Bella recensione. Informazioni utili sul genere case maledette (che a me non piace, ma sono curioso di sapere ) . La collana Macabre è una buona iniziativa, non sempre i romanzi mi sono piaciuti, alcune prposte di classici non noti in Italia, un paio di contemporanei molto deludenti, e qualche buon libro. Non ho ancora letto questo romanzo di cui parli ... grazie Flavio 👏
Questo libro sarà un mio prossimo acquisto….. proprio oggi, invece, ho comprato l’antologia del wird italiano edita da Bompiani…… mi sembra molto interessante ❤❤❤ ciao ✋🏻 Flavio…. Ti seguo sempre con estremo piacere
Volevo farti notare (giusto per non generare confusione nei lettori) che hai mostrato un romanzo diverso della Jackson mentre parlavi della casa degli invasati...L'edizione adelphi che hai mostrato è infatti "Abbiamo sempre vissuto nel castello," romanzo del 1962. L'edizione Adelphi della Casa degli invasati è intitolato "L'incubo di Hill House". Prego.
Avevo già deciso di acquistarlo, quindi mi sono fermato al minuto 15.35. Sulle recensioni: "un amico non vedrebbe simili difetti / no, un adulatore non li vedrebbe, neppure se fossero alti quanto l'Olimpo" (Shakespeare). Sull'originalità - ma è solo pensiero mio: secondo me è spesso sopravvalutata, andando a volte a sfociare nell'estetismo fine a se stesso. Se un libro parla di un topos, come la casa infestata, non spero tanto nell'originalità, quanto nella profondità. Sullo stile: forse 400 pagine di stile autoriale sarebbero state troppe, in particolar modo se l'oggetto della storia (la casa infestata, i ragazzini) non si presenta come autoriale (anche se poi magari si scopre che lo è proprio per come è trattato). E poi, naturalmente, l'aspetto commerciale avrà avuto il suo peso.
Mi sono stufato di sentirti blaterare al minuto otto: non è che per parlare di un libro devi fare tutta la storia dell'horror eh? Ho capito che ci sono dei riferimenti, come in tutte le cose, ma la tiri troppo per le lunghe. I miei due cents.
Bella recensione. Informazioni utili sul genere case maledette (che a me non piace, ma sono curioso di sapere ) . La collana Macabre è una buona iniziativa, non sempre i romanzi mi sono piaciuti, alcune prposte di classici non noti in Italia, un paio di contemporanei molto deludenti, e qualche buon libro. Non ho ancora letto questo romanzo di cui parli ... grazie Flavio 👏
Questo libro sarà un mio prossimo acquisto….. proprio oggi, invece, ho comprato l’antologia del wird italiano edita da Bompiani…… mi sembra molto interessante ❤❤❤ ciao ✋🏻 Flavio…. Ti seguo sempre con estremo piacere
Preso
Volevo farti notare (giusto per non generare confusione nei lettori) che hai mostrato un romanzo diverso della Jackson mentre parlavi della casa degli invasati...L'edizione adelphi che hai mostrato è infatti "Abbiamo sempre vissuto nel castello," romanzo del 1962. L'edizione Adelphi della Casa degli invasati è intitolato "L'incubo di Hill House". Prego.
Lo so. Il primo che ho ho mostrato era l'Incubo di Hill House con un titolo italiano differente, il secondo Abbiamo sempre vissuto nel castello.
Avevo già deciso di acquistarlo, quindi mi sono fermato al minuto 15.35. Sulle recensioni: "un amico non vedrebbe simili difetti / no, un adulatore non li vedrebbe, neppure se fossero alti quanto l'Olimpo" (Shakespeare). Sull'originalità - ma è solo pensiero mio: secondo me è spesso sopravvalutata, andando a volte a sfociare nell'estetismo fine a se stesso. Se un libro parla di un topos, come la casa infestata, non spero tanto nell'originalità, quanto nella profondità. Sullo stile: forse 400 pagine di stile autoriale sarebbero state troppe, in particolar modo se l'oggetto della storia (la casa infestata, i ragazzini) non si presenta come autoriale (anche se poi magari si scopre che lo è proprio per come è trattato). E poi, naturalmente, l'aspetto commerciale avrà avuto il suo peso.
Mi sono stufato di sentirti blaterare al minuto otto: non è che per parlare di un libro devi fare tutta la storia dell'horror eh? Ho capito che ci sono dei riferimenti, come in tutte le cose, ma la tiri troppo per le lunghe. I miei due cents.
Il minuto otto è già tanto!