L'avessero realizzato in titanio sarebbe costato l'ira di Dio,poi possiamo sempre fantasticare su un ponte in grafene e fibra di vetro(facilmente incendiabile,però?)Ma per quanto riguarda gli scalini,che difficoltà c'era nel rivestirli di materiali plastici trasparenti non così scivolosi?
Avete dimenticato uno dei problemi più gravi; l'arco di acciaio che costituisce il ponte spinge (e sposta) le fondazioni alle estremità del ponte stesso. In particolare sul lato verso la Ferrovia, la pavimentazione tra il ponte e il preesistente edificio (ex F.S. ora una delle sedi della Regione del Veneto), si è sollevata e frantumata più volte. Questo costringe a continui controlli e manutenzione non solo della pavimentazione ma anche della staticità del ponte.
Errore dello studio esecutivo, non dell’architetto. Anche Rialto aveva questo problema ma lo hanno risolto subito costruendo i palazzi alle due basi, come contrappeso e per compattare il sottosuolo
Aggiungerei che per ovviare allo spostamento delle fondazioni che comportano un abbassamento dell'arco con incremento delle sollecitazioni mi sembra che sia stati messi in opera dei martinetti per ripristinare in continuazione la freccia iniziale. Speriamo che non si arrivi ad una fine corsa dei martinetti ....
@@negrimassimo2936 a dire la verità temo ci siano già arrivati, a detta del mio professore di strutture quando arrivano a fine corsa ci mettono degli "spessoramenti" per "azzerare" i martinetti e ricominciare da capo.
Quando studiavo da geometra visitai con la scuola Venezia e il nostro professore di progettazione che era un architetto ci illustrò per bene i difetti del progetto del ponte, che visitammo e su cui io stesso scivolai. Venivamo da anni in cui il professore insisteva su quanto dovessimo stare attenti all'ergonomia, all'inclusività per le persone con disabilità fisiche e soprattutto alla corretta progettazione delle scale e poi arriva Calatrava bello bello a insegnarci come non fare architettura.
Se penso che dietro questi progetti ci sono personaggi che "Hanno studiato" mi scappa da ridere. Dove abito io c'è un ponte medioevale a 25 metri sul fiume, tutto in pietra, intatto, chiuso negli anni 90 per conservarlo ci passavano le auto. Ancora oggi perfetto. Senza studiare.
Al sig. Calatrava andrebbe impedito di proseguire a produrre sfaceli come questo o quello che ha fatto a Reggio Emilia, città dove vivo. I 3 ponti sono un buco senza fondo per quanto riguarda la manutenzione ordinaria. La stazione AV mette paura se ci sei dentro... Se sei ad esempio nella zona a piano terra, dove ci sono sale d'attesa, biglietterie e attività commerciali, ogni volta che passa un treno sopra c'è da spaventarsi! Scricchiola tutto e non c'è sufficiente isolamento acustico. Sembra che ti stia crollando il soffitto addosso ogni volta. Non sono un tecnico. Porto semplicemente la mia esperienza da utente che non ne sà mezza di ingegneria ma che ha usufruito di altre strutture con i medesimi scopi ma senza gli innumerevoli problemi che quelle progettate da Calatrava si portano dietro. Non è minimamente in grado di valutare quello che viene dopo la realizzazione dei suoi "scarabocchi".
Aggiungo che la stazione AV ha una copertura delle banchine praticamente inesistente.. ricordo di esserci stato una sola volta mentre pioveva e c'erano perdite d'acqua ovunque, non so se abbiano sistemato.
Per quanto riguarda certi tipi di amministratori, parlando in generale perché non so se sia il caso di Reggio Emilia , il fatto che la manutenzione ordinaria sia un pozzo senza fondo non è un difetto, anzi.
@@GianF123Come fai a dire che se la manutenzione ordinaria è un pozzo senza fondo non è un difetto? Cioè ogni 3 x 2 ci devi mettere mano spendendo un fracco di soldi, perché per esempio servono banalmente le piattaforme per riverniciarlo. Giusto per dire. Manutenzione ordinaria non è controllare se ci sono cedimenti su cui intervenire per non farlo crollare. Non confondiamoci.
@@Ezekiel5it ma io la penso come lei ! Solo volevo mettere in evidenza che in certe amministrazioni, a tutti i livelli anche nei condomini, gli amministratori hanno interessi poco confessabili nel fare guadagnare le ditte di manutenzione, ma non so se sia il caso di Reggio Emilia. Adesso è più chiaro ?
Calatrava (o meglio il suo team) non è nuovo alla sottovalutazione della situazione ambientale e manutentiva delle sue opere. Nei ponti a Reggio Emilia (vedi quello sull'A1) vi è una illuminazione continua verso l' asfalto cui non è stata prevista la eventuale sostituzione di un corpo illuminante, per farlo occorre bloccare una carreggiata a 3 corsie e intervenire con gru e cestello. A parte l'utilità della illuminazione sottostante, almeno prevedere la sostituzione dei corpi illuminanti dalla carreggiata superiore, molto più accessibile anche senza doverla bloccare.
A mio parere è un pugno in un occhio,sia strutturalmente che esteticamente! In un ambiente tutto in stile Veneto dire che stona completamente nell’ambiente è essere molto moderati!
"Ambiente in stile Veneto". Ahahah ma che cavolo dici? I vari stili che si vedono a Venezia sono classico, neoclassico, gotico(?) ecc. Non esiste uno stile "Veneto".
@@ven890 carissimo,inserire una struttura del genere in un contesto architettonico, artistico, stilistico come quello veneziano è come se Jacques-Louis David avesse dipinto Napoleone in sella ad una Yamaha R1. .
@@fr-network4673 è esattamente quello che volevo dire io! Non sono un esperto in materia , per questo ho parlato di “ stile Veneto” poi ci sono “gli esperti “ che correggono noi incompetenti . Credo che chiunque visiti Venezia poi alla fine si ritrova davanti a questo orrore non può che avere una sensazione di vomito !🤢🤮
Sono uno studente di Venezia e faccio ogni giorno questo ponte. Non ho nulla da contestare e anzi aggiungo: in inverno come ben hai detto è difficile camminarci sopra fuorché sulla lastra di marmo centrale. Per questo sopratutto in autunno-inverno si crea una fila di questa lastra perché il vetro diventa troppo scivoloso per via dell’umidità. Io non ho pazienza di andare lentamente, uno dietro l’altro, perciò accetto sempre la sfida e scivolo sul vetro come se stessi pattinando. Devo dire che magari per i giovani la cosa è anche fattibile, ma in una citta dove l’età media continua ad alzarsi, avere un ponte in vetro è molto antifunzionale.
Si per i giovani può essere una sorta di sfida goliardica salvo che magari dopo una scivolata a tempo debito cominciano i problemi di schiena.. al di là dei problemi seri di carattere strutturale, la sezione del ponte e’ larga si poteva pensare anche ad un settore dedicabile a chi ha problemi di mobilità e/o valige e sulla scivolosità del vetro si poteva studiare un po’ di più
Una signora quasi 10 anni fa si è spaccata la faccia, è finita in maxilo facciale x intervento...Cacciari quella volta le ha scritto una lettera pubblicata su un giornale nazionale e le consigliava di "cambiare ponte" se non è contenta...una vergogna
confermi quello che hanno detto nel video, ossia che hanno sostituito parte del vetro con un materiale che permette attrito, e quindi maggiore stabilità?
Stavo visitando la città di sera e dovevo ritornare a Bologna in treno. Come sempre faccio tutto all’ultimo momento e mi sono trovato a correre per mezza Venezia, salendo e scendendo ponti, fino a quando sono arrivato lì ed ho davvero temuto di rimanere in strada (o su una gondola nel canale) fino alla mattina successiva a Venezia
finchè il ponte risale a centinaia di anni fa...ce ne facciamo una ragione, e si creano percorsi alternativi per le persone con disabilità, ma concepire e realizzare un ponte del genere nel 2008 è assolutamente vergognoso!
Ricordiamo gli ingegneri che segnalavo i problemi sia prima che durante il montaggio, ma Calatrava ha proseguito. Ricordiamo la stazione dell’alta velocità a Reggio Emilia? Il primo giorno di apertura è stata allagata. Purtroppo sono sempre meno gli Architetti e sempre più i venditori di fuffa.
A Valencia, quando sono andato a vedere la città dell'arte e della scienza (bello il contenitore, peccato per il contenuto), ha iniziato a piovere...me ne sono accorto perché dentro pioveva che era un piacere 😅😅😅
Amaramente, è proprio così. In gran parte dipende dal fatto che le opere che escono dai loro studi sono progetti modulari, pensati per essere dimensionati variando, aggiungendo o togliendo elementi già pronti, al fine di potersi adattare ai vari scenari. In questo modo tali studi di progettazione possono rispondere ai concorsi delle città con proposte relativamente economiche e rapide da realizzare (musica per le orecchie di chi gestisce gli esausti bilanci delle amministrazioni comunali). Ma quando le opere non sono pensate sin dall'inizio per sorgere in un contesto ben specifico, possono maniferstarsi con maggior frequenza problemi imprevisti. Infine, ingegneria a parte ed escludendo questo Veneziano, dal punto di vista estetico i ponti di Calatrava sembrano fatti con lo stampino, risultando alla fine decisamente "conformisti", scontati e banali.
@@Falcone-en4wl In realtà le opere strutturali di Calatrava sono talmente ardite e con funzionamento al limite ( e talvolta oltre il limite) che non potrebbero mai essere progettate con lo stampino.
Il ponte è scomodissimo (gradini bassi e irregolari, che si comportano come degli "ostacoli" e che fanno inciampare molte persone) nonché pericolosissimo (scivoloso da ottobre ad aprile, e anche nei mesi restanti quando piove). L'effetto estetico di "trasparenza" è del tutto inesistente: il vetro usato è molto scivoloso ma per nulla trasparente. A Venezia esistono centinaia di ponti. Ci sarà un motivo per cui sono praticamente TUTTI identici tra loro... La giunta ha voluto fare qualcosa di diverso. Sicuramente è diverso (e pure costosissimo, dato che le sue varie componenti si frantumano in continuazione) ma, altrettanto sicuramente, non funziona. La prova del nove? Noi veneziani per andare dalla stazione a piazzale Roma seguiamo le fondamenta del monastero, come abbiamo sempre fatto prima che lo costruissero. Questo ponte, sia di giorno sia di sera (quando viene illuminato), è bellissimo da vedere... ma un ponte dovrebbe anche essere "usabile", non solo "fotografabile". Altrimenti chiudetelo e dite che è un'opera d'arte della Biennale, così anche i turisti capiscono che non ci devono salire sopra.
avevo già risposto sulla difficoltà dei gradini 'diversi' dai gradini tradizionali, poi ho letto la tua risposta e non avrei trovato parole migliori per descrivere un ponte creato ad hoc per inciampare d'estate e scivolare d'inverno
Complimenti ottimo video. Avete azzeccato il problema. Io sono Veneto e... ci passo. Da ottobre quando comincia la nebbia, e l'umidita, non sembra un ponte, ma un palaghiaccio. Io fortunatamente non sono mai caduto, però ho rischiato parecchie volte. Passano migliaia di persone, di tutte le età; gli anziani non si fidano se poi hanno piccoli bagagli, prendono il traghetto. Il comune continua a far manutenzione straordinaria. Sempre spese, a carico di chi? Niente da dire il ponte e meraviglioso, però, per niente funzionale, anzi pericoloso. atc.
Il ponte di Calatrava ha tanto in comune con la corazzata Kotemkin. Già senza tenere conto degli errori ingegneristici, il fattore fruibilità del ponte è stato subordinato ai criteri estetici. I terribili scalini si adattano alla forma del ponte, non rispettando minimamente quei "rapporti aurei" tra battuta ed alzata, principi base dell'architettura, che rendono agevole la salita e la discesa. Quel ponte disegnato così come è, avrebbe dovuto rimanere un bozzetto futuristico sulla carta.
Il ponte di Calatrava più che il tipico fallimento dell'ingegneria è il tipico fallimento dell'architettura, dove la funzionalità è stata sacrificata sul piano dell'estetica, con problemi di accessibilità, di funzionalità e di matenibilità. Quando l'aspetto architettonico del progetto scavalca quello ingegneristico capitano di queste cose.
Sei stato troppo buono. A parte queste incredibili dimenticanze ed errori di progettazione che non avrebbe commesso neanche un bambino, ma com'è possibile che nessuno abbia detto che questo ponte, così com'è, non c'entra niente, ma proprio niente, con lo stile di Venezia? Esso è, semplicemente, un ecomostro. Mi auguro che un giorno venga demolito e si ricordi come esempio di cosa non deve mai essere fatto in luoghi antichi, storici, unici al mondo.
Calatrava ha fatto disastri anche nella sua Valencia, in particolare nella Ciutat de les Arts i le Ciencies dove pioveva dentro pochi giorni dopo l'inaugurazione; la giustificazione dell'architetto fu che a Valencia normalmente piove poco...
Ottimo lavoro. Secondo me sarebbestato meglio dare anche un piccolo cenno sullo schema strutturale del ponte e del suo funzionamento statico, soprattutto nei riguardi dei terreni di fondazione della laguna
Non sono di Venezia, ma quando ci sono passato (in estate) l'ho trovato scomodo e insidioso: i gradini hanno la pedata lunga e poco alta, non trovavo il giusto ritmo per passeggiare e ... gli scalini SEMBRANO non esserci, ma se non ci fai attenzione ti inciampi. Alcune archistar ormai badano poco all'ergonomia per sorprendere con le forme. A Torino ci sono stati altri esempi.
confermo tutto, tralasciando gli scivolamenti e il corrimano bollente d'estate e ghiacciato d'inverno, l'altezza degli scalini e la loro lunghezza li rende molto fastidiosi da percorrere. Praticamente devi concentrarti ad ogni passo, l'ho sempre odiato.
In realtà la pedata lunga è bassa è realizzata con la concezione delle mulattiere, che rendono l'andamento lineare e cadenzato, quasi come fosse una passeggiata e non una scalata, come invece sarebbe con dei gradini più alti
@@francescoceppaglia2321 Da ex-alpino posso dirti che il tratto maggiore delle vere mulattiere (non banali sentieri di montagna) non ha gradini, sono perlopiù rampe, possibilmente dolci. Solo dove si è costretti (per orografia) a dover superare cospicui dislivelli compaiono dei gradini. Questo principalmente per il costo (in fatica e lavoro) della realizzazione di scalinate. Dove proprio necessita, gli scalini devono essere bassi e le pedate lunghe, proprio per non far inciampare gli animali da soma, che (anche carichi di materiale) correrebbero grossissimi rischi di inciampare, far cadere i carico, ferirsi e morire. La stessa tipologia di scale si può notare in alcune costruzioni medioevali pensate per il transito di cavalli (ma se potevano preferivano sempre delle semplici rampe). Il fatto che in centro Venezia si pensi di realizzare ponti a misura di quadrupedi è quantomeno bizzarro.
@@lazanna7777 la mulattiera è stata usata anche nel pozzo di San Patrizio per scendere e poi ovviamente salire con i muli carichi, ed effettivamente la pedata è lunga e l'alzata e bassa, proprio come nel ponte di Venezia...e comunque è bizzarro se lo pensi con l'ottica del quadrupede, ma se lo pensi con l'utilità che potrebbe avere a chi ha difficoltà di deambulazione e non può alzare di molto la gamba, una mulattiera fa comodo, rendendo la promenade parabolica...a differenza del ponte di Rialto ché è piramidale, quindi più ripido, a causa dell'eccessiva alzata degli scalini. Impraticabile per chi ha difficoltà. Ma ripeto, una minima mulattiera è necessaria per far fronte all'altezza del Ponte, che altrimenti sarebbe dovuto essere basso e girevole, per consentire il passaggio delle barche... costituendo costi più elevati e più manutenzione, oltre che degli addetti al traffico sempre presenti. Perché un semplice arco liscio con quella parabola sarebbe impraticabile a causa della sua eccessiva pendenza
@@francescoceppaglia2321 Non ho studi seri per controbattere, ne mi metterò a farli. Ma il discorso continua a non convincermi: è compito del progettista fare qualcosa di ergonomico, la scelta della pedata è sua e molti (me compreso) l'hanno trovata sgradevole, la scelta della geometria del ponte è sua, e sua è la responsabilità di renderla adatta allo scopo. Se poi c'erano inderogabili vincoli di occupazione delle sponde, forse non si poteva fare di meglio; ma il fatto che gente abituata tutti i giorni a scavalcare ponti, si lamenti proprio di quello, per me è la prova del 9 che è problematico.
Anche se ho fatto solo 3 anni di architettura al liceo, ho afferrato subito il fatto che, se uno è architetto deve pensare anche alla realizzazione dei propri progetti, altrimenti sei semplicemente designer di cose altamente problematiche...
Fra i problemi del ponte di Calatrava non avete nominato il più grave, il fatto che la sua campata non rispetta le regole di pressione sulle due sponde del canale , come fanno tutti i ponti veneziani, la campata deve avere un rapporto giusto secondo la lunghezza e l'altezza, in modo che il peso si distribuisca proporzionalmente in orrizzontale (sulle sponde del canale) e in verticale verso il basso. Infatti le banchine che sopportano il peso di quel ponte cedono progressivamente formando crepe e distaccamenti , bisogna monitorarlo continuamente per aggiustare il tiro . Questo problema al tempo della costruzione era stato segnalato dagli esperti locali , eppure....è andata così.
Ma a mio parere è stato scelto quel progetto per due motivi principali: -l'estetica, ma se cozza con la funzionalità e la sicurezza peggio per queste ultime, come tante opere in Italia ci ricordano. -il costo: più alto è più ce ne è per tutti, come il Mose insegna. Tanto pagano i contribuenti.
Esposizione molto imprecisa. Non ha esposto 1 il problema principale delle spinte orizzontali e dei cedimenti che richiedono periodici aggiustamenti delle spalle con martinetti 2 l'assurdo uso di materiali rigidi come la pietra e soprattutto il vetro su una struttura elastica di acciaio irrigidita solo nel dorso centrale col risultato che si oscilla camminando su entrambi i lati e le lastre di vetro si frantumano.una dopo l'altra. 3 si parla di 44000 euro per l'ovovia ... ma è stata solo la spesa per smantellarla. Il costo di progettazione è installazione è stato attorno a 2 milioni e non ha mai funzionato. 4 quanto a veduta, è un'inidiozia parlare di vista "panoramica" perché il ponte si trova dopo la svolta finale quasi ad singolo retto del canal grande, che non si vede per niente. Provate invece ad andare sul bellissimo e stabile ponte degli Scalzi e avrete una bellissima vista sul Canale ... e potrei continuare da veneziano vero e informato..
Recentemente ho letto un articolo di un giornale locale che riportava la notizia della sostituzione dei gradini con i conseguenti costi a carico del Comune... La parte migliore dell'articolo è quella in cui il giornalista sostiene che gli ospiti della città dovrebbero arrivarci da soli a capire che gli scalini in vetro si danneggiano con i trolley 🤔. Considerato appunto che il ponte è l'utilissimo collegamento tra autobus/parcheggi e ferrovia ho trovato questo pensiero irritante ma anche molto divertente! (Se mi fanno un ponte con gli scalini in vetro non penso che sia delicato, anzi, penso che abbiano utilizzato un materiale resistente e funzionale per far fronte al tipo di traffico pedonale..)
Appena costruito era vietato salire con trolley, ombrelli e con tacchi (molto utile considerando la collocazione del ponte). Ci potevano passare solo portabagagli a pagamento che in teoria erano autorizzati dal comune ma molti erano e sono abusivi, con le risse e minacce tra di loro in stazione e ha piazzale Roma (ne ho sentito uno dire "io ti ammato" che ho segnalato alla polfer la quale mi ha detto che ormai è consuetudine)
Ma lo dicano apertamente che abbiamo pagato per un grande soprammobile piuttosto di un ponte utile... Allora che lo transennino definitivamente e dirigano i pedoni verso i due ponti minori (che son lì da secoli) che collegano comunque piazzale Roma con la Stazione ferroviaria (eh si, incredibile ma vero, si poteva fare anche prima di avere questo nuovo ponte, pardon, Soprammobile)!
si ma lo facciamo anche coi carretti e anche i portantini lo fanno con le valigie. Perché, obbiettivamente, farci quello degli Scalzi con una quintalata di merce ma anche no.
Per il problema numero 1 vorrei far notare che la maggior parte dei ponti di Venezia non presentano rampe per l'accesso ai disabili, di conseguenza anche per i turisti con bagagli è difficile muoversi all'interno della città in qualsiasi caso, anzi i gradini di questo ponte presentano una alzata di piccole dimensioni proprio per agevolare il flusso dei turisti. Bisogna anche specificare che nessun ponte a Venezia che attraversa il canal grande presenta delle rampe per disabili, viste le dimensioni enormi che sarebbero richieste per una rampa del genere. Per ovviare a questo problema le persone disabili possono usare i vaporetti per spostarsi da una sponda all'altra, anche se in questo video viene demonizzata la cosa si tratta di un accordo fatto del comune di Venezia con gli enti preoposti per la tutela delle persone affette da disabilità. Quindi molte critiche sono comprensibili ma bisogna sempre tenere conto che si parla di una città diversa da tutte le altre nel mondo, presenta problemi e soluzioni diverse da quelle comuni.
quando fai progettare un ponte ad un spagnolo e nella città hai intere università di architettura e ingegneria che avrebbero potuto partecipare ad un contest :) (la mia città)
C’è da dire che l’attuale scuola e gli attuali specialisti italiani di ponti sono semplicemente imbarazzanti: dopo Musmeci e Zorzi abbiamo è seguito il vuoto pneumatico.
Allora io credevo fosse uno scherzo non avevo mai visto il ponte calatrava a Venezia fino a qualche giorno fa. Chiunque abbia ceduto l'appalto di quel ponte abbia ingaggiato calatrava dovrebbe essere processato insieme all'architetto calatrava perché non rispecchia assolutamente i canoni di architettura Veneziana che da secoli e secoli tiene in piedi quella città.. per non parlare del fatto che è bastato un poco di umidità quel giorno e io non riuscivo a camminare su quel ponte.. quale architetto malato potrebbe costruire un ponte del genere in una città di mare come Venezia soggetta costantemente all'umidità poteva aggiungerci solo degli spruzzi di acqua e sapone per rendere il ponte caratteristico e magari si scivolava anche un po' di più.. ora capisco che calatrava sia prima un nome che una cultura su architettura e ingegneria però cerchiamo di essere onesti quanto è costato ponte All'italia al Veneto.. solo per aver sopra il nome calatrava che onestamente sembra un brand di marca.. se fossimo in una vera civiltà dopo un lavoro del genere un lavoro che non ci vuole chissà quale occhio esperto per dire che è inaccettabile.. calatrava stesso doveva riprogettare il ponte in maniera adeguata e consona anche all'estetica della città e se non in grado restituire quello che è stato il suo compenso per tale Opera ragazzi ci sono Ponti a Venezia che sono stati costruiti secoli e secoli fa hanno una minima manutenzione sono indiscutibili per praticità per estetica per l'uso dei materiali con cui sono stati costruiti.. giuro la vista di quel ponte è stata la prima cosa che ha rovinato un intero pomeriggio di gita a Venezia.. ora quando ho attraversato quel ponte c'era solo un po' di umidità non pioveva e C'erano 12 gradi Io vorrei capire che cosa succede quando c'è l'alta marea quando piove o quando c'è freddo.. e onestamente anche se non italiana Io mi sono vergognata per tutta l'Italia.. e se ci fosse un dio quel ponte dovrebbe crollare.. Io spero che la prossima giunta comunale della serenissima decida quanto meno di avere dignità e orgoglio e tirar via nonostante i soldi spesi quel abominio dalla faccia di Venezia.. propongo esilio a chiunque abbia dato l'appalto a calatrava esilio non da Venezia ma dall'Italia e possibilmente anche dall' europa.. propongo un referendum mondiale per portare calatrava in persona a Venezia a percorrere il suo ponte e dopo questo raggiungere la casa del boia ed essere processato davanti alla casa del boia.. chiedo anche che venga ritirato dall'album degli architetti.. e che nelle più grosse università di architettura mondiale il suo nome sia bandito👈🤣🤣🤣👽🛸
uso il ponte quasi quotidinamente: il rapport alzata/pedata fa ridere e la scelta di mettere quei lastroni scivolosi è criminale. Per non parlare del fatto che non è adatto alle carrozzine (e non parliamo del fantomatico ovetto, per l'amor del cielo). Che l'ufficio di Calatrava dica che il ponte non è più scivoloso di altre parti di Venezia è un'argomentazione da terza elementare. Se (ovviamente senza coinvolgere persone) un giorno il ponte venisse tirato giu, dubito trovereste anche un solo veneziano che si lamenterebbe
Sono molto arrabbiato, il ponte morandi citato solo perché la gente non lo conosce non è un errore di progetto. Informatevi prima di fare citazioni altisonanti, più di 500 studi sul progetto del polcevera hanno decretato che non è stato assolutamente un errore progettuale, ma manutentivo. Il ponte cadeva a pezzi e poi è caduto perché autostrade non ha mai fatto manutenzione. Morandi è stato il più grande progettista di ponti italiani, guardate le meraviglie ingegneristiche che ha proposto e i ponti che ha fatto costruire. Citare cose a caso non è ingegneria, ma ignoranza e superficialità
Creare superfici sdrucciolevoli nei pressi della Stazione .. Non un caso unico. Progetto approvato dal Consiglio Comunale … Potrei tirare ad indovinare il colore …
Praticamente io ci passo ogni giorno per andare al lavoro, e appena viene umido (causa nebbia o pioggia) l'unico modo per non scivolare è stare al centro, anche se io in ogni caso sto al centro quando lo attraverso. Molto pericolosi e scivolosi sono anche le linee marmoree alla fine delle scale e sotto il porticato della stazione, mina assicurata se non si canmina con cura...
Non me ne vogliamo gli architetti ma spesso questi archistar puntano tutto sull'estetica e poco alla funzionalità. Tanto ci sarà l'ingegnere a bestemmiare con i calcolo per farlo stare su (solidarietà agli ingegneri per questo).
....se nei comuni italiani ci fossero ingenieri più competenti certe cazzate non succederebbero ma siccome in Italia spesso si va avanti se sei figlio o amico di, questi sono i risultati... Assurdo che la gente debba pagare queste cose per la scarsa professionalità di questi "tecnici"
.... La direzione lavori del comune di Venezia aveva il potere di bloccare i lavori per come era progettato, ma di cosa parliamo?... Se ne son fregati, questa è la verità
Sono un vecchio veneziano e posso dire che il ponte dei scalzi progettato dall' ingegnere Miozzi e costruito primi novecento e di gran lunga più bello e in perfetto stile veneziano
Un ponte serve a congiungere due estremi. Se attraversarlo diventa una sofferenza, è uno spreco di soldi. Non credo servisse un genio a fare delle "corsie" per agevolare passeggini e sedie a rotelle. Ad esempio: Per addolcire la pendenza, non potevano farlo più lungo, diagonalmente, invece che perpendicolare alle sponde?
I vetri non sono lisci, anche per questo costano una follia. Diventano tali quando ci si deposita un po' di umidità, acqua e, più raramente neve o ghiaccio. Per la stessa ragione (il fatto che non siano lisci) non permette un affidabile incollaggio delle strisce antiscivolo (che comunque, visto il traffico del ponte, durerebbero ben poco.
C'è da aggiungere anche il fatto che il ponte e l'edificio a 0:42 esteticamente fanno schifo e una città ricca di arte come Venezia non li merita. Poi le parti laterali in vetro sono (ovviamente) generalmente lerce il che rende ancora più orripilante l'insieme. Solo delle menti bacate potevano pensare che un progetto del genere si sarebbe integrato nella città. Va bene che ci sono altre mostruosità a Venezia, ma quel ponte è sicuramente nella Top-five
Esiste un lavoro di Calatrava che non abbia creato problemi, polemiche e - soprattutto - che non abbia sforato in modo assurdo i costi preventivati? xz
Tra i vari costi del Comune ci sono pure degli steward che, nei periodi invernali di ghiaccio e nebbia, vengono messi da entrambi lati del ponte a dirigere i pedoni verso la parte centrale e con staccionate impediscono il transito sulle sezioni di vetro. Da sempre poi i disabili hanno la possibilità di fare Piazzale Roma - Ferrovia (fermata lato sud del ponte e fermata lato nord) gratuitamente come avete detto voi via vaporetto, quella "ovovia" è stata smantellata quest'anno e rimossa per sempre, per fortuna, visto che era diventata un monumento agli adesivi e chewingum della gente di passaggio
VI SIETE DIMENTICATI UN PARTICOLARE MOLTO IMPORTANTE: il ponte grava sulle 2 banchine contrapposte, a Venezia si chiamano fondamenta; è stato calcolato che l'equilibrio statico della struttura è garantito per soli 50mm in caso di divaricamento dei punti d'ancoraggio alla fondamenta. Ben sapendo che venezia è costruita sul fango e non sulla roccia, grazie all'impilamento di milioni di pali nel fondale, questo rischio mi sembra tutt'altro che scongiurato. Movimenti e spostamenti di banchina-fondamenta non sono rari a Venezia, i palazzi "non a piombo" veneziani ne sono un'evidente esempio.
@@claudeclaude3280 Non a piombo significa che le pareti esterne, i muri maestri, non sono perfettamente perpendicolari, non "in bolla" con la superficie, terrestre o acquea? Mai stato a Venezia?
@@rbvenice oh, comprensibile! grazie! sì, la guida ha detto che non c'è un solo edificio verticale a Venezia. si, sono stato a Venezia, nel 1998 e nel 2019
si anni fa avevo visto un documentario che trattava di ponti e in una puntata parlava proprio di questo e dei suoi problemi e nella puntata intervistava un'altra persona (non ricordo il suo nome ma era uno specialista) che studiava un materiale innovativo con attrito maggiore e molto resistente, il problema è che poi non ne ho più sentito parlare e a quanto affermava questa persona facendo vedere i suoi test su questo materiale innovativo sembrava davvero ottimo per risolvere il problema alla radice ;-)
il programma credo si chiami ingegneria del disastro, se cerchi lo trovi su youtube. Effettivamente un tizio proponeva una soluzione, forse anche tutto sommato economica, ma probabilmente l'idea del comune di venezia è di scegliere soluzioni più durature (anche se magari più costose).
che si accolli il sig. architetto vossignoria illustrissima calatrava le spese delle sue imperizie. ma ciò non accadrà mai. geniale davvero. difficile istigare così tante invettive. parentesi, sono veneziano, confermo: propongo l'abbattimento.
E' veramente un bel video, mi permetto di aggiungere che sulla riuscita di un'opera pubblica o privata conta molto la cultura e l'intelligenza del committente che oltre ad approvare il progetto dovrebbe essere in grado di valutarne la bontà.
Scusa, ma ritengo che tu abbia segnalato alcune problematiche (vedi i gradini scivolosi) ma hai tralasciato le vere problematiche del ponte ovvero quelle di natura statica
Belin io vivo in Spagna e vivendo qui non farei progettare neanche casa mia ad un architetto spagnolo, generalmente le opere che fanno qui sono abbastanza mediocri in quanto qualità e resa
Molto bello come ponte. Visto la prima volta di notte. (peccato per i difetti di sicurezza e le mancanze ) Architetto a parte, ma possibile che nessuno controlli e approvi o meno un progetto, guardando sicurezza e comodità, soprattutto accessibile anche a persone diversamente abili. Poi non calcolare le valigie e tutto quello che i turisti a milioni dovranno trasportare, bhe mi domando anche certi esperti municipali potevano vedere in fase di progetto l'assenza.. Molti scalda sedie, classico nelle amministrazioni locali del bel paese!
Problemi riscontrati da me, ogni volta che attraverso il ponte. E non aggiungo altro!!!! Il video conferma le mie perplessità... anziché affidare grandi opere ad architetti famosi, affidiamole a gente capace!!!!
Se lo avesse fatto mio nonno, muratore del secolo scorso, sarebbe costato un decimo e ben sistemato con la sua funzionalità e i costi di manutenzione irrisori.
Tutto corretto, sicuramente opera esteticamente apprezzabile purtroppo nota da tempo x questi difetti di nascita, ma a parte questo per me indipendentemente che il ponte venga aggiustato o demolito non fa differenza in quanto arrivato al piazzale, per andare verso san marco percorreri per sempre la via di destra, perché è la via storica d'accesso alla città e soprattutto quella dove si trovano tutti i bacari nei quali è d'obbligo fermarsi per un cicchetto e un'ombra de vin, così facendo si evita il rischio di scivolare sul ponte ma vi garantisco che arriverete in piazza san marco completamente ubriachi ahahah
Il problema sono anche i gradini che non sono coordinati per nulla. Fai uno due passi poi cambia da un momento all'altro non fai ora ad abituarti al passo che poi cambia. Assurdo😢
Il ponte non era per nulla necessario, per arrivare da piazzale roma alla stazione ferroviaria ci sono sempre stati altri due ponti di collegamento e non c'è risparmio di tempo o di fatica con questo ponte.
Tutto molto interessante, ma Calatrava è anche Ingegnere Aggiungerei, visto che è sempre colpa degli architetti, che nel 1999 il Comune di Venezia affidò a Santiago Calatrava la preparazione della documentazione relativa al Disegno di Ingegneria architettonica e strutturale del IV Ponte sul Canal Grande. E immagino ci sarà stata una squadra di tecnici che ha curato l'affidamento. Poi l'ICMQ, organismo indipendente, approvò il progetto valutando il disegno come valido e adeguato alle norme legali. (altri tecnici) Successivamente il progetto esecutivo venne approvato dal Comune (alias altri tecnici). L'incarico dell'esecuzione dei lavori fu affidato, dopo la gara d'appalto, alla rodigina Cignoni, che si è avvalsa della collaborazione di professori universitari, quali l'ingegner Francesco Colleselli (dell'Università di Brescia) e l'ingegner Renato Vitaliani (dell'Università di Padova), della società Mastropasqua-Zanchin & Associates Structural Engineering per la statica strutturale dell'impalcato metallico e dell'ingegner Giorgio Romaro (dell'Università di Padova) per il progetto di montaggio. Poi, sorpresa sorpresa, questo ponte è stato anche collaudato, lascio indovinare da quali figure. Troppo semplicistici questi piatti capri espiatori. Ingegneri un po' di codice appalti non vi farebbe male ogni tanto...
Ma quando l'architetta ha fatto il progetto nessuno l'ha supervisionato e approvato? Facile dare colpa all'architetto. Nessun supervisore? Dai per favore 🤣🤣🤣 allibito, sempre stronzate italiane, scaricabarili 🤣🤣🤣
Brutto com'è mi meraviglio non l'abbiano già buttato giù.... pensate se un matto volesse domani mettere gli infissi al Colosseo... Questi architetti di grido perchè non seguono l'omogeneità dello stile della città... trattandosi di Venezia poi. Stessimo a Los Angeles o Dubai, capirei... ma per ora questi sbrodoloni del compasso il grido lo fanno cacciare a quelli che ci sono scivolati sopra....
Ciao!! Ho una proposta per un argomento ingegneristico. Quindi chiedo se possibile approfondire l'argomento alluminio come una fonte e un accumulo di energia. sentito alla radio che si sta pensando di usare l'alluminio come carburante facendolo reagire con l'acqua per generare energia. Ma come possibile? Inoltre batterie agli ioni di alluminio e pare abbiano una densità energetica più alta di quelle a base litio.
Io ci sono passato sopra diversi anni fa, era quasi nuovo e mi sono subito accorto che gli scalini non erano ergonomici, anche le capre conoscono la regola per gli scalini (2a+1p=63cm), il montascale per i disabili era già fuori uso. Certi architetti si fanno grandi delle loro opere estetiche ma non capiscono nulla di necessità tecniche imprescindibili. Che consultino gli ingegneri, allora! L'ho subito ribattezzato "ponte di CALAFAVA". Comunque ci aggiungerei anche qualcun'altro che è stato addirittura nominato senatore, per le sue prodezze...
Venezia è un ambiente particolare. C'è un perchè lì la maggior parte dei ponti è in pietra o mattoni. I pochi metallici sono piccoli e in legno c'è praticamente solo quello dell'Accademia. L'ansia di fare qualcosa di nuovo e diverso in un ambiente sconosciuto può fare brutti scherzi. L'architetto non ne ha tenuto conto, ancora peggio hanno fatto i finanziatori che conoscevano l'ambiente in cui il ponte sarebbe stato costruito. Ora l'unica speranza è che non duri molto ma a quanto pare siamo sulla buona strada.
Aggiungiamo pure dal punto di vista estetico che quel ponte non c'entra nulla con Venezia. Ma perché, dico io, è così difficile fare qualcosa di già fatto? Che bisogo c'è di fare l'originale (che poi il ponte non è brutto, semplicemente non è al suo posto) quando puoi riprendere uno stile che ha già dato prova di validità e che si inserirebbe bene nella città? Queste opere sono spesso l'occasione di incensare un ego più che un servizio alla città.
Video interessante! Grazie. Anche mio figlio di 5 anni ci sarebbe arrivato che quel bel ponte andava contro le basilari norme di sicurezza. Ma gli addetti ai lavori, una volta consegnata la prima bozza del progetto, dov'erano??? Al bar a farsi uno spriz liscio???
Forse andrebbe fatto un lavoro di bucciardura sul vetro della pavimentazione; giusto per la sicurezza poi i carrelli delle merci non dovrebbero passare perché rovinano il ponte; e avere più rispetto dell'opera stessa; a mio parere dovremmo essere più esperti di ponti per giudicare; e credo che pochi lo siano; l'opera mi sembra molto bella ed è stato un "Bellissimo" regalo alla Città più Bella del Mondo. Grande Calatrava👏👏👏👏👏👏👏👏👍
Nella vera architettura una costruzione non può essere definita allo stesso tempo sbagliata e bella. Perché la bellezza è lo splendore del vero. Ma questo non può essere compreso dagli "architetti" modernisti.
sempre riguardo alle realizzazioni del team Calatrava...la "ipotetica" città dello sport a Roma sud sulla A1!!! Qui oltre al magnamagna degli architetti si è accodata pure la politica e l'amministrazione pubblica. L'unica nota positiva di questa vicenda è che questa Opera rimarrà ad imperitura memoria come monumento all'incapacità e corruttela delle classi dirigenti
Cara Ingegneria Italia se continuate ancora a mettete sti titoli cosí allarmistici da senzazionalismo di basso rango che tutto si posson definire fuorchè Ingneristici, mi cancello del canale e non vi guardo piú. Vedete voi... 🤷🏽♂️
Conosco Venezia e questo ponte. Devo dire, da tecnico e professionista, che ha sicuramente un suo fascino, ma in ogni caso tra i doveri di un Ingegnere in sede di progettazione e poi nelle realizzazione vi sono prima di tutto la funzionalità, la solidità e soprattutto la sicurezza. Nessuno di questi basilari elementi possono venire dopo la (seppur importante anch'essa) funzione estetica. Un saluto GDG.
Mi dispiace per il Calatrava il celebre architetto. Ma quel ponte è uno scempio. Fuori posto, fuori del tempo, fuori dagli schemi architettonici e paesaggistici di Venezia con la sua storia e la sua arte.. Parola di Veneziano.. scusate la franchezza!
Un attimo, il progetto sarà una vaccata, ma chi in comune o chi di competenza lo ha approvato ho è un tonno o in malafede, i progettisti e chi ha fatto studi di fattibilità sono stati pagati....MALE!!! E stilisticamente non ci azzecca.
Stazione di Reggio Emilia AV...bellissima eh, per carità! Peccato che non è stata prevista nessun tipo di attrezzatura per la manutenzione, nemmeno una banalissima linea vita per potere operare sulla sommità! Costruita tutta in opera ha ormai i suoi anni (inaugurata nel 2013) e le saldature di tutte le arcate sono ormai visibili perchè buona parte di esse si stanno ossidando! Come si interviene per ripristinarne la verniciatura non è dato sapere... Alcuni vetri verticali, che corrono lungo la banchina, sono letteralmente scoppiati vista la pressione a cui sono sottoposti quando passano i treni AV in transito sulle linee centrali. E per fortuna il canale centrale della copertura è a cielo aperto! Senza parlare poi della impossibilità della loro pulizia sia lato banchina che tanto meno lato esterno! In estrema sintesi e sempre con il dovuto rispetto...un po di funzionalità oltre l'estetica non guasterebbe!
_" il sogno di un architetto è sempre l'incubo di un ingegnere"_
Top.110 e lode.saggio commento
@@adolfomauro3008 è il titolo di un libro, autore Wila O'Chariss.
@@giuseppegungui grazie.ottimo da sapersi.mi incuriosisce la lettura del libro in questione poi la libreria Feltrinelli è a poca distanza.👍
L'avessero realizzato in titanio sarebbe costato l'ira di Dio,poi possiamo sempre fantasticare su un ponte in grafene e fibra di vetro(facilmente incendiabile,però?)Ma per quanto riguarda gli scalini,che difficoltà c'era nel rivestirli di materiali plastici trasparenti non così scivolosi?
@@lorenzotoselli1857 il problema dei gradini non è solo il materiale scivoloso, ma anche il cambio di passo improvviso che avviene in alcuni punti.
Avete dimenticato uno dei problemi più gravi; l'arco di acciaio che costituisce il ponte spinge (e sposta) le fondazioni alle estremità del ponte stesso. In particolare sul lato verso la Ferrovia, la pavimentazione tra il ponte e il preesistente edificio (ex F.S. ora una delle sedi della Regione del Veneto), si è sollevata e frantumata più volte. Questo costringe a continui controlli e manutenzione non solo della pavimentazione ma anche della staticità del ponte.
Errore dello studio esecutivo, non dell’architetto. Anche Rialto aveva questo problema ma lo hanno risolto subito costruendo i palazzi alle due basi, come contrappeso e per compattare il sottosuolo
@@michelesammartini5391 Certo. A maggior ragione si entra nel campo dell'ingegneria.
Aggiungerei che per ovviare allo spostamento delle fondazioni che comportano un abbassamento dell'arco con incremento delle sollecitazioni mi sembra che sia stati messi in opera dei martinetti per ripristinare in continuazione la freccia iniziale. Speriamo che non si arrivi ad una fine corsa dei martinetti ....
Che capolavoro!
@@negrimassimo2936 a dire la verità temo ci siano già arrivati, a detta del mio professore di strutture quando arrivano a fine corsa ci mettono degli "spessoramenti" per "azzerare" i martinetti e ricominciare da capo.
Quando studiavo da geometra visitai con la scuola Venezia e il nostro professore di progettazione che era un architetto ci illustrò per bene i difetti del progetto del ponte, che visitammo e su cui io stesso scivolai. Venivamo da anni in cui il professore insisteva su quanto dovessimo stare attenti all'ergonomia, all'inclusività per le persone con disabilità fisiche e soprattutto alla corretta progettazione delle scale e poi arriva Calatrava bello bello a insegnarci come non fare architettura.
Se penso che dietro questi progetti ci sono personaggi che "Hanno studiato" mi scappa da ridere.
Dove abito io c'è un ponte medioevale a 25 metri sul fiume, tutto in pietra, intatto, chiuso negli anni 90 per conservarlo ci passavano le auto.
Ancora oggi perfetto.
Senza studiare.
Al sig. Calatrava andrebbe impedito di proseguire a produrre sfaceli come questo o quello che ha fatto a Reggio Emilia, città dove vivo.
I 3 ponti sono un buco senza fondo per quanto riguarda la manutenzione ordinaria.
La stazione AV mette paura se ci sei dentro... Se sei ad esempio nella zona a piano terra, dove ci sono sale d'attesa, biglietterie e attività commerciali, ogni volta che passa un treno sopra c'è da spaventarsi! Scricchiola tutto e non c'è sufficiente isolamento acustico. Sembra che ti stia crollando il soffitto addosso ogni volta.
Non sono un tecnico. Porto semplicemente la mia esperienza da utente che non ne sà mezza di ingegneria ma che ha usufruito di altre strutture con i medesimi scopi ma senza gli innumerevoli problemi che quelle progettate da Calatrava si portano dietro.
Non è minimamente in grado di valutare quello che viene dopo la realizzazione dei suoi "scarabocchi".
Aggiungo che la stazione AV ha una copertura delle banchine praticamente inesistente.. ricordo di esserci stato una sola volta mentre pioveva e c'erano perdite d'acqua ovunque, non so se abbiano sistemato.
Per quanto riguarda certi tipi di amministratori, parlando in generale perché non so se sia il caso di Reggio Emilia , il fatto che la manutenzione ordinaria sia un pozzo senza fondo non è un difetto, anzi.
@@GianF123Come fai a dire che se la manutenzione ordinaria è un pozzo senza fondo non è un difetto? Cioè ogni 3 x 2 ci devi mettere mano spendendo un fracco di soldi, perché per esempio servono banalmente le piattaforme per riverniciarlo. Giusto per dire. Manutenzione ordinaria non è controllare se ci sono cedimenti su cui intervenire per non farlo crollare. Non confondiamoci.
@@Ezekiel5it ma io la penso come lei ! Solo volevo mettere in evidenza che in certe amministrazioni, a tutti i livelli anche nei condomini, gli amministratori hanno interessi poco confessabili nel fare guadagnare le ditte di manutenzione, ma non so se sia il caso di Reggio Emilia. Adesso è più chiaro ?
Calatrava (o meglio il suo team) non è nuovo alla sottovalutazione della situazione ambientale e manutentiva delle sue opere.
Nei ponti a Reggio Emilia (vedi quello sull'A1) vi è una illuminazione continua verso l' asfalto cui non è stata prevista la eventuale sostituzione di un corpo illuminante, per farlo occorre bloccare una carreggiata a 3 corsie e intervenire con gru e cestello.
A parte l'utilità della illuminazione sottostante, almeno prevedere la sostituzione dei corpi illuminanti dalla carreggiata superiore, molto più accessibile anche senza doverla bloccare.
A mio parere è un pugno in un occhio,sia strutturalmente che esteticamente! In un ambiente tutto in stile Veneto dire che stona completamente nell’ambiente è essere molto moderati!
"Ambiente in stile Veneto". Ahahah ma che cavolo dici? I vari stili che si vedono a Venezia sono classico, neoclassico, gotico(?) ecc. Non esiste uno stile "Veneto".
A me fa propio cagare sto ponte
@@ven890 carissimo,inserire una struttura del genere in un contesto architettonico, artistico, stilistico come quello veneziano è come se Jacques-Louis David avesse dipinto Napoleone in sella ad una Yamaha R1. .
Infatti è uno scempio, testimonianza per i posteri di questi tempi selvaggi..
@@fr-network4673 è esattamente quello che volevo dire io! Non sono un esperto in materia , per questo ho parlato di “ stile Veneto” poi ci sono “gli esperti “ che correggono noi incompetenti . Credo che chiunque visiti Venezia poi alla fine si ritrova davanti a questo orrore non può che avere una sensazione di vomito !🤢🤮
Sono uno studente di Venezia e faccio ogni giorno questo ponte. Non ho nulla da contestare e anzi aggiungo: in inverno come ben hai detto è difficile camminarci sopra fuorché sulla lastra di marmo centrale. Per questo sopratutto in autunno-inverno si crea una fila di questa lastra perché il vetro diventa troppo scivoloso per via dell’umidità. Io non ho pazienza di andare lentamente, uno dietro l’altro, perciò accetto sempre la sfida e scivolo sul vetro come se stessi pattinando. Devo dire che magari per i giovani la cosa è anche fattibile, ma in una citta dove l’età media continua ad alzarsi, avere un ponte in vetro è molto antifunzionale.
Va bene la prima, va bene la seconda, va bene la terza, ma capiterà la scivolata fatale.
Si per i giovani può essere una sorta di sfida goliardica salvo che magari dopo una scivolata a tempo debito cominciano i problemi di schiena.. al di là dei problemi seri di carattere strutturale, la sezione del ponte e’ larga si poteva pensare anche ad un settore dedicabile a chi ha problemi di mobilità e/o valige e sulla scivolosità del vetro si poteva studiare un po’ di più
Una signora quasi 10 anni fa si è spaccata la faccia, è finita in maxilo facciale x intervento...Cacciari quella volta le ha scritto una lettera pubblicata su un giornale nazionale e le consigliava di "cambiare ponte" se non è contenta...una vergogna
confermi quello che hanno detto nel video, ossia che hanno sostituito parte del vetro con un materiale che permette attrito, e quindi maggiore stabilità?
Stavo visitando la città di sera e dovevo ritornare a Bologna in treno. Come sempre faccio tutto all’ultimo momento e mi sono trovato a correre per mezza Venezia, salendo e scendendo ponti, fino a quando sono arrivato lì ed ho davvero temuto di rimanere in strada (o su una gondola nel canale) fino alla mattina successiva a Venezia
finchè il ponte risale a centinaia di anni fa...ce ne facciamo una ragione, e si creano percorsi alternativi per le persone con disabilità, ma concepire e realizzare un ponte del genere nel 2008 è assolutamente vergognoso!
Una differenza tra un architetto ed un ingegnere sta nel fatto che mentre entrambi concordano che 2+2=4, all'architetto dispiace molto.
Ricordiamo gli ingegneri che segnalavo i problemi sia prima che durante il montaggio, ma Calatrava ha proseguito. Ricordiamo la stazione dell’alta velocità a Reggio Emilia? Il primo giorno di apertura è stata allagata. Purtroppo sono sempre meno gli Architetti e sempre più i venditori di fuffa.
Calatrava si era proposto per ricostruire il ponte Morandi a Genova, per nostra fortuna ci ha pensato Renzo Piano, ma il rischio c'è stato...
A Valencia, quando sono andato a vedere la città dell'arte e della scienza (bello il contenitore, peccato per il contenuto), ha iniziato a piovere...me ne sono accorto perché dentro pioveva che era un piacere 😅😅😅
Amaramente, è proprio così.
In gran parte dipende dal fatto che le opere che escono dai loro studi sono progetti modulari, pensati per essere dimensionati variando, aggiungendo o togliendo elementi già pronti, al fine di potersi adattare ai vari scenari.
In questo modo tali studi di progettazione possono rispondere ai concorsi delle città con proposte relativamente economiche e rapide da realizzare (musica per le orecchie di chi gestisce gli esausti bilanci delle amministrazioni comunali).
Ma quando le opere non sono pensate sin dall'inizio per sorgere in un contesto ben specifico, possono maniferstarsi con maggior frequenza problemi imprevisti.
Infine, ingegneria a parte ed escludendo questo Veneziano, dal punto di vista estetico i ponti di Calatrava sembrano fatti con lo stampino, risultando alla fine decisamente "conformisti", scontati e banali.
Gli ingegneri studiano, gli architetti inventano😎😎😎
Certo, meno inventiva e studiare strutturistica giammai!
@@Falcone-en4wl In realtà le opere strutturali di Calatrava sono talmente ardite e con funzionamento al limite ( e talvolta oltre il limite) che non potrebbero mai essere progettate con lo stampino.
Il ponte è scomodissimo (gradini bassi e irregolari, che si comportano come degli "ostacoli" e che fanno inciampare molte persone) nonché pericolosissimo (scivoloso da ottobre ad aprile, e anche nei mesi restanti quando piove). L'effetto estetico di "trasparenza" è del tutto inesistente: il vetro usato è molto scivoloso ma per nulla trasparente. A Venezia esistono centinaia di ponti. Ci sarà un motivo per cui sono praticamente TUTTI identici tra loro... La giunta ha voluto fare qualcosa di diverso. Sicuramente è diverso (e pure costosissimo, dato che le sue varie componenti si frantumano in continuazione) ma, altrettanto sicuramente, non funziona. La prova del nove? Noi veneziani per andare dalla stazione a piazzale Roma seguiamo le fondamenta del monastero, come abbiamo sempre fatto prima che lo costruissero. Questo ponte, sia di giorno sia di sera (quando viene illuminato), è bellissimo da vedere... ma un ponte dovrebbe anche essere "usabile", non solo "fotografabile". Altrimenti chiudetelo e dite che è un'opera d'arte della Biennale, così anche i turisti capiscono che non ci devono salire sopra.
È da sostituire con un ponte più tradizionale, e di più profonde fondazioni.
avevo già risposto sulla difficoltà dei gradini 'diversi' dai gradini tradizionali, poi ho letto la tua risposta e non avrei trovato parole migliori per descrivere un ponte creato ad hoc per inciampare d'estate e scivolare d'inverno
Complimenti ottimo video. Avete azzeccato il problema. Io sono Veneto e... ci passo. Da ottobre quando comincia la nebbia, e l'umidita, non sembra un ponte, ma un palaghiaccio. Io fortunatamente non sono mai caduto, però ho rischiato parecchie volte. Passano migliaia di persone, di tutte le età; gli anziani non si fidano se poi hanno piccoli bagagli, prendono il traghetto. Il comune continua a far manutenzione straordinaria. Sempre spese, a carico di chi? Niente da dire il ponte e meraviglioso, però, per niente funzionale, anzi pericoloso. atc.
ci passo anche io e non ho le tue "impressioni"
Il ponte di Calatrava ha tanto in comune con la corazzata Kotemkin.
Già senza tenere conto degli errori ingegneristici, il fattore fruibilità del ponte è stato subordinato ai criteri estetici. I terribili scalini si adattano alla forma del ponte, non rispettando minimamente quei "rapporti aurei" tra battuta ed alzata, principi base dell'architettura, che rendono agevole la salita e la discesa.
Quel ponte disegnato così come è, avrebbe dovuto rimanere un bozzetto futuristico sulla carta.
Il ponte di Calatrava più che il tipico fallimento dell'ingegneria è il tipico fallimento dell'architettura, dove la funzionalità è stata sacrificata sul piano dell'estetica, con problemi di accessibilità, di funzionalità e di matenibilità. Quando l'aspetto architettonico del progetto scavalca quello ingegneristico capitano di queste cose.
C'è anche qualche animale che ha scelto questo progetto a termine di un bando immagino
@@alessiofe beh, da solo il ponte non si autocostruisce...
Sei stato troppo buono. A parte queste incredibili dimenticanze ed errori di progettazione che non avrebbe commesso neanche un bambino, ma com'è possibile che nessuno abbia detto che questo ponte, così com'è, non c'entra niente, ma proprio niente, con lo stile di Venezia? Esso è, semplicemente, un ecomostro. Mi auguro che un giorno venga demolito e si ricordi come esempio di cosa non deve mai essere fatto in luoghi antichi, storici, unici al mondo.
Concordo
Senza contare la la gente che ci si e' rotta le corna scivolando in inverno.
Fatto male riuscito peggio.
E IO PAGO.
Calatrava ha fatto disastri anche nella sua Valencia, in particolare nella Ciutat de les Arts i le Ciencies dove pioveva dentro pochi giorni dopo l'inaugurazione; la giustificazione dell'architetto fu che a Valencia normalmente piove poco...
Ci Sono articoli a riguardo?
@@lucarizzi4783 non saprei, non li ho cercati, ma e' quanto mi hanno spiegato amici e parenti di Valencia
un progetto che fa _acqua_ da tutte le parti
...ok, so dov'è l'uscita...
Questo succede quando dai i lavori in mano agli architetti, invece che agli ingenieri!
@@lolanene7323 ah! Bella roba!!!😩
@@lolanene7323 Ingegneria non è un titolo di studio: è uno stato della mente!
Ottimo lavoro. Secondo me sarebbestato meglio dare anche un piccolo cenno sullo schema strutturale del ponte e del suo funzionamento statico, soprattutto nei riguardi dei terreni di fondazione della laguna
Non sono di Venezia, ma quando ci sono passato (in estate) l'ho trovato scomodo e insidioso: i gradini hanno la pedata lunga e poco alta, non trovavo il giusto ritmo per passeggiare e ... gli scalini SEMBRANO non esserci, ma se non ci fai attenzione ti inciampi.
Alcune archistar ormai badano poco all'ergonomia per sorprendere con le forme. A Torino ci sono stati altri esempi.
confermo tutto, tralasciando gli scivolamenti e il corrimano bollente d'estate e ghiacciato d'inverno, l'altezza degli scalini e la loro lunghezza li rende molto fastidiosi da percorrere. Praticamente devi concentrarti ad ogni passo, l'ho sempre odiato.
In realtà la pedata lunga è bassa è realizzata con la concezione delle mulattiere, che rendono l'andamento lineare e cadenzato, quasi come fosse una passeggiata e non una scalata, come invece sarebbe con dei gradini più alti
@@francescoceppaglia2321 Da ex-alpino posso dirti che il tratto maggiore delle vere mulattiere (non banali sentieri di montagna) non ha gradini, sono perlopiù rampe, possibilmente dolci. Solo dove si è costretti (per orografia) a dover superare cospicui dislivelli compaiono dei gradini. Questo principalmente per il costo (in fatica e lavoro) della realizzazione di scalinate.
Dove proprio necessita, gli scalini devono essere bassi e le pedate lunghe, proprio per non far inciampare gli animali da soma, che (anche carichi di materiale) correrebbero grossissimi rischi di inciampare, far cadere i carico, ferirsi e morire. La stessa tipologia di scale si può notare in alcune costruzioni medioevali pensate per il transito di cavalli (ma se potevano preferivano sempre delle semplici rampe).
Il fatto che in centro Venezia si pensi di realizzare ponti a misura di quadrupedi è quantomeno bizzarro.
@@lazanna7777 la mulattiera è stata usata anche nel pozzo di San Patrizio per scendere e poi ovviamente salire con i muli carichi, ed effettivamente la pedata è lunga e l'alzata e bassa, proprio come nel ponte di Venezia...e comunque è bizzarro se lo pensi con l'ottica del quadrupede, ma se lo pensi con l'utilità che potrebbe avere a chi ha difficoltà di deambulazione e non può alzare di molto la gamba, una mulattiera fa comodo, rendendo la promenade parabolica...a differenza del ponte di Rialto ché è piramidale, quindi più ripido, a causa dell'eccessiva alzata degli scalini. Impraticabile per chi ha difficoltà. Ma ripeto, una minima mulattiera è necessaria per far fronte all'altezza del Ponte, che altrimenti sarebbe dovuto essere basso e girevole, per consentire il passaggio delle barche... costituendo costi più elevati e più manutenzione, oltre che degli addetti al traffico sempre presenti. Perché un semplice arco liscio con quella parabola sarebbe impraticabile a causa della sua eccessiva pendenza
@@francescoceppaglia2321 Non ho studi seri per controbattere, ne mi metterò a farli.
Ma il discorso continua a non convincermi: è compito del progettista fare qualcosa di ergonomico, la scelta della pedata è sua e molti (me compreso) l'hanno trovata sgradevole, la scelta della geometria del ponte è sua, e sua è la responsabilità di renderla adatta allo scopo.
Se poi c'erano inderogabili vincoli di occupazione delle sponde, forse non si poteva fare di meglio; ma il fatto che gente abituata tutti i giorni a scavalcare ponti, si lamenti proprio di quello, per me è la prova del 9 che è problematico.
Anche se ho fatto solo 3 anni di architettura al liceo, ho afferrato subito il fatto che, se uno è architetto deve pensare anche alla realizzazione dei propri progetti, altrimenti sei semplicemente designer di cose altamente problematiche...
C'è ancora l'uovo che porta da una parte all'altra!?!?
Fra i problemi del ponte di Calatrava non avete nominato il più grave, il fatto che la sua campata non rispetta le regole di pressione sulle due sponde del canale , come fanno tutti i ponti veneziani, la campata deve avere un rapporto giusto secondo la lunghezza e l'altezza, in modo che il peso si distribuisca proporzionalmente in orrizzontale (sulle sponde del canale) e in verticale verso il basso. Infatti le banchine che sopportano il peso di quel ponte cedono progressivamente formando crepe e distaccamenti , bisogna monitorarlo continuamente per aggiustare il tiro . Questo problema al tempo della costruzione era stato segnalato dagli esperti locali , eppure....è andata così.
Ma a mio parere è stato scelto quel progetto per due motivi principali:
-l'estetica, ma se cozza con la funzionalità e la sicurezza peggio per queste ultime, come tante opere in Italia ci ricordano.
-il costo: più alto è più ce ne è per tutti, come il Mose insegna. Tanto pagano i contribuenti.
Più soldi costa, più ce n'è per tutti, tanto pagano i contribuenti.🎯
Sinceramente a vederlo non mi pare un granché, ma son gusti.
Esposizione molto imprecisa. Non ha esposto 1 il problema principale delle spinte orizzontali e dei cedimenti che richiedono periodici aggiustamenti delle spalle con martinetti 2 l'assurdo uso di materiali rigidi come la pietra e soprattutto il vetro su una struttura elastica di acciaio irrigidita solo nel dorso centrale col risultato che si oscilla camminando su entrambi i lati e le lastre di vetro si frantumano.una dopo l'altra. 3 si parla di 44000 euro per l'ovovia ... ma è stata solo la spesa per smantellarla. Il costo di progettazione è installazione è stato attorno a 2 milioni e non ha mai funzionato. 4 quanto a veduta, è un'inidiozia parlare di vista "panoramica" perché il ponte si trova dopo la svolta finale quasi ad singolo retto del canal grande, che non si vede per niente. Provate invece ad andare sul bellissimo e stabile ponte degli Scalzi e avrete una bellissima vista sul Canale ... e potrei continuare da veneziano vero e informato..
Integrazione appropriata e doverosa.
Giusto che l’ assurdità più grande resta i gradini in vetro.
Recentemente ho letto un articolo di un giornale locale che riportava la notizia della sostituzione dei gradini con i conseguenti costi a carico del Comune... La parte migliore dell'articolo è quella in cui il giornalista sostiene che gli ospiti della città dovrebbero arrivarci da soli a capire che gli scalini in vetro si danneggiano con i trolley 🤔.
Considerato appunto che il ponte è l'utilissimo collegamento tra autobus/parcheggi e ferrovia ho trovato questo pensiero irritante ma anche molto divertente!
(Se mi fanno un ponte con gli scalini in vetro non penso che sia delicato, anzi, penso che abbiano utilizzato un materiale resistente e funzionale per far fronte al tipo di traffico pedonale..)
Magari se avessero usato plexi invececdi vetro, sarebbe stato meglio.
Appena costruito era vietato salire con trolley, ombrelli e con tacchi (molto utile considerando la collocazione del ponte).
Ci potevano passare solo portabagagli a pagamento che in teoria erano autorizzati dal comune ma molti erano e sono abusivi, con le risse e minacce tra di loro in stazione e ha piazzale Roma (ne ho sentito uno dire "io ti ammato" che ho segnalato alla polfer la quale mi ha detto che ormai è consuetudine)
Ma lo dicano apertamente che abbiamo pagato per un grande soprammobile piuttosto di un ponte utile... Allora che lo transennino definitivamente e dirigano i pedoni verso i due ponti minori (che son lì da secoli) che collegano comunque piazzale Roma con la Stazione ferroviaria (eh si, incredibile ma vero, si poteva fare anche prima di avere questo nuovo ponte, pardon, Soprammobile)!
Hanno tolto le parti di vetro pure in un ponte di Murcia, dove piove una settimana all'anno
si ma lo facciamo anche coi carretti e anche i portantini lo fanno con le valigie. Perché, obbiettivamente, farci quello degli Scalzi con una quintalata di merce ma anche no.
Quando l'estetica umilia la funzionalità e la sostenibilità economica
Per il problema numero 1 vorrei far notare che la maggior parte dei ponti di Venezia non presentano rampe per l'accesso ai disabili, di conseguenza anche per i turisti con bagagli è difficile muoversi all'interno della città in qualsiasi caso, anzi i gradini di questo ponte presentano una alzata di piccole dimensioni proprio per agevolare il flusso dei turisti. Bisogna anche specificare che nessun ponte a Venezia che attraversa il canal grande presenta delle rampe per disabili, viste le dimensioni enormi che sarebbero richieste per una rampa del genere. Per ovviare a questo problema le persone disabili possono usare i vaporetti per spostarsi da una sponda all'altra, anche se in questo video viene demonizzata la cosa si tratta di un accordo fatto del comune di Venezia con gli enti preoposti per la tutela delle persone affette da disabilità.
Quindi molte critiche sono comprensibili ma bisogna sempre tenere conto che si parla di una città diversa da tutte le altre nel mondo, presenta problemi e soluzioni diverse da quelle comuni.
gli architetti prediligono più l'aspetto estetico piuttosto che l'aspetto funzionale.
quando fai progettare un ponte ad un spagnolo e nella città hai intere università di architettura e ingegneria che avrebbero potuto partecipare ad un contest :) (la mia città)
C’è da dire che l’attuale scuola e gli attuali specialisti italiani di ponti sono semplicemente imbarazzanti: dopo Musmeci e Zorzi abbiamo è seguito il vuoto pneumatico.
Allora io credevo fosse uno scherzo non avevo mai visto il ponte calatrava a Venezia fino a qualche giorno fa. Chiunque abbia ceduto l'appalto di quel ponte abbia ingaggiato calatrava dovrebbe essere processato insieme all'architetto calatrava perché non rispecchia assolutamente i canoni di architettura Veneziana che da secoli e secoli tiene in piedi quella città.. per non parlare del fatto che è bastato un poco di umidità quel giorno e io non riuscivo a camminare su quel ponte.. quale architetto malato potrebbe costruire un ponte del genere in una città di mare come Venezia soggetta costantemente all'umidità poteva aggiungerci solo degli spruzzi di acqua e sapone per rendere il ponte caratteristico e magari si scivolava anche un po' di più.. ora capisco che calatrava sia prima un nome che una cultura su architettura e ingegneria però cerchiamo di essere onesti quanto è costato ponte All'italia al Veneto.. solo per aver sopra il nome calatrava che onestamente sembra un brand di marca.. se fossimo in una vera civiltà dopo un lavoro del genere un lavoro che non ci vuole chissà quale occhio esperto per dire che è inaccettabile.. calatrava stesso doveva riprogettare il ponte in maniera adeguata e consona anche all'estetica della città e se non in grado restituire quello che è stato il suo compenso per tale Opera ragazzi ci sono Ponti a Venezia che sono stati costruiti secoli e secoli fa hanno una minima manutenzione sono indiscutibili per praticità per estetica per l'uso dei materiali con cui sono stati costruiti.. giuro la vista di quel ponte è stata la prima cosa che ha rovinato un intero pomeriggio di gita a Venezia.. ora quando ho attraversato quel ponte c'era solo un po' di umidità non pioveva e C'erano 12 gradi Io vorrei capire che cosa succede quando c'è l'alta marea quando piove o quando c'è freddo.. e onestamente anche se non italiana Io mi sono vergognata per tutta l'Italia.. e se ci fosse un dio quel ponte dovrebbe crollare.. Io spero che la prossima giunta comunale della serenissima decida quanto meno di avere dignità e orgoglio e tirar via nonostante i soldi spesi quel abominio dalla faccia di Venezia.. propongo esilio a chiunque abbia dato l'appalto a calatrava esilio non da Venezia ma dall'Italia e possibilmente anche dall' europa.. propongo un referendum mondiale per portare calatrava in persona a Venezia a percorrere il suo ponte e dopo questo raggiungere la casa del boia ed essere processato davanti alla casa del boia.. chiedo anche che venga ritirato dall'album degli architetti.. e che nelle più grosse università di architettura mondiale il suo nome sia bandito👈🤣🤣🤣👽🛸
Gli "Architutti" andrebbero sempre affiancati a ingegneri!
uso il ponte quasi quotidinamente: il rapport alzata/pedata fa ridere e la scelta di mettere quei lastroni scivolosi è criminale. Per non parlare del fatto che non è adatto alle carrozzine (e non parliamo del fantomatico ovetto, per l'amor del cielo). Che l'ufficio di Calatrava dica che il ponte non è più scivoloso di altre parti di Venezia è un'argomentazione da terza elementare. Se (ovviamente senza coinvolgere persone) un giorno il ponte venisse tirato giu, dubito trovereste anche un solo veneziano che si lamenterebbe
Sono molto arrabbiato, il ponte morandi citato solo perché la gente non lo conosce non è un errore di progetto. Informatevi prima di fare citazioni altisonanti, più di 500 studi sul progetto del polcevera hanno decretato che non è stato assolutamente un errore progettuale, ma manutentivo. Il ponte cadeva a pezzi e poi è caduto perché autostrade non ha mai fatto manutenzione. Morandi è stato il più grande progettista di ponti italiani, guardate le meraviglie ingegneristiche che ha proposto e i ponti che ha fatto costruire. Citare cose a caso non è ingegneria, ma ignoranza e superficialità
Creare superfici sdrucciolevoli nei pressi della Stazione .. Non un caso unico. Progetto approvato dal Consiglio Comunale … Potrei tirare ad indovinare il colore …
Praticamente io ci passo ogni giorno per andare al lavoro, e appena viene umido (causa nebbia o pioggia) l'unico modo per non scivolare è stare al centro, anche se io in ogni caso sto al centro quando lo attraverso. Molto pericolosi e scivolosi sono anche le linee marmoree alla fine delle scale e sotto il porticato della stazione, mina assicurata se non si canmina con cura...
Non me ne vogliamo gli architetti ma spesso questi archistar puntano tutto sull'estetica e poco alla funzionalità. Tanto ci sarà l'ingegnere a bestemmiare con i calcolo per farlo stare su (solidarietà agli ingegneri per questo).
I vetri del ponte si frantumano da soli con il dilatamento e restringimento della struttura d'acciaio
....se nei comuni italiani ci fossero ingenieri più competenti certe cazzate non succederebbero ma siccome in Italia spesso si va avanti se sei figlio o amico di, questi sono i risultati... Assurdo che la gente debba pagare queste cose per la scarsa professionalità di questi "tecnici"
👍🏻👍🏻👍🏻👍🏻👍🏻👍🏻👍🏻👍🏻
il pone è frutto di un architetto, non di un ingegnere... gli ingegneri coinvolti hanno subito segnalato le problematiche
.... La direzione lavori del comune di Venezia aveva il potere di bloccare i lavori per come era progettato, ma di cosa parliamo?... Se ne son fregati, questa è la verità
Qua a Reggio Emilia uno dei tre ponti di Calatrava, è sempre chiuso in un senso di marcia da ormai 6 mesi, e ci sono stati anche altri problemi!
Il prossimo video fatelo sulla stazione tav di Reggio Emilia altra pirlata del fenomeno Iberico amico dei compagni nostrani
mamma mia calatrava
Sono un vecchio veneziano e posso dire che il ponte dei scalzi progettato dall' ingegnere Miozzi e costruito primi novecento e di gran lunga più bello e in perfetto stile veneziano
Un ponte serve a congiungere due estremi.
Se attraversarlo diventa una sofferenza, è uno spreco di soldi.
Non credo servisse un genio a fare delle "corsie" per agevolare passeggini e sedie a rotelle.
Ad esempio: Per addolcire la pendenza, non potevano farlo più lungo, diagonalmente, invece che perpendicolare alle sponde?
I vetri non sono lisci, anche per questo costano una follia. Diventano tali quando ci si deposita un po' di umidità, acqua e, più raramente neve o ghiaccio. Per la stessa ragione (il fatto che non siano lisci) non permette un affidabile incollaggio delle strisce antiscivolo (che comunque, visto il traffico del ponte, durerebbero ben poco.
infatti andrebbero sostituiti con un materiale adatto o ancor meglio una corsia per le carrozzine
Grazie. Sono nato e in parte cresciuto a Venezia. Purtroppo, quel ponte, esteticamente è un pugno sullo stomaco.
Ma pur sempre un Calatrava.
Che fastidiosa cantilena con contenuti lenti, mettete la biondina!
Il grande Totò e io pago qualche responsabile è finito nei casini no e noi paghiamo
C'è da aggiungere anche il fatto che il ponte e l'edificio a 0:42 esteticamente fanno schifo e una città ricca di arte come Venezia non li merita.
Poi le parti laterali in vetro sono (ovviamente) generalmente lerce il che rende ancora più orripilante l'insieme.
Solo delle menti bacate potevano pensare che un progetto del genere si sarebbe integrato nella città.
Va bene che ci sono altre mostruosità a Venezia, ma quel ponte è sicuramente nella Top-five
Per me è ottimo: rappresenta bene la stupidità umana.
il mio falegname con 10 mila lire lo faceva meglio
Esiste un lavoro di Calatrava che non abbia creato problemi, polemiche e - soprattutto - che non abbia sforato in modo assurdo i costi preventivati?
xz
Detto da noi veneziani il Ponte " occio che casco". Il problema è che è un ponte troppo moderno. Esce del tutto dalla paesaggistica di Venezia
Tra i vari costi del Comune ci sono pure degli steward che, nei periodi invernali di ghiaccio e nebbia, vengono messi da entrambi lati del ponte a dirigere i pedoni verso la parte centrale e con staccionate impediscono il transito sulle sezioni di vetro.
Da sempre poi i disabili hanno la possibilità di fare Piazzale Roma - Ferrovia (fermata lato sud del ponte e fermata lato nord) gratuitamente come avete detto voi via vaporetto, quella "ovovia" è stata smantellata quest'anno e rimossa per sempre, per fortuna, visto che era diventata un monumento agli adesivi e chewingum della gente di passaggio
Secondo me manca un servizio traghetto gondole come a Rialto Mercato.
VI SIETE DIMENTICATI UN PARTICOLARE MOLTO IMPORTANTE:
il ponte grava sulle 2 banchine contrapposte, a Venezia si chiamano fondamenta; è stato calcolato che l'equilibrio statico della struttura è garantito per soli 50mm in caso di divaricamento dei punti d'ancoraggio alla fondamenta.
Ben sapendo che venezia è costruita sul fango e non sulla roccia, grazie all'impilamento di milioni di pali nel fondale, questo rischio mi sembra tutt'altro che scongiurato. Movimenti e spostamenti di banchina-fondamenta non sono rari a Venezia, i palazzi "non a piombo" veneziani ne sono un'evidente esempio.
Ciao! per favore dimmi cosa significa "i palazzi "non a piombo" veneziani"?
@@claudeclaude3280 Non a piombo significa che le pareti esterne, i muri maestri, non sono perfettamente perpendicolari, non "in bolla" con la superficie, terrestre o acquea?
Mai stato a Venezia?
@@rbvenice oh, comprensibile! grazie! sì, la guida ha detto che non c'è un solo edificio verticale a Venezia. si, sono stato a Venezia, nel 1998 e nel 2019
si anni fa avevo visto un documentario che trattava di ponti e in una puntata parlava proprio di questo e dei suoi problemi e nella puntata intervistava un'altra persona (non ricordo il suo nome ma era uno specialista) che studiava un materiale innovativo con attrito maggiore e molto resistente, il problema è che poi non ne ho più sentito parlare e a quanto affermava questa persona facendo vedere i suoi test su questo materiale innovativo sembrava davvero ottimo per risolvere il problema alla radice ;-)
il programma credo si chiami ingegneria del disastro, se cerchi lo trovi su youtube. Effettivamente un tizio proponeva una soluzione, forse anche tutto sommato economica, ma probabilmente l'idea del comune di venezia è di scegliere soluzioni più durature (anche se magari più costose).
Gombloddoooo! Que indig-nazio!
@@JohnWayne99999a non mi pare che ci sia nessun tipo di complotto dietro, penso che abbiano magari rimandato oppure scelto qualche altra soluzione.
Basterebbe mettere delle strisce adesive anti scivolo sul vetro, anche se non bello da vedere, almeno è funzionale.👍😊
Assurdo porcaccio il signore
che si accolli il sig. architetto vossignoria illustrissima calatrava le spese delle sue imperizie. ma ciò non accadrà mai. geniale davvero. difficile istigare così tante invettive. parentesi, sono veneziano, confermo: propongo l'abbattimento.
E' veramente un bel video, mi permetto di aggiungere che sulla riuscita di un'opera pubblica o privata conta molto la cultura e l'intelligenza del committente che oltre ad approvare il progetto dovrebbe essere in grado di valutarne la bontà.
io sono con Van der Rohe "La forma segue la funzione"
Scusa, ma ritengo che tu abbia segnalato alcune problematiche (vedi i gradini scivolosi) ma hai tralasciato le vere problematiche del ponte ovvero quelle di natura statica
Belin io vivo in Spagna e vivendo qui non farei progettare neanche casa mia ad un architetto spagnolo, generalmente le opere che fanno qui sono abbastanza mediocri in quanto qualità e resa
Molto bello come ponte. Visto la prima volta di notte. (peccato per i difetti di sicurezza e le mancanze ) Architetto a parte, ma possibile che nessuno controlli e approvi o meno un progetto, guardando sicurezza e comodità, soprattutto accessibile anche a persone diversamente abili. Poi non calcolare le valigie e tutto quello che i turisti a milioni dovranno trasportare, bhe mi domando anche certi esperti municipali potevano vedere in fase di progetto l'assenza.. Molti scalda sedie, classico nelle amministrazioni locali del bel paese!
parole sante, molti che aspettando le 5 per timbrare il cartellino invece di fare il loro lavoro con spirito critico e passione
Problemi riscontrati da me, ogni volta che attraverso il ponte. E non aggiungo altro!!!! Il video conferma le mie perplessità... anziché affidare grandi opere ad architetti famosi, affidiamole a gente capace!!!!
Se lo avesse fatto mio nonno, muratore del secolo scorso, sarebbe costato un decimo e ben sistemato con la sua funzionalità e i costi di manutenzione irrisori.
“Il mio falegname con trentamila lire la fa meglio”. (Cit.)
@@mister_eee76 …non ha neanche le unghie!
Tutto corretto, sicuramente opera esteticamente apprezzabile purtroppo nota da tempo x questi difetti di nascita, ma a parte questo per me indipendentemente che il ponte venga aggiustato o demolito non fa differenza in quanto arrivato al piazzale, per andare verso san marco percorreri per sempre la via di destra, perché è la via storica d'accesso alla città e soprattutto quella dove si trovano tutti i bacari nei quali è d'obbligo fermarsi per un cicchetto e un'ombra de vin, così facendo si evita il rischio di scivolare sul ponte ma vi garantisco che arriverete in piazza san marco completamente ubriachi ahahah
Il più bel ponte è quello di Rialto!
Secondo te cosa rende più bello il ponte di Rialto?
Ma la Direzione Lavori di chi era e dov'era? Non penso che il Comune l'abbia lasciata a Calatrava! Troppo appetibile.
Ma bastava chiedere all'arc. Renzo Piano ( italiano genovese ) e sono certo che avrebbe fatto meglio.
soldi, soldi, soldi
Venezia antica è perfetta!!! Considerata da alcuni la prima superpotenza al mondo! Quella moderna...ne parliamo.... mancavano gli spagnoli....
Il problema sono anche i gradini che non sono coordinati per nulla. Fai uno due passi poi cambia da un momento all'altro non fai ora ad abituarti al passo che poi cambia. Assurdo😢
Per non parlare del progressivo cambiamento della lunghezza della pedata degli scalini che fa perdere il ritmo del passo con probabili inciampi
Non hai detto nulla di nuovo . Ti consiglio di aggiornare le tue recensioni . DATTI ALL'IPPICA INGEGNERE
Bravi ! Sempre esaustivi e concreti! Ma siete di Brescia? L’accento sembra di lì…
Si, sono bresciani 👌
Il ponte non era per nulla necessario, per arrivare da piazzale roma alla stazione ferroviaria ci sono sempre stati altri due ponti di collegamento e non c'è risparmio di tempo o di fatica con questo ponte.
A volte il bello diventa più importante del funzionale e pratico...sopratutto quando si paga usando soldi pubblici😅😢😢😢😢
Non è Venezia la città con più ponti al mondo.
Amburgo ne ha di più....
Tutto molto interessante, ma Calatrava è anche Ingegnere
Aggiungerei, visto che è sempre colpa degli architetti, che nel 1999 il Comune di Venezia affidò a Santiago Calatrava la preparazione della documentazione relativa al Disegno di Ingegneria architettonica e strutturale del IV Ponte sul Canal Grande.
E immagino ci sarà stata una squadra di tecnici che ha curato l'affidamento.
Poi l'ICMQ, organismo indipendente, approvò il progetto valutando il disegno come valido e adeguato alle norme legali. (altri tecnici)
Successivamente il progetto esecutivo venne approvato dal Comune (alias altri tecnici).
L'incarico dell'esecuzione dei lavori fu affidato, dopo la gara d'appalto, alla rodigina Cignoni, che si è avvalsa della collaborazione di professori universitari, quali l'ingegner Francesco Colleselli (dell'Università di Brescia) e l'ingegner Renato Vitaliani (dell'Università di Padova), della società Mastropasqua-Zanchin & Associates Structural Engineering per la statica strutturale dell'impalcato metallico e dell'ingegner Giorgio Romaro (dell'Università di Padova) per il progetto di montaggio.
Poi, sorpresa sorpresa, questo ponte è stato anche collaudato, lascio indovinare da quali figure.
Troppo semplicistici questi piatti capri espiatori.
Ingegneri un po' di codice appalti non vi farebbe male ogni tanto...
video non obiettivo
manca un sondaggio esteso tra gli utenti e dati reali sui costi
del resto, il ponte serviva e qual'era l'alternativa?
Ma quando l'architetta ha fatto il progetto nessuno l'ha supervisionato e approvato? Facile dare colpa all'architetto. Nessun supervisore? Dai per favore 🤣🤣🤣 allibito, sempre stronzate italiane, scaricabarili 🤣🤣🤣
Brutto com'è mi meraviglio non l'abbiano già buttato giù.... pensate se un matto volesse domani mettere gli infissi al Colosseo...
Questi architetti di grido perchè non seguono l'omogeneità dello stile della città... trattandosi di Venezia poi. Stessimo a Los Angeles o Dubai, capirei... ma per ora questi sbrodoloni del compasso il grido lo fanno cacciare a quelli che ci sono scivolati sopra....
Non so se è prima o dopo delle famigerate Vele di Calatrava a Roma, ma certo è che questo archistar non si meritava una seconda change.
Ciao!!
Ho una proposta per un argomento ingegneristico. Quindi chiedo se possibile approfondire l'argomento alluminio come una fonte e un accumulo di energia. sentito alla radio che si sta pensando di usare l'alluminio come carburante facendolo reagire con l'acqua per generare energia. Ma come possibile?
Inoltre batterie agli ioni di alluminio e pare abbiano una densità energetica più alta di quelle a base litio.
@@lolanene7323 Grazie della risposta. Ma perchè poco saggio non usarlo?
Io ci sono passato sopra diversi anni fa, era quasi nuovo e mi sono subito accorto che gli scalini non erano ergonomici, anche le capre conoscono la regola per gli scalini (2a+1p=63cm), il montascale per i disabili era già fuori uso. Certi architetti si fanno grandi delle loro opere estetiche ma non capiscono nulla di necessità tecniche imprescindibili. Che consultino gli ingegneri, allora! L'ho subito ribattezzato "ponte di CALAFAVA". Comunque ci aggiungerei anche qualcun'altro che è stato addirittura nominato senatore, per le sue prodezze...
Venezia è un ambiente particolare. C'è un perchè lì la maggior parte dei ponti è in pietra o mattoni. I pochi metallici sono piccoli e in legno c'è praticamente solo quello dell'Accademia. L'ansia di fare qualcosa di nuovo e diverso in un ambiente sconosciuto può fare brutti scherzi. L'architetto non ne ha tenuto conto, ancora peggio hanno fatto i finanziatori che conoscevano l'ambiente in cui il ponte sarebbe stato costruito. Ora l'unica speranza è che non duri molto ma a quanto pare siamo sulla buona strada.
Aggiungiamo pure dal punto di vista estetico che quel ponte non c'entra nulla con Venezia. Ma perché, dico io, è così difficile fare qualcosa di già fatto? Che bisogo c'è di fare l'originale (che poi il ponte non è brutto, semplicemente non è al suo posto) quando puoi riprendere uno stile che ha già dato prova di validità e che si inserirebbe bene nella città?
Queste opere sono spesso l'occasione di incensare un ego più che un servizio alla città.
Video interessante! Grazie. Anche mio figlio di 5 anni ci sarebbe arrivato che quel bel ponte andava contro le basilari norme di sicurezza. Ma gli addetti ai lavori, una volta consegnata la prima bozza del progetto, dov'erano??? Al bar a farsi uno spriz liscio???
Forse andrebbe fatto un lavoro di bucciardura sul vetro della pavimentazione; giusto per la sicurezza poi i carrelli delle merci non dovrebbero passare perché rovinano il ponte; e avere più rispetto dell'opera stessa; a mio parere dovremmo essere più esperti di ponti per giudicare; e credo che pochi lo siano; l'opera mi sembra molto bella ed è stato un "Bellissimo" regalo alla Città più Bella del Mondo. Grande Calatrava👏👏👏👏👏👏👏👏👍
Nella vera architettura una costruzione non può essere definita allo stesso tempo sbagliata e bella. Perché la bellezza è lo splendore del vero. Ma questo non può essere compreso dagli "architetti" modernisti.
sempre riguardo alle realizzazioni del team Calatrava...la "ipotetica" città dello sport a Roma sud sulla A1!!!
Qui oltre al magnamagna degli architetti si è accodata pure la politica e l'amministrazione pubblica.
L'unica nota positiva di questa vicenda è che questa Opera rimarrà ad imperitura memoria come monumento all'incapacità e corruttela delle classi dirigenti
Cara Ingegneria Italia se continuate ancora a mettete sti titoli cosí allarmistici da senzazionalismo di basso rango che tutto si posson definire fuorchè Ingneristici, mi cancello del canale e non vi guardo piú. Vedete voi... 🤷🏽♂️
Conosco Venezia e questo ponte. Devo dire, da tecnico e professionista, che ha sicuramente un suo fascino, ma in ogni caso tra i doveri di un Ingegnere in sede di progettazione e poi nelle realizzazione vi sono prima di tutto la funzionalità, la solidità e soprattutto la sicurezza. Nessuno di questi basilari elementi possono venire dopo la (seppur importante anch'essa) funzione estetica. Un saluto GDG.
Mi dispiace per il Calatrava il celebre architetto. Ma quel ponte è uno scempio. Fuori posto, fuori del tempo, fuori dagli schemi architettonici e paesaggistici di Venezia con la sua storia e la sua arte..
Parola di Veneziano.. scusate la franchezza!
Un attimo, il progetto sarà una vaccata, ma chi in comune o chi di competenza lo ha approvato ho è un tonno o in malafede, i progettisti e chi ha fatto studi di fattibilità sono stati pagati....MALE!!!
E stilisticamente non ci azzecca.
Stazione di Reggio Emilia AV...bellissima eh, per carità!
Peccato che non è stata prevista nessun tipo di attrezzatura per la manutenzione, nemmeno una banalissima linea vita per potere operare sulla sommità!
Costruita tutta in opera ha ormai i suoi anni (inaugurata nel 2013) e le saldature di tutte le arcate sono ormai visibili perchè buona parte di esse si stanno ossidando! Come si interviene per ripristinarne la verniciatura non è dato sapere...
Alcuni vetri verticali, che corrono lungo la banchina, sono letteralmente scoppiati vista la pressione a cui sono sottoposti quando passano i treni AV in transito sulle linee centrali. E per fortuna il canale centrale della copertura è a cielo aperto! Senza parlare poi della impossibilità della loro pulizia sia lato banchina che tanto meno lato esterno!
In estrema sintesi e sempre con il dovuto rispetto...un po di funzionalità oltre l'estetica non guasterebbe!