Bonifica dell’Area ThyssenKrupp. Assemblea 1/3/2024 - Intervento del prof. Sergio Foà

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  • Опубликовано: 11 дек 2024
  • Intervento del prof. Sergio Foà (ordinario di diritto amministrativo all’Università di Torino) all'assemblea "Bonifica dell'Area ThyssenKrupp: la cittadinanza deve sapere"
    Venerdì 1 marzo 2024, ore 18:00 - nella sala della Parrocchia del Beato Pier Giorgio FRASSATI via Pietro Cossa 280/2 - Torino
    ne parliamo con
    Sergio FOA’ - Professore di diritto amministrativo all’Università di Torino
    Marcello BADIALI - Consigliere Circoscrizione 4
    Sono stati invitati il Presidente, la Giunta e il Consiglio della Circoscrizione 5
    I consiglieri comunali di Torino, ad eccezione dei 5Stelle, respingono la delibera di iniziativa popolare che propone di costruire il nuovo Ospedale Maria Vittoria sull’area della ThyssenKrupp per non distruggere 60.000mq del Parco della Pellerina lì di fronte.
    Una nuova delibera della maggioranza propone invece di trasformare gran parte dell’area Thyssen in verde pubblico. Ma un grande equivoco sta ingannando la cittadinanza: si spaccia per bonifica dell’area Thyssen un intervento che si limita ad isolare col cemento tutto il terreno inquinato da metalli pesanti e idrocarburi nocivi alla salute umana e all’ambiente e da cromo esavalente tossico e cancerogeno che avvelena il suolo e la falda idrica.
    Bonificare è rispristinare le condizioni naturali del suolo
    Subito dopo il disastro del 2007 si era chiesto la restituzione gratuita di quell’ area alla Città, ma i sindaci che si sono succeduti in tutti questi anni non hanno mai fatto un passo in tale direzione, né si sono preoccupati di applicare il principio “chi inquina paga” sancito dalla legislazione europea[1] e dall’art. 192, 3) del nostro Codice dell’Ambiente:“ Il Sindaco dispone con ordinanza le operazioni di bonifica e di ripristino dello stato dei luoghi e il termine entro cui provvedere, decorso il quale procede all’esecuzione in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate” [2].
    Oggi non possiamo accettare che resti sotto i nostri piedi un cadavere industriale chiuso in una bara di cemento, che siano cementificati anche i restanti 1.400 metri quadri di suolo naturale sradicando tutti gli alberi e la vegetazione esistente. La bonifica deve essere vera, totale, definitiva: rispristinando le condizioni naturali del suolo fino alla falda idrica.

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