Comunque alcuni mi hanno scritto che alcune cose non posso saperle perché non conosco il mondo dell'editoria e cose così: raghi, è letteralmente la mia materia di studio universitario a Lettere
Al di là del discorso sull'editoria dei fumetti (che conosco poco per non dire affatto), ho trovato molto interessante il punto relativo al conflitto di interessi e ne approfitto per buttare giù un'opinione non richiesta 🤣. Sicuramente, laddove c'è un accordo di qualsivoglia tipo tra distributore/produttore e influencer/content creator, questo accordo deve essere dichiarato. Tuttavia, tale dichiarazione non è garanzia di contenuto analitico o critico. Il conflitto di interessi non è misurabile in termini "poco" o "tanto" oppure "palese" o "occulto", il conflitto di interessi o c'è o non c'è. E l'UNICO modo per dimostrare che non c'è è NON AVERE LEGAMI di alcun tipo con chi produce o distribuisce ciò che viene criticato o analizzato nei propri contenuti. Il critico che va agli eventi organizzati e tiene conferenze sui banchetti di chi produce o distribuisce le cose che critica è in pieno conflitto di interessi, e questo vale per tutto. La prima caratteristica di un critico - ovviamente secondo me - deve essere l'INDIPENDENZA, e la sola cosa che può attestare indipendenza è la totale assenza di rapporti (non solo monetari, eh, di qualunque tipo). Di conseguenza, il problema è a monte: un creator può essere il più bravo di tutti ad analizzare e a fornire spunti di riflessione riguardo a un'opera, ma se ha un rapporto con i distributori/produttori non è etichettabile come "critico" o "recensore", perchè viene meno l'indipendenza stessa. Naturalmente, vale anche il rovescio della medaglia: l'indipendenza di un creator NON E' AUTOMATICAMENTE la prova che tale creator sia un bravo critico/recensore, bisogna comunque scendere nel merito del suo lavoro.
Condivido ampiamente quanto hai argomentato lungo tutto il video, soprattutto una parte in particolare: gli editori dovrebbero consegnare i fumetti omaggio non tanto agli influencer e content creator (per pubblicizzare il prodotto) ma a coloro che possono recensirlo e aiutarlo a migliorare nelle successive ristampe/edizioni. Purtroppo, le case editrici pensano solo ai numeri di vendite, quando invece bisognerebbe investire sul possibile lettore, appassionandolo a questo mondo del fumetto e a fidelizzarlo, puntando in contemporanea a migliorare la qualità dei prodotti offerti. Lo scorso anno, quando pubblicai un video in cui feci notare i gravi problemi di Initial D nella traduzione e nell'adattamento, le persone coinvolte nel progetto mi remarono contro invece di capire la questione. Poi, però, sulle ristampe era stato corretto tutto... Addirittura "qualcuno" fece un video reaction al mio stesso video, senza entrare nel merito del discorso ma solo prendendomi in giro.
Ho appena finito di vedere il primo capitolo ma già posso dire che hai fatto un grande video. Il mercato delle variant in america (nei '90) ha creato un bolla speculativa talmente grande che (all'esplosione) ha portato alla chiusura di fumetterie, distributori e alla bancarotta della Marvel. Ci ho fatto un video pochi mesi fa e (se pure la questione odierna non è perfettamente sovrapponibile a quella dei novanta) non escludo che possa succedere ancora qualcosa di simile. Comunque ancora complimenti e grazie per il video! ✌🏿 P.s. sto ascoltando gli altri capitoli e sono clamorosi, magari dopo faccio altre considerazioni. Grazie ancora!
Onestà più che apprezzabile. Concordo, si è spostato il focus dell'attenzione dal prodotto alla personalità che lo promuove e alla fiducia implicita. Ma come tutti i giocattoli che prima o poi si rompono, anche questo si è già rotto da tempo. Vale anche per produzioni fumettistiche italiane le cui case editrici provavano sui social a spingerne gli autori a esporsi dando per scontato che un disegnatore di cose belle debba essere predisposto al contatto social col pubblico e sia in grado di avere doti comunicative in grado di promuovere la propria opera già solo con la propria presenza. Rimasi inascoltato nel segnalare che se si vuole vendere dei fumetti bisogna parlare dei personaggi della storia e incuriosire verso la lettura, non far conoscere l'autore nella sua dimensione personale, cosa che era di scarso interesse già prima, ora ancora di più che l'illusione è palese a tutti. L'era dei social sta finendo, quasi nessuno ha più credibilità, è tempo di rivedere tutto alla radice. Occorre rallentare e far assaporare cose più genuine, trattate con più cura, con più approfondimenti. Occorre trattare il pubblico come un'entità intelligente, per ora siamo al livello di mangime artefatto dato in pasto ai maiali in mezzo al fango. L'apice della bassezza della dimensione social del mondo del fumetto è la direzione che ha preso uno shop-fumetteria di cui non farò il nome con video meme in cui il focus si è spostato ancora più in basso. E mi fermo qui.
Il discorso sul rapporto promozione-creator-casa editrice è complesso. Come dicevi le case editrici sono così "vecchie" e incapaci di promuovere le loro opere. Ultimamente vedo spesso la pubblicazione di fumetti validissimi ma poco famosi perché sconosciuti da noi (tipo Kabuki di David Mack che in america è un istituzione del fumetto indipendente ma da noi è stato pubblicato poco e male molti anni fa) e quello è un esempio perfetto di come basterebbe una maggior capacità di veicolare l'opera o (come dici) collaborare in maniera professionale con dei contet creator validi per promuoverlo. Invece la prassi è pubblicare un volume e rinunciare momentaneamente ai seguenti nella speranza che gli invenduti vengano smaltiti. Per quanto riguarda invece le case editrici che danno in pasto le loro opere a dei creatori (totalmente o parzialmente) incapaci di criticare un fumetto solo perché hanno tanti iscritti la penso esattamente come te, molti sono persone che quei numeri li hanno fatti portando contenuti che non riguardano gli approfondimenti artistici ma degli show generici in cui i fumetti sono estremamente marginali e quindi possono parlarne solo superficialmente. Pochi giorni fa parlavo con degli amici di come i creator di fumetti siano diventati dei tele venditori di bassa lega (paradossalmente una Vanna Marchi o un Mastrota hanno conoscenze e capacità da imbonitore molto superiore a loro) e di come come si limitino a parlare di un opera (videogiochi, film, serie e fumetti) solo prima che escono e quando escono, poi il nulla. Questo sicuramente dipende dall'incapacità di parlarne seriamente ma anche dal fatto che nella società moderna il consumo è la cosa più importante, ovvero sentirsi emotivamente coinvolti in una comunità perché "consumiamo" le stesse cose e quindi (tra la promozione pagata dal creator e la voglia di hype del pubblico) le opere entrano ed escono dal dibattito pubblico alla velocità della luce per fare spazio al "nuovo capolavoro imprescindibile con cover variant" che arricchirà un po' di più editore e creator ma impoverirà culturalmente le comunità di appassionati. Grazie per il video, è un discorso fondamentale.
oppure quando stanno per pubblicare una nuova edizione di un vecchio manga e parte il grande classico “testi e traduzioni COMPLETAMENTE rivisti”. Spoiler, non è vero
Aggiungiamo alla lista di cose discutibili nel mondo dei manga in Italia: le edizioni deluxe. Capita sempre più spesso che invece che delle semplici ristampe di serie "vecchie" vengano proposte edizioni in formato più grande, materiali più pregiati, e con dentro il contenuto di due volumi dell'edizione standard. Partiamo dal presupposto che non odio questo tipo di formato (sono anzi fiera posseditrice di certi omnibus), il mio problema sta nel fatto che certe case editrici rendano disponibili all'acquisto SOLO le edizioni deluxe. Prendiamo come esempio Hikaru no Go: se io volessi iniziare la serie oggi, sarei obbligata a comprare la "perfect edition" (comprendente il contenuto di due volumi standard) della Panini al costo di 15€, mentre con la vecchia edizione avrei speso 9€ per lo stesso contenuto. La versione deluxe deve essere un'alternativa, NON L'UNICO MODO di usufruire del prodotto.
@@il3fortunato664 motivo per cui ho smesso di comprare fumetti, una volta con 70/80 euro mi compravo una serie intera in edizione economica, oggi 5 volumi in ste edizioni finto lusso le pago uguali.
Ocelot, hai una comunicazione eccezionale. Logica, coerenza, onestà intellettuale... C'è tutto. Questa è *vera* divulgazione: obiettiva, onesta, leale, non al servizio del denaro e che non ha paura di dire le cose come stanno per timore di sembrare maleducata. Ti faccio le mie più sentite congratulazioni. Per la tua comunicazione, per il tuo coraggio, per non essere un vigliacco e/o un venduto e per non farti intimidire da niente e nessuno
Spero vivamente che questo video ottenga la visibilità che merita. Hai messo in luce un problema della nostra scena editoriale esponendolo chiaramente con logica, coerenza e fatti. Ottimo lavoro di divulgazione, davvero, ci vorrebbero più content creator come te a mio avviso
D'accordo con praticamente tutto quello che hai detto, soprattutto sulla questione variant, dove per esempio dalla morte di miura ad oggi panini ha fatto uscire già 4 variant di berserk, volumi nuovi per edizioni vecchie di qualche decina d'anni, edizione limitata dell'ultimo volume di miura, i tarocchi del manga e altri prodotti orribili che per vendere puntano solo sul fattore variant o sulle poche copie stampate. Come dici nel video poi ci sono molti creator in ambito anime e manga che basano da anni gran parte del loro contenuto su reaction ad altri creator più piccoli e non, e unboxing, senza di fatto dire nulla di concreto. p.s. L'edizione di gachiakuta veniva venduta nel bidone per via del tema della spazzatura trattato nel manga, rimane comunque un prodotto bruttino, tra l'altro senza contare che sono state fatte variant anche per i numeri successivi della serie
Che poi non ho mai capito perché solo il primo volume di "Gachiakuta" ne hanno fatto Due varianti. Che ho ma solo per collezionismo. Per intenderci si gli ho presi più o meno quando usci il terzo solo perché si mi piace parecchio. Ma per una serie nuova che avranno parlato qualche influrence anni prima perché non si sapeva se fosse uscito anche da noi, anche no! Io non darei così fiducia in un prodotto che non sai se funzionerà
Vabbè diciamo che non hai svelato nulla, non hai aperto nessun vaso di Pandora. Solo il fan più incallito di CavernadiPlatone, Calel o Beatrice Lorenzi potrebbe credere che non ci sia conflitto di interesse, è evidente che si parla in maniera diversa dei prodotti a seconda della mano che ti sfama (luridi botoli). Però questo è un video che apprezzo molto perchè in qualunque modo si parli questi problemi, basta che se ne parli, e tu hai argomentato perfettamente la situazione. Fossi stato in te, avrei fatto proprio nomi e cognomi, il "censurato" che appare ogni tanto è cringino. Ma sì dai, rischiamocela sta denuncina sù, tanto sono opinioni e se arriva la letterina allora hanno la coda di paglia
Si per Gachiakuta l'autrice lo sa. Essendo comunque un manga che basato su un eroe che utilizza la monnezza come "arma". L'ha anche ripostato nei suoi social. Comunque dagli una lettura è molto bello, e l'autrice e il team molto simpatici
Ah, i bei tempi in cui leggevamo solo perché amavamo le storie! Le case editrici fanno bene a specularci se il soggetto "danneggiato" è solo l'acquirente che vuole speculare. Torniamo a considerare l'arte come tale e non come un asset
Vogliamo parlare anche delle fiere specializzate di fumetto che invitano e fanno pannel con personaggi che non hanno nulla a che vedere con il medium? Oppure persone che non hanno le competenze adatte per poterne fare un incontro divulgativo per poi dire e ridire le stesse cose? Ricordo quando tanti anni fa si paragonavano le fiere di fumetti e giochi a delle semplici carnevalate, per poi diventarle davvero spostando il focus sul personaggio famoso di turno e relegando il fumetto/gioco a semplice prodotto da vendere
Anche lì ci sarebbe una parentesi enorme da fare, perché finché posso capire invitare un influencer "fumettistico" (con tutte le problematiche che però ho già espresso), davvero trovo inconcepibile portare Wanna Marchi (come era uscito tempo fa per una fiera in Toscana), invitare attori e attrici porno, o fenomeni trash del web
Aggiungiamo anche che in fiera il 70% degli stand di gadget vende merce CONTRAFFATTA. Immagini prese da google e stampate su qualsivoglia oggetto (rigorosamente Made in china)
@@ocelotmdb La spiegazione giace nel fatto che tutte e tre le categorie succitate rientrano nell'insieme di "fenomeni del web generalista" che l'apertura da "fiere del fumetto" a "fiere della cultura nerd" ha portato negli ultimi 10-15 anni. Nel momento in cui le fiere si sono aperte al pubblico mainstream da un lato hanno contribuito a diffondere la cultura pop come fenomeno di massa (che è solo un bene), ma come sempre accade quando si dà qualcosa in pasto al pubblico generalista, hanno anche aperto le gabbie di tutti quei soggetti che non sono veramente interessati all'aspetto artistico del suddetto ambito, ma solo ai suoi lati più superficiali: ed in un contesto del genere, dove il grosso del pubblico di un Lucca Comics a caso se ne sbatte altamente i coglioni del fumetto come arte e magari ci va per mero consumismo, ecco che acquisisce un senso il chiamare fenomeni da baraccone di Internet come la Marchi che molta più gente casualona è interessata a vedere rispetto magari ad un Massimiliano Frezzato. TL;DR: Perchè ormai sono "fiere del fumetto" solo di nome, e ciò che lamenti è mero e spietato marketing per dei carrozzoni da circo che sono diventati un business enorme.
A me sembra la storia più vecchia del mondo. Pieno di content creator “al soldo” di editori vari. Gente che lo sa e gente che è ingenua. Magari se qualcuno, senza fare nomi, non spammasse prodotti palesemente osceni come godibili se non capolavori, sarebbe meglio per la loro etica lavorativa (se ce l’hanno)
Prima col video di Italo e poi col tuo, finalmente si portano alla luce delle crepe strutturali che stanno facendo diventare l'intera industria del manga un abuso edilizio di dimensioni colossali. Sti gran cazzi delle black list, era NECESSARIO discutere di questo argomento
per me il manga in Italia è esploso grazie alla pandemia, (come appunto hai detto tu) adesso sta cominciando a calare quasi come se fosse stata una "moda" passeggera. quindi anche i creator di manga stanno avendo un calo clamoroso. Se non parli di roba main stream come one piece e dragonball che sono gli unici manga che vendono purtroppo non attiri pubblico
@@MattiaMMM Lo sono ma molti non se ne sono ancora resi conto e si credono dei scesi in terra. Ora scusami ma devo andare a tradurre un articolo da un forum inglese e farci un video in cui lo leggo parola per parola
Come al solito bel video e mi trovo d'accordo su quasi tutto, a parte il discorso sui conflitti d'interesse perché secondo me l'influencer è un lavoro che è intrinsecamente un costante conflitto d'interesse, è inevitabile: tu giustamente fai l'esempio di ring of power e di chi, avendo contatti con amazon, non può esprimere la sua opinione senza bias ma secondo me questo è qualcosa che può accadere anche per chi ne parla male. Internet è un posto talmente caotico dove il successo può esser raggiunto spesso con le più assurde cavolate (anzi spesso a portare al successo son più quest'ultime) e dunque ogni cosa può esser vista come una manovra di marketing: tutti parlano bene di serie x perché hanno contatti commerciali in ballo? Bene, allora io che questi contatti non li ho ne parlo male così d'attirare a me quella nicchia che odia il prodotto in questione. Ovviamente ragionando così si finisce col puntare il dito a chiunque e lo spirito critico (nonché l'opera stessa) muore e diventa più uno scontro tra influencer che un dibattito culturale, è dunque questo il motivo per cui, secondo me, l'affidabilità dell'influencer non dovrebbe proprio essere argomento di discussione (esclusi casi eclatanti, positivi o negativi che siano) ma, come dici anche tu, ci si dovrebbe rivolger più alle argomentazione sull'opera, è l'opera il fulcro della discussione, non lo youtuber di turno...ma purtroppo questo è molto raro avvenga, molti tuoi colleghi sono spesso accecati da un ego molto forte che li porta a chiudersi nella loro nicchia/opinione rifiutando il confronto con chi è esterno ad essa. Concludo dicendo dunque che, se gli influencer hanno a cuore il mondo del fumetto e lo spirito critico non dovrebbero neanche tanto puntare ad essere il punto di riferimento in quell'ambito, quanto piuttosto dovrebbero incitare il proprio pubblico ad avere occhio critico proprio sull'opera e sugli influencer stessi; sarebbe bello ,secondo me, avere una community che, anziché scegliere lo youtuber a cui affidarsi (e con cui spesso si sfocia in un rapporto parasociale) viva piuttosto la community in modo attivo sperimentando diverse opinioni e condividendo la propria in un dibattito sano in cui magari la discussione sia più sui temi e i messaggi dell'opera piuttosto che sull'aggettivo da attribuirgli, che dovrebbe essere il punto di arrivo e non d'inizio (seppur comunque secondario dal mio punto di vista).
Comunque è assurdo come case editrici (ma anche videoludiche, per esempio, o di streaming, comunque dei media che più hanno giovato dalla pandemia) non abbiano saputo capire che quel boom era in larga parte una bolla legata a quel momento. Ora le case editrici inflazionano il mercato delle variant illudendosi di alimentare le vendite e rientrare delle spese dopo aver acquistato serie che non interessano a nessuno, mentre le compagnie videoludiche licenziano tutti i dipendenti assunti in questi ultimi anni (se non di più). Pazzesco poi come si chini la testa sul conflitto d'interessi dei creator legati al mondo dei manga. Sembra la normalità, forse perché il pubblico sa che, se i creator dovessero pagare per comprare tutto, spese e tempo necessari salirebbero alle stelle. Però non va bene, l'opinione dell'influencer è assolutamente minata dal conflitto d'interessi.
20:00 tristemente in Italia ancora non è arrivata la wave di canali che analizzano (veramente senza copiare altri canali o articoli) manga e anime il primo che mi viene in mente è jordi maquiavello anche se parla solo di anime ma è uno che ha studiato cinema ed è andato al parlamento europeo quindi non è il classico youtuber che si spaccia per intellettuale Non voglio dire che non ci sono youtuber italiani che fanno questi tipi di video anzi se ne conoscete alcuni preferibilmente nuovi commentate pure
Ti voglio bene ❤ tutte cose che qualcuno doveva pur dire pubblicamente a un pubblico relativamente vasto. Mi occupo di tutt’altro, ma quando tutti ti odieranno per aver scoperchiato il vaso di Pandora, sappi che potrai sempre collaborare con me 😂
"tutto è un capolavoro, niente è un capolavoro" frase fantastica che rispecchia il 95% dei contenuti online su youtube o siti con recensioni specializzate, anche di videogiochi....dove fioccano 9 come se piovesse...poi ti prendi il gioco è dici MEH! ma questo difetto perchè non è stato segnalato? e quest'altro?
Mi trovi d'accordo. Fermo restando che ritenga manga e anime prodotti sdoganati (forse troppo) di cui non occorre necessariamente parlare, perché un potenziale cliente si può già informare autonomamente senza il filtro di qualche creator, il problema sta proprio nel come è gestita l'informazione. Ed è così da anni, non è cosa recente. L'informazione di settore avrebbe il compito di vigilare sugli editori ed informare i potenziali clienti ma, come per i videogiochi, per poter mantenere delle collaborazioni viene meno lo spirito critico (sul prodotto ma anche sulle pratiche commerciali) e queste realtà diventano di fatto estensione del marketing di chi in realtà dovrebbero monitorare (e per questo tenuti in gran considerazione). È un grosso disservizio verso la community, ma limita anche il nascere di discussioni interessanti lasciando solo il posto a sezioni commenti fortemente polarizzate. Ad oggi non esistono siti di settore (commerciali o amatoriali) a cui rivolgersi per parlare di manga e anime e con cui discutere con altri appassionati: sono per lo più portali di notizie riportate da testate estere o imboccate da editori italiani con un'unica linea editoriale che non si può nemmeno mettere in discussione. Le stesse realtà (creator, portali) che poi hanno le mani in pasta ovunque tra fiere ed eventi.
Altro problema in questa equazione è proprio il pubblico. Fai un video di 20 minuti in cui spieghi nel dettaglio i problemi e la situazione e la gente si fa le seghe sulle frecciatine e sui dissing. Chiediamoci poi perché chi fa contenuti si limita a cose superficiali e appunto a meme e frecciatine, invece di fare approfondimenti
Infatti, io per queste ragioni ho smesso di seguire gente che elogiava l'attacco dei giganti fino alla nausea, per non dimenticare che tra questi uno dedicò un video di 40 minuti su un manga,che poi ha definito in un video acquisiti, "ah quello mi sono rotto e ho smesso di leggerlo". Idem una certa casa editrice che ha fatto piu carta per gachakuta, che per rendere disponibili piu copie di un manga piu di nicchia ma che ormai è quasi finito e non riesco a reperire fisicamente i primi numeri per le poche copie disponibili.
I creator purtroppo hanno visto che alcuni video "studiati" non venivano considerati dai più, ti dico solo che una volta chiesi a uno di loro perché non facesse più i video analisi sugli episodi di un anime e rispose "perché non fanno visual"
il bro si è svegliato e ha scelto la violenza. finalmente qualcuno che dice le cose come stanno. è palese che i meccanismi che sottostanno a certe mosse di marketing social siano quelli, ma nessuno vuole svelare il giochino. complimenti per la schiettezza e il coraggio
io non mi capacito del fatto che la situazione sia talmente arida che content creator “professionisti” vengano pagati con una scatola di manga o un biglietto per la fiera. È come lavorare da cameriere per un ristorante e in cambio ricevere una porzione di patatine. Sorvoliamo poi sui video acquisti ormai tutti uguali, le uscite le conosciamo tutti e i commenti/recensioni che sono uguali per tutti i titoli. Ocelot, faresti un video in cui parli degli aspetti organizzativi ed economici del pubblicare con Amazon? Grazie
É molto interessante tutto il discorso che fai sulle variant e la saturazione del mercato, ricordo che negli anni 90 la Marvel andò in bancarotta a causa di una bolla speculativa che si era creata proprio a furia di stampare variant e numeri uno a non finire
Però deciditi, o vuoi una migliore interazione fra creator e editori, o vuoi che i creator siano totalmente indipendenti senza alcun contatto, entrambe le cose è un po' complicato, al netto che siano bravi o meno.
Io parlo di due estremi ugualmente sbagliati; per quanto assurdo potrebbe esistere anche una via di mezzo fatta di una collaborazione che punti all'elevazione dell'opera in quanto tale, senza però alcun obbligo su come se ne parli. Per me il conflitto di interessi nasce quando si accetta il "non puoi dire questo" in favore di un pagamento (che sia monetario o un bene in sè). Pensare invece a una critica che sia libera, in cui il produttore stesso lavora attivamente all'elevazione dell'opera, è utopico? Forse si, ma sicuramente continuare sull'attuale via è comunque desolante
Ti scopro con questo video, bella sorpresa. In genere sto ben lontana dagli influencer per i motivi che hai chiaramente illustrato, se manca l'onestà non ci può essere interesse da parte di chi ascolta. Invece mi sono ritrovata in tutto quello che hai detto in questo video... nella critica alle case editrici... anzi, su quest'ultimo punto andrebbe fatto un video a sè, di quanto alcune abbiano una comunicazione disastrosa, una cura vero il prodotto superficiale ecc. ecc. In ogni caso, hai guadagnato una nuova iscritta 🙂
Tutto giusto ma c'è di più. Il mito che i manga vendono un botto è na cazzata. Già in patria si sta assistendo ad una flessione catastrofica sul settimanale e da noi le cose non sono migliori. Spingere sulle variant e sulle riedizioni sono un segnale di allarme evidente, lo stesso che ebbe il fumetto americano
Quando si fanno discorsi simili mi viene sempre in mente quello scrittore che coniò il termine “enshittification”, cioè il declino nella qualità di un prodotto o servizio online per inseguire il profitto ad ogni costo. Secondo me la stessa cosa si applica, con i dovuti distinguo, allə creatorə di contenuti. Quando apro Instagram o qualsiasi altro social non vedo alcun tipo di contenuto ma marchetta su marchetta su marchetta, praticamente la pubblicità ha invaso qualsiasi spazio social che, da nome, dovrebbe essere uno spazio di socialità e condivisione… Sulle CE non voglio nemmeno soffermarmi più di troppo perché fanno quello che farebbe una qualsiasi azienda in un contesto capitalista: lucrare con prodotti di dubbia qualità e sfruttare (non solo lə operaiə) ma anche lə creator offrendo, al massimo, una copia del volume 1 di manga X. Per fare un confronto, sempre per quanto riguarda il lavoro digitale, nel campo della skincare le aziende non solo mandano i prodotti da “recensire” o “consigliare” ma pagano le persone per il loro tempo e il lavoro che c’è dietro… per carità, capisco che ci sono molte differenze tra un’opera letteraria per cui esiste una storia scritta bene e una scritta a cazzo de cane e una cremina che può andare bene per un tipo di pelle e non per un altro, però comunque il metodo di lavoro quello dovrebbe essere: pago dignitosamente la persona per parlarne, non la sfrutto per pubblicità gratis. Gran bel video Ocelot!
Che tristezza i video acquisti, di una pochezza devestante. Ricordo quando c'era un certo youtuber che li faceva mensilmente con infiniti volumi ma se lo beccavi in live diceva tranquillamente che non leggeva quasi nulla.
Onestamente ho smesso di seguire la maggior parte degli influencer afferenti alla sfera manga e anime a causa di un processo di elitizzazione dei "creator" nell'ostentare la loro sedicente cultura relativa al fumetto, riducendosi a denigrare qualsiasi opinione diversa dalla loro. Il tuo canale è uno dei pochi a parlare di fumetti per una semplice istanza di divulgazione e per passione genuina
Condivido in primis,seguo Ocelot da anni e non l'ho mai visto atteggiarsi come superiore. Lui divulga e basta senza pensare di essere il migliore,e infatti è uno dei pochi italiani che seguo ancora assieme a FearOfUnknown e Kuro
Allora, bravissimo e mi piace molto il tuo modo di parlare, MAAA per tutto il tempo ho pensato "mamma che bella camicia". Ahahahaha. Bravissimo e bellissimo ❤❤
Comunque almeno fa piacere che i pochi creator buoni usciti dal "boom" hanno sviluppato una loro nicchia basata sui loro contenuti e chi invece era solo un cavalcare il trend di insultare gente su YT per cui la unica colpa era avere dei gusti diversi
Non hai letto berserkkk???!!!! Assurdo é ora di mandarti una mega shitstorm devastante gigantesca che ti farà passare notti a piangere ma ei "non siamo bulli, é ironiA"
diciamo che quello che hai detto lo stiamo notando un pó tutti...almeno io con qualche mio amico abbiamo già notato qualche schifezza che avviene sul web e il caso "variant". Tu hai avuto le palle di dire le cose come stanno e per questo ti stimo molto, anche se vedo un pó di invidia..perchè non ti pagano per sponsorizzare fumetti(ovviamente scherzo😂)
Beh che dire, direi video imprescindibile per chiunque voglia entrare (e per chi già c'è dentro) nel mondo dell'editoria contemporaneo. Comunque un caso videoludico anche peggiore di Wukong fu quello di Marvel Rivals, dove chi firmava per recensirlo non poteva letteralmente parlarne male o fare comparazioni ad altri titoli. Siamo nella merda eh
un video molto interessante anche se ci sono delle cose su cui non sono d'accordo (forse le hanno scritte anche altri e mi scuso della eventuale ripetizione, per cui userò la cortesia di essere breve). Le case editrici, secondo me, più che avere un dialogo con i content creator lo dovrebbero avere direttamente con il pubblico, cosa che negli ultimi anni (parecchi a dire il vero) hanno interrotto, togliendo editoriali e angolo della posta o dando risposte di cazzo sui social. Quello che tu ipotizzi, cioè un controllo su chi sta parlando di dato prodotto per me è sbagliato su più livelli, qualunque forma di controllo esso sia per me è sbagliato. Se tu deleghi gran parte della tua promozione ad un tizio sui social, il fatto che tu ci metta la faccia e una somma di denaro (secondo me insufficiente) è il prezzo minore che tu potrai pagare mai per una campagna pubblicitaria mirata al lettore che ti impiega risorse e anni. Ma soprattutto, siamo noi lettori ad aver delegato il nostro spirito critico all'influencer di turno, non abbiamo più i mezzi per soppesare le cose dato che se io sfoglio un fumetto, dentro ci trovo solo la storia e la pubblicità. Per me sarebbe virtuoso se una casa editrice mi dicesse a me lettore : " io faccio questo, voglio venderti questo perchè x e y , parliamone" . Infine, e chiudo , le case editrici la devono smettere di confezionarmi la merda e il cioccolato con la stessa carta e il modo migliore per farlo è smettere di trattare il fumetto come un "prodotto" (venduto nello stesso posto dove si vendono carta igienica e assorbenti) e tornare a parlare di "cultura popolare" perchè ormai secondo me non stiamo parlando manco più di "arte".Lo giuro sono stato il più breve possibile.
Non so esattamente cosa commentare perché non ho un esatta opinione degli argomenti trattati (tranne il fatto che le case editrici stanno proprio MUNGENDO a morte il mercato dei manga ad un tale punto che avrei quasi preferito che rimanesse "non-popolare"). Quindi vi dirò i motivi per cui ADORO il manga Miss Kobayashi's Dragon Maid (così, a caso): 1) Stile di disegno: lo stile di disegni di questo manga (nei peimi volumi) è qualcosa di così semplice che se mi impegno un pò persino io potrei farlo, ma è questo ciò che lo rende speciale. Sono un tipo che nell'arte preferisce la SEMPLICITÀ (anche se ovviamente uno stile più realistico è comunque affascinante), qualcosa in cui non devi spremere troppo il cervello per analizzare ogni singolo dettaglio per apprezzarlo ma allo stesso tempo qualcosa di talmente "cartoonesco" da renderti felice solo nel vederlo. Basta fingersi "aristogratici" nell'arte solo perché in questo modo sembri intelligente, un pò come nella vita DOBBIAMO APPREZZARE LA SEMPLICITÀ!! E poi l'autore è uno che nonostante uno stile semplice, riesce comunque ad andare avanti e migliorare questo stile senza cambiarlo drasticamente. Magari è un mio fetish o qualcosa del genere ma AMO vedere "l'evoluzione" dello stile dell'autore nel corso del tempo, è come se tu (lettore) cresci insieme all'autore e ti senti "nostalgico" nel vedere come sono cambianti ora rispetto a qualche anno fa. 2) Miss Kobayashi: esistono tantissime Waifu di qualunque gusti e genere, ma per me la numero uno è e sarà (per ora, almeno) Miss Kobayashi. Esistono Waifu più attraenti e carine in giro? NON M'INTERESSA, IO AMO MISS KOBAYASHI!! È probabilmente una delle pochissime waifu che amo non solo per il mero aspetto fisico. È un adulta matura e responsabile ed è un personaggio scritto BENISSIMO (per quanto possa essere "benissimo" in un manga di drago tettone). In quel mondo assurdo pieno di stramberie, Miss Kobayashi è un semplice essere umano influenzata dall'eterna solitudine che nel corso della storia comincia ad apprezzare la gioia nel vivere insieme a persone che ti vogliono bene e che ti sostengono perché in fondo questo è ciò che ha sempre voluto ma che non aveva il coraggio di esprimerlo. Da introversa, comincia pian pianino ad aprirsi agli altri creando una piccola "comminità" così unita che si potrebbe semplicemente rimanere in una stanza ad annoiarsi e poterlo comunque considerarlo un momento indimenticabile in compagnia. Potrei elencare altri motivi per cui la adoro, ma mi limito solo a dire che io, da introverso, un pò mi ispiro a lei e cerco di cambiare per il meglio. 3) Và oltre il Fan Service: in questo manga di Fan Service c'è n'è una dozzina, ma se riesci a vedere oltre a tutto ciò, trovi una storia slice of life davvero adorabile, rilassante e con un insegnamento piuttosto importante, cioè "vivere insieme in pace nonostante le differenze È possibile, il cambiamento inizia non da te, non da me, ma da NOI." Parla di una ragazza (Tohru) nel mezzo della sua adolescenza che sta cercando un posto in un mondo diviso dagli ideali e che vuole cambiare la sua vita e la vita degli altri per il meglio. Parla della tristezza nella solitunide e della gioia nella compagnia. Io sono STUFO di vedere manga super depressi che porta solo odio per l'umanità e il mondo, L'UMANITÀ PUÒ ESSERE BELLA e la vita (per quanto possa essere crudele) PUÒ ESSERE GODUTA A PIENO se ti impegni. NON PREGARE DI AVERE UNA VITA SEMPLICE, PREGA DI ESSERE PIÙ FORTE!!! È un capolavoro? Assolutamente NO, esistono manga oggettivamente meglio. Ma io lo adoro e sono fiero di dire che è tra i miei Top 10 Manga più belli DI SEMPRE!! È un bel mattone da leggere, ma come ho scritto prima non sapevo cosa scrivere però volevo scrivere qualcosa (a quanto pare l'algoritmo prende in considerazione i commenti o qualcosa del genere)
Allora, è facile essere d'accordo su tutto ciò che hai detto, chi mai potrebbe non esserlo. Ma serve a poco. I risultati migliori e concreti si raggiungono sempre mettendosi nei panni dell'altra parte, e raggiungere un compromesso. Durante tutto il video ho cercato di mettermi nei panni di una persona che lavora o guida queste case editrici, e ne ho fatto un'ipotetica immagine, a esempio: Persona sui 40 anni che ha una sua vita, i suoi problemi, interessi, poco tempo, che ormai non gli fregherà più nulla di manga ecc. essendoci dentro da una vita e che cerca di massimizzare i guadagni spendeno minori risorse possibili, tra cui proprio il tempo, che sembra mancare sempre a tutti. Nella sua stessa situazione, io farei la stessa cosa. E non sto difendendo la controparte, io non conosco nessuno del mondo editoriale italiano, e per il motivo che hai descritto sono anni che non leggo più nuove uscite. E pensare che il manga è l'opera darte che più ammiro in assoluto. Questo per dire che risultati concreti si hanno solo cercando di risolvere attivamente i problemi della controparte, mettersi nei suoi panni, venirsi in contro con un compromesso che tenga conto dei desideri dell'altra parte. Non voglio dire che lo devi fare tu eh, anzi, questo video è già una piccola o grande luce in questo mondo.
Aggiungerei all’equazione il co-protagonista più importante in questa storia: il pubblico. Che secondo me meriterebbe un video a parte. La massa ha sempre (volendo) il coltello dalla parte del manico. Se il creator superficiale diventa il più importante è perché la gente l’ha scelto. Se il pubblico si infiamma di più per un mezzo dissing piuttosto che per un video analisi, non c’è da sorprendersi se poi i creator preferiscono una frecciatina via Instagram per creare engagement, invece di lavorare per settimane ad un video importante che poi si vedranno in 4 gatti. Se la gente compra le variant o i prodotti mediocri, non possiamo farne una colpa alle case editrici perché spingono su queste. È normale che puntino su ciò che vende e su ciò che fa parlare. Insomma, siamo bravi tutti ad incolpare e commentare ma poi… Mi viene in mente un esempio. In Italia da decenni prendiamo in giro il trash in televisione, poi parlo con coetanei e colleghi e tutti però non si perdono una puntata di temptation island e sanno a memoria l’ultimo gossip
Non sono un'esperto di manga ma da giovane li amavo tantissimo. Anche se non credo c'entri nulla con il video vorrei sapere un tuo parere.: da ragazzo avevo la serie completa di super shen che era cinese ma a cercarla ora mi propongono cifre allucinanti anche se non in versione libreria. Se vuoi fammi sapere cosa né pensi. Un saluto
Adesso con manga Plus ci è facile seguire una serie emergente dalla sua nascita fino alla fine. Negli ultimi anni ho quindi imparato che molti manga sembrano promettenti nel primo capitolo e magari in quelli dopo per poi diventare una solfa incredibile. Nei "NUOVISSIMI" spero tanto in Centuria, che ha superato il ventesimo capitolo se ricordo bene, ma che è tutt'ora il primo che vado a leggere ogni domenica. Mi ispirano anche Ichi the Witch e ultimate exorcist, ma sono più giovani e mi prendono più per il lato comico. Staremo a vedere Anche MAD è abbastanza intrigante. Rimane su un genere simile a tanti altri, ma inizia più drammatico e cruento....vedremo anche per lui A parte questi gli altri manga nuovi sono tutti dei mid tier ora come ora
P.s. make the exorcist fall in love tanta roba, ma è già in giro da un po' ormai... Flashback cattivelli e inteospettivi su quasi tutti i demoni cattivi e sul protagonista. Dilemmi morali costanti e traumi P.p.s. non parlo di kagurabachi perché ormai è già scritto che prenderà il posto di qualche altro shone finito da poco
Ad onor di cronaca la Gold di One Piece è stata venduta sul sito di Star Comics. Erano pochissimi numeri andati sold out nel giro di pochi istanti, io l'ho presa lì ad esempio. E la Silver che comunque ora è richiesta ricordo che per mesi le fumetterie erano piene come la 100 di One Piece oggi. 😂
12:30 mi viene in mente la campagna pubblicitaria che venne fatta per Kaiju 8, tanto hype, tanto clamore per cosa poi? Per un manga normalissimo di cui nessuno parla più, a parte i lettori che lo seguono dall'inizio. Comunque non me la sento di incolpare troppo gli editori, alla fine è semplice marketing, fai parlare più che puoi di un nuovo prodotto in modo da vendere più numeri 1 possibili, visto che sono quelli più importanti perché ti permettono di creare nuovi lettori
Che poi quella campagna pubblicitaria era bellissima, per carità, ma pur essendo spacciata come rivoluzionaria era in realtà una normalissima campagna che viene fatta in occasioni di film evento (soprattutto Netflix fa queste cose). Dunque se una campagna pubblicitaria comunissima per film viene intesa come "rivoluzionaria" per i fumetti, significa ancor di più che questo mondo è indietro anni luce nel comparto marketing
@@ocelotmdb infatti non avevo mai visto una campagna pubblicitaria come quella in Italia per un manga (così sconosciuto tra l'altro) Invece sono rimasto male per Star Comics, che quando è finito Dr. Stone non si sono degnati di celebrare l'ultimo volume, quando per altre porcate come Edens Zero hanno fatto shikishi e chi più ne ha più ne metta
Personalmente mi sono allontanato da un po da l mondo manga, complice una standardizzazione delle storie che lascia poco spazio alla novità. Da neutrale ho notato che ormai vende piu l'aspetto collezionistico/acquisto compulsivo, che la qualità in se. In maniera simile si sta procedendo anche in altri settori, ad esempio Magic the gathering, dove i costi delle carte stanno arrivando al ridicolo per variant e simili, infatti in alcuni tornei stanno iniziando ad approvare l'uso di carte stampate a casa o carte proxy. Un altro esempio il franchise di Warhammer dove anche solo il kit introduttivo ti costa 60 euro e ti da poco e niente, con due variant deluxe da 80 e 100 euro se non ricordo male, ma fino a poco tempo fa con 60 euro te la cavavi il quantitativo della deluxe da 100 euro. Non si rendono conto che con il progressivo aumento dei prezzi e l'abbassamento della qualità, stanno allontanando più clienti di quanti ne acquisiscono
Stai descrivendo parola per parola quello che é successo nel '91. E' stato un disastro allora, sarà un disastro adesso. Può darsi che faccia parte di una fisiologica ciclicità del mercato, lasciamo che si evolva
Sono solo a 5 minuti, ma volevo porre un altro esempio, adesso hanno messo in preordine il cofanetto di dragonball in edizione limitata, ovviamente non sono copie limitate ma il limite è solo temporale, quindi decade tutto, chi vorrà comprarlo solo per rivenderlo farà un brutto affare.
C'è stata una svendita di "declino dei manga" su youtube usa/gb/canali anglofoni da qualche settimana, era tempo di fare "gli stessi video" (😂) anche su yt italia. Scherzi a parte, in realtà, il discorso che fai (o che ha fatto Italo, per esempio) viene ciclicamente riproposto ogni tot anni. Come un uroboro. I problemi delle case editrici sono gli stessi da sempre, la bolla delle variant ne è una spia. Ma è anche vero che è una problematica che è stata sollevata pubblicamente in diversi appuntamenti live, anche insieme a loro. Servono davvero tutte le variant proposte? No. Vendono? Apparentemente sì. Finche vendono e la gente le compra...ce ne saranno sempre di più. Ma c'è anche da dire che per ciò che riguarda l'editoria italiana di manga, i discorsi che si fanno su numeri e sulle vendite (con tanto di conclusioni) è e rimane fantaeditoria fine a sé stessa. Si potrà fare un discorso veramente serio quando avremo numeri certificati. Sul modus operandi riguardante il marketing - e la questione influencer - la cosa è semplice: ti accorgi lontano un miglio da chi lo fa per o da chi lo fa "per*. Sta poi allo spettatore, in questo caso, capire se ha davanti qualunque di onesto intellettualmente o meno. E questo chiaramente si ripercuote poi sul tipo di contenuto che va a realizzare, o che pubblico si ritrova. Non metto ovviamente bocca sulla competenza o incompetenza. Anche qui, alla fine, giudica poi lo spettatore. Se ha i mezzi cognitivi per farlo ovviamente 😂
sommo ma che commento è? è come se il tuo commento passivo aggressivo con quelle emoji da boomer ha come l’obbligo di sminuire il problema oltre che il video, come se cercassi di debunkarlo perchè ti sentissi preso in causa (si ipotizza eh😂). “giudica lo spettatore se ha i mezzi cognitivi per farlo ovviamente“ per me è proprio questo il punto, il manga dovrebbe essere usato per arricchire lo spettatore e dargli cognizione di causa, come fa un ragazzo a capire come funziona questo sistema se gli unici manga che gli vengono sponsorizzati sono i “battle shonen” con le stesse tematiche riciclate da 20 anni?
Rispondo ad alcuni punti, dato che ovviamente alcune cose rientrano poi nei pareri personali. Ovviamente non avendo numeri su cui lavorare non possiamo tirare somme concrete, tuttavia studiando editoria e con i (pochi) numeri a mia disposizione non dico di avere un quadro completo, ma sicuramente posso rendermi conto dell'andazzo generale e concludere come tanti fenomeni editoriali dichiarati non siano assolutamente tali. Tra l'altro, anche a logica, se Manga X presentato come un capolavoro fosse davvero campione di vendite o comunque ad alti livelli di vendite, non credi una casa editrice di affretterebbe a usarlo come mossa pubblicitaria? Mesi fa sono usciti i leak dei dati di vendita di libri candidati al premio strega, e persino libri da 3 o 4 migliaia di copie li ho visti sopra a tante opere fumettistiche. In secondo luogo, "finché la gente compra ..." è vero, ma proprio per questo nel video io dico di capirne le motivazioni MA non il modus, che è lo stesso che nel 90 portó quasi alla fine della Marvel in America. Certo che la casa editrice lo fa per guadagnare, sarebbe strano il contrario, ma è sintomo di scarsissima lungimiranza. Punto tre, deresponsabilizzare tutti addossando la colpa al solo spettatore (sia nel caso di comprare variant che di fidarsi di incompetenti) è sbagliato. Se mi viene il cancro perché fumo è sì colpa mia, ma anche dello stato che, pur sapendo i rischi, vende sigarette. È lo stesso discorso di Wanna Marchi che diceva che i fessi vanno fregati: non è così
@@danieleminucci5215 non comprendere la differenza tra ironia e passivo/aggressività. Ecco che mi hai dato ragione sulle capacità cognitive. E no, ora non sono ironico. A margine: puoi fare alfabetizzazione sul fumetto con il peggior battle shonen della storia. Se sai farlo, ovviamente.
@@ocelotmdb il punto è che sui fumetti (e lo sai, come dici) in Italia veramente non possiamo tirare somme. Perchè, a differenza del Giappone, fino a quando non avremo numeri alla mano di vendite di manga, qualunque discorso sulla salute del mercato è inesistente. Possiamo stare a discutere sulle opinioni personali (per me è in calo, per me no), ma è e rimane opinionismo. E fantaeditoria. Logica, per carita. Ma quello è. Al massimo gli unici dati disponibili sono quelli annuali sullo stato globale dell'editoria che comprende tutto (libri, riviste, fumetti). Ma oggi non è possibile fare un discorso vero sullo stato di salute dei manga in Italia per le vendite, perchè dati non ce ne sono. E quel One Piece primo in classifica, o quel DB Super, non è un indicatore. Purtroppo. Sono d'accordo sulla bolla. L'ho scritto anche io. Però è davvero un cane che si morde la coda. Un editore vende prodotti per fare profitto. Brutto da dire che invece di coltivare lettori stiamo allevando collezionisti? Sì. Molto. Ma di chi è la colpa? Del lettore che compra, o dell'editore che produce? Sulla de-responsabilizzazione ci potremmo passare ore a discutere. Io personalmente ho sempre pensato che il web sia meritocratico. Raccogli ciò che semini. Quindi in coscienza ognuno dovrebbe fare il meglio con i mezzi che ha a disposizione, in totale coscienza. Poi però - e questo sottolineavo - è anche vero che il pubblico non è stupido: si accorge davvero subito se lo fai per o se lo fai "per". Quindi alla fine ognuno ha il pubblico che merita. E ci fa i conti.
Sei hai visto il video di italo e hai bazzicato tra i commenti probabilmente avrai visto il mio commento, e visto che il tema è ancora caldo ho deciso di lasciare un commento pure qua sotto. Sono in parte d'accordo col tuo discorso in parte no, sono abbastanza d'accordo sulla storia delle variant e del mercato generale, ma non tanto sulla questione degli influencer. Però di base ho preferito questo video a quello di italo (nulla contro di lui, lo ripeto, dato che si è anche dimostrato molto gentile). Per il resto il mio pensiero resta lo stesso che ho lasciato sotto il video di italo. In conclusione, non mi trovo del tutto d'accordo col video, però di certo non sei nella mia blacklist (capita? ahah). P.S. sei uno dei miei youtuber preferiti continua così.
Il video meglio fatto in italiano sull'argomento e pubblicizzato senza avere nulla in cambio. Bisogna imparare a riconoscere la qualità invece di invidiarla.
@@jhonnydiamond ma chi lo invidia Italo-chan È solo che mi preoccupo per lo zio che invece di aver l’abbonamento al Palermo FC lo ha all’Atletico del Gabbio E siccome ce lo ricorda 1 video si e uno no a malincuore devo dare solo 3.5 stelline al video invece che 5/5
@@jhonnydiamond veramente Italo ha convinto Ocelot a fare la marchetta allungandogli il pass per Lucca all inclusive compresa di scantinato dove alloggiare (e annegare se dovesse piovere come al solito)
1984 di George Orwell. Comunque per me ha fatto benissimo. Se me lo regali è mio, magari è di "cattivo gusto", ma non ho nessun obbligo a doverlo tenere.
Io per ora punto ad autopubblicare con Amazon (un opzione abbastanza facile e veloce) però vorrei andare a delle case editrici...tutto ciò mi mette angoscia :')
Se posso darti un consiglio (non so quale sia il tuo progetto) meglio autoprodursi e partire con poche copie. Per un editore/distributore sei spesso uno dei 100000 che si presenta con un’idea e nel caso molto remoto in cui il tuo progetto venga scelto, prodotto e distribuito, a te arriva una percentuale che si aggira di solito intorno al 10/15% de costo de libro. A meno che tu non venda decine di migliaia di copie (cosa che forse possiamo dire di una manciata di autori italiani) è impossibile camparci così. Non vuole essere un messaggio deprimente, anzi, vuole essere un consiglio realistico. In ogni caso, buona fortuna per il tuo progetto. PS: forse ocelot l’ha già spiegato o forse no, ma mi piacerebbe un video in cui spiega anche la parte economica del pubblicare con Amazon
@@JustLiveify15 al momento sarebbero due fumetti da 50 pagine che raccolgono varie strisce mie (diverse rifatte). Per il bianco e nero fino a se non erro 108 pagine costa 2,05 con tanti asterischi perché questo è quello che spendo io autore ad aquistare il mio fumetto mentre se lo compri da Amazon devi fare "cifra a cui lo vendi" - 40% - 2,05€, per capire se da Amazon lo vendi a 5€ io prendo 0,95€....se lo vendo dal vivo a 4€ ci guadagnerei 1,95€ (e so che fino ad una certa puoi vendere senza partita Iva che ad una certa sarà obbligatoria ma intanto vedo così)
@@vivaLucariook, nel caso dai un’occhiata a siti come Pixartprinting o pressup, puoi mandare in stampa direttamente tu i fumetti e vedere quanto ti verrebbero a costare. Per la partita iva, qualche anno fa dovevi aprirla se il giro d’affari era superiore a 5000€ l’anno, ma le leggi cambiano spesso. Informati online oppure (ancora meglio) con un commercialista. Finché ne vendi poche copie o in qualche mercatino non è un problema
Il content creator è una persona che, appunto, crea contenuti. L'influencer è una marionetta delle case editrici che si limita a dire "comprate questo"
E' stata una pagliacciata quella, non è difficile da capire. Lo sappiamo tutti che il bidone è in tema con il manga ma così non si da rispetto al manga
piccolo appunto per Gachiakuta, è un'opera stupenda, il fatto che abbiano fatto un bidone dell'immondizia come scatola per venderlo è perfettamente in tema con quello che ti viene raccontato nel primo volume; il prezzo di 30€ era ASSURDO, troppo alto per una scatola a forma di cestino; ma per favore non fermatevi davanti a cose del genere, guardate l'anime quando uscirà (per ora hanno annunciato un vago 2025) e recuperatevi il manga, lo stile di disegno è assurdo, la storia semplice ma scritta DA DIO (per ora siamo a 7 volumi in italia e 12 se non sbaglio in giappone) per favore recuperatevelo
Vabbè ma di cosa parliamo,spesso e volentieri parlano di roba che non conoscono nemmeno. Un "creator"durante un unboxing parla di Boruto o meglio "sono usciti 20 numeri non l'ho ancora letto",sipario.
Comunque alcuni mi hanno scritto che alcune cose non posso saperle perché non conosco il mondo dell'editoria e cose così: raghi, è letteralmente la mia materia di studio universitario a Lettere
Al di là del discorso sull'editoria dei fumetti (che conosco poco per non dire affatto), ho trovato molto interessante il punto relativo al conflitto di interessi e ne approfitto per buttare giù un'opinione non richiesta 🤣.
Sicuramente, laddove c'è un accordo di qualsivoglia tipo tra distributore/produttore e influencer/content creator, questo accordo deve essere dichiarato. Tuttavia, tale dichiarazione non è garanzia di contenuto analitico o critico. Il conflitto di interessi non è misurabile in termini "poco" o "tanto" oppure "palese" o "occulto", il conflitto di interessi o c'è o non c'è. E l'UNICO modo per dimostrare che non c'è è NON AVERE LEGAMI di alcun tipo con chi produce o distribuisce ciò che viene criticato o analizzato nei propri contenuti. Il critico che va agli eventi organizzati e tiene conferenze sui banchetti di chi produce o distribuisce le cose che critica è in pieno conflitto di interessi, e questo vale per tutto. La prima caratteristica di un critico - ovviamente secondo me - deve essere l'INDIPENDENZA, e la sola cosa che può attestare indipendenza è la totale assenza di rapporti (non solo monetari, eh, di qualunque tipo). Di conseguenza, il problema è a monte: un creator può essere il più bravo di tutti ad analizzare e a fornire spunti di riflessione riguardo a un'opera, ma se ha un rapporto con i distributori/produttori non è etichettabile come "critico" o "recensore", perchè viene meno l'indipendenza stessa.
Naturalmente, vale anche il rovescio della medaglia: l'indipendenza di un creator NON E' AUTOMATICAMENTE la prova che tale creator sia un bravo critico/recensore, bisogna comunque scendere nel merito del suo lavoro.
Parole sante
Condivido ampiamente quanto hai argomentato lungo tutto il video, soprattutto una parte in particolare: gli editori dovrebbero consegnare i fumetti omaggio non tanto agli influencer e content creator (per pubblicizzare il prodotto) ma a coloro che possono recensirlo e aiutarlo a migliorare nelle successive ristampe/edizioni.
Purtroppo, le case editrici pensano solo ai numeri di vendite, quando invece bisognerebbe investire sul possibile lettore, appassionandolo a questo mondo del fumetto e a fidelizzarlo, puntando in contemporanea a migliorare la qualità dei prodotti offerti.
Lo scorso anno, quando pubblicai un video in cui feci notare i gravi problemi di Initial D nella traduzione e nell'adattamento, le persone coinvolte nel progetto mi remarono contro invece di capire la questione. Poi, però, sulle ristampe era stato corretto tutto... Addirittura "qualcuno" fece un video reaction al mio stesso video, senza entrare nel merito del discorso ma solo prendendomi in giro.
Sul discorso variant, Leo Ortolani docet "37 versioni della stessa vaccata"
Ho appena finito di vedere il primo capitolo ma già posso dire che hai fatto un grande video. Il mercato delle variant in america (nei '90) ha creato un bolla speculativa talmente grande che (all'esplosione) ha portato alla chiusura di fumetterie, distributori e alla bancarotta della Marvel. Ci ho fatto un video pochi mesi fa e (se pure la questione odierna non è perfettamente sovrapponibile a quella dei novanta) non escludo che possa succedere ancora qualcosa di simile. Comunque ancora complimenti e grazie per il video! ✌🏿
P.s. sto ascoltando gli altri capitoli e sono clamorosi, magari dopo faccio altre considerazioni. Grazie ancora!
Onestà più che apprezzabile. Concordo, si è spostato il focus dell'attenzione dal prodotto alla personalità che lo promuove e alla fiducia implicita. Ma come tutti i giocattoli che prima o poi si rompono, anche questo si è già rotto da tempo.
Vale anche per produzioni fumettistiche italiane le cui case editrici provavano sui social a spingerne gli autori a esporsi dando per scontato che un disegnatore di cose belle debba essere predisposto al contatto social col pubblico e sia in grado di avere doti comunicative in grado di promuovere la propria opera già solo con la propria presenza. Rimasi inascoltato nel segnalare che se si vuole vendere dei fumetti bisogna parlare dei personaggi della storia e incuriosire verso la lettura, non far conoscere l'autore nella sua dimensione personale, cosa che era di scarso interesse già prima, ora ancora di più che l'illusione è palese a tutti.
L'era dei social sta finendo, quasi nessuno ha più credibilità, è tempo di rivedere tutto alla radice. Occorre rallentare e far assaporare cose più genuine, trattate con più cura, con più approfondimenti. Occorre trattare il pubblico come un'entità intelligente, per ora siamo al livello di mangime artefatto dato in pasto ai maiali in mezzo al fango. L'apice della bassezza della dimensione social del mondo del fumetto è la direzione che ha preso uno shop-fumetteria di cui non farò il nome con video meme in cui il focus si è spostato ancora più in basso. E mi fermo qui.
Bel video, dovresti farne una versione Variant
Il discorso sul rapporto promozione-creator-casa editrice è complesso. Come dicevi le case editrici sono così "vecchie" e incapaci di promuovere le loro opere. Ultimamente vedo spesso la pubblicazione di fumetti validissimi ma poco famosi perché sconosciuti da noi (tipo Kabuki di David Mack che in america è un istituzione del fumetto indipendente ma da noi è stato pubblicato poco e male molti anni fa) e quello è un esempio perfetto di come basterebbe una maggior capacità di veicolare l'opera o (come dici) collaborare in maniera professionale con dei contet creator validi per promuoverlo. Invece la prassi è pubblicare un volume e rinunciare momentaneamente ai seguenti nella speranza che gli invenduti vengano smaltiti. Per quanto riguarda invece le case editrici che danno in pasto le loro opere a dei creatori (totalmente o parzialmente) incapaci di criticare un fumetto solo perché hanno tanti iscritti la penso esattamente come te, molti sono persone che quei numeri li hanno fatti portando contenuti che non riguardano gli approfondimenti artistici ma degli show generici in cui i fumetti sono estremamente marginali e quindi possono parlarne solo superficialmente. Pochi giorni fa parlavo con degli amici di come i creator di fumetti siano diventati dei tele venditori di bassa lega (paradossalmente una Vanna Marchi o un Mastrota hanno conoscenze e capacità da imbonitore molto superiore a loro) e di come come si limitino a parlare di un opera (videogiochi, film, serie e fumetti) solo prima che escono e quando escono, poi il nulla. Questo sicuramente dipende dall'incapacità di parlarne seriamente ma anche dal fatto che nella società moderna il consumo è la cosa più importante, ovvero sentirsi emotivamente coinvolti in una comunità perché "consumiamo" le stesse cose e quindi (tra la promozione pagata dal creator e la voglia di hype del pubblico) le opere entrano ed escono dal dibattito pubblico alla velocità della luce per fare spazio al "nuovo capolavoro imprescindibile con cover variant" che arricchirà un po' di più editore e creator ma impoverirà culturalmente le comunità di appassionati.
Grazie per il video, è un discorso fondamentale.
Io l'unica certezza che ho dai creator è che se a Victorlazo non è piaciuto allora sarà bello
Spesso vale anche il contrario
La recensione della Sirenetta ha distrutto la credibilità di quell'uomo una volta per tutte
Più dario moccia
@@FedBackpackDiary perchè?
@@cinzio4615 già il fatto di criticare la marvel comics e poi seguire un brand che ormai è completamente alla deriva come quello pokemon la dice lunga
Altra frase standard usata spessissimo per promuovere un manga "i personaggi sono ben caratterizzati". E poi nient'altro
O anche "un adattamento fatto col cuore" per i live action
oppure quando stanno per pubblicare una nuova edizione di un vecchio manga e parte il grande classico “testi e traduzioni COMPLETAMENTE rivisti”. Spoiler, non è vero
"Magari all'inizio può sembrare scontato, ma poi man mano lo diventa meno"
Era effettivamente scontato
Aggiungiamo alla lista di cose discutibili nel mondo dei manga in Italia: le edizioni deluxe.
Capita sempre più spesso che invece che delle semplici ristampe di serie "vecchie" vengano proposte edizioni in formato più grande, materiali più pregiati, e con dentro il contenuto di due volumi dell'edizione standard. Partiamo dal presupposto che non odio questo tipo di formato (sono anzi fiera posseditrice di certi omnibus), il mio problema sta nel fatto che certe case editrici rendano disponibili all'acquisto SOLO le edizioni deluxe. Prendiamo come esempio Hikaru no Go: se io volessi iniziare la serie oggi, sarei obbligata a comprare la "perfect edition" (comprendente il contenuto di due volumi standard) della Panini al costo di 15€, mentre con la vecchia edizione avrei speso 9€ per lo stesso contenuto. La versione deluxe deve essere un'alternativa, NON L'UNICO MODO di usufruire del prodotto.
Senza parlare della Deluxe di Soul Eater, di Fullmetal Alchemist, di Yu-Gi-Oh!, la Ultimate di Dragon Ball, ecc...
@@il3fortunato664 motivo per cui ho smesso di comprare fumetti, una volta con 70/80 euro mi compravo una serie intera in edizione economica, oggi 5 volumi in ste edizioni finto lusso le pago uguali.
Ocelot, hai una comunicazione eccezionale. Logica, coerenza, onestà intellettuale... C'è tutto.
Questa è *vera* divulgazione: obiettiva, onesta, leale, non al servizio del denaro e che non ha paura di dire le cose come stanno per timore di sembrare maleducata.
Ti faccio le mie più sentite congratulazioni. Per la tua comunicazione, per il tuo coraggio, per non essere un vigliacco e/o un venduto e per non farti intimidire da niente e nessuno
Spero vivamente che questo video ottenga la visibilità che merita. Hai messo in luce un problema della nostra scena editoriale esponendolo chiaramente con logica, coerenza e fatti. Ottimo lavoro di divulgazione, davvero, ci vorrebbero più content creator come te a mio avviso
D'accordo con praticamente tutto quello che hai detto, soprattutto sulla questione variant, dove per esempio dalla morte di miura ad oggi panini ha fatto uscire già 4 variant di berserk, volumi nuovi per edizioni vecchie di qualche decina d'anni, edizione limitata dell'ultimo volume di miura, i tarocchi del manga e altri prodotti orribili che per vendere puntano solo sul fattore variant o sulle poche copie stampate.
Come dici nel video poi ci sono molti creator in ambito anime e manga che basano da anni gran parte del loro contenuto su reaction ad altri creator più piccoli e non, e unboxing, senza di fatto dire nulla di concreto.
p.s. L'edizione di gachiakuta veniva venduta nel bidone per via del tema della spazzatura trattato nel manga, rimane comunque un prodotto bruttino, tra l'altro senza contare che sono state fatte variant anche per i numeri successivi della serie
Che poi non ho mai capito perché solo il primo volume di "Gachiakuta" ne hanno fatto
Due varianti. Che ho ma solo per collezionismo. Per
intenderci si gli ho presi più o meno quando usci il terzo solo perché si mi piace parecchio.
Ma per una serie nuova che avranno parlato qualche influrence anni prima perché non si sapeva se fosse uscito anche da noi, anche no!
Io non darei così fiducia in un prodotto che non sai se funzionerà
Vabbè diciamo che non hai svelato nulla, non hai aperto nessun vaso di Pandora. Solo il fan più incallito di CavernadiPlatone, Calel o Beatrice Lorenzi potrebbe credere che non ci sia conflitto di interesse, è evidente che si parla in maniera diversa dei prodotti a seconda della mano che ti sfama (luridi botoli). Però questo è un video che apprezzo molto perchè in qualunque modo si parli questi problemi, basta che se ne parli, e tu hai argomentato perfettamente la situazione. Fossi stato in te, avrei fatto proprio nomi e cognomi, il "censurato" che appare ogni tanto è cringino. Ma sì dai, rischiamocela sta denuncina sù, tanto sono opinioni e se arriva la letterina allora hanno la coda di paglia
Si per Gachiakuta l'autrice lo sa. Essendo comunque un manga che basato su un eroe che utilizza la monnezza come "arma". L'ha anche ripostato nei suoi social. Comunque dagli una lettura è molto bello, e l'autrice e il team molto simpatici
Ah, i bei tempi in cui leggevamo solo perché amavamo le storie! Le case editrici fanno bene a specularci se il soggetto "danneggiato" è solo l'acquirente che vuole speculare.
Torniamo a considerare l'arte come tale e non come un asset
Vogliamo parlare anche delle fiere specializzate di fumetto che invitano e fanno pannel con personaggi che non hanno nulla a che vedere con il medium? Oppure persone che non hanno le competenze adatte per poterne fare un incontro divulgativo per poi dire e ridire le stesse cose? Ricordo quando tanti anni fa si paragonavano le fiere di fumetti e giochi a delle semplici carnevalate, per poi diventarle davvero spostando il focus sul personaggio famoso di turno e relegando il fumetto/gioco a semplice prodotto da vendere
Anche lì ci sarebbe una parentesi enorme da fare, perché finché posso capire invitare un influencer "fumettistico" (con tutte le problematiche che però ho già espresso), davvero trovo inconcepibile portare Wanna Marchi (come era uscito tempo fa per una fiera in Toscana), invitare attori e attrici porno, o fenomeni trash del web
Aggiungiamo anche che in fiera il 70% degli stand di gadget vende merce CONTRAFFATTA. Immagini prese da google e stampate su qualsivoglia oggetto (rigorosamente Made in china)
@@ocelotmdb La spiegazione giace nel fatto che tutte e tre le categorie succitate rientrano nell'insieme di "fenomeni del web generalista" che l'apertura da "fiere del fumetto" a "fiere della cultura nerd" ha portato negli ultimi 10-15 anni. Nel momento in cui le fiere si sono aperte al pubblico mainstream da un lato hanno contribuito a diffondere la cultura pop come fenomeno di massa (che è solo un bene), ma come sempre accade quando si dà qualcosa in pasto al pubblico generalista, hanno anche aperto le gabbie di tutti quei soggetti che non sono veramente interessati all'aspetto artistico del suddetto ambito, ma solo ai suoi lati più superficiali: ed in un contesto del genere, dove il grosso del pubblico di un Lucca Comics a caso se ne sbatte altamente i coglioni del fumetto come arte e magari ci va per mero consumismo, ecco che acquisisce un senso il chiamare fenomeni da baraccone di Internet come la Marchi che molta più gente casualona è interessata a vedere rispetto magari ad un Massimiliano Frezzato.
TL;DR: Perchè ormai sono "fiere del fumetto" solo di nome, e ciò che lamenti è mero e spietato marketing per dei carrozzoni da circo che sono diventati un business enorme.
@@JustLiveify15 Con l'avvento delle AI trovo che 70% sia una percentuale estremamente ottimista
A me sembra la storia più vecchia del mondo. Pieno di content creator “al soldo” di editori vari. Gente che lo sa e gente che è ingenua.
Magari se qualcuno, senza fare nomi, non spammasse prodotti palesemente osceni come godibili se non capolavori, sarebbe meglio per la loro etica lavorativa (se ce l’hanno)
Vedo somiglianze nella battaglia che fa franchino sui food blogger
Prima col video di Italo e poi col tuo, finalmente si portano alla luce delle crepe strutturali che stanno facendo diventare l'intera industria del manga un abuso edilizio di dimensioni colossali. Sti gran cazzi delle black list, era NECESSARIO discutere di questo argomento
Di quale video parli? (Non so chi sia Italo)
per me il manga in Italia è esploso grazie alla pandemia, (come appunto hai detto tu) adesso sta cominciando a calare quasi come se fosse stata una "moda" passeggera. quindi anche i creator di manga stanno avendo un calo clamoroso. Se non parli di roba main stream come one piece e dragonball che sono gli unici manga che vendono purtroppo non attiri pubblico
Ho sempre pensato che gli influencer fossero solo cartelloni pubblicitari....
@@MattiaMMM Lo sono ma molti non se ne sono ancora resi conto e si credono dei scesi in terra. Ora scusami ma devo andare a tradurre un articolo da un forum inglese e farci un video in cui lo leggo parola per parola
@@megawarpig3401 ahahah si esatto, che poi andrebbe anche bene come idea basta che a inizio video dici da dove stai leggendo
Come al solito bel video e mi trovo d'accordo su quasi tutto, a parte il discorso sui conflitti d'interesse perché secondo me l'influencer è un lavoro che è intrinsecamente un costante conflitto d'interesse, è inevitabile: tu giustamente fai l'esempio di ring of power e di chi, avendo contatti con amazon, non può esprimere la sua opinione senza bias ma secondo me questo è qualcosa che può accadere anche per chi ne parla male.
Internet è un posto talmente caotico dove il successo può esser raggiunto spesso con le più assurde cavolate (anzi spesso a portare al successo son più quest'ultime) e dunque ogni cosa può esser vista come una manovra di marketing: tutti parlano bene di serie x perché hanno contatti commerciali in ballo? Bene, allora io che questi contatti non li ho ne parlo male così d'attirare a me quella nicchia che odia il prodotto in questione.
Ovviamente ragionando così si finisce col puntare il dito a chiunque e lo spirito critico (nonché l'opera stessa) muore e diventa più uno scontro tra influencer che un dibattito culturale, è dunque questo il motivo per cui, secondo me, l'affidabilità dell'influencer non dovrebbe proprio essere argomento di discussione (esclusi casi eclatanti, positivi o negativi che siano) ma, come dici anche tu, ci si dovrebbe rivolger più alle argomentazione sull'opera, è l'opera il fulcro della discussione, non lo youtuber di turno...ma purtroppo questo è molto raro avvenga, molti tuoi colleghi sono spesso accecati da un ego molto forte che li porta a chiudersi nella loro nicchia/opinione rifiutando il confronto con chi è esterno ad essa.
Concludo dicendo dunque che, se gli influencer hanno a cuore il mondo del fumetto e lo spirito critico non dovrebbero neanche tanto puntare ad essere il punto di riferimento in quell'ambito, quanto piuttosto dovrebbero incitare il proprio pubblico ad avere occhio critico proprio sull'opera e sugli influencer stessi; sarebbe bello ,secondo me, avere una community che, anziché scegliere lo youtuber a cui affidarsi (e con cui spesso si sfocia in un rapporto parasociale) viva piuttosto la community in modo attivo sperimentando diverse opinioni e condividendo la propria in un dibattito sano in cui magari la discussione sia più sui temi e i messaggi dell'opera piuttosto che sull'aggettivo da attribuirgli, che dovrebbe essere il punto di arrivo e non d'inizio (seppur comunque secondario dal mio punto di vista).
Comunque è assurdo come case editrici (ma anche videoludiche, per esempio, o di streaming, comunque dei media che più hanno giovato dalla pandemia) non abbiano saputo capire che quel boom era in larga parte una bolla legata a quel momento. Ora le case editrici inflazionano il mercato delle variant illudendosi di alimentare le vendite e rientrare delle spese dopo aver acquistato serie che non interessano a nessuno, mentre le compagnie videoludiche licenziano tutti i dipendenti assunti in questi ultimi anni (se non di più).
Pazzesco poi come si chini la testa sul conflitto d'interessi dei creator legati al mondo dei manga. Sembra la normalità, forse perché il pubblico sa che, se i creator dovessero pagare per comprare tutto, spese e tempo necessari salirebbero alle stelle. Però non va bene, l'opinione dell'influencer è assolutamente minata dal conflitto d'interessi.
20:00 tristemente in Italia ancora non è arrivata la wave di canali che analizzano (veramente senza copiare altri canali o articoli) manga e anime il primo che mi viene in mente è jordi maquiavello anche se parla solo di anime ma è uno che ha studiato cinema ed è andato al parlamento europeo quindi non è il classico youtuber che si spaccia per intellettuale
Non voglio dire che non ci sono youtuber italiani che fanno questi tipi di video anzi se ne conoscete alcuni preferibilmente nuovi commentate pure
Il video di cui avevamo bisogno e che nessuno aveva il coraggio di realizzare. Chapeau! 👏
@proxymacentauri Dire qualcosa non significa poi essere coerente nel rispettarla
Ti voglio bene ❤ tutte cose che qualcuno doveva pur dire pubblicamente a un pubblico relativamente vasto.
Mi occupo di tutt’altro, ma quando tutti ti odieranno per aver scoperchiato il vaso di Pandora, sappi che potrai sempre collaborare con me 😂
"tutto è un capolavoro, niente è un capolavoro" frase fantastica che rispecchia il 95% dei contenuti online su youtube o siti con recensioni specializzate, anche di videogiochi....dove fioccano 9 come se piovesse...poi ti prendi il gioco è dici MEH! ma questo difetto perchè non è stato segnalato? e quest'altro?
Ocelot criminale contro i manga di laboratorio.. 😂❤
L'unico in Italia che parla di questi argomenti in modo perfetto punto per punto. Ti prego non avere mai un declino che sei l'unico davvero affidabile
Beh il video su ascesa e declino di ocelot lo vorrei vederlo un giorno
@@spotlessaxe015toon8 no, solo ascesa e regno
Sono d'accordo
Ascesa, declino e rinascita. Il perfetto viaggio dell'eroe
@@riccardo2478 ma cosa sperate nel declino di questo divulgatore perfetto che sta nella stessa vetta di barbascura X
Mi trovi d'accordo. Fermo restando che ritenga manga e anime prodotti sdoganati (forse troppo) di cui non occorre necessariamente parlare, perché un potenziale cliente si può già informare autonomamente senza il filtro di qualche creator, il problema sta proprio nel come è gestita l'informazione. Ed è così da anni, non è cosa recente. L'informazione di settore avrebbe il compito di vigilare sugli editori ed informare i potenziali clienti ma, come per i videogiochi, per poter mantenere delle collaborazioni viene meno lo spirito critico (sul prodotto ma anche sulle pratiche commerciali) e queste realtà diventano di fatto estensione del marketing di chi in realtà dovrebbero monitorare (e per questo tenuti in gran considerazione). È un grosso disservizio verso la community, ma limita anche il nascere di discussioni interessanti lasciando solo il posto a sezioni commenti fortemente polarizzate.
Ad oggi non esistono siti di settore (commerciali o amatoriali) a cui rivolgersi per parlare di manga e anime e con cui discutere con altri appassionati: sono per lo più portali di notizie riportate da testate estere o imboccate da editori italiani con un'unica linea editoriale che non si può nemmeno mettere in discussione.
Le stesse realtà (creator, portali) che poi hanno le mani in pasta ovunque tra fiere ed eventi.
Ho contato almeno 18 riferimenti velati a Kirio e 15 frecciatine a Kirio
Chiaramente un video di attacco a Nonno Kiriuccio
Fateglieli rivende sti manga, se no come campa?
@@b0o0m0b0o0 anche qualcuno a caverna se non sbaglio
Esticazzi?
Altro problema in questa equazione è proprio il pubblico. Fai un video di 20 minuti in cui spieghi nel dettaglio i problemi e la situazione e la gente si fa le seghe sulle frecciatine e sui dissing. Chiediamoci poi perché chi fa contenuti si limita a cose superficiali e appunto a meme e frecciatine, invece di fare approfondimenti
@@JustLiveify15 Poteva fare un video senza frecciatine e sarebbe stato più maturo ed esplicativo
Infatti, io per queste ragioni ho smesso di seguire gente che elogiava l'attacco dei giganti fino alla nausea, per non dimenticare che tra questi uno dedicò un video di 40 minuti su un manga,che poi ha definito in un video acquisiti, "ah quello mi sono rotto e ho smesso di leggerlo".
Idem una certa casa editrice che ha fatto piu carta per gachakuta, che per rendere disponibili piu copie di un manga piu di nicchia ma che ormai è quasi finito e non riesco a reperire fisicamente i primi numeri per le poche copie disponibili.
I creator purtroppo hanno visto che alcuni video "studiati" non venivano considerati dai più, ti dico solo che una volta chiesi a uno di loro perché non facesse più i video analisi sugli episodi di un anime e rispose "perché non fanno visual"
il bro si è svegliato e ha scelto la violenza.
finalmente qualcuno che dice le cose come stanno.
è palese che i meccanismi che sottostanno a certe mosse di marketing social siano quelli, ma nessuno vuole svelare il giochino.
complimenti per la schiettezza e il coraggio
io non mi capacito del fatto che la situazione sia talmente arida che content creator “professionisti” vengano pagati con una scatola di manga o un biglietto per la fiera. È come lavorare da cameriere per un ristorante e in cambio ricevere una porzione di patatine. Sorvoliamo poi sui video acquisti ormai tutti uguali, le uscite le conosciamo tutti e i commenti/recensioni che sono uguali per tutti i titoli. Ocelot, faresti un video in cui parli degli aspetti organizzativi ed economici del pubblicare con Amazon? Grazie
É molto interessante tutto il discorso che fai sulle variant e la saturazione del mercato, ricordo che negli anni 90 la Marvel andò in bancarotta a causa di una bolla speculativa che si era creata proprio a furia di stampare variant e numeri uno a non finire
Però deciditi, o vuoi una migliore interazione fra creator e editori, o vuoi che i creator siano totalmente indipendenti senza alcun contatto, entrambe le cose è un po' complicato, al netto che siano bravi o meno.
Io parlo di due estremi ugualmente sbagliati; per quanto assurdo potrebbe esistere anche una via di mezzo fatta di una collaborazione che punti all'elevazione dell'opera in quanto tale, senza però alcun obbligo su come se ne parli. Per me il conflitto di interessi nasce quando si accetta il "non puoi dire questo" in favore di un pagamento (che sia monetario o un bene in sè). Pensare invece a una critica che sia libera, in cui il produttore stesso lavora attivamente all'elevazione dell'opera, è utopico? Forse si, ma sicuramente continuare sull'attuale via è comunque desolante
Ti scopro con questo video, bella sorpresa. In genere sto ben lontana dagli influencer per i motivi che hai chiaramente illustrato, se manca l'onestà non ci può essere interesse da parte di chi ascolta. Invece mi sono ritrovata in tutto quello che hai detto in questo video... nella critica alle case editrici... anzi, su quest'ultimo punto andrebbe fatto un video a sè, di quanto alcune abbiano una comunicazione disastrosa, una cura vero il prodotto superficiale ecc. ecc. In ogni caso, hai guadagnato una nuova iscritta 🙂
e purtroppo la tendenza è sempre peggio, perché ad un certo punto la bolla esploderà
Tutto giusto ma c'è di più.
Il mito che i manga vendono un botto è na cazzata.
Già in patria si sta assistendo ad una flessione catastrofica sul settimanale e da noi le cose non sono migliori.
Spingere sulle variant e sulle riedizioni sono un segnale di allarme evidente, lo stesso che ebbe il fumetto americano
La voce della verità 🙌🏻
Complimenti non ti conoscevo ma ho davvero apprezzato questo video
Quando si fanno discorsi simili mi viene sempre in mente quello scrittore che coniò il termine “enshittification”, cioè il declino nella qualità di un prodotto o servizio online per inseguire il profitto ad ogni costo.
Secondo me la stessa cosa si applica, con i dovuti distinguo, allə creatorə di contenuti. Quando apro Instagram o qualsiasi altro social non vedo alcun tipo di contenuto ma marchetta su marchetta su marchetta, praticamente la pubblicità ha invaso qualsiasi spazio social che, da nome, dovrebbe essere uno spazio di socialità e condivisione…
Sulle CE non voglio nemmeno soffermarmi più di troppo perché fanno quello che farebbe una qualsiasi azienda in un contesto capitalista: lucrare con prodotti di dubbia qualità e sfruttare (non solo lə operaiə) ma anche lə creator offrendo, al massimo, una copia del volume 1 di manga X.
Per fare un confronto, sempre per quanto riguarda il lavoro digitale, nel campo della skincare le aziende non solo mandano i prodotti da “recensire” o “consigliare” ma pagano le persone per il loro tempo e il lavoro che c’è dietro… per carità, capisco che ci sono molte differenze tra un’opera letteraria per cui esiste una storia scritta bene e una scritta a cazzo de cane e una cremina che può andare bene per un tipo di pelle e non per un altro, però comunque il metodo di lavoro quello dovrebbe essere: pago dignitosamente la persona per parlarne, non la sfrutto per pubblicità gratis.
Gran bel video Ocelot!
Che tristezza i video acquisti, di una pochezza devestante.
Ricordo quando c'era un certo youtuber che li faceva mensilmente con infiniti volumi ma se lo beccavi in live diceva tranquillamente che non leggeva quasi nulla.
Grande Ocelot, numero uno insieme al buon 88Ferro (ormai scomparso dai radar).
Onestamente ho smesso di seguire la maggior parte degli influencer afferenti alla sfera manga e anime a causa di un processo di elitizzazione dei "creator" nell'ostentare la loro sedicente cultura relativa al fumetto, riducendosi a denigrare qualsiasi opinione diversa dalla loro. Il tuo canale è uno dei pochi a parlare di fumetti per una semplice istanza di divulgazione e per passione genuina
Condivido in primis,seguo Ocelot da anni e non l'ho mai visto atteggiarsi come superiore.
Lui divulga e basta senza pensare di essere il migliore,e infatti è uno dei pochi italiani che seguo ancora assieme a FearOfUnknown e Kuro
Allora, bravissimo e mi piace molto il tuo modo di parlare, MAAA per tutto il tempo ho pensato "mamma che bella camicia". Ahahahaha. Bravissimo e bellissimo ❤❤
Confermo tutto
Menomale dai
Comunque almeno fa piacere che i pochi creator buoni usciti dal "boom" hanno sviluppato una loro nicchia basata sui loro contenuti e chi invece era solo un cavalcare il trend di insultare gente su YT per cui la unica colpa era avere dei gusti diversi
Non hai letto berserkkk???!!!! Assurdo é ora di mandarti una mega shitstorm devastante gigantesca che ti farà passare notti a piangere ma ei "non siamo bulli, é ironiA"
@@rubrum2740*goliardia
Ho snoffato sapendo benissimo cosa si celava sotto ogni censura
Ti prego me li puoi dire? 😂😂 Voglio anche io farmi due risate
@@jhonnydiamond no perchè c'è un motivo per cui son censurati, però se bazzichi certe community telegram capisci di chi parla
@@jhonnydiamond si riferisce a kirio
ti amo ocelotMDB ti amoooooooooooooo per la questione delle variant
diciamo che quello che hai detto lo stiamo notando un pó tutti...almeno io con qualche mio amico abbiamo già notato qualche schifezza che avviene sul web e il caso "variant". Tu hai avuto le palle di dire le cose come stanno e per questo ti stimo molto, anche se vedo un pó di invidia..perchè non ti pagano per sponsorizzare fumetti(ovviamente scherzo😂)
Molto severo, ma SONO COSI D'ACCORDO.
È la versione precisa e più argomentata degli scleri che io ho almeno una volta al mese sull'editoria
Ti farai un sacco di amici con questo video Ocelot! 😂
PS: ❤
Io ho sempre acquistato manga. Ma ora sono raddoppiati i prezzi quindi rimangono sullo scaffale per quello che mi riguarda
Beh che dire, direi video imprescindibile per chiunque voglia entrare (e per chi già c'è dentro) nel mondo dell'editoria contemporaneo.
Comunque un caso videoludico anche peggiore di Wukong fu quello di Marvel Rivals, dove chi firmava per recensirlo non poteva letteralmente parlarne male o fare comparazioni ad altri titoli. Siamo nella merda eh
Macché Blacklistato. Condivido tutto, bravo Ocelot
un video molto interessante anche se ci sono delle cose su cui non sono d'accordo (forse le hanno scritte anche altri e mi scuso della eventuale ripetizione, per cui userò la cortesia di essere breve). Le case editrici, secondo me, più che avere un dialogo con i content creator lo dovrebbero avere direttamente con il pubblico, cosa che negli ultimi anni (parecchi a dire il vero) hanno interrotto, togliendo editoriali e angolo della posta o dando risposte di cazzo sui social. Quello che tu ipotizzi, cioè un controllo su chi sta parlando di dato prodotto per me è sbagliato su più livelli, qualunque forma di controllo esso sia per me è sbagliato. Se tu deleghi gran parte della tua promozione ad un tizio sui social, il fatto che tu ci metta la faccia e una somma di denaro (secondo me insufficiente) è il prezzo minore che tu potrai pagare mai per una campagna pubblicitaria mirata al lettore che ti impiega risorse e anni. Ma soprattutto, siamo noi lettori ad aver delegato il nostro spirito critico all'influencer di turno, non abbiamo più i mezzi per soppesare le cose dato che se io sfoglio un fumetto, dentro ci trovo solo la storia e la pubblicità. Per me sarebbe virtuoso se una casa editrice mi dicesse a me lettore : " io faccio questo, voglio venderti questo perchè x e y , parliamone" . Infine, e chiudo , le case editrici la devono smettere di confezionarmi la merda e il cioccolato con la stessa carta e il modo migliore per farlo è smettere di trattare il fumetto come un "prodotto" (venduto nello stesso posto dove si vendono carta igienica e assorbenti) e tornare a parlare di "cultura popolare" perchè ormai secondo me non stiamo parlando manco più di "arte".Lo giuro sono stato il più breve possibile.
Non so esattamente cosa commentare perché non ho un esatta opinione degli argomenti trattati (tranne il fatto che le case editrici stanno proprio MUNGENDO a morte il mercato dei manga ad un tale punto che avrei quasi preferito che rimanesse "non-popolare").
Quindi vi dirò i motivi per cui ADORO il manga Miss Kobayashi's Dragon Maid (così, a caso):
1) Stile di disegno: lo stile di disegni di questo manga (nei peimi volumi) è qualcosa di così semplice che se mi impegno un pò persino io potrei farlo, ma è questo ciò che lo rende speciale. Sono un tipo che nell'arte preferisce la SEMPLICITÀ (anche se ovviamente uno stile più realistico è comunque affascinante), qualcosa in cui non devi spremere troppo il cervello per analizzare ogni singolo dettaglio per apprezzarlo ma allo stesso tempo qualcosa di talmente "cartoonesco" da renderti felice solo nel vederlo. Basta fingersi "aristogratici" nell'arte solo perché in questo modo sembri intelligente, un pò come nella vita DOBBIAMO APPREZZARE LA SEMPLICITÀ!!
E poi l'autore è uno che nonostante uno stile semplice, riesce comunque ad andare avanti e migliorare questo stile senza cambiarlo drasticamente. Magari è un mio fetish o qualcosa del genere ma AMO vedere "l'evoluzione" dello stile dell'autore nel corso del tempo, è come se tu (lettore) cresci insieme all'autore e ti senti "nostalgico" nel vedere come sono cambianti ora rispetto a qualche anno fa.
2) Miss Kobayashi: esistono tantissime Waifu di qualunque gusti e genere, ma per me la numero uno è e sarà (per ora, almeno) Miss Kobayashi. Esistono Waifu più attraenti e carine in giro? NON M'INTERESSA, IO AMO MISS KOBAYASHI!!
È probabilmente una delle pochissime waifu che amo non solo per il mero aspetto fisico.
È un adulta matura e responsabile ed è un personaggio scritto BENISSIMO (per quanto possa essere "benissimo" in un manga di drago tettone). In quel mondo assurdo pieno di stramberie, Miss Kobayashi è un semplice essere umano influenzata dall'eterna solitudine che nel corso della storia comincia ad apprezzare la gioia nel vivere insieme a persone che ti vogliono bene e che ti sostengono perché in fondo questo è ciò che ha sempre voluto ma che non aveva il coraggio di esprimerlo. Da introversa, comincia pian pianino ad aprirsi agli altri creando una piccola "comminità" così unita che si potrebbe semplicemente rimanere in una stanza ad annoiarsi e poterlo comunque considerarlo un momento indimenticabile in compagnia. Potrei elencare altri motivi per cui la adoro, ma mi limito solo a dire che io, da introverso, un pò mi ispiro a lei e cerco di cambiare per il meglio.
3) Và oltre il Fan Service: in questo manga di Fan Service c'è n'è una dozzina, ma se riesci a vedere oltre a tutto ciò, trovi una storia slice of life davvero adorabile, rilassante e con un insegnamento piuttosto importante, cioè "vivere insieme in pace nonostante le differenze È possibile, il cambiamento inizia non da te, non da me, ma da NOI."
Parla di una ragazza (Tohru) nel mezzo della sua adolescenza che sta cercando un posto in un mondo diviso dagli ideali e che vuole cambiare la sua vita e la vita degli altri per il meglio.
Parla della tristezza nella solitunide e della gioia nella compagnia. Io sono STUFO di vedere manga super depressi che porta solo odio per l'umanità e il mondo, L'UMANITÀ PUÒ ESSERE BELLA e la vita (per quanto possa essere crudele) PUÒ ESSERE GODUTA A PIENO se ti impegni. NON PREGARE DI AVERE UNA VITA SEMPLICE, PREGA DI ESSERE PIÙ FORTE!!!
È un capolavoro? Assolutamente NO, esistono manga oggettivamente meglio. Ma io lo adoro e sono fiero di dire che è tra i miei Top 10 Manga più belli DI SEMPRE!!
È un bel mattone da leggere, ma come ho scritto prima non sapevo cosa scrivere però volevo scrivere qualcosa (a quanto pare l'algoritmo prende in considerazione i commenti o qualcosa del genere)
Apprezzo molto il tuo coraggio. Ti fa' onore
Ocelot here spitting Fireee!
Well done !
Allora, è facile essere d'accordo su tutto ciò che hai detto, chi mai potrebbe non esserlo. Ma serve a poco. I risultati migliori e concreti si raggiungono sempre mettendosi nei panni dell'altra parte, e raggiungere un compromesso. Durante tutto il video ho cercato di mettermi nei panni di una persona che lavora o guida queste case editrici, e ne ho fatto un'ipotetica immagine, a esempio:
Persona sui 40 anni che ha una sua vita, i suoi problemi, interessi, poco tempo, che ormai non gli fregherà più nulla di manga ecc. essendoci dentro da una vita e che cerca di massimizzare i guadagni spendeno minori risorse possibili, tra cui proprio il tempo, che sembra mancare sempre a tutti.
Nella sua stessa situazione, io farei la stessa cosa. E non sto difendendo la controparte, io non conosco nessuno del mondo editoriale italiano, e per il motivo che hai descritto sono anni che non leggo più nuove uscite. E pensare che il manga è l'opera darte che più ammiro in assoluto.
Questo per dire che risultati concreti si hanno solo cercando di risolvere attivamente i problemi della controparte, mettersi nei suoi panni, venirsi in contro con un compromesso che tenga conto dei desideri dell'altra parte. Non voglio dire che lo devi fare tu eh, anzi, questo video è già una piccola o grande luce in questo mondo.
Il fumetto da sempre si vuole credere esagerato e popolare come il pop da radio, quando in realtà ha più cose in comune con il jazz da piccoli locali.
Complimenti per il video
Eroe! 🥇
Aggiungerei all’equazione il co-protagonista più importante in questa storia: il pubblico. Che secondo me meriterebbe un video a parte. La massa ha sempre (volendo) il coltello dalla parte del manico. Se il creator superficiale diventa il più importante è perché la gente l’ha scelto. Se il pubblico si infiamma di più per un mezzo dissing piuttosto che per un video analisi, non c’è da sorprendersi se poi i creator preferiscono una frecciatina via Instagram per creare engagement, invece di lavorare per settimane ad un video importante che poi si vedranno in 4 gatti. Se la gente compra le variant o i prodotti mediocri, non possiamo farne una colpa alle case editrici perché spingono su queste. È normale che puntino su ciò che vende e su ciò che fa parlare. Insomma, siamo bravi tutti ad incolpare e commentare ma poi… Mi viene in mente un esempio. In Italia da decenni prendiamo in giro il trash in televisione, poi parlo con coetanei e colleghi e tutti però non si perdono una puntata di temptation island e sanno a memoria l’ultimo gossip
Se l'Italia va male un motivo c'è, l'italiano medio fa schifo
Non sono un'esperto di manga ma da giovane li amavo tantissimo. Anche se non credo c'entri nulla con il video vorrei sapere un tuo parere.: da ragazzo avevo la serie completa di super shen che era cinese ma a cercarla ora mi propongono cifre allucinanti anche se non in versione libreria. Se vuoi fammi sapere cosa né pensi. Un saluto
Adesso con manga Plus ci è facile seguire una serie emergente dalla sua nascita fino alla fine. Negli ultimi anni ho quindi imparato che molti manga sembrano promettenti nel primo capitolo e magari in quelli dopo per poi diventare una solfa incredibile.
Nei "NUOVISSIMI" spero tanto in Centuria, che ha superato il ventesimo capitolo se ricordo bene, ma che è tutt'ora il primo che vado a leggere ogni domenica.
Mi ispirano anche Ichi the Witch e ultimate exorcist, ma sono più giovani e mi prendono più per il lato comico. Staremo a vedere
Anche MAD è abbastanza intrigante. Rimane su un genere simile a tanti altri, ma inizia più drammatico e cruento....vedremo anche per lui
A parte questi gli altri manga nuovi sono tutti dei mid tier ora come ora
P.s. make the exorcist fall in love tanta roba, ma è già in giro da un po' ormai... Flashback cattivelli e inteospettivi su quasi tutti i demoni cattivi e sul protagonista. Dilemmi morali costanti e traumi
P.p.s. non parlo di kagurabachi perché ormai è già scritto che prenderà il posto di qualche altro shone finito da poco
Ad onor di cronaca la Gold di One Piece è stata venduta sul sito di Star Comics. Erano pochissimi numeri andati sold out nel giro di pochi istanti, io l'ho presa lì ad esempio. E la Silver che comunque ora è richiesta ricordo che per mesi le fumetterie erano piene come la 100 di One Piece oggi. 😂
Grazie per aver parlato di prodotti mediocri: sui social spesso l’opera X o è un capolavoro o è una merda, non esistono mezze misure.
Boh, io il video non l’ho nemmeno visto perché lo farò questa sera. Intanto metto like perché hai ragione.
Bravissimo🔥
Ed io in tutto questo sto aspettando che portino il manga di yuru camp in Italia
12:30 mi viene in mente la campagna pubblicitaria che venne fatta per Kaiju 8, tanto hype, tanto clamore per cosa poi? Per un manga normalissimo di cui nessuno parla più, a parte i lettori che lo seguono dall'inizio.
Comunque non me la sento di incolpare troppo gli editori, alla fine è semplice marketing, fai parlare più che puoi di un nuovo prodotto in modo da vendere più numeri 1 possibili, visto che sono quelli più importanti perché ti permettono di creare nuovi lettori
Che poi quella campagna pubblicitaria era bellissima, per carità, ma pur essendo spacciata come rivoluzionaria era in realtà una normalissima campagna che viene fatta in occasioni di film evento (soprattutto Netflix fa queste cose).
Dunque se una campagna pubblicitaria comunissima per film viene intesa come "rivoluzionaria" per i fumetti, significa ancor di più che questo mondo è indietro anni luce nel comparto marketing
@@ocelotmdb infatti non avevo mai visto una campagna pubblicitaria come quella in Italia per un manga (così sconosciuto tra l'altro)
Invece sono rimasto male per Star Comics, che quando è finito Dr. Stone non si sono degnati di celebrare l'ultimo volume, quando per altre porcate come Edens Zero hanno fatto shikishi e chi più ne ha più ne metta
Personalmente mi sono allontanato da un po da l mondo manga, complice una standardizzazione delle storie che lascia poco spazio alla novità. Da neutrale ho notato che ormai vende piu l'aspetto collezionistico/acquisto compulsivo, che la qualità in se. In maniera simile si sta procedendo anche in altri settori, ad esempio Magic the gathering, dove i costi delle carte stanno arrivando al ridicolo per variant e simili, infatti in alcuni tornei stanno iniziando ad approvare l'uso di carte stampate a casa o carte proxy. Un altro esempio il franchise di Warhammer dove anche solo il kit introduttivo ti costa 60 euro e ti da poco e niente, con due variant deluxe da 80 e 100 euro se non ricordo male, ma fino a poco tempo fa con 60 euro te la cavavi il quantitativo della deluxe da 100 euro. Non si rendono conto che con il progressivo aumento dei prezzi e l'abbassamento della qualità, stanno allontanando più clienti di quanti ne acquisiscono
Stai descrivendo parola per parola quello che é successo nel '91. E' stato un disastro allora, sarà un disastro adesso. Può darsi che faccia parte di una fisiologica ciclicità del mercato, lasciamo che si evolva
Ecco una prova del video!
un grande
Sono solo a 5 minuti, ma volevo porre un altro esempio, adesso hanno messo in preordine il cofanetto di dragonball in edizione limitata, ovviamente non sono copie limitate ma il limite è solo temporale, quindi decade tutto, chi vorrà comprarlo solo per rivenderlo farà un brutto affare.
C'è stata una svendita di "declino dei manga" su youtube usa/gb/canali anglofoni da qualche settimana, era tempo di fare "gli stessi video" (😂) anche su yt italia.
Scherzi a parte, in realtà, il discorso che fai (o che ha fatto Italo, per esempio) viene ciclicamente riproposto ogni tot anni. Come un uroboro.
I problemi delle case editrici sono gli stessi da sempre, la bolla delle variant ne è una spia. Ma è anche vero che è una problematica che è stata sollevata pubblicamente in diversi appuntamenti live, anche insieme a loro.
Servono davvero tutte le variant proposte? No. Vendono? Apparentemente sì. Finche vendono e la gente le compra...ce ne saranno sempre di più.
Ma c'è anche da dire che per ciò che riguarda l'editoria italiana di manga, i discorsi che si fanno su numeri e sulle vendite (con tanto di conclusioni) è e rimane fantaeditoria fine a sé stessa. Si potrà fare un discorso veramente serio quando avremo numeri certificati.
Sul modus operandi riguardante il marketing - e la questione influencer - la cosa è semplice: ti accorgi lontano un miglio da chi lo fa per o da chi lo fa "per*. Sta poi allo spettatore, in questo caso, capire se ha davanti qualunque di onesto intellettualmente o meno.
E questo chiaramente si ripercuote poi sul tipo di contenuto che va a realizzare, o che pubblico si ritrova.
Non metto ovviamente bocca sulla competenza o incompetenza. Anche qui, alla fine, giudica poi lo spettatore. Se ha i mezzi cognitivi per farlo ovviamente 😂
Tu sei Sommobuta, eppure hai ragione
sommo ma che commento è? è come se il tuo commento passivo aggressivo con quelle emoji da boomer ha come l’obbligo di sminuire il problema oltre che il video, come se cercassi di debunkarlo perchè ti sentissi preso in causa (si ipotizza eh😂).
“giudica lo spettatore se ha i mezzi cognitivi per farlo ovviamente“ per me è proprio questo il punto, il manga dovrebbe essere usato per arricchire lo spettatore e dargli cognizione di causa, come fa un ragazzo a capire come funziona questo sistema se gli unici manga che gli vengono sponsorizzati sono i “battle shonen” con le stesse tematiche riciclate da 20 anni?
Rispondo ad alcuni punti, dato che ovviamente alcune cose rientrano poi nei pareri personali.
Ovviamente non avendo numeri su cui lavorare non possiamo tirare somme concrete, tuttavia studiando editoria e con i (pochi) numeri a mia disposizione non dico di avere un quadro completo, ma sicuramente posso rendermi conto dell'andazzo generale e concludere come tanti fenomeni editoriali dichiarati non siano assolutamente tali. Tra l'altro, anche a logica, se Manga X presentato come un capolavoro fosse davvero campione di vendite o comunque ad alti livelli di vendite, non credi una casa editrice di affretterebbe a usarlo come mossa pubblicitaria? Mesi fa sono usciti i leak dei dati di vendita di libri candidati al premio strega, e persino libri da 3 o 4 migliaia di copie li ho visti sopra a tante opere fumettistiche.
In secondo luogo, "finché la gente compra ..." è vero, ma proprio per questo nel video io dico di capirne le motivazioni MA non il modus, che è lo stesso che nel 90 portó quasi alla fine della Marvel in America. Certo che la casa editrice lo fa per guadagnare, sarebbe strano il contrario, ma è sintomo di scarsissima lungimiranza.
Punto tre, deresponsabilizzare tutti addossando la colpa al solo spettatore (sia nel caso di comprare variant che di fidarsi di incompetenti) è sbagliato. Se mi viene il cancro perché fumo è sì colpa mia, ma anche dello stato che, pur sapendo i rischi, vende sigarette.
È lo stesso discorso di Wanna Marchi che diceva che i fessi vanno fregati: non è così
@@danieleminucci5215 non comprendere la differenza tra ironia e passivo/aggressività. Ecco che mi hai dato ragione sulle capacità cognitive. E no, ora non sono ironico. A margine: puoi fare alfabetizzazione sul fumetto con il peggior battle shonen della storia. Se sai farlo, ovviamente.
@@ocelotmdb il punto è che sui fumetti (e lo sai, come dici) in Italia veramente non possiamo tirare somme. Perchè, a differenza del Giappone, fino a quando non avremo numeri alla mano di vendite di manga, qualunque discorso sulla salute del mercato è inesistente. Possiamo stare a discutere sulle opinioni personali (per me è in calo, per me no), ma è e rimane opinionismo. E fantaeditoria. Logica, per carita. Ma quello è. Al massimo gli unici dati disponibili sono quelli annuali sullo stato globale dell'editoria che comprende tutto (libri, riviste, fumetti). Ma oggi non è possibile fare un discorso vero sullo stato di salute dei manga in Italia per le vendite, perchè dati non ce ne sono.
E quel One Piece primo in classifica, o quel DB Super, non è un indicatore.
Purtroppo.
Sono d'accordo sulla bolla. L'ho scritto anche io. Però è davvero un cane che si morde la coda. Un editore vende prodotti per fare profitto. Brutto da dire che invece di coltivare lettori stiamo allevando collezionisti? Sì. Molto. Ma di chi è la colpa? Del lettore che compra, o dell'editore che produce?
Sulla de-responsabilizzazione ci potremmo passare ore a discutere. Io personalmente ho sempre pensato che il web sia meritocratico. Raccogli ciò che semini. Quindi in coscienza ognuno dovrebbe fare il meglio con i mezzi che ha a disposizione, in totale coscienza. Poi però - e questo sottolineavo - è anche vero che il pubblico non è stupido: si accorge davvero subito se lo fai per o se lo fai "per". Quindi alla fine ognuno ha il pubblico che merita. E ci fa i conti.
Nel mio piccolo scrivo fanfiction sui miei fumetti preferiti per divulgare la mia passione per queste opere.
Ormai sono piú rari gli originali che le variant xD
Siiii è luuuuuiiiii
Sei hai visto il video di italo e hai bazzicato tra i commenti probabilmente avrai visto il mio commento, e visto che il tema è ancora caldo ho deciso di lasciare un commento pure qua sotto. Sono in parte d'accordo col tuo discorso in parte no, sono abbastanza d'accordo sulla storia delle variant e del mercato generale, ma non tanto sulla questione degli influencer. Però di base ho preferito questo video a quello di italo (nulla contro di lui, lo ripeto, dato che si è anche dimostrato molto gentile). Per il resto il mio pensiero resta lo stesso che ho lasciato sotto il video di italo. In conclusione, non mi trovo del tutto d'accordo col video, però di certo non sei nella mia blacklist (capita? ahah). P.S. sei uno dei miei youtuber preferiti continua così.
Che ne pensi di iniziative come dc pocket o le versioni tascabili di coconino? Secondo me avvicinano nuovi lettori al fumetto non manga.
DCPocket ottima iniziativa, le tascabili Coconino si diceva sarebbero stati limitati (ma poi non ho approfondito)
beh gechakuta in realtà ci sta. è incentrato sulla spazzatura
Questo è il video dei video
Coff coff Zeldafun coff coff!
Ah la Marchetta al video di Italo che racconta dello Zio al gabbio
Il video meglio fatto in italiano sull'argomento e pubblicizzato senza avere nulla in cambio. Bisogna imparare a riconoscere la qualità invece di invidiarla.
Solidarietà per le persone al gabbio, anche io sono stato uno di loro
@@jhonnydiamond ma chi lo invidia Italo-chan
È solo che mi preoccupo per lo zio che invece di aver l’abbonamento al Palermo FC lo ha all’Atletico del Gabbio
E siccome ce lo ricorda 1 video si e uno no a malincuore devo dare solo 3.5 stelline al video invece che 5/5
@@jhonnydiamond veramente Italo ha convinto Ocelot a fare la marchetta allungandogli il pass per Lucca all inclusive compresa di scantinato dove alloggiare (e annegare se dovesse piovere come al solito)
Infatti io ce l'ho a morte perché le case editrici continuano a fare queste cose inutili ma ristampare Gintama mai nella vita....
01:02 Aspe' mi son perso qualcosa? Quella di Matteo era forse un 'Dissing' verso qualcuno? 🤔🙄
1984 di George Orwell.
Comunque per me ha fatto benissimo. Se me lo regali è mio, magari è di "cattivo gusto", ma non ho nessun obbligo a doverlo tenere.
@@Red_Hawk_Tim Potreste spiegarvi meglio, per favore 😥
Che cosa intendeva dire Matteo?
@@Red_Hawk_Timnon si capisce
@@salvatoreschiano900kirio. Red hawk gioca su 1984 perchè il nome completo è kirio1984
@@seadDerstava facendo nomi e ha applicato la censura. Ma si capisce a chi si riferisce
Io per ora punto ad autopubblicare con Amazon (un opzione abbastanza facile e veloce) però vorrei andare a delle case editrici...tutto ciò mi mette angoscia :')
Se posso darti un consiglio (non so quale sia il tuo progetto) meglio autoprodursi e partire con poche copie. Per un editore/distributore sei spesso uno dei 100000 che si presenta con un’idea e nel caso molto remoto in cui il tuo progetto venga scelto, prodotto e distribuito, a te arriva una percentuale che si aggira di solito intorno al 10/15% de costo de libro. A meno che tu non venda decine di migliaia di copie (cosa che forse possiamo dire di una manciata di autori italiani) è impossibile camparci così. Non vuole essere un messaggio deprimente, anzi, vuole essere un consiglio realistico. In ogni caso, buona fortuna per il tuo progetto. PS: forse ocelot l’ha già spiegato o forse no, ma mi piacerebbe un video in cui spiega anche la parte economica del pubblicare con Amazon
@@JustLiveify15 al momento sarebbero due fumetti da 50 pagine che raccolgono varie strisce mie (diverse rifatte). Per il bianco e nero fino a se non erro 108 pagine costa 2,05 con tanti asterischi perché questo è quello che spendo io autore ad aquistare il mio fumetto mentre se lo compri da Amazon devi fare "cifra a cui lo vendi" - 40% - 2,05€, per capire se da Amazon lo vendi a 5€ io prendo 0,95€....se lo vendo dal vivo a 4€ ci guadagnerei 1,95€ (e so che fino ad una certa puoi vendere senza partita Iva che ad una certa sarà obbligatoria ma intanto vedo così)
@@vivaLucariook, nel caso dai un’occhiata a siti come Pixartprinting o pressup, puoi mandare in stampa direttamente tu i fumetti e vedere quanto ti verrebbero a costare. Per la partita iva, qualche anno fa dovevi aprirla se il giro d’affari era superiore a 5000€ l’anno, ma le leggi cambiano spesso. Informati online oppure (ancora meglio) con un commercialista. Finché ne vendi poche copie o in qualche mercatino non è un problema
Il content creator è una persona che, appunto, crea contenuti. L'influencer è una marionetta delle case editrici che si limita a dire "comprate questo"
D'accordo su tutto il discorso, piccolo neo giusto la variant/bidone che ha senso di esistere visto il contenuto del fumetto.
E' stata una pagliacciata quella, non è difficile da capire. Lo sappiamo tutti che il bidone è in tema con il manga ma così non si da rispetto al manga
Eh no però, mo voglio sapere chi lo faceva 😂
Dissing arc
piccolo appunto per Gachiakuta, è un'opera stupenda, il fatto che abbiano fatto un bidone dell'immondizia come scatola per venderlo è perfettamente in tema con quello che ti viene raccontato nel primo volume; il prezzo di 30€ era ASSURDO, troppo alto per una scatola a forma di cestino; ma per favore non fermatevi davanti a cose del genere, guardate l'anime quando uscirà (per ora hanno annunciato un vago 2025) e recuperatevi il manga, lo stile di disegno è assurdo, la storia semplice ma scritta DA DIO (per ora siamo a 7 volumi in italia e 12 se non sbaglio in giappone) per favore recuperatevelo
Vabbè ma di cosa parliamo,spesso e volentieri parlano di roba che non conoscono nemmeno.
Un "creator"durante un unboxing parla di Boruto o meglio "sono usciti 20 numeri non l'ho ancora letto",sipario.