L. Russo - L’astronomia ellenistica dimenticata

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  • Опубликовано: 29 окт 2024

Комментарии • 15

  • @mogivice5361
    @mogivice5361 10 месяцев назад +5

    Mi permetto un commento il più cauto possibile, ma avendo a lungo letto e sentito Russo, anche dal vivo, non posso che riconoscergli uno spessore inarrivabile, almeno in Italia. E pur riconoscendo le capacità pratiche eccezionali degli antichi Romani, mi sembra innegabile quanto lontani fossero sempre stati (per loro stessa ammissione!) dalla logica scientifica greco-ellenistica. Un solo illustrissimo esempio: Vitruvio, un architetto quale oggi non so se esistano eguali per vastità di conoscenze. Egli avvertiva che uno specchio d'acqua veniva considerato quale piano di riscontro in edilizia, ma in realtà non è un piano bensì una calotta sferica per la curvatura della Terra. A me pare davvero singolare che a quel punto, già che c'era, non avesse aggiunto due osservazioni conseguenti: la prima, che per dimensioni di architettura ordinaria tale discrepanza fosse assolutamente trascurabile (cosa certamente pensata, ma non detta). La seconda, che anche supposta una enorme estensione della costruzione, la verticale sarebbe stata sempre definita dal filo a piombo, arrivando al caso limite di una raggiera convergente al centro del pianeta, quindi in ogni punto il livello dell'acqua definirebbe comunque la superficie di riferimento, anche se in nessun punto le verticali sono parallele. Sottigliezze? Certo, ma con le premesse della sua conoscenza, di sicuro alla portata del suo ragionamento. E' inutile negare che per secoli la vitalità dell'elaborazione teorica greca è andata perduta.
    Incidentalmente, se non siete deboli di stomaco vi suggerisco la lettura del suo "Ingegni minuti", che ritrae senza pietà il percorso discendente della scienza istituzionalizzata in Italia. Il titolo è preso da un' espressione particolarmenet infelice di Benedetto Croce, che ancora oggi molti ritengono un intellettuale - e addirittura filosofo - di rilievo dello scorso secolo. Il resto lo lascio al libro....

  • @PierFrancoNali-hd2up
    @PierFrancoNali-hd2up 11 месяцев назад

    Mi ha incuriosito l’interruzione delle ricerche nel periodo da Ipparco a Tolomeo. Ci sono delle congetture sulle cause di questa interruzione?

    • @digipao9453
      @digipao9453 11 месяцев назад

      Potresti guardare questo video: ruclips.net/video/Uyp5b07jH8M/видео.html
      Aldilà del video ci sono almeno tre libri di Lucio Russo, che ti consiglierei di leggere: "La rivoluzione dimenticata", sulla scienza ellenistica, dalle sue origini passando per il crollo fino al recupero rinascimentale; "L'America dimenticata", in si fa ampio cenno alle poche fonti rimaste sul tracollo culturale; infine "Il tracollo culturale. La conquista romana del Mediterraneo (146-145 a.C.)", interamente dedicato all'interruzione.

  • @francols6261
    @francols6261 11 месяцев назад

    Lucio Russo parla come se ai tempi esistessero specializzazioni, per cui il sapere era settorializzato. Nega quindi che i vari Vitruvio, Plutarco o Plinio possano avere avuto idee, per esempio sull'attrazione dei corpi, indipendentemente dal fatto che qualcuno prima di loro le ha dette, come Aristarco , Ipparco, o che so io. E ovviamente tutto deve collimare in quel mondo ellenistico, tanto caro a Lucio Russo, che praticamente aveva scoperto tutto. Non penso che ai tempi, così come oggi, esistessero scienziati puri o scrittori puri ma solo pensatori o persone particolarmente intelligenti che capivano. Non si capisce perché l'originalità di un qualche sapere scientifico la si deve dare ai vari Ipparco, Aristotele o Archimede e non agli autori latini succitati, per esempio.Va bene magari avranno attinto da loro qualcosa. Ma Ipparco o Archimede da chi hanno attinto? Viene da citare quel passo dove Lei afferma, non che la condivida, che la Terra era sorretta da colonne secondo antiche credenze ma si faceva finta di nulla sul fatto che cosa sorreggesse le colonne. Ora sembra che pensatori seppur intelligenti come potevano essere i vari Archimede o Aristotele o chi vuole Lei, abbiano avuto idee dal nulla, ma nega che altri, prima e dopo di loro, possano avere avuto le stesse idee.

    • @francols6261
      @francols6261 11 месяцев назад

      @@LucretiusNigro Non è che compaiono dal nulla solo che chi li ha preceduti (gli ellenici) avevano solo abbozzato delle idee. Lo conosco più di un pochetto, e so che ha delle fisse... anzi, una in particolare: l'ellenismo. Tutto collima lì e tutto è nato lì. Il resto è irrilevante. Se Lei si prendesse la briga di guardarsi tanti interventi dell'esimio professore L. Russo qui sul "tubo" forse ne scoprirebbe il perché. Tipo: Leonardo da Vinci era solo un bravo pittore ma niente di più; che di scienza non capiva niente; Galileo e Newton dei copioni che hanno ripetuto solo cose dette da altri e quindi non hanno scoperto un bel niente; i romani (quelli antichi) solo degli ignoranti che hanno distrutto il mondo ellenistico; Vitruvio solo uno che scriveva baggianate e non capiva nulla di scienza... e via di seguito con perle così.

    • @digipao9453
      @digipao9453 11 месяцев назад +1

      Ciao, mi permetto di darti del tu (lo stesso potrai fare con me). Ti rispondo perché se scrivi qui devi aver contribuito, come me, alle 181 visualizzazioni (al momento in cui scrivo) del video e nutri un qualche interesse per il tema. Prima di risponderti volevo chiederti una cosa: hai letto, con attenzione aggiungo, "La rivoluzione dimenticata" di Lucio Russo? In caso negativo ti inviterei a leggerla, sia chiaro che non si tratta di un ammonimento, ma di un consiglio "amichevole": ci sono buone probabilità che ti si apra un mondo.

    • @francols6261
      @francols6261 11 месяцев назад

      @@digipao9453 Guarda ho visto tutti i video possibili qui sul tubo ivi comprese le sue lezioni che teneva qualche anno fa alla Sapienza, (una ventina, credo). Dove parla sempre delle stesse cose: cioè della scienza ellenistica. Affascinante, devo dire e perlopiù condivisibili. Credo che leggendo il libro ci sarà qualche dettaglio in più ma penso di nulla di determinante. Ribadisco quello che ho detto prima; che derivano dalle osservazioni fatte su quanto afferma, che mi sembra di aver dedotto seguendo le sue lezioni. E ciò che ho riportato sono cose dette dallo stimatissimo L. Russo nel tempo.

    • @digipao9453
      @digipao9453 11 месяцев назад +2

      @@francols6261 Cito questa frase: "Non penso che ai tempi, così come oggi, esistessero scienziati puri o scrittori puri ma solo pensatori o persone particolarmente intelligenti che capivano.". Perché non lo pensi? Io ho frequentato il Liceo Scientifico, ho studiato filosofia e Latino, all'università ho studiato molte teorie di tipo assiomatico-deduttivo (una per tutte: analisi matematica) e non pensavo anch'io che vi fossero scienziati propriamente detti. Il punto è che dopo aver letto Lucio Russo mi è molto più chiaro che cosa si debba definire "scienza". Lui in particolare si sofferma su un prodotto culturale dell'Ellenismo (quella che oggi chiameremmo "scienza esatta", e che esiste ai giorni nostri non perché i "moderni" l'avessero riscoperta o reinventata ma perché si esercitavano sul poco che era sopravvissuto dei trattati di epoca ellenistica), quindi da una definizione di scienza molto stringente. Di questi 3 nomi cosa mi diresti: Euclide, Archimede e Apollonio di Perga?
      Se hai studiato in passato filosofia e ti sei confrontato con teorie assiomatico-deduttive, ti raccomanderei a maggior ragione di leggere "La rivoluzione dimenticata".

    • @francols6261
      @francols6261 11 месяцев назад

      @@digipao9453 Non parliamo per favore di scienza e di che cos'è la scienza e i suoi adepti, per lo spettacolo deprimente, per non dire altro, che hanno dato di se in questi ultimi tre anni e mezzo; spettacolo per il quale quasi mi darei alla negromanzia. Ma senza divagare oltremodo, ti dico subito che io non metto in dubbio alcunché di quanto affermato da Russo riguardo la scienza in se: metto in dubbio solo le affermazioni circa il fatto che tutto ciò che è sapere o quasi deriva dall'ellenismo; e tutto ciò che è arrivato dopo era scadente o addirittura malinteso o distorto da personaggi tipo Seneca, Vitruvio o Plutarco (Plutarco un po meno perché il nostro Russo ha simpatia per i greci) poiché non erano "scienziati" e quindi si limitavano a riportare quanto scritto dai vari Ipparco, Archimede (quest'ultimo non era un ellenico ma un siciliano nato a Siracusa), ecc. talvolta in modo distorto o parziale perché non ci capivano nulla. Senza parlare di Galileo o Newton. A quest'ultimo ad esempio non attribuisce nemmeno la scoperta della gravitazione universale (c'erano già arrivati gli ellenici).