri è altrettanto interessante in quanto dovettero usare l’arco non da una posizione stabile ma da un cavallo in movimento. - Grazie mille 🙏
super interessante, tutti in quanto ai Romani pensano solo alla testuggine e alle catapulte; poi se vai a vedere hanno vinto con infinite strategie diverse; cavalleria, arcieri.... (esempio: ATTILA, CAMPI CATALUNICI)
@@giovannicieol3187 Non per contraddire anzi, solo per un modesto parere, direi che gli eserciti moderni non sono ancora riusciti ad inventare una struttura migliore.
Come sempre un video molto interessante e istruttivo si vede che oltre che fatto da una persona veramente competente c'è anche un grande lavoro dietro.. Complimenti Roberto! ⚔️
Ave Nobile Trizio! Finalmente un video dedicato a questi grandiosi specialisti dell' Esercito Romano! Generalmente sono poco ricordati! Grande Roberto Trizio! Saluti e Ringraziamenti dalla Colonia di Luni! 💪🔝🏛️
Le orecchie dell'arco aiutano a flettere i "flettenti" in quanto costituiscono, dal punto di vista fisico, una leva (da qui gli archi imperiali cinesi con flettenti lunghissimi); un aspetto degno di nota è che sia il famoso longbow (l'arco di Robin Hood) che il meno conosciuto arco usato dai comuni italiani (identico al long bow ma più corto, uno shortbow quindi) sono privi di "orecchie" e quindi necessitano di una maggiore forza per fletterli; questo dipende, forse, dal fatto che erano intagliati dai maestri d'ascia da un unico alberello: in praticano erano sculture (che tiravano frecce)
Io costruisco archi compositi di tipo orientale sia con materiali moderni come la fibra di carbonio, sia utilizzando i materiali tradizionali, quindi corno e tendine. Ci terrei a fare due precisazioni: sia il corno che il tendine servono a rendere l'arco virtualmente indistruttibile (entro certi limiti si intende), non solo il corno. Nello specifico il corno, applicato sulla pancia dell'arco (cioè quella che guarda l'arciere), aumenta la resistenza alla compressione dei flettenti, mentre al contrario il tendine, applicato sul dorso dell'arco, aumenta la resistenza alla trazione. I materiali più comuni utilizzati dai popoli orientali per la costruzione degli archi erano legno di acero campestre per il cuore il legno, tendine d'Achille di cervo e corno di bufalo d'acqua. Se interessati, posso allegarvi delle foto degli archi che costruisco.
Si ma i libri verdi nella libreria li sistemiamo in ordine numerico ? Mi da parecchio fastidio vederli in disordine ahahahah (ovviamente sto scherzando). Video stupendo come sempre, troppo interessante come sempre, già non vedo l'ora di guardare il prossimo
Bel video e interessante. Per la precisione però sarebbe meglio chiarire che quando viene teso l'arco immagazzina energia deformando gli elementi in trazione ed in compressione. Una parte dell'energia viene rilasciata quando si sgancia la corda, e viene trasferita alla freccia (il rendimento era non troppo alto). Lo strato di tendine (che resiste bene allo stiramento) si allunga mentre quello interno di corno si comprime. Per il legno, che funziona anche come supporto, inevitabilmente la parte esterna è sollecitata a trazione e quella più interna a compressione. La porzione terminale - lunga - assolve la funzione di leva (siyah è il temine preciso) per tendere l'arco, altrimenti per agganciare la corda sarebbe sufficiente prolungare un poco la porzione in legno. Incidentalmete , negli archi moderni, lo strato di tendine è diventato lo strato laminato di fibra di vetro (usato anche sull'interno) e la siyah è diventata la ruota eccentrica (si vedano i brevetti Allen) e poi le camma dei moderni compound.
Ciao Roberto. Io sono appassionato di battaglie storiche e le riproduco, tramite Wargame. Vero che gli arcieri non sono mai stati il corpo principale dell'esercito romano (non sono gli inglesi ad Azincourt, per intenderci), ma nella composizione storica degli eserciti, compaiono già unità di arcieri nella battaglia di Akragas, nel 406 A.C. contro i Cartaginesi. Non risulta invece rilevante (ciò non vuol dire che non ci fossero, ma che non erano sufficienti in numero per formare un corpo vero e proprio) la presenza di arcieri nella Prima Guerra Punica, in Italia. Gli arcieri vennero utilizzati invece in numero più consistente contro le tribù dei Germani, a partire dal 104 A.C., fino alle guerre di Cesare, in Gallia. Gli arcieri ricompaiono consistenti nelle battaglie contro Sertorio e il tutte le più celebri della Guerra Civile, dove Pompeo ne disponeva in numero maggiore di Cesare. Spero di avere fornito una piccola testimonianza aggiuntiva. Ave, Trizie...o forse Trizione... perché non so il tuo vocativo...tu sei Trizius Trizis o Trizio Trizionis?
Complimenti Roberto. Seguo il canale da quando è nato e ho guardato praticamente tutti i video che hai fatto, anche se sono uno che non commenta quasi mai su RUclips. Volevo lanciarti un'idea, anche se non c'entra in modo specifico l'argomento di questo video: essendo io un appassionato di costruzioni su Minecraft non ho potuto fare a meno di notare che esistono un sacco di "mappe" e costruzioni ispirate all'architettura classica e alcune di queste non solo sono ispirate ma tentano di riprodurre fedelmente costruzioni del passato (anche romano) ormai scomparse; potrebbe essere interessante (con una collaborazione con questi players, non so) usare queste mappe di Minecraft per parlare in alcuni video di costruzioni romane in modo dettagliato, avendo un supporto grafico che è incomparabile con una semplice fotografia e che permette di apprezzare in modo tridimensionale le varie cose che vengono spiegate nel video. A titolo di esempio, per capire il grado di dettaglio e di cura che esiste in alcune mappe, lascio questo video: ruclips.net/video/qfbJLs8zQzY/видео.html Questo video ad esempio ha molte poche visualizzazioni, probabilmente perché raggiunge un pubblico di nicchia (i giocatori di minecraft tendenzialmente sono interessati ad altro piuttosto che a riproduzioni di architettura romana), anche se effettivamente si tratta di un livello veramente alto per chi conosce un po' questo tipo di creazioni. Spero di non essere stato troppo lungo.
Ciao potresti fare un video su come funzionava l'organizzazione dell' esercito incluso l'arruolamento dei mercenari? Potrebbe essere un argomento interessante e spesso viene completamento tralasciato.
Ave Robertus molto interessante, io tiro con l'arco, ne ho diversi tipi e quello che richiama quelli degli arcieri ausiliari romani è l'arco turco che ho acquistato questa estate dal mio fornitore artigiano. 👍😃😃😃 w la sagittas.
@@maximusmeridio1970 al momento non tiro da nessuna parte perché non ho la mia parte sinistra della mia persona che non funziona ma ho in passato quando ero normodotato tirato occasionalmente in luoghi appositi che ci sono dalle mie parti!
Ciao Roberto, complimenti per il canale, vorrei farti una richiesta per un video, le differenze tra un soldato spartano e un legionario romano, chi vincerebbe tra un legionario romano e un oplita spartano? grazie. Giuseppe
Salve. Il essercito Romano hanno sbagliatto en no avere archeri, catafraktos di cavallieria e conquistare il Báltico con il Tirreme, invece andarsi per la selva negra, Bosco e montagna per tutta la Germanía. Bel video. Complimenti.
Da ex ( aimhe), arciere, ti evidenzio un paio di punti che non hai toccato e forse importanti( se non li ho persi io)... l'innesto dell'asta sulla corda...( la cocca), e il materiale usato per fare le corde, il resto come sempre interessante...
PRECISAZIONE, sono un arciere e mi permetto di chiarire, intorno al minuto 8.30 vengono rappresentati i disegni di due archi che sono entrambi di due archi a riposo, di fatto sono due modelli differenti. In merito l'armatura dell'arco cercherò di spiegarmi descrivendo la manovra di carico della corda sui flettenti nel caso voi siate destri: - ponete l'arco di fronte a voi in posizione diagonale con il dorso del flettente superiore nella mano sx, il dorso del flettente inferiore sul collo del piede dx, - si infila il piede sx dentro lo spazio tra corda e arco (la corda è fissata solo nell'occhiello inferiore), si divaricano leggermente le gambe di modo da costituire un secondo punto di contatto tra l'impugnatura ed il retro del ginocchio, - quindi si spinge la parte esterna del flettente superiore con la mano sx finchè non si riesce ad infilare la corda nell'occhiello superiore. ...più facile a fare che spiegare!
Caro Roberto complimenti per tutti i tuoi video che sono super interessanti e che mi danno la possibilità di approfondire la storia di Roma che tanto amo. Vorrei suggerirti un argomento di cui mi sembra tu non abbia parlato Coriolano, lo faresti un video su di lui? Grazie
Interessante ma video scarno di approfondimenti. Sarebbe stato poi Interessante paragonare l'arciere e l'arco romano con le varie tipologie avversarie come per esempio il micidiale arco unno. Vabbé, sarà per un'altra puntata...
Arco romano e unno erano molto simili, entrambi erano compositi anche se quello unno era molto più adatto per il combattimento a cavallo, tipico dei popoli delle steppe (metodo di combattimento che "acquisirono" i romani nel tardo impero).
Arcieri di Creta, molto interessante , mi giunge voce che oggi siano molto amanti delle armi da tiro, fucili e pistole, una tradizione che continua .....peccato per gli addetti stradali...tutti i cartelli sono bucati....
Molto interessante, non ho mai approfondito le unità di arceri romani. Esistevano già le balestre? Conosco lo scorpione il cui principio di funzionamento è diverso da una balestra che lavora per flessioni dell’arco ma anche più complesso, quindi presuppongo di sì.
Qualcuno ha un'idea di massima del carico necessario a tirare la corda di quegli archi? Sarei curioso di fare una comparazione con gli attuali archi da gara, grazie!
Caro Roberto, mi sembra che nel disegno di Subkov dell'arciere ci sia un errore fondamentale: la presa. Infatti si vede tendere l'arco con una specie di "aggancio primario" molto improbabile con un potente arco composito, in quanto tutta la tensione dell'arco graverebbe sostanzialmente sul solo dito indice. Gli antichi romani non utilizzavano quella che oggi è conosciuta come "presa mediterranea" con tre dita? In epoca più tarda (VII secolo) lo "Strategikon" definisce la presa con tre dita come "romana" mentre quello che oggi conosciamo come aggancio orientale (con il pollice protetto da un apposito anello) viene definito "persiano" e dice che gli arcieri bizantini si allenavano ad usare entrambe le tecniche. Un altro errore che ho riscontrato riguarda l'interpretazione dell'immagine al minuto 8:45. Si tratta infatti di un arco di tipo orientale (nello specifico mi sembra di tipo turco) a riposo, con la curvatura pertanto opposta rispetto a quella dell'arco in tensione. Quanto alla tecnica di caricamento dell'arco che utilizzavano gli antichi non saprei, ma direi che quella che si utilizza oggi in assenza dell'apposito "carichino" è abbastanza semplice e intuitiva e si fa in piedi e non sdraiati a terra. Ho visto che qualcuno ha già scritto che le "orecchie" in un arco composito sono delle leve che ne aumentano le prestazioni e anche che il tendine veniva applicato per aumentarne la resistenza alla trazione, e quindi il libraggio e l'elasticità. Quanto all'uso esclusivo di archi compositi sarebbe interessante saperne di più. Probabilmente il loro uso era prevalente se non esclusivo nella parte orientale del bacino del Mediteraneo, ma nella parte occidentale e settentrionale dell'Impero?
Condivido le tue osservazioni. Non esiste solo l'arco orientale, sicuramente qui da noi e al nord avranno usato anche archi piatti o longbow, mi risulta che gli archi compositi temino i climi umidi.
Finalmente si parla degli ausiliari, dei quali i romani hanno fatto ampio uso fin da sempre, mercenari o alleati che siano stati senza di loro i romani non sarebbero andati da nessuna parte.
UNA GRANDE LEZIONE, NON SOLO TECNICA. FA CAPIRE IL VALORE DELLA TRADIZIONE, in ogni senso. Un concetto ignorato e negletto dalle nuove generazioni, che il potere non ha interesse a coltivare.
Grandissima Battuta Roberto Tirzio una domanda;ma può essere che i primi arcieri dell'antichità fossero le popolazioni assirobabilonesi? Insieme all'invenzione della ruota?
Un buon video solo una piccola precisazione con l'uso di reparti asiatici la presa della corda non era mediterranea cioè con tre dita ma con anello posto sul pollice.
@@antoniopalumbo7326 ciao Antonio...gli arcieri asiatici non tendevano l'arco utilizzando indice,medio e anulare...bensì utilizzavano il dito pollice, a sua volta trattenuto dal dito indice. Logicamente per evitare escoriazioni...il pollice veniva protetto con un un'anello, che poteva essere di corno, osso, pietra o addirittura in metalli preziosi.
Mi spiace doverti contraddire e dover fare due precisazioni. Il corno serve come resistenza si, ma alla compressione. Il tendine serve non a rendere l'arco più morbido ma bensì sia a rinforzare il dorso ( la parte dell'arco che è verso il bersaglio) che ad aumentare la velocità di chiusura dell'arco stesso. Di conseguenza vengono migliorate sia la velocità della freccia, che la gittata utile .
Altra “perdonabile imprecisione “: se una punta di freccia , di fabbricazione romana, è stata rinvenuta in Britannia, è assai improbabile che risalga al 2 secolo a.C.; molto più probabile (per non dir certo) al 2 secolo d.C.
ave legionario Trizio Purtroppo devo correggerti su un paiIo di imprecisioni sulla struttura dell' arco su i materiali corno, legno e tendini il motivo di usare questi materiali è per sfruttarne al meglio le peculiari qualità, ossia quando un arco viene teso la parte interna è sottoposto a uno sforzo di compressione per cui il corno risulta il materiale migliore essendo più rigido, mentre la parte esterna sottoposta a sforzi di trazione veniva coperta da tendini che appunto andavano a resistere alla trazione. il risultato è praticamente che la struttura di legno dell'arco composito veniva protetta dallo stress in maniera da poter venire flessa molto di più di quanto potessero fare gli archi monolitici, permettendo agli archi compositi di avere flettenti più corti quindi archi compatti leggeri e potenti (con alcuni svantaggi. primo fra tutti una certa sensibilità all'umidità, cosa che spiega come non si sia affermata la struttura composita in paesi nordici). secondo punto dolente sono le "orecchie" quella parte che cambia angolo e forma alle estremità del flettente, sono sostanzialmente delle leve rigide, lo scopo di queste strutture è di distribuire in maniera efficace lo sforzo di tensione lungo "l'allungo", mi spiego meglio un arco piano senza curvature e leve richiede uno sforzo per essere teso che aumenta più a foundo tendo l'arco, le leve rigide permettono di ridurre lo sforzo a fine corsa cosa che ha il duplice vantaggio di avere una posizione di mira più agevole e un più efficace scarico della forza sulla freccia a tal proposito ti invito a leggere questo articolo molto esaustivo sull'argomento www.outlab.it/works/mongolo.pdf in fine le immagini dell' arco nella fase di "precarica" è sbagliata, è semplicemente un'arco a riposo Alla fine è molto interessante sapere che già tra i romani vediamo archi di complessità strutturale paragonabile con gli archi alto medioevali mongoli e turchi, mi interesserebbe se fosse possibile che tu ci dessi più dettagli su i ritrovamenti archeologici e gli studi che deducono la costruzione dell'arco dromano ciao e a presto Tuo estimatore
Una piccola imprecisione, la forma, cosiddetta a " D " è quella dell'arco completamente scarico, per caricarlo andava serrato a terra e tra le gambe,in una maniera ben precisa e la D andava aperta,in modo da farle assumere la forma dell'arco come lo vediamo con la corda inserita. Come è anche logico che sia.
Mi aspettavo un po piu di carne al fuoco: come gli arcieri in epoca repubblicana e tardo imperiale, tipo di armature usate ( tra l'altro nella colonna traiana sembrano non indossarne affatto, almeno non un hamata come ci li figuriamo di solito) , e magari un intruduzione alle armi da lancio alternative come le plumbata tardo imperiali o funditores; a volte anche i legionari stessi portavano la frombola Fai video più lunghi Roberto!
c'è un errore I tendini sulla parte esterna dei flettenti venivano incollati con colla di coniglio ottenuta nella bollitura di due giorni della pelle di coniglio . Non servivano a rendere piu morbido l'arco ,ma al contrario, servivano a dare potenza all'arco in quanto erano facilmente modellabili con la colla e con la loro durezza irrigidivano l'arco per renderlo più potente sia nella carica che al momento del lancio. Praticamente il legno contribuiva poco alla elasticità , il compito del corno era quello di bloccare tutte le parti incollate e renderle solidali spercialmente nella parte tra l'impugnatura ed i flettenti. La cosa strana ed inverosimile è che questa tecnica per rendere piu potente l'arco era conosciuta in oriente dai mongoli e in occidente anche dagli indiani americani , quindi è qualcosa di molto primitivo tramandata o giunta ad eguale conclusione nella notte del tempi
A me interessava sapere durante le battaglie come evitavano che finissero (o come si rifoornivano ) di frecce se le battaglie duravano giorni o settimane
Bhe le battaglie duravano solitamente un pomeriggio. Per le campagne ci affidava alla logistica similmente a qualsiasi altro rifornimento. Comunque , tranne alcune eccezioni , finire le frecce in battaglia era normale. Tenete conto che la freccia è una munizione assai costosa e richiede una costruzione laboriosa e precisa. Devi scegliere il ramo giusto, lavorarlo , montare la punta , realizzare l impennatura. E tutto doveva essere molto preciso. Secondo me uno dei motivi che portarono al successo immediato dei primi fucili , molto più lenti , imprecisi e di minor gittata degli archi, sta propio nell economicità delle munizioni e dell polvere nera.
Le battaglie duravano, in genere, poche ore. Qualora uno scontro si fosse prolungato per qualche giorno, la battaglia in sé, non era continua ma prevedeva periodi di riposo, che in linea di massima, andavano dal calare del sole all'alba, per poi(con la luce del giorno)ricominciare. La logistica Romana, non lasciava nulla al caso.
Il legno usato generalmente era l acero, ma anche il frassino maggiore. Poi si può parlare per ore di tutte le essenze di altre civiltà orientali. Una cosa importante è che il legno negli archi compositi ha solo lo scopo di struttura scheletrica. Il vero è proprio arco è il corno e il tendine. Il primo resiste in compressione quattro volte di più del legno e il tendine animale resiste in estensione quanto la fibra moderna di alluminio.
Generale Trizio, una tua iscritta ti saluta 🤣avrei una domanda: tutte le informazioni su forma, lavorazione e materiali di archi e frecce latini sono giunte a noi tramite fonti iconografiche/scritte o grazie a ritrovamenti archeologici?
Come sempre spiegazione interessante e molto avvincente. Non sarei d'accordo, però, sulla gittata delle frecce scagliate dall'arco: mi sembra proprio inverosimile la distanza di 300 metri, ma anche quella degli 80 - 100 metri. Secondo me una freccia potrebbe essere offensiva fino a 30/40 metri, oltre farebbe il solletico.
Non devi immaginarti Legolas, se vai a caccia devi fare tiro di precisione o non mangi, stai entro i 50m, più vicino sei meglio é. Gli arcieri in battaglia tirano a zona, non mirano all'uomo, si tira con alzo elevato per avere la gittata maggiore, vai ben oltre i 50metri e fidati che le frecce sono offensive a tutte le distanze. Vai a vederti qualche video.
@@MrAndreatex i 50 metri li posso anche capire, ma i 300 metri mi sembrano un'assurdità. Inoltre la freccia ha potere offensivo quando segue una traiettoria quasi orizzontale, ma se piove dal cielo con alzo elevato non credo faccia poi tanto male. Da tener presente che i guerrieri erano protetti da scudi e corazze.
Caspita Trizio non pensavo che gli archi Romani cioe di oltre 2000 anni fa erano cosi sofisticati , per l'ennesima volta rimango stupito dalla tecnologia ed efficacia del esercito Romano.
@@Dio-solaire-D.-Ethelo-Brando incredibile sapevo che gli archi c'erano già anche nel 2000 a.c ma che fossero composti in multistrato proprio non lo credevo .
Bene la parte storica; quella tecnica contiene, invece, diversi errori, sia nei disegni (es. presa della corda, ma ci sono anche altri errori) che nella spiegazione dell’armamento dell’arco. Ma comprendo che si tratti di questioni tecniche per gli addetti ai lavori.
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Ciao Trizio , puoi fare un video sui frombolieri? la frombola delle baleari era un'arma molto più devastante di qualsiasi arco .
puoi fare la battaglia di aula
sconfitta piu atroce di roma
Per il da quello che mi ha detto che non è un t
Bel video Roberto. Da arciere che usa ancora oggi archi compositi mi permetto di fare qualche precisazione: tendine e corno servono ad aumentare la resistenza meccanica del legno, in trazione (tendine) e in compressione (corno). La parte dove si aggancia la corda, si chiama puntale e, se fatto come nell'immagine di Cascarino, è del tipo a leva rigida: essendo completamente rigido e angolato verso la parte esterna, la sua funzione è quella di creare un braccio di leva che aumenta il rendimento (energia accumulata/rilasciata) dell'arco e riduce il fenomeno di indurimento improvviso dell'arco versi la fine della trazione dovuto all'angolo fra corda e puntale. La corda non era tesa come nella bella immagine dell'arciere, ma con un anello di metallo o corno infilato nel pollice nel caso dei Siriani (e di tutte le altre popolazioni asiatiche), o con tre dita nel caso degli europei. Gli archi compositi dell'epoca a scopo militare erano estremamente pesanti da tendere, 100/130 libbre; a parte l'addestramento e il fisico che serviva per usarli, dovendo esser usati come arma da bombardamento su una massa nemica, non serviva esser troppo precisi. Archi di quel libraggio compositi potevano agevolmente imprimere a dardi di 50g energie di 100/130 joule, in grado di fare danni anche a 200/250 metri.
Un’ottima precisazione. L’informazione sul braccio di leva che aiuta a ridurre il carico ad arco teso mi mancava. Probabilmente dal punto di vista fisico erano più evoluti degli archi medievali.
@@tonycassi1748 più che a ridurre il carico serve a ridurre il fenomeno dello stack cioè l'indurimento improvviso della trazione ad arco quasi tutto teso dovuto all'angolo fra corda e puntale quando supera i 60/70 gradi. Gli archi lunghi inglesi in solo legno di tasso medioevali riducevano tale fenomeno con la lunghezza dell'arco stesso di 180/220 cm che a parità di allungo permette angoli fra corda e puntale minori. Cmq sia il rendimento di un arco composito è di gran lunga superiore ad un arco lungo inglese, a spanne 100 libbre di un arco ricurvo a leve composito equivale a 130 libbre di uno lungo inglese. Deve esser stato traumatico per i romani vedere la devastante penetrazione nei loro scudi delle frecce dei Parti armati con questi archi. Uno scudo dello spessore di 8/10 mm viene passato facilmente da parte a parte e la freccia esce dal lato interno anche di 30/40 cm.
Ringrazio per le precisazioni che concordo in pieno. Aggiungerei che nella spiegazione del caricamento dell'arco, non ha senso l'ipotesi di piegare l'arco (al contrario) fino a fargli assumere la forma a D... per poi agganciare la corda al tip.
Di fatto le due foto mostrano due tipologie di arco completamente diverse. Se non erro la la seconda foto illustra un arco ( turco ?) che, da scarico ha una forma detta "a granchio" (kreb), dove le leve di flettenti possono arrivare quasi a toccarsi...
Sarebbe poi interessante approfondire quale fosse l'utilizzo dell'arco nelle varie fasi della storia romana.
Da qui capire anche se il tipo di arco utilizzato fosse solo quello composito. Mi spiego meglio: l'arco composito, nato nello specifico per l'utilizzo a cavallo, anche in quell'epoca non era di semplice produzione, richiedendo abilità, processi e tempistiche che lo rendevano un'arma decisamente costosa. Ipotizzerei anche l'uso di archi monolitici in legno semplici, oppure ricurvi (curvati a vapore) tendinati sul dorso (ma senza corno). Questo anche a seconda delle condizioni di battaglia, meteo compreso.
Sarebbe interessante approfondire.
Grazie
VESO
La storia del arco è molto interessante perché ha subito varie modifiche, dalla comparsa fino al massimo della perfezione ed efficienza. In seguito fu determinante come arma, soprattutto per gli ottomani. L’addestramento degli arcieri è altrettanto interessante in quanto dovettero usare l’arco non da una posizione stabile ma da un cavallo in movimento. - Grazie mille 🙏
super interessante, tutti in quanto ai Romani pensano solo alla testuggine e alle catapulte; poi se vai a vedere hanno vinto con infinite strategie diverse; cavalleria, arcieri.... (esempio: ATTILA, CAMPI CATALUNICI)
In effetti se dovessimo paragonare l'esercito romano ad una struttura militare, avrebbe la tipologia di un esercito moderno.
I Romani sono stati i primi ad adottare la risposta flessibile si adattavano a coloro con cui si confrontavano
@@marcellotrisolini3034 Esatto, era la loro più grande qualità.
@@giovannicieol3187 Non per contraddire anzi, solo per un modesto parere, direi che gli eserciti moderni non sono ancora riusciti ad inventare una struttura migliore.
@@gioacchinopalmeri5052 con rispetto non si può migliorare la perfezione😊
Come sempre un video molto interessante e istruttivo si vede che oltre che fatto da una persona veramente competente c'è anche un grande lavoro dietro.. Complimenti Roberto! ⚔️
Ti si sono illuminati gli occhi quando hai fatto vedere la punta della freccia...la tua passione rende unico il tuo canale!Bravo Roberto
Ave Nobile Trizio!
Finalmente un video dedicato a questi grandiosi specialisti dell' Esercito Romano! Generalmente sono poco ricordati! Grande Roberto Trizio!
Saluti e Ringraziamenti dalla Colonia di Luni! 💪🔝🏛️
Le orecchie dell'arco aiutano a flettere i "flettenti" in quanto costituiscono, dal punto di vista fisico, una leva (da qui gli archi imperiali cinesi con flettenti lunghissimi); un aspetto degno di nota è che sia il famoso longbow (l'arco di Robin Hood) che il meno conosciuto arco usato dai comuni italiani (identico al long bow ma più corto, uno shortbow quindi) sono privi di "orecchie" e quindi necessitano di una maggiore forza per fletterli; questo dipende, forse, dal fatto che erano intagliati dai maestri d'ascia da un unico alberello: in praticano erano sculture (che tiravano frecce)
Grazie di questi video molto istruttuvi!
Io costruisco archi compositi di tipo orientale sia con materiali moderni come la fibra di carbonio, sia utilizzando i materiali tradizionali, quindi corno e tendine. Ci terrei a fare due precisazioni: sia il corno che il tendine servono a rendere l'arco virtualmente indistruttibile (entro certi limiti si intende), non solo il corno. Nello specifico il corno, applicato sulla pancia dell'arco (cioè quella che guarda l'arciere), aumenta la resistenza alla compressione dei flettenti, mentre al contrario il tendine, applicato sul dorso dell'arco, aumenta la resistenza alla trazione. I materiali più comuni utilizzati dai popoli orientali per la costruzione degli archi erano legno di acero campestre per il cuore il legno, tendine d'Achille di cervo e corno di bufalo d'acqua. Se interessati, posso allegarvi delle foto degli archi che costruisco.
Ciao! Le aste di frecce come venivano fatte?
Finalmente !!!! Hai fatto un video che ti ho richiesto tanto tempo ! 👍👍👍! Grande Roberto!!!
Si ma i libri verdi nella libreria li sistemiamo in ordine numerico ? Mi da parecchio fastidio vederli in disordine ahahahah (ovviamente sto scherzando).
Video stupendo come sempre, troppo interessante come sempre, già non vedo l'ora di guardare il prossimo
Bel video e interessante. Per la precisione però sarebbe meglio chiarire che quando viene teso l'arco immagazzina energia deformando gli elementi in trazione ed in compressione. Una parte dell'energia viene rilasciata quando si sgancia la corda, e viene trasferita alla freccia (il rendimento era non troppo alto). Lo strato di tendine (che resiste bene allo stiramento) si allunga mentre quello interno di corno si comprime. Per il legno, che funziona anche come supporto, inevitabilmente la parte esterna è sollecitata a trazione e quella più interna a compressione. La porzione terminale - lunga - assolve la funzione di leva (siyah è il temine preciso) per tendere l'arco, altrimenti per agganciare la corda sarebbe sufficiente prolungare un poco la porzione in legno.
Incidentalmete , negli archi moderni, lo strato di tendine è diventato lo strato laminato di fibra di vetro (usato anche sull'interno) e la siyah è diventata la ruota eccentrica (si vedano i brevetti Allen) e poi le camma dei moderni compound.
Ciao Roberto. Io sono appassionato di battaglie storiche e le riproduco, tramite Wargame. Vero che gli arcieri non sono mai stati il corpo principale dell'esercito romano (non sono gli inglesi ad Azincourt, per intenderci), ma nella composizione storica degli eserciti, compaiono già unità di arcieri nella battaglia di Akragas, nel 406 A.C. contro i Cartaginesi. Non risulta invece rilevante (ciò non vuol dire che non ci fossero, ma che non erano sufficienti in numero per formare un corpo vero e proprio) la presenza di arcieri nella Prima Guerra Punica, in Italia. Gli arcieri vennero utilizzati invece in numero più consistente contro le tribù dei Germani, a partire dal 104 A.C., fino alle guerre di Cesare, in Gallia. Gli arcieri ricompaiono consistenti nelle battaglie contro Sertorio e il tutte le più celebri della Guerra Civile, dove Pompeo ne disponeva in numero maggiore di Cesare. Spero di avere fornito una piccola testimonianza aggiuntiva. Ave, Trizie...o forse Trizione... perché non so il tuo vocativo...tu sei Trizius Trizis o Trizio Trizionis?
Io propendo per Tritius
Complimenti sinceri alla voce piena di vera passione e allo sguardo brillante di vero storico.
Complimenti
Roberto Trizio come sempre sei il top! Complimenti
indubbiamente un argomento interessante e poi trattato. Complimenti
Complimenti Roberto. Seguo il canale da quando è nato e ho guardato praticamente tutti i video che hai fatto, anche se sono uno che non commenta quasi mai su RUclips.
Volevo lanciarti un'idea, anche se non c'entra in modo specifico l'argomento di questo video: essendo io un appassionato di costruzioni su Minecraft non ho potuto fare a meno di notare che esistono un sacco di "mappe" e costruzioni ispirate all'architettura classica e alcune di queste non solo sono ispirate ma tentano di riprodurre fedelmente costruzioni del passato (anche romano) ormai scomparse; potrebbe essere interessante (con una collaborazione con questi players, non so) usare queste mappe di Minecraft per parlare in alcuni video di costruzioni romane in modo dettagliato, avendo un supporto grafico che è incomparabile con una semplice fotografia e che permette di apprezzare in modo tridimensionale le varie cose che vengono spiegate nel video.
A titolo di esempio, per capire il grado di dettaglio e di cura che esiste in alcune mappe, lascio questo video: ruclips.net/video/qfbJLs8zQzY/видео.html
Questo video ad esempio ha molte poche visualizzazioni, probabilmente perché raggiunge un pubblico di nicchia (i giocatori di minecraft tendenzialmente sono interessati ad altro piuttosto che a riproduzioni di architettura romana), anche se effettivamente si tratta di un livello veramente alto per chi conosce un po' questo tipo di creazioni.
Spero di non essere stato troppo lungo.
Bel video ,come arciere ho apprezzato la spiegazione sia dell' arco che delle frecce . Bravo.
Persona super competente e ottimo divulgatore !Grazie di tutto ❤
L'esercito di Roma era la perfezione assoluta per tattiche,configurazione, adattabilità e potenza militare !
Davvero. Ovviamente l'esercito romani era una perfezione absoluta di tattiche. organizazione e molta potenza militare!
Sarebbe interessante una serie di video sugli antichi popoli italici o "pre-romani"
Grazie Roberto, sempre ottimo e piacevole ✋🏻
Molto interessante Roberto 🏹
Ciao potresti fare un video su come funzionava l'organizzazione dell' esercito incluso l'arruolamento dei mercenari? Potrebbe essere un argomento interessante e spesso viene completamento tralasciato.
Bellissimo documentario 😍 Bravissimo!
Sempre interessante, come al solito! Un saluto dalla Gallia !
Oggi una Lezione storico-tecnica👍👍👍
Ave Robertus molto interessante, io tiro con l'arco, ne ho diversi tipi e quello che richiama quelli degli arcieri ausiliari romani è l'arco turco che ho acquistato questa estate dal mio fornitore artigiano. 👍😃😃😃 w la sagittas.
Io pure!
@@walterpellis692 ave tiri con l'arco?
@@maximusmeridio1970 al momento non tiro da nessuna parte perché non ho la mia parte sinistra della mia persona che non funziona ma ho in passato quando ero normodotato tirato occasionalmente in luoghi appositi che ci sono dalle mie parti!
Bellissimo video...Bravo
Ciao Roberto bellissimo video grazie.
contenuti e spiegazioni sempre al TOP sei l'eccellenza di YT Italia
Sei bravissimo. Ogni video sempre dettagli interessanti. Grazie
Bellissimo video.Detto talmente bene che sono riuscito a ripeterlo a mia mamma che di storia ne sa poco😂😂😂
Sempre molto chiara e esaustiva esposizione ... Ottimo
Grazie per questo interessantissimo video Roberto!!
Grazie. Buona informazion!
Ave legionari. Attenzione, le frecce possono finire, ma noi legionari abbiamo tanto altro.
Complimenti per la spiegazione storica
grazie
grande roberto
Complimenti al Professore, davvero molto bravo.
Video unico nel suo genere. Bello!
Bravo Roberto! Vai! Vai!
La forma a D è quella dell'arco a riposo; da lì si parte per caricarlo. E' come l'arco composito unno e successivamente turco, in sostanza.
il finale è GRANDE come sempre eheheh
Ciao Roberto, complimenti per il canale, vorrei farti una richiesta per un video, le differenze tra un soldato spartano e un legionario romano, chi vincerebbe tra un legionario romano e un oplita spartano? grazie. Giuseppe
Grande cm sempre
Video favoloso👏👏
Mi è piaciuto anche questo, di video
Salve. Il essercito Romano hanno sbagliatto en no avere archeri, catafraktos di cavallieria e conquistare il Báltico con il Tirreme, invece andarsi per la selva negra, Bosco e montagna per tutta la Germanía. Bel video. Complimenti.
Da ex ( aimhe), arciere, ti evidenzio un paio di punti che non hai toccato e forse importanti( se non li ho persi io)... l'innesto dell'asta sulla corda...( la cocca), e il materiale usato per fare le corde, il resto come sempre interessante...
Sempre unici i nostri Romani!!!!
PRECISAZIONE, sono un arciere e mi permetto di chiarire, intorno al minuto 8.30 vengono rappresentati i disegni di due archi che sono entrambi di due archi a riposo, di fatto sono due modelli differenti.
In merito l'armatura dell'arco cercherò di spiegarmi descrivendo la manovra di carico della corda sui flettenti nel caso voi siate destri:
- ponete l'arco di fronte a voi in posizione diagonale con il dorso del flettente superiore nella mano sx, il dorso del flettente inferiore sul collo del piede dx,
- si infila il piede sx dentro lo spazio tra corda e arco (la corda è fissata solo nell'occhiello inferiore), si divaricano leggermente le gambe di modo da costituire un secondo punto di contatto tra l'impugnatura ed il retro del ginocchio,
- quindi si spinge la parte esterna del flettente superiore con la mano sx finchè non si riesce ad infilare la corda nell'occhiello superiore.
...più facile a fare che spiegare!
Caro Roberto complimenti per tutti i tuoi video che sono super interessanti e che mi danno la possibilità di approfondire la storia di Roma che tanto amo. Vorrei suggerirti un argomento di cui mi sembra tu non abbia parlato Coriolano, lo faresti un video su di lui? Grazie
Bravo molto interessante 🤗🤗🤗
ciao Roberto 😉, sapevo degli arcieri e che gli reclutavano a "Creta", però il video mi piace 👍!
Grazie Professore.
Interessante ma video scarno di approfondimenti.
Sarebbe stato poi Interessante paragonare l'arciere e l'arco romano con le varie tipologie avversarie come per esempio il micidiale arco unno.
Vabbé, sarà per un'altra puntata...
Arco romano e unno erano molto simili, entrambi erano compositi anche se quello unno era molto più adatto per il combattimento a cavallo, tipico dei popoli delle steppe (metodo di combattimento che "acquisirono" i romani nel tardo impero).
Video meraviglioso! Aggiungo: gli Arcieri erano anche una Tipologia di Gladiatori, che ovviamente combattevano solo tra di loro.
Ma veramente? Pazzesco!
L'arco e la balestra sono armi meravigliose
Complime nti bei video eppoi io adoro gli antichi romani
Arcieri di Creta, molto interessante , mi giunge voce che oggi siano molto amanti delle armi da tiro, fucili e pistole, una tradizione che continua .....peccato per gli addetti stradali...tutti i cartelli sono bucati....
La camicia con il pelo in vista è una costante nei tuoi video😂 bravissimo comunque!
Roberto puoi fare un video in cui parli come i romani si preparavano ad un guerra o a una battaglia
Sarò ripetitiva ma io amo il tuo canale
Molto interessante, non ho mai approfondito le unità di arceri romani. Esistevano già le balestre? Conosco lo scorpione il cui principio di funzionamento è diverso da una balestra che lavora per flessioni dell’arco ma anche più complesso, quindi presuppongo di sì.
Qualcuno ha un'idea di massima del carico necessario a tirare la corda di quegli archi? Sarei curioso di fare una comparazione con gli attuali archi da gara, grazie!
Ciao Trizio Bruto buona domenica
Caro Roberto, mi sembra che nel disegno di Subkov dell'arciere ci sia un errore fondamentale: la presa. Infatti si vede tendere l'arco con una specie di "aggancio primario" molto improbabile con un potente arco composito, in quanto tutta la tensione dell'arco graverebbe sostanzialmente sul solo dito indice. Gli antichi romani non utilizzavano quella che oggi è conosciuta come "presa mediterranea" con tre dita? In epoca più tarda (VII secolo) lo "Strategikon" definisce la presa con tre dita come "romana" mentre quello che oggi conosciamo come aggancio orientale (con il pollice protetto da un apposito anello) viene definito "persiano" e dice che gli arcieri bizantini si allenavano ad usare entrambe le tecniche. Un altro errore che ho riscontrato riguarda l'interpretazione dell'immagine al minuto 8:45. Si tratta infatti di un arco di tipo orientale (nello specifico mi sembra di tipo turco) a riposo, con la curvatura pertanto opposta rispetto a quella dell'arco in tensione. Quanto alla tecnica di caricamento dell'arco che utilizzavano gli antichi non saprei, ma direi che quella che si utilizza oggi in assenza dell'apposito "carichino" è abbastanza semplice e intuitiva e si fa in piedi e non sdraiati a terra. Ho visto che qualcuno ha già scritto che le "orecchie" in un arco composito sono delle leve che ne aumentano le prestazioni e anche che il tendine veniva applicato per aumentarne la resistenza alla trazione, e quindi il libraggio e l'elasticità. Quanto all'uso esclusivo di archi compositi sarebbe interessante saperne di più. Probabilmente il loro uso era prevalente se non esclusivo nella parte orientale del bacino del Mediteraneo, ma nella parte occidentale e settentrionale dell'Impero?
Condivido le tue osservazioni.
Non esiste solo l'arco orientale, sicuramente qui da noi e al nord avranno usato anche archi piatti o longbow, mi risulta che gli archi compositi temino i climi umidi.
Finalmente si parla degli ausiliari, dei quali i romani hanno fatto ampio uso fin da sempre, mercenari o alleati che siano stati senza di loro i romani non sarebbero andati da nessuna parte.
UNA GRANDE LEZIONE, NON SOLO TECNICA. FA CAPIRE IL VALORE DELLA TRADIZIONE, in ogni senso. Un concetto ignorato e negletto dalle nuove generazioni, che il potere non ha interesse a coltivare.
Spettacolo
Minaccia top ^^
Sempre un artista
Grandissima Battuta Roberto Tirzio una domanda;ma può essere che i primi arcieri dell'antichità fossero le popolazioni assirobabilonesi? Insieme all'invenzione della ruota?
Un buon video solo una piccola precisazione con l'uso di reparti asiatici la presa della corda non era mediterranea cioè con tre dita ma con anello posto sul pollice.
Ottima precisazione Mauro
@@celestinopoletti4773 tirare con l'arco storico serve a qualcosa oltre essere un cliente della Jurta.
Cosa significa "anello sul pollice"?
Grazie se vorrà rispondere.
@@antoniopalumbo7326 ciao Antonio...gli arcieri asiatici non tendevano l'arco utilizzando indice,medio e anulare...bensì utilizzavano il dito pollice, a sua volta trattenuto dal dito indice. Logicamente per evitare escoriazioni...il pollice veniva protetto con un un'anello, che poteva essere di corno, osso, pietra o addirittura in metalli preziosi.
Mi spiace doverti contraddire e dover fare due precisazioni. Il corno serve come resistenza si, ma alla compressione. Il tendine serve non a rendere l'arco più morbido ma bensì sia a rinforzare il dorso ( la parte dell'arco che è verso il bersaglio) che ad aumentare la velocità di chiusura dell'arco stesso. Di conseguenza vengono migliorate sia la velocità della freccia, che la gittata utile .
Altra “perdonabile imprecisione “: se una punta di freccia , di fabbricazione romana, è stata rinvenuta in Britannia, è assai improbabile che risalga al 2 secolo a.C.; molto più probabile (per non dir certo) al 2 secolo d.C.
Bhe sai forse con i commerci può esserci finita là prima dell'arrivo dei romani
ave legionario Trizio
Purtroppo devo correggerti su un paiIo di imprecisioni sulla struttura dell' arco
su i materiali corno, legno e tendini il motivo di usare questi materiali è per sfruttarne al meglio le peculiari qualità, ossia quando un arco viene teso la parte interna è sottoposto a uno sforzo di compressione per cui il corno risulta il materiale migliore essendo più rigido, mentre la parte esterna sottoposta a sforzi di trazione veniva coperta da tendini che appunto andavano a resistere alla trazione.
il risultato è praticamente che la struttura di legno dell'arco composito veniva protetta dallo stress in maniera da poter venire flessa molto di più di quanto potessero fare gli archi monolitici, permettendo agli archi compositi di avere flettenti più corti quindi archi compatti leggeri e potenti (con alcuni svantaggi. primo fra tutti una certa sensibilità all'umidità, cosa che spiega come non si sia affermata la struttura composita in paesi nordici).
secondo punto dolente sono le "orecchie" quella parte che cambia angolo e forma alle estremità del flettente, sono sostanzialmente delle leve rigide, lo scopo di queste strutture è di distribuire in maniera efficace lo sforzo di tensione lungo "l'allungo", mi spiego meglio un arco piano senza curvature e leve richiede uno sforzo per essere teso che aumenta più a foundo tendo l'arco, le leve rigide permettono di ridurre lo sforzo a fine corsa cosa che ha il duplice vantaggio di avere una posizione di mira più agevole e un più efficace scarico della forza sulla freccia
a tal proposito ti invito a leggere questo articolo molto esaustivo sull'argomento
www.outlab.it/works/mongolo.pdf
in fine le immagini dell' arco nella fase di "precarica" è sbagliata, è semplicemente un'arco a riposo
Alla fine è molto interessante sapere che già tra i romani vediamo archi di complessità strutturale paragonabile con gli archi alto medioevali mongoli e turchi, mi interesserebbe se fosse possibile che tu ci dessi più dettagli su i ritrovamenti archeologici e gli studi che deducono la costruzione dell'arco dromano
ciao e a presto
Tuo estimatore
Una piccola imprecisione, la forma, cosiddetta a " D " è quella dell'arco completamente scarico, per caricarlo andava serrato a terra e tra le gambe,in una maniera ben precisa e la D andava aperta,in modo da farle assumere la forma dell'arco come lo vediamo con la corda inserita. Come è anche logico che sia.
Mi aspettavo un po piu di carne al fuoco: come gli arcieri in epoca repubblicana e tardo imperiale, tipo di armature usate ( tra l'altro nella colonna traiana sembrano non indossarne affatto, almeno non un hamata come ci li figuriamo di solito) , e magari un intruduzione alle armi da lancio alternative come le plumbata tardo imperiali o funditores; a volte anche i legionari stessi portavano la frombola
Fai video più lunghi Roberto!
Non si riesce ad andare oltre a Traiano xD
Ciao Roberto, potresti parlare dei reparti tardo imperiali? Erculiani, cornuti, brachiati e bucellarii ecc ecc. Grazie
c'è un errore
I tendini sulla parte esterna dei flettenti venivano incollati con colla di coniglio ottenuta nella bollitura di due giorni della pelle di coniglio . Non servivano a rendere piu morbido l'arco ,ma al contrario, servivano a dare potenza all'arco in quanto erano facilmente modellabili con la colla e con la loro durezza irrigidivano l'arco per renderlo più potente sia nella carica che al momento del lancio.
Praticamente il legno contribuiva poco alla elasticità , il compito del corno era quello di bloccare tutte le parti incollate e renderle solidali spercialmente nella parte tra l'impugnatura ed i flettenti.
La cosa strana ed inverosimile è che questa tecnica per rendere piu potente l'arco era conosciuta in oriente dai mongoli e in occidente anche dagli indiani americani , quindi è qualcosa di molto primitivo tramandata o giunta ad eguale conclusione nella notte del tempi
A me interessava sapere durante le battaglie come evitavano che finissero (o come si rifoornivano ) di frecce se le battaglie duravano giorni o settimane
@@francescohispanico1248 A questo proposito, c'è già un video in cui Roberto spiega come avvenivano i rifornimenti nell'esercito romano.
Bhe le battaglie duravano solitamente un pomeriggio. Per le campagne ci affidava alla logistica similmente a qualsiasi altro rifornimento. Comunque , tranne alcune eccezioni , finire le frecce in battaglia era normale. Tenete conto che la freccia è una munizione assai costosa e richiede una costruzione laboriosa e precisa. Devi scegliere il ramo giusto, lavorarlo , montare la punta , realizzare l impennatura. E tutto doveva essere molto preciso. Secondo me uno dei motivi che portarono al successo immediato dei primi fucili , molto più lenti , imprecisi e di minor gittata degli archi, sta propio nell economicità delle munizioni e dell polvere nera.
Sicuramente cercavano di recuperare la parte metallica, se non danneggiata, e forse anche l'asta...ma ovviamente partivano ben muniti...
Le battaglie duravano, in genere, poche ore.
Qualora uno scontro si fosse prolungato per qualche giorno, la battaglia in sé, non era continua ma prevedeva periodi di riposo, che in linea di massima, andavano dal calare del sole all'alba, per poi(con la luce del giorno)ricominciare.
La logistica Romana, non lasciava nulla al caso.
👍👍👍
Sei un grande
Ottimo come sempre .Il mio pensiero e capire quale tipo di legno utilizzavano
Il legno usato generalmente era l acero, ma anche il frassino maggiore. Poi si può parlare per ore di tutte le essenze di altre civiltà orientali. Una cosa importante è che il legno negli archi compositi ha solo lo scopo di struttura scheletrica. Il vero è proprio arco è il corno e il tendine. Il primo resiste in compressione quattro volte di più del legno e il tendine animale resiste in estensione quanto la fibra moderna di alluminio.
@@mugellobushcraft553 ottimo grazie per la risposta non ero a conoscenza di tutto ciò
Manca la spiegazione del tipo delle frecce e gli impennaggi.grazie.
Generale Trizio, una tua iscritta ti saluta 🤣avrei una domanda: tutte le informazioni su forma, lavorazione e materiali di archi e frecce latini sono giunte a noi tramite fonti iconografiche/scritte o grazie a ritrovamenti archeologici?
Entrambe le cose.
Come sempre spiegazione interessante e molto avvincente. Non sarei d'accordo, però, sulla gittata delle frecce scagliate dall'arco: mi sembra proprio inverosimile la distanza di 300 metri, ma anche quella degli 80 - 100 metri. Secondo me una freccia potrebbe essere offensiva fino a 30/40 metri, oltre farebbe il solletico.
Non devi immaginarti Legolas, se vai a caccia devi fare tiro di precisione o non mangi, stai entro i 50m, più vicino sei meglio é. Gli arcieri in battaglia tirano a zona, non mirano all'uomo, si tira con alzo elevato per avere la gittata maggiore, vai ben oltre i 50metri e fidati che le frecce sono offensive a tutte le distanze. Vai a vederti qualche video.
il solletico... ma che pensi che si tirano i coriandoli?
@@MrAndreatex i 50 metri li posso anche capire, ma i 300 metri mi sembrano un'assurdità. Inoltre la freccia ha potere offensivo quando segue una traiettoria quasi orizzontale, ma se piove dal cielo con alzo elevato non credo faccia poi tanto male. Da tener presente che i guerrieri erano protetti da scudi e corazze.
@@carminegreco5255 ti do ragione del fatto che sei libero di credere quello che ti pare
@@carminegreco5255 Se piove dal cielo non fa tanto male ? non sono mica foglie, hanno immagazzinato potenza durante il tragitto
Lei ha omesso di dire, di quale materiale era formata la parte sulla quale veniva inserita la freccia.
Robi ti adoro ❤️
Caspita Trizio non pensavo che gli archi Romani cioe di oltre 2000 anni fa erano cosi sofisticati , per l'ennesima volta rimango stupito dalla tecnologia ed efficacia del esercito Romano.
Beh già 3500 anni fa l'arco era così
@@Dio-solaire-D.-Ethelo-Brando incredibile sapevo che gli archi c'erano già anche nel 2000 a.c ma che fossero composti in multistrato proprio non lo credevo .
@@cipofly il primo arco composito arcaito su progettato dagli assiri , quest'ultimi sono i percussori di monte tecnologie belliche
Bene la parte storica; quella tecnica contiene, invece, diversi errori, sia nei disegni (es. presa della corda, ma ci sono anche altri errori) che nella spiegazione dell’armamento dell’arco. Ma comprendo che si tratti di questioni tecniche per gli addetti ai lavori.
Il disegno al minuto 01:09 non credo che sia completo perché manca della protezione dell'avanbraccio .
Ho messo per primo il like prima di vedere il video. Spero di non subire la minaccia del Legatus Trizius.
Complimenti, faresti un video anche su gli archi e gli arcieri vichinghi?
Devi fare una spiegazione di cosa cacciavano e di che animali cercavano