Vado di frequente a Milano. Ogni volta che ho un po' di tempo libero, faccio un giro alla Pinacoteca Ambrosiana. Grazie, abbiamo molto bisogno di bellezza.
Da appassionato di arte e di storia (quindi anche di storia dell’arte), non potevo sperare di trovare un canale migliore! Mi sono subito iscritto, complimenti per il vostro lavoro
Piccola rivincita di chi viene preso in giro quando scatta le foto ai piatti di cibo: lo faceva anche Caravaggio! :-) Grazie prof, bellissima lezione che ha ridestato reminiscenze dei miei studi liceali e.. del vecchio conio: indimenticabile canestra sul retro delle 100.000 lire.
Interessante che in inglese si dica: still life. Ho capito da tempo che le tue lezioni, anche quando trattano di opere molto note e commentate, contengono suggestioni, riflessioni, informazioni preziose ed appassionanti. Alcuni dipinti strepitosi non li conoscevo. (Avrei infilato anche un Baschenis). A quando un video sulla nascita del paesaggio come genere? Inizia forse col Lorenzetti del Buon governo di Siena? Ancora brava e grazie!!!👏
Nell'arte la frutta ha sempre simboleggiato il mito e il divino. L'uva, per esempio, simboleggia anneddoti del Vangelo. Un grappolo d'uva è simbolo della redenzione, evocando il vino dell'Ultima Cena, il sangue di Cristo. La pera rappresenta la Bontà Divina, per via del suo dolce sapore. La pesca (polpa, nocciolo e semi) rappresentano la Santissima Trinità. La mela (Adamo ed Eva) e il fico (con le cui foglie Adamo ed Eva cercarono di coprire il proprio corpo) rappresentano il peccato originale. La cesta rappresenta la Chiesa, che accoglie e protegge i propri figli. Osservando notiamo che luce sembra tagliare in due la cesta: nella parte più illuminata Caravaggio dispone quei frutti che hanno una valenza positiva (l'uva, la pera e la pesca) mentre nel lato più scuro colloca i frutti con valenza negativa (mela e fico). Ma Caravaggio, profondo conoscitore e sostenitore del pauperismo (ideale di povertà di alcune comunità cristiane, una povertà che è valore, che apre porte morali e spirituali), decide di rappresentare questi frutti in modo opposto a quanto avveniva in questo genere di opere. Infatti, non li vediamo rappresentati nel pieno del loro rigoglio bensì segnati dal passare del tempo, a simboleggiare la fragilità e fugacità della vita. Una decisione molto simile a quella di rappresentare le figure sacre dando loro fattezze così umane e umili da spingere molti dei suoi committenti a rifiutare le suo opere. La "Canestra di frutta" finisce così per essere una vera e propria catechesi teologica. Ogni frutto è legato alla simbologia cristologica, e presagisce la passione di Cristo. La posizione della cesta e lo sfondo luminoso (insolito nelle opere di Caravaggio) suggeriscono, a mio avviso, una sorta di altare sul quale l'artista raccoglie e offre il suo pensiero.
Un "memento mori" ed è cosa da vivi..inizia il '600..rimango ogni volta affascinato dall'importanza estrema a cui dedica il suo tono di voce a questo tema... Una domanda da inesperto..mi potrebbe dare qualche accenno alla cornice ( non mi sembra coeva)non riesco mai capire perché ad opere umane così rilevanti il mio occhio debba condividerle in recinti inutili..scusi la mia presunzione..ma credo LA luce sia già nel dipinto
@Roberto Rumi, grazie dell’ascolto così attento! Non sono esperta nemmeno io della storia delle cornici. Alcune sono della stessa epoca, altre sono state sostituite nel tempo. Ma anche al tempo erano fondamentali per “chiudere” lo spazio illusionistico della rappresentazione e impreziosire il dipinto. A volte il pagamento di chi realizzava la cornice non si discosta poi troppo dal pagamento del pittore…
@@RaffaellaArpiani grazie per la risposta tempestiva..ora che avevano cambiato di stanza alla fiscella l'avevo immaginato senza cornice e la trovavo di una "leggerezza" incredibile nonostante il tema..che non è proprio un pensiero rivolto alla morte ma a qualcosa di ancora più insopportabile per noi umani di tutte le latitudini..il pensiero alla decomposizione del corpo..a Milano avevamo l'unico Rembrandt con il quarto di bue . è stato venduto..insomma immaggini da visionario..grazie di cuore peofessoressa
29:32 : " ... un limone, sulla sinistra, con le foglie macchiate ...". Il frutto giallo presente sulla sinistra del dipinto è una cotogna. 29:52 : " ... delle foglie accartocciate di vite ..." Nella composizione del dipinto è rappresentata una sola foglia 'accartocciata' poiché secca, ed è di fico; le due foglie di vite alla estrema destra del dipinto sono in ombra, non accartocciate.
@Luciana Fabretto, ovviamente il patrono è Sant’Ambrogio. Vivendo a Milano lo so bene. Era per intendere che la figura dell’arcivescovo di Milano, poi cardinale, era veneratissima. Grazie della precisazione.
Vado di frequente a Milano. Ogni volta che ho un po' di tempo libero, faccio un giro alla Pinacoteca Ambrosiana. Grazie, abbiamo molto bisogno di bellezza.
@Henry Henry, hai ragione! Se ci riempissimo tutti gli occhi di bellezza, saremmo tutti più felici. Grazie a te!
Da appassionato di arte e di storia (quindi anche di storia dell’arte), non potevo sperare di trovare un canale migliore! Mi sono subito iscritto, complimenti per il vostro lavoro
@Mr. M, grazie mille della fiducia!
Piccola rivincita di chi viene preso in giro quando scatta le foto ai piatti di cibo: lo faceva anche Caravaggio! :-) Grazie prof, bellissima lezione che ha ridestato reminiscenze dei miei studi liceali e.. del vecchio conio: indimenticabile canestra sul retro delle 100.000 lire.
@Gian Paolo, le foto dei piatti di cibo mi hanno fatto sorridere! Grazie!
Grazie questi video sono molto appassionati
@Diana-hk7qx grazie a te!
ascoltarla e interessante e affascinante ,spiega l’argomento con eccellente professionalità e preparazione.grazie di ❤
Grazie mille, @vincenzo Della sala!
Grazie gentile Raffaella, è sempre un piacere ascoltare le sue lezioni! Grazie per gli ultimi due video recenti!
@FEDERICA ROSSIGNOLI, grazie mille a te!
Interessante che in inglese si dica: still life. Ho capito da tempo che le tue lezioni, anche quando trattano di opere molto note e commentate, contengono suggestioni, riflessioni, informazioni preziose ed appassionanti. Alcuni dipinti strepitosi non li conoscevo. (Avrei infilato anche un Baschenis). A quando un video sulla nascita del paesaggio come genere? Inizia forse col Lorenzetti del Buon governo di Siena? Ancora brava e grazie!!!👏
@Emanele Canepa, sei sempre troppo gentile. E grazie anche della suggestione: la nascita del paesaggio è una faccenda bella complicata! ❤️
Grazie mille , del resto Caravaggio resta un grandissimo .
@Francesco S, grazie a te, ma con Caravaggio è facile!
Nell'arte la frutta ha sempre simboleggiato il mito e il divino. L'uva, per esempio, simboleggia anneddoti del Vangelo. Un grappolo d'uva è simbolo della redenzione, evocando il vino dell'Ultima Cena, il sangue di Cristo. La pera rappresenta la Bontà Divina, per via del suo dolce sapore. La pesca (polpa, nocciolo e semi) rappresentano la Santissima Trinità. La mela (Adamo ed Eva) e il fico (con le cui foglie Adamo ed Eva cercarono di coprire il proprio corpo) rappresentano il peccato originale.
La cesta rappresenta la Chiesa, che accoglie e protegge i propri figli. Osservando notiamo che luce sembra tagliare in due la cesta: nella parte più illuminata Caravaggio dispone quei frutti che hanno una valenza positiva (l'uva, la pera e la pesca) mentre nel lato più scuro colloca i frutti con valenza negativa (mela e fico).
Ma Caravaggio, profondo conoscitore e sostenitore del pauperismo (ideale di povertà di alcune comunità cristiane, una povertà che è valore, che apre porte morali e spirituali), decide di rappresentare questi frutti in modo opposto a quanto avveniva in questo genere di opere. Infatti, non li vediamo rappresentati nel pieno del loro rigoglio bensì segnati dal passare del tempo, a simboleggiare la fragilità e fugacità della vita. Una decisione molto simile a quella di rappresentare le figure sacre dando loro fattezze così umane e umili da spingere molti dei suoi committenti a rifiutare le suo opere.
La "Canestra di frutta" finisce così per essere una vera e propria catechesi teologica. Ogni frutto è legato alla simbologia cristologica, e presagisce la passione di Cristo. La posizione della cesta e lo sfondo luminoso (insolito nelle opere di Caravaggio) suggeriscono, a mio avviso, una sorta di altare sul quale l'artista raccoglie e offre il suo pensiero.
Grazie mille, @Giancarlo Dell’Ernia, sia del chiarimento iconologico sia della tua suggestione, davvero molto pregna.
Un "memento mori" ed è cosa da vivi..inizia il '600..rimango ogni volta affascinato dall'importanza estrema a cui dedica il suo tono di voce a questo tema...
Una domanda da inesperto..mi potrebbe dare qualche accenno alla cornice ( non mi sembra coeva)non riesco mai capire perché ad opere umane così rilevanti il mio occhio debba condividerle in recinti inutili..scusi la mia presunzione..ma credo LA luce sia già nel dipinto
@Roberto Rumi, grazie dell’ascolto così attento! Non sono esperta nemmeno io della storia delle cornici. Alcune sono della stessa epoca, altre sono state sostituite nel tempo. Ma anche al tempo erano fondamentali per “chiudere” lo spazio illusionistico della rappresentazione e impreziosire il dipinto. A volte il pagamento di chi realizzava la cornice non si discosta poi troppo dal pagamento del pittore…
@@RaffaellaArpiani grazie per la risposta tempestiva..ora che avevano cambiato di stanza alla fiscella l'avevo immaginato senza cornice e la trovavo di una "leggerezza" incredibile nonostante il tema..che non è proprio un pensiero rivolto alla morte ma a qualcosa di ancora più insopportabile per noi umani di tutte le latitudini..il pensiero alla decomposizione del corpo..a Milano avevamo l'unico Rembrandt con il quarto di bue . è stato venduto..insomma immaggini da visionario..grazie di cuore peofessoressa
@@robertorumi4380 la colpa è anche mia, che spesso scelgo immagini prive di cornici… perché anch'io le trovo molto più pulite!
29:32 : " ... un limone, sulla sinistra, con le foglie macchiate ...". Il frutto giallo presente sulla sinistra del dipinto è una cotogna. 29:52 : " ... delle foglie accartocciate di vite ..." Nella composizione del dipinto è rappresentata una sola foglia 'accartocciata' poiché secca, ed è di fico; le due foglie di vite alla estrema destra del dipinto sono in ombra, non accartocciate.
@giuseppapandolfo5408, grazie delle tue precisazioni!
San Carlo Borromeo NON è il patrono di Milano , il patrono di Milano è Sant'Ambrogio
@Luciana Fabretto, ovviamente il patrono è Sant’Ambrogio. Vivendo a Milano lo so bene. Era per intendere che la figura dell’arcivescovo di Milano, poi cardinale, era veneratissima. Grazie della precisazione.
@@RaffaellaArpiani volevo ringraziarla per il fantastico video
@@lucianafabretto2378 grazie mille di averlo apprezzato! ❤️
miitica
@giordanoboettiraganelli2422 graaaazieee! :-)