il mio burnout da software developer.

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  • Опубликовано: 28 авг 2024
  • Vi racconto il mio burnout lavorando nel Tech in Svezia, un triste traguardo per molti sviluppatori in erba.
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Комментарии • 60

  • @francescacaroli4609
    @francescacaroli4609 21 день назад +1

    Mi è piaciuto moltissimo qiesto video e penso tu sia un esempio in realtà di persona forte! Poi " la rivincita dei nerd " mi ha ucciso 🤣🤣🤣🤣 potrebbe essere un film anni '90 ahah

  • @Angie-qh4do
    @Angie-qh4do 11 месяцев назад +7

    Quante verità in questo video, troppe. Lavori e ritmi inumani, non adatti all'essere umano ma solo agli interessi economici di pochi. Fondamentale parlarne, glad you're doing better now ❤🌞

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад +1

      infatti penso sia un problema strutturale del mondo del lavoro, ma posso confermare che in certi settori e per certe professioni "il capolinea" arriva davvero troppo in fretta! Thank you ❤

  • @albertogianelli1723
    @albertogianelli1723 11 месяцев назад +5

    Ciao! Intanto grazie di aver condiviso la tua storia, fa sempre piacere sentire le storie di connazionali in Svezia, ognuno di noi ne ha da vendere.
    Da hardware developer a Stoccolma da 5 anni confermo quasi tutte le dinamiche che hai descritto in un posto di lavoro. Io un burnout l’ho evitato per un pelo, prendendomi le mie libertà, parlando molto dell’elefante nella stanza sia con colleghi e sia con superiori, senza paura, e con un po’ di sano menefreghismo a volte, mettendo la propria salute mentale prima dei task lavorativi, quando sentivo fosse necessario.
    Complimenti per il cambio di carriera e mi dispiace che sia stato così turbolento. Buona fortuna!

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад +1

      ciao Alberto, anche tu qui! Mi piacerebbe conoscere le tue storie allora haha bravo sei stato lucido e hai avuto quella dose di buon egoismo che serve sempre ❤‍🩹

  • @enricosaccheggiani3192
    @enricosaccheggiani3192 8 месяцев назад +4

    Ti capisco perfettamente.
    Purtroppo è un lavoro estremamente difficile , l'ambiente è estremamente competitivo.
    Tutta questa narrazione che descrive questo lavoro meraviglioso dovrebbe essere rivista.

    • @BluCobalto
      @BluCobalto 7 месяцев назад

      Un po' come essere broker a wall street. Ma con gratificazioni molto differenti. Concordo su tutto,in particolare con l'ultima frase.

    • @libertasmasternuotochivass152
      @libertasmasternuotochivass152 2 месяца назад

      Meraviglioso?!!! Ma solo per i datori di lavoro ................

  • @Nosebleed1990
    @Nosebleed1990 11 месяцев назад +7

    Ciao! Come te a 30 anni ho cambiato carriera. Mi sono iscritto ad un bootcamp di programmazione e ora lavoro come sviluppatore in una grossa azienda di consulenza.
    Non so se ho già raggiunto quello che si definisce burnout ma tra la vita privata che ci ha messo del suo e il lavoro che, come dici tu, ti mette sempre davanti a problemi complessi da gestire, noto che a volte è difficile mantenere il passo a livello psicofisico.
    In più una cosa che ho notato e che vorrei aggiungere è che a volte viene dato per scontato che la formazione debba avvenire in parte o totalmente in orario extra lavorativo.
    Per tenere a bada lo stress mi sto obbligando a spegnere il computer una volta passate le 8 ore di lavoro, anche a discapito del "fare carriera" .

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад +2

      ciao Nosebleed, verissimo e assurdo il fatto ci si aspetti da te di continuare a programmare pure dopo l'orario di lavoro, per diletto..Penso che per motivi assurdi non sia molto comune essere un programmatore e farlo esattamente come se fosse un lavoro come un altro. La maggior parte ne fanno la loro intera personalità, i classici nerd! Vivono per programmare e spendono i propri risparmi per comprare mille congegni tecnologici e costruirseli (costruirsi la propria tastiera meccanica ti dice qualcosa?). Un piccolo consiglio: non spingere troppo l'acceleratore, la salute psico-fisica è davvero l'unica cosa che conta. Un abbraccio!

  • @SunZghaidi
    @SunZghaidi 2 месяца назад +2

    ciao sono un ragazzo di 18 anni e studio programmazzione orientata alla creazione di applicazioni web funzionali da quando avevo 14 anni ora sto facendo un bootcamp di 6 mesi di difficolta significativa siccome impariamo un nuovo argomento ogni giorno senza pause ma questo non è l'importante piu che altro sto iniziando a perdere quella motivazione che avevo anni fa e sto avendo paura di finire in una situazione simile alla tua non so se è inevitabile ma dopo questo bootcamp verro buttato direttamente in pasto alle aziende XD e ora sono un po in ansia non vorrei cadere in un circolo vizioso di depressione, veramente vorrei fare quello che mi piace in modo rilassato e divertente perche si quando qualcosa ti piace alla fine ti diverte non voglio forzarmi quando non ne ho voglia siccome poi si sfocia ad un emozione di ODIO verso a quella che è una tua passione. qeusta è una mia riflessione da ragazzino e da futuro programmatore (speriamo) :D.

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  21 день назад

      ciao e complimenti per aver già capito cosa voler fare da grande da così giovane! Il mio è un discorso generalista, ma ci sono anche realtà lavorative positive e più sane. Evita agenzie di consulenza e start-up per iniziare, è il mio consiglio più spassionato. In bocca al lupo 🍀

  • @antogemini1
    @antogemini1 8 месяцев назад +1

    Una descrizione mirabile. Grazie

  • @fairywoolinthewood
    @fairywoolinthewood 11 месяцев назад +3

    Mentre elencavi i problemi fisici causati dal burnout mi sono sentita compresa, è esattamente ciò che provo dal 2020, prima riuscivo a reggere infinite ore di lavoro mantenendo un minimo di energie ed ora dopo un problema di salute ( probabilmente causato proprio dallo stress ) fatico a mantenere la concentrazione ed ho dolori ovunque 😑.
    Pur di portare a termine tutta la to do list lavoro dalle 5 del mattino e stacco dopocena, dovendo anche gestire una famiglia e i miei adorati bestiolini.
    Insomma, è dura e a volte ci si sente come fossimo robot ma fortunatamente a sorpresa arriva un tuo nuovo video, ottimo sostituto al Ventolin 😅.
    Evviva la pausa Antonella 🥰

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад +1

      Oddio quante ore lavori al giorno? 😮 Grazie cara, prenditi cura di te 💗

    • @fairywoolinthewood
      @fairywoolinthewood 11 месяцев назад

      @@antoeasysweden troppe 😅 due lavori che amo tantissimo ma a volte penso di non avere più l'età per questo stress😂

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад +1

      @@fairywoolinthewood amare il proprio lavoro è ORO! quindi capisco il dilemma..un abbraccio

  • @kandriann9776
    @kandriann9776 11 месяцев назад +3

    il problema arroganza/bullismo in ambito informatico, quando la fauna è giovane, è piuttosto frequente. non nella forma estrema riportata, ma una percezione di sfida costante all'intelligenza l'ho percepita durante la mia attività di dottorato. tutto diventa molto logorante. ho "risolto" lavorando in smart-working.

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад +3

      hey! Anche lavorando in remoto hai comunque a che fare coi tuoi colleghi e col resto del team, certo di meno ma comunque è difficile sfuggire a un certo ambiente..Comunque se tu hai risolto buon per te :)

  • @TommasoAzzalin
    @TommasoAzzalin 11 месяцев назад +1

    Interessante punto di vista e grazie per la condivisione!

  • @valentina-vv4km
    @valentina-vv4km 11 месяцев назад +2

    Ciao Antonella. Io non ne so nulla di programmazione (di burnout invece purtroppo si`), ma ho ascoltato con interesse la parte relativa ai programmatori un tempo considerati nerd "sfigati"e ora dei fighi e un po' spacconi che "hanno molte lacune per quanto riguarda il comportarsi nei confronti degli altri" . Proprio recentemente mi e` capitato di uscire con un programmatore ultra nerd e, santoddio, era proprio come lo hai descritto. Bravissimo nel suo lavoro, grandi capacita` tecniche, per carita`, ma sul piano umano una disgrazia. Ora capisco molte cose.

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад +3

      ciao Valentina, ecco ho già capito il tipo...grazie al cielo non sono tutti così, insicuri, piccoli narcisi o con tendenze autistiche 🙄

    • @valentina-vv4km
      @valentina-vv4km 11 месяцев назад

      @@antoeasysweden ecco, hai inquadrato perfettamente il soggetto. Ti aspetto a Tokyo eh 💖

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад

      ​@@valentina-vv4km 😍😍😍

  • @diego0ji
    @diego0ji 11 месяцев назад +2

    Anche io come te, ho avuto un bournot e a malincuore mi sono dovuto licenziare e mettere la mia salute davanti.
    Dopo due mesi ho accettato un colloquio , ma sono ancora insicuro se continuare seppure ero e sono molto appassionato nel mondo web.
    Lasciare sarebbe un peccato dopo aver investito tanto tempo ma tornare nella tana depresso no, piuttosto farò un lavoro meno soddisfacente e programmerò come hobby.

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад

      ciao Diego, mi dispiace molto e mi auguro stia meglio adesso. Se sei ancora appassionato al massimo potresti provare a lavorare come freelancer seguendo le tue tempistiche e scegliendo i progetti che più ti piacciono, ma comunque non aver paura di cambiare professione, ormai mi sembra la tendenza un po' di tutti, reinventarsi e provare vari lavori. Un abbraccio!

  • @br1ienna90
    @br1ienna90 11 месяцев назад

    Ciao Antonella, io lavoro come software developer e data engineer da 6 anni. Ho avuto un burnout un paio di anni fa e dopo una lunga terapia ho deciso di lasciare la società per cui lavoravo. Poco dopo però paradossalmente ho accettato un lavoro nello stesso campo ma per una società molto più grande, rinomata per i grossi carichi di lavoro a cui sono sottoposti i dipendenti, rischiando di fondere nuovamente il cervello (non so perchè l'ho fatto, sarò un pò masochista), e ci lavoro tutt'ora. Nonostante obiettivamente io lavori tanto, mi ritrovo in un ambiente lavorativo socievole e disponibile e non mi fa sentire il peso del lavoro come in precedenza. Ti confermo quindi che questo settore ha effettivamente un alto rischio di burnout ma se alle spalle hai un ambiente stimolante e piacevole questo non dovrebbe accadere.

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад

      ciao 👋🏻 son contenta ti senta meglio, si sicuro è una serie di combinazioni, ma mi confermi che è anche un problema sistemico che affligge moltissimi novizi. I colleghi sono fondamentali è vero! Buona vita 🌸

  • @emiliano_sw
    @emiliano_sw 5 месяцев назад

    Ciao! bella riflessione, hai spiegato benissimo e mi stai un sacco simpatica! Concordo su ogni tua parola, il guaio, a mio parere, che la tanto decantata "globalizzazione" ha reso molti lavori estremamente competitivi, soprattutto in ambito digitale. E' un ambito che, soprattutto dai primi anni 2000, ha avuto un'escalation esponenziale, e per la famosa legge della "domanda ed offerta", ha creato una platea enorme di programmatori a livello mondiale. Sarebbe un fatto positivo, peccato che, parliamoci chiaro, i paesi "emergenti" vivano in condizioni pessime (ho avuto a che fare recentemente con alcuni di loro da remoto) e si "svendono" accettando qualunque condizione lavorativa. Le aziende piccole e grandi lo sanno molto bene, e se ne approfittano largamente, pretendendo sempre di più. Anche il "mercato", ovvero i clienti, hanno ritmi sempre più serrati e tra l'altro, qui in Italia, i salari non sono assolutamente proporzionati alla professionalità. Non vorrei essere estremo, ma mi sto sempre più convincendo che i "vecchi" lavori erano i migliori: magari si sudava di più, si usavano i muscoli, ma si era più sereni. Io sono sistemista, e vorrei migrare all'ambito della sviluppo, in cui ho passione da sempre, ma dopo aver visto il tuo video, sinceramente ci sto ripensando :) Un abbraccio forte, Emiliano.

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  3 месяца назад

      ciao Emiliano, ti ringrazio 🥰 Non farti scoraggiare dalle mie parole, ogni persona e ogni situazione è a sè e io comunque non ti nego di essere ipercritica del sistema lavorativo relativo a qualsiasi mestiere e in qualsiasi posto mi trovi 😅

  • @patrician3guidaallimperode222
    @patrician3guidaallimperode222 11 месяцев назад +1

    Dopo anni di ristorazione e poi burnout sto in bootcamp anche io . Ma avendo già immaginato che tali situazioni si verificano anche in questo ambiente ho già stabilito dei paletti limite per il futuro.. tra l altro son tornato proprio ieri da una settimana a goteborg e la cosa che mi fa "ridere" di questo che sento sono i cartelli "zero suicide" che vedevo sui mezzi pubblici.. se nessuno ci tutela dobbiamo tutelarci. La salute prima di tutto :) e parliamone che comunque fa sempre bene a prescindere :)

  • @agtonybarletta
    @agtonybarletta 11 месяцев назад +3

    Ti direi che anche in italia si ha una situazione simile, se non peggiore. L'ambiente di lavoro italiano è quello che è. Non c'è rispetto verso il prossimo, a volte si arriva quasi al limite del mobbing. In aggiunta in alcune aziende di consulenza si lavora anche con straordinari non pagati.
    Considerando anche le tecnologie degli anni 2000 le cose in italia peggiorano ancora di piu. Anche dopo aver speso 6 anni all'università, la voglia di lasciare tutto è tanta.
    In particolare quali step hai preso per risolvere il problema? A parte i 3 mesi di pausa

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад +1

      ciao! Si immagino...in Italia poi si aggiungono altri problemi relativi a quello che definirei sfruttamento legalizzato dei dipendenti, motivo per il quale molti espatriano. Sono stata in malattia al 100% per alcuni mesi e poi son rientrata gradualmente a lavoro, quindi lavorando al 25, poi 50, 75 e infine 100%. Son sempre stata seguita dal medico, psicologo, centro di riabilitazione, ufficio del lavoro e istituto per la previdenza sociale, che insieme hanno comunicato con me e con la mia azienda per cercare di evitare che si ripetessero le dinamiche che mi portarono al burnout. Ci farò un video specifico perchè tutto il percorso è stato veramente molto efficiente e son rimasta stupita!

    • @albertovonberg2654
      @albertovonberg2654 11 месяцев назад

      Su come sei stata seguita nel burn out, mi sembra l’unica nota positiva della storia. Non credo che qui in Italia ci sia questo tipo dì tutela e riguardo, in realtà non lo so…
      Per il resto mi viene da dire tutto il mondo è paese. Nel senso che se sono le logiche del profitto, della finanza, del capitalismo esasperato il risultati sono questi sia come programmatore che come medico infermieri, ingegnere, impiegato. Ambienti “fast paced”, ritmi frenetici, citando una canzone “l’aspettativa è massima l’imperativo è vincere”.
      Poi ci saranno aziende e aziende, diversità tra vari paesi, persone che si adattano meglio a situazione dì forte stress, ma il trend mi sembra purtroppo questo

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад +1

      @@albertovonberg2654 almeno nel settore tech si, come dicevo ci son poche risorse quindi cercano di utilizzarle al 1000 per 1000 ed è così un po' dappertutto..

    • @albertovonberg2654
      @albertovonberg2654 11 месяцев назад

      @@antoeasysweden ciao Antonella,
      Io conosco soprattutto la realtà italiana e sotto numerati sono i medici e gli infermieri così come molto spesso i dipendenti dì aziende private sempre per logiche “dì risparmio”
      Alla fine non ci vuole la luna, team più numerosi e meglio assortiti, colleghi che cercano dì aiutarsi creando situazioni win win per tutti manager con un po’ dì tatto, ci vorrebbe poco per far star meglio le persone
      Ora fai ancora la developer?

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад

      @@albertovonberg2654 nel tech però il problema non è il voler risparmiare, è proprio difficile trovare ingegnieri c’è una forte carenza. Si, ma mi occupo di formazione :)

  • @antoniocolombo9414
    @antoniocolombo9414 11 месяцев назад +1

    Lavoro come sviluppatore in italia da 5 anni anch'io per un'azienda di consulenza e stavo proprio pensando ieri sera queste tematiche. Grazie per aver condiviso la tua esperienza. Quello che mi chiedo io è: quale potrebbe essere una soluzione? Perchè quella più ovvia che mi viene sarebbe cambiare azienda o stare nella stessa azienda ma fregarsene dei carichi di lavoro e non portare a termine il lavoro che ci viene assegnato. Su quest'ultima ipotesi non so però quanto sia facile da attuare in quanto potrebbe rilevarsi più stressante che effettivamente fare il lavoro. Sarei curioso della soluzione che tu hai trovato perchè io non vedo molte vie di uscita

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад

      ciao Antonio, grazie a te del commento! Secondo me voltare la testa e ignorare il problema non è mai una soluzione a lungo termine, la cultura del lavoro ha molti problemi di base secondo me e la rivoluzione deve partire dal basso, non accettando di lavorare a determinate condizioni, e spero in questo ci stiamo muovendo nella giusta direzione. Più a breve termine invece, la mia soluzione è stata intanto cambiare lavoro, e poi iniziare a coltivare seriamente le mie idee imprenditoriali. Buona fortuna! 🍀

  • @lorenzogentile7938
    @lorenzogentile7938 11 месяцев назад

    Ciao Antonella! Per esperienza personale non trovo del tutto negativo di aver passato alcuni anni in un ambiente molto competitivo, come è appunto, nel mio caso, una facoltà di fisica. Le dinamiche che descrivi le capisco molto bene, in primis il culto sfrenato per le performance intellettive. In base ad esse è legata anche la percezione del valore personale. La cartina di tornasole era la paura pressocchè generale di fare domande. I novizi apprendono questo modus vivendi da professori e ricercatori, già ben logorati da anni di competizione e precariato. Sai, io ho poi capito che odiavo tutto questo - il doversi tendere di continuo alla massima estensione intellettiva - e dunque ho capito cosa non volevo essere. Quando ho capito che non ero io, ma l'ambiente ad essere essenzialmente sbagliato, mi sono rilassato. Lasciar andare il perfezionismo è liberatorio, anche se ho pagato per un po' il prezzo di sentirmi estraneo a quel mondo. Oggi sono laureato, e mi ritrovo davanti il mondo del lavoro, con tutto il suo condimento di precariato, competizione e sopraffazione, ma credo che perseverando un po' mi inserirò. In fondo, per non abbattersi bisogna credere di avere un futuro positivo, la speranza è proprio questa scommessa. Viktor Frankl scrisse che aiutava i suoi compagni internati nei campi di concentramento dandogli dei motivi per vivere, e che quelli che tendevano a crollare erano quelli che non credevano di averne. Le tue parole mi fanno sorridere ma mi danno anche tristezza. L'efficienza con cui sei stata soccorsa indica sicuramente buona volontà del personale sanitario, ma anche un diffuso cinismo. Un caro saluto!

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад

      ciao Lorenzo, interessante spunto di riflessione il tuo. Ti auguro il meglio nella tua carriera futura 🌸

  • @paolosavino22
    @paolosavino22 11 месяцев назад

    Video molto interessante, da informatico che sta per raggiungere i 3 anni di lavoro in questo settore posso capire bene. Nonostante comunque non sia in una azienda di consulenza (che sono il male se vuoi un minimo di work-life balance) comunque il concetto del "ogni giorno hai un problema difficile da affrontare" mi ha colpito parecchio. Se all'inizio era interessante l'idea di avere continuamente nuove sfide da affrontare ci sono delle volte che vorresti semplicemente fare qualcosa di facile e automatico. L'informatica presenta sempre problemi, c'è sempre qualcosa che va storto che non è standard. E sulla lunga questo ti deteriora proprio. Magari non è ancora burnout ma inizio a sentire i sintomi che hai descritto e per fortuna che ho visto il tuo video, penso mi attiverò per capire se va fatto qualcosa a riguardo.
    Piccola domanda: poi quando tu hai lasciato il tuo lavoro da sviluppatrice hai cambiato sempre in ambito informatico e sviluppo o sei passata a qualcosa magari di affine ma diverso?

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад +1

      Esatto proprio così, mi viene da dire uno sbattimento pazzesco legato poi ad altre problematiche della cultura del lavoro di cui parlavo..Ascoltati e un consiglio che ti do è, cerca di rallentare piuttosto che il contrario, perchè la vita lavorativa "è una maratona non uno sprint", dev'essere sostenibile sul lungo periodo. Al momento mi occupo di formazione sempre in ambito informatico e son decisamente più felice! 😍

    • @paolosavino22
      @paolosavino22 11 месяцев назад

      Grazie mille per i consigli! Ti auguro il meglio!

  • @mr.derrick6878
    @mr.derrick6878 5 дней назад

    Complimenti per il canale.
    Però, ti prego, il mestiere che fai è quello dello sviluppatore.
    Così come il pilota di un aeromobile viene chiamato tale a prescindere che sia un uomo o una donna.
    Non esiste infatti il " piloto " né il "commercialisto".

  • @MrMarietto
    @MrMarietto 11 месяцев назад +1

    Ciao Antonella! Video interessantissimo. Non hai provato a cambiare azienda?

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад

      grazie ☺️ si si poi ho cambiato 😅

  • @apeloner4470
    @apeloner4470 21 час назад

    Ragazzi ...basta ...azzeriamo tutto ...torniamo in Italia e mettiamoci a fare i contadini...e quando i nerd verranno in ferie in Italia ci vendicheremo di tutto ahhhhhhh😅

  • @developer2866
    @developer2866 8 месяцев назад +1

    Credo che il tuo problema piu' grande sia stato partire con una esperienza da startup e non con una azienda consolidata e con molti dipendenti, una startup di base dovrebbe avere una crescita esponenziale, quindi i carichi di lavoro che ne derivano sono sopra la media. Altra cosa che sicuramente non ti ha aiutato, il canale youtube ed inoltre il fatto che lavori anche come freelance con determinati servizi, diciamo che è già difficile fare il programmatore focalizzandosi solo su quello... (te lo dice uno che ci è passato gestivo tre attività anche io poi in burnout). Altra cosa il discorso della regolamentazione del lavoro non ha molto senso, sei un dipendente e dovresti avere degli orari lavorativi...come ti ha spiegato il tuo ex manager "fai quello che riesci a fare" cioè devi essere anche tu a gestirti. Ma non ha senso perche' se tu domani vuoi aprirti 5 attività o svolgere più lavori devi avere la libertà di poterlo fare, per la stragrande maggior parte delle persone è una cosa da pazzi, ma esistono anche imprenditori e lavoratori che invece riescono a gestire più attività/lavori...beati loro.

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  6 месяцев назад

      ciao! RUclips è sempre stato un hobby dunque niente stress, e il lavoro freelance è arrivato dopo quindi non entrano nell'equazione. Poi non so se ho detto, ma ribadisco spesso che non ho mai fatto un'ora di straordinario, si può arrivare al burnout per tanti motivi, e i miei li ho elencati nel video. Ciao e buona vita:)

    • @developer2866
      @developer2866 6 месяцев назад

      @@antoeasysweden sicuramente i fattori che possono portare ad un burnout sono molti, nel mio caso personale poi mi sono accorto che non ero predisposto per l'imprenditoria che poi ho lasciato per fare lo sviluppatore (lavoro che amo), visto che tu hai lasciato totalmente il lavoro è probabile che tu non sia predisposta per fare il programmatore ma sicuramente per fare altro, ti auguro di aver gia trovato o di trovare in futuro questo ambito lavorativo.

  • @valentina-vv4km
    @valentina-vv4km 11 месяцев назад

    Ciao Antonella, posso chiederti con cosa giri i video? Usi una camera o il telefono?

  • @agriarnaio
    @agriarnaio 11 месяцев назад

    diceva Eschilo che il dolore è un errore della mente , per me questo vuol dire che il dolore non è mai assoluto ma relativo alla interpretazione che te ne dai , dobbiamo trovare un equilibrio con noi stessi mandando a quel paese tutto ciò che non ci piace , io l'ho sempre fatto e non me ne sono mai pentito

    • @antoeasysweden
      @antoeasysweden  11 месяцев назад

      condivido fino ad un certo punto, prendendo per buono questo pensiero filosofico allora dovremmo accettare la violenza, gli abusi e soprusi perchè in fondo "il dolore non esiste", ma parlando in senso più lato posso capire il discorso e certamente, personalmente abbiamo una certa responsabilità verso quello che subiamo a lungo termine, questo si.

    • @agriarnaio
      @agriarnaio 11 месяцев назад

      no è diverso , non vuol dire che il dolore non esiste nè che non vada evitato , vuol dire che quando soffriamo dobbiamo capire le cause e trovare una giustificazione , per esempio se non sono all'altezza di un compito posso capire che questo non nencessariamente compromette la mia felicità , magari devo solo cercare altro che mi faccia stare bene e forse non è colpa mia se fallisco un obbiettivo ma di un contesto sociale sbagliato , è la speigazione che se ne dà che è importante e il fatto che ci possiamo perdonare e cambiare la nostra visione delle cose può aiutarci a trovare un nuovo senso in quello che facciamo @@antoeasysweden