Ho 28 anni ed ho già pianto diverse volte al cospetto di questo film e del personaggio interpretato dall'immenso Castellitto. Questo perché fin dall'adolescenza ho sempre patito, e continuo quotidianamente a patire, le medesime dinamiche da conventicola cui tutto il nostro Paese è schiavo e di cui gli ambienti liceali sono il primo specchio fedele. Non a caso Virzì aveva già analizzato la società italiana ed il destino cui vanno incontro le non privilegiate intelligenze del nostro paese in "Ovosodo", proprio partendo dal primo muro sociale che è rappresentato dalla scuola e dai licei, laddove le differenze cominciano a farsi davvero evidenti. In quel film lasciò la stessa morale agrodolce, che fu nient'altro che la fotografia del nostro Paese agli inizi degli anni '90. Qui dà maggiore sfogo alla disperazione, quasi a sottolineare che la profonda spaccatura tra classi si sia inesorabilmente allargata. Caterina è il simbolo puro della sua generazione, come Piero lo fu per quella che la precedette. Ma le cose, in sostanza, non cambiano.
CIao, ho visto questo film ieri. Non ho capito la scena dove Sergio Castellitto incontra il politico di Alleanza Nazionale e il padre della ragazzina di sinistra e quando questi due se ne vanno scambiandosi saluti amichevoli, lui li guarda quasi con delusione. Perchè?
@@The.Young.Aberforth Ciao 😊 Li guarda così perché sono ipocriti! Per non avere problemi fingono di andare d'accordo... anche se ovviamente non è così
È divertente come questa parte sia stata data a Sergio Castellitto. Marito di Margaret Mazzantini. Genitori di Pietro Castellitto (attore, regista, scrittore anche addirittura). Conventicole.
Questo film è un capolavoro nella tragicità con cui dipinge la perfetta italianità (e scusate la rima) fatta di, appunto, conventicole e parrocchiette, che purtroppo diventano normali e quindi chiunque sia "contro" è sfigato a prescindere. Dove si campa di rendite sociali e di conoscienze più o meno smignotteggianti e o fai parte del bordello o ne sei fuori: tutto lo schifo viene semplicemente cancellato con un colpo di spugna dalla scena finale (semi-finale), se vogliamo ancor più tragica dello "sfigato" Castellitto, in cui si dipinge un branco di sfigati (veri) che si agitano come scimmie idiote davanti a un cocomero (e quindi si meritano le conventicole in fondo) perché l'unica cosa che sanno fare è badare ai cazzi loro fregandosene di tutto il resto. Viva Caterina, l'unica che va per la sua strada.
Scusa però Caterina per tutto il film è una deficiente che si fa manovrare, solo verso la fine riesce a liberarsi e a trovare finalmente la sua strada.
@@federicapiccioni9321non credo fosse deficiente, semplicemente voleva socializzare per non isolarsi e rischiare di restare senza un' amica. Poi comunque nel film ha solo una dozzina di anni (o 13); per avere quell' età è molto in gamba!
La scena con Costanzo è stata molto spesso classificata come "la crisi isterica di uno sfigato", invece secondo me è uno che ha avuto il coraggio di sfidare il potere e dire finalmente le cose come stanno
Non sono d’accordo, il personaggio di Castellitto in questo film è un esaltato arrivista ed ecco il motivo della sua frustrazione, non riesce a raggiungere i suoi obiettivi e se la prende con tutti tranne che con se stesso.
Un personaggio malato d'invidia e alla disperata ricerca di un modo per entrare lui stesso in certe conventicole. Usa inoltre la figlia per potersi avvicinare a personaggi dell'alta borghesia romana, intellettuale e politica.
Caspita che complessità il personaggio di Sergio castellitto. Uno di quei tipici padri come dire severi, che fanno mille pappardelle talvolta troppo lunghe ed estreme o dicono frasi che talvolta potrebbero risparmiare,esagerato e senza contegno ma che sa il fatto suo e ha ormai capito come vanno le cose nella realtà in cui vive esprimendo la cruda e pura verità . Anche Agata una donna ingenua, tonta che si lascia quasi schiacciare dal marito e le sue volontà perché non è in grado di capire ed eventualmente contestare. Non mi sento appieno preparata sull’argomento politico su cui verte il film però devo dire che è un film molto forte e complesso che rappresenta la cruda e vera realtà dei fatti.. anche la mamma di Margherita un personaggio a tratti complesso, la donna agitata, che si sente a disagio con sua figlia quasi come se non riuscisse a comunicare con lei ed avesse quasi paura o comunque ha gettato la spugna perso le speranze. Ogni personaggio ha una sua complessità ed un tratto psicologico ben definito! Non
No il personaggio che fa castellino cerca di coronare il suo sogno, di dire la sua, non fa politica e non fa parte di nessun movimento contro il sistema
Mutatis mutandis, secondo me quello che Castellitto ha fatto per questo film è quanto di più vicino - tra quello che abbiamo visto negli ultimi dieci/quindici anni - all'interpretazione di Servillo ne Le conseguenze dell'amore, che reputo la punta di diamante del nostro cinema. Davvero tanto di cappello a Virzì e a tutto il cast
Ma solo io penso che il personaggio di Castellitto, sia il classico frustrato roso dai suoi personali fallimenti che si attacca ai classici “poteri forti” per spiegare a se stesso che non vale niente?
In parte sì, è così. Scrittore /artista/pensatore fallito e senza talento che pensa che l UNICO motivo per cui non sia riuscito sono appunto gli schemi sociali. Poi, certo, alcune cose che dice sono pure condivisibili
D’accordissimo, e la mediocrità è evidente nel fatto che se solo gli aprissero la porta di una delle “conventicole” ne sarebbe ben felice e soddisfatto, pertanto la sua non è reale critica alla società ma personale logoramento nel restarne ai margini
È un professore di economia con velleità da scrittore ma non riesce a dire la sua in modo indipendente in quell'ambiente pieno di lecchini e opportunisti, alla fine fugge via dopo aver scoperto che neanche la moglie in fondo gli stava così vicino
Non sono pienamente d'accordo. Il fatto é che il personaggio di Castellitto rappresenta il popolo, noi, che non abbiamo gran voce sulle scelte, che poi, alla fine, ci riguardano. Lui come pensatore indipendente vorrebbe solamente poter farsi conoscere, all'inizio come indipendente, appunto, poi cercando di entrare in quelle conventicole (rappresentate sia dalla destra che dalla sinistra estremista) che prima ha sempre mal giuducato (poi il fatto che non avesse talento, non lo sappiamo, in quanto nessuno lo considera). Percio' il personaggio di Castellitto subisce una discesa nel corso della storia: all'inizio e' una persona che vuole uscire dal quelle acque torbide del popolino italiano, completamente sconnesso dalla realtà politica e cittadina, per poi vedere coi suoi stessi occhi che, se non si é parte di questo o di quel 'partito', noi, popolino siamo invisibili. Avrebbe venduto l'anima e vedendosi rifiutato é caduto nella depressione, poi peggiorata nel vedere che né la moglie né la figlia lo sostenevano (anzi, se ne vergognavano). Insomma io lo trovo un pesonaggio che riflette come ci sentiamo un po' tutti noi. Non siamo bestie, cazzo. Il nostro unico obiettivo non dovrebbe essere preoccuparsi solo e unicamente di portare i soldi a casa per sopravvivere, come muli. Siamo persone, pensiamo e come tali, il diritto di esprimerci non dovrebbe essere firmato da questo o dal quel personaggio della sfera politica. Ma nemmeno lasciato troppo libero come lo é oggi sui social network, dove spesso ce n'é molta di spazzatura.
Beh ascoltando attentamente il tutto Giancarlo, personaggio per giunta costruito non molto bene ma magistralmente, ha commesso l'errore madornale di puntare tutto su un cavallo solo che si è rivelato fallimentare: nessuno gli ha risposto perché il romanzo in se e per se faceva orrore, non perché non appartenesse a nessuna "parrocchia", lui in quel romanzo ci aveva messo tutto il suo avvenire, libro, presentazioni, boom di vendite, magari un film che ne fosse tratto e di conseguenza diventare ricco e famoso, ed è piombato nella disperazione più nera vedendosi sbattere la porta in faccia. Magari avrebbe fatto meglio ad avere o crearsi delle alternative, messaggio che è una magistrale lezione di vita.
Io un padre così gli farei tante di quelle corna certo il proprio padre è una persona e va rispettata ma io personalmente proprio non lo reggerei un padre così mamma mia come mi ritengo fortunata a non avere uno di questi padri alla "moda della pallosità"che poi chissà perchè si comportano così mica vengono pagati cioè non ne capisco lo sfogo è un film lo sò ma ci stanno davvero padri così
Si concordo con voi sul fatto che castellitto qui sia un personaggio controverso e frustrato, che crede di avere un talento artistico e gli altri cerchino in qualche modo di lasciarlo ai margini, invisibile agli occhi degli altri. Il fatto è che è tutto nella sua testa, la sua frustrazione, il sentirsi escluso e puntare il dito verso sempre qualcuno, avere queste convinzioni sono come farsi autolesionismo. Lui dice alcune volte delle verità, per esempio sulle divisioni sociali, condivisibili o non, comunque resta un personaggio intrigante ma allo stesso modo deturpato e schiacciato dalla sua pesantezza e incoerenza di fondo. Lui se avesse possibilità diventerebbe esattamente come quelli che tanto detesta e boicotta. È un personaggio triste, squallido e solo. Quando invece di accanirsi contro le istituzioni o la politica per giustificare questo suo fallimento, poteva stringersi ai suoi familiari e amarli veramente, non farli vergognare o renderli partecipi usando dei metodi verbalmente violenti della tua agonizzante e paranoica sconfitta . Un personaggio egoista, e alla fine quando si è in questo modo anche le persone più care non ti riconosceranno piu' e per sempre li avrai persi. Bel film, oltre a farti riflettere fa entrare nella psicologia di ogni personaggio. In particolare quella di castellitto, da notare per bene e non replicare nella vita e con le persone che ti circondano.
@@MrRenix1990 Ma niente alla fine è il suo lavoro, un attore deve essere in grado di interpretare qualsiasi ruolo che il regista gli impone anche se non gli piace
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Ho 28 anni ed ho già pianto diverse volte al cospetto di questo film e del personaggio interpretato dall'immenso Castellitto. Questo perché fin dall'adolescenza ho sempre patito, e continuo quotidianamente a patire, le medesime dinamiche da conventicola cui tutto il nostro Paese è schiavo e di cui gli ambienti liceali sono il primo specchio fedele. Non a caso Virzì aveva già analizzato la società italiana ed il destino cui vanno incontro le non privilegiate intelligenze del nostro paese in "Ovosodo", proprio partendo dal primo muro sociale che è rappresentato dalla scuola e dai licei, laddove le differenze cominciano a farsi davvero evidenti. In quel film lasciò la stessa morale agrodolce, che fu nient'altro che la fotografia del nostro Paese agli inizi degli anni '90. Qui dà maggiore sfogo alla disperazione, quasi a sottolineare che la profonda spaccatura tra classi si sia inesorabilmente allargata. Caterina è il simbolo puro della sua generazione, come Piero lo fu per quella che la precedette. Ma le cose, in sostanza, non cambiano.
CIao, ho visto questo film ieri. Non ho capito la scena dove Sergio Castellitto incontra il politico di Alleanza Nazionale e il padre della ragazzina di sinistra e quando questi due se ne vanno scambiandosi saluti amichevoli, lui li guarda quasi con delusione. Perchè?
@@The.Young.Aberforth Ciao 😊
Li guarda così perché sono ipocriti! Per non avere problemi fingono di andare d'accordo... anche se ovviamente non è così
@@The.Young.Aberforthconventicole...
.. Ristretto gruppo di persone aventi fini comuni
Castellitto magistrale come sempre❤
È divertente come questa parte sia stata data a Sergio Castellitto. Marito di Margaret Mazzantini. Genitori di Pietro Castellitto (attore, regista, scrittore anche addirittura). Conventicole.
Cazzo, non lo sapevo. Tutto meravigliosamente conventicolo 🤣
Beh, Sergio Castellitto è bravo, non credo abbia avuto questa parte perché conventicolasse...
L'amico intanto "c'ha ragione, c'ha ragione"...e dopo gli tromba la moglie!!
Tipico
L'amico ha fatto benissimo! Castellitto in questo film interpreta un personaggio irritante
Questo film è un capolavoro nella tragicità con cui dipinge la perfetta italianità (e scusate la rima) fatta di, appunto, conventicole e parrocchiette, che purtroppo diventano normali e quindi chiunque sia "contro" è sfigato a prescindere. Dove si campa di rendite sociali e di conoscienze più o meno smignotteggianti e o fai parte del bordello o ne sei fuori: tutto lo schifo viene semplicemente cancellato con un colpo di spugna dalla scena finale (semi-finale), se vogliamo ancor più tragica dello "sfigato" Castellitto, in cui si dipinge un branco di sfigati (veri) che si agitano come scimmie idiote davanti a un cocomero (e quindi si meritano le conventicole in fondo) perché l'unica cosa che sanno fare è badare ai cazzi loro fregandosene di tutto il resto. Viva Caterina, l'unica che va per la sua strada.
Vero. Caterina, nonostante all inizio sembri un po' tonta diventa l eroina vera del film.
Scusa però Caterina per tutto il film è una deficiente che si fa manovrare, solo verso la fine riesce a liberarsi e a trovare finalmente la sua strada.
@@Tkimba2non è assolutamente tonta, è esclusivamente timida e intimorita! È questione di carattere, eppure è molto intelligente.
@@federicapiccioni9321non credo fosse deficiente, semplicemente voleva socializzare per non isolarsi e rischiare di restare senza un' amica.
Poi comunque nel film ha solo una dozzina di anni (o 13); per avere quell' età è molto in gamba!
film straordinario e grandissimo Castellitto
2:56 - 3:20 Dutch Van Der Linde dopo essersi reso conto che il suo “Piano” non si realizzerà mai
3:29 la scena che riflette piu' d'ogni altra al mondo la verita'
Castellitto è il MIGLIORE....
Bellissimo film
Attore immenso
mamma mia, sottoscrivo col sangue - davvero, col sangue
Film monumentale
Rip Maurizio Costanzo
Film visto alle scuole superiori in una gita al cinema, descrive un po' la vita nella capitale, xké certi ambienti sono veramente così
Non solo nella capitale.... (purtroppo).....
La scena con Costanzo è stata molto spesso classificata come "la crisi isterica di uno sfigato", invece secondo me è uno che ha avuto il coraggio di sfidare il potere e dire finalmente le cose come stanno
Diciamo che è entrambe le cose
Secondo me, è ambedue le cose
Non sono d’accordo, il personaggio di Castellitto in questo film è un esaltato arrivista ed ecco il motivo della sua frustrazione, non riesce a raggiungere i suoi obiettivi e se la prende con tutti tranne che con se stesso.
Un personaggio malato d'invidia e alla disperata ricerca di un modo per entrare lui stesso in certe conventicole. Usa inoltre la figlia per potersi avvicinare a personaggi dell'alta borghesia romana, intellettuale e politica.
Caspita che complessità il personaggio di Sergio castellitto. Uno di quei tipici padri come dire severi, che fanno mille pappardelle talvolta troppo lunghe ed estreme o dicono frasi che talvolta potrebbero risparmiare,esagerato e senza contegno ma che sa il fatto suo e ha ormai capito come vanno le cose nella realtà in cui vive esprimendo la cruda e pura verità . Anche Agata una donna ingenua, tonta che si lascia quasi schiacciare dal marito e le sue volontà perché non è in grado di capire ed eventualmente contestare. Non mi sento appieno preparata sull’argomento politico su cui verte il film però devo dire che è un film molto forte e complesso che rappresenta la cruda e vera realtà dei fatti.. anche la mamma di Margherita un personaggio a tratti complesso, la donna agitata, che si sente a disagio con sua figlia quasi come se non riuscisse a comunicare con lei ed avesse quasi paura o comunque ha gettato la spugna perso le speranze. Ogni personaggio ha una sua complessità ed un tratto psicologico ben definito! Non
Denuncia dell’ “amichettismo” ante litteram.
Grande Virzì
La moglie giustamente dopo scaglia i piatti per terra... L avrei fatto anch io con un marito che taglia così...
Hai ragione, ma anche il marito ha le sue ragioni... Troppo impulsivo ma non ha tutti i torti
Castellitto, nel suo sfogo al "Maurizio Costanzo show" è in fondo un "grillino" ante-litteram ...
è vero, ho visto questo film di recente e ho pensato la stessa cosa!
+Gabriele Cavatorta perché quello che Castellitto dice non sarebbe vero? 'A complottaro!
Sarebbe bello un sequel ambientato ai tempi d’oggi in cui Castellitto riveste il ruolo di un parlamentare grillino
@@rockygoogle affatto
No il personaggio che fa castellino cerca di coronare il suo sogno, di dire la sua, non fa politica e non fa parte di nessun movimento contro il sistema
Mutatis mutandis, secondo me quello che Castellitto ha fatto per questo film è quanto di più vicino - tra quello che abbiamo visto negli ultimi dieci/quindici anni - all'interpretazione di Servillo ne Le conseguenze dell'amore, che reputo la punta di diamante del nostro cinema. Davvero tanto di cappello a Virzì e a tutto il cast
grandissimo attore
nessun commento è un film molto realistico.Io sono tra il pubblico di Maurizio Costanzo con il cappello!!!!
Ma solo io penso che il personaggio di Castellitto, sia il classico frustrato roso dai suoi personali fallimenti che si attacca ai classici “poteri forti” per spiegare a se stesso che non vale niente?
In parte sì, è così.
Scrittore /artista/pensatore fallito e senza talento che pensa che l UNICO motivo per cui non sia riuscito sono appunto gli schemi sociali.
Poi, certo, alcune cose che dice sono pure condivisibili
D’accordissimo, e la mediocrità è evidente nel fatto che se solo gli aprissero la porta di una delle “conventicole” ne sarebbe ben felice e soddisfatto, pertanto la sua non è reale critica alla società ma personale logoramento nel restarne ai margini
È un professore di economia con velleità da scrittore ma non riesce a dire la sua in modo indipendente in quell'ambiente pieno di lecchini e opportunisti, alla fine fugge via dopo aver scoperto che neanche la moglie in fondo gli stava così vicino
Non sono pienamente d'accordo. Il fatto é che il personaggio di Castellitto rappresenta il popolo, noi, che non abbiamo gran voce sulle scelte, che poi, alla fine, ci riguardano. Lui come pensatore indipendente vorrebbe solamente poter farsi conoscere, all'inizio come indipendente, appunto, poi cercando di entrare in quelle conventicole (rappresentate sia dalla destra che dalla sinistra estremista) che prima ha sempre mal giuducato (poi il fatto che non avesse talento, non lo sappiamo, in quanto nessuno lo considera). Percio' il personaggio di Castellitto subisce una discesa nel corso della storia: all'inizio e' una persona che vuole uscire dal quelle acque torbide del popolino italiano, completamente sconnesso dalla realtà politica e cittadina, per poi vedere coi suoi stessi occhi che, se non si é parte di questo o di quel 'partito', noi, popolino siamo invisibili. Avrebbe venduto l'anima e vedendosi rifiutato é caduto nella depressione, poi peggiorata nel vedere che né la moglie né la figlia lo sostenevano (anzi, se ne vergognavano). Insomma io lo trovo un pesonaggio che riflette come ci sentiamo un po' tutti noi. Non siamo bestie, cazzo. Il nostro unico obiettivo non dovrebbe essere preoccuparsi solo e unicamente di portare i soldi a casa per sopravvivere, come muli. Siamo persone, pensiamo e come tali, il diritto di esprimerci non dovrebbe essere firmato da questo o dal quel personaggio della sfera politica. Ma nemmeno lasciato troppo libero come lo é oggi sui social network, dove spesso ce n'é molta di spazzatura.
Beh ascoltando attentamente il tutto Giancarlo, personaggio per giunta costruito non molto bene ma magistralmente, ha commesso l'errore madornale di puntare tutto su un cavallo solo che si è rivelato fallimentare: nessuno gli ha risposto perché il romanzo in se e per se faceva orrore, non perché non appartenesse a nessuna "parrocchia", lui in quel romanzo ci aveva messo tutto il suo avvenire, libro, presentazioni, boom di vendite, magari un film che ne fosse tratto e di conseguenza diventare ricco e famoso, ed è piombato nella disperazione più nera vedendosi sbattere la porta in faccia. Magari avrebbe fatto meglio ad avere o crearsi delle alternative, messaggio che è una magistrale lezione di vita.
Io un padre così gli farei tante di quelle corna certo il proprio padre è una persona e va rispettata ma io personalmente proprio non lo reggerei un padre così mamma mia come mi ritengo fortunata a non avere uno di questi padri alla "moda della pallosità"che poi chissà perchè si comportano così mica vengono pagati cioè non ne capisco lo sfogo è un film lo sò ma ci stanno davvero padri così
E con chi gliele fai le corna?
Non ci sta la scena dove caterina sbocca
4:43 E'CCOSI'!😡
Si concordo con voi sul fatto che castellitto qui sia un personaggio controverso e frustrato, che crede di avere un talento artistico e gli altri cerchino in qualche modo di lasciarlo ai margini, invisibile agli occhi degli altri. Il fatto è che è tutto nella sua testa, la sua frustrazione, il sentirsi escluso e puntare il dito verso sempre qualcuno, avere queste convinzioni sono come farsi autolesionismo.
Lui dice alcune volte delle verità, per esempio sulle divisioni sociali, condivisibili o non, comunque resta un personaggio intrigante ma allo stesso modo deturpato e schiacciato dalla sua pesantezza e incoerenza di fondo. Lui se avesse possibilità diventerebbe esattamente come quelli che tanto detesta e boicotta.
È un personaggio triste, squallido e solo. Quando invece di accanirsi contro le istituzioni o la politica per giustificare questo suo fallimento, poteva stringersi ai suoi familiari e amarli veramente, non farli vergognare o renderli partecipi usando dei metodi verbalmente violenti della tua agonizzante e paranoica sconfitta . Un personaggio egoista, e alla fine quando si è in questo modo anche le persone più care non ti riconosceranno piu' e per sempre li avrai persi.
Bel film, oltre a farti riflettere fa entrare nella psicologia di ogni personaggio. In particolare quella di castellitto, da notare per bene e non replicare nella vita e con le persone che ti circondano.
Castellitto è un bravissimo attore ma in questo film interpretava un personaggio davvero insopportabile.
Chissà che commenti avrà fatto in proposito dietro le quinte
@@MrRenix1990 Ma niente alla fine è il suo lavoro, un attore deve essere in grado di interpretare qualsiasi ruolo che il regista gli impone anche se non gli piace
Che attore castellito