Matteo non puoi capire quanto mi sento validata in questo momento, sono anni che penso "si può giudicare assolutamente un libro dalla copertina, eccome se si può" e so di avere un'opinione controversa, ma lo penso per le stesse ragioni che hai detto tu ed è bello sapere di non essere l'unica ad andare contro a questo mito 😅
Concordo in pieno. Il libro non è solo il testo ma tutto l'insieme che lo rende oggetto. Non dimentichiamo poi che non tutti sono lettori forti o entrano in libreria sapendo già cosa comprare. La copertina aiuta a presentare il libro. Poi è ovvio che questa regola possa, anzi a volte debba, essere rotta. Alcuni editori amano anche stupire con dei contrasti o portare fuori strada il lettore.
Concordo, per non parlare della vera e propria scelta stilistica delle copertine legata a determinati generi. Se vedo il cartonato di un bonazzo a petto nudo con i pettorali scolpiti e il titolo scritto in caratteri bold fluo (del tipo "Byron, il milionario dal cuore di ghiaccio e il culo d'acciaio) che diavolo dovrei aspettarmi? Un inedito di Simone de Beauvoir? Chiaro che so benissimo di cosa tratterà il romanzo sia nel contenuto che nello stile e non credo che sarei superficiale nel giudicarlo. Ricordo inoltre come fossero iconiche le copertine pulp dei romanzi di serie zeta americani degli anni '50-'60, specie quelle che trattavano storie omoerotiche che allo stesso tempo volevano attrarre e perturbare le lettrici. Questo vale anche per i romanzi gialli, thriller, fantasy etc. Poi gli errori e gli orrori ci sono sempre ma credo il concetto si capisca.
Sto cercando su amazon "Byron il milionario dal cuore di ghiaccio e il culo d'acciaio" 😂 devo leggerlo, spero qualcuno abbia scritto un capolavoro del genere.
Sono d'accordo con te, la copertina in fondo è il biglietto da visita di un libro; non determina la qualità del testo, ma ha sicuramente una certa influenza sulla sua scelta e -- almeno nel mio caso -- anche sulla fidelizzazione del cliente: per esempio io sono un grande fan di add editore e non nego che a colpirmi siano state proprio le loro copertine: per dirti, sono riusciti a farmi comprare una graphic novel (Splendidi Reietti, consiglio) quando non avevo mai dimostrato interesse verso il genere in questione!
Sono pienamente d’accordo che la copertina deve rispecchiare il contenuto del libro e quindi che la copertina ha un ruolo fondamentale nella scelta del libro
Sono assolutamente d'accordo con il tuo pensiero e faccio lo stesso discorso per i trailer: faccio davvero fatica a comprendere le logiche promozionali che spingono a mostrare un film in modo diverso da quello che è realmente. In questo modo scontenti chi ci va, perché va a vedere qualcosa che non è nelle sue corde e ne fa cattiva pubblicità, e non fai andare al cinema il pubblico che sarebbe invece stato il perfetto target.
Per me il libro non è solo un supporto di lettura, è un oggetto di devozione, di svago, di arredo, di ornamento, ma anche di piacere e di dolore. Avendolo ricoperto di tutti questi ruoli fisici e simbolici, per me non è accettabile, se non per rare eccezioni, acquistarne uno che si presenti con un brutto involucro. Voglio godere dell’esperienza di lettura e questo per me si esprime a tuttotondo. In più ho poco spazio in casa, quindi se aggiungo qualcosa voglio che effettivamente crei del valore. Come risolvo il problema delle copertine orrende per i libri che voglio leggere? Massiccio uso delle biblioteche se sono titoli che non penso di rileggere, eBook se desidero tenerli con me.
Mi trovo assolutamente d'accordo sull'importanza delle copertine, l'esperienza che cerca un* appassionat* parte anche da lì. Spunto per un video: siti, pagine, risorse o consigli per avere aggiornamenti sui libri e mondo editoriale
Assolutamente d’accordo. Tempo fa, mi pare in un tuo booktag, era sorta questa discussione e avevo commentato facendo esattamente le stesse osservazioni sul fatto che la copertina serve a comunicare al lettore se appartiene o meno al target per cui il libro è pensato, per cui non dà necessariamente un giudizio sulla qualità, ma se istintivamente ti piace o meno può farti capire se il contenuto è adatto a te o meno. Avevo fatto proprio l’esempio di Adelphi per parlare di una copertina non “accattivante” graficamente, ma molto chiara nell’indicare la tipologia di lettore a cui si rivolge
Applausi, applausi, applausi. Sono assolutamente d'accordo con ogni tua affermazione. Secondo me ormai invece non si possono più giudicare i libri dalle descrizioni perché mi pare che ultimamente, per ciò che sto leggendo, siano più fuorvianti che accattivanti: hai di recente parlato de L'isola dei gigli rossi di Li Kotomi e la storia saffica non è trattata ma accennata meravigliosamente; allo stesso modo l'ultima opera di Murakami non andrebbe descritto come una storia d'amore adolescenziale secondo me.
Ciao Matteo, in merito all'argomento che hai trattato mi viene in mente il romanzo "Vita e Destino" di Grossmann: io lo comprai in un'edizione a mio parere bellissima, di Adelphi, con una copertina blu notte e un edificio in primo piano che evocavano la carica drammatica di cui era intriso il libro, e forse è stata proprio la copertina a suggerirmi di acquistarlo. La nuova edizione con la nuova copertina (Stalin che indica degli aeroplani in partenza per la guerra su uno sfondo grigio un po' anonimo) secondo me non è all'altezza della precedente e non evoca granché, e onestamente una copertina del genere non mi avrebbe spinto a comprare il libro o ad incuriosirmi.
Ne vengo dal Book Pride di Genova e a fronte di migliaia di libri ho scelto proprio dalle copertine, poi è ovvio che leggevo la quarta ed esploravo ciò che gli espositori mi presentavano, ma prima di tutto la copertina. Mi fa piacere sentire e leggere che non sono l'unica.
Concordo. E credo anche che il buon gusto di una copertina sia dettato dalla cultura del popolo che legge (o non legge) quegli stessi libri. Nel nostro paese persino l'austera Adelphi è mai caduta nell'orrido minimalismo, ad esempio, della francese Gallimard...
per me non tanto per i libri quanto più per film e musica. nel cinema la libertà di scegliere come strutturare la locandina spetta al direttore; altrettanto nel mondo musicale, il potere decisionale per quanto riguarda la cover di un album ricade principalmente sull’artista, dunque prendendo come postulato che cinema e musica siano arte e che chi li faccia sia un artista per me non è irrazionale immaginare che in quanto tali abbiano una visione da seguire o perlomeno del gusto estetico. non so quanto bene ciò si applichi all’editoria, dove la casa editrice ha una notevole autorità su ciò che viene pubblicato. bel video👍
Penso alle copertine fantasy anni 80 dove le copertine erano a tema randomicamente fantasy ma non corrispondevano mai agli elementi dei romanzi che contenevano. Idem per i sci-fi.
Io infatti ho grossi problemi con le copertine della Nothomb e della Sagan (lei solo per quanto riguarda le edizioni francesi) perché hanno pressoché tutte il loro volto o figura intera in copertina. Le adoro entrambe, la Sagan soprattutto, ma tutte le copertine così anche no.
Forse il discorso vale meno per i classici: recentemente ho preso Il maestro e Margherita perché era da tanto che volevo leggerlo. In questo caso la copertina non ha avuto un ruolo rilevante 🥰
@@La.Dama.GrigiaHo appena comprato un libro di Henry Miller dopo averlo prenotato in libreria e SI. È un classico moderno, ne esistono diverse versioni, in libreria hanno fatto loro scegliendo quella disponibile prima per loro. L'avevo messo in conto, fa niente, ma quella copertina con delle labbra stilizzate stile brutta copia di Dalì e un neo alla Marilyn mi ha urtato lo stesso.
You Can't a Judge a Book by a Cover - a Bo Diddley song, 1962. Il detto però, per estensione, non riguarda(va) i libri. E un poco comunque è vero. Per la sua copertina (orribile) mai avrei comprato Febbre di J. Bazzi.
Rispondo dicendo che la maggior parte dei libri che mi sono piaciuti sono stati grazie alla copertina. E, ammetto, che raramente, mi è piaciuto un libro anche se la copertina lascia a desiderare. Ciao ciao 😊
Però secondo me confondi la copertina come valore estetico e scelta commerciale e di marketing, sono due cose diverse. La prima deriva da un gusto personale, del designer che ha concepito la copertina e del lettore che la giudica, la seconda è una precisa scelta dell'editore volta a raggiungere un determinato target. Secondo me confondi l'istinto con una serie di convenzioni simboliche che vengono utilizzate dalle copertine e che si possono evincere dalla storia dell'editoria. La copertina è sicuramente importante, anzi, in vetrina e in libreria, è la cosa più importante per l'editore. Ma non corriamo il rischio di infantilizzare o sottovalutare il pubblico. Se la copertina attira lo sguardo, ma una volta letta quarta di copertina, bandelle, ecc., il lettore capisce che non fa per lui, si allontana dal libro a prescindere dalla copertina. Concepire i lettori in questo modo (devi comprare il libro perché la copertina è bella), sarebbe la rovina dell'editoria, anzi, per alcuni generi lo è stata, pensiamo alla maggior parte dei fantasy, tutti con la stessa cover. C'è proprio un appiattimento, non solo della creatività degli editori e dei designer, ma anche, di rimando, alla qualità percepita dei romanzi, e sottolineo "percepita". Per concludere, secondo me l'essere umano non ha istinti, come diceva Galimberti, ma solo pulsioni.
Ciao Matteo, ho preso Donnole in soffitta. Lo comincerò domani. Ti trovo molto simpatico e bravissimo nel recensire. Una curiosità: leggi solo romanzi giapponesi? Lavori nell'editoria? Un caro saluto. 😊Concordo sulle copertine dei libri.
Se la copertina non fosse importante non la farebbero proprio... certo che fermarsi SOLO a quella senza badare minimamente a nient'altro non ha senso, sempre se non si usano i libri SOLO per arredare. 😂 Anch'io comunque la penso in maniera simile, se conosco l'autore/autrice e/o più o meno il testo allora vado semplicemente per la versione più economica. 😂
....riflessione generale: le copertine brutte di libri belli ti fanno sospettare che alla casa editrice non importi davvero cosa pubblica. (Gli editori piccoli in genere ci tengono, mentre le due o tre grandi case editrici italiane sono inguardabili, davvero da geisha fissa in copertina). E ti viene da pensare che se c'è così tanta superficialità nello scegliere l'immagine giusta, allora sarà stato superficiale anche l'editing, e allora forse anche la traduzione non sarà il top, eccetera... 😕
"Non giudicare un libro dalla copertina" e subito la mente corre alla leggendaria rubrica delle copertine trash dei classici
*meme del cagnolino con dietro gli elicotteri e i soldati
Matteo non puoi capire quanto mi sento validata in questo momento, sono anni che penso "si può giudicare assolutamente un libro dalla copertina, eccome se si può" e so di avere un'opinione controversa, ma lo penso per le stesse ragioni che hai detto tu ed è bello sapere di non essere l'unica ad andare contro a questo mito 😅
Concordo in pieno. Il libro non è solo il testo ma tutto l'insieme che lo rende oggetto. Non dimentichiamo poi che non tutti sono lettori forti o entrano in libreria sapendo già cosa comprare. La copertina aiuta a presentare il libro. Poi è ovvio che questa regola possa, anzi a volte debba, essere rotta. Alcuni editori amano anche stupire con dei contrasti o portare fuori strada il lettore.
Concordo, per non parlare della vera e propria scelta stilistica delle copertine legata a determinati generi. Se vedo il cartonato di un bonazzo a petto nudo con i pettorali scolpiti e il titolo scritto in caratteri bold fluo (del tipo "Byron, il milionario dal cuore di ghiaccio e il culo d'acciaio) che diavolo dovrei aspettarmi? Un inedito di Simone de Beauvoir? Chiaro che so benissimo di cosa tratterà il romanzo sia nel contenuto che nello stile e non credo che sarei superficiale nel giudicarlo. Ricordo inoltre come fossero iconiche le copertine pulp dei romanzi di serie zeta americani degli anni '50-'60, specie quelle che trattavano storie omoerotiche che allo stesso tempo volevano attrarre e perturbare le lettrici. Questo vale anche per i romanzi gialli, thriller, fantasy etc. Poi gli errori e gli orrori ci sono sempre ma credo il concetto si capisca.
Sto cercando su amazon "Byron il milionario dal cuore di ghiaccio e il culo d'acciaio" 😂 devo leggerlo, spero qualcuno abbia scritto un capolavoro del genere.
Assolutamente d'accordo con le tua opinione.
Anche la prima edizione de "Le quattro casalinghe di Tokyo" aveva una geisha in copertina 🤦
Sono d'accordo con te, la copertina in fondo è il biglietto da visita di un libro; non determina la qualità del testo, ma ha sicuramente una certa influenza sulla sua scelta e -- almeno nel mio caso -- anche sulla fidelizzazione del cliente: per esempio io sono un grande fan di add editore e non nego che a colpirmi siano state proprio le loro copertine: per dirti, sono riusciti a farmi comprare una graphic novel (Splendidi Reietti, consiglio) quando non avevo mai dimostrato interesse verso il genere in questione!
Sono pienamente d’accordo che la copertina deve rispecchiare il contenuto del libro e quindi che la copertina ha un ruolo fondamentale nella scelta del libro
Sono assolutamente d'accordo con il tuo pensiero e faccio lo stesso discorso per i trailer: faccio davvero fatica a comprendere le logiche promozionali che spingono a mostrare un film in modo diverso da quello che è realmente. In questo modo scontenti chi ci va, perché va a vedere qualcosa che non è nelle sue corde e ne fa cattiva pubblicità, e non fai andare al cinema il pubblico che sarebbe invece stato il perfetto target.
Per me il libro non è solo un supporto di lettura, è un oggetto di devozione, di svago, di arredo, di ornamento, ma anche di piacere e di dolore. Avendolo ricoperto di tutti questi ruoli fisici e simbolici, per me non è accettabile, se non per rare eccezioni, acquistarne uno che si presenti con un brutto involucro.
Voglio godere dell’esperienza di lettura e questo per me si esprime a tuttotondo. In più ho poco spazio in casa, quindi se aggiungo qualcosa voglio che effettivamente crei del valore.
Come risolvo il problema delle copertine orrende per i libri che voglio leggere? Massiccio uso delle biblioteche se sono titoli che non penso di rileggere, eBook se desidero tenerli con me.
Mi trovo assolutamente d'accordo sull'importanza delle copertine, l'esperienza che cerca un* appassionat* parte anche da lì.
Spunto per un video: siti, pagine, risorse o consigli per avere aggiornamenti sui libri e mondo editoriale
Assolutamente d’accordo. Tempo fa, mi pare in un tuo booktag, era sorta questa discussione e avevo commentato facendo esattamente le stesse osservazioni sul fatto che la copertina serve a comunicare al lettore se appartiene o meno al target per cui il libro è pensato, per cui non dà necessariamente un giudizio sulla qualità, ma se istintivamente ti piace o meno può farti capire se il contenuto è adatto a te o meno. Avevo fatto proprio l’esempio di Adelphi per parlare di una copertina non “accattivante” graficamente, ma molto chiara nell’indicare la tipologia di lettore a cui si rivolge
Applausi, applausi, applausi. Sono assolutamente d'accordo con ogni tua affermazione. Secondo me ormai invece non si possono più giudicare i libri dalle descrizioni perché mi pare che ultimamente, per ciò che sto leggendo, siano più fuorvianti che accattivanti: hai di recente parlato de L'isola dei gigli rossi di Li Kotomi e la storia saffica non è trattata ma accennata meravigliosamente; allo stesso modo l'ultima opera di Murakami non andrebbe descritto come una storia d'amore adolescenziale secondo me.
Ciao Matteo, in merito all'argomento che hai trattato mi viene in mente il romanzo "Vita e Destino" di Grossmann: io lo comprai in un'edizione a mio parere bellissima, di Adelphi, con una copertina blu notte e un edificio in primo piano che evocavano la carica drammatica di cui era intriso il libro, e forse è stata proprio la copertina a suggerirmi di acquistarlo.
La nuova edizione con la nuova copertina (Stalin che indica degli aeroplani in partenza per la guerra su uno sfondo grigio un po' anonimo) secondo me non è all'altezza della precedente e non evoca granché, e onestamente una copertina del genere non mi avrebbe spinto a comprare il libro o ad incuriosirmi.
Ne vengo dal Book Pride di Genova e a fronte di migliaia di libri ho scelto proprio dalle copertine, poi è ovvio che leggevo la quarta ed esploravo ciò che gli espositori mi presentavano, ma prima di tutto la copertina.
Mi fa piacere sentire e leggere che non sono l'unica.
Concordo. E credo anche che il buon gusto di una copertina sia dettato dalla cultura del popolo che legge (o non legge) quegli stessi libri. Nel nostro paese persino l'austera Adelphi è mai caduta nell'orrido minimalismo, ad esempio, della francese Gallimard...
per me non tanto per i libri quanto più per film e musica. nel cinema la libertà di scegliere come strutturare la locandina spetta al direttore; altrettanto nel mondo musicale, il potere decisionale per quanto riguarda la cover di un album ricade principalmente sull’artista, dunque prendendo come postulato che cinema e musica siano arte e che chi li faccia sia un artista per me non è irrazionale immaginare che in quanto tali abbiano una visione da seguire o perlomeno del gusto estetico. non so quanto bene ciò si applichi all’editoria, dove la casa editrice ha una notevole autorità su ciò che viene pubblicato. bel video👍
Penso alle copertine fantasy anni 80 dove le copertine erano a tema randomicamente fantasy ma non corrispondevano mai agli elementi dei romanzi che contenevano. Idem per i sci-fi.
Io infatti ho grossi problemi con le copertine della Nothomb e della Sagan (lei solo per quanto riguarda le edizioni francesi) perché hanno pressoché tutte il loro volto o figura intera in copertina. Le adoro entrambe, la Sagan soprattutto, ma tutte le copertine così anche no.
Forse il discorso vale meno per i classici: recentemente ho preso Il maestro e Margherita perché era da tanto che volevo leggerlo. In questo caso la copertina non ha avuto un ruolo rilevante 🥰
È vero, però quando un classico ha una copertina "bruttina" o mediocre comunque ci rimango male 😢
@@La.Dama.Grigia 👌
@@La.Dama.GrigiaHo appena comprato un libro di Henry Miller dopo averlo prenotato in libreria e SI. È un classico moderno, ne esistono diverse versioni, in libreria hanno fatto loro scegliendo quella disponibile prima per loro. L'avevo messo in conto, fa niente, ma quella copertina con delle labbra stilizzate stile brutta copia di Dalì e un neo alla Marilyn mi ha urtato lo stesso.
Ti capisco...
Ciao! Adoro la giacca ahah
“… e per virili imprese, per dotta lira o canto, Virtù non luce in disadorno ammanto”, diceva Leopardi 😅
You Can't a Judge a Book by a Cover - a Bo Diddley song, 1962.
Il detto però, per estensione, non riguarda(va) i libri. E un poco comunque è vero. Per la sua copertina (orribile) mai avrei comprato Febbre di J. Bazzi.
Rispondo dicendo che la maggior parte dei libri che mi sono piaciuti sono stati grazie alla copertina. E, ammetto, che raramente, mi è piaciuto un libro anche se la copertina lascia a desiderare. Ciao ciao 😊
Unrelated, ma che bella giacca :D
Grazie
Però secondo me confondi la copertina come valore estetico e scelta commerciale e di marketing, sono due cose diverse. La prima deriva da un gusto personale, del designer che ha concepito la copertina e del lettore che la giudica, la seconda è una precisa scelta dell'editore volta a raggiungere un determinato target. Secondo me confondi l'istinto con una serie di convenzioni simboliche che vengono utilizzate dalle copertine e che si possono evincere dalla storia dell'editoria. La copertina è sicuramente importante, anzi, in vetrina e in libreria, è la cosa più importante per l'editore. Ma non corriamo il rischio di infantilizzare o sottovalutare il pubblico. Se la copertina attira lo sguardo, ma una volta letta quarta di copertina, bandelle, ecc., il lettore capisce che non fa per lui, si allontana dal libro a prescindere dalla copertina. Concepire i lettori in questo modo (devi comprare il libro perché la copertina è bella), sarebbe la rovina dell'editoria, anzi, per alcuni generi lo è stata, pensiamo alla maggior parte dei fantasy, tutti con la stessa cover. C'è proprio un appiattimento, non solo della creatività degli editori e dei designer, ma anche, di rimando, alla qualità percepita dei romanzi, e sottolineo "percepita". Per concludere, secondo me l'essere umano non ha istinti, come diceva Galimberti, ma solo pulsioni.
La giacca 🔝🫶🏼🫶🏼🫶🏼🫶🏼
Ciao Matteo, ho preso Donnole in soffitta. Lo comincerò domani. Ti trovo molto simpatico e bravissimo nel recensire. Una curiosità: leggi solo romanzi giapponesi? Lavori nell'editoria? Un caro saluto. 😊Concordo sulle copertine dei libri.
Rispondo io, rispondo io!! 😅
Sì lavora nell’editoria.
No non legge solo romanzi di autori giapponesi, ma è appassionato di letteratura giapponese 😊
Matteo, Presa Elettrica credevo di averlo solo io in libreria, preso credo forse addirittura più di 18 anni fa 😢
Se la copertina non fosse importante non la farebbero proprio... certo che fermarsi SOLO a quella senza badare minimamente a nient'altro non ha senso, sempre se non si usano i libri SOLO per arredare. 😂
Anch'io comunque la penso in maniera simile, se conosco l'autore/autrice e/o più o meno il testo allora vado semplicemente per la versione più economica. 😂
matteo, off-topic ma l'hai visto PAPmusic?
Non ho ancora avuto il piacere 😂
@@matteofumagalli92 aspetto un'eventuale recensione con ansia haha
....riflessione generale: le copertine brutte di libri belli ti fanno sospettare che alla casa editrice non importi davvero cosa pubblica. (Gli editori piccoli in genere ci tengono, mentre le due o tre grandi case editrici italiane sono inguardabili, davvero da geisha fissa in copertina).
E ti viene da pensare che se c'è così tanta superficialità nello scegliere l'immagine giusta, allora sarà stato superficiale anche l'editing, e allora forse anche la traduzione non sarà il top, eccetera... 😕
Feltrinelli ad esempio, le copertine sembrano fatte a casaccio onestamente