Per me "impara" nel senso che "fa esperienza" di qualcosa di nuovo, ma proprio per questo non è in grado di comunicare nulla di più di quanto abbia studiato, al massimo può aggiungere dei pareri soggettivi.
Io risponderei così: la vera conoscenza dei colori non si può ricavare in modo determinante a priori attraverso il solo intelletto. Mary ha studiato tutto ciò che l’intelletto permette di sapere, ma per comprendere i colori è necessario anche fare esperienza di questo fenomeno. Quando Mary fa esperienza dei colori impara sì qualcosa di nuovo, ma non può comunicarlo a nessuno proprio perché la nostra comunicazione verbale si basa sull’intelletto e la conoscenza dei colori come abbiamo detto non può essere compresa da quest’ultimo.
Sono certo che se Mary ha imparato qualcosa di nuovo quella sarebbe una conoscenza che non può essere trasmessa senza un'esperienza. Altrimenti lo avrebbe già letto in un libro.
A primo impatto mi trovo d’accordo con te, però pensandoci una cosa che potrebbe comunicare è quali emozioni prova dopo che per una vita intera ha visto solo il bianco e nero e ora vede un colore per la prima volta, però c’è da dire che comunque è solo un esperienza che potrebbe raccontare non sarebbe comunque una conoscenza che potrebbe trasmettere perché sarebbero delle opinioni personali e soggettive
Gentile Daniele, è il primo dei tuoi video che vedo dopo essermi iscritto. Mi sono iscritto al tuo canale perché sono stato ben consigliato da Bressanini che ringrazio per questa sua dritta. Ora, desideroso di rispondere alla tua domanda, mi senti impossibilitato a farlo perché non mi è chiaro il concetto di "imparare". Se per imparare tu intendi una nuova informazione che viene recepita, capita ed usata nel comunicare, allora direi che Mary non ha imparato nulla vedendo una cosa colorata, ma se invece per "imparare" intendi una nuova personale sensazione, comunicabile o no, che Mary ha provato allora di sicuro c'è qualcosa che ha imparato. Nel dubbio continuo a leggere e ad ascoltare. Grazie.
Per quanto si possa conoscere o apprendere c'è una cosa che non si può insegnare in nessun modo: l'emozione di vivere quelle conoscenze in prima persona
Ma.. secondo me impara a riconoscerli, oltre che imparare a conoscere l emozione che ogni colore le da. Sicuramente impara qualcosa perché il cervello ha visto qualcosa di nuovo.
Però se lei sapesse davvero tutto saprebbe già descrivere il colore giallo e che influenza ha sul cervello quindi con una buona immaginazione riuscirebbe, senza averne mai visti uno, a descrivere e "rappresentare" nella sua mente il colore.
Mary non impara nulla di nuovo, ma fa esperienza di una cosa che già conosceva teoricamente. Per questo Mary non comunica una nuova scoperta, comunicherà semmai l'esperienza avuta descrivendola nello stesso modo nel quale l'avrebbe descritta teoricamente.
Mary,vedendo per la prima volta il giallo,apprende la capacità di riconoscere quel colore,ma tutto il suo studio risulta vano,lei non sà che quel colore è il giallo,potrebbe essere il blu o il rosso. Paradossalmente il più grande insegnamento che gli dà vedere un colore è capire l'inutilità del suo studio, avendo costruito un palazzo di conoscenza senza le fondamenta.
In teoria sa anche le risposte emotive che fanno i diversi colori, capendo cosa prova e percepisce sul colore dovrebbe capire che colore è. Credo che al contrario questa scoperta dia senso al suo studio dato che adesso ha la certezza che quello per qui ha studiato esiste (un po' come la religione, acquista totalmente senso solo se si può essere certi dell'esistenza di un dio)
@@marcoinnocente1547 penso le risposte emotive siano soggettive e dipendano dai ricordi legati a quei colori,lei non avendone mai visto nessuno,non prova niente che la ricolleghi ad un colore particolare
Allora il nuovo stile è molto bello, mi piace un sacco. A proposito dei quisiti, bisogna distinguere i 2 tipi di conoscenza: quello "teorico" cio nel caso di Mary quello delle studio e "l'esperienza" e per quanto l'esperienza sia un tipo di conoscenza più attendibile dal punto di vista delle sensazioni bisogna dire che è molto soggettiva. Quindi si Mary ha imparato qualcosa di nuovo ma con ogni probabilità considerando lo studio a priori, non una cosa oggetiva.
A me questo esperimento mentale ha fatto venire in mente un pensiero assurdo sui colori e sulla nostra percezione di essi: siamo sicuri che la visione dei colori sia (circa) la stessa per tutti? Noi sappiamo identificare difetti visivi come il daltonismo perché manca la capacità di distinguere alcuni colori, ma se in condizioni normali, ossia sapendoli distinguere tutti quelli che l'occhio umano può, sarebbero gli stessi, ad esempio ciò che chiamiamo giallo io lo vedo in un modo, ma un altro lo vede come io vedo quello che io chiamo blu, e un altro ancora lo vede come quello che io chiamo rosso, non sarebbe possibile capirlo perché ognuno riconoscerebbe tutto ciò che è giallo, ma lo percepirebbe in maniera diversa. È un'assurdità, ma è anche affascinante.
Il cervello codifica le diverse lunghezze d'onda della luce in colori diversi. Poiché ha studiato, Mary saprà misurare la frequenza della luce riflessa dalla banana e così potrà sapere che quel colore è giallo
Interessante la sua spiegazione, è forse quella che coglie dal punto di vista più pragmatico la certezza matematica che chi sa, non può non aver sperimentato, ergo, conoscere il funzionamento di qualcosa prevede in ogni senso la sua inconfutabile applicazione. 😁😌🤭
Ma scus, ma mary dove cacchio escretava i suoi bisogni? Non s'era mai tagliata in alcun modo? Va boh, mi fido che non ha mai visto la benché minima saturazione nei colori. Sì, ha imparato qualcosa di nuovo: ha imparato che aspetto ha il giallo. Potrebbe comunicarci:"Ho scoperto che aspetto ha il giallo"
Lo stile è molto bello, penso che sia adatto a questo tipo di video riguardanti una riflessione filosofica, mentre per i dilemmi matematici rimane più utile e chiaro il vecchio schema. La mia personale risposta all'interrogativo è che lei non può comunicarci altro in merito alla visione, nonostante la scoperta, però può rivelarci ciò che emotivamente ha provato alla prima vista del colore e quali sono state le sue reazioni a livello visivo(retina, restringimento o allargamento delle pupille). Insomma potrebbe essere una cavia per un suo esperimento statistico sulla reazione alla prima visione dei colori.
Ciao Daniele, Felice di scriverti per la prima volta! Prima di rispondere faccio io una domanda: Ma la povera Mary e' NATA in quella stanza e non l'ha MAI lasciata? TUTTO il suo Mondo e' in quella stanza e non e' MAI uscita?...Accidenti, va be' che e' un esperimento mentale ma lo stesso mi vengono i BRIVIDI solo a pensarci! Detto questo, secondo me, la chiave sta tutta nella parola IMPARARE. Imparare, dal dizionario vuol dire "acquisire nuove conoscenze , abilita' o ESPERiENZE..." Ora, per "esperienze" si puo' anche intendere, tra le altre cose, una esperienza SENSORIALE cioe' VISSUTA con i nostri SENSI (quindi Vista, Udito, Olfatto ecc.). questo tipo di esperienza in genere la si acquisisce SOLO VIVENDOLA in PRIMA persona e non per sentito dire...Quindi la mia risposta alla prima domanda e': Certo, Mary ha appena imparato da una Esperienza Diretta (quella di cui ho appena parlato) in quanto ha PERCEPITO una SENSAZIONE fino ad allora per lei SCONOSCIUTA....Per la seconda domanda non c'e' alcun bisogno che Mary ci comunichi la sua nuova scoperta in quanto questa "scoperta" noi l' abbiamo GIA' fatta la prima volta che abbiamo visto i colori. *** P.S. Una ultima osservazione sul video: e' proprio vero che certe volte per fare "scena" a si prende su la prima cosa che capita...in quella lavagna piena di formule dal minuto 1.35 in poi, ho riconosciuto parte delle dimostrazione della Formula di Erone (quella per calcolare l' area di un Triangolo a partire dalle lunghezze dei suoi 3 lati). A presto. Ciao!
Se con imparare si intende prendere consapevolezza allora mary prende consapevolezza per la prima volta dei colori, con la conseguenza di capire che sperimentare e studiare sono due cose differenti (per esempio, uno può sapere cosa si prova a ricevere una sassata in testa, ma sperimentare un evento del genere porta alla piena consapevolezza di ciò che realmente significa)
A livello tecnico Mary sa già tutto sui colori quindi in quanto a informazioni no, Mary non ha appreso niente di nuovo. Tuttavia c'è un aspetto emotivo e personale non trascurabile, che cambia completamente con l'esperienza in prima persona. Io mi interesso molto di culture antiche o "esotiche" ad esempio. Nel 2010 sono stato in Egitto, mentre non sono mai stato in India. Ora io posso imparare di tutto e di più sia sull'Egitto che sull'India, magari persino diventare un esperto di India molto di più che di Egitto. Eppure ci sarà sempre qualcosa che mi farà sentire l'Egitto più familiare per il semplice fatto di esserci stato, averlo visto con i miei occhi, annusato i suoi odori, calpestato il suo suolo. L'India finché non la vedrò sarà sempre un qualcosa di astratto. Per assurdo potrebbe persino non esistere ed essere tutta una menzogna che la gente intorno a me mi ha fatto credere (se qualcuno ha visto film come The Truman show o Goodbye Lenin capirà cosa intendo) Mi viene in mente Salgari che pur avendo scritto interi libri su Sandokan, in Asia non mise mai piede. Non so...fa strano. Idem un agente di viaggio che non è mai uscito dal suo paese, un insegnante di spagnolo che non ha mai messo piede in un paese ispanofono, persino uno psicologo che fa terapia di coppia semza aver mai vissuto lui/lei una relazione significativa (con tutto il rispetto per validissimi professionisti). Toccare òe cose con mano, viverle in prima persona aggunge qualcosa, è difficile negarlo. Non saprei neanche dire COSA esattamente
L'inaspettato sguardo languido di Mary diretto alla telecamera a 0:38 mi ha fatto troppo ridere. Detto questo credo che la risposta sia no ad entrambe le domande. Ritengo che se Mary potesse veramente imparare qualsiasi cosa sui colori senza sperimentarli potrebbe addirittura capire quali sono i suoi abbinamenti preferiti. La vista la aiuterebbe "solo" a decodificare immediatamente la realtà.
Dal punto di vista scientifico non sta imparando niente di nuovo, tutto ciò che c'è da sapere l'ha già assunto per certo, ma l'applicazione (in questo caso la visualizzazione del colore) che è pratica, e scientificamente pure è importante la aiuterà ad assumere un nuovo senso di curiosità ed imparare sempre di più sul giallo, sulle varie gradazioni di quel colore per lei nuovo ed a cercare altri colori. Non sapendo che esistevano, avrebbe potuto solo descriverne, ma guardando un vero colore invece concepirà il concetto stesso di colore e saprà come integrare le sue conoscenze con la realtà oggettiva e con quella emozionale.
Puoi anche aver studiato le reazioni chimiche dell'uomo alla visione di un colore ma indipendente da quanto tempo hai studiato i colori, non puoi immaginarne uno. Deduco che non impara nulla di nuovo ma ha un arricchimento della sua persona
Non solo Mary ha imparato qualcosa di nuovo, ma, per la prima volta lo ha imparato davvero. Mentre prima il suo sapere tutto era basato su teroria e solo un'idea di questo "tutto", adesso, Mary conosce un fatto concreto, una certezza che va oltre parole e formule scritte. Capita anche a noi di sentirci preparatissimi su qualcosa che sappiamo ripetere perfettamente, ma saper ripetere e conoscere nella pratica sono cose completamente diverse: la prima è fine a se stessa, la seconda è la vera conoscenza che ti fornisce la padronanza e la sicurezza sugli argomenti. Faccio io una domanda adesso: sa fare meglio la pizza uno che ha guardato 100 video-ricette su RUclips senza mai sporcarsi le mani o uno che ha preso gli ingredienti e ha fatto 100 pizze? La mia risposta: il primo crede di sapere, ma non sa quasi nulla e, messo alla prova, farebbe disastri, mentre il secondo sa fare le pizze.
Mary se sa che un oggetto ha un colore, e sa il colore in questione, se lo guarderebbe per la prima volta imparerebbe il colore (cioè ricondurrebbe lo stimolo alle varie conoscenze sul colore in questione) quindi sì, imparerebbe una nuova cosa. Ma non potrebbe comunicarcelo, poiché noi sappiamo già cosa sono i colori e quali oggetti sarebbero tipicamente di quel colore, mentre lei lo prova per la prima volta, quindi al massimo ci potrebbe comunicare le sensazioni che lei ha provato, ma non nuove conoscenze. Comunque sì, lo stile nuovo mi piace.
Ciò che Mary conosce in merito alla visione e al colore è il massimo modello di sintetizzazione della comprensione dell'osservazione che gli esseri umani hanno sviluppato in merito all'argomento? Ma quanto di ciò che è stato compreso non è stato sintetizzabile? Quanto di ciò che è stato osservato non è stato compreso? Quanto di ciò che esiste, è sfuggito all'osservazione? In aggiunta a questo, Mary sperimenterà qualcosa di unico e di cui solamente lei può fare esperienza: la sua personale visione. Se imparerà o meno dipenderà dalle sue capacità di ricercatrice e da quanto la sua intelligenza sarà in grado di elaborare e raffinare le nuove informazioni scoperte.
secondo me, Mary non impara nulla di nuovo, però studiare qualcosa e allo stesso tempo poter interagire con l'argomento aiuta di molto la memorizzazione ad esempio, io (terza media) prima di fare la lezione per casa di matematica guardo un tuo video o qualcosa che è legato alla matematica, per entrare già nell'ottica di fare matematica
Bello il nuovo stile, nulla da dire neanche sul vecchio. Alla domanda non so rispondere perché non so immaginare come sia possibile imparare tutto su una cosa senza averla vista, ma probabilmente vedendo i colori non ha “imparato” nulla di nuovo, ha sperimentato qualcosa di nuovo. Alla seconda domanda non provo neanche a rispondere 😅
Dal momento che vede il suo corpo, che ha dei colori e non sono eliminabili, il discorso non regge. In ogni caso non potrebbe aggiungere nulla (da insegnare) in quanto va solo a colmare le sue lacune empiriche, informazioni che altri hanno già acquisito.
A me risulta molto difficile pensare che Mary possa "sapere" cose sui colori se vive in bianco e nero. Credo che il suo cervello si spieghi delle cose sui colori basandosi su proprietà del bianco e nero e delle sfumature di grigio, quindi quando vede il giallo i qualche modo credo provi una sorpresa non solo emotiva. I libri che ha letto inoltre sono scritti da chi? Come fanno a fare riferimento alla dimensione del colore? Sono scritti da chi il colore lo vede e lo ha già visto? Le parole che vengonk usate nel libro come fanno ad essere capite da Mary? Non ci sono figure nel libro? Sono libri originalmente a colori che Mary vede in versione b/n? Povera Mary...
Secondo me impara molto, perché fin'ora sapeva solo la teoria,seppur perfetta al millesimo resta teoria ora può con la pratica letteralmente vedere con i suoi occhi ciò che ha studiato,per quanto a ciò che potrebbe comunicarci bhe,potrebbe sempre dirci le emozioni che le trasmettono determinati colori, qual'é il suo colore preferito o che semplicemente immaginava che tutto fosse diverso leggendolo semplicemente,di certo le nuove informazioni che potrebbe raccogliere sarebbero molte dippiú di quelle che ha studiato per anni
Direi banalmente Si e No. I colori sono una di quelle pochissime cose che non sono facilmente descrivibili, possiamo dire "é più chiaro" o "è più caldo" ma mai essere specifici al 100%.
piú che difficili da descrivere, sono impossibili da descrivere. Se un giorno dovessi spiegare ad un cieco come é fatto il rosso, non puoi spiegarglielo. L'unica cosa che puoi fare é associare il colore ad altri sensi, come il tatto o l'udito, ma non saranno mai il rosso.
Il fatto è che Mary _cambia_ nell'interagire con la banana, quantomeno in senso fisiologico (recettoriale), ed in un modo che non era mai successo prima. Il cambiamento è irreversibile, poi non so bene cosa significhi "sapere". Sulla comunicabilità invece, l'informazione non può essere trasferita senza perdita, quindi il massimo che può fare è darci la banana in mano, e noi ne faremo esperienza soggettiva a nostra volta, analoga/simile ma mai identica alla sua
Il sapere e l'esperienza in prima persona in questo caso sono separate sono separate , ma se al posto della visione che riguarda strettamente gli esseri umani fosse stato per esempio ip big bang, dire di atre esperienza del bog bang nom avrebbe senso.
Secondo me Mary impara qualcosa di nuovo, ma non è in grado di comunicarlo. Ciò perché l'unica conoscenza comunicabile è una conoscenza intersoggettiva, cioè quella scientifica, che possiede già per intero. La conoscenza acquisita da Mary nel vedere un colore è una conoscenza strettamente soggettiva, che precede il linguaggio e prescinde da esso, e che perciò non è comunicabile.
La risposta mi sembra ovvia. Mary impara qualcosa di nuovo. Ed è in grado di comunicarlo a chi ha la sua stessa mancanza e cioè non conosce i colori. Mostrandogli la banana o una foto della stessa. Potrà comunicarlo anche a chi invece conosce già questa cosa, ma non fornirà a questi della nuova conoscenza. Ma se tutto questo video serve solo a dire che la comunicazione verbale è diversa dalla comunicazione visiva...
Mary impara qualcosa di nuovo. Fino ad ora Mary era in grado di descrivere come reagisce l'occhio alla vista dei colori, ma non era in grado di descrivere i colori. Vedendo la banana per la prima volta Mary non sa che colore è perché non lo ha mai percepito
I libri nei quali studia sono a colori? Perchè se no, ha imparato tutto quello che c'è da sapere sul giallo ma non l'ha mai visto. È cose se leggessi tutto quello che c'è da sapere sul brano ma non lo suono mai, oppure, come se hai imparato tutto quello che c'è da sapere su un passaggio matematico ma non lo hai mai usato. E sappiano benissimo che non basta conoscerlo, bisogna anche esercitarsi 😅.
È sbagliato tutto in partenza, mary non conosce solo il bianco e il nero, mary conosce anche il rosa o qualunque sia il colore della sua pelle, il colore dei suoi capelli, dei suoi occhi, perfino il rosso del suo sangue dovuto al ciclo mestruale, il colore giallino della sua urina, il verde del suo muco nasale, il marrone delle sue feci e così via.
È come fare ricerche su cosa accade se metti il fuoco e la carta vicini, per millenni, e poi metti il fuoco e la carta vicini. Hai scoperto qualcosa? No, hai solo una prova del fatto che ciò che hai studiato sia vero
Io non credo che Mary possa percepire i colori dopo che dalla nascita non ne ha MAI visto nessuno: le cellule e le sinapsi del cervello nascono, si sviluppano e crescono in base ad ogni esperienza che si ha dal primo attimo di vita; il cervello di Mary non ha MAI avuto esperienza di nessun colore fin dal suo primo attimo di vita, quindi nessuna cellula e nessuna sinapsi si è formata e sviluppata riguardo ai colori, per cui anche se glie ne mettono davanti uno o più dopo tutta una vita senza, il suo cervello non può essere in grado di percepirli...
Unico dubbio, dato che la sua pelle non è di colore bianco o nero nel senso letterale, la banana non è, a suon di logica, il primo colore che vede al di fuori di bianco e nero, bensì il colore della sua pelle, come si spiega questa cosa, la pitturano di bianco o nero quando dorme, è albina o la sua pelle ha così tanta melanina da essere letteralmente nera di pelle e non ha modo di vedersi gli occhi tramite uno specchio?
Forse può imparare le emozioni che trasmette un colore, penso che certe sensazioni non siano visbili e analizzabili da nessun test, forse sto dicendo una cagata.. per me però è così 🤣
Penso che la ragazza non impari nulla, oltre al "bello del esperienza", cose se studiassi per tutta la vita un elefante e quando lo vedo dal vivo è tipo "wow, questo e quello che ho studiato per tutta la vita" PS davvero sta mari non ha mai visto le sue mani o il colore dei suoi capelli ????
Per me "impara" nel senso che "fa esperienza" di qualcosa di nuovo, ma proprio per questo non è in grado di comunicare nulla di più di quanto abbia studiato, al massimo può aggiungere dei pareri soggettivi.
Io risponderei così: la vera conoscenza dei colori non si può ricavare in modo determinante a priori attraverso il solo intelletto. Mary ha studiato tutto ciò che l’intelletto permette di sapere, ma per comprendere i colori è necessario anche fare esperienza di questo fenomeno.
Quando Mary fa esperienza dei colori impara sì qualcosa di nuovo, ma non può comunicarlo a nessuno proprio perché la nostra comunicazione verbale si basa sull’intelletto e la conoscenza dei colori come abbiamo detto non può essere compresa da quest’ultimo.
Bellissimo questo nuovo stile ma apprezzavo tanto anche quello semplice e stilizzato precedente
Sono certo che se Mary ha imparato qualcosa di nuovo quella sarebbe una conoscenza che non può essere trasmessa senza un'esperienza. Altrimenti lo avrebbe già letto in un libro.
A primo impatto mi trovo d’accordo con te, però pensandoci una cosa che potrebbe comunicare è quali emozioni prova dopo che per una vita intera ha visto solo il bianco e nero e ora vede un colore per la prima volta, però c’è da dire che comunque è solo un esperienza che potrebbe raccontare non sarebbe comunque una conoscenza che potrebbe trasmettere perché sarebbero delle opinioni personali e soggettive
Gentile Daniele, è il primo dei tuoi video che vedo dopo essermi iscritto. Mi sono iscritto al tuo canale perché sono stato ben consigliato da Bressanini che ringrazio per questa sua dritta.
Ora, desideroso di rispondere alla tua domanda, mi senti impossibilitato a farlo perché non mi è chiaro il concetto di "imparare". Se per imparare tu intendi una nuova informazione che viene recepita, capita ed usata nel comunicare, allora direi che Mary non ha imparato nulla vedendo una cosa colorata, ma se invece per "imparare" intendi una nuova personale sensazione, comunicabile o no, che Mary ha provato allora di sicuro c'è qualcosa che ha imparato. Nel dubbio continuo a leggere e ad ascoltare. Grazie.
Per quanto si possa conoscere o apprendere c'è una cosa che non si può insegnare in nessun modo: l'emozione di vivere quelle conoscenze in prima persona
Ma.. secondo me impara a riconoscerli, oltre che imparare a conoscere l emozione che ogni colore le da. Sicuramente impara qualcosa perché il cervello ha visto qualcosa di nuovo.
Però se lei sapesse davvero tutto saprebbe già descrivere il colore giallo e che influenza ha sul cervello quindi con una buona immaginazione riuscirebbe, senza averne mai visti uno, a descrivere e "rappresentare" nella sua mente il colore.
Alessio, tu sai spiegare in maniera razionale un'emozione mai provata finora?
Se il canale smettesse di essere come prima e avesse solo video così non mi piacerebbe molto, ma un video del genere ogni tanto è veramente bello :)
Pensavo di riservare questo stile agli esperimenti mentali
Mary non impara nulla di nuovo, ma fa esperienza di una cosa che già conosceva teoricamente. Per questo Mary non comunica una nuova scoperta, comunicherà semmai l'esperienza avuta descrivendola nello stesso modo nel quale l'avrebbe descritta teoricamente.
Dico la mia: impara se il giallo le piace o no?
Mary,vedendo per la prima volta il giallo,apprende la capacità di riconoscere quel colore,ma tutto il suo studio risulta vano,lei non sà che quel colore è il giallo,potrebbe essere il blu o il rosso.
Paradossalmente il più grande insegnamento che gli dà vedere un colore è capire l'inutilità del suo studio, avendo costruito un palazzo di conoscenza senza le fondamenta.
In realtà dipende dagli strumenti che ha, se avesse uno strumento in grado di rilevare le onde cerebrali riuscirebbe a capire che colore sta guardando
Dovrebbe ristudiarsi tutti i libri nella versione a colori XD
In teoria sa anche le risposte emotive che fanno i diversi colori, capendo cosa prova e percepisce sul colore dovrebbe capire che colore è.
Credo che al contrario questa scoperta dia senso al suo studio dato che adesso ha la certezza che quello per qui ha studiato esiste (un po' come la religione, acquista totalmente senso solo se si può essere certi dell'esistenza di un dio)
@@marcoinnocente1547 penso le risposte emotive siano soggettive e dipendano dai ricordi legati a quei colori,lei non avendone mai visto nessuno,non prova niente che la ricolleghi ad un colore particolare
Mi piace il tuo commento, aggiungerei solo una cosa alla fine "delle emozioni"
Allora il nuovo stile è molto bello, mi piace un sacco.
A proposito dei quisiti, bisogna distinguere i 2 tipi di conoscenza: quello "teorico" cio nel caso di Mary quello delle studio e "l'esperienza" e per quanto l'esperienza sia un tipo di conoscenza più attendibile dal punto di vista delle sensazioni bisogna dire che è molto soggettiva.
Quindi si Mary ha imparato qualcosa di nuovo ma con ogni probabilità considerando lo studio a priori, non una cosa oggetiva.
Infatti, il ragionamento piu vicino a quello a cui mi sto indirizzando io
Per me è no
firmato
Un daltonico
Like subito
A me questo esperimento mentale ha fatto venire in mente un pensiero assurdo sui colori e sulla nostra percezione di essi: siamo sicuri che la visione dei colori sia (circa) la stessa per tutti? Noi sappiamo identificare difetti visivi come il daltonismo perché manca la capacità di distinguere alcuni colori, ma se in condizioni normali, ossia sapendoli distinguere tutti quelli che l'occhio umano può, sarebbero gli stessi, ad esempio ciò che chiamiamo giallo io lo vedo in un modo, ma un altro lo vede come io vedo quello che io chiamo blu, e un altro ancora lo vede come quello che io chiamo rosso, non sarebbe possibile capirlo perché ognuno riconoscerebbe tutto ciò che è giallo, ma lo percepirebbe in maniera diversa. È un'assurdità, ma è anche affascinante.
Penso che questa domanda se la siano posti tutti almeno una volta nella vita.
A me piace questo stile di video
Mi sembra una grande analogia con la realtà
Si Mary imparerà qualcosa, le emozioni che i colori suscitano in noi. Quelle non le trovi nei libri, devono essere vissute
Il cervello codifica le diverse lunghezze d'onda della luce in colori diversi. Poiché ha studiato, Mary saprà misurare la frequenza della luce riflessa dalla banana e così potrà sapere che quel colore è giallo
Interessante la sua spiegazione, è forse quella che coglie dal punto di vista più pragmatico la certezza matematica che chi sa, non può non aver sperimentato, ergo, conoscere il funzionamento di qualcosa prevede in ogni senso la sua inconfutabile applicazione. 😁😌🤭
Secondo me impara a riconoscere se un frutto è maturo o meno, quando la banana è gialla è matura, se verde è cruda.
Giusto
top
In tutto il mondo le banane si mangiano verdi, tranne che da noi ovviamente
Ma scus, ma mary dove cacchio escretava i suoi bisogni? Non s'era mai tagliata in alcun modo?
Va boh, mi fido che non ha mai visto la benché minima saturazione nei colori.
Sì, ha imparato qualcosa di nuovo: ha imparato che aspetto ha il giallo.
Potrebbe comunicarci:"Ho scoperto che aspetto ha il giallo"
io mi domandi è possibile che Mary abbia riconosciuto che quel colore era il giallo e non un altro colore?
Cavolo, nonostante fossi iscritto, l'algoritmo non mi ha più proposto nuovi video, vabbé che avevo dimenticato la campanella, ma mi sembra eccessivo
Lo stile è molto bello, penso che sia adatto a questo tipo di video riguardanti una riflessione filosofica, mentre per i dilemmi matematici rimane più utile e chiaro il vecchio schema.
La mia personale risposta all'interrogativo è che lei non può comunicarci altro in merito alla visione, nonostante la scoperta, però può rivelarci ciò che emotivamente ha provato alla prima vista del colore e quali sono state le sue reazioni a livello visivo(retina, restringimento o allargamento delle pupille). Insomma potrebbe essere una cavia per un suo esperimento statistico sulla reazione alla prima visione dei colori.
Ciao Daniele, Felice di scriverti per la prima volta! Prima di rispondere faccio io una domanda: Ma la povera Mary e' NATA in quella stanza e non l'ha MAI lasciata? TUTTO il suo Mondo e' in quella stanza e non e' MAI uscita?...Accidenti, va be' che e' un esperimento mentale ma lo stesso mi vengono i BRIVIDI solo a pensarci! Detto questo, secondo me, la chiave sta tutta nella parola IMPARARE. Imparare, dal dizionario vuol dire "acquisire nuove conoscenze , abilita' o ESPERiENZE..." Ora, per "esperienze" si puo' anche intendere, tra le altre cose, una esperienza SENSORIALE cioe' VISSUTA con i nostri SENSI (quindi Vista, Udito, Olfatto ecc.). questo tipo di esperienza in genere la si acquisisce SOLO VIVENDOLA in PRIMA persona e non per sentito dire...Quindi la mia risposta alla prima domanda e': Certo, Mary ha appena imparato da una Esperienza Diretta (quella di cui ho appena parlato) in quanto ha PERCEPITO una SENSAZIONE fino ad allora per lei SCONOSCIUTA....Per la seconda domanda non c'e' alcun bisogno che Mary ci comunichi la sua nuova scoperta in quanto questa "scoperta" noi l' abbiamo GIA' fatta la prima volta che abbiamo visto i colori.
***
P.S. Una ultima osservazione sul video: e' proprio vero che certe volte per fare "scena" a si prende su la prima cosa che capita...in quella lavagna piena di formule dal minuto 1.35 in poi, ho riconosciuto parte delle dimostrazione della Formula di Erone (quella per calcolare l' area di un Triangolo a partire dalle lunghezze dei suoi 3 lati). A presto. Ciao!
Se con imparare si intende prendere consapevolezza allora mary prende consapevolezza per la prima volta dei colori, con la conseguenza di capire che sperimentare e studiare sono due cose differenti (per esempio, uno può sapere cosa si prova a ricevere una sassata in testa, ma sperimentare un evento del genere porta alla piena consapevolezza di ciò che realmente significa)
A livello tecnico Mary sa già tutto sui colori quindi in quanto a informazioni no, Mary non ha appreso niente di nuovo. Tuttavia c'è un aspetto emotivo e personale non trascurabile, che cambia completamente con l'esperienza in prima persona.
Io mi interesso molto di culture antiche o "esotiche" ad esempio. Nel 2010 sono stato in Egitto, mentre non sono mai stato in India. Ora io posso imparare di tutto e di più sia sull'Egitto che sull'India, magari persino diventare un esperto di India molto di più che di Egitto. Eppure ci sarà sempre qualcosa che mi farà sentire l'Egitto più familiare per il semplice fatto di esserci stato, averlo visto con i miei occhi, annusato i suoi odori, calpestato il suo suolo. L'India finché non la vedrò sarà sempre un qualcosa di astratto. Per assurdo potrebbe persino non esistere ed essere tutta una menzogna che la gente intorno a me mi ha fatto credere (se qualcuno ha visto film come The Truman show o Goodbye Lenin capirà cosa intendo)
Mi viene in mente Salgari che pur avendo scritto interi libri su Sandokan, in Asia non mise mai piede.
Non so...fa strano.
Idem un agente di viaggio che non è mai uscito dal suo paese, un insegnante di spagnolo che non ha mai messo piede in un paese ispanofono, persino uno psicologo che fa terapia di coppia semza aver mai vissuto lui/lei una relazione significativa (con tutto il rispetto per validissimi professionisti).
Toccare òe cose con mano, viverle in prima persona aggunge qualcosa, è difficile negarlo. Non saprei neanche dire COSA esattamente
L'inaspettato sguardo languido di Mary diretto alla telecamera a 0:38 mi ha fatto troppo ridere. Detto questo credo che la risposta sia no ad entrambe le domande. Ritengo che se Mary potesse veramente imparare qualsiasi cosa sui colori senza sperimentarli potrebbe addirittura capire quali sono i suoi abbinamenti preferiti. La vista la aiuterebbe "solo" a decodificare immediatamente la realtà.
Dal punto di vista scientifico non sta imparando niente di nuovo, tutto ciò che c'è da sapere l'ha già assunto per certo, ma l'applicazione (in questo caso la visualizzazione del colore) che è pratica, e scientificamente pure è importante la aiuterà ad assumere un nuovo senso di curiosità ed imparare sempre di più sul giallo, sulle varie gradazioni di quel colore per lei nuovo ed a cercare altri colori. Non sapendo che esistevano, avrebbe potuto solo descriverne, ma guardando un vero colore invece concepirà il concetto stesso di colore e saprà come integrare le sue conoscenze con la realtà oggettiva e con quella emozionale.
Puoi anche aver studiato le reazioni chimiche dell'uomo alla visione di un colore ma indipendente da quanto tempo hai studiato i colori, non puoi immaginarne uno. Deduco che non impara nulla di nuovo ma ha un arricchimento della sua persona
Non solo Mary ha imparato qualcosa di nuovo, ma, per la prima volta lo ha imparato davvero. Mentre prima il suo sapere tutto era basato su teroria e solo un'idea di questo "tutto", adesso, Mary conosce un fatto concreto, una certezza che va oltre parole e formule scritte. Capita anche a noi di sentirci preparatissimi su qualcosa che sappiamo ripetere perfettamente, ma saper ripetere e conoscere nella pratica sono cose completamente diverse: la prima è fine a se stessa, la seconda è la vera conoscenza che ti fornisce la padronanza e la sicurezza sugli argomenti. Faccio io una domanda adesso: sa fare meglio la pizza uno che ha guardato 100 video-ricette su RUclips senza mai sporcarsi le mani o uno che ha preso gli ingredienti e ha fatto 100 pizze? La mia risposta: il primo crede di sapere, ma non sa quasi nulla e, messo alla prova, farebbe disastri, mentre il secondo sa fare le pizze.
Mary se sa che un oggetto ha un colore, e sa il colore in questione, se lo guarderebbe per la prima volta imparerebbe il colore (cioè ricondurrebbe lo stimolo alle varie conoscenze sul colore in questione) quindi sì, imparerebbe una nuova cosa.
Ma non potrebbe comunicarcelo, poiché noi sappiamo già cosa sono i colori e quali oggetti sarebbero tipicamente di quel colore, mentre lei lo prova per la prima volta, quindi al massimo ci potrebbe comunicare le sensazioni che lei ha provato, ma non nuove conoscenze.
Comunque sì, lo stile nuovo mi piace.
Ciò che Mary conosce in merito alla visione e al colore è il massimo modello di sintetizzazione della comprensione dell'osservazione che gli esseri umani hanno sviluppato in merito all'argomento? Ma quanto di ciò che è stato compreso non è stato sintetizzabile? Quanto di ciò che è stato osservato non è stato compreso? Quanto di ciò che esiste, è sfuggito all'osservazione?
In aggiunta a questo, Mary sperimenterà qualcosa di unico e di cui solamente lei può fare esperienza: la sua personale visione.
Se imparerà o meno dipenderà dalle sue capacità di ricercatrice e da quanto la sua intelligenza sarà in grado di elaborare e raffinare le nuove informazioni scoperte.
secondo me, Mary non impara nulla di nuovo, però studiare qualcosa e allo stesso tempo poter interagire con l'argomento aiuta di molto la memorizzazione
ad esempio, io (terza media) prima di fare la lezione per casa di matematica guardo un tuo video o qualcosa che è legato alla matematica, per entrare già nell'ottica di fare matematica
Bello il nuovo stile, nulla da dire neanche sul vecchio.
Alla domanda non so rispondere perché non so immaginare come sia possibile imparare tutto su una cosa senza averla vista, ma probabilmente vedendo i colori non ha “imparato” nulla di nuovo, ha sperimentato qualcosa di nuovo. Alla seconda domanda non provo neanche a rispondere 😅
Dal momento che vede il suo corpo, che ha dei colori e non sono eliminabili, il discorso non regge.
In ogni caso non potrebbe aggiungere nulla (da insegnare) in quanto va solo a colmare le sue lacune empiriche, informazioni che altri hanno già acquisito.
A me risulta molto difficile pensare che Mary possa "sapere" cose sui colori se vive in bianco e nero. Credo che il suo cervello si spieghi delle cose sui colori basandosi su proprietà del bianco e nero e delle sfumature di grigio, quindi quando vede il giallo i qualche modo credo provi una sorpresa non solo emotiva. I libri che ha letto inoltre sono scritti da chi? Come fanno a fare riferimento alla dimensione del colore? Sono scritti da chi il colore lo vede e lo ha già visto? Le parole che vengonk usate nel libro come fanno ad essere capite da Mary? Non ci sono figure nel libro? Sono libri originalmente a colori che Mary vede in versione b/n? Povera Mary...
Secondo me impara molto, perché fin'ora sapeva solo la teoria,seppur perfetta al millesimo resta teoria ora può con la pratica letteralmente vedere con i suoi occhi ciò che ha studiato,per quanto a ciò che potrebbe comunicarci bhe,potrebbe sempre dirci le emozioni che le trasmettono determinati colori, qual'é il suo colore preferito o che semplicemente immaginava che tutto fosse diverso leggendolo semplicemente,di certo le nuove informazioni che potrebbe raccogliere sarebbero molte dippiú di quelle che ha studiato per anni
Direi banalmente Si e No. I colori sono una di quelle pochissime cose che non sono facilmente descrivibili, possiamo dire "é più chiaro" o "è più caldo" ma mai essere specifici al 100%.
piú che difficili da descrivere, sono impossibili da descrivere. Se un giorno dovessi spiegare ad un cieco come é fatto il rosso, non puoi spiegarglielo. L'unica cosa che puoi fare é associare il colore ad altri sensi, come il tatto o l'udito, ma non saranno mai il rosso.
Ma se si guarda la pelle? Non può essere in bianco e nero . giusto?
Il fatto è che Mary _cambia_ nell'interagire con la banana, quantomeno in senso fisiologico (recettoriale), ed in un modo che non era mai successo prima. Il cambiamento è irreversibile, poi non so bene cosa significhi "sapere". Sulla comunicabilità invece, l'informazione non può essere trasferita senza perdita, quindi il massimo che può fare è darci la banana in mano, e noi ne faremo esperienza soggettiva a nostra volta, analoga/simile ma mai identica alla sua
La bellezza dei colori non la conosceva è puo desc4iverla avrà come titti un colore preferito
Il sapere e l'esperienza in prima persona in questo caso sono separate sono separate , ma se al posto della visione che riguarda strettamente gli esseri umani fosse stato per esempio ip big bang, dire di atre esperienza del bog bang nom avrebbe senso.
Secondo me Mary impara qualcosa di nuovo, ma non è in grado di comunicarlo. Ciò perché l'unica conoscenza comunicabile è una conoscenza intersoggettiva, cioè quella scientifica, che possiede già per intero. La conoscenza acquisita da Mary nel vedere un colore è una conoscenza strettamente soggettiva, che precede il linguaggio e prescinde da esso, e che perciò non è comunicabile.
La risposta mi sembra ovvia. Mary impara qualcosa di nuovo. Ed è in grado di comunicarlo a chi ha la sua stessa mancanza e cioè non conosce i colori. Mostrandogli la banana o una foto della stessa. Potrà comunicarlo anche a chi invece conosce già questa cosa, ma non fornirà a questi della nuova conoscenza.
Ma se tutto questo video serve solo a dire che la comunicazione verbale è diversa dalla comunicazione visiva...
Mary impara qualcosa di nuovo.
Fino ad ora Mary era in grado di descrivere come reagisce l'occhio alla vista dei colori, ma non era in grado di descrivere i colori.
Vedendo la banana per la prima volta Mary non sa che colore è perché non lo ha mai percepito
Mi fa venire in mente la" particella di Dio" prevista senza conoscerla...
Sbaglio?
I libri nei quali studia sono a colori? Perchè se no, ha imparato tutto quello che c'è da sapere sul giallo ma non l'ha mai visto. È cose se leggessi tutto quello che c'è da sapere sul brano ma non lo suono mai, oppure, come se hai imparato tutto quello che c'è da sapere su un passaggio matematico ma non lo hai mai usato. E sappiano benissimo che non basta conoscerlo, bisogna anche esercitarsi 😅.
È sbagliato tutto in partenza, mary non conosce solo il bianco e il nero, mary conosce anche il rosa o qualunque sia il colore della sua pelle, il colore dei suoi capelli, dei suoi occhi, perfino il rosso del suo sangue dovuto al ciclo mestruale, il colore giallino della sua urina, il verde del suo muco nasale, il marrone delle sue feci e così via.
Ma se per lei tutto è in bianco e nero, è bianca e nera anche lei stessa!
Mery impara come gli esseri umani percepiscono la radiazione elettromagnetica con quella particolare frequenza.
È come fare ricerche su cosa accade se metti il fuoco e la carta vicini, per millenni, e poi metti il fuoco e la carta vicini. Hai scoperto qualcosa? No, hai solo una prova del fatto che ciò che hai studiato sia vero
Io non credo che Mary possa percepire i colori dopo che dalla nascita non ne ha MAI visto nessuno: le cellule e le sinapsi del cervello nascono, si sviluppano e crescono in base ad ogni esperienza che si ha dal primo attimo di vita; il cervello di Mary non ha MAI avuto esperienza di nessun colore fin dal suo primo attimo di vita, quindi nessuna cellula e nessuna sinapsi si è formata e sviluppata riguardo ai colori, per cui anche se glie ne mettono davanti uno o più dopo tutta una vita senza, il suo cervello non può essere in grado di percepirli...
Unico dubbio, dato che la sua pelle non è di colore bianco o nero nel senso letterale, la banana non è, a suon di logica, il primo colore che vede al di fuori di bianco e nero, bensì il colore della sua pelle, come si spiega questa cosa, la pitturano di bianco o nero quando dorme, è albina o la sua pelle ha così tanta melanina da essere letteralmente nera di pelle e non ha modo di vedersi gli occhi tramite uno specchio?
Immagina che la luce della sua stanza faccia in modo che la sua pelle le risulti in bianco e nero
@@DanieleMS1 ah ok, grazie
Apprende una nuova sensazione ma non un nuovo concetto.
Marie scopre qualcosa di nuovo, poiché vede per la prima volta il giallo ma comunicare lo sarebbe inutile perché sappiamo tutti che cos'è il giallo
Forse può imparare le emozioni che trasmette un colore, penso che certe sensazioni non siano visbili e analizzabili da nessun test, forse sto dicendo una cagata.. per me però è così 🤣
Impara a riconoscere quel determinato colore
Una stanza interamente stampata da una stampante
Impara che quello li che ha visto ora, è il giallo e impara se le piace o no.
Penso che la ragazza non impari nulla, oltre al "bello del esperienza", cose se studiassi per tutta la vita un elefante e quando lo vedo dal vivo è tipo "wow, questo e quello che ho studiato per tutta la vita"
PS davvero sta mari non ha mai visto le sue mani o il colore dei suoi capelli ????
Immagina che la luce nella sua camera faccia in modo che la sua pelle e il resto del corpo le risultino in bianco e nero
Viva te Elia
Scopre che le banane sono gialle
Mancavi bro