Opinione personale: fondo di categoria per sfruttare il contributo datoriale e fondo aperto "efficiente" ( bassi costi e possibilità di comparti aggressivi ) per versamenti volontari
Ciao Davide! Grazie mille per aver condiviso la tua opinione che approvo: in generale è sempre una buona regola se parliamo di investitori che possono accettare una buona volatilità 💪 il vantaggio principale del fondo aperto è poter investire in una percentuale maggiore di azioni.
Io la penso così invece: più si è giovani e più ha senso TFR in azienda e fondo aperto. Questo perché un giovane probabilmente cambierà più posti di lavoro ogni tot tempo, e incassando il TFR lo potrá mettere in un fondo aperto con relativa deduzione su imponibile Irpef e rendimenti maggiori.
@@davidemartinuzzi2539 Perché non rende nulla il fondo chiuso aziendale, al max arrivano al 60% di azioni, e i soldi del tfr non sono deducibili, a differenza dei volontari
Ma non penso siano investimenti adatti al 90% degli Italiani, mi spiego; se uno investe 25k per un orizzonte temporale cosi lungo significa che ha tipo un patrimonio che supera i 100k totali, in italia ormai il patrimonio delle persone non arriva manco a 20k, è raro trovare una famiglia che abbia 3 4k nell immediato qualora succedesse qualcosa, pensa se li hanno per investire.
unica pecca del mio fondo negoziale era quella che aveva solo linee garantite da due anni a istituito comparti aggressivi addirittura con una quota massima dell 80 per cento quindi ad oggi potrebbe battere anche il fondi aperti con tutti i vantaggi dei negoziali (contributo del datore di lavoro, ISC molto più basi della media).
Certo che se fosse cosi mi sembrerebbe strano. Viene fuori una specie di "elusione" con gain fatti in patria che vengono tassati all'estero. Bisogna vedere bene questa cosa.
@@dott.ing.antonioscalzullo7938 dipende, logicamente il trasferimento deve essere effettivo e non fine ad eludere appunto le imposte. C'è di mezzo il concetto di nucleo degli affetti e anche dei potenziali rischi a livello di tempistiche, ma la sua domanda originale era semplice e le ho dato una risposta semplice.
Ottimo contenuto anche nei passaggi concernenti la vita ed il modo di affontarla nelle sue varie fasi. 👍
Grazie mille Antonio 🙏
Opinione personale: fondo di categoria per sfruttare il contributo datoriale e fondo aperto "efficiente" ( bassi costi e possibilità di comparti aggressivi ) per versamenti volontari
Ciao Davide! Grazie mille per aver condiviso la tua opinione che approvo: in generale è sempre una buona regola se parliamo di investitori che possono accettare una buona volatilità 💪 il vantaggio principale del fondo aperto è poter investire in una percentuale maggiore di azioni.
Io la penso così invece: più si è giovani e più ha senso TFR in azienda e fondo aperto. Questo perché un giovane probabilmente cambierà più posti di lavoro ogni tot tempo, e incassando il TFR lo potrá mettere in un fondo aperto con relativa deduzione su imponibile Irpef e rendimenti maggiori.
@@barranaiek allora perché non farlo versare direttamente dall'azienda ogni mese ?
@@davidemartinuzzi2539 Perché non rende nulla il fondo chiuso aziendale, al max arrivano al 60% di azioni, e i soldi del tfr non sono deducibili, a differenza dei volontari
Ma non penso siano investimenti adatti al 90% degli Italiani, mi spiego; se uno investe 25k per un orizzonte temporale cosi lungo significa che ha tipo un patrimonio che supera i 100k totali, in italia ormai il patrimonio delle persone non arriva manco a 20k, è raro trovare una famiglia che abbia 3 4k nell immediato qualora succedesse qualcosa, pensa se li hanno per investire.
Ottimo video, diverso dai soliti, che fa una disamina chiara e pratica delle diverse possibilità di investimento.
unica pecca del mio fondo negoziale era quella che aveva solo linee garantite da due anni a istituito comparti aggressivi addirittura con una quota massima dell 80 per cento quindi ad oggi potrebbe battere anche il fondi aperti con tutti i vantaggi dei negoziali (contributo del datore di lavoro, ISC molto più basi della media).
Se mi trasferisco in un altro paese dall'Italia in quel preciso momento devo pagare tutti i capital gain che eventualmente ho in portafoglio?
No se non vendi.
@@roccopini809 quindi poi posso vendere nel paese di destinazione dove eventualmente ho una tassazione più vantaggiosa?
Certo che se fosse cosi mi sembrerebbe strano. Viene fuori una specie di "elusione" con gain fatti in patria che vengono tassati all'estero. Bisogna vedere bene questa cosa.
@@dott.ing.antonioscalzullo7938 dipende, logicamente il trasferimento deve essere effettivo e non fine ad eludere appunto le imposte.
C'è di mezzo il concetto di nucleo degli affetti e anche dei potenziali rischi a livello di tempistiche, ma la sua domanda originale era semplice e le ho dato una risposta semplice.
Bella la risposta al minuto 14 vs tizio che vuole vivere di rendita con 300K❤ sei saggio😊