AGGUATO AL PLENILUNIO - BILLONI 2016

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  • Опубликовано: 25 окт 2024
  • AGGUATO AL PLENILUNIO - Lurking at the Full Moon
    BILLONI - 2016 Oil on cavas - cm. 150 x 100 , Finito - 18 Agosto 2016 - La creazione alla fine ha poche regole, sa appena quando inizia a materializzarsi e quando l’opera finisce. L’atto è solitario ma non tanto in quanto l’artista è da solo ma si unisce in un flusso percettore dove tutto si riassorbe e concentra in un nucleo di estrema attenzione. Poi la materializzazione di un universo ha inizio e inizia il percorso funambolico sull’asta del mezzo espressivo che pone le immagini. L’opera “Agguato al plenilunio” termina esattamente la notte del 18 agosto 2016 sotto il segno del LEONE, alle ore 11,28 di Roma la Luna diventa Piena a 25° dell’Aquario, in opposizione precisa al Sole a 25° del Leone; chi scrive nasce sotto il segno del Capricorno con ascendente Leone. In altre parole il plenilunio viene assunto come evento personale e quindi come una forma rituale, armonica in cui si termina una forma pittorica di ricerca artistica iniziata in Giugno. Il discorso sul plenilunio porterebbe lontano, ma l’opera vi è direttamente collegata come a rimarcare che il livello di attenzione arriverà al suo climax e l’intensità percettiva dell’universo sottile anche. La realtà esterna si fonde trasformandosi, fluidificandosi e umettandosi di una sterminata miriade di “glitter” auto percettivi, fino a scomparire nella nuova visione: un agguato appunto, uno sguardo che oltrepassa o viaggia scorrendo nei corpi senza preavviso. Agguato prima di tutto a se stessi e ai propri “modi” in cui la porta si apre alla percezione stessa. La luna (vagamente azzurra), è percepita come essenziale entità luminosa, vuota al suo interno o comunque non più polvere, terra e roccia. Già scrivevo da qualche parte per un’altra opera:” L'opera esprime i movimenti fluttuanti che avvengono nel mondo sottile. Da quella dimensione un’energia inesauribile genera forme e aggregati che continuamente si sedimentano in formazioni apparentemente dense o spumeggiano come luminosi scrosci zampillanti d’acqua. Forme d’animali si mostrano assieme ad altre umane o quasi umane"..." Fibre di luce “nastriformi” disseminate d’occhi manifestano l’incessante e cosciente vedere."..."Nel suo fare creativo l’autore agisce come il guerriero che si sposta continuamente scorrendo con l’imprevedibile e esercitando la sua attenzione senza sosta. Le immagini seguono infatti percorsi spesso imprevedibili allo stesso, le formazioni dei vari aggregati più emergenti e distinti dallo sfondo, avvengono attraverso la decifrazione di un sottostante allucinato magma pittorico. Se esiste improvvisazione, questa non è gesto estetico ma esercizio di salti nel vuoto. Chi vuole intendere intenda." G.Billoni 2016

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