anche per la parete. ovviamente le criticità sono nelle pareti con murature di tamponamento in forati di scarso spessore o in case in legno con struttura a telaio e isolante scadente (lana di vetro e lana di roccia)
@@espertocasaclima_video ma nel caso di una parete con trasmittanza molto massa, ad esempio 0.2 , vuole dire che per avere un fattore di attenuazione inferiore a 0.15 la trasmittanza termica periodica Yie deve essere estremamente bassa, è possibile?
Circa la Prestazione Energetica Estiva. Il Metodo dei parametri qualitativi secondo Linee Guida Nazionali sulla Certificazione Energetica degli Edifici restituisce un OTTIMO quando l'attenuazione è inferiore a 0,15 e le ore di sfasamento sono superiori a 12. la verifica della prestazione come vuole il DM 26.6.2015 a proposito di protezione estiva (Trasmittanza termica periodica |Yie| U/dyn < 0,10 W/m2K) è una stupidaggine! perchè una parete intonacata in Poroton P800 semipieni da 30cm senza isolamento già la soddisfa. per esperienza, è molto più valido tenere un occhio sulla trasmittanza (per capire dove arrivo con le dispersioni invernali) e un occhio sulle ore di sfasamento (per capire se i materiali mi aiuteranno d'estate). quando la stratigrafia è "delicata" (un tetto in legno, un isolamento interno, una casa in legno ecc) allora ci vorrebbe un 3° occhio, quello che dovrà controllare il valore della Capacità termica periodica lato interno espressa in [kJ/m2K] detta anche Capacità areica.
Buona sera, intervengo anche questa volta. Non potendo coibentare esternamente, vorrei migliorare il comfort in una zona esposta a nord e avrei pensato di farlo dall'interno. Inizialmente avrei voluto farlo "a secco" ma temo la formazione di condensa interstiziale e anche sulla scelta del materiale coibentante mi chiedo se sará traspirante. Ultimamente sarei orientato su pannelli di sughero da 2 cm. annegati in un impasto di colla per sughero e malta, da rifinire con intonaco interno. Oltre a ció ho visto in giro dei pannelli a infrasossi, riscaldamento radiante a basso consumo. Mi chiedo se possono essere una soluzione o un nuovo problema. Grazie e saluti.
se vogliamo isolare una parete dall'interno e a secco dobbiamo prevedere sul lato caldo (quindi prima della finitura in cartongesso o fobrogesso, o perlina) un freno al vapore per evitare le condense interstiziali e permettere la completa asciugatura dell'isolante nel periodo estivo
se vogliamo isolare una parete dall'interno con pannelli incollati è fondamentale stendere il collante con spatola dentata su tutta la superficie evitando zone vuote. eviterei il sughero e sceglierei isolanti igroscopici che sono molto più capaci di gestire il vapore e la sua spinta senza l'aiuto di freni al vapore
sì, isolanti igroscopici come i pannelli in idrati di silicato di calcio, in perlite o in calcio silicato. mi terrei alla larga dalla lana di roccia e di vetro e dalle loro fibre. chi comunque le userà deve inserire un freno al vapore
Bravo mi affascina sto argomento..anche perché devo isolare una stanza con tetto in legno di e anni fa l ho fatto con tetto ventilato e barriera tyvex con isolamento con fibra di legno da 6 cm... Era il lontano 2002
forse non era una barriera al vapore ma un freno al vapore. in ogni caso anche l'isolamento interno di una parete (se eseguito a secco con fibra di legno e perlina o cartongesso o fibrogesso) richiede un freno al vapore, consiglio un freno al vapore igrovariabile. il nodo difficile è l'incontro tra falda tetto e parete: si deve trovare il modo di garantire la tenuta all'aria
Domanda: anche per la parete possiamo prendere in considerazione come indicatore il fattore di attenuazione o di decremento? Grazie.
anche per la parete.
ovviamente le criticità sono nelle pareti con murature di tamponamento in forati di scarso spessore o in case in legno con struttura a telaio e isolante scadente (lana di vetro e lana di roccia)
@@espertocasaclima_video ma nel caso di una parete con trasmittanza molto massa, ad esempio 0.2 , vuole dire che per avere un fattore di attenuazione inferiore a 0.15 la trasmittanza termica periodica Yie deve essere estremamente bassa, è possibile?
Circa la Prestazione Energetica Estiva. Il Metodo dei parametri qualitativi secondo Linee Guida Nazionali sulla Certificazione Energetica degli Edifici restituisce un OTTIMO quando l'attenuazione è inferiore a 0,15 e le ore di sfasamento sono superiori a 12.
la verifica della prestazione come vuole il DM 26.6.2015 a proposito di protezione estiva (Trasmittanza termica periodica |Yie| U/dyn < 0,10 W/m2K) è una stupidaggine!
perchè una parete intonacata in Poroton P800 semipieni da 30cm senza isolamento già la soddisfa.
per esperienza, è molto più valido tenere un occhio sulla trasmittanza (per capire dove arrivo con le dispersioni invernali) e un occhio sulle ore di sfasamento (per capire se i materiali mi aiuteranno d'estate).
quando la stratigrafia è "delicata" (un tetto in legno, un isolamento interno, una casa in legno ecc) allora ci vorrebbe un 3° occhio, quello che dovrà controllare il valore della Capacità termica periodica lato interno espressa in [kJ/m2K] detta anche Capacità areica.
Buona sera, intervengo anche questa volta. Non potendo coibentare esternamente, vorrei migliorare il comfort in una zona esposta a nord e avrei pensato di farlo dall'interno. Inizialmente avrei voluto farlo "a secco" ma temo la formazione di condensa interstiziale e anche sulla scelta del materiale coibentante mi chiedo se sará traspirante. Ultimamente sarei orientato su pannelli di sughero da 2 cm. annegati in un impasto di colla per sughero e malta, da rifinire con intonaco interno. Oltre a ció ho visto in giro dei pannelli a infrasossi, riscaldamento radiante a basso consumo. Mi chiedo se possono essere una soluzione o un nuovo problema. Grazie e saluti.
se vogliamo isolare una parete dall'interno e a secco dobbiamo prevedere sul lato caldo (quindi prima della finitura in cartongesso o fobrogesso, o perlina) un freno al vapore per evitare le condense interstiziali e permettere la completa asciugatura dell'isolante nel periodo estivo
se vogliamo isolare una parete dall'interno con pannelli incollati è fondamentale stendere il collante con spatola dentata su tutta la superficie evitando zone vuote. eviterei il sughero e sceglierei isolanti igroscopici che sono molto più capaci di gestire il vapore e la sua spinta senza l'aiuto di freni al vapore
Intende silicato di calcio, lana di roccia, lana di vetro...?
sì, isolanti igroscopici come i pannelli in idrati di silicato di calcio, in perlite o in calcio silicato.
mi terrei alla larga dalla lana di roccia e di vetro e dalle loro fibre. chi comunque le userà deve inserire un freno al vapore
Bravo mi affascina sto argomento..anche perché devo isolare una stanza con tetto in legno di e anni fa l ho fatto con tetto ventilato e barriera tyvex con isolamento con fibra di legno da 6 cm... Era il lontano 2002
forse non era una barriera al vapore ma un freno al vapore.
in ogni caso anche l'isolamento interno di una parete (se eseguito a secco con fibra di legno e perlina o cartongesso o fibrogesso) richiede un freno al vapore, consiglio un freno al vapore igrovariabile.
il nodo difficile è l'incontro tra falda tetto e parete: si deve trovare il modo di garantire la tenuta all'aria