TOP & FLOP | OSCAR EDITION | Parte II

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  • Опубликовано: 31 май 2024
  • #TopFlop #OscarEdition #cinema
    TIMESTAMP:
    00:00 INTRO
    02:11 THE WHALE
    18:04 TÀR
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Комментарии • 175

  • @marinabalabio2400
    @marinabalabio2400 Год назад +51

    Perché non hanno usato un attore realmente obeso in The Whale? Per la stessa ragione per la quale non prendono un tossicodipendente ad interpretare un drogato. Perché l'obesità è una malattia che debilita un essere umano in maniera totale! Non ce l'avrebbe fatta sia a livello fisico (il rischio di morte è reale e concreto) che a livello mentale. Non importa quale eufemismo si usi per definire la cosa, l'obesità è una dipendenza esattamente come essere tossicodipendenti o alcolizzati, né più né meno. Confondere l'accettazione della diversità con il promuovere comportamenti patologici in nome di una presunta libertà all'autodistruzione è profondamente sbagliato. Tutto il movimento del "fat activism" può anche raccontarsi la favole che anche una persona obesa può essere sana ma è appunto una distorsione della realtà. Quanti alcolizzati negano di avere un problema? Esattamente allo stesso ci sono persone obese su internet che "combattono" per il loro diritto di essere obese, giurando di essere in perfetta salute, fino a che muoiono perché... sorpresa, sorpresa... un corpo umano non è adatto alla vita con 150/200kg in più. La realtà di questa malattia è molto più simile a quella raccontata nel film piuttosto che quella spacciata da chi si identifica a tal punto con la sua patologia da addirittura andarne fiero. E' disumano. In un mondo dove c'è una vera e propria epidemia di obesità ben venga un film che la racconta in tutta la sua atroce disperazione. Non è pornografia del dolore, è la realtà di una malattia che miete migliaia di vittime.

    • @marialetizia2512
      @marialetizia2512 Год назад +1

      Ma ti sei presa almeno 5 minuti per riflettere su cosa stavi scrivendo prima di pubblicare questo commento, che è profondamente offensivo, irrispettoso e grassofobico? È esattamente quello che Violetta riportava come problematico nel film (che per la cronaca non ho visto e non vedrò data la rappresentazione distorta emersa da questa analisi). Avere la presunzione e l'arroganza e soprattutto abusare del privilegio di persona non grassa (immagino, da quello che hai scritto) per parlare al posto delle persone grasse, per colpevolizzarle (come fa il film), per invalidarne i sentimenti, i diritti e le rivendicazioni sacrosante è vergognoso. Immagina se avessi scritto la stessa cosa parlando della comunità nera o di quella queer..come mai non vedi lo stesso problema nella narrazione violenta che hai fatto sul grasso?? Accostando poi il tutto a un ambito clinico, patologizzante, senza mettere minimamente in discussione le stesse definizioni cliniche di "obesità", senza interrogarti sulla dimensione sociale della discriminazione e della ghettizzazione grassofobica, che sono precisamente alla base di quello che hai scritto così come del film. Io mi vergognerei un po' e inizierei a mettermi in discussione e decostruire lo stigma interiorizzato.

    • @marinabalabio2400
      @marinabalabio2400 Год назад +9

      @@marialetizia2512 Prenditi non 5 minuti ma 5 settimane per farti spiegare da medici specialisti (NON INTERNET, CHI HA DEDICATO ANNI DI STUDIO E HA ESPERIENZA LAVORATIVA IN AMBITO MEDICO) tutti i problemi non gravi ma gravissimi che comporta l'obesità e poi ne riparliamo. Sdoganare atteggiamenti patologici è demenziale, ribadisco il concetto. Fatevi un esame di coscienza.

    • @marialetizia2512
      @marialetizia2512 Год назад

      @@marinabalabio2400 ma quali "atteggiamenti patologici"? Stai sovradeterminando imperterrita le persone appartenenti ad una comunità già martinalizzata e sottorappresentata ed evidentemente non vuoi neanche provare a mettere in discussione le credenze, gli stereotipi violenti e grassofobici che invece riproponi. Il problema qui è il *modo* in cui si rappresenta la grassezza e la tua reazione non è motivata da altro che voler negare la realtà delle discriminazioni quotidiane vissute dalle persone grasse, quindi ne sei complice. Continuare a silenziare e invisibilizzare, patologizzando e criminalizzando una minoranza già ai margini è una vergogna. Sei tu che dovresti farti un esame di coscienza e vergognarti pure.

  • @erikacortese9055
    @erikacortese9055 Год назад +53

    Ciao Violetta, ho apprezzato molto il tuo modo di analizzare The Whale, soprattutto perche sono tra quelli a cui il film e' piaciuto molto, ha emozionato e ha fato molto riflettere (anche sulla mia mentalità' grassofobica interiorizzata, ahime'). E per la prima volta ho ascoltato una recensione "negativa" fatta con intelligenza. E' vero, lo sguardo del film sullo stato di Charlie e' morboso, ti mette a nudo di fronte al "disgusto" che tu spettatore per primo provi nel guardare il personaggio. La cosa che fatico a comprendere e' perche' questa cosa sia necessariamente una cosa negativa. Io ho trovato invece che questa sublimazione del dolore abbia avuto su di me l'effetto opposto. Il modo in cui lo spettatore e' messo nella condizione di guardare Charlie con giudizio mette di fatto a nudo lo spettatore stesso, che si "schifa di se' stesso" per quello che sta provando. Questo e' quello che e' successo dentro di me mentre guardavo. Ed e' questo che mi sono portata a casa, non "oddio poverino come si e' combinato male". Trovo invece sia stata raccontata una storia di autodeterminazione che ha dato a Charlie un enorme dignità. Apprezzo molto questo scambio di opinioni, ti ringrazio

  • @margaeritotyrell5455
    @margaeritotyrell5455 Год назад +87

    A questo punto, dato che Pinocchio è il Gatto con gli stivali 2 sono saltati, potresti fare un top e flop film d'animazione, con gli altri film candidati

    • @AmyWendys
      @AmyWendys Год назад +5

      Appoggio tantissimo l'idea, soprattutto per parlare de Il Gatto con gli stivali 2 😍

  • @eleonoraderossi9945
    @eleonoraderossi9945 Год назад +126

    No scusami Violetta, ma The Whale e Blonde non hanno nulla a che fare tra loro, proprio per niente. Uno mostra una realtà verosimile con una storia che è scritta magistralmente da uno sceneggiatore veramente talentuoso, l'altro si appropria di una biografia di una persona non di uno stato fisico che ognuno può vivere come vuole (anche male, come Charlie). Quello che mostra Aronofski non è pornografia del dolore, è un'immagine di come un tipo di persona obesa vive, si muove, parla e mangia, e molte persone obese ed ex obese condividono questo vissuto mostrato al cinema. I suoi passi fanno un gran rumore? Lo vediamo ingozzarsi di cibo fino a quasi soffocare? Ma davvero da normopeso pensiamo che una persona obesa sia solo una fantastica Rebel Wilson zompettante e felice nelle commedie di qualche anno fa? Certo che essere così obesi fa schifo, o tale condizione non porterebbe alla morte!
    Inoltre penso che confrontare la fat suit e la black face, scusami tanto, sia un insulto. Una serve a interpretare un ruolo con il corpo di un tipo di personaggio con una patologia e quindi non può essere interpretato da una persona veramente obesa, per implicazioni fisiche e psichiche; l'altro non solo può ma DEVE essere bandito dal cinema, perché nessuna persona nera ha impedimenti a recitare in quanto tale!
    Giriamola su un altro punto di vista: ha fatto bene Aronofsky in The Black Swan a far recitare Natalie Portman facendole perdere chili fino a sembrare (in parte essere) anoressica? Ci piace la recitazione così, che non è lavoro di immedesimazione ma un mettere in pericolo la salute dei perfomer perché "omioddio, non posso rappresentare il vissuto di una persona con dca se non lo provo o non l'ho provato". Ma stiamo scherzando? Perché ragionamenti così assurdi me li aspetto nell'anime Il grande sogno di Maya dove si mostra che per recitare un ruolo di una bambola ci si deve steccare le gambe.
    La vita delle persone obese di questo specifico tipo, a uno stato fisico praticamente terminale non è che non fanno cinema perché la società non li vuole ma perché stanno morendo! E come possiamo mettere in scena la loro storia in maniera credibile se non con una fat suit? Come possiamo mettere in scena in modo credibile la vita quotidiana di un obeso che sta per morire, se dobbiamo (per non offendere nessuno, sia mai, il cinema non deve essere provocatorio o crudelmente reale) CENSURARE aspetti quotidiani normalissimi come la masturbazione, l'alimentazione (elemento cardine della loro patologia, non andiamocela a raccontare non sono cliché santo cielo), il lavoro? Ti fa strano che un obeso si senta male mentre si masturba? STA MORENDO. Se avesse il cancro, ti stupirebbe tutto ciò? Il regista mostra il corpo nudo del protagonista perché si fa la doccia (che poi si intravede, manco avesse fatto una panoramica 360). Ma è la sua normalità, e soprattutto, se temiamo di mostrare a tutti come è fatta un persona obesa, come facciamo a dire che bisogna normalizzare l'esistenza di persone obese? Non la accetta nemmeno chi si dice inclusivo, deve essere celata, ma perché?
    La storia parla di Charlie, e come ogni soggetto umano in una storia è come un oggetto di studio, si ok la gerarchia è verticale come dici tu. Ma è diverso tutto ciò in The Black Swan, in To the Bone,? No, niente affatto. Tutto ciò che attraversa la macchina da presa è oggetto di studio, perché dovrei scandalizzarmi se in questo film uno dei temi (perché poi è un film che non parla solo di obesità) viene mostrato con il filtro del realismo e della crudezza? Se fosse stato preso come soggetto una persona con un'altra patologia come la depressione o la sindrome bipolare, sarebbe stato più accettabile? Come si racconta bene la realtà di un obeso morente, secondo te? Perché non mi pare tu sia giunta alla dimostrazione di un modo giusto per raccontare una storia simile, forse perché di "giusto o sbagliato" in questi casi non su può parlare.
    Tra l'altro definisci FOLLE Charlie. Ma questo giudizio lo dai tu, non il film. Charlie è mostrato come un personaggio assolutamente tridimensionale, sensibile, intelligente, colto, simpatico, autoironico, ma folle perché? Perché vuole autoindursi la morte col cibo? La SCELTA di Charlie è molto lucida, di follia non si vede nulla. Lui vuole morire così. E' quindi folle chi vuole usufruire del diritto all'eutanasia? Il film ci dice con la caratterizzazione di Charlie e l'accettazione di Liz della sua scelta, che non c'è nulla di folle, giusto o sbagliato.
    Anche la questione di Moby Dick, non penso tu abbia compreso veramente cosa voglia dire il film, perché la balena non è Charlie, è Ellie. Charlie è Achab, che viene visto dalla piccola Ellie del tema come una persona da una triste esistenza, perché si pone nella vita un obbiettivo irraggiungibile per poter ignorare la sua triste esistenza. Come Achab Charlie insegue Ellie, anela il suo amore come figlia, e non lo avrà mai, perché le ha fatto troppo male, perché è stato pessimo come padre, pensava che sarebbero bastati i soldi per ricucire un rapporto con lei, tanto voluta ma avuta con l'inganno. Come dice la madre di Ellie, Charlie l'ha sposata per avere una bambina, non per lei. E' poi si è innamorato, e ha dovuto scegliere tra l'amore e la sua Moby Dick. In parte questa storia parla anche di altri temi interessanti, tra cui il desiderio di paternità, oltre che l'omosessualità, ma su quest'ultimo tema si potrebbe parlare ancora oltre. Mi fa molto ridere chi per bias cognitivo ha subito associato Charlie a Moby Dick, questo non è una dimostrazione di superficialità?

    • @eleonoraderossi9945
      @eleonoraderossi9945 Год назад +52

      CONTINUA con più spoiler
      Non so come tu abbia fatto onestamente a definire "buono" Charlie.
      E' buona una persona che impuntatosi sulla fissazione di "comprare" l'amore di sua figlia con i soldi non sostiene mai e dico mai la sua unica amica, stremata dal lavoro e dall'assistenza che gli offre oltre che dalle difficoltà finanziarie? Lei stessa glielo sputa in faccia: è un egoista, come può essere buono? Pensi che il suo essere buono dipenda dal fatto che vuole morire e non causi la morte a nessuno? Oppure dal fatto che spara un sacco di battutine? Ricky Gervais fa ridere ma non è buono.
      E' buono un padre che non pensa a fare il padre, a restare in vita per sua figlia, perché preso dai suoi sentimenti, e non da quelli degli altri? Charlie non è buono, non è cattivo, è egoista, ma non solo.
      E' un personaggio reale, quindi non si etichetta in due parole, non si può limitare così un personaggio quando regista e sceneggiatore hanno costruito in modo così complesso la sua storia.
      Riguardo alla sfera queer, qui mi dispiace ma tiriamo di nuovo fuori l'effetto Dahmer, la serie. Quando Netflix gli mise il tag lgbt, venne tolto perché "non da una buona immagine alla comunità lgbt", sebbene anche con Dahmer non fosse vero, perché se il protagonista è un killer omosessuale comunque non è il SOLO omosessuale della storia, e molti aspetti della vita e della storia della comunità gay di quegli anni viene mostrata in altri personaggi vittime e non. Ma pure Charlie non mette in cattiva luce la comunità gay, anzi problematizza gli ostacoli che la nostra società pone davanti alla vita delle persone gay: o accetti la tua omosessualità o vivi la paternità (o in altri casi la maternità). Ma davvero pensi che Charlie avrebbe sposato la mamma di Ellie se come omosessuale avesse potuto scegliere di avere una figlia, senza bias culturali, senza gli ostacoli che anche nella vita reale che vengono mostrai nella realtà cinematografica? Charlie, per via delle circostanze avverse, ha sbagliato, non in quanto gay ma in quanto sé stesso, e in fatti in tutto il film lui né si pente né disconosce la sua decisione, anzi soffre perché il suo compagno non è riuscito a emanciparsi dal mondo sciocco e bigotto in cui viviamo. Con il personaggio del compagno di Charlie si presenta una problematica raramente trattata: l'influenza dell'educazione cristiana omofoba. Molto spesso sentiamo persone cristiane dire "ma che male c'è nell'educare mio figlio o mia figlia secondo precetti religiosi, io lo o la battezzo e faccio frequentare il catechismo e poi deciderà lui o lei". No, non deciderà lui o lei: lo indottrinerai con precetti che gli o le impediranno di accettare la propria essenza. Questo è successo a Charlie, che ha intrapreso scelte inizialmente etero di facciata, questo è successo ad Alan, solo che quest'ultimo non è mai riuscito ad accettarsi. Charlie in particolare non ha scelto di essere gay ma per un periodo di tempo ha scelto di fingere di non esserlo.
      Geniale è l'espediente del personaggio di Thomas che piano piano dissotterra questi temi, fino al monologo di Charlie che rivendica il suo rapporto DI AMORE OMOSESSUALE, che non è solo carne, e certamente non è peccato.
      Il film per me è un'opera fatta bene e mi piace non per quello che dici tu, ma perché mostra la realtà nella sua complessità, senza compromessi per essere "socialmente accettabile" perché la vita non è politicamente corretta, se voglio intraprendere da autore uno sguardo realistico non posso avere limiti in base alla forma, magari parliamo del contenuto. Questo film è una matrioska di temi e argomenti trattati con poesia, che rivendicano il diritto di essere di ognuno dei personaggi, anche quello della madre di Ellie, che per prima dice quello che ogni donna al quale si demanda tutta l'educazione dei figli pensa: non voglio essere giudicata se ho sbagliato con mia figlia, non voglio sentirmi dire che ho sbagliato come madre solo e soltanto per via degli errori di mia figlia, soprattutto da chi della genitorialità ha sempre voluto avere solo la parte bella.
      Questo film urla sincerità, la chiede ai personaggi e agli spettatori, per me è una piccola opera d'arte, non perfetta (il finale con Charlie che ascende al cielo per me era un po' forzata, bastava l'ultima immagine del ricordo felice, avremmo capito lo stesso ciò che era avvenuto). Tutto è stato studiato nei minimi dettagli, dalla struttura in cui abita con evidenti barriere architettoniche evidenziate dalle lunghe scale per giungere al secondo piano (parte del motivo per cui Charlie non esce), fino al clima uggioso, alle piccole metafore, come quella dell'appartamento, tutto un po' disordinato tranne che nella stanza da letto di Charlie e Alan, che però è resa inaccessibile sempre da barriere architettoniche.
      Non penso siano questi aspetti e queste opinioni solo un mio delirio, mi sono ritrovata nelle recensioni di Victor Lazlo, Rob MacQuack (entrambi molto toccati per via del fatto che si sono rivisti in Charlie almeno in parte, cosa che non penso sarebbe successa se il personaggio fosse staro solo la piatta macchietta descritta in questa recensione), MrMarra, Barbie Xanax e Rick du Fer. Mi spiace, sono un po' delusa da quella che a mio parere risulta essere una lettura un po' miope di un bel film.

    • @franm.894
      @franm.894 Год назад +8

      Il problema resta: è uno dei pochi film con protagonista una persona grassa. Esistono persone come Charlie, il problema è COME viene raccontata la sua storia, è COME vengono rappresentate le persone grasse in generale. Avevamo davvero bisogno di questa specifica narrazione, in questo momento storico, dove le storie di persone grasse raccontate mainstream se ne contano sulle dita di una mano?

    • @francescaongaro2467
      @francescaongaro2467 Год назад +18

      Una sola parola: grazie. Hai espresso perfettamente non solo le vere tematiche di cui il film tratta, che vanno ben al di là dell'obesità di Charlie e della rappresentazione ""drammatizzata"" di un corpo, ma anche la pochezza e superficialità delle argomentazioni con cui la gente critica questo film.
      Ho fin da subito pensato che le frasi di Ellie nel suo tema su Moby Dick riassumessero la storia di Charlie: "L'autore si sofferma per capitoli interi nel descrivere la balena, solo per nascondere la sua immensa tristezza". E in effetti è quello che il film fa, sembra indugiare molto sulla condizione fisica ed estetica del protagonista, ma la vera essenza della storia sta nel suo rimpianto, nella depressione, nella perdita e nel desiderio di una ultima piccola redenzione.
      Come dici tu, se invece che essere stato obeso avesse sofferto di una qualsiasi altra condizione, probabilmente sarebbe stato molto meno giudicato. È davvero un peccato che la gente sia così superficiale.

    • @francescaongaro2467
      @francescaongaro2467 Год назад +10

      ​@@franm.894 Nel mio piccolo, penso che una persona con un briciolo di buon senso capisce che la condizione di Charlie è estrema, e che non tutte le persone obese vivino in quel modo. Il modo in cui si muove, mangia, si lava, non è posto con l'intento di deriderlo o di generare intenzionalmente orrore nei confronti di un corpo simile.
      Anche perché basta davvero poco per andare oltre l'estetica e rendersi conto che i problemi di Charlie vanno ben oltre il suo fisico. Il bello del suo personaggio è quello di essere complesso, tridimensionale, ricco di emozioni positive ed estremamente negative, cosa che in film con altri personaggi grassi non si trova.
      Io, se dovessi scegliere, preferirei di gran lunga seguire le vicende di un personaggio obeso ma con una buona caratterizzazione, piuttosto che avere la solita macchia comica che fa ridere solo perché è in carne.

    • @acerba6461
      @acerba6461 Год назад +2

      Ma io ti amo.

  • @francy3hiromi
    @francy3hiromi Год назад +32

    Charlie però è la "balena" solo nel primo livello di metafora, quello più superficiale. Charlie, e lo dicono anche esplicitamente, è Ismaele/il narratore, colui che "giace nello stesso letto con un uomo" e si perde nelle descrizioni della balena (= il suo autodistruggersi nel cibo) solo perché altrimenti sarebbe costretto a parlarti della sua vita vuota e triste, proprio come scrive la figlia nel tema. È per questo che a Charlie piace tanto il tema, perché è il barlume di verità nascosta che lui cerca in tutto il film

  • @eleonoravinci2296
    @eleonoravinci2296 Год назад +27

    Apprezzo la tua analisi su The Whale ma non sono d’accordo…il film mi è piaciuto molto, non ho trovato una spettacolarizzazione della situazione che affligge il personaggio, e considera che come te anche io ho trovato sgradevole Blonde e anche Madre. The Whale l’ho trovato diverso, non penso ci sia nemmeno una colpevolizzazione del personaggio, anzi il film mostra come la sofferenza può manifestarsi. Ho apprezzato il parallelismo tra il fatto che il compagno di Charlie defunto avesse smesso di mangiare fino quasi a morire e l’obesità di Charlie, quasi come a “compensare” la condizione del compagno. Il finale vuole strapparti le lacrime a forza, forse anche troppo, ma nel complesso mi piaciuto e non mi sono mai annoiata.

  • @lotariosarsi4635
    @lotariosarsi4635 Год назад +44

    Informazione per correggere una piccolezza: the whale è tratto da un'opera teatrale omonima la cui trama e svolgimento è praticamente identica, scritta da Samuel Hunter, drammaturgo dichiaratamente omosessuale. Non è proprio una "storia tragica sull'omosessuale scritta daggli etero". Per quanto riguarda la problematicità della rappresentazione del grasso sono d'accordo, anche se personalmente credo ci sia molto altro nel film e ho interpretato la grassezza di Charlie come metafora funzionale alla narrazione.

    • @Violettarocks
      @Violettarocks  Год назад +14

      Siamo anche un po' stanchi di vedere usare il grasso come strumento di stigma, colpa, dolore, sofferenza o derisione. Serve più diversificazione!

    • @lotariosarsi4635
      @lotariosarsi4635 Год назад +4

      @@Violettarocks Concordo sul lato rappresentativo, come detto nel commento, però ritengo di vederci di più nel film

    • @cioccolatalight4438
      @cioccolatalight4438 Год назад +13

      Questo è uno dei motivi per cui non riesco più a guardare i video di Violetta come facevo un tempo. Trovo che spesso dica cose abbastanza fuori luogo, anche per sposare delle cause che di per sé sono giustissime (mi riferisco al suo commento relativo alla rappresentazione dell'omosessualità in questo film). Parlo da persona gay (ci tengo ad aggiungerlo qualora dovessi essere accusata di omofobia). Io capisco il suo voler comunicare un messaggio importante di inclusività, però mi sembra che a volte esageri e ci veda il marcio anche dove non c'è, perché non penso proprio che la persona che ha scritto l'opera teatrale, omosessuale per l'appunto, volesse mandare messaggi omofobi.
      Violetta, credo che sia meglio se ti informi di più e polemizzi di meno!

    • @lotariosarsi4635
      @lotariosarsi4635 Год назад +4

      @@cioccolatalight4438 Io invece trovo al contrario Violetta sempre molto precisa e mai superficiale nelle analisi, ma credo che per the whale abbia considerato esclusivamente il lato rappresentativo escludendo tutto il resto. Il film mette in luce le ipocrisie di una religione che predica bene ma razzola male, dove il santo è il primo che giudica quando dovrebbe accogliere tutti i suoi fratelli, per dirne una.

  • @FrancescoPerrone207
    @FrancescoPerrone207 Год назад +11

    Mi trovo in leggero disaccordo sulla critica di the whale, anche se l'ho apprezzata molto perché dettagliata e approfondita. Se c'è una cosa che so dei progetti di Aronofsky (potrei essere di parte perché la maggior parte dei suoi lavori rientrano nei miei film preferiti; sì, anche Mother) è che adora mettere lo spettatore in una condizione di disagio e disturbo. Credo che le scene in cui la regia si concentra sul corpo di Charlie siano introdotte, più che come spettacolarizzazione del dolore, come affronto al pubblico che non si ritrova in un corpo così e che nella vita di tutti i giorni lo disprezza. Sono messe lì per indurre lo spettatore che non riesce ad immedesimarsi a provare massimo disgusto per una fisicità del genere per poi rendersi conto del suo pregiudizio e in secondo luogo provare disgusto per sé stesso. Charlie rappresenta quello che il pubblico pensa dell'obesità, per questo ho apprezzato la similitudine con la balena e ogni elemento quasi al limite del body horror introdotto, perché è perfettamente in sintonia con quello che si pensa di un personaggio così. Sinceramente penso che, per quanto sia d'accordo sulla necessità di diversificazione, qui parliamo di un corpo in fin di vita quindi trovo che non si potesse raccontare altro che sofferenza. Inoltre, io non ho percepito il concetto di "grasso MA buono", lui è gentile con Liz perché le è debitore e con la figlia perché vede in lei l'unica cosa buona della sua vita. Per il resto, non mi sembra esageratamente buono; anzi, lo trovo piuttosto sfaccettato. Il tradimento e successivo abbandono della sua famiglia non li vedo affatto come elementi positivi. D'altra parte, non posso esprimermi sulla comunità rappresentata. Hanno tutte le ragioni per essere contrari ad alcune scelte che sono state fatte, ma (e lo so che non è una giustificazione) davvero non credo che il target fossero loro. Questo è un film sulla storia di un uomo grasso indirizzato a chi non ha la minima idea di cosa voglia dire. E credo che l'origine di questo risieda nell'opera teatrale, non nel film. E credo che gran parte del pubblico abbia ancora bisogno di qualcosa del genere, di didascalico e diretto e che insista sul fattore emotivo. The Whale è un film che parla di autolesionismo. Charlie non vuole vivere. E io credo che sia impossibile raccontare questa storia senza fare del dolore la colonna portante. Non si può normalizzare la comunità in sovrappeso prendendo come esempio una vita talmente al limite. Credo che The Whale punti ad altri fattori, tipo la discriminazione queer, l'accanimento della religione, il sollecitare alla comprensione verso le persone che ci sono attorno. Si tratta più di un invito a proteggere chi abbiamo accanto affinché non si perda come si è perso Charlie. Almeno, questa è la mia opinione. Ultimo punto e poi la smetto: il paragone con Blonde è la cosa che mi ha fatto più male perché Marilyn in quel film viene ridicolizzata e trattata come un fantoccio e privata di dignità, una qualità che invece trovo molto presente nel personaggio di Charlie

  • @ariellpap
    @ariellpap Год назад +7

    Esattamente come c'è bisogno di ascoltare coloro che, trovandosi in una condizione simile o meno grave di Charlie, esprimono delle criticità di rappresentazione delle persone affette da obesità è giusto ascoltare quell'altrettanta fetta di persone che si trovano nella condizione simile o meno grave di Charlie che hanno elogiato e apprezzato il film nella sua rappresentazione non solo fisica, ma psicologica del protagonista. Portare solo un lato della medaglia, come fai tu, invitando all'ascolto solo di quella è una scelta che ritengo ottusa. Escludendo a priori questo lato stai ponendo strategicamente le basi per il tuo discorso che, in assenza dell'altra, potrebbe filare liscio come l'olio. Non è inclusivo escludere nel discorso il giudizio positivo sul film di quella minoranza poco rappresentata quali sono le persone affette da obesità.
    Non soffro né di obesità né di anoressia né di bulimia ma di un disturbo alimentare chiamato ARFID (disturbo evitante/restrittivo dell'assunzione di cibo) dall'età di 4/5 anni. Ne ho 32. Fisicamente mi ha portato degli scompensi ma non alla vista: sono stata fino all'età dello sviluppo leggermente sottopeso mai in maniera clinicamente preoccupante, per poi oscillare fino a oggi tra l'essere normopeso e sovrappeso. In particolare il mio è un tipo di evitamento del cibo di tipo sensoriale, ossia evito il cibo non solo in base al gusto ma anche alla forma, al colore, all'aspetto, alla temperatura, alla consistenza. Non mi sono mai sentita rappresentata da nessuno, né pubblicamente né privatamente. Sono stata però giudicata, discriminata, bullizzata. Psicologicamente ha impattato tanto sulla mia vita: la vergogna di uscire e mangiare di fronte agli altri, il rischio di vomitare perché avevo mangiato qualcosa che al tatto mi faceva schifo e altro.
    Tolto il fatto che questo film NON PARLA di obesità o di disturbi alimentari, ma di ben altro (e aggiungerei che è abbastanza palese) se penso in questi precisi termini posso dire che è stata la prima volta che mi sono rivista non tanto nei modi, ma nelle sensazioni che questo film ha saputo trasmettere. La foga con cui Charlie mangia le pizze è stata la stessa mia quando mi fiondavo a mangiare chilate di quell'unica cosa che in quel periodo il mio corpo accettava, la sensazione di godimento e disperazione che è stata rappresentata mi rappresenta, mi fa empatizzare, soffrire. Perciò si, ascolto le lamentele di quelle persone che soffrono di obesità ma no, non accetto che questo film venga screditato solo perché alcune persone di una minoranza si sentono offese da questa PRESUNTA rappresentazione umiliante sull'obesità.
    La chiamata alle lacrime di cui parli è vera, niente da dire, è evidente la direzione registica, ma da come l'hai messa sembra SOLO una chiamata alle lacrime, ignorando che ci sono persone che possono empatizzare con Charlie per i più disparati motivi proprio perché il film NON parla di obesità ma parla di sofferenza, depressione, rivalsa, ossessione, suicidio, morte.
    Il tuo punto di vista a parte alcuni tecnicismi è palesemente soggettivo, come per esempio la rappresentazione della casa come gabbia e di Charlie rappresentato come un animale nello zoo. È pura e semplice interpretazione personale perché io e molti altri non abbiamo assolutamente visto questo.
    Sei stata molto di parte a parer mio sbagliando, le parole che hai scelto per descrivere questo film sono fuorvianti.
    Siamo concordi almeno sulla magistrale interpretazione di Fraser.

  • @erikacortese9055
    @erikacortese9055 Год назад +23

    Mi permetto di dire un'altra cosa. Io non sono una persona definita "grassa", quindi come suggerito da Violetta mi metto in ascolto. Rispetto e sostengo la comunita' di attivisti per la fat positivity, pero' non capisco perche sminuire i sentimenti di chi col proprio corpo e' effettivamente a disagio e vive con estrema sofferenza i meccanismi psicologici che portano al binge eating. Leggo di tante persone che hanno di fatto elogiato il film per aver trattato questo argomento, senza ridicolizzarlo ma dandogli rappresentanza. Perche' questa cosa sarebbe sbagliata? Perche' il fatto che queste persone si siano riviste in Charlie e si siano emozionate sentendosi rappresentate sarebbe problematico?

    • @marinasanna149
      @marinasanna149 Год назад +5

      è esattamente quello che ho pensato sentendo la recensione di Violetta. Il fatto è che per una persona normopeso è difficile non cadere nel pietismo per questa situazione, ma il pietismo è anche pensare che chi ne soffra possa sentirsi offeso. Non è così. Può essere che qualcuno lo sia stato, ma se tante persone si sono invece sentite rappresentate vuol dire che ha raggiunto un risultato.

  • @giuliaborghi3330
    @giuliaborghi3330 Год назад +2

    Conoscendo i disturbi alimentari devo dire che non ho trovato affatto pietistica la rappresentazione di Charlie, ma anzi realistica e forte perché rappresenta la normalità dei sentimenti mostrando anche però la quotidianità cruda della sua condizione fisica. Non ho visto quindi pornografia del dolore, ma rappresentazione non filtrata per lasciare intendere a chi non conosce questo mondo cosa si possa provare. L'attacco di fame compulsivo in cucina l'ho trovato realista e oggettivo. anzi uscita dalla sala ero felice proprio perché ho percepito nella rappresentazione di Charlie un approccio "normale" E non pietistico. Grazie però perla tua interpretazione perché mi ha fatto riflettere

  • @IlSensei
    @IlSensei Год назад

    🐘 sempre bei video. Grazie mille

  • @m0n1ca92
    @m0n1ca92 Год назад +1

    🐘 Grazie Vi, le tue analisi sono sempre strepitose!

  • @UnfoldingOneWings
    @UnfoldingOneWings Год назад

    🐘🐘🐘 sempre grandi spunti ! Grazie !

  • @erikacortese9055
    @erikacortese9055 Год назад +4

    Un altro appunto: la sceneggiatura del film the Whale e' stata scritta da un uomo omosessuale con un passato di disordini alimentari che ha voluto mettere in scena.

  • @Bang_ko_
    @Bang_ko_ Год назад +1

    Adoro come parli dei film, mi ci fai immergere totalmente✨️🐘

  • @sunflower89ful
    @sunflower89ful Год назад

    Che bello ascoltarti! Grazie per l'analisi su The Whale ❤

  • @valeriadn4132
    @valeriadn4132 Год назад

    Grazie V!!! UNICA

  • @ghigodebrille
    @ghigodebrille Год назад

    Sei formidabile come sempre ❤ grazie che hai speso tanto tempo, pur restando neutrale, su the Whale

  • @giuliaterenziani4044
    @giuliaterenziani4044 Год назад

    Mi trasmettono più le tue recensioni che i film stessi ti adoro vi!!🥰🥰🥰

  • @satyricon.666
    @satyricon.666 Год назад +40

    Aspettavo da tanto un tuo feedback su The Whale! Sei l'unica youtuber da cui ho sentito una riflessione ben ponderata e con molta profonditá, cosa che altre persone non han fatto, schierandosi in posizioni polarizzanti e abbastanza superficiali. Purtroppo la pornografia del dolore è sempre vicente. Ma guarda caso a piagnucolare compassionevolmente per la drammaticitá della storia di Charlie sono le persone che quel corpo non lo vivono ✌🏼
    Insomma, una bella storia sulle persone grasse scritta per piacere alle persone magre... E vincere l'oscar ovviamente 😉
    Violetta si vede tantissimo quanto ti informi e senti altre esperienze, prima di formarti una tua idea e condviderla! Questo è segno della tua grande maturità in quanto piccola influencer qui sul tubo, con tutte le responsabilità che ne derivano!
    Grazie 💗

    • @Violettarocks
      @Violettarocks  Год назад +14

      Grazie ❤️ ci provo 🙏 perché amo troppo il cinema, quindi ci tengo tanto a parlarne con cura anche quando qualcosa non funziona.

    • @manhuconlae
      @manhuconlae Год назад +8

      Io sono un ex grasso affetto da disturbi alimentari e in un corpo obedì ci ho vissuto per anni… eppure sono stato in grado di apprezzarlo in molte sfumature

    • @satyricon.666
      @satyricon.666 Год назад +5

      @@manhuconlae Ma certo, non lo metto in dubbio! Da una parte è stato criticato, dall'altra è piaciuto a veramente tante persone, grasse e non grasse. Secondo me un film si può analizzare su più piani, e una valutazione su di un piano non esclude l'altra. Un livello può essere quello prettamente soggettivo del "mi è piaciuto/non mi è piaciuto", cioè se quel particolare film ha toccate le tue corde e ha risuonato oppure no. Un altro livello può essere quello della rappresentazione: è stata fatta una buona rappresentanzione del corpo grasso in questo film? Oppure ancora un altro livello è quello del discorso etico. E molti altri... Si possono fare molteplici discorsi in un film
      A me per esempio il film The Danish Girl era piacuto e aveva commosso molto, pur riconoscendo che presenta alcuni aspetti problematici (e lo dico da ragazzo transgender). Quindi le cose possono convivere tranquillamente 🙂

    • @manhuconlae
      @manhuconlae Год назад +1

      @@satyricon.666 beh certo assolutamente 😊
      Figurati non faccio altro che parlare di rappresentazione sul mio canale ahaha
      Grazie della Tua opinione 🥰

  • @dolcizia13
    @dolcizia13 Год назад

    🐘 Sempre fantastica. Tante tante riflessioni su cui...beh...riflettere!

  • @LittleCiel
    @LittleCiel Год назад

    davvero un bel video, complimenti

  • @francescocapasso8646
    @francescocapasso8646 Год назад +1

    🐘 sempre un piacere ascoltarti. 😊

  • @barbarapandev9092
    @barbarapandev9092 Год назад +3

    Mi immagino i commenti se Charlie in The Whale avesse il fisico di Christian Bale nell' Macchinista con psicosi o una dipendenza come l'alcolismo o droghe ... non c'e' ne sarebbero perché non ci sarebbe (presunto) body shaming. Un pollice in giù per tutte le opinioni nello stile due pesi, due misure. L'autodistruzione non deve essere incartata in nessun modo.

  • @ariannabinaghi5222
    @ariannabinaghi5222 Год назад +6

    Non sono d'accordo su the Whale sinceramente, perché semplicemente non l'ho interpretata come una storia che volesse raccontare quel grasso, io ci ho visto la storia del suicidio di qualcuno che, perso il grande amore non riesce più ad andare avanti e prolunga le proprie sofferenze per aggiustare quel poco che può nel poco tempo rimasto. Non ho visto neanche il martirio, fin da quando sono uscita dalla sala uno dei miei primi commenti è stato che Charlie ne esce principalmente come personaggio negativo, naturalmente non per aver seguito il suo cuore, ma per come ha gestito il tutto, e quel poco che fa alla fine non basta. Concludo dicendo che sono stata al cinema a vederlo con altri tre amici, tutti abbastanza colpiti, ma nessuno si è focalizzato minimamente sul grasso, quel che ci aveva disturbato erano gli esseri umani raccontati dal film.

  • @tarallinakoala8159
    @tarallinakoala8159 Год назад

    Sempre tanta roba! Aspettavo da tanto il tuo parere su The Whale, grazie!

  • @sofiathewitch
    @sofiathewitch Год назад +5

    Sei riuscita a esprimere perfettamente il mio stato d'animo verso The Whale: mi ha scossa. Questo film parla di abbandono, violenze, malattia, bigottismo, traumi, eppure usa tutte queste tematiche solo per dirti "lo vedi? sono personaggi problematici, non puoi prendertela con loro perché altrimenti il cattivo sei tu" e a me questo non piace. Sono arrivata al cinema con la certezza di emozionarmi molto, di vedere una storia struggente, ma romantica (con questo rimando a Moby Dick le metafore letterarie e artistiche potevano creare piani di lettura interessanti); durante la visione però non sono riuscita a provare emozioni ben definite, tanto che alla domanda "ti è piaciuto?" non sapevo che rispondere. A un paio di giorni dalla visione mi sento di dire che no, il film non mi ha piaciuto, ma che anzi mi ha lasciato solo scossa per il modo disumanizzante e pietista con cui ha mostrato e parlato di un personaggio grasso. Il paragone con gli zoo è particolarmente azzecato, mi sono sentita quasi costretta ad assistere a un'esibizione crudele davanti a una gabbia, senza però riuscire a provare pena perché non sono riuscita a empatizzare con nessun personaggio. Il passaggio che più ho odiato è quando il protagonista inizia a chiedere agli alti personaggi se lo trovano disgutoso (o una cosa del genere, lo chiede più volte), al che mi sono chiesta se il regista lo stesse chiedendo al pubblico, una scelta a dir poco tremenda che a mio dire non fa che aumentare la disumanizzazione del protagonista, paragonato a un "qualcosa" che deve essere necessariamente giudicato da chi non ha la sua stessa forma fisica, giudicato "più giusto" socialmente parlando e quindi in grado di dare giudizi su tutto e tutti. Disgustoso.

  • @giorgioguerra5320
    @giorgioguerra5320 Год назад +9

    So, da una persona che ha seguito quel corso, che a medicina c'è un esame, storia dell'alimentazione, che è molto interessante perché smonta molte idee che ci siamo fatte. Ad esempio, fino più o meno al 900, essere magri voleva dire essere poveri, tanto è vero che alla corte di Versailles si mangiava tantissimo e molta carne, per cui c'erano problemi di gotta. Dal 900, e soprattutto nel mondo occidentale, si sono diffusi i consumi di massa, si può mangiare carne come mai prima....ed è nato lo junk food, anche perché la povertà non è scomparsa. Per cui, soprattutto in America, le persone grasse sono mediamente più povere di quelle magre, che investono anche nella cura del corpo e risultano mediamente più acculturate.

  • @soniavirde4416
    @soniavirde4416 Год назад

    Favolosa la tua analisi di questi film

  • @allaboutanimatedfilms
    @allaboutanimatedfilms Год назад +1

    Ciao. Volevo chiederti come mai gli Accademy sono passati dal selezionare 3 film per una categoria a 5 e per quale motivo le nomination per il miglior film gli anni scorsi sono state 8 o 9 e non direttamente 10. Volevo anche chiederti se è già capitato che un film definito brutto (tipo Blonde) ha ricevuto nomination agli Oscar.

  • @lucafiorani4729
    @lucafiorani4729 Год назад +3

    Non sono d'accordo su alcuni punti che sollevi circa 'The Whale' - ma ci vorrebbe troppo tempo per parlarne e non mi va di farlo per iscritto nei commenti.
    Ancora una volta, grazie per l'ottimo video.

  • @1019michael
    @1019michael Год назад +1

    Come immaginavo, preferisco non parlare perché ho davvero troppe cose da esternare e non sono sicuramente in grado di farlo con ordine e decenza. Semplicemente, grazie 💙
    🐘

  • @tatianamellino6426
    @tatianamellino6426 Год назад

    Io devo davvero ringraziarti. Da quando ho scoperto il tuo canale, oltre ad avere una compagnia divertente ed interessante durante diversi momenti della giornata, ho anche modo di fare riflessioni ed analizzare le cose in un modo che ammetto, da sola spesso non sarei riuscita a fare.
    Complimenti! Sei bravissima!

  • @stepbro.3156
    @stepbro.3156 Год назад +8

    Ottima valutazione su Tár. Cate Blanchett è la mia attrice preferita e penso ci abbia regalato qualcosa di mostruoso e davvero pazzesco. Avevo commentato con una mia considerazione sul film che mi è stata (credo) eliminata. Comunque ottimo video come sempre, ora aspettiamo con ansia la live sugli Oscar🥹

  • @martinamoliterni5131
    @martinamoliterni5131 Год назад +12

    Non capisco però perché il discorso sulla fat suite si faccia su the whale e non su everything everywhere, dove viene indossata da Jamie Lee Curtis.
    Comunque credo che sarebbe stato pericoloso assumere un attore di quelle reali dimensioni anche da un punto di vista fisico, visto che ci sono diverse scene basate sulle difficoltà motorie, durante le quali un attore di quel reale peso avrebbe rischiato di farsi male

    • @Violettarocks
      @Violettarocks  Год назад +5

      Oppure sul Fat Suit di Colin Farrell nel ruolo di Pinguino o quello di Jared Leto nel ruolo di Paolo Gucci. Non c'è stato lo stesso dibattito semplicemente perché in The Whale è molto più esplicito l'utilizzo del Fat Suit e parte del film si concentra proprio a spettacolarizzare il costume di gomma con la regia che gli dedica una serie di inquadrature morbose. Negli altri casi citati passa "inosservato" in un certo senso. Nel senso che la narrazione di quei personaggi non gira tutta intorno alla loro fisicità. Per me comunque resta un artificio fuori luogo. Essere grassi non è un costume. Senza scomodare il discorso sugli attori infinifat, che è molto complesso, banalmente vogliamo credere che non c'erano attori con la fisicità di Pinguino e Paolo Gucci da chiamare? Io non credo. Ma come dicevo nel video (e in molti altri video in cui ho rotto le scatole sui trucchi prostetici invasivi) Hollywood vuole la STAR (perché è una "repubblica fondata sullo star system") e al tempo stesso ama le trasformazioni, i tali e quale show. Credo che il discorso sia un po' questo 🤔

    • @martinamoliterni5131
      @martinamoliterni5131 Год назад +5

      @@Violettarocks a questo punto però mi chiedo, è davvero così diverso il costume di scena dall'ingrassare/dimagrire (con un peso molto sotto quello consigliato) per un film? Anche lì, l'attore farà il film e, una volta finito, tornerà ad un peso standard (che sia maggiore o minore di quello ottenuto per il ruolo), senza conoscere effettivamente le esperienze di quelle persone. È davvero così diverso? Non lo so, sinceramente

    • @vin_baker
      @vin_baker Год назад +24

      Era impossibile avere un attore con le reali dimensioni di quello rappresentato da Fraser, lo sappiamo tutti. La fat suit per questo film era assolutamente indispensabile, altrimenti semplicemente non fai il film, perché la condizione di Charlie è chiara sin da subito: un uomo che tenta di ammazzarsi con il cibo a causa della morte del compagno, morto tra l'altro per il motivo opposto, sempre autoindotto.
      Prendere un attore semplicemente sovrappeso, senza fat suit non avrebbe reso cedibile nulla di tutto ciò, quindi era impossibile fare il film.
      Chi ritiene offensivo l'uso della fat suit secondo me dovrebbe considerare che questo tipo di obesità estrema E' un problema e non è una condizione nella quale la persona può essere lasciata, ma va aiutata, fisicamente e psicologicamente.
      Non stiamo parlando di canoni estetici, né di essere tutti modelli, o col fisico scolpito, ma parliamo di una condizione estremamente pericolosa per una persona, e purtroppo di casi reali ce ne sono tanti, e nessuno di questi realisticamente potrebbe recitare in un film hollywoodiano senza rischiare ancor di più di morire.
      Posso capire le critiche quando la fat suit viene utilizzata là dove non serve, oppure per ridicolizzare qualcosa, ma in questo caso è utilizzata per descrivere la drammatica scelta di un uomo, nel caso di Curtis sono d'accordo che lì era non necessaria, perché se il personaggio fosse stato quello della Curtis com'è realmente, non sarebbe cambiato nulla.

    • @cyydonia
      @cyydonia Год назад +4

      ​@@vin_baker ma infatti. Che visione superficiale del film che hai fatto Violetta

  • @stepbro.3156
    @stepbro.3156 Год назад +2

    Mai aperta una notifica così velocemente. Aspettavo tantissimo la recensione di Tár, film che ho amato alla follia. Violetta un video spettacolare come sempre🤍! Lascio una mia considerazione sul film che ho scritto qualche giorno fa:
    Tàr è Cate Blanchett. È la sua faccia, i suoi occhi, le mani che dirigono l'orchestra, la bocca che si stringe e che si allarga, il collo che si gonfia per la rabbia e i muscoli, tutti, nessuno escluso, che si tendono come corde di violino. È la lingua che sfiora le labbra, le gambe che si allungano e si raccolgono; è la figura che si erge immensa sul podio del palco, ed è la tensione delle braccia in attesa.
    Tàr è la sua voce ed è il suo carisma. Inizia e finisce esattamente quando inizia e finisce la sua interpretazione. Non vive al di fuori di questo spazio - di questo momento. Anzi, di più: non esiste.
    Tàr è stato cucito su Cate Blanchett, e Cate Blanchett non solo ha capito come indossare questo abito di frame e immagini ma pure, ed è questa la magia del cinema, come renderlo ancora più bello.
    Cate Blanchett non recita le sue battute; le rende vere, credibili; le trasforma nelle parole di una persona viva, e le usa come appiglio per costruire le varie espressioni. Perché sì, le espressioni vanno costruite. Come case fatte di mattoni e palazzi inspessiti dal cemento. E hanno bisogno di fondamenta e sostegni; e in questo caso, dicevo, le fondamenta e i sostegni sono le battute. La scrittura di Todd Field.
    E la regia? La regia sta lì, in un angolo, decisa a catturare ogni cosa. Gli scatti, i silenzi, i segni del corpo e delle dita. I cedimenti e le esplosioni. Il respiro che si condensa davanti al naso, e la fronte che si distende: non serena, ma contrita. Una mappa di sentimenti ed emozioni da seguire con attenzione.
    Cate Blanchett è ovunque, inafferrabile - anche, e forse soprattutto, quando non si vede. La sua presenza è avvolgente e totale. Un ricordo. Ha lavorato per creare un'aura, e per dare al suo personaggio un carattere definito e impossibile da contenere. Dove cominciano la musica e il talento, e dove termina l'individuo: mistero.
    Cate Blanchet è Tàr, lo ripeto. E se andate al cinema a vederlo; se volete pagare il biglietto, mettervi in fila e occupare un posto, dovete preparavi a questo: a vedere, e a sentire e ad ammirare, Cate Blanchett.
    Questo non è il film di Todd Field: è il suo film. Questa non è una storia qualunque: questa è la sua storia.

  • @sakura22chan
    @sakura22chan Год назад

    Ero proprio curiosa di sentire la tua opinione su The Whale!!!

  • @lauretto90
    @lauretto90 Год назад +18

    Aspettavo la tua recensione di The Whale e un po' ne avevo paura. Come sempre sei stata impeccabile. Non riuscivo a capire perchè TUTTI esaltassero questo film rimanendo miope al terribile problema di rappresentazione che ne dava. La tua riflessione è profonda, giusta e mi dà speranza. Sono molto sensibile a questa tematica e come l'hai trattata tu non ha fatto altro che accrescere ulteriormente la mia stima nei tuoi confronti che già è a livelli stratosferici.
    GRAZIE, DAVVERO!

    • @Violettarocks
      @Violettarocks  Год назад +2

      🙏🏻 grazie a te di avermi ascoltata Stefano e grazie anche per la condivisione su IG ☺

    • @lauretto90
      @lauretto90 Год назад

      @@Violettarocks bisogna diffondere l'ottimo verbo!

  • @davidemorelli88
    @davidemorelli88 Год назад +4

    Buon pomeriggio, Vi! Posso dire? Ma quanto sei brava!
    Non starò a elencare tutte le cose giuste che hai detto, basta veder il video, ma davvero... BRAVA.
    Giusto per rendere l'idea mi pupperò Babylon nonostante la durata e il fatto che non m'ispirasse. Ma mi hai messo voglia di vedermi sto pippone😅 the whale lo vedrò sicuramente ma fondamentalmente per Freaser. Tar lo passo, mi faccio bastare la tua fantastica analisi.
    Ti stimo tantissimo e ti spammerò a tutti finché avrò voce ☺️🐘

    • @Violettarocks
      @Violettarocks  Год назад +2

      Sempre super gentile Davide 💖La cosa più bella di Babylon è quanto è brava Margot Robbie, anche se il personaggio in sé secondo me non è che sia proprio scritto benissimo, anzi. Però lei è un'attrice straordinaria 🤩

    • @davidemorelli88
      @davidemorelli88 Год назад

      @@Violettarocks La Robbie la amo da tanto, per me la sua Tonya è indimenticabile❤️.

  • @lacasalingadimoabit2317
    @lacasalingadimoabit2317 Год назад +6

    Molto interessante l'analisi di Tàr. Spero di trovare del tempo per andare a vederlo. Lavoro nel campo della ricerca scientifica (ingegneria dei materiali) e confermo che trovare il giusto equilibrio tra l'essere rispettate e non rinnegare la propria femminilità è dura.

  • @RememberFrogs
    @RememberFrogs Год назад

    Violé ogni tanto te lo devo dì: mamma mia quanto sei bravaaa

  • @Marti88
    @Marti88 Год назад +1

    A me The Whale è piaciuto, ma la tua analisi mi è piaciuta e la trovo terribilmente vera. Complimenti per il video come sempre 😍

  • @nekrobrawl
    @nekrobrawl Год назад +4

    Ritengo molto sufficienti le tue motivazioni per la quale non si dovrebbe usare una fat-suit in una qualsiasi pellicola cimematografica,premetto che una persona gravemente obesa in un set cinematografico per quanto tu sostenga la loro esistenza,non sarebbero al sicuro su un set e sarebbero in grave pericolo per ben altri motivi da quelli citati,la comunità “grassa” dovrebbe fare altro invece di gridare contro un film che per quanto vogliano nascondersi dietro diritti di qualsiasi tipo,non possono negare le evidenze che il film lascia chiaramente trasparire allo spettatore,purtroppo l’ipocrisia è difficile da smascherare in una società che lascia vedere solo quello che vuole,poi quando mettono delle verità davanti al grande pubblico fa spallucce dietro il diritto di opinione largamente opinabile,questo è ciò che penso,detesto enormemente ogni tipo di estremismo.

  • @cicolain
    @cicolain Год назад +2

    Tàr è stratificato, più che complesso. Lei meriterebbe la vittoria💚

  • @lindaarrigoni6737
    @lindaarrigoni6737 Год назад

    Stavo aspettando la tua recensione su babylon da quando il film è uscito

  • @TheRedSideOfTheMoon7
    @TheRedSideOfTheMoon7 Год назад +1

    Io ti ringrazio di cuore per come hai parlato di The Whale. Leggo le recensioni sui giornali ora che Fraser ha vinto l'oscar e sono tutte identiche. "Il dramma di un uomo obeso che si nasconde dal mondo" "Il dramma della grassezza" "La storia di un padre che cerca la redenzione". Io non ce la posso fare con questo tipo di narrazione. Sei l'unica che ha parlato in maniera chiara, oggettiva e onesta dei problemi dietro questa pellicola. Nessuno discute sul fatto che il film possa piacere. Quello è un diritto sacrosanto. Ma chiudere gli occhi sui problemi che porta con sé, ecco quella è una scelta, ed è parte del problema

  • @katnissr.d.3206
    @katnissr.d.3206 Год назад

    🐘 Aspettavo soprattutto la tua rece di Babylon e devo dire che sono daccordo! Una messa in scena pazzesca, bellissimo da guardare a livello proprio visivo, ma che anche secondo me si sofferma troppo nel mostrare tutto quel gran caos, cosicché un pò si perde l'aspetto emozionale, che dovrebbe far sentire lo spettatore altrettanto innamorato del cinema. Diventa, purtroppo, un esercizio di stile (secondo me!), che come hai detto benissimo finisce per allontanare un pò lo spettatore dal senso profondo della storia. E direi peccato, perché da quella magia che Chazelle ha comunque dimostrato di saper mettere in scena, secondo me si poteva ottenere di piú a livello emotivo.
    Grazie Vi, e buona notte degli oscar a tutti i rockers ❤️🌃💫

  • @miriamt.3070
    @miriamt.3070 Год назад

    Non vedevo l'ora di sentire il tuo parere su questi ultimi film e posso dire di condividere con tutte ciò che dici, ormai sei una sicurezza.

  • @devisvasco6259
    @devisvasco6259 Год назад +3

    Non sono d'accordo con te per il discorso della fatstuit. Il film non mi è piaciuto per motivi diversi. Ma il bello del cinema è la meraviglia della finzione. Se l'attore che hai scelto è perfetto per la parte e devi modificarne l'aspetto fisico per ottenere una migliore prestazione, non è un problema. Preferisco 800 volte una fatstuit, a un attore come Christian Bale che attenta alla propria salute fisica e mentale per entrare in un personaggio. Perciò, oltre non essere giusto Dar ingrassare fino ad un livello del tutto malsano un attore, è pure sbagliato prenderne uno già in quelle condizioni. L'obesità che viene rappresentata nel film non è sana per il corpo. Dovresti scegliere un attore malato che fa fatica a camminare e respirare? Oltre che essere un pericolo anche solo farlo alzare da un letto per la persona, è un rischio per l'intera troop che dovrebbe tenere sott'occhio le due condizioni, nella paura che da un momento all'altro possa morirgli fra le braccia, con conseguenti denunce, scandali eccetera. Una fatstuit per farti sembrare un po' sovrappeso sarebbe un problema invece, perché staremmo parlando di una condizione totalmente sostenibile e che potrebbe ricoprire un attore qualsiasi. In questo caso, è ben diverso da una blackface, essere di colore non è dannoso per la salute, mentre pesare 350 chili si.
    Trovo la sua interpretazione fantastica, purtroppo il film in se non mi è piaciuto granché.

  • @manuelaverini3458
    @manuelaverini3458 Год назад

    Ciao violetta per caso hai visto il film "Close"? Mi piacerebbe sentirtene parlare. Che dire, sei bravissima e i tuoi video svoltano la giornata :)

  • @manhuconlae
    @manhuconlae Год назад +5

    Hmmm non concordo su the whale.
    O meglio, comprendo la tua analisi ma soprattutto sul punto della morbosità non mi allineo.
    Alcune scene riportavano alla mente episodi del programma “vite al limite”, la vita delle persone obese è questa.
    Mostrare la difficoltà nelle piccole cose come la masturbazione, raccogliere una chiave o alzarsi in piedi ci aiuta solo a capire come funziona la vita in questa condizione.
    Indugiano sui dettagli? Si, perché più sei diretto e crudo e poi la gente sarà in grado di immedesimarsi.
    Diamo per scontato che la masturbazione sia un momento di relax, per lui è quasi una pena adempiere a questo sfogo ormonale.
    Pornografia del dolore onestamente non ne ho vista poiché dubito l’intento fosse quello di fare in modo che lo spettatore sia appagato e compiaciuto di ciò che vede.
    E a proposito del martirio beh il senso di colpa è un qualcosa che provano tante persone non solo obese, lui ha scelto di martirizzare se stesso per punirsi delle sue scelte sbagliate ed ingenuamente superficiali condannandosi col cibo, una cosa per molti incomprensibile, per chi come me soffre di disturbi alimentari invece è reale.
    Non so, io l’ho trovato bellissimo e come ho detto nel mio video recensione credo che il messaggio sia molto forte e chiaro

  • @marcofilippone2341
    @marcofilippone2341 3 месяца назад

    Trovo the whale un film che rappresenta con efficacia i problemi degli obesi e coloro che non hanno questa condizione. Bellissimo e commovente.

  • @marcofilippone2341
    @marcofilippone2341 Год назад

  • @matteodalcin1826
    @matteodalcin1826 Год назад +11

    Quella sul film The Whale (sottolineo, sul film) mi è parsa una analisi veramente superficiale. Non si menziona che la sceneggiatura viene da un'opera teatrale (cosa fondamentale per capire perché i personaggi siano caricati così tanto - tra l'altro, gli altri personaggi nel video non vengono nemmeno menzionati di passaggio); della regia non viene praticamente detto nulla se non delle inquadrature su Charlie (mentre invece ci sono molte osservazioni da fare, a partire dall'insolito formato scelto - in 4:3 ormai non si vede quasi più nulla); fotografia e scenografia nemmeno menzionate; praticamente nulla viene detto su ogni aspetto relativo al simbolismo che è presente in quasi ogni scena (la pioggia tutti i giorni tranne l'ultimo, l'opposizione tra Alan che aveva smesso di mangiare mentre Charlie sfoga il dolore sul cibo, Charlie che muore di venerdì). Manca un vero e proprio commento e un'analisi più completa *sul film*, che è a mio avviso la cosa più importante.

    • @Violettarocks
      @Violettarocks  Год назад +2

      Mah, ti dirò, a me superficiale sembra più lo sminuire con argomentazioni benaltriste la mia analisi solo perché ci sei rimasto male che qualcuno non ha apprezzato un film che a te è piaciuto 👀

    • @matteodalcin1826
      @matteodalcin1826 Год назад +7

      @@Violettarocks davvero gridi al benaltrismo perché faccio notare che in un'analisi di un film non si entri nel merito del film, ma si rimanga alle questioni che ci stanno intorno? E davvero, secondo te tutto questo per me si ridurrebbe al rimanerci male se muovi delle critiche perché (presumi che) a me è piaciuto? Anche questo, devo dire, mi pare molto superficiale.

  • @veronicaa8696
    @veronicaa8696 Год назад

    Attendevo molto la tua recensione su The Whale e come sempre apprezzo il modo che hai di approfondire e analizzare tutto, anche se stavolta mi trovo in disaccordo con alcune cose.
    È utile discutere su temi come la grassofobia, la rappresentazione dei corpi grassi e sulla fat suite e non ho un'idea ben definita anche se penso che in questo caso sarebbe stato impossibile trovare un attore con quel corpo, perché stiamo parlando di una condizione incredibilmente estrema che non può avere esiti positivi. Non credo neanche che una persona in una situazione di grave obesità possa lavorare.
    È vero che dobbiamo restituire dignità ad ogni corpo, è vero che il peso non definisce le condizioni di salute di qualcuno e nessuno dovrebbe porsi in posizioni di giudizio. Però in questo caso così specifico bisogna essere oggettivi.
    Si poteva parlare dei temi soliti cari ad Aronofsky senza scomodare la fat suite? Sì. È giusto che si critichi? Sicuramente, anzi, è necessario.
    Però, come sempre, Aronofsky racconta tramite simboli e metafore la disperazione e la solitudine dell'essere umano. Il suo modo di farlo è quasi sempre uno: tramite ossessioni o dipendenze che diventano l'unica ancora di salvezza in un mondo alla deriva. Le droghe (requiem for a dream), le passioni che diventano ossessioni (pi), la lotta (thw wrestler), l'invenzione di un cura per salvare un amante che allontana dell'amante stesso (l'albero della vita). In the whale questa dipendenza è il cibo. Non è un film su una persona grassa, è un film su qualcuno che tramite ciò che dovrebbe darci il nutrimento per vivere decide invece di uccidersi, praticando null'altro che un'eutanasia.
    È la storia di una persona che soffre, ma si è rassegnata perché ha deciso di farla finita e il cibo è solo un modo per farlo. Avrebbe anche potuto essere di nuovo la droga o il fumo.
    Anche la pornografia del dolore, se così la vogliamo chiamare, certo che è presente e carica. È una scelta che quasi ricerca nel dolore una catarsi sia per chi scrive che per chi guarda, così com'è sempre nei film di Aronofsky.
    Secondo me, il suo modo di raccontare la solitudine, il senso di desolazione e la disperazione senza soluzione è sublime. Certo è che sono gusti e a me i suoi modi di raccontare, il suo mettere a nudo il dolore e soffermarcisi come qualcosa con cui convivere, il suo buttare sale sulla ferita e mostrarti ciò che non vorresti vedere mai, hanno sempre lasciato tanto. Di sicuro quella solitudine che racconta mi ha sempre fatto sentire meno solo, quella disperazione che mostra senza vergogna mi ha fatto sentire capito, non folle, ma solo immerso in una società -quella capitalista, nichilista, della performance e dell'apparenza- che è profondamente sbagliata e crea mostri, che alla fine sono solo esseri umani che non riescono a zittire ciò che hanno dentro. Alla fine Charlie, a differenza di molti altri suoi personaggi, ha avuto un lieto fine, un barlume di speranza, la felicità figlia dell'autodeterminazione lucida e non stordita dalle droghe, come in requiem for a dream o dalle allucinazioni di un mondo fittizio e allegorico in cui ci si rifugia come in The Fountain. C'è solo una cruda e intollerabile realtà, vissuta e sofferta fino alla fine con una breve parentesi di felicità e amore riassunta nella storia tra lui e Alan.

  • @92Lilkikyou
    @92Lilkikyou Год назад

    Ciao violetta! Vorrei dire la mia opinione sul film the whale che ho visto ieri. Ahimè faccio parte di quella fetta a cui non è piaciuto per niente. Quello che mi ha trasmesso a fine pellicola è solo rabbia. Per tante cose che adesso dirò. Premessa prima di iniziare. Oscar meritatissimo a Brendan non è stato un ruolo semplice e lui ha calzato perfettamente il ruolo. Cosa non va in questo film per me? Innanzitutto la morale che ho colto in base al mio pensiero critico, ovvero non c'è redenzione per queste povere anime se non la morte? Tutto il tempo del film è ambientato nella sua ultima settimana, dove secondo me prevale il suo egoismo. Dalla morte del suo compagno finisce in un limbo dove solo il cibo lo può consolare non credendo nemmeno più in se stesso e per me è stato un contro senso quando ha detto che le "persone sono meravigliose" quando ha visto che la figlia nonostante sia una persona con odio represso aiuta quel ragazzo. Quando ha detto questa frase mi sono chiesta "e perché tu non sei meraviglioso?" L obesità è una grave malattia ma conosco persone che sono riuscite a debellarla grazie al supporto psicologico e anche fisico ma soprattutto grazie alla loro perseveranza. Perché a differenza di un tetraplegico che non può più camminare ...mantenuto da.un macchinario solo per mangiare ..l obesità si può sempre affrontare perché un corpo sano si può ritornare ad avere mentre ritornare a camminare no purtroppo...e in questo caso se la persona decide per l eutanasia
    Ne ha tutto il diritto.. Io mi sono chiesta se un obeso che sta affrontando la sua lotta dolorosa (e non siamo tutti uguali) vedesse questo film dove alla fine la redenzione è la morte cosa si chiederebbe alla fine? Che per lui non c'è speranza? Perché non è che il personaggio è morto nonostante i suoi sforzi di cambiare vita e mettersi in gioco ... è morto perché lui ha deciso di morire...perché non voleva curarsi e aveva soldi per farlo...e se avesse optato questa scelta non avrebbe abbandonato la figlia per una seconda volta e le avrebbe regalato tutto l'amore che si meritava ..altro che soldi...invece ha "preteso" in una settimana di costruire il rapporto con la figlia che non la vedeva da 9 anni sapendo la fine che avrebbe fatto e sapendo anche il dolore che avrebbe causato a chi soprattutto gli stato vicino. Cioè per me e mi dispiace dirlo ma è puro egoismo. Si tocca il fondo in questo film in tutte le misure ma non è un film che da speranza. Insomma non voglio il lieto fine...però la redenzione per queste persone non deve essere la morte. La vita è meravigliosa, le persone sono meravigliose la morte bisogna toccarla a fine tassello. Ma se ci sono strade da percorrere ... soprattutto per salvarsi si devono intraprendere con tutto l aiuto di questo mondo. Un altra cosa che non mi è piaciuta è la poca storia dei personaggi se devo empatizzare con loro ...mi serve sapere di più il loro background cosa in questo film non ho visto e sono riuscita poco ad empatizzare. Non conosco la storia nessuno di loro...nemmeno i loro momenti insieme. Solo un flashback che comunque non è stato sufficiente. Per il resto il fatto che è tutto ambientato nella sua casa come senso di oppressione è stata una mossa giusta in modo tale che lo spettatore si renda conto di questo aspetto.
    Grazie violetta per la tua recensione.🩷

  • @albertogervasio6244
    @albertogervasio6244 Год назад +1

    Di sicuro il film The Whale ha una sua vita autonoma e per questo sarei curioso di vedere inscenata la piéce teatrale da cui è tratto. Ho visto degli estratti da youtube e, almeno per quelle scene, vedo parecchia aderenza fra film e teatro. Se qualche compagnia italiana dovesse tradurlo e portarlo in scena, ci andrò sicuramente

  • @samu3290
    @samu3290 Год назад

    Concordo assolutamente sulla tuo commento riguardo a Babylon! Margot Robbie è stata strepitosa e non averla vista nominata agli Oscar devo ammettere che mi è dispiaciuto molto perchè si sarebbe meritata anche la vittoria!

  • @aqualcunopiaceclassico3201
    @aqualcunopiaceclassico3201 Год назад +1

    Avendo avuto il covid sono rimasto un po' indietro on qualche film perciò devo ancora vedere The Whale, per cui non posso parlarne ma sono d'accordo su tutto il discorso del fat suit, nonostante adori Morot (lo special affect make up artist).
    Tar è il mio film preferito del 2022. Bellissimo. Il modo in cui parla di arte, potere, denaro, il loro rapporto, la cancel culture mi ha stupito molto. E sono rimasto impressionato dal personaggio di Lydia Tar, che io ho definito la Scarlett O'Hara dei nostri tempi. Un anti-eroina che odi e ami allo stesso tempo e di cui usi lo stesso odio che provi per lei per nutrire l'amore nei suoi confronti. So già che non vincerà, ma spero almeno per Cate Blanchett perché è stata straordinaria e perché Tar non può tornare a casa a mani vuote.
    Babylon lo definisco così: un La La Land rozzo. Non prendiamoci in giro, La La Land parlava di cinema classico, hollywoodiano e non, e ne era proprio il canto del cigno, guardandolo con nostalgia, ma con occhio incantato e da ammiratore. Babylon fa lo stesso, ma in una maniera più limpida, chiara, alle volte anche gridata. Anche la colonna sonora mi è parsa identica😂. 🐘🐘

  • @natosbagliato22
    @natosbagliato22 Год назад

    Io apprezzo i tuoi video sempre ma soprattutto quando nn la pensiamo allo stesso modo. The whale ad esempio mi è piaciuto, oltre l’interpretazione di tutti gli attori ho apprezzato la metafora della balena, la volontà di Charlie di vedere il buono in tutti anche se forse nn è sempre così. Tipo a me il dubbio sulla figlia rimarrà per sempre a ahah da quel tema io credo che si capisca come una volta era anche lei come lui, poi la vita l’ha portata a indurirsi ma forse quel lato c’è ancora diciamo

  • @rhaenyraetargaryen
    @rhaenyraetargaryen Год назад +1

    🐘 ottima analisi di The Whale, che ho trovato a dir poco grottesco se non proprio crudele. inoltre ho cringiato tantissimo su quella inquadratura finale. penso che non vedrò più un film di Aronofsky, ho capito che non fanno per me.

  • @saraandreoli3684
    @saraandreoli3684 Год назад

    ciao violetta, non avevo notato questa umiliazione e martirizzazione di charlie, non ci avevo pensato e mi hai dato degli spunti molto interessanti. però vorrei spezzare una lancia a suo favore, perché secondo me non è un film che parla tanto di grassezza, è fondamentalmente la storia di un tentativo di suicidio. quando vediamo charlie che mangia secondo me l’intento non era “animale allo zoo”, era evidenziare che charlie ha un disturbo alimentare molto grave. c’erano modi migliori per evidenziare questa cosa senza mostrarcela in questa maniera? sicuramente sì.

  • @chiarab1410
    @chiarab1410 Год назад +2

    Ti ringrazio molto, aspettavo tanto la tua recensione su The Whale! ❤ e grazie come al solito per aver reso note alcune delle tematiche e terminologie care a noi grass* che abitualmente vengono strumentalizzate e mal comprese 😪

  • @Logan-dn6uv
    @Logan-dn6uv Год назад

    Puoi fare la recensione di scream 6?

  • @murphycooper7557
    @murphycooper7557 Год назад +1

    Alla fine mi sono fatta coraggio e sono andata a vederlo, avevo temuto che fosse disturbante, con scene troppo morbose e calcate sul corpo del protagonista... ma non lo è stato affatto, almeno per me! Interpreti tutti in parte (Oscar meritatissimo, lo avrebbero meritato tutti, a cominciare da Sadie Sink), storia verosimile, non l'ho trovata eccessivamente pietistica o umiliante, è semplicemente il vissuto quotidiano di una persona in quelle condizioni, poi certo ognuno vede il film con la sua sensibilità.
    Sia a me che alla mia amica è piaciuto tantissimo, due ore spese molto bene, direi!🤗
    P.S. però non ho pianto.

  • @miriamdeventura4374
    @miriamdeventura4374 Год назад

    V devi assolutamente guardare Close, nominato a miglior film straniero, sono sicura che ti piacerá parecchio💚

  • @7isha
    @7isha Год назад +3

    elefantino
    avrei voluto una tua opinione su women talking...me la sono persa o è stato tra i non valutati?

    • @Violettarocks
      @Violettarocks  Год назад +2

      Purtroppo non ho ancora avuto occasione di recuperarlo ☹

    • @7isha
      @7isha Год назад +1

      @@Violettarocks mannaggina, attendo con curiosità ^_^

    • @RunakitaMekisa
      @RunakitaMekisa Год назад +2

      @@Violettarocks Anch'io vorrei una tua opinione in proposito, ho un hype pazzesco per W.T. ma mi sa un film estremamente tosto per le tematiche.

  • @brevangeli
    @brevangeli Год назад +1

    Ti prego Ví parla anche di Close. Ho versato fiumi di lacrime🥹💕

  • @AmyWendys
    @AmyWendys Год назад +2

    Splendida analisi di The Whale, con cui mi trovo tra l'altro molto d'accordo. Brendan Fraser è stato bravissimo e gli si augura ogni bene ora che è tornato nel mondo del cinema, ma il film nel suo complesso non mi ha appunto convinta.
    Un altro aspetto che mi ha lasciata molto perplessa è quello sul personaggio della figlia Ellie. Per spiegarmi meglio faccio SPOILER SPOILER SPOILER:
    Ho capito fino ad un certo punto la rabbia di Ellie nei confronti del padre, non oso immaginare il dolore di essere stata abbandonata a 8 anni e poi ricontattata a 17 perché ormai lui è in punto di morte. Ma ad un certo punto ho trovato quasi eccessivo questo rancore, soprattutto quando lei gli grida contro "Sbrigati a crepare", mi sono chiesta se fosse una rappresentazione realistica del suo dolore oppure se la stessero esacerbando solo per avere un impatto più forte sul pubblico. Ripeto, magari è lecito che lei si senta così, ma io da mera spettatrice l'ho trovata una cattiveria eccessiva e gratuita.
    Anche tutta la sequenza (superflua, a mio parere) in cui lei registra Thomas che confessa di aver rubato dei soldi e di essere scappato, per poi inviare tutto alla famiglia del ragazzo... Io ci ho visto solo cattiveria in tutto questo subdolo piano, per me è stato un mero caso che invece la famiglia gli abbia detto "Sono solo soldi, per favore torna a casa, ci manchi", e non ho capito invece l'ostinazione di Charlie nel dirsi "Lei è buona, lo ha fatto a fin di bene", se non un estremo tentativo di convincersi che la figlia sotto sotto sia una brava ragazza per morire in pace, invece di pensare di aver contribuito a renderla una perfida sociopatica.

    • @Violettarocks
      @Violettarocks  Год назад

      Sono d’accordo, la sceneggiatura ha un sacco di problemi. Le cose che hai evidenziato sono assolutamente lecite 👍

    • @chiaramessina7386
      @chiaramessina7386 Год назад +1

      Io credo che Charlie voglia solo illudersi che lei sia buona, perché sarebbe troppo doloroso morire con la consapevolezza di avere una figlia che di gentile non ha assolutamente niente. Charlie vuole credere negli esseri umani, credere nella bontà degli altri è un’altra dipendenza, un altro rifugio oltre al cibo.

    • @AmyWendys
      @AmyWendys Год назад

      @@chiaramessina7386 sì esatto, anche io ho pensato la stessa cosa, ha visto quello che voleva vedere per mettersi il cuore in pace, però mi chiedo se il film abbia reso sufficientemente chiaro che era un auto-convinzione di lui e non un gesto altruista di Ellie.

  • @lindaarrigoni6737
    @lindaarrigoni6737 Год назад +2

    Margot Robbie ha partecipato a 2 film che hanno floppato malissimo: Amsterdam e babylon. Mi dispiace per lei e spero che si possa riscattare con barbie

  • @ginevrabetti3203
    @ginevrabetti3203 Год назад +1

    Non mi trovo d'accordo circa la tua analisi di The Whale ciononostante ascoltarti è sempre piacevole ed interessante. Senz'altro dopo la tua recensione mi è venuta però voglia di recuperare Tár. 🐘

  • @RunakitaMekisa
    @RunakitaMekisa Год назад

    Diamo Tar questo weekend al nostro cinema come recupero prima degli Oscar 2023...non ero sicura di volerlo vedere: perchè già dalle indiscrezioni di trama mi pareva l'ennesima trovata di stile con un'attrice&professionista grandiosa che serve però sostanzialmente a far tirare un sospiro di sollievo a coloro che in quel sistema ci sguazzano. Dai lesbofobici ai misogini, sembra una campagna politica in cui il focus è puntare il dito ribadendo "visto anche LORO sono stronze, abusano del proprio potere, ecc" e nella settimana dell' 8Marzo lo trovo un po' di cattivo gusto...specie considerato che nel frattempo è uscito anche Women Talking.
    Ma forse gli darò una possibilità.

  • @elisaelisaross
    @elisaelisaross Год назад +1

    L'esempio più lampante in questo momento di misoginia interiorizzata probabilmente è "non chiamatemi presidentessa ma presidente"

    • @Violettarocks
      @Violettarocks  Год назад +1

      Eh si, si riallaccia al discorso che fa anche il film con Lydia Tàr di “Maestro” e “Maestra”.

    • @Jessica-ys5fi
      @Jessica-ys5fi Год назад +1

      Il termine corretto sarebbe stato "la presidente", essendo un nome epiceno.

  • @pinkzayrin3747
    @pinkzayrin3747 Год назад +1

    SPOILER THE WHALE
    The whale mi è piaciuto nel complesso, però ogni tanto questa pateticità del personaggio mi infastidiva parecchio, mi pareva di vedere una puntata di vite al limite fatta a film. La cosa che mi ha infastidita di più è che la "balena" del film si fa semplicemente trascinare in balìa delle onde della sua vita senza reagire minimamente, piagnucolando per tutto il film, come se nulla fosse colpa sua e chiedendo il perdono semplicemente perché sta morendo. Avrei preferito una rivalsa del personaggio VERA, quella nel film non lo è affatto, il protagonista mi risulta estremamente egoista, prende le sue decisioni senza pensare agli altri, abbandona la famiglia perché era innamorato fregandosene di tutti, per evitare che al pubblico faccia schifo gli fanno fuori il fidanzato in modo traumatico, allora giù di pietà, si fa curare dall'amica e rimpinzare rendendola partecipe del suo suicidio, chiede alla figlia il perdono dandole dei soldi invece di fare lo sforzo di reinserirsi nella sua vita, evitare di morire e ridarle un padre, la fine del film lo considero come un ulteriore abbandono per la figlia da cui ne rimarrà segnata per sempre, però dà da mangiare agli uccellini che bravo🤣. In realtà è una gran 💩, avrei preferito un riscatto vero in cui almeno provava a risolvere i problemi che lo avevano portato sul fondo del baratro.

  • @giudisale5379
    @giudisale5379 Год назад

    d accordissimo con Margot Robbie, anche a me è piaciuta molto!!

  • @Filmaniacs
    @Filmaniacs Год назад

    Non voglio sentire gli spoiler di The Whale ma vorrei sapere se per Violetta é top o flop, qualcuno me lo direbbe cortesemente? 🥰

    • @Violettarocks
      @Violettarocks  Год назад +1

      FLOP di regia e scrittura 🤓 (top solo l’interpretazione di Fraser)

  • @nicolomalatesta4731
    @nicolomalatesta4731 Год назад

    🐘❤️

  • @saracafiero4643
    @saracafiero4643 Год назад

    🐘🐘🐘

  • @vin_baker
    @vin_baker Год назад +3

    🐘 credo di essere in disaccordo su quasi tutto 😅 rispetto ovviamente l'analisi di The Whale, anche perché sennò non stavo qua, ma a quanto ho capito mi pare che per te non doveva proprio essere fatto quel film, perché se gli togli la fat suit semplicemente il film non lo fai. Il fatto che Charlie stia cercando di ammazzarsi perché ha perso il suo compagno comporta tutte quelle scelte: l'ingozzarsi consapevolmente e il rifiuto a sottoporsi a una qualunque cura. Obeso ci è diventato così, in modo consapevole, per cui a me sembra normale che si mostri la sua disfuzione nutrizionale, non è una condizione con la quale è nato.
    Per me non è nemmeno una questione di pietismo, tutti parlano di Charlie come un brav'uomo, ma rimane una persona che ha lasciato la figlia piccola e solo in punto di morte cerca di ricostruire un rapporto con lei, non è un film che dà giudizi negativi su Charlie, ma a me sembra che non sia una persona buona in senso assoluto, lo è in quest'ultima settimana di vita, in tutto il resto chi lo sa.
    Tar per me è un film che ostenta troppo su quanto è brava Cate Blanchett, racconta una storia in modo troppo lungo, con tanti tecnicismi musicali che si potevano benissimo tagliare. Il film in generale tecnicamente è bello, lei è un fenomeno assoluto, ma non rivedrei sto film manco pagato, se non mi tagliano almeno 1 ora.
    Babylon per me è tra i migliori film del 2022 e penso sia un peccato non sia tra i candidati alla statuetta (ci sta Top Gun Maverick 😒), almeno alla regia doveva essere candidato (e probabilmente vincere pure), invece niente... vabbè. A me è piaciuto proprio per il caos che riesce a creare, eppure senza mai farti perdere l'interesse per i personaggi, che sono sì eccessivi al limite del caricaturale, ma li ho trovati tutti molto riusciti. A tutto questo si aggiunge l'estasi visiva di come è stato girato...per me 3 ore che sono volate via.

  • @cuoredimenta89
    @cuoredimenta89 Год назад

    🐘🐘

  • @PourplePoison
    @PourplePoison Год назад

    🐘🎈

  • @elettrapierelli3512
    @elettrapierelli3512 Год назад

    Sono d'accordo su "The Whale"...ho fatto veramente fatica a guardarlo.
    Inizialmente non volevo proprio vederlo sapendo che era stato girato da Darren Aronofsky. L'ho guardato solo perché apprezzo molto Brendan Fraser, penso sia un attore strepitoso, mi è sempre piaciuto.
    Però ho veramente sofferto tanto a guardare il film, soprattutto nelle scene delle abbuffate...volevo spegnere o mandare avanti 😰🙈.
    Mi ha dato veramente fastidio questa pornografia del dolore!
    Bello nel complesso, ma non vorrei vederlo più.

  • @marinasanna149
    @marinasanna149 Год назад +2

    Violetta, mi dispiace ma con The Whale hai toppato e te lo dico non perché mi va di fare polemica, ma perché io mi sono sentita poco rispettata e le mie emozioni invalidate dalle tue parole. Le cose che fanno vedere in The Whale (che poi il regista abbia scelto un modo molto crudo e tipico del suo stile è un altro discorso) sono le dipendenze, la discesa verso il fondo, il "suicidio lento". Non voglio entrare nei meriti della tua vita privata, ma da come ne parli, sembra che tu non ci sia mai passata. Ed è facile dire che è un film "pietista" quando certe emozioni le si è provate solo di terza mano tramite un film.

    • @Violettarocks
      @Violettarocks  Год назад +2

      Ecco Marina hai detto giusto, non giudicare la mia vita privata da 20 minuti di analisi di un film. Ti ringrazio 🙏 e non ho voglia di sbandierare altro perché non cerco compassione nè giustificazione, sono aspetti che nel trita carne di internet non voglio mettere e soprattutto non uso la mia vita privata e il mio sentire per analizzare un film, ma la conoscenza della materia, che è ben diverso dall’andare di pancia. Cosa che invece il pubblico generalista deve e si può permettere.
      Detto questo la mia non è un’analisi della TUA persona, io non ti conosco Marina questo mi sembra chiaro. È un’analisi del film e di come la regia tecnica ha usato degli escamotage morbosi per oggettificare il corpo (finto) di Fraser e la sceneggiatura abbia usato degli espedienti narrativi-trappola che rendono la narrazione pietista.
      Cercare di colpevolizzarmi cosi sul personale (“mi sono sentita invalidata da te, poco rispettata”) perché a te il film è piaciuto e la mia analisi SUL FILM, non su te, non ti è piaciuta, vada un pelo oltre non credi? Scusami ma lo trovo molto ingiusto questo commento.

    • @marinasanna149
      @marinasanna149 Год назад +1

      @@Violettarocks sulla prima parte del tuo commento sono d'accordissimo con te e ribadisco che non ho intenzione di entrare in quel lato. Il punto è che spesso e volentieri ho sentito parlare persone "normopeso" (prendi con le pinze) di quanto questo film offenda la comunità e persone appartenenti alla categoria (nella quale mi ci metto anche io) dire di sentirsi invece rappresentate da un film del genere. Quando ho scritto questo commento non avevo ancora sentito tutta la recensione su The Whale, quando hai parlato di Madre! mi sono resa conto che forse Aronofsky ha uno stile che può essere un po' pesante, ma appunto conoscendo i suoi altri film si può riconoscere questo lato grottesco che lui mette ed è una nota stilistica, ben lontana dalla realtà. Detto questo, io ho ascoltato la tua e ho ascoltato la recensione di altri critici, sono tutte opinioni valide (anche la tua), ma personalmente la tua analisi mi ha fatto sentire come se i sentimenti messi in scena (egregiamente) nel film fossero sentimenti per cui provare pietà, e non con cui potersi immedesimare. Ecco, forse ho usato parole sbagliate (mi capita spesso) ma il concetto che volevo esprimere era questo.

    • @marinasanna149
      @marinasanna149 Год назад +1

      @@Violettarocks inoltre sull'ultima parte, perché una persona può sentirsi offesa dal film ma non dalla sua analisi? Non mi sembra molto corretto. L'analisi, per quanto possa essere oggettiva, sarà sempre una visione personale. Infatti alcuni critici lo hanno apprezzato e altri, appunto, criticato. Alcune cose che hai detto a riguardo mi hanno fatta star male (e non perché mi è piaciuto il film o meno).

    • @Violettarocks
      @Violettarocks  Год назад +4

      Non sono i sentimenti in sè quelli per cui provare pietà, se mi segui (ma magari no quindi te lo dico) sai quanto io valorizzi l’importanza in un film o in una serie di raccontare la tristezza, il dolore e tutte le emozioni più spiacevoli, sia nei personaggi maschili che in quelli femminili. Questo perché affrontare quella parte di mondo interiore anche sullo schermo lo sdogana, normalizza e ci aiuta a esorcizzarlo. Lodo i prodotti che riescono a farlo validando quegli aspetti normalizzandoli. Quello che critico è IL MODO in cui invece li racconta Aronovsky. A me non piace. Trovo che invece di validare quel dolore lo abbia umiliato, lo abbia vittimizzato, lo abbia sfruttato per suscitare pietà nel pubblico e questo lo trovo un espediente sempliciotto, disonesto e deleterio, che NON valorizza quei sentimenti come validi, ma li mette alla berlina delle persone con corpi conformi che si impietosiscono davanti a “La Balena”. Il film è scritto in modo da dare tutta la colpa a Charlie di essere com’è: grasso e queer. Aronofsky fa sempre così nei suoi film. I suoi protagonisti vengono sempre colpevolizzati e poi martirizzati per i loro presunti peccati. Mother fa così, ma pensa anche a Requiem for a Dream. Questo modo di raccontare i sentimenti non lo condivido, non li valida, li uccide. Questo è quello che ho detto o quanto meno quello che volevo che si capisse dal mio discorso. Per questo mi sorprende che tu abbia preso male le mie parole, perché trovo che a invalidare quei sentimenti sia stato il film stesso e io ho solo raccontato il modo subdolo in cui, per me, lo ha fatto. Spero cosi di essermi fatta capire meglio 👍 poi io non posso decidere come ti sei sentita tu ovviamente, ma secondo me potrebbe essere stato un misunderstanding, perché mi sembra di aver detto cose diverse in realtà.

  • @andreadesantis9756
    @andreadesantis9756 Год назад

    viva l'amore, viva Dio!!!!

  • @robertoborghesio2169
    @robertoborghesio2169 Год назад

    🐘

  • @marycolle
    @marycolle Год назад

    🐘 🐘 🐘

  • @alessandraz5758
    @alessandraz5758 Год назад

    Maaa una recensione di Women Talking? Anche post Oscar eh 😁

  • @mariachiaralucchesi6144
    @mariachiaralucchesi6144 Год назад +1

    Io adoro Violetta Rocks, ma la recensione di "The Whale" proprio non riesco a capirla. Riconosco sia completa, articolata, che non si fermi al superficiale (come probabilmente sto facendo io), eppure non riesco la comprendo. Forse il film e le interpretazioni mi sono piaciute talmente tanto che non ne colgo i difetti. Io non ho visto nessuna interpretazione "offensiva", mi pare narri un dato di fatto, una condizione che accade alle persone obese, rappresenta una realtà, NON la Realtà, ma una possibile. Tutte le persone in sovrappeso sudano, si muovono male e hanno il fiatone? No, certo che no. Sono tutte buone e gentili? Ma neanche per idea. Il film, almeno per me, rappresenta UNA realtà, no la Realtà.

  • @gix9461
    @gix9461 Год назад +1

    The Whale è una sceneggiatura di Samuel D. Hunter, dichiaratamente gay. Quindi qui non si tratta di storie queer martirizzanti scritte da persone etero, non è questo il caso.

    • @gix9461
      @gix9461 Год назад +1

      Inoltre io questo compatimento verso Charlie non l'ho provato. Non credo che il suo voler veder le cose in maniera positiva o il dare cibo agli uccellini funzionino come mezzi per convincerci che lui è buono e puro. È una maschera, lui è egoista come tutti gli altri. Non mi è parsa una glorificazione delle persone grasse/obese come simpatiche/buffe né un invito a provare disgusto per il suo corpo. Ciò che mi ha shockato nelle scene di binge-eating non è stato il suo versare la marmellata dal barattolo senza usare il coltello e il pulirsi le mani sulla maglietta (come tante persone hanno fatto notare), quello che shocka in quelle scene è la motivazione che lo porta a mangiare, l'odio per sé stesso, la disperazione, gli eventi precedenti al binge-eating (il porta-pizze che morbosamente lo vuole vedere, il googlare i suoi sintomi quindi sapere di dover morire, etc.). Il missionario vuole salvare l'anima di Charlie per motivi suoi, l'infermiera si prende cura di lui come redenzione per non essere riuscita a salvare il fratello, la figlia cerca vendetta perché è stata abbandonata, il porta-pizze è morboso in quanto vuole vedere cosa c'è dietro la porta, ma nulla di tutto ciò ha a che fare con la stazza o la condizione di Charlie. Potevano eliminare l'obesità e inserire un'altra condizione/malattia e tutto sarebbe rimasto uguale. Il voler guardare nella vita degli altri, l'aprire porte chiuse col passato (metafora chiara anche perché Charlie parla sempre di onestà, alla fine si rivela agli studenti, si apre la porta della stanza da letto che condivideva col partner, si rivelano dettagli su dettagli). L'obesità è un fattore di cui si è parlato troppo, si è finito per non analizzare tantissimi altri spunti interessanti di un film psicologico, più che fisico (nonostante sembri apparentemente il contrario), è un viaggio dentro di sé, è una metafora letteraria, una storia di autolesionismo che passa per il cibo solo casualmente (forse come contrapposizione al compagno che invece decise di smettere di mangiare e di uccidersi - Charlie invece mangia e vive uccidendosi lentamente).
      Speravo in una recensione più approfondita, che toccasse anche aspetti molto più interessanti della sua condizione fisica. Adoro i tuoi video, questo formato è molto simpatico ma io amo i pipponi che eviscerano le cose fino al dettaglio, sono un po' delusa che in tutti quei minuti ci si sia concentrati solo sulla polemica su Fraser. Se il film non meritava la candidatura a miglior film, come molti dicono e anche io sostengo, volevo sentire motivazioni relegate a quella sfera, non un semplice "Fraser è stato bravo quindi è giusto dargli l'Oscar al miglior attore, ma non premiare il film".

    • @Violettarocks
      @Violettarocks  Год назад

      Ancora peggio allora.

  • @babyeyed
    @babyeyed Год назад

    ...se ce la fa la balena, ce la facciamo anche noi...

  • @florapolcari9567
    @florapolcari9567 Год назад

    Per me Babylon>Tàr

  • @francesca263
    @francesca263 Год назад

    Gli oscar sono truccati

  • @chiaramessina7386
    @chiaramessina7386 Год назад +8

    Posso aggiungere che ho trovato ancor più repellente il fatto che a interpretare un personaggio Queer marginalizzato e sadizzato è Fraser, la cui carriera è andata in pezzi dopo la denuncia per molestie a un uomo?

    • @hoesmad8207
      @hoesmad8207 Год назад

      Non ho capito, l'attore era stato accusato di aver molestato o di essere molestato?

    • @chiaramessina7386
      @chiaramessina7386 Год назад +1

      @@hoesmad8207, di aver subito molestie da un altro uomo. Fraser tra l’altro è etero.

    • @rambarambacinema
      @rambarambacinema Год назад +1

      Semmai la trovo una mossa coraggiosa, perché può risvegliare un trauma, ma a parte questo aspetto si tratta di una cosa totalmente irrilevante. Siccome ha subito questa cosa terribilmente spiacevole non potrà mai più interpretare un personaggio queer? Ma poi che significa che è etero, chiamasi carriera di attore proprio perché si tratta di recitare non ce lo dimentichiamo. Se volete verità pura in ogni aspetto dovete guardare i documentari.

    • @chiaramessina7386
      @chiaramessina7386 Год назад +1

      @@rambarambacinema, mi spiego meglio: l’omosessualità di Charlie nel film viene trattata come la “colpa” originale, quella che ha innescato tutti i mali del protagonista e delle persone a lui vicini. Charlie - e il suo amante, Alan - pagano la colpa con la vita. È solo in quest’ottica di condanna non troppo implicita dell’omosessualità che la scelta di Fraser, etero molestato da un omosessuale, mi è sembrata una strumentalizzazione. Per il resto sono d’accordo con te: gli attori sono attori, possono interpretare qualsiasi personaggio. Ma confesso di avere un bias verso Aranofsky come uomo e come regista, quindi forse ho letto nella scelta di Fraser una malizia di fondo che magari non c’è.

    • @rambarambacinema
      @rambarambacinema Год назад +6

      @@chiaramessina7386 credo che tu abbia fatto un collegamento erroneo e disfunzionale, e credo che in generale si colleghi troppo la vita reale degli attori con i personaggi quando non ci dovrebbe essere correlazione. Comunque contesto la tua lettura interpretativa in quanto non c’è colpevolizzazione anzi, al contrario, il personaggio del ragazzo religioso viene dipinto come bigotto e retrogrado. Il punto non è che la colpa è di Charlie perché si è innamorato ma il punto è che è lui a sentirsi in colpa per aver abbandonato la sua famiglia. Il focus è nell’egoismo di colui che sceglie l’amore abbandonando una famiglia già costruita, e quindi si lascia “mangiare” dai suoi stessi sensi di colpa.

  • @chiaraclemente5505
    @chiaraclemente5505 7 месяцев назад

    Il polpettone su la questione Dell. Obesità è quanto di più sbagliato tu potessi fare, meno male che hai detto che volevi essere sintetica un politicamente corretto che nn si può sopportare punto.

  • @sofiamorina5568
    @sofiamorina5568 Год назад +1

    Madre! però è così grottesco e inverosimile che non l'ho trovato molto morboso nei confronti del personaggio femminile. Anzi, mi ha ricordato molto le pellicole underground anni 70. io l'ho amato molto, per me il suo miglior film.

    • @Violettarocks
      @Violettarocks  Год назад

      Per me invece Mother è una sadizzazione del corpo femminile (compiuta ovviamente attraverso la casa che è il corpo di Jennifer Lawrence) e del martirio della maternità che solo un uomo cis poco consapevole poteva scrivere 😆

  • @martinaassenza7075
    @martinaassenza7075 Год назад

    🥹❤️

  • @LaPrincipessina90
    @LaPrincipessina90 Год назад

    La recensione migliore che ho sentito finora su The Whale. Grazie Violetta, come sempre, per gli spunti di riflessione 🙏🏼🫶🏼

  • @carolinemathison4029
    @carolinemathison4029 Год назад

    ❤️

  • @williamcarone869
    @williamcarone869 Год назад

    🐘🐘🐘