0:00:01 - perché usare le PDC 00:05:30 - le domande ricorrenti sulle PDC 00:07:05 - criteri di dimensionamento delle PDC 00:11:30 - caso edificio tipo (Oristano zona C 1500 GG) 00:12:30 - caso tipo - dispersioni termiche 00:13:10 - la classe energetica e la potenza della PDC 00:15:50 - stima veloce di primissima approssimazione della taglia della PDC in funzione della classe energetica 00:16:53 - salto termico lato acqua nelle PDC e portata 00:19:30 - esempio: parzializzazione a valle (con valvola miscelatrice o testine di zona), disgiunzione circuiti PDC e impianto 00:21:18 - esempio: diverso deltaT tra circuito PDC (prim) e circuito impianto (sec) 00:22:20 - dimensionamento tubazioni e pompa di rilancio 00:25:20 - classificazione impianti ad alta-media-bassa T e resa della PDC 00:27:00 - COP della PDC in funzione delle T di mandata ed esterna 00:28:18 - la località geografica 00:30:08 - tabelle di dettaglio rese 00:36:00 - effettive condizioni di funzionamento della PDC nell'arco ella stagione 00:37:10 - stima della T esterna media, della potenza media della PDC, e SCOP noti i GG della località 00:41:55 - riepilogo strategie per ottimizzare il COP e la resa della PDC 00:45:20 - considerazioni sulle tariffe elettriche 00:50:20 - possibilità di scegliere taglie di contatori progressive di 0.5 kW (fino a 6 kW, di 1 kW oltre i 6) per ottimizzare i costi fissi in base alle esigenze 00:52:10 - esempio di calcolo della potenza del contatore da scegliere 00:54:00 - stima dei costi elettrici (dipende delle caratteristiche dell'edificio) 00:55:46 - variazione costi del kWh elettrico nel tempo con nuove logiche di tariffazione 00:57:45 - valutazione della convenienza della PDC con altri sistemi di riscaldamento, a varie T di mandata 01:02:17 - sistemi ibridi 01:03:55 - funzionamento monovalente PDC 01:04:32 - COP di pareggio 01:06:30 - funzionamento bivalente 01:07:10 - funzionamento bivalente alternativo e parallelo 01:09:35 - centraline di gestione della bivalenza 01:10:08 - sistema ibrido con termo-stufa o caldaia a pellet 01:10:48 - esempio: schema impianto ibrido con generatore a biomassa 01:11:15 - interventi su impianti di edifici esistenti - informazioni da rilevare 01:12:45 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura senza intervenire sull'involucro 01:13:16 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica della linea principale fino al collettore 01:15:18 - interventi su impianti esistent ad alta temperatura - linea principale - separazione primario-secondario a DT diversi tramite l'inerziale 01:16:05 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - valutazione delle rese PDC alle T_est e T di mandata per il soddisfacimento della potenza di progetto 01:17:46 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica della linea principale esistente fino al collettore, valutazione della velocità e perdite di carico 01:19:25 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica della linea principale esistente - collettore 01:19:57 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica della linea principale esistente - linee di allaccio ai terminali 01:21:58 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica delle rese dei radiatori 01:26:35 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica della linea principale esistente - linee di allaccio ai terminali, le portate ai radiatori 01:28:38 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica della linea principale esistente - caso di esempio pratico 01:30:31 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica della linea principale esistente - caso di esempio pratico - sostituzione con fancoil 01:33:25 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura con intervento sull'involucro 01:36:32 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura senza intervento su involucro - integrazione in parallelo con sistema centrale di risc/raff canalizzato ad aria in controsoffitto nel disimpegno 01:40:37 - ........integrazione in parallelo con sistema centrale di risc/raff canalizzato ad aria....- utilizzo bocchette ibride per climatizzazione e VMC 01:41:40 - importanza e necessità dell'ACCUMULO INERZIALE 01:44:55 - ACCUMULO INERZIALE - dimensionamenti 01:46:50 - ACCUMULO INERZIALE - modalità di collegamento - 1 - serie 01:47:35 - ACCUMULO INERZIALE - modalità di collegamento - 2 - parallelo 01:48:28 - ACCUMULO INERZIALE - modalità di collegamento - 3 - ottimizzazione con 2 valvole a 4 vie 01:50:00 - ACCUMULO INERZIALE - modalità di collegamento - 4 - classico collegamento in serie sul ritorno 01:50:47 - ACCUMULO INERZIALE - modalità di collegamento - 5 - collegamento in serie-parallelo 01:52:04 - ACCUMULO INERZIALE - modalità di collegamento - 6 - collegamento in aggiunta a sistema multi-energia
Grazie mille, signor Pannacci! Siamo lieti che abbia apprezzato il webinar. Italtherm è un nome di grande rilievo nel settore, e il suo feedback è particolarmente prezioso per noi. Continui a seguirci per ulteriori contenuti e aggiornamenti!
Christian, la ringraziamo per il positivo riscontro. Nei casi descritti, per primario si intende il flusso del lato generatore, mentre per secondario si intende il flusso del lato circolazione su impianti riscaldamento/raffrescamento
Una curiosità, ma l'esempio a 1:48:56 con le valvole a 4 vie viene gestito direttamente dalla pdc o le valvole vanno switchate manualmente con un interruttore da estate a inverno?
Le valvole a 4 vie di commutazione stagionale vengono attivate dal contatto estate/inverno della centralina impianto, in base a se l'impianto è commutato su inverno o su estate. In alternativa si può installare un commutatore estate/inverno di tipo manuale.
Vorrei capire come dimensionare (ammesso sia possibile) una sistema di geotermia in modo che sia in grado di alzare di qualche grado un flusso di acqua che scorre a circa 42 litri al minuto. Il dato di 42 litri al minuto nasce da una targhetta su uno scambiatore di calore con contabilizzazione del calore trasferito dal teleriscaldamento all’impianto del fabbricato, parla di 2,5 metri cubi orari trattati (2500/60=41,66….) velocità massima probabilmente raggiunta anche dalla pompa inverter che spinge l’acqua calda in tutto l’impianto.
Buongiorno, la sua domanda è molto interessante; purtroppo questo è un canale di un'azienda e per policy forniamo esclusivamente risposte che riguardano i nostri prodotti o al limite di spiegazione su nostri corsi tecnici che vengono qui pubblicati. Una buona giornata.
Come ottimi video, Ho una abitazione anni 60,con muro perimetrale di 30, infissi vecchi. Secondo voi sarebbe più opportuno installare una monoblocco ad inverter o on/off .vi ringrazio
Buonasera e grazie per il positivo riscontro. La pompa di calore ad inverter si adatta meglio ai cambi di carichi termici che sono variabili in funzione del clima esterno, riduce la quantità di ON/OFF con un aumento della vita media del compressore ed infine, in fase di modulazione, la macchina raggiunge COP maggiori garantendo un SCOP (COP stagionale) più elevato. Ovviamente è richiesta una elettronica moderna e ben collaudata.
Salve! Avrei una domanda da porvi, anni fa ho cambiato la vecchia caldaia con una a condensazione di cui usufruisco delle detrazioni al 50% ora con l'Ecobonus al 110% facendo cappotto termico cambiando infissi e mettendo fotovoltaico posso sostituirla con una pompa di calore?
Buonasera, in linea teorica la risposta è si. In linea pratica, dovrebbe far fare un calcolo delle dispersioni post-intervento e far verificare che l'impianto sia in grado di lavorare con temperature consone per la pompa di calore. Il supporto iniziale da parte di un termotecnico è quindi fondamentale.
se si intende di avere l'obiettivo di coprire il consumo della pompa di calore con la produzione fotovoltaica, in linea molto generalistica e di massima va calcolato il fabbisogno termico annuale e diviso per il COP medio della PDC. Nel dettaglio sarà poi importante stabilire una strategia di regolazione e di funzionamento del sistema. Anche l'involucro edilizio risulta molto importante perché con strutture capaci di mantenere a lungo il calore con poche dispersioni ci si può permettere di usare l'edificio come "batteria di calore", aumentando la temperatura durante il giorno, dettaglio che permetterebbe alla pompa di calore di funzionare con temperature esterne più elevate con COP maggiori. Su questo aspetto ne parliamo nel nostro corso di termoregolazione.
Ma quindi se uso un separatore idraulico ed un circolatore di rilancio secondario opportunamente dimensionato per l'impianto, potendo mantenere un deltaT elevato sull'impianto, posso intervenire su un esistente a radiatori mettendo la PDC e lasciando tubazioni e terminali esistenti (questi ultimi a patto di isolare opportunamente l'edificio per almeno dimezzare le dispersioni termiche)?
Sig. Mataloni, la questione della differenziazione del delta T è stata esposta nel corso già segnalato; poiché gli approfondimenti che richiede sono diversi, le consiglio di contattare un nostro referente di zona in modo da avere una consulenza più ampia. Al seguente link troverà poi tutte le possibilità di contatto: www.rossatogroup.com/contatti.html
perché è una caratteristica intrinseca di funzionamento dei circuiti con pompa di calore. Situazioni diverse creerebbero scompensi nel circuito frigorifero.
Buonasera, complimenti innanzitutto per il corso. Sto riqualificando casa con lavori su involucro, infissi e impianti (sostituzione caldaia con pdc): a fine lavori il fabbisogno sarà di 9000kWh per 200mq. Vorrei sostituire i termosifoni in ghisa con elementi in acciaio per aumentarne la superficie e ridurre la T di mandata. A vostro avviso, fino a che temperatura i termosifoni sono efficaci? Prevedere una superficie che fa lavorare il termosifone a 35gradi alla temperatura esterna di design (-5gradi) è eccessiva? Grazie, Roberto
Buongiorno Sig. Roberto. Per verificare la fattibilità, dovrebbe: - Verificare se la resa del radiatore alla temperatura di lavoro che le interessa (NON CONFONDA TEMPERATURA DI MANDATA CON DELTA T di lavoro! Spesso molti commercianti giocano su questo equivoco). Dovrà quindi prendere la dispersione stanza per stanza e dividerla per la resa per elemento per ottenere la dimensione della batteria. Per darle un'idea un elemento che lavori a 40°C di mandata ha circa 1/3 della resa di un radiatore che lavori a 65°C - Verificare che le tubazioni generali siano dimensionate per garantire la portata richiesta dall'impianto con le nuove temperature di lavoro. In generale il supporto di un bravo termotecnico diventa fondamentale. Una buona giornata.
@@RossatoSpa si, sto dimensionando i termosifoni variandone la profondità (numero di colonne): una possibilità sarebbe usare degli elementi in acciaio a 3 colonne e in questo caso raggiungerei la potenza richiesta a 40 gradi medio di termosifone, deltaT 20 (ad esempio 45-35, la portata è verificata nella prima zona che ho controllato). Ma mi chiedo se i termosifoni in acciaio a colonna a 40 "riescano a scaldare" (la componente convettiva si riduce molto se non sbaglio): lo considerate un valore in cui il termosifone è ancora efficiente? posso pensare di aumentare ancora la profondità (magari 4 colonne) per abbassare ultreriormente la mandata? fino a che T mi posso spingere? grazie in anticipo. Roberto
@@robertobaglioni1406 le indicazioni che cerca e che richiede sono presentate nel videocorso. Le rese a diverse temperature devono essere fornite dal produttore del termosifone. Ulteriori dettagli li potrà approfondire con il termotecnico.
@@RossatoSpa vi ringrazio per la riposta, ma credo che non essermi spiegato a dovere. Provo a fare un esempio pratico. In una stanza ho un termosifone che eroga a 40gradi 640W, le dispersioni della stanza sono pari a 500W: il fabbisogno è soddisfatto, ma a voi capita di far funzionare i termosifoni a temperature così basse, cioè 40 gradi? spero ora di essermi spiegato. grazie, Roberto
La nostra azienda produce pompe di calore e capita che vengano abbinate con radiatori dimensionati a bassa temperatura, con piena soddisfazione dell’ utilizzatore. La resa del termosifone è un dato oggettivo. Nel suo esempio soddisferebbe il fabbisogno.
Buongiorno Mostapha, se intende un impianto solare fotovoltaico, questo sicuramente può dare un supporto nella copertura dei costi energetici totali. Se intende un impianto solare termico, questo, oltre a coprire una parte dei costi di gestione, sicuramente aumenta la vita della pompa di calore e la fa lavorare di meno, soprattutto se viene usata per il condizionamento estivo (evita quindi il passaggio alla modalità produzione acqua calda).
Salve e grazie per le risposte e informazioni preziose. Se opto per una pompa di calore aria/aria (che possiedo già)per il raffrescamento e se devo installare una pompa di calore abbinata a un sistema radiante, riuscirà questa ultima a fare acqua calda oltre a gestire il riscaldamento?
Buongiorno, le confermo che la pompa di calore per riscaldamento può produrre anche acqua calda sanitaria tramite l’abbinamento di un bollitore indicativamente da 200-300 litri.
Complimenti al relatore: chiaro competente e semplice data la complessità dell'argomento.
Gentile Michele, la ringraziamo per il riscontro positivo :-)
0:00:01 - perché usare le PDC
00:05:30 - le domande ricorrenti sulle PDC
00:07:05 - criteri di dimensionamento delle PDC
00:11:30 - caso edificio tipo (Oristano zona C 1500 GG)
00:12:30 - caso tipo - dispersioni termiche
00:13:10 - la classe energetica e la potenza della PDC
00:15:50 - stima veloce di primissima approssimazione della taglia della PDC in funzione della classe energetica
00:16:53 - salto termico lato acqua nelle PDC e portata
00:19:30 - esempio: parzializzazione a valle (con valvola miscelatrice o testine di zona), disgiunzione circuiti PDC e impianto
00:21:18 - esempio: diverso deltaT tra circuito PDC (prim) e circuito impianto (sec)
00:22:20 - dimensionamento tubazioni e pompa di rilancio
00:25:20 - classificazione impianti ad alta-media-bassa T e resa della PDC
00:27:00 - COP della PDC in funzione delle T di mandata ed esterna
00:28:18 - la località geografica
00:30:08 - tabelle di dettaglio rese
00:36:00 - effettive condizioni di funzionamento della PDC nell'arco ella stagione
00:37:10 - stima della T esterna media, della potenza media della PDC, e SCOP noti i GG della località
00:41:55 - riepilogo strategie per ottimizzare il COP e la resa della PDC
00:45:20 - considerazioni sulle tariffe elettriche
00:50:20 - possibilità di scegliere taglie di contatori progressive di 0.5 kW (fino a 6 kW, di 1 kW oltre i 6) per ottimizzare i costi fissi in base alle esigenze
00:52:10 - esempio di calcolo della potenza del contatore da scegliere
00:54:00 - stima dei costi elettrici (dipende delle caratteristiche dell'edificio)
00:55:46 - variazione costi del kWh elettrico nel tempo con nuove logiche di tariffazione
00:57:45 - valutazione della convenienza della PDC con altri sistemi di riscaldamento, a varie T di mandata
01:02:17 - sistemi ibridi
01:03:55 - funzionamento monovalente PDC
01:04:32 - COP di pareggio
01:06:30 - funzionamento bivalente
01:07:10 - funzionamento bivalente alternativo e parallelo
01:09:35 - centraline di gestione della bivalenza
01:10:08 - sistema ibrido con termo-stufa o caldaia a pellet
01:10:48 - esempio: schema impianto ibrido con generatore a biomassa
01:11:15 - interventi su impianti di edifici esistenti - informazioni da rilevare
01:12:45 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura senza intervenire sull'involucro
01:13:16 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica della linea principale fino al collettore
01:15:18 - interventi su impianti esistent ad alta temperatura - linea principale - separazione primario-secondario a DT diversi tramite l'inerziale
01:16:05 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - valutazione delle rese PDC alle T_est e T di mandata per il soddisfacimento della potenza di progetto
01:17:46 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica della linea principale esistente fino al collettore, valutazione della velocità e perdite di carico
01:19:25 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica della linea principale esistente - collettore
01:19:57 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica della linea principale esistente - linee di allaccio ai terminali
01:21:58 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica delle rese dei radiatori
01:26:35 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica della linea principale esistente - linee di allaccio ai terminali, le portate ai radiatori
01:28:38 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica della linea principale esistente - caso di esempio pratico
01:30:31 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura - verifica della linea principale esistente - caso di esempio pratico - sostituzione con fancoil
01:33:25 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura con intervento sull'involucro
01:36:32 - interventi su impianti esistenti ad alta temperatura senza intervento su involucro - integrazione in parallelo con sistema centrale di risc/raff canalizzato ad aria in controsoffitto nel disimpegno
01:40:37 - ........integrazione in parallelo con sistema centrale di risc/raff canalizzato ad aria....- utilizzo bocchette ibride per climatizzazione e VMC
01:41:40 - importanza e necessità dell'ACCUMULO INERZIALE
01:44:55 - ACCUMULO INERZIALE - dimensionamenti
01:46:50 - ACCUMULO INERZIALE - modalità di collegamento - 1 - serie
01:47:35 - ACCUMULO INERZIALE - modalità di collegamento - 2 - parallelo
01:48:28 - ACCUMULO INERZIALE - modalità di collegamento - 3 - ottimizzazione con 2 valvole a 4 vie
01:50:00 - ACCUMULO INERZIALE - modalità di collegamento - 4 - classico collegamento in serie sul ritorno
01:50:47 - ACCUMULO INERZIALE - modalità di collegamento - 5 - collegamento in serie-parallelo
01:52:04 - ACCUMULO INERZIALE - modalità di collegamento - 6 - collegamento in aggiunta a sistema multi-energia
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Grazie mille Cristian per la competente, esauriente e chiara esposizione
Gentile Fulvio, la ringraziamo per il positivo riscontro che ci fa piacere ricevere. Siamo contenti che i contenuti siano di suo gradimento.
Ottimo video e contenuti esposti molto chiaramente!
Grazie Michele!
Siete fortissimi
Grazie!
grazie! Molto esplicito, complimenti.
Grazie a lei per il riscontro.
complimenti sono pannacci della ITALTHERM
Grazie mille, signor Pannacci! Siamo lieti che abbia apprezzato il webinar. Italtherm è un nome di grande rilievo nel settore, e il suo feedback è particolarmente prezioso per noi. Continui a seguirci per ulteriori contenuti e aggiornamenti!
Ottimo video, molto chiaro e mai noioso. Magari mi é sfuggito, ma che si intende per primario e secondario?
Christian, la ringraziamo per il positivo riscontro. Nei casi descritti, per primario si intende il flusso del lato generatore, mentre per secondario si intende il flusso del lato circolazione su impianti riscaldamento/raffrescamento
Una curiosità, ma l'esempio a 1:48:56 con le valvole a 4 vie viene gestito direttamente dalla pdc o le valvole vanno switchate manualmente con un interruttore da estate a inverno?
Le valvole a 4 vie di commutazione stagionale vengono attivate dal contatto estate/inverno della centralina impianto, in base a se l'impianto è commutato su inverno o su estate. In alternativa si può installare un commutatore estate/inverno di tipo manuale.
@@RossatoSpa Grazie mille
Vorrei capire come dimensionare (ammesso sia possibile) una sistema di geotermia in modo che sia in grado di alzare di qualche grado un flusso di acqua che scorre a circa 42 litri al minuto.
Il dato di 42 litri al minuto nasce da una targhetta su uno scambiatore di calore con contabilizzazione del calore trasferito dal teleriscaldamento all’impianto del fabbricato, parla di 2,5 metri cubi orari trattati (2500/60=41,66….) velocità massima probabilmente raggiunta anche dalla pompa inverter che spinge l’acqua calda in tutto l’impianto.
Buongiorno, la sua domanda è molto interessante; purtroppo questo è un canale di un'azienda e per policy forniamo esclusivamente risposte che riguardano i nostri prodotti o al limite di spiegazione su nostri corsi tecnici che vengono qui pubblicati. Una buona giornata.
Salve da Reggio Emilia. Antonio Saullo
Buonasera a lei Sig. Saullo.
Come ottimi video, Ho una abitazione anni 60,con muro perimetrale di 30, infissi vecchi. Secondo voi sarebbe più opportuno installare una monoblocco ad inverter o on/off .vi ringrazio
Buonasera e grazie per il positivo riscontro. La pompa di calore ad inverter si adatta meglio ai cambi di carichi termici che sono variabili in funzione del clima esterno, riduce la quantità di ON/OFF con un aumento della vita media del compressore ed infine, in fase di modulazione, la macchina raggiunge COP maggiori garantendo un SCOP (COP stagionale) più elevato. Ovviamente è richiesta una elettronica moderna e ben collaudata.
@@RossatoSpa vi ringrazio, gentili come sempre
Salve! Avrei una domanda da porvi, anni fa ho cambiato la vecchia caldaia con una a condensazione di cui usufruisco delle detrazioni al 50% ora con l'Ecobonus al 110% facendo cappotto termico cambiando infissi e mettendo fotovoltaico posso sostituirla con una pompa di calore?
Buonasera, in linea teorica la risposta è si. In linea pratica, dovrebbe far fare un calcolo delle dispersioni post-intervento e far verificare che l'impianto sia in grado di lavorare con temperature consone per la pompa di calore. Il supporto iniziale da parte di un termotecnico è quindi fondamentale.
Come si dimensiona l'impianto fotovoltaico in relazione della potenza della PDC scelta? Ci sono linee guida o norme per il calcolo ottimale?
se si intende di avere l'obiettivo di coprire il consumo della pompa di calore con la produzione fotovoltaica, in linea molto generalistica e di massima va calcolato il fabbisogno termico annuale e diviso per il COP medio della PDC. Nel dettaglio sarà poi importante stabilire una strategia di regolazione e di funzionamento del sistema. Anche l'involucro edilizio risulta molto importante perché con strutture capaci di mantenere a lungo il calore con poche dispersioni ci si può permettere di usare l'edificio come "batteria di calore", aumentando la temperatura durante il giorno, dettaglio che permetterebbe alla pompa di calore di funzionare con temperature esterne più elevate con COP maggiori. Su questo aspetto ne parliamo nel nostro corso di termoregolazione.
Ma quindi se uso un separatore idraulico ed un circolatore di rilancio secondario opportunamente dimensionato per l'impianto, potendo mantenere un deltaT elevato sull'impianto, posso intervenire su un esistente a radiatori mettendo la PDC e lasciando tubazioni e terminali esistenti (questi ultimi a patto di isolare opportunamente l'edificio per almeno dimezzare le dispersioni termiche)?
Sig. Mataloni, la questione della differenziazione del delta T è stata esposta nel corso già segnalato; poiché gli approfondimenti che richiede sono diversi, le consiglio di contattare un nostro referente di zona in modo da avere una consulenza più ampia. Al seguente link troverà poi tutte le possibilità di contatto: www.rossatogroup.com/contatti.html
@@RossatoSpa si mi rendo conto, la ringrazio farò come dice
Grazie a lei
Potreste dirmi dove spiegate perché nelle PDC dobbiamo lavorare con un delta T lato acqua di 5 gradi?
perché è una caratteristica intrinseca di funzionamento dei circuiti con pompa di calore. Situazioni diverse creerebbero scompensi nel circuito frigorifero.
@@RossatoSpa sento dire che oggi si può lavorare con DT fino a 8, è vero?
@@thewronganswer contatti il suo referente di zona per un appuntamento e potrà avere un confronto ampio e completo.
Buonasera, complimenti innanzitutto per il corso.
Sto riqualificando casa con lavori su involucro, infissi e impianti (sostituzione caldaia con pdc): a fine lavori il fabbisogno sarà di 9000kWh per 200mq.
Vorrei sostituire i termosifoni in ghisa con elementi in acciaio per aumentarne la superficie e ridurre la T di mandata.
A vostro avviso, fino a che temperatura i termosifoni sono efficaci? Prevedere una superficie che fa lavorare il termosifone a 35gradi alla temperatura esterna di design (-5gradi) è eccessiva?
Grazie,
Roberto
Buongiorno Sig. Roberto. Per verificare la fattibilità, dovrebbe:
- Verificare se la resa del radiatore alla temperatura di lavoro che le interessa (NON CONFONDA TEMPERATURA DI MANDATA CON DELTA T di lavoro! Spesso molti commercianti giocano su questo equivoco). Dovrà quindi prendere la dispersione stanza per stanza e dividerla per la resa per elemento per ottenere la dimensione della batteria. Per darle un'idea un elemento che lavori a 40°C di mandata ha circa 1/3 della resa di un radiatore che lavori a 65°C
- Verificare che le tubazioni generali siano dimensionate per garantire la portata richiesta dall'impianto con le nuove temperature di lavoro.
In generale il supporto di un bravo termotecnico diventa fondamentale.
Una buona giornata.
@@RossatoSpa si, sto dimensionando i termosifoni variandone la profondità (numero di colonne): una possibilità sarebbe usare degli elementi in acciaio a 3 colonne e in questo caso raggiungerei la potenza richiesta a 40 gradi medio di termosifone, deltaT 20 (ad esempio 45-35, la portata è verificata nella prima zona che ho controllato).
Ma mi chiedo se i termosifoni in acciaio a colonna a 40 "riescano a scaldare" (la componente convettiva si riduce molto se non sbaglio): lo considerate un valore in cui il termosifone è ancora efficiente? posso pensare di aumentare ancora la profondità (magari 4 colonne) per abbassare ultreriormente la mandata? fino a che T mi posso spingere?
grazie in anticipo.
Roberto
@@robertobaglioni1406 le indicazioni che cerca e che richiede sono presentate nel videocorso. Le rese a diverse temperature devono essere fornite dal produttore del termosifone. Ulteriori dettagli li potrà approfondire con il termotecnico.
@@RossatoSpa vi ringrazio per la riposta, ma credo che non essermi spiegato a dovere.
Provo a fare un esempio pratico. In una stanza ho un termosifone che eroga a 40gradi 640W, le dispersioni della stanza sono pari a 500W: il fabbisogno è soddisfatto, ma a voi capita di far funzionare i termosifoni a temperature così basse, cioè 40 gradi? spero ora di essermi spiegato.
grazie,
Roberto
La nostra azienda produce pompe di calore e capita che vengano abbinate con radiatori dimensionati a bassa temperatura, con piena soddisfazione dell’ utilizzatore. La resa del termosifone è un dato oggettivo. Nel suo esempio soddisferebbe il fabbisogno.
Salve, volevo sapere se ha senso mettere un impianto solare se dobbiamo installare una PDC. Grazie.
Buongiorno Mostapha, se intende un impianto solare fotovoltaico, questo sicuramente può dare un supporto nella copertura dei costi energetici totali.
Se intende un impianto solare termico, questo, oltre a coprire una parte dei costi di gestione, sicuramente aumenta la vita della pompa di calore e la fa lavorare di meno, soprattutto se viene usata per il condizionamento estivo (evita quindi il passaggio alla modalità produzione acqua calda).
Salve e grazie per le risposte e informazioni preziose. Se opto per una pompa di calore aria/aria (che possiedo già)per il raffrescamento e se devo installare una pompa di calore abbinata a un sistema radiante, riuscirà questa ultima a fare acqua calda oltre a gestire il riscaldamento?
Buongiorno, le confermo che la pompa di calore per riscaldamento può produrre anche acqua calda sanitaria tramite l’abbinamento di un bollitore indicativamente da 200-300 litri.