@@ghntiantelegrafciu962 I punti (o puntini, o puntolini) di sospensione o (nel parlato) tre puntini sono un segno di punteggiatura, costituito graficamente da un gruppo di tre punti consecutivi, scritti orizzontalmente. Si tratta di un segno di pausa e quindi nella lettura corrisponde a un intervallo fonetico paragonabile a quello di una virgola. I punti di sospensione sono sempre in numero di tre, sia che si trovino alla fine, all'inizio o all'interno di un periodo. Utilizzo modifica I punti di sospensione hanno vari utilizzi: Segnalano una "sospensione" nel discorso (da cui il nome), come una frase non conclusa, un'esitazione o un accenno lasciato volutamente indefinito (figura retorica della reticenza o della sospensione). Sono utilizzati anche per riprodurre l'andamento spezzato ricco di pause della lingua parlata.[1] Sono attaccati alla parola che li precede e sono seguiti sempre da uno spazio a meno che il carattere successivo non sia una parentesi di chiusura o un punto interrogativo.[2][3][4] Se non posti alla fine di una frase si riprende con la lettera minuscola, nel caso contrario con la maiuscola[2]. Esempi: «Andammo a cena insieme e poi…» «Ella è… non è…» (Dante, Divina Commedia, Canto settimo del Purgatorio) Segnalano anche la "sospensione" di una parola che pronunciata per esteso risulterebbe volgare, di turpiloquio o una imprecazione. In questo caso i puntini sono attaccati alla parte antecedente o seguente del termine. Esempi: "vaffa…" "…zzo" Se sono soli in una frase, i punti di sospensione indicano sorpresa e stupore: non è raro trovare questo utilizzo nei romanzi e nelle opere di narrativa in genere. Essi si adoperano tra parentesi quadre ([…]) per indicare in una citazione la deliberata omissione di una parte di testo originale o una lacuna nel testo conservato; questo utilizzo non è affatto infrequente nei testi di studio, in cui non si possono citare interi paragrafi di un'opera ma solo i loro punti salienti. I puntini sospensivi indicano inoltre iterazione, come nel caso di formule matematiche come 1+2+3+...+8+9+10=55, che significa "la somma di tutti i numeri interi da 1 a 10 è uguale a 55", o nelle elencazioni di elementi di una successione come 1, 2, 3, …, n (i numeri da uno a n). In messaggistica (sms, chat, commenti sui social network…) i puntini sospensivi possono significare silenzio dovuto a disaccordo, disapprovazione o confusione.
Grazie TeamSpeak di essere esistito
il ritorno di Dozer
🔥
Secondo me è il tipo che in tour in Giappone glia aveva detto che Dario non era simpatico 😂
Bellissima copertina giuppy
giuppiiiiiii voglismo il video degli aneddoti in giappone
bello ©
Ma come faceva a non capire che non era Gianmarco...
...
@@ghntiantelegrafciu962 I punti (o puntini, o puntolini) di sospensione o (nel parlato) tre puntini sono un segno di punteggiatura, costituito graficamente da un gruppo di tre punti consecutivi, scritti orizzontalmente. Si tratta di un segno di pausa e quindi nella lettura corrisponde a un intervallo fonetico paragonabile a quello di una virgola.
I punti di sospensione sono sempre in numero di tre, sia che si trovino alla fine, all'inizio o all'interno di un periodo.
Utilizzo
modifica
I punti di sospensione hanno vari utilizzi:
Segnalano una "sospensione" nel discorso (da cui il nome), come una frase non conclusa, un'esitazione o un accenno lasciato volutamente indefinito (figura retorica della reticenza o della sospensione). Sono utilizzati anche per riprodurre l'andamento spezzato ricco di pause della lingua parlata.[1] Sono attaccati alla parola che li precede e sono seguiti sempre da uno spazio a meno che il carattere successivo non sia una parentesi di chiusura o un punto interrogativo.[2][3][4]
Se non posti alla fine di una frase si riprende con la lettera minuscola, nel caso contrario con la maiuscola[2]. Esempi:
«Andammo a cena insieme e poi…»
«Ella è… non è…» (Dante, Divina Commedia, Canto settimo del Purgatorio)
Segnalano anche la "sospensione" di una parola che pronunciata per esteso risulterebbe volgare, di turpiloquio o una imprecazione. In questo caso i puntini sono attaccati alla parte antecedente o seguente del termine. Esempi:
"vaffa…"
"…zzo"
Se sono soli in una frase, i punti di sospensione indicano sorpresa e stupore: non è raro trovare questo utilizzo nei romanzi e nelle opere di narrativa in genere.
Essi si adoperano tra parentesi quadre ([…]) per indicare in una citazione la deliberata omissione di una parte di testo originale o una lacuna nel testo conservato; questo utilizzo non è affatto infrequente nei testi di studio, in cui non si possono citare interi paragrafi di un'opera ma solo i loro punti salienti.
I puntini sospensivi indicano inoltre iterazione, come nel caso di formule matematiche come
1+2+3+...+8+9+10=55, che significa "la somma di tutti i numeri interi da 1 a 10 è uguale a 55", o nelle elencazioni di elementi di una successione come 1, 2, 3, …, n (i numeri da uno a n).
In messaggistica (sms, chat, commenti sui social network…) i puntini sospensivi possono significare silenzio dovuto a disaccordo, disapprovazione o confusione.
@@michelecianca4484't'apposto miche' ?
@@michelecianca4484 ...
@@giudicandoingiustamente3166 certo, perchè?
il pefforzong?
Si ma chi era il personaggio misterioso hahahah
dozer
La mamma di Mario
@@skygoaler88 a pehora?
Misterioso e labile
AOOOOONNNNNAAAAA
Ma quanto Dario c'è dentro Blur ? 150% minimo
alla fine si è scoperto?
Sisi è
@@apexzora4423noo ma quel
@@apexzora4423ha senso, lo scrivevano tuttw in chat
Si bugozzi
Pummolo?
Che live è?
Quella del puzzo