Le sirene - Check the Rhyme - Murubutu ft. Claver Gold

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  • Опубликовано: 31 янв 2025

Комментарии • 7

  • @jarylo137
    @jarylo137 6 лет назад +8

    Uno dei migliori pezzi di Murubutu in assoluto

  • @BrakeTheGame
    @BrakeTheGame 3 года назад +8

    Facendo attenzione alle rime questo pezzo è ancora più meraviglioso

    • @Pier-hc3wh
      @Pier-hc3wh 2 года назад

      In realtà a livello di rime e come schema di rime è molto elementare

    • @Pier-hc3wh
      @Pier-hc3wh 2 года назад

      È abbastanza complesso a livello letterario, poetico, però non come metrica. Murubutu non ha un vocabolario ampio come rapper (non intendo il tipo di parole usate, ma quante ne usa per canzone). Alcuni testi rap usa hh avevano anche 400 parole diverse di cui il 70% uniche. È un grande liricista in generale, ma come liricista tecnico è abbastanza normale

    • @Pier-hc3wh
      @Pier-hc3wh 2 года назад

      In Italia rancore o Caparezza hanno testi più tecnici di Murubutu, non a livello dei rapper usa, ma sicuramente schemi di rime più complessi

  • @massimogaravoglia9164
    @massimogaravoglia9164 3 года назад

    🖤❤️💜

  • @martadiana9039
    @martadiana9039 3 года назад +7

    E chi mi chiama? (chi mi chiama)
    E sa il mio nome? (sa il mio nome)
    E chi mi vuole? (chi mi vuole)
    Dove, dove? (dove, dove)
    Suona una voce nell'afa della mattina, bagnata d'aria marina
    Esalata dalla battigia, sbarcata da spume d'ombre che infondono nuove forme
    Confondono fonti d'onde con torri d'aria salina
    La voce viaggia e si infila dentro a una stanza, che guarda dritta la spiaggia
    Poi sfiora una stufa in ghisa, riaffiora sempre più alta e danzando con calma salda
    Lì incalza la faccia stanca del buon Carlo Caravita
    Il signor Carlo pertanto si leva in slancio, lui osserva il soffitto bianco poi il quadro di Santa Rita
    Sua moglie l'ha presa il mare, è partita senza tornare
    Lasciandolo a cuore infranto ed il corpo che fa fatica
    Di lei amava la gioia e i particolari, il taglio degli occhi chiari, i tacchi e vestiti uguali
    Quando ballava il tango muovendo lenta la testa
    O cantando dalla finestra dove ardevano i gerani
    E lei amava: viaggiare e avvistare terra, il nome suo Annarella, scritto su alcuni scafi
    E il sorriso lieve lieve invadeva le gote accese, salendo la passerella che portava sulle navi
    Se la guardava si smarriva in lei, bevendo gli suoi occhi suoi, chiamandoli occhi miei
    Lui vuole scoprire dove, la foce di quelle note, che sembrano di Annarella, la voce della sua bella
    Rincorre il suono sul filo delle pareti, i doppi vetri, i pavimenti e la voce gli dice: Seguimi
    E Carlo la segue fuori, là fuori brillan le siepi, ne segue tracce fra macchie di lecci, lauri e ginepri
    Il nostro la segue a piedi tra piazze, case e pievi, strade fatte di piedi, reti appese ai vigneti
    Tra i terreni, i fieni scelti, i sentieri scoscesi ai piedi che portano a un mare fatto di linee bianche e turchesi
    Carlo di fronte al mare, sul greto di sabbia e ghiaia, la luna di madreperla gli lancia unocchiata ignara
    Là vede una barca ferma che porta una forma snella, è la forma di Annarella segnata dalla rugiada
    Carlo sorride ai flutti, la fronte sugli occhi asciutti, le stringe la mano forte pronto per la traversata
    All'alba Carlo non c'era
    Nessuno lì se ne accorse, il vento muoveva i giunchi e i loro fiori color giada
    Amore mio tu non sei qui con me, tu non sei più con me, tu non sei qui con me
    Un bagliore, dove, dove?
    La tua voce, dove, dove?
    Suona altrove, dove è?
    Amore mio tu non sei qui con me, tu non sei più con me, tu non sei qui con me
    C'è una voce, dove, dove?
    La tua voce, dove, dove?
    Suona altrove, dove è?
    Sentivo il mare gridare forte il mio nome
    Nel nome di un altro amore, nel fuoco di un'altra unione
    Nel gioco di spuma e sale scappare da una prigione
    Sentirmi ancora chiamare voltarmi per poter dire no
    Ma poi la noia la stasi, la nostra unione che quasi
    Si era tagliata in due parti quindi divisa in due fasi
    Io avrei dovuto chiamarti davanti un bianco di Piasi
    Per dirti quanto mi manchi, ma poi l'ho fatto? No
    Amavo il sangue che porta inchiostro alla penna
    In questo mattino nostro d'Agosto volo su Vienna
    L'aria che mi scotenna, la bocca che tentenna
    Dove muore la voce alla foce della Senna
    Io, vestito male di stracci presi al mercato
    I lacci toccano il suolo, il volo era terminato
    Il peggio l'ho meritato, in forma ma raffreddato
    Il nome tuo l'ho gridato e l'eco mi rispondeva (sì, sì, sì, sì)
    La brezza marina, accarezza la mia pelle, espelle la sua tossina
    Cara portami in cima, strappami dalla riva
    Ora trovo la pace nella benzodiazepina
    Clima del litorale dove la sabbia danza
    Al vento di Maestrale che soffia con eleganza
    Ora tolgo le scarpe ed accorcio la distanza
    Come Giorgio de Chirico ho Ulisse in una stanza
    Ho quello che manca per avere ciò che serve
    Rosso d'arcobaleno, veleno di un'altra serpe
    Usalo come china nel nostro amore di epistole
    Battiti e metriche in extrasistole
    Vedo l'amore che passa e l'amore che viene
    Sento chiamare il mio nome da dodicimila diverse sirene
    Poi metto un piede nel mare e quell'acqua di sale mi gela le vene
    Corro il più forte possibile e canto un richiamo come le balene
    Lei che mi stringe la mano, vuole portarmi lontano
    L'acqua è già sopra il mio cranio non ho saputo schivare il richiamo
    Ora ho le gambe stanche, avrei bisogno di branchie
    Non basterebbero neanche per dirti quanto ti amo
    Ora il mio corpo viola è di nuovo a riva senza parola
    Sento posarsi i gabbiani sulle mie mani, la fine è ora
    Steso sul bagnasciuga, la pelle nuda, la sabbia sfiora
    Fine di questa storia ed è la stessa colonna sonora
    Amore mio tu non sei qui con me, tu non sei più con me, tu non sei qui con me
    Un bagliore, dove, dove?
    La tua voce, dove, dove?
    Suona altrove, dove è?
    Amore mio tu non sei qui con me, tu non sei più con me, tu non sei qui con me
    C'è una voce, dove, dove?
    La tua voce, dove, dove?
    Suona altrove, dove è?